Cresce il numero di cattolici e di sacerdoti nel mondo

VATICAN-POPE-ANGELUSCresce di 18 milioni il numero di cattolici nel mondo dal 2010 al 2011, è anche aumentato il numero dei vescovi, dei sacerdoti, dei diaconi permanenti e dei seminaristi maggiori, diminuito, invece, il numero delle religiose. Sono i dati che emergono dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2011, presentato nei giorni scorsi a papa Francesco insieme con l’Annuario pontificio 2013 che si riferisce al 2012 e arriva fino alla elezione dell’attuale papa.

I cattolici nel mondo, come spiega Asianews, sono passati in un anno da 1.196 a 1.214 milioni, con un aumento relativo dell’1,5% e poiché questa crescita risulta di poco superiore a quella della popolazione della Terra (1,23%), la presenza dei cattolici del pianeta è risultata sostanzialmente invariata (17,5%) e dunque possiamo dire che il numero dei cattolici nel mondo cresce al ritmo dell’aumento della popolazione mondiale. L’analisi territoriale delle variazioni nel biennio, mostra un aumento del 4,3% di cattolici nell’Africa, che ha invece accresciuto la sua popolazione del 2,3%. Anche nel continente asiatico si è registrato un aumento di cattolici superiore a quello della popolazione (2,0% contro l’ 1,2%), crescono fedeli e sacerdoti, in aumento anche i religiosi professi non sacerdoti, i seminaristi e, in controtendenza rispetto ai dati mondiali, anche il numero delle suore. In America e in Europa si assiste ad una uguale crescita dei cattolici e della popolazione (0,3%). Nel 2011 il totale dei cattolici battezzati è così distribuito per continente: 16,0% in Africa, 48,8% in America, 10,9% in Asia, 23,5% in Europa e 0,8% in Oceania.

La presenza dei sacerdoti, diocesani e religiosi nel mondo è aumentata nel tempo, passando nell’ultimo decennio dalle 405.067 unità del 31 dicembre 2001 alle 413.418 del 31 dicembre 2011 (+2,1%). Tale evoluzione non è stata, tuttavia, omogenea nelle diverse aree geografiche. La dinamica del numero dei presbiteri vede Africa e Asia con una crescita, rispettivamente, del +39,5% e +32,0%, e con un incremento di oltre 3.000 unità, per i due continenti, soltanto nel 2011, mentre l’America si mantiene stazionaria attorno ad una media di 122 mila unità. L’Europa, in controtendenza rispetto alla media mondiale, ha conosciuto nel decennio una diminuzione di oltre il 9%. In Europa crescono rapidamente invece i diaconi permanenti passando da 9.000 unità nel 2001 a quasi 14.000 nel 2011, con un incremento di oltre il 43%.

Il gruppo dei religiosi professi non sacerdoti è andato consolidandosi nel corso dell’ultimo decennio, posizionandosi a poco più di 55 mila unità nel 2011. In Africa e in Asia si osservano variazioni del +18,5% e del +44,9%, rispettivamente. Nel 2011 questi due continenti rappresentavano complessivamente una quota di oltre il 36% del totale (erano meno del 28% nel 2001). All’opposto, il gruppo costituito da Europa (con variazione del -18%), America (-3,6%) e Oceania (-21,9%) si è ridotto di quasi 8 punti percentuali nel corso dell’ultimo decennio. Per le religiose professe, si osserva una dinamica fortemente decrescente con una contrazione del 10%, dal 2001 al 2011. Il calo ha riguardato tre continenti (Europa, America e Oceania) mentre in Africa e Asia l’incremento è stato decisamente sostenuto, superiore al 28% nel primo continente e al 18% nel secondo.

I seminaristi sono a loro volta cresciuti, passando da 112.244 nel 2001 a 120.616 nel 2011, con un incremento del 7,5%. L’evoluzione è stata molto differente nei vari continenti. Mentre, infatti, Africa (+30,9%) e Asia (+29,4%) hanno mostrato dinamiche evolutive vivaci, l’Europa e l’America registrano una contrazione del 21,7% e dell’ 1,9%, rispettivamente. Ci sono comunque delle eccezioni come ad esempio in Inghilterra e Galles dove i dati a partire dal 2012 mostrano che le donne e gli uomini che hanno risposto alla chiamata alla vita religiosa o sacerdotale sono in aumento per il terzo anno consecutivo.

Questa la situazione nel 2008, 2009 e 2010. Ogni anno, è stato notato, vi è una media di 16 milioni di cattolici in più nel mondo. Secondo uno studio simile realizzato dall’University of California, Berkeley, Duke, negli Stati Uniti, mentre l’appartenenza religiosa è rifiutata dal 20% della popolazione, il 97% ha affermato di credere in Dio.

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

14 commenti a Cresce il numero di cattolici e di sacerdoti nel mondo

« nascondi i commenti

  1. Giacomo ha detto

    cosa si intende per religiose professe?

  2. beppina ha detto

    Leggendo l’articolo e altro materiale trovato in rete si può dedurre che nei prossimi anni avremo globalmente una drastica diminuzione di sacerdoti perché attualmente in Europa e Nord America (dove c’é una diminuzione delle vocazioni) i sacerdoti hanno una età media molto alta e sono in numero molto superiore rispetto ai sacerdoti di Asia, Africa, Oceania e America del Sud (dove ci sono più vocazioni e l’età media é più bassa). Questa dinamica dovrebbe guidare le prossime scelte pastorali della Chiesa, specialmente in Occidente.

    • Lorenzo83 ha detto in risposta a beppina

      Non dimenticare però il tasso di natalità. Nord America e Europa sono ai minimi storici, il resto del mondo no. Per questo molti sociologi cominciano a dichiarare in via d’estinzione le società secolarizzate proprio perché prive di futuro a causa della fortissima denatalità che le contraddistingue.

      • beppina ha detto in risposta a Lorenzo83

        Non sono d’accordo. La società secolarizzata non é Europa e Nord America ma una condizione sociale che fra poco ricomprenderà anche il resto del mondo: una grande sfida per il cristianesimo a cui il cristianesimo dovrà rispondere senza porsi l’affanno del futuro ma affrontando il quotidiano con la cosa più semplice che ci ha insegnato Cristo: testimoniare la Sua Parola.

        • edoardo ha detto in risposta a beppina

          Se permettete, io la vedo più come Lorenzo che come Beppina.
          Voi finora considerate solo l’aspetto morale e religioso, molto importante per le implicazioni sociali.
          Guardando in un’ottica più comprensiva, l’Occidente è davvero in caduta libera, sotto il profilo economico, finanziario, produttivo.
          E sulle possibilità di venirne fuori bene da questa situazione, sono piuttosto scettico.
          Poi non ho capito un’affermazione che ha fatto Beppina sopra: diche che in Occidente i sacerdoti hanno un’età media molto più alta che nel resto del mondo, e su questo non ci piove sopra, ma poi dice che sono in numero molto superiore rispetto al resto del mondo dove, prosegue poco più sotto, ci sono più vocazioni e persone giovani.
          Ma se ci sono più vocazioni laggiù noi avremmo più sacerdoti qua?

          • beppina ha detto in risposta a edoardo

            Intendo dire che il numero complessivo é destinato “globalmente” a scendere. Metto dei numeri a caso per esemplificare il concetto: in occidente 200.000 sacerdoti con un’età media di 60 anni; resto del mondo 60.000 con un’età media di 45 anni; numero totale 260.000. Se nel prossimi 10 anni moriranno il 20% in occidente e il 10% nel resto del mondo, ipotizzando un tasso di ricambio per nuove vocazioni del 10% in occidente e del 30% nel resto del mondo vuol dire che nei prossimi anni il numero di sacerdoti complessivo sarà (200000-200000×0,2)+200000*0,1+60000-60000*0,1)+60000*0,3=252000 numero minore di 260000.
            Sul fatto che l’Occidente sia in caduta libera sotto il profilo economico, finanziario e produttivo sono relativamente d’accordo; mi lascia perplessa la considerazione sulla dinamica della natalità che a mio parere, per quanto incisiva possa essere, non riuscirà nel tempo a “fare la differenza” perché lo sviluppo della secolarizzazione a livello planetario é destinato probabilmente a prendere piede prima.

        • Leonardo83 ha detto in risposta a beppina

          Questa è una delle tesi, in realtà c’è anche chi parla di società post-secolarizzate. Guardiamo l’ampiezza del fenomeno con tutte le tesi sostenute, non c’è solo quella che hai espresso tu.

  3. Sophie ha detto

    Io sto in crisi vocazionale nel senso positivo…

    • edoardo ha detto in risposta a Sophie

      Anche io.
      A me è il celibato che mi frega.
      Se non ci fosse il celibato, potrei essere un pretone di campagna rubicondo casa, chiesa e trattoria.
      E con la tonaca pure….se avesse la lampo.
      Allacciare tutti quei bottoni mi manda fuori con l’accuso.
      A casa ho quella di mio zio, l’ho provata, ma mi sta piccina.
      Poi ho la vesta della confraternita, ma quella non ce l’ha i bottoni.

  4. Pino ha detto

    scusate, nell’articolo non lo leggo, qualcuno sa quante sono le suore nel mondo? Se non ricordo male sono più di un milione, ma non vorrei dire una inesattezza.

« nascondi i commenti