Anche nella Svezia gay-friendly, il tasso di suicidi omosessuali è tre volte maggiore

omosessuali disturbi«Il disagio che viviamo non è causato solo dal mondo esterno, ma sopratutto dalla nostra pratica omosessuale e da ciò che viviamo». Con queste parole il giovane giornalista Philippe Ariño, omosessuale dichiarato, ha spiegato le numerose difficoltà di vita purtroppo sperimentate dalle persone con attrazione dello stesso sesso.

«Il rifiuto della differenza sessuale, che è la fonte della nostra esistenza e della nostra umanità, porta gravi conseguenze. Le persone appaiono divise, con una ferita», ha proseguito. Queste “gravi conseguenze” sono puntualmente certificate da decine di studi scientifici, tanto che addirittura l’agenzia di pianificazione familiare delle Nazioni Unite (UNFPA) ha riconosciuto la «significativa prevalenza di violenza domestica tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini», rilevando altissimo tasso di promiscuità e il fatto che «sono più propensi a utilizzare alcol e droghe rispetto alla media della popolazione generale», soprattutto per mantenere ad «alto livello» le compulsive prestazioni sessuali.

Quasi sempre le associazioni Lgbt giustificano questi dati accusando la società di omofobia: le generalizzate discriminazioni nei loro confronti porterebbero le persone omosessuali a soffrire di questi disturbi. Una spiegazione che tuttavia a nostro avviso è stata, ancora una volta, smentita da una ricerca pubblicata recentemente sull’European Journal of Epidemiology, in cui gli studiosi hanno valutato il tasso di suicidio in Svezia, confrontando coppie omosessuali sposate a coppie eterosessuali sposate. Va premesso che su WikiPink, la Svezia viene definita come «uno dei paesi più “gay-friendly” d’Europa. Il matrimonio e le adozioni gay sono completamente legali e le persone omosessuali sono protette da leggi anti-discriminazione sul campo del lavoro e dei servizi pubblici». Non solo l’omofobia non esiste, dunque, ma anche se esistesse verrebbe immediatamente punita da leggi anti-discriminazione.

Eppure, i risultati sui disagi vissuti dalle persone omosessuali sono gli stessi che vengono verificati in tutto il resto d’Europa (compresi i Paesi giudicati “omofobi” dall’associazionismo Lgbt), tanto che, si legge, «il rischio di suicidio è più elevato tra gli individui dello stesso sesso sposati rispetto agli individui sposati di sesso diverso». Sia per quanto riguarda le donne ma, ancor di più, gli uomini: «gli uomini omosessuali sposati hanno un rischio di suicidio quasi tre volte maggiore rispetto agli uomini coniugati con un partner del sesso opposto». Questo ha portato, quindi, a concludere che «anche in un Paese con un clima relativamente tollerante per quanto riguarda l’omosessualità, come la Svezia, gli individui sposati dello stesso sesso evidenziano un elevato rischio di suicidio rispetto agli altri individui sposati». Lo stesso accade in altri Paesi ampiamente gay-friendly, come l’Inghilterra, dove è stata trovata impiccata la prima donna che si è unita in matrimonio con un’altra donna, a causa della violenza domestica subita (non certo per l’omofobia della società).

«Inutile negare la realtà», ha commentato l’intellettuale omosessuale Philippe Ariño, «viviamo un malessere, ma spesso non ne parliamo direttamente. La vera libertà è quella di riconoscere l’attrazione omosessuale per quella che è, cioè il sintomo di profonde ferite dell’identità affettiva». Bisognerebbe abbracciare queste persone, far loro presente che è possibile una riscoperta della propria vera identità. Certamente, le ferite non si emargineranno mai credendo al mito dell’omofobia spacciato come tappabuchi dall’associazionismo Lgbt. Il quale non vuole affatto il loro bene.

 

AGGIORNAMENTO 01/06/16
Ci è stato segnalato che una delle autrici dello studio scientifico citato nell’articolo, la dott.ssa Charlotte Bjorkenstam, contattata da alcuni militanti arcobaleno in merito a questo articolo, ha risposto confermando sia il maggiore tasso di suicidio delle persone omosessuali, sia l’altissima accettazione sociale delle persone omosessuali: il 92% degli svedesi, ha scritto, ritiene che debbano “essere liberi di vivere la propria vita come vogliono” (cosa che sosteniamo anche noi, d’altra parte). Tuttavia, la ricercatrice ha anche aggiunto che «probabilmente il maggiore tasso di suicidi è dovuto allo stress che le persone LGBT devono ancora affrontare, anche in un paese tollerante come la Svezia». Questa conclusione, introdotta non a caso dal “probabilmente”, è un’opinione personale della Bjorkenstam, attivista Lgbt, che non può essere affatto ricavata dai risultati da lei ottenuti. Al di là dell’ipotetico e dei “probabilmente”, le uniche certezze sono che in un Paese massimamente tollerante verso l’omosessualità, i tassi di suicidio delle persone Lgbt sono identici ai Paesi in cui l’omosessualità è meno socialmente accettata. Se parliamo, quindi, di “probabilità”, se ne deduce che, con tutta ovvietà, non può esserci alcuna causalità tra la non accettazione sociale e il disagio omosessuale. Infatti, se questi altissimi tassi di suicidio in Svezia fossero causati dai minimi tassi di omofobia presenti, allora in Paesi ritenuti apertamente omofobi dai militanti arcobaleno (come l’Italia, la Polonia o la Russia), dovremmo conseguentemente trovarci di fronte ad una epidemia di suicidi delle persone omosessuali. Cosa che fortunatamente non avviene, dunque l’unica interpretazione ragionevole che può essere data è quella da noi presentata nell’articolo qui sopra.

 

La redazione
(articolo inserito nell’archivio dedicato alle tematiche Lgbt)

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

137 commenti a Anche nella Svezia gay-friendly, il tasso di suicidi omosessuali è tre volte maggiore

« nascondi i commenti

  1. giorgio baldrati ha detto

    Dio abbia pieta` di loro e di ogni peccatore e conceda loro di ravvedersi.

    • Steve ha detto in risposta a giorgio baldrati

      Ma torna a Springfield, Flanders

      • Dario* ha detto in risposta a Steve

        Complimenti, hai raggiunto il coefficiente di simpatia di un insetto in un occhio Steve di 26 anni. Ma visto come sei lanciato, se ti applichi un po’, puoi raggiungere anche il grado di scheggia sotto un’unghia… 😉

  2. Danieleb ha detto

    per quanto riguarda la violenza nelle coppie lesbiche, segnalo anche questo articolo:
    http://www.pianetaqueer.it/societa-politica/176-un-indagine-di-arcilesbica-racconta-di-un-altra-violenza-verso-le-donne.html

  3. Corum22 ha detto

    Queste persone sono ingannate e usate dal mondo gaio, intanto purtroppo rimangono sole con i loro problemi e le loro difficoltà!

    • Marco Baldi ha detto in risposta a Corum22

      Ci pensi tu ad aiutarle? Non mi pare.
      E il mondo gaio ha molte associazioni che aiutano chi si sente in disagio.

      • Corum22 ha detto in risposta a Marco Baldi

        Se dovessi incontrarle certamente mi preoccuperei di aiutarle cristianamente, ma non conosco persone omosessuali. Il mondo gaio non aiuta nessuno, illude e basta.

      • Li ha detto in risposta a Marco Baldi

        Aiutano anche chi decide di non essere più gay? Perché se ci sono persone che vogliono infilarsi nello stile di vita gay ci sono anche gay che vogliono essere etero. Negarlo è negare la realtà.

    • Sophie ha detto in risposta a Corum22

      Io ho avuto Luca Di Tolve fra gli amici su facebook e nella sua pagina vidi un link di un forum per omosessuali. Nessuno si lamentava dell’omofobia, si lamentavano tutti perchè volevano essere etero e le lobby gay gli impongono di fare gli omosessuali quando loro non si sentivano a loro agio in quel “ruolo”. Ho visto tante richieste di aiuto non per salvarsi dagli omofobi brutti e cattivi ma per cercare cosa li ha portati ad essere omosessuali e cosa fare per avere una vita normale. Mi hanno fatto una gran tenerezza….

      • Steve ha detto in risposta a Sophie

        Ma per favore. Ho svariati amici omosessuali, la mia migliore amica è lesbica. NESSUNO di loro è infelice del proprio orientamento sessuale, ne vorrebbe essere etero. Basta con queste CAZZATE per carità, conoscete le persone prima, non basatevi sul sentito dire o suoi luoghi comuni

        • Sophie ha detto in risposta a Steve

          Io di omosessuali ne conosco tanti, quindi so. E vedi di darti una calmata e di non usare un linguaggio da scaricatore di porto.

          • Steve ha detto in risposta a Sophie

            E gli omosessuali che conosci esprimono concreto desiderio di cambiamento sessuale e tristezza, o comunque insoddisfazione, del loro essere gay? È una domanda normale, non una provocazione o simile. Perchè vedi, quando io notato atteggiamenti del tipo “mannaggia perchè non sono etero” erano più sfoghi momentanei, un “forse la mia vita sarebbe più semplice” ma non REALI intenti di cambiare sponda.

            • Sophie ha detto in risposta a Steve

              Io li ho visti proprio nell’anarchia più totale! Ho conosciuto una lesbica del nord priva di valori che ce l’aveva con chiunque e un gruppo folto delle mie parti. Dalle mie parti è pieno di gay o almeno a me sembra. Tra l’altro una sera durante una cena si misero a bestemmiare il Risorto e a deridere me ed i cattolici in generale come se fossero dei dementi con quella risatina beffarda. Oltre a parlare di sesso al solito. Ho trovato una scusa, mi sono alzata e me ne sono andata senza manco salutarli. Uno di questi me lo sono ritrovato che lavorava in un negozio di tabaccheria dopo un circa tre anni e la mia gentilezza nei suoi confronti, dopo le cattiverie che ha detto quella sera, lo ha visibilmente umiliato. Diciamo che si voleva sprofondare. Adesso vogliamo cominciare a parlare pure del razzismo che impera fra gli omosessuali, oltre alla solita omofobia?

              • Steve ha detto in risposta a Sophie

                Ok, io non metto in dubbio che hai incontrato questi soggetti, ma non è prerogativa dei gay, io ho 26 anni e ti assicuro che il 90% dei miei amici coetanei o più piccoli bestemmia come se non ci fosse un domani e si fa beffe dei credenti, nonostante siano etero.. Quindi l’orientamento inficia poco sul rispetto della religione. Il gay aggressivo che insulta tutto e tutti è da compatire, ma sempre per parlare di quelli che conosco IO, due credono in Dio e ti assicuro che si mortificano ogni volta a leggere quello che siti cattolici come questo dicono dei gay e la loro generalizzazione.

                La mia domanda era ben diversa, e deduco la risposta: tu conosci svariati gay ma non li hai come amici intimi, e quindi a mio avviso fatichi a scindere caso per caso.

                • Sophie ha detto in risposta a Steve

                  Non li ho come amici intimi perchè quasi tutti gli omosessuali che conosco sono profondamente cattivi, ottusi e razzisti. L’ho detto: sono razzisti. Se ne salvano giusto un paio ma li tengo a distanza perchè non mi fido, non ci posso fare niente. Dopo quella sera non mi si venga più a parlare di omofobia e omosessuali come vittime. Credo che mi abbia frenata la Madonna quella sera perchè stavo per tirare l’hamburger in faccia ad uno di loro.

                • Dario* ha detto in risposta a Steve

                  La frase “bestemmia come se non ci fosse un domani” è un bel paradosso, pensa che la gente dotata di cervello quando si rende conto che non c’è un domani smette di bestemmiare… 😉

        • wittgensteiniano ha detto in risposta a Steve

          Siccome la tua migliore amica è lesbica e non vuole essere etero allora tutte le lesbiche sono felici del proprio orientamento sessuale.

          In quest’ affermazione ci sono almeno quattro fallacie logiche, ovvero un Affermazione del Conseguente, un Argumentum Ab Auctoritate, una Falsa Dicotomia e un Non Sequitur.

          -Perché un affermazione del conseguente?
          Si afferma che l’ antecedente sia assolutamente vero, quindi sarà assolutamente vero anche il conseguente a prescindere da tutte le alternative.

          -Perché un argumentum ab actoritate?
          Si sostiene che il caso dell’ amica lesbica sia valido per tutti i casi di omosessualità perché si prova una profonda stima e affetto per l’ amica.

          -Perché una falsa dicotomia?
          Perchè si afferma che un caso di “lesbica” contenta con il suo orientamento sessuale sia causa necessaria del fatto che tutte le lesbiche siano contente del loro orientamento sessuale. Ci possono essere numerose varianti che sono state ignorate.

          – Perché un Non Sequitur?
          Si crede che essere lesbica sia causa necessaria dell’ essere felice quando invece non lo è.

          Che disastro.
          Ragazzi… C’ è un bisogno viscerale di fare in modo che la Logica sia materia liceale e non universitaria…
          La massa ha gravissime lacune critiche e ragiona per emozioni o per costrutti verbali fini a se stessi. Prima che questa consapevolezza sia di dominio pubblico, ci saranno delle conseguenze negative.

          • Steve ha detto in risposta a wittgensteiniano

            Madò che palle, ma da dove sei uscito? Mi immagino una cena con te, i maroni cadrebbero a terra molto prima del dessert…

            • Gianfranco ha detto in risposta a Steve

              Dici? io lo trovo molto stimolante. A differenza di te che appari alquanto banale.

              • Marco Baldi ha detto in risposta a Gianfranco

                In effetti molto stimolante.
                A: è nato prima l’uovo o la gallina ?
                B: “un Argumentum Ab Auctoritate”

            • wittgensteiniano ha detto in risposta a Steve

              A me interessa la verità, la sincerità, la coerenza, non piacere a qualcuno, figuriamoci a “Steve”.

              C’ è un mondo allo sfascio, corruzione, divisioni ideologiche, povertà, dati demografici in calo, media che non informano dei fatti ma i fatti, propagande per distogliere la popolazione dai veri problemi. Ci sono suicidi e assassini a causa di relazioni amorose instabili, ci sono suicidi per mancanza di lavoro, c’ è la paura che la vita non abbia un senso, c’ è un popolo di cani randagi racchiusi in una gabbia virtuale che abbaiano tra di loro dalla mattina alla sera invece di abbaiare contro chi li ha messi in quella gabbia. C’ è un organizzazione criminale che fa raid in giro per l’ Europa ammazzando decine di persone. Ci sono dei potenti dell’ alta finanza che perseguono gli interessi delle multinazionali e delle lobby e non del disoccupato che rischia di non sopravvivere al mese successivo. Ci sono delle banche che ad ogni costo devono salvarsi, mettendo nel lastrico migliaia di lavoratori.
              C’ è sui social network un teatrino tragicocomico dove i deboli si azzuffano tra di loro e i forti invece risultano inattaccabili, solari e beati nel loro benestare.
              Mi interessa sapere perché i lavoratori si azzuffano con i lavoratori, perché i disoccupati si azzuffano tra i disoccupati, perché gli studenti si azzuffano tra gli studenti. Mi interessa sapere dove stiamo andando a finire, perché sai, i mezzi d’ informazione che abbiamo online ci hanno anestetizzato il cervello a suon di gossip, a suon di videogames, a suon di pornografia, a suon di disinformazioni mediatiche e intanto possibilmente UN PADRE DI FAMIGLIA SI STA SPARANDO UN PROIETTILE IN TESTA PERCHé NON ARRIVA A FINE MESE, MA intanto a nessun altro gliene fregherà un fico secco di questo padre, né del tuo, né di di te che possibilmente sei o un mantenuto o un lavoratore che non corre nessun rischio.
              Di cosa hai bisogno per uscire dalla tua letargia mentale??? Vuoi la guerra sotto casa per forza??? Se a te non interessa nulla di tutto questo, puoi anche farlo, per carità. Non ti giudico, non tutti sono uguali e spesso le passioni vanno in conflitto con questi fini, ma almeno non sii superficiale con chi non dorme la notte pensando a come fare qualcosa per migliorare situazioni negative.

              A me non frega niente di esserti antipatico, di tediarti o di offenderti.
              A me interessa il vero, il giusto, il corretto, a me interessa trovare le risposte ai problemi che io e te abbiamo, non di ricevere applausi, figuriamoci avere il consenso di qualcuno, come invece fanno molti intellettualoidi su Facebook.

              Se a te non frega niente di tutto quello che ho scritto, puoi benissimo dirlo: << Senti, a me non interessa dire qualcosa di coerente o di logicamente valido, io voglio solo smentire a prescindere quello che dicono le persone che non la pensano come me e basta, perché le mie emozioni mi dicono così". Puoi dirlo eh, non sei giudicato. Non c' è niente di male, almeno però sii sincero.
              Dei tuoi maroni non mi frega niente. A me frega che tu usi la testa perché la tua testa può essere utile per qualcosa o/e per qualcuno.

            • Max ha detto in risposta a Steve

              Steve, wittigensteiniano, dato che – per quel poco che vi conosco – ho stima di entrambi, posso chiedervi di provare a riconciliarvi? Siete due persone intelligenti, dai.

              • wittgensteiniano ha detto in risposta a Max

                Ma io non intendevo essere offensivo nei confronti di Steve.
                Se Steve si è sentito offeso, gli chiedo immediatamente scusa.
                Dopo ho letto altro di Steve e l’ ho trovato anche apprezzabile.
                Io volevo solo intervenire su una delle sue affermazioni, che era logicamente inaccettabile. Solo la frase, non la persona.

            • Dario* ha detto in risposta a Steve

              Che dessert? Marron glacé? 😛
              Scherzi a parte, impara a parlare ad esprimerti senza usare il turpiloquio che non sei in un postribolo, lo dico per te 😉

          • Michele. ha detto in risposta a wittgensteiniano

            Complimenti! Ma anche Kurt Godel non è male….

          • Marco Baldi ha detto in risposta a wittgensteiniano

            Quando si parla di umiltà in chiesa alla domenica immagino si intenda essere come te 😀

            • wittgensteiniano ha detto in risposta a Marco Baldi

              Non sono ancora cattolico e non vado in chiesa di domenica, se non raramente. Non sono un esempio di cristiano.
              E l’ umiltà si dimostra in altri modi, non facendo finta che i libri di Logica siano carta igienica in un periodo storico dove le persone si auto-ingannano e si auto-suggestionano a vicenda a suon di costrutti retorici uno più incantevole e anestetizzante dell’ altro.

          • QR ha detto in risposta a wittgensteiniano

            Wittgensteiniano scrive: “allora tutte le lesbiche sono felici del proprio orientamento sessuale”
            Capisco che vuoi far bella figura elencando gli argomenti delle fallacie logiche, ma Steve non hai mai detto una cosa del genere!
            Che disastro, Wittgenstein (quello vero) si starà rivoltando nella tomba…

            • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

              Il tuo si chiama invece Argumentum Ad Hominem, ovvero uno stratagemma orale in cui si tenta di confutare una tesi sfuggendola e preferendo puntare all’ offesa chi l’ ha sostenuta. Il risultato finale comunque è che non è stato confutato niente. è una strategia che invece strumentalizzata molto dai politici.

              Ad esempio: “io penso che i flussi migratori debbano essere contenuti, controllati”. B dice: “Salvini pensa che i flussi migratori debbano essere contenuti e controllati, il mainstream dice che Salvini è un populista, quindi anche tu sei un populista, essendo quindi un populista, niente di quello che sostieni è valido”.

              Ho già ribadito che non voglio fare bella figura un corno, NON M’ INTERESSA NIENTE DELLA BELLA FIGURA. Togliti dalla testa quest’ immagine pregiudizievole che ti fa intendere che gli esseri umani tendano a sostenere le cose solo per ostentazione o per narcisismo e cerca di andare oltre con la ragione.

              -L’ ha sostenuto eccome. Queste sono le sue parole: <>

              Potevi fare una miglior figura senza intervenire visto che non eri stato chiamato in causa. Non ho capito perché hai voluto fare quest’ intervento polemico e pregiudizievole.
              “excusatio non petita, accusatio manifesta”? Sono sicuro che non sia così.

              • wittgensteiniano ha detto in risposta a wittgensteiniano

                Questa è l’ affermazione sostenuta da Steve:
                “Ma per favore. Ho svariati amici omosessuali, la mia migliore amica è lesbica. NESSUNO di loro è infelice del proprio orientamento sessuale, ne vorrebbe essere etero. Basta con queste CAZZATE per carità, conoscete le persone prima, non basatevi sul sentito dire o suoi luoghi comuni”.

            • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

              Il tuo si chiama invece Argumentum Ad Hominem, ovvero uno stratagemma orale in cui si tenta di confutare una tesi sfuggendola e preferendo puntare all’ offesa chi l’ ha sostenuta. Il risultato finale comunque è che non è stato confutato niente. è una strategia che invece strumentalizzata molto dai politici.

              Ad esempio: “io penso che i flussi migratori debbano essere contenuti, controllati”. B dice: “Salvini pensa che i flussi migratori debbano essere contenuti e controllati, il mainstream dice che Salvini è un populista, quindi anche tu sei un populista, essendo quindi un populista, niente di quello che sostieni è valido”.

              Ho già ribadito che non voglio fare bella figura un corno, NON M’ INTERESSA NIENTE DELLA BELLA FIGURA. Togliti dalla testa quest’ immagine pregiudizievole che ti fa intendere che gli esseri umani tendano a sostenere le cose solo per ostentazione o per narcisismo e cerca di andare oltre con la ragione.

              -L’ ha sostenuto eccome. Queste sono le sue parole: <>

              Potevi fare una miglior figura senza intervenire visto che non eri stato chiamato in causa. Non ho capito perché hai voluto fare quest’ intervento polemico e pregiudizievole.
              “excusatio non petita, accusatio manifesta”? Sono sicuro che non sia così.

              • QR ha detto in risposta a wittgensteiniano

                Nessun argomento ad hominem, tu hai costruito un discorso sul fatto che Steve avrebbe detto che tutti i gay e le lesbiche sarebbero felici e questo non è vero. Steve ha detto che tutti i suoi amici sono felici, sebbene a volte possano provare sconforto e tristezza per la discriminazione di cui a volte possono esser oggetto.

                Sei tu quindi che hai generalizzato un discorso per poter sciorinare la questione degli argomentum, che qui appunto non vengono al caso.

                Se io fossi in torto dovresti esser in grado di rispondere a questa domanda: perchè non hai fatto lo stesso ragionamento con Sophie, la quale invece ha espressamente scritto che tutti gli omosessuali, senza esclusione, sono infelici?

                Riporto le parole di Sophie:
                Non sono la realtà degli omosessuali egodistonici ma di tutti gli omosessuali. Avere un corpo fatto in un certo modo ed usarlo in un altro crea conflitti. Non esistono gli omosessuali gay e felici.

                • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

                  L’ oggetto della questione era la felicità di tutti gli omosessuali. Steve ha motivato la felicità di tutti gli omosessuali con la felicità della sua migliore amica o dei suoi amici. La frase, per quanto brevissima, era inaccettabile per uno studioso di Logica, quindi sono intervenuto individuando quattro fallacie.
                  Se Steve non avesse voluto motivare la felicità di tutti gli omosessuali con la felicità della sua migliore amica, sicuramente avrebbe risposto chiarendomi la sua affermazione, invece mi ha solo definito noioso, confermando la validità del mio intervento.
                  Io non ho generalizzato nulla. Io sono intervenuto esplicando nozioni fondamentali della Logica che dovrebbero essere di dominio pubblico e che invece non lo sono.
                  Tu hai scritto invece un Argumentum ad Hominem e non basta premettere la parola “nessun” per fare in modo che non lo sia. Hai tentato di confutarmi con un’ offesa mettendo in mezzo Wittgenstein e io non me ne faccio niente delle provocazioni di un lavoratore o di un disoccupato che invece dovrebbe stare dalla mia stessa parte.

                  NON ho letto tutti gli interventi di Sophie, ovviamente, erano troppo lunghi, ne ho letto qualcuno intervenendo su uno breve in particolare.

                  Comunque è chiaro che non tutti gli omosessuali siano infelici, però vorrei andare a fondo anche su questa frase. L’ omosessuale è condizione necessaria dell’ essere felici? No.
                  La felicità non dipende dall’ omosessualità così come io non sono felice (o addirittura infelice) essendo eterosessuale. La felicità quindi dipende da altri fattori che non riguardano l’ orientamento sessuale. Ne consegue che la corrispondenza della felicità con l’ orientamento sessuale sia fallace logicamente e fuorviante, chi sostiene di essere felice per l’ orientamento sessuale che ha non solo non è felice, ma si auto-convince di esserlo e questo vale sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali.
                  Inversamente sembra che l’ omosessualità sia causa potenziale (quindi non necessaria) dell’ essere infelice.

                  • QR ha detto in risposta a wittgensteiniano

                    Non capisco perchè insisti… anche la persona più miope vede che alle parole di Sophie:

                    si lamentavano tutti perchè volevano essere etero e le lobby gay gli impongono di fare gli omosessuali quando loro non si sentivano a loro agio in quel “ruolo”.

                    Steve ha risposto:

                    Ho svariati amici omosessuali, la mia migliore amica è lesbica. Nessuno di loro è infelice del proprio orientamento sessuale, ne vorrebbe essere etero

                    Sophie poi ha rimarcato bene la sua visione assolutista in un commento che conta ben 18 like e che è difficile credere che a te sia sfuggito:

                    Non esistono gli omosessuali gay e felici

                    Mi dispiace, ma tu potrai anche essere studioso di logica, ma se non la sai applicare a dovere ti serve ben a poco, anzi… ti si può ritorcere contro come è successo in questo caso.

                    Un’ultima cosa, l’argumentum ad hominem (in realtà ad personam) sarebbe stato il mio oppure il tuo in cui hai associato Steve a quelli che ragionano senza logica? Infatti hai concluso:

                    Che disastro.
                    Ragazzi… C’ è un bisogno viscerale di fare in modo che la Logica sia materia liceale e non universitaria…
                    La massa ha gravissime lacune critiche e ragiona per emozioni o per costrutti verbali fini a se stessi. Prima che questa consapevolezza sia di dominio pubblico, ci saranno delle conseguenze negative.

                    La logica… eh si, bisognerebbe studiarla di più… Ora spero tu capisca perchè dicevo che Wittgenstein si starà rivoltando nella tomba…

                    • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

                      Un Argumentum ad Personam.
                      Continui a ribadire di avere il cervello troppo chiuso per riuscire ad andare oltre alle offese gratuite. Non stai dimostrando niente, stai solo attaccando farfugliando perché vuoi per forza avere ragione. Vuoi avere ragione? Se vuoi te la do eh, non c’ è bisogno che ti fomenti.
                      Si chiama ad Hominem quando si tenta di offendere facendo un paragone con un personaggio celebre. L’ offesa l’ hai rivolta mettendo in mezzo Wittgenstein anche se non ho scritto da nessuna parte di essere superiore a Wittgenstein. Non si capisce infatti cosa c’ entri il paragone, se non per sputare veleno su chi la pensa diversamente da te. Così non si trattano le persone e non si va da nessuna parte con quest’ atteggiamento.
                      Si chiama ad Personam quando si tenta di sputare preconcetti come stai facendo tu a tutti i costi.
                      Ho 30 in Logica dato dal prof. Galvàn, che è un ricercatore celeberrimo. Non me ne faccio niente del voto di QR, che non ha letto una riga di Logica in tutta la sua vita.
                      A te non importa la verità, a te importa avere ragione a tutti i costi.
                      A te non importa aprire la mente, tu non vuoi che uno studioso di Logica la pensi diversamente da te.
                      Il punto è che finora non hai dimostrato niente. Hai saputo solo attaccare sputando pregiudizi da una parte e dall’ altra anche se nessuno ti aveva chiamato in causa.
                      Non si capisce da dove parte tutto sto fomentarsi contro di me.
                      E tu comunque non hai letto una riga di Logica in tutta la tua vita, non sei nella posizione di farmi da professore al posto di Galvàn.

                    • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

                      Ora cerco di confutarti una volta per tutte, così ce la smetti di accanirti gratuitamente. Santo cielo, ste emozioni non fanno capire niente.

                      -Non capisco perchè insisti… anche la persona più miope vede che alle parole di Sophie:

                      si lamentavano tutti perchè volevano essere etero e le lobby gay gli impongono di fare gli omosessuali quando loro non si sentivano a loro agio in quel “ruolo”.

                      Risposta: Ti ho già spiegato che non ho letto tutte le conversazioni, alcune le ho saltate di proposito.

                      Io della tua volontà incattivita verso di me non so che farmene.
                      Non voglio le tue emozioni, voglio la tua razionalità. Non c’ entra niente l’ insistere, è solo un chiarimento. Il problema invece è quello che VUOI tu a tutti i costi sulla verità effettiva di quello che dico. La verità di quello che dico deve adattarsi alla tua volontà perché ti piace così. Io non sono un uomo interessato alla coerenza e alla verità, ma un ostentatore di conoscenze. Il problema però non è in me, ma nella tua volontà di convincersi a tutti i costi che io sia come piace a te.
                      In realtà non è un insistere. è un chiarimento, ovvero che NON ho letto tutto quello che ha scritto Sophie.

                      Poi:

                      Steve ha risposto:

                      Ho svariati amici omosessuali, la mia migliore amica è lesbica. Nessuno di loro è infelice del proprio orientamento sessuale, ne vorrebbe essere etero

                      Sophie poi ha rimarcato bene la sua visione assolutista in un commento che conta ben 18 like e che è difficile credere che a te sia sfuggito:

                      Ti ho già spiegato che il fatto che un amica lesbica sia felice non implica che l’ avere un orientamento omosessuale c’ entri qualcosa con la felicità. Mentre sembra che l’ avere un orientamento omosessuale sia causa potenziale d’ infelicità.

                      “Non esistono gli omosessuali gay e felici” è una frase che non condivido. Ma ribadisco che la felicità non c’ entra nulla con l’ avere un orientamento etero oppure omo. Mentre sembra che l’ infelicità c’ entri in potenza con l’ avere un orientamento omo. Ok? E siccome io non sono un orco cattivo, monello, birichino che vuole il male e la sofferenza degli omosessuali, ritengo che questa potenzialità debba essere affrontata, come infatti fa UCCR, con modi e modi con cui non sono mi trovo pienamente d’ accordo ma non è comunque questo il punto. Il punto è il fine per cui lo fanno.
                      E il fine non è che sono cattivi, ce l’ hanno con i gay e vogliono che si estinguano. Il fine è che ritengono sia ottimale uscire da questa potenziale sofferenza e impegnarsi per direzionare l’ orientamento in quello eterosessuale, ok? Loro sostengono in breve che: <<La condizione ottimale per un omosessuale è uscire dall’ omosessualità>>. Ma non lo fanno perchè sono dei monellacci spietati, lo fanno perché ritengono che questo fine sia ottimale per chi ha un orientamento omosessuale.

                      Poi:

                      Mi dispiace, ma tu potrai anche essere studioso di logica, ma se non la sai applicare a dovere ti serve ben a poco, anzi… ti si può ritorcere contro come è successo in questo caso.

                      Risposta: Argumentum ad Personam, non vale niente logicamente.
                      è solo un costrutto retorico fine a se stesso, un attaccare parole come se fossero mattoncini della Lego. Non è stato dimostrato come sia stata mal applicata la logica. è stato solo sostenuto che è così, quindi dobbiamo crederci e basta perché è così.

                      Un’ultima cosa, l’argumentum ad hominem (in realtà ad personam) sarebbe stato il mio oppure il tuo in cui hai associato Steve a quelli che ragionano senza logica? Infatti hai concluso:

                      Differenza tra Ad Hominem ed Ad Persona. Già spiegata. E a quanto risulta non la sapevi.

                      INFINE:

                      La logica… eh si, bisognerebbe studiarla di più… Ora spero tu capisca perchè dicevo che Wittgenstein si starà rivoltando nella tomba…

                      Un altro Argumentum ad Personam. Non è stato né spiegato né dimostrato perché mai Wittgenstein dovrebbe rivoltarsi nella tomba riguardo quello che ho detto. è stato solo dimostrato che ti piace pensarla così, quindi siccome ti piace pensarla così, allora dev’ essere così e noi tutti dobbiamo accettarlo, punto e basta. Ho capito benissimo perché dicevi, dicevi e dicevi. Dici.dici, dici perché ti ho fatto antipatia e hai voluto ottenere la ragione contro di me.
                      Adesso che ci sei dentro fino al collo le tue emozioni più basse ti costringono invece a rigirare le parole perché devi ottenere a tutti i costi la ragione.

                    • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

                      Errata Corrige: Non sempre mi trovo pienamente d’ accordo ma non è questo il punto*

                    • QR ha detto in risposta a QR

                      Sophie dice: Tutti gli omosessuali sono infelici.

                      Steve replica: Non è così, nessuno dei miei amici omosessuali è infelice.

                      Wittgensteiniano osserva: Steve è in errore perchè afferma che tutti gli omosessuali sono necessariamente felici.

                      Tu sei un esperto di logica quanto io un astronauta con la passione dell’uncinetto…

                      (PS: niente di personale, sento solo il dovere di difendere la logica, quella vera però)

                    • wittgensteiniano ha detto in risposta a QR

                      Sì, la Logica vera è quella che non stai capendo.

                    • Erdo ha detto in risposta a QR

                      QR la questione è leggermente diversa da come la sintetizzi sbrigativamente tu. Sei invitato a rileggere e a fare qualche sforzo di comprensione in più.

  4. Marco Baldi ha detto

    Secondo sarebbe da ricordare che :

    – Non è vero che l’omofobia non esiste in Svezia e nei paesi più gayfriendly. Il cambio di mentalità è eavvenuto solo negli anni 2000, nel senso che più o meno da quell’anno hanno approvato una legge per le coppie omosessuali. Questo però non significa che la società è cambiata di botto, ci vuol tempo perchè cambi. Basta pensare alla mentalità nei confronti delle donne qui in Italia, ufficialmente godono degli stessi diritti dall’approvazione della costituzione, in pratica la diffidenza nei confronti delel donne anche se si è affievolita di parecchio in 70 anni, esiste ancora oggi.

    – Le ferite pesanti che gli omosessuali hanno subito dall’omofobia dilagante non si cancellano con una legge, e queste ferite portano inevitabilmente ad una miriade di altri problemi psicologici, che possono anche portare al suicidio. Chi si è sposato dagli anni duemila si è certamente scontrato con una forte omofobia per buona parte della sua vita.

    – La Svezia è anche terra d’immigrazione, e gli immigrati arrivano tutti da terre dove l’omofobia è estremamente radicata, molto più che in Italia, spesso da paesi dove l’omosessualità viene punita con la galera o la morte. Per cui prima di parlare di suicidi in Svezia sarebbe il caso di verificare se gli svedesi presi in considerazione a quale generazione appartengano, se sono svedesi di prima generazione è probabile che siano cresciuti in famiglie abituate a pensare che l’omosessualità vada severamente punita.
    Inoltre sarebbe anche il caso di verificare in che modo la mentalità dei figli degli immigrati influisca nella scuola svedese. Un conto è avere in classe uno svedese di famiglia svedese, un altro il figlio di un immigrato che si porta appresso una fortissima omofobia come background culturale religioso.

    – Lessi tempo fa che indipendentemente dall’omosessualità la Svezia è uno dei paesi dove la gente si sucida di più e la cosa è da ricollegare alla scarsità di ore di sole. Tanto che in Svezia i bambini a scuola, vengono costretti a farsi delle lampade per supplire alla scarsità di sole. Se una persona ha già dei problemi irrisolti, come quelli causati da omofobia o anche altri, la scarsitá di sole li accentua.
    A paritá di sofferenza è possibile che in Italia un soggetto non arrivi al suicidio, mentre in Svezia si, perchè i raggi solari hanno un impatto vitale sulla serenità.

    Riguardo le critiche dell’intellettuale omosessuale, credo di potermi dire d’accordo che molti omosessuali vivono un forte disagio. Non credo però che la causa sia l’omosessualità.
    L’omofobia ha due tipi di effetti sulla vita di un omosessuale:
    il primo è diretto e cioè per esempio, se esco e vengo picchiato, o cerco lavoro e non lo trovo e via dicendo.
    Il secondo di tipo psicologico, crescendo in una società omofobia si è portati a pensare d’essere sbagliati, si passa buona parte della propria vita e forse non si smette mai di credere d’esser sbagliati perché da ogni parte della societá abbiamo ricevuto stimoli per crederci inferiori.
    Se cresco un bambino eterosessuale nella convinzione che sia una merda che il mondo intero lo odia, diffcilmente quando sará adulto sará capace di superare appieno queste convinzioni che sono state apprese nell’età più importante per la formazione del carattere.
    E se nel frattempo la società cambia, in lui quelle convinzioni sono ancora vive, a meno che non venga un serio lavoro psicologico di cui probabilmente avrebbe bisogno, non per correggere l’ omosessualitá che e impossibile da cambiare, ma per accettarla e superare i complessi d’inferiorità e chissá cos’altro.
    Che la violenza domestica esista anche nelle coppie omosessuali, non è affatto una sorpresa … gay e etero sono uguali in tutto e per tutto!!
    È il disagio vissuto che porta alla violenza domestica, e direi che i gay in quanto a disagio ne abbiano sperimentato molto.

    • sara ha detto in risposta a Marco Baldi

      Prendere due dati( tasso suicidi di paesi differenti culturalmente e politicamente) e compararli in egual modo non tenendo conto delle FORTI differenze culturali, sociali e politiche che li distingue non e’ possibile.

      Ne verra’ fuori per forza una ostinata interpretazione sbagliata del fenomeno in esame,con la conseguenza del suo protrarsi nel tempo o di un possibile suo peggioramento.

      Ma se vogliamo continuare a prenderci in giro va bene…

      Vediamo sulla pelle di quanti altri questa ideologia, che non guarda in faccia alla realta’, dovra’ passare.

      Mio marito ha vissuto in Finlandia che come politiche e cultura e’ uguale alla Scezia, ti parlo di 20 anni fa.

      Gli Italiano a quei tempi erano visti come zingari, lui con la sua famiglia ha vissuto il bullismo dello straniero, e a quel tempo ti posso assicurare che stranieri ce ne erano pochi, come oggi, del resto.

      Per via del fatto che per essere accolto ci sono requisiti restrittivi sul lavoro e la lingua..non e’ come in Italia…( questo per smentire cio’ che affermi sul tasso di stranieri)

      Cio’ nonostante questo astio sociale non lo ha mai demoralizzato ne’ portato al suicidio.

      Questo per dirti che se SEI FORTE dentro nulla ti tocca anche se ne soffri.

      Ma se sei fragile perche’ senti un disagio interiore sei destinato a soccombere.

      Tutti abbiamo avuto un motivo per soffrire, chi obeso, chi cristiano,chi straniero con tanto di bullismo pero’ non tutti si son tolti la vita.

      Certo anche negli etero i tassi sono alti ma in proporzione nelle categorie omo si registra una impennata..e questo invece di infangare l’evidenza dovrebbe porre interrogativi seri.

      La categoria LGBT rimane indipendentemente dai Paesi di appartenenza la fetta di persone piu’ incline e col tasso piu’ elevato al suicidio e alle dipendenze.

      E non lo dico io ma i dati.

      Fare rientrare tutto il fenomeno sotto la conseguenza sociale di una cultura omofoba e intollerante, oggi, mi sembra fuori da ogni logica realistica e razionale.

      • sara ha detto in risposta a sara

        Scezia= Svezia

      • Marco Baldi ha detto in risposta a sara

        ” Questo per dirti che se SEI FORTE dentro nulla ti tocca anche se ne soffri.
        Ma se sei fragile perche’ senti un disagio interiore sei destinato a soccombere.”

        Sono perfettamente d’accordo. Il problema è che la fragilità degli omosessuali viene causata dalla società omofoba, compresa la famiglia.
        Il problema non è solo l’omofobia di chi ti disprezza una volta adulto non dandoti un lavoro, o picchiandoti o chissá che altro.
        L’omofobia è sopratutto quella che ti porta fin dall’infanzia a pensare di essere sbagliato, di doverti correggere perche possibile. Che il mondo ti odierà! E nelle famiglie religiose d’essere il demonio in persona. Una volta inculcate è difficile liberarsene, anche se nel frattempo la società si è fatta meno omofoba. Sono ferite profonde difficile da sanare.

        Ti ripeto che se ai tuoi figli insegni d’essere sbagliati per il semplice fatto d’essere stessi, e andando a scuola si respira un contesto d’odio simile e crescendo scopri che la società tutta ti disprezza, non puoi che venire su fragile!!!!!
        Non perchè omosessuale ma perchè vittima di omofobia…vittimizzandoti per non essere stato capace di cambiare. Per quanto in etá adulta si capisca razionalmente che cambiare non é possibile, che non si è inferiore, che non si é il diavolo, nel profondo tali credenze in un modo o nell’altro restano presenti…non credo possa bastare una vita a correggere psicologicamente questi tipi di danni. Un eterosessuale avrebbe gli stessi problemi, a paritá di condizioni.
        L’omofobia è ben peggiore del razzismo, è più subdola! Il nero sa di non poter cambiare, è soggetto solo all’odio della società e la famiglia certo non ti insegna ad odiarti per il colore della pelle, l’omofobia ti porta ad odiare te stesso, a non accettarti, spessissimo a nn ricevere l’amore di cui si ha bisogno dalla famiglia.

        Quel che hai scritto sull’immigrazione è una gran cavolata. Il fatto che i flussi migratori vengano controllati non significa che gli immigrati non ci siano, la Svezia è più o meno nelel stesse condizioni del Belgio. Dopo gli attentanti terroristici si è parlato molto di Moolenbek e immagino tu abbia letto qualcosa al riguardo.
        In Svezia nella cittá di MalmÖ, il 50% degli abitanti è immigrata, e l’immigrazione si porta appresso una miriade di problemi e l’omofobia è certamente tra queste…non ci vuole un genio a capirlo!

        Riguardo la tua ultima frase, ti ricordo che la maggioranza degli esperti di diversi scienze sociali sono propensi ad avvalorare la mia tesi….come faccia tu a sostenere che siano fuori da una logica realistica e razionale francamente mi sfugge.

        Ma immagino tu sia tra chi sostiene che gli omosessuali debbano essere discriminati perché uguaglianza significa che diverse situazioni devono essere trattate diversamente. Immagino che il ragionamento possa essere usato anche da un razzista e dagli integralisti islamici per giustificare le discriminazioni nei confronti di neri, ebrei, e donne.
        Si fa fatica a capire cosa ci sia di razionale in questo di ragionamento.

        • sara ha detto in risposta a Marco Baldi

          Ma Marco, quella non e’ Omofobia, quella e’ scontrarsi con una realta’..se esiste un mondo etero e lo stesso e’ la maggioranza che si divide in mondo maschile e femminile che insieme procreano io non posso cambiare tale realta’ perche’ mi crea un conflitto interiore.

          Se a me mi hanno preso in giro perche’ cattolica io non posso pensare di eliminare il problema definendo tutto cio’ che e’ diverso da me e mi crea sofferenza come un nemico da combattere perche’ fobicocattolico.

          No, accettarsi e’ il primo passo per capirsi e capire anche chi non ti accetta.

          Tutti per qualche motivo si sentono ” diversi” ma questa diversita’ si combatte o la si interiorizza?..

          A chi diamo la colpa per cio’ che siamo?.. Alla societa’, al mondo?..

          Due uomini che vogliono avere un bambino ti diranno che il problema del bambino sara’ l’esistenza delle madri che gli faranno vivere il disagio.

          Ma l’essere madre e’ una realta’, per evitare la sofferenza di quel bambino eliminiamo tutte le madri?..

          Allora per evitare di scontrarci con una realta’ diversa dalla nostra la eliminiamo o prendiamo atto che esiste e basta?..

          Cosi’ per il mondo omo…

          • sara ha detto in risposta a sara

            Poi Marco non e’ che l’ unica categoria che soffre sono gli Lgbt he?..

            Tutti soffriamo, questo far girare tutto su sto mondo e’ fuori luogo..

            Vogliamo parlare di tutte le altre categorie?..

            Dai Marco…a essere pestati, insultati e presi in giro oggi non sono solo gli omo…se ancora ce ne sono..
            Perche’ anche vero che se io insulto un omosessuale oggi rischio il linciaggio e la prima pagina sui giornali, se insulto disabili, zingari, prostitute, alcolizzati,cattolici, ebrei, ecc ecc…e’ tutto Nell norma..

          • Marco Baldi ha detto in risposta a sara

            Voi continuate a ritenere che per gli omosessuali sia un problema che esistano gli eterosessuali.
            Che vedere che un uomo possa andare con una donna e mettere al mondo dei bambini, mentre noi no ci crei chissá quale disturbo psicologico e che da questo nasca la fragilità che porta al sucidio.
            Non è così!
            Non può fregare di meno che un uomo vada con una donna, non vi è nulla di strano. Si chiede solo che venga vissuta in maniera normale anche l’orientamento omosessuale…che un figlio non sia più costretto a crescere in una famiglia dove si crede che piuttosto che avere un figlio gay, è meglio vedere il figlio morto…perchè sta certo che questo crea la precondizione che po portare al sucidio!

            È l’omofobia che si respira in famiglia a causare la fragilità che poi può portare al suicidio.
            Faccio un esempio: In famiglia siamo tre maschi:

            Io, il più piccolo, da bimbo non è che fossi effeminato,ma molto sensibile e sicuramente non mascolino…sono gay
            Il medio era invece il prototipo del bambino che fa felici gli omofobi alla PUTIN, caratteristiche prettamente e marcatamente maschili.
            Il più grande non era mascolino ed era invece molto sensibile, non effeminato ..come me e diversamente da me è eterosessuale.

            Il fatto d’essere bambini sensibili come tra l’altro è normale quando si è bimbi veniva visto dalla mia famiglia (mio nonno era un astore in un piccolo paese della sardegna, dove esser gay è la più grande vergogna) come sintomo d’omosessualità.
            Per questo siamo stati amati e apprezzati molto meno che non il medio…e non serve per forza dirti che sei sbagliato, certe cose da bimbo le respiri. Parlo di approvazione o di disapprovazione.
            Nel caso di mio fratello, il problema si è fermato li. Nel mio caso che invece omosessuale ero per davvero, mi ha provocato una serie di problemi non indifferenti, ferite che sono ancora aperte che non credo potro mai risolvere veramente. Sto parlando del mio rapporto con i miei genitori, la famiglia nella quale il mio carattere si é formato, quella che ti insegna ad affrontare il mondo e ad essere forti… che nel mio caso mi ha insegnato che sono sbagliato ed inadatto. Raramente dicendomi che essere gay è sbagliato perchè il mio coming-out l’ho fatto solo a 23 anni.
            In questi anni ho avuto paura un infinità di volte a mostarmi quel tocco più effeminato, cercando sempre di correggermi perchè nell’aria, a scuola, in famiglia, al bar ..ovunque si respirava un atmosfera nella quale sentivo che lasciarmi andare a un so che di vagamente femminile mi avrebbe portato a problemi, probabilmente anche essere preso di mira e non solo insultato, ma anche picchiato.
            Avevo paura ed ho imparato a nascondere, per quanto possibile. Credo che questa paura sia paragonabile a quella che può provare una donna in una societá dove ogni due per tre una di loro viene violentata. Imparare a guardarti sempre le spalle per paura che succeda qualcosa. Paura fisica! che si aggiunge alla fragilità caratteriale causata dall’omofobia della mia famiglia prima, dei compagni di scuola, e della societá tutta.
            So di gente, che è stat picchiata per strada davantio ad altra gente dai suoi stessi fratelli per la vergogna arrecata alla famiglia. Altri son stati addirittura accoltellati sempre da famigliari. Se la famiglia arriva a tanto, immagina chi invece per te non ha il minimo di considerazione.

            Il fatto di potermi unire civilmente oggi, non cambia di una virgola il background psicologico che mi porto appresso.
            Elimina una discriminazione, tutto qui.

            Son consapevole del fatto che il popolo LGBT non sia l’unico a soffrire, non é questa una ragione per non pensare alle loro sofferenze, visto che non è impossibile alleviarle. Così come per gli LGBT il fatto di soffrire non significa non pensare anche ad altri.

            Secondo te, siccome gli LGBT non son gli unici a soffrire, allora bisogna occuparsi di tutti tranne che di loro? Non è forse omofobia?

            • sara ha detto in risposta a Marco Baldi

              Io non ce l’ho con gli omosessuali, ho amici gay e non e’ l’esserlo il problema.

              Tu mi hai portato dei casi, io te ne posso portare altri che hanno portato persone( non si divide il mondo in due categorie Marco, siamo tutte persone..) a odiare la propria famiglia, a buttarsi in droga, alcool e avere tutta una serie di conseguenza.

              Ogni Famiglia e’ imperfetta, noi come figli ci portiamo tutti, chi piu’ e chi meno qualche ferita, ma ti chiedo, quale e’ la soluzione? Il perdono o stigmatizzare le categorie, creare l’esistenza di famiglie a propria immagine per odio e fallimento verso la propria, elevare una categoria che ha sofferto al di sopra di tutte per riscattarla da una ferita subita?

              Chiamare una Madre concetto antropologico, chiamare una donna gravida pagata per abortire o fare figli GPA, negare una figura genitoriale biologica naturale di riferimento per accontentare un desiderio che altrimenti farebbe sentire poco realizzati perche’ ” diversi”, eliminare le distinzioni sessuali di genere a partire dagli asili facendo credere a tutti i bimbi che il sesso biologico non sia una condizione determinante per la propria identita’, privandoli di un orientamento ” naturale” in nome dell’uguaglianza di genere e’ il modo giusto?

              E’ questo che vorresti?

              Te lo chiedo Marco, perche’ spesso la rabbia e il sentirsi diversi ha portato persone o categoria a passare da ” vittime” a ” carnefici”..

              Stiamo attenti Marco io come te ad evitare che qualcuno ci usi per provocare qualcosa per cui abbiamo sempre combattuto.

              Tu come omosessuale io come altra categoria..

              E’ proprio chi ha sofferto che custodisce una grande Verita’, falla diventare una forza che non ti mangi ma che serva come sensibilita’ per difendere sempre il debole, il fragile, l’ultimo e l’indifeso…

              Un abbraccio.

              Ps: ..per certo e lo so, se cio’ che mi hai raccontato e’ vero, come Madre ti assicuro, errori ne facciamo, spesso involontari, ma una cosa e’ certa, i figli sono i figli, in qualsiasi modo Dio li abbia creati e guai a chi ce li tocca. 🙂

              Fai Pace coi tuoi cari e sarai in pace con te stesso e con la Tua storia.

              • Marco Baldi ha detto in risposta a sara

                Non vi è rabbia in me, se non nei confronti delle persone che veramente hanno inciso su di me, e cmq le ho perdonate ancor prima di provar rabbia. Le capisco, in fondo non è colpa loro.
                Voglio un mondo giusto per tutti, non giusto per me e per chi è come me…quello in cui credo, ci credo per senso di giustizia, non perché sono arrabbiato con gli eterosessuali.

                Cmq grazie mille dell’abbraccio, e ricambio 🙂

            • lorenzo ha detto in risposta a Marco Baldi

              … e stai ancora cercando l’affetto e l’apprezzamento, che non hai mai sentito di avere, dalla figura maschile del padre…

        • Luigi ha detto in risposta a Marco Baldi

          Ma quale omofobia ? Gli omosessuali hanno scelto una forma di vita intrinsecamente sterile e morta, mentre la natura ha inventato la complementarieta` eterosessuale per far continuare la vita su questo pianeta. Vuoi ora che una tale innaturale forma di vita non abbia riflessi psicologici, umani etc ?

          • Marco Baldi ha detto in risposta a Luigi

            Sei a dir poco ridicolo!
            A me risulta che molti eterosessuali possano essere affetti da serissimi problemi psicologici…dici che anche l’ eterosessualitá sia innaturale?

            Sei RIDICOLO!

            • wittgensteiniano ha detto in risposta a Marco Baldi

              Avere dei problemi psicologici serissimi non c’ entra nulla con l’ essere eterosessuali. La pazzia è causata da altri fattori, non dall’ eterosessualità. è questo l’ errore logico in cui si cade dopo aver sentito tutte le tragedie al telegiornale.
              Quei problemi psicologici serissimi di cui parli toccheranno anche gli omosessuali, che di certo non ne saranno esenti. Invertiamo il numero degli sposati eterosessuali con il numero degli sposati omosessuali e poi vediamo se non accadranno casi di moglie che pugnala la moglie in preda ad un raptus o casi di marito che uccide il figlio per vendicarsi dell’ altro marito che l’ aveva tradito.
              Alla base di queste tragedie non c’ entra l’ avere un orientamento sessuale etero; sono altri i fattori scatenanti.
              Invece sembra che l’ avere un orientamento sessuale omo sia causa potenziale di problemi psicologici.

              • Positrone76 ha detto in risposta a wittgensteiniano

                Il cattolicesimo in sostanza indica l’omosessualità come una debolezza intrinseca (non come causa potenziale) che si aggiunge alla concupiscenza altra debolezza intrinseca…
                Per il resto sono abbastanza d’accordo con te

    • Mari ha detto in risposta a Marco Baldi

      Certi paesi ci sarà un motivo se si chiamano “gay-friendly”, perché se hanno leggi anti-discriminazione (che vuol dire probabilmente che non si ha neanche la libertà di proferire in pubblico certe parole considerate omofobe) sicuramente lì una persona omosessuale percepirà meno “omofobia”, o perché meno presente nella mentalità comune o nascosta dalle leggi in caso di parole o comportamenti. lo studio devi leggerlo a partire da questo, sennò sembra che per te Sardegna e Svezia abbiano la stessa situazione

      • Marco Baldi ha detto in risposta a Mari

        Son d’accordo, ma gay-friendly non significa che l’omofobia non esista.
        Significa solo che le leggi proteggono da omofobia ed evitano discriminazioni…l’ho già scritto in un altro commento, ma in Italia ufficialmente le donne hanno pari diritti degli uomini dal secondo dopo guerra in poi, eppure ancora oggi la diffidenza nei confronti del mondo femminile, per esempio sul lavoro, sono ancora vive, anche se affievolitesi con il tempo.
        In Svezia si è legiferato per le coppie gay dal 2000 in poi…prima che la società cambi davvero, dovrà passare un bel pò.
        Senza considerare l’alto tasso d’immigrazione…e relative problematiche.

        • David ha detto in risposta a Marco Baldi

          La tua analisi é un buco nell’acqua perché se i disturbi fossero dovuti al clima sociale, allora tutte le minoranze discriminate dovrebbero soffrire di disturbi come gli omosessuali, invece questo non si verifica per disabili, calvi, obesi, bassi ecc.

  5. Marco Baldi ha detto

    Oltretutto parlate degli omosessuali come se in tutte le coppie esistesse violenza domestica. Esiste, ma non è certamente l’essere lesbica a portare a violenza. In sostanza avete scoperto l’acqua calda, gay e etero sono tutti uguali. ..perchè forse accecati dallomfobia vi siete dimenticati che gli etero in quanto a violenza domestica certo non scherzano! Nessuno però si sogna di ricollegarla alla loro sessualità, ma ad altre cause. Queste stesse cause portano a violenza domestica anche gli omosessuali.

    • lorenzo ha detto in risposta a Marco Baldi

      Se si escludono le anomalie cromosomiche ed i pruriti viziosi, l’omosessualità è il risultato di processi psicopatologici intervenuti nelle fasi precoci dello sviluppo, di un disagio infantile che sfocia nei disturbi dell’identità di genere e riguarda la funzione del “controllo” del possesso inteso in termini sessuali, dove la componente istintiva domina e pervade l’individuo: ne consegue che i rapporti omosessuali non sono tanto affettivi quanto possessivi e soffocanti, competitivi ed antagonisti e molto spesso sfociano in gelosie, depressioni e violenze.

      • Marco Baldi ha detto in risposta a lorenzo

        Immagino tu conosca molti omosessuali…per poter trattare in maniera tanto analitica il comportamento omosessuale.
        Io che di gay ne conosco un infinità, posso dirti che non sono diversi in nulla rispetto agli eterosessuali.
        Parli di gelosie, come se tra etero non esistessero…non che tra gay non possano esistere, solo va verificato caso per caso.

        • Boomers ha detto in risposta a Marco Baldi

          Non condivido l’analisi di lorenzo, la posizione della Chiesa sull’omosessualità è quella di un disordine a livello morale, non medico o patologico. Rispondo a te invece sulla violenza domestica, ci sono miriadi di studi che confrontano statisticamente le coppie gay ed etero e rilevano maggior violenza -A PARITA’ DI CAMPIONE- nelle prime. Questo fa parte del discorso sul disagio che vivono quelle persone, tale da tradursi in violenza tra loro. Prenderne atto ed aiutarle, al posto di negare l’evidenza, è una forma di omofobia da parte tua.

          • Marco Baldi ha detto in risposta a Boomers

            Ottimo..una cosa è ritenere malattia l’omosessualità, un’altra è ritenerla un disagio a livello morale, morale che ovviamente è soggettiva.
            Non so perché credi che io sottovaluti e neghi l’esistenza della violenza domestica in coppie omo. Mi sono limitato a dire che non è l’essere omo che porti a questo, ma come per gli eterosessuali le cause vadano ricercate altrove.
            Aiutarle a superare questo tipo di disagio? Assolutamente si, come andrebbero aiutate le famiglie eterosessuali nelle stesse condizioni.
            Tra l’altro io per primo ho sperimentato una forma di violenza domestica in un periodo particolarmente di crisi della mia relazione ed ero il cattivo…anche se oltre a un paio di calci in culo e pugni sulla spalla non mi sono mai spinto nè lo avrei mai fatto, perché consapevole di non voler fare veramente male.
            Cmq sbagliavo! come sbagliava il mio compagno con la sua aggressivitá passiva.
            La consapevolezza di voler trovare una soluzione e di credere molto d’essere giusti l’uno per l’altro ci ha tenuti uniti e fatto superare il momento.
            Senza di lui non sarei quello che sono diventato e che sono. Credo molto nella nostra relazione e non per dovere morale, ma per interesse personale.

          • lorenzo ha detto in risposta a Boomers

            Scrive il Catechismo, senza entrare nel merito delle cause che la provocano, che l’omosessualità è un’inclinazione oggettivamente disordinata: le inclinazioni hanno una causa o sono casualità naturali?

    • Mari ha detto in risposta a Marco Baldi

      Marco Baldi carissimo, non rispondere con affermazioni qualunquiste a studi che fanno delle comparazioni statistiche, un conto è dire che “la violenza esiste dappertutto” e un altro cercare di capire in quali casi ce n’è di più o è più diffusa, il senso di questo articolo è di fare un paragone statistico

      • Marco Baldi ha detto in risposta a Mari

        In questo articolo si parla di suicidi, non di violenza domestica…se non di sfuggita.
        Il mio non è affatto qualunquismo…è come parlare di una statistica che rileva che i delinquenti sono per la maggior parte immigrati. Verissimo.
        Va pero fatto notare che non vi è legame alcuno tra delinquenza e l’essere uno straniero. Il legame va ricercato nelle condizioni socio-economiche!!!
        Condizioni che prima che arrivassero gli stranieri, portavano gli italiani a delinquere…oggi invece sono loro gli ultimi della piramide sociale a sperimentare tali condizioni socio-economiche estreme.

        Stesso identico discorso per la violenza nelle coppie omosessuali.
        Il collegamento tra omosessualità e delinquenza domestica non ha alcun senso. Il collegamento va fatto con situazioni di disagio in generale e gli omosessuali hanno sperimentato questo disagio in massa, a differenza degli eterosessuali.

        Nonostante questo disagio sia stato sperimentato in massa, da chiunque sia omosessuale, le statistiche pare non affermino che essere gay si traduca automaticamente in violenza.
        E cmq in questo caso non regge la comparazione…andrebbero comparate situazioni di coppie etero e omo che hanno sperimentato forme di disagio che possono portare a violenza domestica.
        Non coppie eterosessuali in genere, visto che tra queste è altamente probabile che vi siano coppie che non siano state vittime del disagio a cui invece è altamente probabile siano state vittime la maggior parte delle coppie omosessuali.

        A me non pare affatto d’essere qualunquista.

  6. QR ha detto

    Philippe Ariño, giovane giornalista ed omosessuale dichiarato, perchè non avete anche scritto che è un cattolico fervente e uno dei fondatori di Manif pour Tous? Volete far passare l’idea che la voce di un omosessuale ideologizzato ed egodistonico sia quella valida per tutti?
    Riguardo poi i suicidi è il solito dato furbescamente spiattellato e non dovutamente contestualizzato, è chiaro che un credente avrà la tendenza a suicidarsi meno: a lui è espressamente proibito dalla legge religiosa, quindi l’incoerenza sarebbe se il credente si suicidasse di più.
    E riguardo le conclusioni degli studi qui citati, leggete bene:
    Awareness of mental health issues for gay men and lesbians should become a standard part of training for mental health professionals, who need to be aware of the potential for substance misuse and self-harm in this group and of the discrimination experienced by many lesbians.
    E’ quindi come ha scritto UCCR? Direi proprio di no, pensar che questo maggior tasso di suicidi è dovuto forse all’intolleranza e alla discriminazione che persone come voi esercitano sulla comunità gay, non vi entra proprio nella testa?

    • Sophie ha detto in risposta a QR

      Pensare che il tasso di suicidi è dovuto al fatto che la persona gay è fatta in un modo ed il suo corpo non è funzionale al suo desiderio e questo gli fa venire dei complessi d’inferiorità rispetto agli altri a te invece non entra in testa?

      • QR ha detto in risposta a Sophie

        Non è funzionale al suo desiderio? Ma cosa scrivi? E tu vuoi commentare articoli scientifici? In ogni caso quelli che cerchi (molto malamente) di descrivere tu si chiamano omosessuali egodistonici e quindi uno studio che volesse dimostrare quell’aspetto avrebbe analizzato come minimo i due diversi tipi di omosessualità.

        • Boomers ha detto in risposta a QR

          Non ti sei mai chiesto perché esiste l’omosessualità egodistonica e non esiste l’eterosessualità egodistonica (ovvero etero che sperimentano attrazioni indesiderate verso l’altro sesso)? Quale risposta dai a questo?

          • QR ha detto in risposta a Boomers

            Vuoi forse dire che non ci sono uomini con moglie e prole e nel classico quadretto della famiglia del Mulino Bianco che invece desiderano (e spesso consumano) rapporti omo? L’egodistonia riguarda tutti i generi e normalmente si indica per il genere predominante, direi quindi che hai toppato alla grande.

            • David ha detto in risposta a QR

              No, si parla di persone che vorrebbero essere gay e invece provano indesiderate pulsioni etero. Come mai non esistono? Come mai invece é pieno di gay egodistonici?

              • Marco Baldi ha detto in risposta a David

                David se nn ci arrivi da solo!!!!!!

                La risposta è OMOFOBIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Se ti insegnano che sei sbagliato ad essere gay, vorresti non esserlo.
                Esistono anche neri con personalità ego-distonici, Michal Jackson per esempio!!!!
                Cresciuto in una societá in cui essere bianchi è giusto e neri sbagliato.

                • QR ha detto in risposta a Marco Baldi

                  Io sono basito Marco, qui c’è gente che dice che l’omosessuale è sempre infelice, chi dice che la sua condizione non è funzionale al desiderio, che c’è chi vorrebbe essere gay ma che la sua sessualità etero lo frena, che il maggior tasso di suicidi non è dovuto alle discriminazioni che soffrono (come dicono gli stessi studi citati nell’articolo) ma è dovuto al loro esser omosessuali…
                  Io sono basito, davvero… ho una nipotina che fa la terza media ma è molto meglio informata di questi signori.

                  • Positrone76 ha detto in risposta a QR

                    Informata da quali fonti? Gli studi scientifici che si postano che vaore scientifico hanno? Meglio se informi tua nipote che non è che tutti quelli che si oppongono a certe leggi sono tutti brutti, cattivi ed insensibili e se è per questo nemmeno tutti eterosaessuali.
                    Spaccare il mondo a metà in una divisione manichea mi sembra, ed è, forzata e forzosa. A parte che il termine omofobia è pura invenzione. Non esiste l’omofobia in nessuna parte del mondo. Esiste come per tutte le minoranza un diverso grado di accettazione piena. E’ un fatto culturale, non una malattia mentale se non in rari casi ed eccezioni che non sono l’oggetto della discussione.

                    Ora esistono gli omosessuali ed esistono i gay. Possono sembrare la stessa cosa ma non lo sono. I gay sono una minoranza nella minoranza ed esaltono, nelle organizzazione e nei loro movimenti sociali, uno stile di vita medio libertino e edonistico, spesso provocatorio e più o meno nevrotico. Gl imosessuali possono invece essere molti più ampi e si va dalla persona repressa alla persona che si esalta ma in gran numero ritengono la loro condizione difficile perchè hanno a che fare spesso con altri omosessuali ognuno dei quali con problematiche importanti di partenza. Ce ne sono di sereni e di tormentati.
                    Invito Sophie ad uscire dal personalismo della sua esperienza per abbracciare anche quella altrui…
                    Detto questo la posizione percui tutti i problolemi degli omosessuali sono gli “omofobici” e sparare una sciocchezza colossale… Il più grande problema degli omosessuali spesso sono gli altri omosessuali….

                    • Max ha detto in risposta a Positrone76

                      Permettimi una piccola correzione, caro Positrone.

                      “Omofobo è che deride i gay, li trova repellenti, schifosi e li picchia pure. Se vogliamo usare le parole come clave, e mettere etichette infamanti su tesi che non condividiamo, allora sì che ha senso usare questa parola.”

                      G. Israel

                    • Positrone76 ha detto in risposta a Positrone76

                      Caro Max trovo cmq la parola inesatta e fuori luogo anche se la giustifica Israel… che semmai dovrebbe essere eterofobo cioè la paura di chi è diverso da sè. Cmq non è una fobia è semplicemente una pericolosa stupidità tipicamente ed un ingiusta e inumana persino diabolica. Rimane il fatto che è vero che c’era un clima percui dichiararsi o vivere la propria condizione omosessuale in Italia non è dovunque e sempre facile. A Milano probabilmente si sente meno ma in altre realtà come il profondo Veneto o in Calabria non sempre si può vivere senza conseguenze. E già viverlo apertamente è frutto cmq di un cammino non sempre comodo…

                    • Max ha detto in risposta a Positrone76

                      Aspetta Positrone, forse non sono stato chiaro io nel riportare la frase di sopra.

                      Israel intendeva ribadire una chiara definizione di omofobia, per poi aggiungere che chi e’ contrario al “matrimonio gay” non e’ invece necessariamente omofobo. A cio’ si riferiva, quando diceva “Se vogliamo usare le parole come clave…”

                      Non e’ forse vero che chi e’ semplicemente contrario al “matrimonio gay” si ritrova etichettato come omofobo?

                    • Positrone76 ha detto in risposta a Positrone76

                      Si Max è vero. Ed infatti essere ocntro il matrimonio gay è una posizione legittima e sostenuta, checchè se ne dica, anche da molti omosessuali che i gay (ricordo che le due parole non si equivalgono fattivamente) vogliono lasciar passare come indottrinati o ancora impastoiati ma che invece hanno un conservato un confine di bene e male netto

                • Stefania ha detto in risposta a Marco Baldi

                  Per marco baldi: giusto per la cronaca Michael Jackson non era ego-distonico ma era affetto da una malattia che si chiama vitiligine, certificata dal referto dell’ autopsia.

        • Sophie ha detto in risposta a QR

          Non sono la realtà degli omosessuali egodistonici ma di tutti gli omosessuali. Avere un corpo fatto in un certo modo ed usarlo in un altro crea conflitti. Non esistono gli omosessuali gay e felici, questa è una favoletta inventata dagli adepti delle lobby gay. Ma quando la smetterete di illuderli? Dire come stanno le cose non è giudicare ma aiutare il prossimo ad aprire gli occhi. Viviamo in una società dove gli individui interagiscono gli uni con gli altri, quindi non cominciare col dire cose tipo “pensa ai cavoli tuoi”.

          • QR ha detto in risposta a Sophie

            Il bello è che ti hanno pure messo ben 5 pollici in su… E poi voi sareste i “razionali”? Da ridere…

          • Marco Baldi ha detto in risposta a Sophie

            Se ti dicessi da gay che conosce un infinità di gay che esistono gay sereni mi crederesti? Purtroppo non è il mio caso, ma non ho una personalità egodistonica.
            Senza contare che parli degli omosessuali come se fossero tutti transessuali.
            Il gay in genere vive bene il suo essere uomo o donna, è che non ha gusti eterosessuali.
            Essere transessuale non significa affatto avere una personalitá ego-distonica!!!! Può esserlo ma non è affatto automatico.

            • lorenzo ha detto in risposta a Marco Baldi

              1. Non sei sereno.
              2. “il mondo gaio ha molte associazioni che aiutano chi si sente in disagio”.
              3. Metterti sull’avviso che le cause della serenità perduta vanno ricercate nell’infanzia non è politicamente corretto.
              4. Sei un essere razionale: fai quello che ritieni utile ed opportuno alla TUA vita.

    • sara ha detto in risposta a QR

      Infatti c’è Il POPOLO omosessuale reale che si sta battendo contro la lobby ideologista attraverso nuove associazioni che stanno emergendo e stanno dando voce al popolo realmente rappresentato..

      Un po’ come nella politica non e’ piu’ rappresentato il popolo cosi’ avviene per le lobby con ideologie..

      Queste associazioni che non si vedono rappresentate e che hanno capito il gioco lucroso dei poteri forti si stanno mobilitando per contrastarli, come il caso che tu stesso hai citato oppure il fondatore del movimento Omovox, una realta’ che conta migliaia do omosessuali aderenti che combattono per i valori.

      Contro uteri in affitto e sfruttamento, per i diritti dei bambini e i valori della famiglia naturale.

      Omosessuali che hanno capito il gioco di chi li ” usa” per promuovere altro.

      • Marco Baldi ha detto in risposta a sara

        Forse per popolo intende i religiosi…ad occhio e croce credo siano due cose diverse.

        • sara ha detto in risposta a Marco Baldi

          Ma no Marco popolo normale di omosessuali che fiutano odore di marcio dove le lobby lucrano…capisci?

          Conosco uomini moralmente integri non per forza cattolici e solo dopo omosessuali ma prima di tutto UOMINI INTEGRI MORALMENTE…

          Mi aspetto che prima o poi il mondo omo si Svegli dal torpore che i media e le lobby gli creano ad hoc, spero non troppo tardi, ma qualche segnale di resistenza gia’ c’è ;-).

    • Boomers ha detto in risposta a QR

      Non so cosa siano gli omosessuali “ideologizzati ed egodistonici” e non sapevo che vi fosse un razzismo fra voi omosessuali, quelli di serie A (atei) e di serie B (credenti). Al di là di questo, tanti altri la pensano esattamente come lui:
      http://www.uccronline.it/2012/04/02/lomosessuale-simon-fanshawe-il-problema-non-e-lomofobia-ma-lo-stile-di-vita-gay/
      http://www.uccronline.it/2012/04/12/lomosessuale-matthew-todd-il-mondo-gay-e-un-inferno-di-infelicita/

      Per quanto riguarda la conclusione che citi, non è la conclusione dello studio di cui parla Uccr ma l’hai furbescamente copiata da questo studio, datato 2003: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14645028
      Come vedi dimostri la capacità di ingannare e illudere gli altri, esattamente quello che fa la Lobby Gay con le persone che vivono con disagio l’omosessualità.

  7. Max ha detto

    Peraltro chi in Svezia prova soltanto a parlare contro il “matrimonio” delle persone dello stesso sesso (insieme con tanti altri temi) viene preso a bordate dalla stampa e dagli intellettuali. C’era un articolo interessante di Spiked – che non e’ certo un giornale cattolico, anzi l’esatto contrario – a riguardo.

    A volte mi sembra che l’intolleranza, il dire agli altri come si devono comportare altrimenti sono reietti, abbia soltanto cambiato verso negli ultimi 50 anni, ma la direzione e’ la stessa.

    In entrambi i casi, sembra che non riusciamo a trovare la giusta via di mezzo e lasciare il nostro prossimo in santa pace.

  8. beppino ha detto

    Il DSM conserva (pur con le “rivoluzioni” a maggioranza semplice delle ultime edizioni) omosessualità ego-distonica, per la quale é lecito parlare di protocolli di intervento da parte di specialisti. E l’eterosessualità ego-distonica? Pare che il “mitico” DSM sia ancora “omofobo” (ma vedrete… é questione di tempo…) e non contempli appieno la possibilità che l’identificazione col modello eterosessuale possa portare a sofferenza.

    • sara ha detto in risposta a beppino

      Quando tutto sara’ relativo il ” naturale” diverra’ patologico.

      Comunque di recente ho letto una notizia sconvolgente stanno cercando di inserire del DSM il ” disturbo controcorrente”!!

      http://www.informarexresistere.fr/2016/05/23/gli-psichiatri-ora-dicono-che-il-non-conformarsi-e-una-malattia-mentale/

      Giusto giusto per tappare la bocca a chi si oppone al pensiero unico dominante non politicamente corretto!!…

      Chi e’ di disturbo succedera’ che verra’ internato e rieducato socialmente stile ” Arancia Meccanica”..

      Siete pronti? 😉

    • Marco Baldi ha detto in risposta a beppino

      Hai mai sentito parlare di eterosessuali che pur essendo tali, vivono il loro amore per uomini o donne come qualcosa difficile da accettare?

      • David ha detto in risposta a Marco Baldi

        Esisterebbero etero che si sforzano di essere gay ma non ci riescono? E le fate che volano, invece?

        • QR ha detto in risposta a David

          E’ l’omosessualità quella rifiutata dalla società non l’eterosessualità, è chiaro che gli eterosessuali citati da Marco sono in realtà omosessuali repressi oppure più semplicemente bisessuali.

      • beppino ha detto in risposta a Marco Baldi

        Hai mai sentito parlare di eterosessuali che pur essendo tali, vivono il loro amore per uomini o donne come qualcosa difficile da accettare?

        Un eterosessuale non può essere attratto sessualmente da uomini, altrimenti non sarebbe persona sessualmente “ortodossa” e maggioritaria; che un eterosessuale ami una donna e non accetti questo sentimento forse potrà anche succedere ma il vero problema probabilmente é il non essere ricambiato ma non certo il fatto che l’amore possa portare “in quanto tale” a “sofferenza” (controsenso logico). L’identificazione col modello eterosessuale, che poi é l’ortodossia ovvero la “normalità” (circa il 98% circa delle persone), non vedo come possa portare a sofferenza. Peraltro “tra” il 98% della popolazione dovrebbe letteralmente “abbondare” (in senso quantitativo) la casistica di questa mitica egodistonia eterosessuale. Comunque stiamo in attesa della prossima versione del DSM; se volete comincio ad accettare scommesse… ormai il più é fatto per le “conte” democratiche APA (non ci vuole molto ad incentivare qualche mano alzata in più… rispettiamo la “scienza” signori…).

        • Marco Baldi ha detto in risposta a beppino

          Appunto quindi confermi che l’eterosessualità ego-distonica non esista!
          Esiste invece l’omosessualità ego-distonica causata da omofobia e non tutti gli omosessuali ne sono affeti..è giusto ricordarlo.

          • Mari ha detto in risposta a Marco Baldi

            E l’omosessualità da cosa è causata Marco Baldi? perché qui sembra che si stia dando la colpa di tutti i vostri mali all’omosessuofobia dilagante, che non si capisce esattamente in cosa consisterebbe concretamente

            • Marco Baldi ha detto in risposta a Mari

              Forse fai fatica capirlo…ma già nei miei commenti ho giá ampiamente spiegato in cosa consista l’omofobia, poi se sei interessata puoi informarti meglio, anche su internet.

              Riguardo all’omosessualità vi sono tre teorie e nessuna delle tre è scientificamente provata, ma gli specialisti tendono a considerare antiquata quella psicologica e più probabile quella epi-genetica:

              – La prima è di ordine psicologico.- Si sostiene che nei primi tre anni di vita vi sia una qualche forma di squilibrio nel relazionarsi alla madre o al padre.
              – La seconda e di tipo genetico.
              – La terza di tipo epi-genetico: quest’ultima dà importanza alla componente genetica ed anche all’aspetto psicologico della madre durante la gravidanza. In sostanza si ereditano dalla madre geni e anche predisposizione psicologica verso l’omosessualità.

              In nessuno di queste situazioni l’omosessualità può essere corretta.
              Anche nel caso la teoria psicologica fosse corretta è letteralmente impossibile correggere qualcosa che si è formato tanto in profondità, è possibile REPRIMERE, ma non correggere…
              Non basterebbe una vita intera per correggere qualcosa formatosi tanto in profondità e considerando che il senso della vita è essere felici, sottoporsi a sedute psicologiche per tutta la vita nel tentativo di correggere qualcosa che la scienza ormai nella stragrande maggioranza sostiene non sia possibile correggere ( ci sara una ragione!!!) e che oltretutto non causa alcun tipo di handicap di per se stessa, è assurdo, masochistico e sadico da parte di chi le propone come soluzione.

              • QR ha detto in risposta a Marco Baldi

                Sei stato chiarissimo, però spiegare l’aritmetica a un muro non è facile…

              • lorenzo ha detto in risposta a Marco Baldi

                Piccolissimo problema: l’omosessualità epi-genetica è il tentativo di far rientrare dalla finestra la fola scientifica dell’omosessualità genetica.

                L’omosessualità di ordine psicologico, a meno che lo psicologo non consideri l’omosessuale una macchina per soldi, può essere guarita.

                • Marco Baldi ha detto in risposta a lorenzo

                  Anche viaggiare alla velocità della luce è in teoria prossibile, in pratica non lo è affatto.

                  Io non ho una visione dell’omosessualità amorale, è amore come quello etero.
                  Credo in dio, ma non sono cattolico e non sono nulla in particolare, se non che per il mio modo di concepire la vita mi avvicino più al buddismo che ad altre religioni.
                  Credo nel karma e credo che se sono gay una ragione dovrà pur esserci. Tutto ha un senso per i buddisti. Non ha senso tentare di fare apparrire una pinata di fagioli come quella del basilico solo perchè ci piace di più quella del basilico.
                  Se davvero siete cattolici convinti e vi dovreste trovare di fronte alla situazione d’avere un figlio gay vi consiglio per il bene di vostro figlio di consigliargli semplicemnte di astenersi dal praticare sesso e assolutamente non sottoporlo ad alcun atrattamento per ambiare sessualità perchè è ormai assodato che provochi solo danni. Ammesso che abbiate a cuore la salute di vostro figlio.

                  V consiglio anche di rispettare chi non la pensa come voi e decide di viversi la sessualità appieno…non come amoralità ma come base indispensabile per poter tendere verso la felicità.
                  In psicologia la sessualità è un aspetto fondamentale della vita umana.

                  • sara ha detto in risposta a Marco Baldi

                    Marco, sembra piu’ un Memoriale per te stesso che un consiglio per me.. :-).

                    Ps: …occhio al Buddhismo 😉

                    • Li ha detto in risposta a sara

                      Sì, attento al buddismo perché alcuni monaci si sono lasciati corrompere dalle cose moderne. Leggevo proprio l’altro giorno. Jet, donne, anche qualche droga.
                      Sono esseri umani, e Non si può negare che la società odierna offra parecchie tentazioni.

                  • lorenzo ha detto in risposta a Marco Baldi

                    L’amore è una cosa e l’attrazione sessuale un’altra:
                    – amo mia madre, mio fratello, un bambino, un cane, ma non provo attrazione sessuale per loro;
                    – amo mia moglie e provo attrazione sessuale per lei;
                    – provo attrazione sessuale per una donna bella e provocante ma non la amo.

                    “Non ha senso tentare di fare apparire una pianta di fagioli come quella del basilico solo perché ci piace di più quella del basilico.”
                    Hai perfettamente ragione: gli esseri umani sono solo o maschi (xy) o femmine (xx) e non ha alcun senso ritenere che esita anche la variante biologica omosessuale solo per illudersi che i problemi intervenuti nell’infanzia non abbiano deviato la naturale attrazione sessuale biologico evolutiva incanalandola verso le persone dello stesso sesso.

                • Max ha detto in risposta a lorenzo

                  Che la teoria epigenetica sembri un tentativo di far ritornare la fola dell’omosessualità genetica posso darti ragione.

                  Comunque, onestamente, non sono sicuro che si possa “guarire” l’omosessualità, se ancora non ne conosciamo le cause. Potrebbe essere una condizione da cui non e’ possibile sottrarsi, oppure e’ possibile, od ancora e’ possibile ma con sofferenze tali che non vale la pena tentare. Semplicemente, mi sembra difficile individuare una “cura radicale” per qualcosa che ci e’ in parte ignota. Specie se ne va di mezzo qualcuno.

                  • lorenzo ha detto in risposta a Max

                    Se ci atteniamo a quello che gli studi, non politicamente corretti, sul cervello affermano, le pulsioni omosessuali possono essere positivamente riallineate alle naturali leggi biologico evolutive.

                    • Max ha detto in risposta a lorenzo

                      Tali studi considerano che le inclinazioni sessuali possono cambiare con l’eta’, quindi chi era omosessuale in gioventù si potrebbe ritrovare etero in eta’ di mezzo e di nuovo omosessuale in terza eta’ ?

  9. Dan ha detto

    Se l’omosessualita’ e’ un disordine intrinseco penso vogliano dire che e’ un peccato,mentre per la psicologia non so ,oramai la ignoro ma non per colpa degli omo degli etero,l’unico posto dove sono uguale e’ a dispetto della politica,dei managelle loro millenarie inutili retoriche.Perche e’ vero che la chiesa sbaglia ma intanto pure con tutti i suoi peccati e’ l’unico posto dove quando non c’e’ nessuno,quando non hai un conto in banca,ne’ grandi conoscenze,ne eroiche aspirazioni,prego perche tanto il mondo non posso cambiarlo,quante rivoluzioni che non hanno mai rivoltato la natura umana,quante non rivoluzioni che l’hanno cambiata.D’altronde come potrei io stesso essere onnipotente e infinitamente buono?Se sono certo che non e’ cosi.

    • lorenzo ha detto in risposta a Dan

      Essere omosessuali non è peccato più di quanto lo sia essere eterosessuali.

      • Dan ha detto in risposta a lorenzo

        Assolutamente d’accordo è il motivo per cui non capisco l’idea di omofobia (nel senso che capisco si le discriminazioni,ma non la valenza ideologica sociale che li hanno dato).Nel senso che se uno è omosessuale e questo è un peccato,quale sarebbe comunque il punto se lo fosse,per un cattolico?Cosa cambierebbe che lui è un peccatore omosessuale e io uno eterosessuale?

        Non è quindi che la chiesa o i cattolici discriminino,come se si fosse giudici ultimi della vita degli altri,ma semplicemente non mi danno scandalo gli omosessuali perchè pure io mi reputo peccatore.

        Paradossalmente che i o sia conscio delle mie debolezze,mi aiuta a non esasperare quelle degli altri.

        Credo che questo significhi,”chi sono io per giudicare i gay?”

        Io sono un peccatore come loro non è che abbia molto da giudicare.

        Poi magari mi sbaglio.

        Non so proprio cosa ci vedano di discriminatorio.

        Ma non sono un teologo,me da quello che ho letto ho capito cosi.

        • Dan ha detto in risposta a Dan

          Se devo sintetizzarlo anche “l’omosessuale” è il mio prossimo.E per il mio prossimo non posso che chiedere il bene maggiore,Per me il bene Maggiore è Dio,dunque li auguro il bene maggiore chè puo desiderare una persona per un altra persona a prescindere dai peccati,per me è quella,magari per lui ancora no.Ma infondo non reputo di averli detto qualcosa di male per questo.

        • lorenzo ha detto in risposta a Dan

          “Essere omosessuali non è peccato più di quanto lo sia essere eterosessuali.” vuol dire che il peccato non è l’essere omosessuali mentre lo è la sessualità omosessuale.
          Se un omosessuale è “casto” non pecca.
          Se un eterosessuale non è “casto”, talvolta pecca e talvolta no.

          • Positrone76 ha detto in risposta a lorenzo

            E gli interventi giudicanti vengono tutti dagli etero che non peccano mi sa 🙂

            • Li ha detto in risposta a Positrone76

              Giudicare è alla base della natura umana : abbiamo pensieri differenti. Rabbrividisco al pensiero di un unica mente collettiva come un alveare. Già c’è e comanda lo stato.
              Chi è al mondo che non pecca? Pensieri, parole, opere e omissioni. Non c’è che l’imbarazzo della scelta!

              • Li ha detto in risposta a Li

                E poi questa è correzione fraterna. Nessuna superiorità.

              • Positrone76 ha detto in risposta a Li

                Peccato che anche su questo sito le correzioni fraterne a tutti gli etero che peccano non mi sembra abbondano. La correzione fraterna agli omosessualità sono ogni 5 articoli. Come ha detto il Papa non esiste solo l’omosessualità, ne essa è la.causa di tutti i mali.

                • Li ha detto in risposta a Positrone76

                  Tu stai guardando solo quest’articolo.
                  Allora che dovremmo pensarla tutti allo stesso modo? L’ho già detto, abbiamo teste differenti, idee differenti.
                  Ti va ancora bene qui in Italia : a Mosul ti avrebbero già buttato dal palazzo più alto.
                  È tempo che gli LGBT si guardino attorno, perché un mondo arcobaleno non è possibile. Proprio per le differenze culturali.
                  Così come esistono più religioni.

                  E sono ancora qui a pensare : come andranno fuori di testa i gay di Londra con un sindaco musulmano? Chissà se istituirà le ronde come qualche anno fa.

                  Il mondo arcobaleno cerca voti, così la sinistra mondiale srazza anche tra i musulmani, ma non ha mica capito che questo porterà ancora più suicidi? Sì, ma i voti sono voti.

                  Un discorso un po’ sibillino?

                  • Positrone76 ha detto in risposta a Li

                    Nono, io non guardo affatto solo questo articolo. Sono un assiduo lettore di Uccr da anni oramai… ed hai peraltro errato la mira. L’Italia non è il posto migliore per un gay e non è il peggiore ma questo non impedisce ad etero e gay che vogliano lottare per una normalizzazione di provarci. Sta agli altri, in base ognuno alle proprie ragioni, ragioni e non meri sentimenti o sensazioni, stabilire dei limiti a queste richieste.
                    Io non ne faccio mai una questione di voti ne faccio una questione di fede. E rispetto la tradizione anche cattolica trovo che un amore stabile e duraturo, per quanto sterile e per quanto imperfetto siamo meglio di una solitudine imposta dalla società e sia compito del percorso della vita di ciascun uomo cercare e trovare Dio. Ritengo Dio troppo Alto e Altro per interessarsi ai “buchi” per essere spicciolo. E’ invece una realtà dell’uomo che lo stesso deve imparare ad accettare. Abbracciare la croce sì, ma accettandolo non essendo costretti. Nel cuore dell’uomo, nella sua ragione profonda c’è l’altra parte della salvezza. Dio dona ma l’uomo deve accettare con convinzione quel dono. Non amo l’approccio impositivo. Su queste tematiche poi credo e leggo nel Messaggio nel suo insieme che il problema non riguardi Dio o sia un peccato che riguardi più l’uomo che appunto magari non raggiungere mai la perfezione della felicità ma se un gay cerca Dio e nel suo animo non riesce a sopportare la solitudine e perchè no la passione e anche l’amore, chi sono io per giudicare? Farà il suo percorso ed io gli magari continuerò a ripetere fraternamente che quella vita non porta alla piena felicità ma sarà lui a scegliere.
                    Esistono però i problemi anche nell’eterosessualità, vizi, tradimenti persino sodomia ed edonismo sfrenato ma tutte queste paternali sull’infelicità di queste persone invece di essere fraternamente corrette diventa una nuova accusa al mondo omosessuale come causa che ha determinato il male.
                    Ciò è falso ed è un ingiusto marchio. Spero di aver fatto intendere…

            • lorenzo ha detto in risposta a Positrone76

              Se “il giusto pecca 7 volte al giorno”, puoi immaginare noi che proprio “giusti” non lo siamo…

          • Dan ha detto in risposta a lorenzo

            Cosi è infatti è perfettamente coerente con la dottrina e le scritture,infatti sono d’accordo nulla da dire.
            —-
            Questa è una mia opinione :

            Mi limito solo a dire,ma è fuori argomento da quello che giustamente hai affermato, infatti:che comunque anche io non è che riesco a essere cosi non peccatore,per cui quando parlano di “omofobia”,provo a far capire loro che non è che uno va in chiesa dunque è omofobo, l’unica mia fobia per me non è affatto la sua condizione sessuale,ma violare il commandamento di non amare il prossimo (addirittura per me stesso),quindi essendo che un omosessuale è il prossimo come lo è chiunque,come potrei mai usare violenza non contro un omosessuale ma contro il mio prossimo?Discorso che spero venga capito dagli omosessuali,quando alcuni di loro dicono a ma i cattolici sono omofobi,per di più,anche se lo reputo peccato lo reputerei peccato nel senso ampio,come se io per dire non fossi mai stato soggetto alla lussuria, ma mica per “giudizio” nel senso “condanna” ma di giudizio nel senso di “ragionamento.”Dunque non si offenderanno se dico loro la stessa misericordia che cerco per me,non mi fa affatto giudicare nel senso di condannare e penso che valga per tutti i cattolici,poi magari tutti no (nel senso logico della parola tutti) ma la maggioranza si.

  10. Li ha detto

    Non avevo dubbi che andava così. Queste persone hanno il quintuplo di conflitti interiori di un etero. Cambiare sesso poi non cambia quello che rode nell’animo.
    Lo stato come li aiuta? Il fatto poi che gli LGBT se la prendano con chi va in analisi e da un cristiano la dice lunga sulla schiavitù fisica e mentale cui le vittime sono sottoposte.
    Non mi si venga a dire che è tutta omofobia.
    È eterofobia bella e buona : con la paura di perdere adepti nelle loro file li sottopongono ad un altro stress.
    Gli LGBT sono dei veri fondamentalisti e sono i primi a non accettare le scelte altrui.

    • Li ha detto in risposta a Li

      È ricordate voi che criticate una SANA chiacchierata con lo psicologo : il paziente va di sua iniziativa a fare la seduta, e si instaura un rapporto di fiducia. Se no non funziona neanche con tutta la buona volontà dello psicologo.
      Così come uno va a farsi cambiare sesso e si mette di sua volontà nelle mani del chirurgo, lo stesso nella psicoterapia.

    • Engy ha detto in risposta a Li

      “queste persone” …. “gli lgbt”
      questo parlare per intere categorie io lo trovo insopportabile.
      ma poi basta con questi studi che, specularmente, vorrebbero dimostrare che i gay sono più o meno qualcosa rispetto agli etero, che i credenti sono più felici, più sani, più tante cose rispetto agli atei; atei che, dal canto loro, fanno periodicamente la stessa identica cosa.
      Ma che roba gli è ?? ;-(

  11. Li ha detto

    Perché i problemi del mondo gay se vengono fatti notare da un omo o una lesbica non va ancora bene? Non potranno mica dirgli tu che ne sai, visto che c’è dentro. Mah!

« nascondi i commenti