Il Papa scrive ad Antonio Socci: l’abbraccio di Francesco ad un fratello in difficoltà

lettera a socciNessuno ha ripreso la notizia, eppure la riteniamo importante. Un segno del grande spessore umano di questo Pontefice, capace di testimoniare l’essenza del cristianesimo con i suoi gesti, le sue azioni. Più che con le parole.

L’ultima grande testimonianza di Papa Francesco è stata rispondere al giornalista di Libero, Antonio Socci, suo noto denigratore. Socci gli ha inviato una copia del suo ultimo libro con lettera allegata e il Papa ha risposto, di suo pugno, con parole d’affetto, benedicendolo, addirittura ringraziandolo per le sue critiche.

Un’iniziativa che riempie di ammirazione se pensiamo che ogni giorno, da due anni a questa parte, Antonio Socci riserva a lui le più demenziali critiche anticlericali. Ecco solo le più recenti: «Bergoglio è un “sinistrino” che vuole trasformare la Chiesa in succursale di “Repubblica” e di Greenpeace e rottamare la dottrina e la tradizione» (Libero, 07/02/16); «Bergoglio rosica di brutto per il successo del Family Day perché detesta questo popolo immenso che si è radunato in difesa della famiglia» (Libero, 31/01/16); «Bergoglio prova ostilità per noi cattolici, fedeli al Magistero di sempre della Chiesa» (Lo Straniero, 31/01/16); «Una forte incidenza dei cattolici nella vita pubblica di fatto sarebbe una sconfessione della linea “argentina” di Bergoglio, che punta a ridurre i cattolici all’insignificanza e a renderli subalterni alle correnti del “politically correct”» (Libero, 29/01/16); «Bergoglio disprezza i cristiani, specie i più eroici» (Libero, 12/11/15); «Bergoglio quando sente parlare di Eucarestia si rabbuia, preferisce sempre altri impegni quando si tratta di star lontani dall’Eucarestia» (Facebook, 12/02/16);

E ancora: «Bergoglio preferisce gli orrori del comunismo al consumismo» (Facebook, 06/02/16); «Bergoglio imperversa dentro e fuori del Sinodo cercando di influenzarlo, condizionarlo e teleguidarlo in tutti i modi, interviene a gamba tesa per bastonare i cattolici e spingere il Sinodo verso i dissolutori. Lo fa dall’esterno con gli aggressivi comizi di santa Marta» (Facebook, 07/10/15); «Da quando è arrivato in Vaticano Bergoglio ha trasformato la Santa Sede: non più la roccia di difesa della fede cattolica ma una macchina di esaltazione e di propaganda del mito planetario Giorgio Mario Bergoglio» (Libero, 10/01/16); «Bergoglio si comporta come il sovrano di uno stato teocratico che non riconosce né il diritto della libera stampa, né le garanzie processuali tipiche del diritto internazionale» (Libero, 26/11/15); «Bergoglio preferisce lo sputtanamento pubblico e generalizzato di tutti perché vuole vendicarsi di essere stato messo in minoranza in ben due Sinodi e non aver potuto imporre – per ora – le sue riforme eterodosse. Così adesso la fa pagare al mondo ecclesiastico» (Lo straniero, 20/11/15).

Ecco, di fronte a tutto questo il Santo Padre cosa fa? Si arrabbia? Lo liquida come un mitomane, un personaggio delirante? Nient’affatto, prende carta e penna e gli scrive: «Ho ricevuto il suo libro e la lettera che lo accompagnava. Grazie tante per questo gesto. Il Signore la ricompensi. Ho cominciato a leggerlo e sono sicuro che tante delle cose riportate mi faranno molto bene. In realtà, anche le critiche ci aiutano a camminare sulla retta via del Signore. La ringrazio davvero tanto per le sue preghiere e quelle della sua famiglia. Le prometto che pregherò per tutti voi chiedendo al Signore di benedirvi e alla Madonna di custodirvi. Suo fratello e servitore nel Signore, Francesco». Una grande testimonianza.

Papa Francesco non è comunque nuovo a queste iniziative, nel novembre 2013 aveva telefonato anche al compianto Mario Palmaro, anche lui critico verso il suo pontificato. Antonio Socci, ai tempi, difendeva Francesco, scrivendo: «mi spiace per Gnocchi e Palmaro, ma un cattolico non può irridere il Papa o accusarlo di eresia con la leggerezza di un articoletto di giornale» (quello che inizierà a fare lui stesso su Libero poco tempo dopo, irridendo come bergoglionate i suoi discorsi). Anche in quel caso, invece, il Papa scelse di chiamare Palmaro, facendogli sentire la sua vicinanza: «aveva compreso che quelle critiche erano state fatte con amore e come fosse importante, per lui, riceverle», spiegò commosso il noto bioeticista, deceduto nel marzo 2014.

E’ un Pontefice che, quando può, va lui incontro a chi è lontano, a chi si sta allontanando, gli tende una mano, anzi lo abbraccia, gli scalda il cuore. Ed è fuori di dubbio che Antonio Socci si trovi oggi in un periodo difficile della sua vita, un lungo momento di crisi personale. Lo scrive lui stesso: «Ho buttato alle ortiche quello che il mondo definisce “prestigio”, costruito in decenni di lavoro, per diventare un reietto nel mondo cattolico, che è la mia casa. Diventato di colpo un “appestato”, in questi due anni ho fatto indigestione di insulti. Quelli più frequenti sono stati i seguenti: “sei un indemoniato” e “sei impazzito”».

Ma è Socci ad essersi isolato, a rimanere incastrato nelle sue profezie apocalittiche, nel suo catastrofismo, nel suo personaggio ideologicamente anti-bergogliano. I suoi articoli sono un continuo ammonimento all’«ombra apocalittica», alla «minaccia atomica planetaria», all’«autodistruzione dell’umanità», all’«esplosione globale», agli «scenari apocalittici» (già detto?). E’ difficile per molti cattolici (definiti da lui “papolatri” perché seguono il Papa senza trovare motivi di critica) accettare di veder strumentalizzati i santi e i beati, dei quali Socci estrapola citazioni per contrapporli a Francesco. Una grave ingiustizia verso la loro memoria e di certo non sono contenti nel vedersi usati come bastone contro il successore di Pietro e come strumento per scandalizzare la fede dei lettori. Sul Foglio Maurizio Crippa, dopo aver definito “fantasy allucinogeno” e “panzana sedevacantista” il suo libro sul Papa, ha criticato Socci proprio per l’uso strumentale perfino di don Luigi Giussani, che dice essere suo padre spirituale, «soprattutto per scagliarlo come un’arma contro il Papa. Giussani non l’avrebbe mai fatto né permesso, e questa è una porcata inaccettabile». Lo stesso comportamento il giornalista di Libero lo attua con i predecessori del Papa, soprattutto Benedetto XVI, senza mai aver avuto il coraggio di pubblicare le parole di pieno e spontaneo sostegno che più volte il Papa emerito ha rivolto a Francesco.

Anzi, prima di entrare in crisi, fu lo stesso Socci a scrivere: «Questi sedicenti ratzingeriani dimenticano che papa Benedetto ha proclamato fin dall’inizio la sua affettuosa sequela al nuovo papa. Se non si crede questo, come ci si può dire cattolici?». Era lui stesso, quindi, a voler isolare i “sedicenti ratzingeriani” che contrapponevano Francesco al suo predecessore, dubitando addirittura della loro fede cattolica. Lo stesso che è capitato anche a lui quando, poco tempo dopo, ha iniziato a comportarsi nello stesso modo che prima veementemente criticava. Addirittura definì “fondamentalisti” coloro che denigravano il Pontefice credendo alle parole che Eugenio Scalfari gli ha attribuito nei suoi articoli su Repubblica: «Il fondamentalista non riflette su come quella frase sia stata veramente detta dal Papa e magari su com’è stata capita e riportata da Scalfari, non coglie la circostanza colloquiale, né il fatto che Bergoglio parla in una lingua che non è la sua e che non padroneggia alla perfezione. Infine tutto andrebbe valutato alla luce del vero e costante magistero ufficiale di papa Francesco». Oggi il suo cavallo di battaglia sono proprio le parole che Scalfari ha messo in bocca a Francesco, quindi nel 2013 si è dato del “fondamentalista” da solo.

Tornando alla lettera ricevuta, purtroppo è stata già usata dal giornalista di Libero come vanto personale: «Oggi però le parole che Francesco mi ha scritto fanno giustizia di mesi e mesi di insulti». Il Papa ha ringraziato Socci, così come l’amato Papa emerito, Benedetto XVI, ringraziò Piergiorgio Odifreddi nella lettera che inviò di suo pugno al matematico ateo. Queste lettere non fanno giustizia né a Socci, né a Odifreddi, i due Pontefici non riconoscono come vere le accuse che vengono loro rivolte. Al contrario, fanno giustizia alla grande umanità cristiana di questi due Papi, che dimostrano la loro libertà e non hanno remore nel porgere l’altra guancia ai loro frenetici accusatori. Un grande esempio «di umiltà e di paternità», come infatti scrive giustamente Socci.

Una lezione a tanti cattolici, noi compresi, che guardano ormai indifferenti verso Antonio Socci, relegandolo ad una “scheggia impazzita”. Invece no, sbagliano e sbagliamo! Papa Francesco ci ha insegnato che un fratello ferito, in difficoltà, confuso, va comunque abbracciato, va rincuorato e da lui bisogna trarre anche quel poco di utile che certamente c’è, ringraziandolo per questo. Una lezione di umiltà. La stessa che servirà tanto anche a Socci, quelle del Papa «sono parole che non lasciano indifferenti», ha infatti scritto. Speriamo davvero che servano a frenare il suo imponente orgoglio che lo ha portato a convincersi davvero di essere il custode della Santa dottrina contro il “partito di Bergoglio”, quello che vorrebbe far affondare la Chiesa. Combattendo il suo stesso popolo pur di affermare se stesso stesso, i suoi libri e le sue idee su come dovrebbero comportarsi vescovi, cardinali, il Vaticano e il Santo Padre. Ed invece, come ci ha detto il card. Camillo Ruini, «bisogna essere ciechi per non vedere l’enorme bene che papa Francesco sta facendo alla Chiesa».

Questa lettera, inviata a Socci, è uno dei tanti esempi.

La redazione

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33 commenti a Il Papa scrive ad Antonio Socci: l’abbraccio di Francesco ad un fratello in difficoltà

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  1. Hugo ha detto

    Che bell’articolo! Complimenti era tutto ciò che avrei voluto dire anche io!

  2. Katy ha detto

    Socci ha criticato il Papa anche per aver detto “non mi immischio” nelle unioni civili ma si sarebbe immischiato nella politica americana delegittimando Trump. E’ una ennesima menzogna di Socci, il Papa ha detto “non mi immischio” nemmeno nella politica americana: http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/ASCOLTARE-FRANCESCO-NON-DIFFICILE-.aspx

    • gladio ha detto in risposta a Katy

      Cara Katy, premetto che, come dimostrato da molti miei commenti postati su questo sito, non sono mai stato un sostenitore dell’ anti-Bergoglismo di Antonio Socci, tutt’ altro! ma…ma…ultimamente alcune esternazioni di
      Papa Francesco qualche perplessità in me ( e credo non solo in me ) l’ hanno suscitata…mi riferisco, per esempio alla definizione di ” grandi Italiani” per Napolitano e la Bonino: passi per Napolitano, ma la Bonino…un personaggio che ha fatto dell’ aborto ( un crimine non solo sotto l’ aspetto religioso ma anche sotto l’ aspetto puramente umano, come lo stesso Pontefice ha giustamente voluto rimarcare nella sua recente conferenza stampa sul volo che lo riportava a Roma dopo il suo viaggio in Messico )uno dei suoi cavalli di battaglia e di cui non se ne è mai pentita, anzi , se ne è sempre fregiata come di un’ onorificenza!…

      …e passiamo al caso Trump :Anche in questo caso premetto di non nutrire soverchie simpatia per il miliardario americano, ma ancor meno ne nutro per la sua antagonista alla corsa alla Casa Bianca ( Notare che chi concorre per la Casa Bianca concorre per dettare le linee guida non solo politiche ed economiche del mondo, ma anche etiche e morali ) .
      Pertanto, se è vero che chi innalza muri non si comporta da cristiano, è anche vero che chi accetta finanziamenti da un’ istituzione come Planned Parenthood ,che a definire diabolica è dir poco, lo è ancor meno , come non lo è affatto, chi, rivestendo responsabilità politiche e istituzionali, si adopera con ogni mezzo per legittimare la compravendita di bambini tramite lo sfruttamento della disperazione e della miseria per soddisfare i caprici di un pugno di depravati.

      Ed è proprio su quest’ ultimo punto che, a mio modesto avviso, il Pontefice si rende protagonista di uno scivolone non da poco : infatti reputo la sua posizione al riguardo del tutto Pilatesca : ” io non mi immischio ” ha sentenziato (ma se una guida, che è anche un ‘ indiscussa autorità morale e spirituale non si immischia in argomenti così importanti e delicati non so proprio su cos’ altro dovrebbe immischiarsi…).
      Ed anche quel termine ” arrangiarsi” con cui scarica la responsabilità dell’ azione sui vescovi italiani lo fa assomigliare di più al famoso Procuratore della Palestina che non ad un Vicario di Cristo…

      In conclusione : Socci ha avuto il torto di attaccare il Pontefice con ingiusta durezza, talvolta arroccandosi su posizioni del tutto pregiudiziali ma sta anche a noi giudicare Socci ed il suo pensiero con serenità e senza, a nostra volta, arroccarci su posizioni altrettanto pregiudiziali , faccimo pertanto tesoro di quel famoso aforisma Manzoniano secondo cui:

      ” La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’uno e dell’altra. “

      • Panthom ha detto in risposta a gladio

        Ma Francesco ha parlato della Bonino in un’intervista? Assolutamente no, sono parole che gli sono state messe in bocca da Massimo Franco che lui ha carpito da altre persone. Oltretutto il Papa avrebbe citato (ma non è vero) la Bonino solo in relazione all’Africa, non certo alla sua attività politica italiana.

        Che il Papa non si immischi è dimostrato da Benedetto XVI che non HA MAI CRITICATO OBAMA per la sua politica abortista, ma lo ha accolto con abbracci e sorrisi: https://www.youtube.com/watch?v=jOvxfNGNZ_I
        Nessuno allora disse: “Benedetto XVI mi mette dubbi”.

        (Grazie a Luca Pavani, sto riprendendo quel che lui ha scritto su Facebook)

      • Dan ha detto in risposta a gladio

        Perdonatemi se riprendo questa frase di Manzoni lo faccio poichè sembra tipica più che altro della società,che era indubbiamente un gran romanziere,per carità ma:

        ” La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’uno e dell’altra. “

        Anche questo dipende dai casi,dal campo,e dall’argomento,quel mai in fattispecie è una suddivisone netta (in nessun caso),quindi per Euclide va a sua volta rigettata.In altri termini: a volte sono nette altre volte no,e diverso dal dire non sono mai nette.

      • Marco S. ha detto in risposta a gladio

        Caro Gladio, non bisogna nemmeno dimenticare che, rispetto ad Italia ed USA, il Papa e’ anche un Capo di Stato estero.
        E, per prassi diplomatica, le autorita’ politiche degli stati non esprimono giudizi sulle questioni politiche interne di altri stati.

        Nel caso di Trump il Papa e’ stato sollecitato ad un risposta su quell’ambiguo terreno, dove la politica incontra questioni etiche e morali, ed e’ stato forse un po’ sollecitato ad un risposta netta, anche dal riferimento ad alcune espressioni visibilmente offensive, attribuite allo stesso Trump e rivolte nei suoi confronti.

        Premesso questo, la risposta del Papa e’ stata la difesa della virtu’ cristiana della carita’, senza immischiarsi nella politica americana.
        In teoria non ha neanche detto che un cattolico americano non possa votare Trump, se lo ritenesse il male minore.
        Ha solo detto che se l’atteggiamento di Trump e’ di chiusura pregiudiziale verso i problemi dell’altro, allora non e’ cristiano.
        Non mi pare una risposta cosi’ controversa.

        Ecco comunque il testo completo di questa parte dell’intervista:

        (Phil Pulella, “Reuters”)

        Buona sera, Santità. Lei oggi ha parlato molto eloquentemente dei problemi degli immigrati. Dall’altra parte della frontiera, comunque, c’è una campagna elettorale abbastanza dura. Uno dei candidati alla Casa Bianca, il repubblicano Donald Trump, in un’intervista recentemente ha detto che Lei è un uomo politico e addirittura ha detto che forse Lei è anche una pedina, uno strumento del governo messicano per la politica di immigrazione. Lui ha dichiarato che, se eletto, vuole costruire 2.500 km di muro lungo la frontiera; vuole deportare 11 milioni di immigrati illegali, separando così le famiglie, eccetera. Allora, vorrei chiedere prima di tutto che cosa pensa di queste accuse contro di Lei e se un cattolico americano può votare per una persona del genere.

        (Papa Francesco)

        Ma, grazie a Dio che ha detto che io sono politico, perché Aristotele definisce la persona umana come “animal politicum”: almeno sono persona umana! E che sono una pedina… mah, forse, non so… lo lascio al giudizio vostro, della gente… E poi, una persona che pensa soltanto a fare muri, sia dove sia, e non a fare ponti, non è cristiana. Questo non è nel Vangelo. Poi, quello che mi diceva, cosa consiglierei, votare o non votare: non mi immischio. Soltanto dico: se dice queste cose, quest’uomo non è cristiano. Bisogna vedere se lui ha detto queste cose. E per questo do il beneficio del dubbio.

        http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/february/documents/papa-francesco_20160217_messico-conferenza-stampa.html

        Per quanto riguarda la politica italiana, sulle questioni inerenti alla Legge Cirinna’, il Papa si e’ sempre espresso con singolare chiarezza: non vi e’ dubbio come la pensi in materia e’ l’ha anche recentemente ribadito con forza con la dichiarazione comune con il Patriarca ortodosso Kirill.

        Certo il Papa non potrebbe permettersi parlare come ha fatto il Card. Bagnasco che, da cittadino italiano, e’ intervenuto in merito all’attivita’ del nostro Parlamento, destando per altro gia’ notevoli polemiche.
        Nel caso l’avesse fatto il Papa, sarebbe stato un vero e proprio incidente diplomatico, che avrebbe comportato formali proteste del nostro governo.

        Pero’ il Suo richiamo al voto dei cattolici basato su una coscienza “ben formata” (quindi non lasciata “allo stato brado”, come per esempio pare essere quella dei sedicenti “cattolici adulti”), mi pare eloquente.

      • Marco S. ha detto in risposta a gladio

        Speriamo che Papa Francesco riesca a salvare il “soldato” Socci, riportandolo a casa.

      • Dario* ha detto in risposta a gladio

        Sottoscrivo quasi tutto il tuo post Gladio, con qualche piccola differenza: concordo che stride terribilmente il “non mi impiccio di politica italiana” con il “Trump non è cristiano” (come se potessero essere anche lontanamente essere definiti tali Obama o la Clinton) però c’è anche da dire che Trump è un “cancro” non tanto per i democratici quanto per i repubblicani in quanto sta mettendo in seria difficoltà tutti quelli che contro (bada bene, ho scritto “contro”) la Clinton sono schierati. In pratica quello di Trump è fuoco amico che sta abbattendo dall’interno (un po’ come i carabinieri che in guerra sparavano alle truppe italiane da dietro per costringerle ad avanzare) ogni possibile alternativa valida ai deleteri candidati democratici. Detto questo (quindi giustificando almeno in parte la presa di posizione contro Trump), ciò che veramente mi riesce difficile da capire è stato il quasi-pilatesco lavarsene le mani in materia di famiglia e diritti dei bambini. L’unica giustificazione che mi viene in mente è che magari in Vaticano si lavori fuori dai riflettori un po’ come si è lavorato durante la WW2 per salvare gli ebrei. Spero tanto che si tratti di questo o temo che il Papa dovrà un giorno rendere conto di ciò

    • Kosmo ha detto in risposta a Katy

      Quindi si può immischiare nella politica americana, ma non nella politica italiana?

      • Panthom ha detto in risposta a Kosmo

        Ecco un’altra vittima di Socci.

        Basta leggere la conferenza stampa originale, al Papa viene chiesto cosa pensa della politica americana e lui risponde: “Poi, quello che mi diceva, cosa consiglierei, votare o non votare: non mi immischio”. Quindi NON SI IMMISCHIA nella politica italiana e NON SI IMMISCHIA nella politica americana, risponde invece ad una domanda specifica su Trump dicendo: “una persona che pensa soltanto a fare muri, sia dove sia, e non a fare ponti, non è cristiana. se dice queste cose, quest’uomo non è cristiano. Bisogna vedere se lui ha detto queste cose. E per questo do il beneficio del dubbio”.
        http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/february/documents/papa-francesco_20160217_messico-conferenza-stampa.html

        Quindi Kosmo se tu leggi Antonio Socci e ti fidi di lui diventi CAPRA come lui, Socci sa bene cosa dice il Papa ma non ve lo dice, sa bene che nessuno dei suoi lettori ha l’intelligenza di andare a leggere quel che veramente dice il Papa.

    • GrazianoP ha detto in risposta a Katy

      Papa Francesco non si immischia, ma certamente esprime l’opinione della chiesa, che è quella che detta le regole anche della retorica, per fortuna a mio parere, perchè Trump è un pericolo per il mondo, mentre Socci è un bersaglio facile per i nemici di Dio

  3. Shiva103 ha detto

    Come ha reagito Socci…?

  4. David ha detto

    Socci sta facendo molto male alla Chiesa, da quando Uccr ha iniziato a denunciare questa cosa poi si sono aggregati tanti altri. Mi spiace se Socci si sente un reietto in casa sua ma si é isolato da solo

  5. Antonio ha detto

    Se Socci e confuso, allora non saprei con che parole descrivere la situazione di pensiero dottrinale di uccr!
    Seguite la verità ma senza raggirarla come fa il falso profeta!
    Siate forti nella fede!!!
    E non create ponti di carta dove non può reggere neanche ad una mosca! Fate ponti forti come forte e la verità!
    In quei ponti bergogliani troverete solo l’ira di Dio e il sorriso di Lucifero!!!

  6. Dan ha detto

    Invettiva polemismo ad personam e retorica…..se questa e critica,e non lo dico perche’ e’ il Papa.Come critico chi da dell’indemoniato a Socci,la critica fine alla critica e solo insulto fine all’insul,e se e’ innocente chi paga?A gia prima si coprono di sputi gli altri,anzi lo si fa sui “Forse”,o socci non e che l’opposto ha sempre ragione perche’ non e Papa,ma va bene che nella stampa spesso si copre di sputi qualcuno sui forse per mesi,poi con un trafileto a fine pagina si dice:non ne siamo certi son forse,ci scusiamo per l’errore…liberta’ di stampa e di “critica”.

  7. maria ha detto

    Ottimo articolo. Complimenti di cuore

  8. Leonardo ha detto

    Il volto di Dio che papa Francesco ci ha fatto conoscere e’ questo: non esiste niente che possa separarci dal Suo amore, neppure il nostro rifiuto di Lui, finché siamo ancora in vita qui su questa terra! Perché? Perché l’amore che Dio desidera da noi non può essere condizionato da timore del giudizio, dalla sua autorità o da qualsiasi altra forma di ricatto. Solo così l’uomo può liberamente scegliere di amare il Dio non potendo resistere a questa sua smisurata fiducia e grazia! Per questo le Scritture riportano di profeti come Abacuc o personaggi meravigliosi come Giobbe che si sentono liberi di criticare Dio quando non capiscono! La lettera di papa Francesco al nostro fratello Socci significa questo: chi sono io da non meritare critiche se Dio accetta di buon grado le nostre?? Però significano pure: ora che ti ho risposto, e ti ho promesso che terró conto dei tuoi timori e critiche, rimetti tutto nelle mani di Dio e non ti concentrare più su questo ma continua ad edificarti ed ad edificare tutti come hai dimostrato di saper fare!

  9. Vincent Vega ha detto

    Grande gesto di Papa Francesco. Si dimostra sempre di più un grande pontefice, senza dubbio.

  10. Sebastiano ha detto

    Noto una leggera discrasia tra l’incipit dell’articolo e la sua conclusione. Ma forse mi sbaglio…

  11. Gabriele ha detto

    Comunque dall’ultimo libro di Socci viene una importante novità: riconosce Francesco come papa legittimo, quindi, per quanto resti un super critico, non è più un sedevacantista. Almeno in parte il figlior prodigo è ritornato. 🙂

  12. Luca ha detto

    Il perdono a Miguel D’Escoto, i dialoghi con Scalfari, l’abbraccio a Socci, l’endorsement del Cardinal Ruini mi sembrano tutti segni della stessa tendenza. Francesco sta traghettando la Chiesa fuori dal mortifero abbraccio della politica per restituire la fede alla sua dimensione spirituale. Né su questo monte né a Gerusalemme … ma in Spirito e Verità.
    Lunga vita.

    • maria ha detto in risposta a Luca

      Mi permetto di aggiungere, se mi concede, “dimensione spirituale cattolica”, cioè aperta a tutti senza faziosismi e preclusioni.

    • Marco S. ha detto in risposta a Luca

      La sua concezione non mi trova d’accordo, in quanto non direi nemmeno che i Predecessori di Papa Francesco abbiano consegnato o lasciato la Chiesa ad un “mortifero abbraccio con la politica”.

      Senza contare che quella che Lei magari ritenesse non essere politica, potrebbe invece solo esserla in un altra forma.
      La “politica” nel senso deteriore del termine, e’ sempre e solo quella del partito a noi inviso, mentre noi ci occupiamo soltanto di nobili ideali e di alti concetti umanitari….non sia mai !!!

      Secondo me quello che di innovativo sta facendo Papa Francesco e’ portare l’annuncio del Vangelo nel XXI secolo.
      In effetti, cercando di guardare la Chiesa con gli occhi dei giovani, nel suo linguaggio, nella sua organizzazione e nei suoi riti, vi sono forse ancora molte sovrastrutture e molte vestigia del suo secolare potere temporale.
      Vestigia che ormai, in una societa’ abituata ad una concretezza ai limiti del terra-terra, “liquida”, come si usa dire oggi, posso risultare d’ostacolo alla efficace annuncio del Vangelo.
      Gia’ i sui Predecessori, sin dal 1870, hanno portato avanti il progressivo abbandono delle vestigia storiche, ma forse questo processo, con Papa Francesco, e’ destinato a conoscere una netta accelerazione.

      Eviterei comunque una mentalita’, forse un po’ del tipo “Prima della cura/Dopo la cura”, come se parlassimo di un miracoloso rimedio contro la calvizie: la Chiesa ha avuto migliaia di santi e di martiri in passato, continua ad averne e ne avra’ altrettanti(spero solo di santi) anche in futuro.
      Dobbiamo quindi credere che il suo linguaggio, cosi’ come tutto il suo essere, siano sempre stati adeguati alle esigenze delle varie epoche in cui ha operato.

      • Luca ha detto in risposta a Marco S.

        Sono daccordo nella sostanza. Diciamo che Francesco ha la sua personalità ben distinta dalle precedenti e che magari nel tentare di esprimerla con una battuta ho semplificato un pò ma non volevo certo denigrare i papati precedenti che hanno svolto un lavoro potentissimo nel risvegliare le coscienze all’impegno sociale. Finendo forse (e qui sta la mia opinabile percezione) talora strumentalizzati senza colpa.

  13. Andrea ha detto

    Il problema di Socci non è la critica che fa’ dell’operato del Pontefice: se non si tratta di verità definitive, definitorie e se non è in gioco il religioso osseguio, ognuno è libero d’esprimersi come vuole!
    Lo scandalo sono le molteplici calunnie che lo hanno visto protagonista.
    Un esempio è quando ha sostenuto che il Papa non s’inginocchierebbe mai davanti all’eucarestia nonostante l’evidenza delle molte foto reperibili via web.
    La calunnia è un peccato contro l’ottavo comandamento.
    Infine, la lezione del Papa è sublime: accetta le critiche per crescere, mentre lo scrittore senese censura chi scrive sulla sua bacheca di facebook e non idolatra il suo pensiero unico…e scrive pure su un giornale che ha per titolo “Libero”!

  14. bla bla bla ha detto

    un reietto … che è la mia casa

    uno che scrive su libero e si definisce reietto non c’è più religione

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