Il segretario di Ratzinger: «chi dubita di Papa Francesco ha poco senso della Chiesa»

Francesco, Benedetto e mons GeorgDalla casa di Benedetto XVI -il monastero “Mater Ecclesiae” in Vaticano dove il Papa emerito ha scelto di abitare dopo la rinuncia al pontificato-, arrivano altre prese di distanza dal fenomeno antipapista e antibergoglio generato in una parte del tradizionalismo (-ismo, è sempre un’ideologia, come progress-ismo) cattolico in nome di una sentimentale nostalgia del pontificato ratzingeriano.

Addirittura dubitano della rinuncia di Benedetto XVI e della validità dell’elezione di Papa Francesco. Ma perché accade questo? E’ forse mancanza di senso della Chiesa?, ha chiesto recentemente l’intervistatore Gian Guido Vecchi a mons. Georg Gänswein, segretario personale di Ratzinger, che condivide ogni pomeriggio con lui da quando è avvenuta l’abdicazione nel febbraio 2013. «Sì, i dubbi sulla rinuncia e l’elezione nascono da questo», la risposta. E’ chiaro che si riferisca anche al giornalista Antonio Socci, autore di un intero libro su questo, e a diversi altri intellettuali. Loro si dicono “cristiani amanti della verità” ma oggi vengono definiti dal segretario personale di Benedetto XVI persone con «poco senso della Chiesa».

Rispetto alla rinuncia del Papa emerito, ad esempio, il giornalista Socci teorizza un «attacco occulto» contro Benedetto XVI nei suoi articoli su “Libero”, ma mons. Georg risponde: «Benedetto stesso ha detto di aver preso la sua decisione in modo libero, senza alcuna pressione. E ha assicurato “reverenza e obbedienza” al nuovo Papa. Benedetto XVI è convinto che la decisione presa e comunicata sia quella giusta. Non ne dubita», ha proseguito il segretario personale di Ratzinger. «È serenissimo e certo di questo: la sua decisione era necessaria, presa “dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio”. La consapevolezza che le forze del corpo e dell’animo venivano meno, di dover guardare non alla propria persona ma al bene della Chiesa. Le ragioni sono nella sua declaratio. La Chiesa ha bisogno di un timoniere forte. Tutte le altre considerazioni e ipotesi sono sbagliate». E’ stato «un grandissimo atto di governo della Chiesa».

Invece Antonio Socci scrive l’opposto, ovvero che quella di Benedetto XVI «non sarebbe una vera rinuncia al papato, ma al solo esercizio attivo. Tesi che trova conferma nella decisione di Ratzinger di restare “papa emerito”». Mons. George a questa obiezione aveva già risposto in passato: «Ritengo che sia una sciocchezza teologica e anche logica. Il testo della rinuncia di Benedetto XVI, pronunciato l’11 febbraio 2013 nella Sala del Concistoro, è inequivocabilmente chiaro. Non c’è niente da “interpretare”. Alla rinuncia seguiva la Sede vacante, poi il Conclave e alla fine l’elezione del nuovo Papa. Il Papa legittimo si chiama Francesco». E oggi lo conferma anche Geraldina Boni, ordinario di Diritto Canonico dell’Università di Bologna, che sta per pubblicare un volume in merito: «Tale tesi è, secondo me, assolutamente non condivisibile: le distinzioni avanzate sono del tutto prive di fondamento. Benedetto XVI ha agito validamente e lecitamente rinunciando al munus-officium di papa. Quello che non ha deposto – né era nelle sue facoltà: il potere pontificio non è illimitato ma fluisce entro gli argini segnati dallo ius divinum – è, semmai, il munus ricevuto sacramentalmente con la consacrazione episcopale, come qualunque altro vescovo. Non ci sono due titolari del munus petrinum, tesi insostenibile, oltre che francamente aberrante e pericolosa».

Tornando alla recente intervista a mons. Georg, il segretario di Ratzinger ha criticato anche chi dubita della validità dell’elezione di Francesco: «Non si possono fondare ipotesi su cose che non sono vere, totalmente assurde». C’è chi afferma che Francesco stia contraddicendo il suo predecessore, accusandolo da alcuni addirittura di eresia e di contrapposizione volontaria alla dottrina cattolica, una visione lontanissima da quanto si pensa in casa Ratzinger: «Benedetto e Francesco sono diversi, talvolta molto diversi, i modi di espressione. Ma li accomuna la sostanza, il contenuto, il depositum fidei da annunciare, da promuovere e da difendere».

Chi segue il nostro sito web sa bene che non è la prima volta che mons. Georg interviene delegittimato i giornalisti anti-Bergoglio, che tentano di usare Benedetto XVI per criticare il pontificato di Francesco: «Come contrasto si costruisce una opposizione che non esiste», ha detto un mese fa. «Non conosco dichiarazioni dottrinali di Francesco che siano contrarie a quelle del suo predecessore. Questo sarebbe assurdo […]. Non ci stati circoli tradizionalisti che hanno fatto questo tentativo, eccetto i rappresentanti dell’Alleanza teologica e alcuni giornalisti. Parlare di un antipapa è semplicemente sciocco, e allo stesso tempo irresponsabile. Va nella direzione di provocare un incendio nel dibattito teologico». C’è infatti un ottimo rapporto tra Benedetto XVI e Francesco, «si parlano, si scrivono, si telefonano» ha rivelato ancora mons. Georg. Proprio in questi giorni Francesco ha invitato Benedetto a partecipare al Concistoro ordinario per la creazione di 20 nuovi cardinali. Lo stesso Papa emerito ha scritto: «Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera» (lettera confermata da lui stesso). Evidentemente, dunque, chi critica il pontificato di Francesco sta facendo un torto anche a Benedetto XVI.

 

Ma, recentemente, anche un altro idolo del tradizionalismo -suo malgrado- ha preso le distanze dai tradizionalisti, si tratta del ratzingeriano card. Gerhard Müller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che Antonio Socci definisce «difensore della retta dottrina cattolica e del popolo di Dio».

Bene, in un articolo sull’Osservatore Romano del 7 febbraio, Müller ha anch’egli sottolineato la continuità tra i due Papi: «Benedetto XVI ha parlato della necessità di una Ent-Weltlichung della Chiesa, cioè di una sua liberazione da forme di mondanità. Papa Francesco ha decisamente continuato questo pensiero parlando della Chiesa povera e per i poveri», ricordando che «solo nella fede riusciamo a capire che il Papa e i vescovi godono di una potestà sacramentale e mediatrice della salvezza che ci collega con Dio». E ancora: «La Chiesa è il corpo di Cristo, è guidata e rappresentata dal collegio dei vescovi cum et sub Petro. Il Papa, rendendo visibile l’unità e l’indivisibilità dell’episcopato e della Chiesa intera, presiede nel contempo alla Chiesa locale di Roma».

Ha quindi concluso il “difensore della retta dottrina cattolica”, secondo la definizione di Socci: «Papa Francesco sta perseguendo una spirituale purificazione del tempio, nello stesso tempo dolorosa e liberatrice, allo scopo di far risplendere nella Chiesa la gloria di Dio, luce di tutti gli uomini. Ricordando allora, come i discepoli del Signore, la parola della Scrittura “lo zelo per la tua casa mi divora” (Giovanni, 2, 17), comprenderemo l’obiettivo della riforma della Curia e della Chiesa».

La redazione

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58 commenti a Il segretario di Ratzinger: «chi dubita di Papa Francesco ha poco senso della Chiesa»

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  1. Discepolo ha detto

    Povero Ratzinger , lasciatelo in pace! l’avete costretto dare le dimissione per mettere sul trono il vostro caro rivoluzionario, quello che cambierà la Curia, quello che rivolterà di 180 gradi la Chiesa cattolica! E allora lasciatelo in pace! Capisco che vi serva per giustificare l’ingiustificabile, ma abbiate un po’ di pietà cristiana! il papa emerito viene tirato fuori dalla naftalina ad ogni evento ufficiale come si fa con la vecchia zia o nonna. ( Nonno l’ha definito il 79venne Bergoglio, con finezza e sensibilità umana che gli sono tipiche ! Come se lui fosse un giovinetto)
    insomma sembra che questi grandi innovatori e riformatori con Bergoglio in testa abbiano ancora bisogno di far vedere al “popolo bue” che ratzinger è d’accordo con loro!Hanno bisogno che si veda e che si pubblicizzi che Ratzinger è totalmente d’accordo!
    il popolo bue non è così bovino come pensate. La strumentalizzazione che si sta facendo del papa emerito è ovvia a tutti.

    • lorenzo ha detto in risposta a Discepolo

      E se invece satana ti avesse ottenebrato la mente?

      • Katy ha detto in risposta a lorenzo

        Discepolo di Satana…non a caso Paolo Vi aveva profetizzato il fumo di Satana entrato nella Chiesa e guarda caso la Madonna di Medjugorje pochi giorni prima dell’uscita del libro di Socci ha invitato a pregare per Papa Francesco. E’ evidente l’opera del Demonio che da sempre cerca di staccare i fedeli dalla Chiesa.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a Discepolo

      Guarda in casa tua Discepolo che i buoi ti son scappati da un pezzo

    • Dario* ha detto in risposta a Discepolo

      E’ più probabile che chi lo ha spinto a dimettersi siano i tuoi emuli di allora e cioè chi, per partito preso e senza posa, dà contro al Papa in carica

    • Ubi Deus ibi pax ha detto in risposta a Discepolo

      Discepolo:

      Povero Ratzinger , lasciatelo in pace! l’avete costretto dare le dimissione

      Quindi non credi neppure alle parole del Santo Padre emerito, che ha più volte ribadito di aver preso quella decisione dopo aver esaminato più e più volte la propria coscienza, e averla presa in piena libertà?

      Cosa dovrebbe fare di più per convincerti della sua sincerità?

      quello che cambierà la Curia

      Hai idea di quanti papi abbiano cambiato la Curia nella storia? Vorresti forse ancora 11 collaboratori (12 va’, mettiamoci anche l’Apostolo delle genti, che rimproverava persino il Santo Padre di allora…) e basta, come ai tempi di san Pietro?

      il papa emerito viene tirato fuori dalla naftalina

      Papa Francesco mancherebbe di finezza e sensibilità definendo affettuosamente “nonno” il Santo Padre emerito, e tu invece abbonderesti in tatto e buon gusto definendolo “sotto naftalina”? Che rapporto hai (avuto) con i tuoi nonni per ritenere un insulto l’appellativo di “nonno” ad un saggio e benevolo ultraottuagenario?

      il popolo bue non è così bovino come pensate

      Hai provato a scrivere al monastero Mater Ecclesiæ in Vaticano per chiedere direttamente a Sua Santità Benedetto XVI se le sue parole sono sincere? Prova! E facci sapere il risultato.

      • lorenzo ha detto in risposta a Ubi Deus ibi pax

        A proposito del monastero Mater Ecclesiæ, sulla base di un tuo analogo ragionamento debbo ritenere che anche S.S. Benedetto XVI sia un privilegiato?

    • ornella ha detto in risposta a Discepolo

      La stessa cosa l’ho scritta io : La gente non è SCEMA … ma i responsabili del sito l’hanno tolto , i furboni …

      • Laura ha detto in risposta a ornella

        Peccato che tu dia dello scemo a Papa Ratzinger e a mons. Georg, nemmeno loro meritano rispetto e fiducia?

      • Eli Vance ha detto in risposta a ornella

        Abbiamo da una parte dichiarazioni concordi di Papa Francesco, papa emerito Benedetto 16° e il cardinale Muller, dall’altra Socci, Ornella e Discepolo (di chi?). Dovrei essere considerato scemo se per autorità e competenza scelgo i primi? fammi capire meglio.

  2. giulio ha detto

    Papa Francesco sta facendo scempio di quel poco di sacralità che era rimasta alla Chiesa. E’ irrilevante la discussione sulla sua elezione, quando è lui stesso ad annichilire ogni segno della dignità pontificia: se non si considera tale, non può avere neppure l’assistenza dello Spirito Santo, e tutto si spiega.

    • lorenzo ha detto in risposta a giulio

      Se, come scriveva sant’Ireneo nel “Trattato contro le eresie”, «L’uomo vivente è gloria di Dio», come puoi affermare che il chinarsi a soccorrere l’uomo tolga sacralità alla Chiesa?

    • FREEZER75 ha detto in risposta a giulio

      Vai tranquillo la Sacralità della Chiesa è salva: c’è Antonio Socci

    • gladio ha detto in risposta a giulio

      Adesso basta!!! Ma come si fa a sostenere simile fesserie!

      Ti faccio notare che qui, su questo blog, non ci sono e non ci sono mai stati “partigiani” di Bergoglio o
      ” partigiani ” di Ratzinger in contrapposizione fra loro, salvo qualche sporadica testa di cazzo che è saltata fuori negli ultimi tempi come conseguenza delle farneticazionoi di Socci (Complimenti Socci, bell’ uso che stai facendo della tua intelligenza e del tuo carisma!).

      Qui siamo tutti pro Bergoglio e tutti pro Ratzinger, e quanto ci è mancato e ci manca ancora quest’ ultimo!

      Anch’io, ti confesso, ho seguito e stimato Socci: Il Socci dei tempi di ” Excalibur” il Socci che teneva testa con volto sereno e sorridente agli attacchi della canaglia laicista, il Socci che, addirittura, sosteneva papa Bergoglio,il Socci, insomma , che purtroppo non c’è più e di questo ho dovuto, seppur con rammarico farmene una ragione.

      Pertanto caro Giulio, ti invito a ragionare con la tua testa valutando serenamente i fatti senza farti influenzare da persone che, in buona fede o meno ti hanno carpito la fiducia e che ti stanno trascinando lungo una strada che non si sa dove porti.

      • Marco S. ha detto in risposta a gladio

        Sono d’accordo sul tuo commento, Gladio.

        Papa Giovanni Paolo II, con il suo piu’ fidato collaboratore, oserei definirlo il suo piu’ fidato amico, Card.Ratzinger ,mi ha accompagnato per tutto l’arco della mia giovinezza: ero un ragazzino di scuola media quanto Papa Wojtila fu eletto, ero ormai un uomo maturo quando mori’.
        L’elezione del Card. Ratzinger a papa fu per me un motivo di grande conforto, come una sorta di continuita’ con il pontificato del suo predecessore, un po’ come quando rimani orfano del papa’, ma vieni affidato allo zio, piuttosto che ad uno sconosciuto.

        Confesso che lo stile volutamente dimesso, mostrato sin da subito da Papa Francesco, non mi ha entusiasmato molto…non era molto nelle mie corde…
        Questi “Buonasera”, questi “Buon pranzo” (detto magari ad una Chiesa nella quale non sempre ci sono mamme che hanno l’opportunita’ di gratificare la loro famiglia con un buon pranzo domenicale), questo stile da “papa del piano di sopra”, mi hanno lasciato un po’ perplesso.

        Mi sono ritrovato molto nell’articolo pubblicato in questo blog nel quale si rilevava che San Francesco faceva una vita frugalissima e di elemosina, ma raccomandava di non risparmiare per onorare Cristo nelle pissidi e nei tabernacoli, destinati a custodire il Suo Corpo…
        Ho visto in questo anche un po’ il ritratto di Papa Ratzinger, magari giudicato superficialmente dai mass-media come una sorta di “dandy” del papato, con le sue scarpe rosse ed i suoi lussuosi paramenti, dimenticando che il Card. Ratzinger, quando venne eletto papa, vendette la sua auto, che risulto’ essere una vecchia Golf, che allora aveva gia’ 10 anni…
        Non stiamo quindi parlando di un cardinale che girava in Jaguar, pur essendo forse uno dei cardinali piu’ influenti e stimati della Chiesa Cattolica…

        Detto questo riconosco che la Chiesa per entrare nel XXI secolo e continuare ad accompagnare l’umanita’ nella sua Storia, debba fare dei cambiamenti, magari liberandosi ancora di alcune residue incrostazioni che sono un eredita’ di un lungo esercizio di un potere che era anche temporale, magari distinto, ma comunque abbinato, a quello spirituale.
        La sensibilita’ mia e di coloro che appartengono alla mia generazione, non e’ piu’ quella dei giovani e devo avere l’umilta’ di ammetterlo.
        E se devo esprimere qualche perplessita’ sulle parole o sull’operato del papa, lo devo fare con spirito equanime e costruttivo, evitando giudizi temerari e non perdendo la fiducia nella Divina Provvidenza.

        Anzi, sono convinto che Papa Francesco, dopo essersi calato pienamente nella sua nuova veste (che non e’ quella di semplice “vescovo di Roma”, come forse si aspettava Lui stesso all’inizio del Suo pontificato, ma e’ molto, molto di piu’), con l’aiuto delle nostre preghiere e dello Spirito Santo, risultera’ essere un grande papa.
        Confido che possa segnare l’ingresso della Chiesa a vele spiegate in questa nuova era.
        Che possa riuscire, una volta per tutte, a portare la nave della Chiesa lontano dalle secche dell’errata ermeneutica del Concilio Vaticano II, lasciandovi incagliati a litigare tra loro sia i modernisti che i tradizionalisti.

        Pertanto esorto i suoi critici a non esagerare, per poi non doversi rammaricare della loro imprudenza, una volta che i frutti di questo pontificato dovessero maturare.

    • Katy ha detto in risposta a giulio

      Ma davvero Socci ha prodotto questa gentaglia? E ne va orgoglioso immagino…

  3. gandalf il grigio ha detto

    Leggendo il primo e il terzo commento si può concludere che se non si ha desiderio di aprire le palpebre non si vedrà mai. Giulio, cos’ è la dignità pontificia? Io credo che si possa riassumere compiutamente nella definizione: servo dei servi di Dio. Secondo lei cosa dei gesti o delle parole di Francesco minaccia questa dignità pontificia?
    Lo Spirito Santo viene mandato da Dio Padre su tutti coloro che lo vogliono e che si impegnano a seguire Gesù Cristo. Forse san Filippo Neri, san Camillo De Lellis, san Francesco d’Assisi e moltissimi altri santi non ebbero l’assistenza dello Spirito Santo perché “annichilivano” i segni della dignità propria di un santo? Francesco d’assisi, all’inizio, veniva considerato un povero straccione impazzito…
    I santi hanno, a mio avviso, mostrato al mondo l’immensa dignità dell’amare Dio sopra ogni cosa e dell’ “esercitare” la carità nel servizio a ogni fratello. Credo che ciò che ci sia di più sacro nella Chiesa sia Cristo e ognuno dei suoi fratelli più piccoli. Penso che la sacralità della Chiesa sta nell’ adorare, ringraziare e lodre Dio per tutte le meraviglie che compie, nel portare Cristo a tutti i fratelli che non lo conoscono e nel servirli per aiutarli a raggiungere la salvezza (e anche a sollevarli dalle miserie terrene). Ecco che per me papa Francesco non può che “traboccare” di Spirito Santo. Fratell, spero che al più presto possiamo tutti essere uniti nell’ Amore di Cristo.

  4. andrea g ha detto

    Considererei più sensati i commenti ‘soccinisti’ se si trattasse di una
    zizzania organizzata dagli ateistici: a suo modo, avrebbe più senso.
    No, perchè se davvero questi pensano ciò che scrivono, siamo al delirio.

    • lorenzo ha detto in risposta a andrea g

      Un giorno ho sentito una conferenza su Giuda in cui si sosteneva che il suo progetto di vendere Cristo era maturato in lui quando il Gesù che aveva nella sua testa non aveva trovato corrispondenza in quello reale: leggendo gli interventi dei “soccini”, credo che la tesi non sia proprio campata per aria…

  5. Daniele# ha detto

    Io trovo nella successione Benedetto-Francesco una complementarietà di carismi e un reciproco completamento così ricco e luminoso (come avveniva anche nelle reciproche complementarietà tra le diversità degli Apostoli), che pensare ad una contrapposizione fra i due è quanto di più distante dalla realtà e profondamente assurdo.
    Io penso che nella feconda differenza tra Benedetto e Francesco si possa e si debba vedere la realizzazione oggi, nel nostro decennio, di 1Cor 12,4-11: http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&Versione_CEI74=1&Versione_TILC=2&VersettoOn=1&Citazione=1Cor%2012,4-11

  6. ipsedixit ha detto

    domanda “tecnica”: è lecito criticare l’operato del papa o no?

    • Marco S. ha detto in risposta a ipsedixit

      Dipende dalla critiche che si fanno e dalle ragioni che si portano per sostenerle.

      Parlando della natura delle critiche, un conto se si esprimono perplessita’ sulla forma del pensiero del Papa (<> oppure <> etc.etc.), un altro conto e’ mettere in dubbio l’ortodossia del Papa, cosa che comporta conseguenze ben piu’ gravi (di fatto, in piccolo o in grande che sia, si consuma uno scisma).

      Ci sono poi le ragioni che si portano a sostegno delle critiche, che assumono rilevanza in misura direttamente proporzionale alla gravita’ delle critiche stesse.
      Se Marco S. non ha “digerito”, per ragioni sue, la metafora del “fare figli come conigli”, mentre Pinco Pallino, per altre ragioni sue, la trova invece un capolavoro di comunicazione apostolica, entrambi possono benissimo convivere in ottima comunione nella stessa chiesa, trattandosi di una mera ed episodica questione di forma, su cui non vale la pena farci una malattia per stabilire chi avesse ragione.

      Ma se si insinua che il papa sia eretico, che il suo predecessore sia stato “detronizzato” da un bieco complotto modernista e che continui a “fare buon viso a cattivo gioco” per qualche oscuro motivo, comprenderai che e’ assolutamente necessario arrivare a dirimere la gravissima questione.

      In questo blog mi pare siano state accuratamente confutate o dimostrare essere non rilevanti, tutte le tesi di colui che, per la sua fama, e’ un po’ il capofila di questa corrente di pensiero, vale a dire il giornalista cattolico Antonio Socci.
      Quindi sarebbe stato opportuno aver offerto contro-repliche a queste confutazioni, che invece mi pare siano mancate, piuttosto che cedere al vittimismo e limitarsi a venire qui postare domande come le Sue.

      Quindi e’ lecito fare tutto quello che si fa razionalmente e/o in buona fede.
      Il resto non dovrebbe essere lecito, per rispetto di se stessi e degli altri…

    • lorenzo ha detto in risposta a ipsedixit

      E’ lecito criticare l’operato del Papa, purché la verità non venga distorta…

    • Panthom ha detto in risposta a ipsedixit

      Aggiungo anche che occorre che specifichi da dove ti viene l’autorità per criticare l’operato del successore di Pietro. Se lo critichi è perché ritieni che quello che lui fa o pensa sia sbagliato e dovresti dimostrare che tu, invece, nonostante non abbia ricevuto la scelta dello Spirito Santo in Conclave, sai più di lui qual è la strada corretta per guidare la Chiesa universale.

      Dopo aver fatto questo dovresti anche considerare se la critica ha senso o soltanto effetti negativi in chi ti ascolta. Vittorio Messori ha infatti invitato i critici a tenersi per sé le critiche perché “capo unico e vero della Chiesa è quel Cristo onnipotente e onnisciente che sa un po’ meglio di noi quale sia la scelta migliore, quanto al suo temporaneo rappresentante terreno.
      http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_24/vittorio-messori-miei-ubbi-svolta-papa-francesco-bergoglio-6a824f1a-8b3d-11e4-9698-e98982c0cb34.shtml

      • Riccardo ha detto in risposta a Panthom

        A proposito dell’articolo di Vittorio Messori:

        premesso che i toni dell’articolo sono assolutamente pacati e che, per quanto mi riguarda, l’avevo interpretato come un discreto appello al collega Socci a fare un passo indietro, e che mi sono apparsi ingiustificati i violenti attacchi di cui è stato fatto oggetto, mi sembra però che i contenuti denotino una certa perdita di lucidità.

        Tra le cose che suscitano le perplessità di Messori spicca, ad esempio, in cima alla lista, quel “buon lavoro” augurato a Pannella da papa Francesco. Se però vado a leggere la lettera che Ratzinger scrisse a Odifreddi, in risposta al libro “Caro papa ti scrivo”, mi accorgo che anche il papa emerito concluse con “…cordiali saluti e ogni buon auspicio per il Suo lavoro“, cosa che ovviamente non suscitò nessuno scandalo né perplessità. Se una normale e formale espressione di umana cortesia arriva ad essere fonte di perplessità, vuol dire che una certa lucidità è andata persa.

        Per quel che riguarda il Dio cattolico, mi verrebbe da dire che nel Credo compaiono entrambi i termini, Dio e cattolico, senza essere associati. A parte questo, quando a Ratzinger venne chiesto, nel libro intervista “Dio e il mondo” se Gesù fosse cattolico, la risposta sottolineò l’inadeguatezza dell’espressione ( “Gesù era cattolico?” “Non lo si può dire sicuramente così, perchè Gesù è ben al di sopra di noi” ).

        L’elogio poi che Messori rivolge a Bergoglio, “[il papa] di certe omelie mattutine a Santa Marta, delle prediche da parroco all’antica, con buoni consigli e saggi proverbi” mi sembra che lasci trasparire più che altro la spocchia dell’intellettuale che guarda dall’alto in basso e con benevola condiscendenza un papa ritenuto in fondo buono per il popolino.

  7. Norberto ha detto

    Articolo ancora una volta decisivo, credo che per Socci siano mazzate incredibili quando legge contenuti come questi. Con poche righe viene smontata ogni sua pretesa, ogni suo giochettino, ogni tentativo catastrofista e pian piano si dimostra come sia completamente isolato e come tutti coloro che cita contro Francesco stiano prendendo le distanze da lui e dai quattro gatti impauriti del mondo che lo circondano.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a Norberto

      Soprattutto è questo accanimento nei confronti di Bergoglio che si ripete sempre

      Ho provato a leggere i Post sul sito Facebook di Socci ma è una cosa inguardabile

      2 Post su 3 sono contro Bergoglio, per non parlare poi di del complotto contro Ratzinger!

      • ornella ha detto in risposta a FREEZER75

        A me ha aperto letteralmente gli occhi , invece …Le parole di Gesù non passeranno e non cambieranno MAI ! Non c’è Bergoglio che tenga .

        • Laura ha detto in risposta a ornella

          Evidentemente se Socci ti ha aperto gli occhi oggi è perché ieri, dunque con Benedetto XVI, li avevi chiusi. Ovvero sei sempre stata cattolica con gli occhi chiusi, ora che li hai aperti grazie a Socci ha deciso di combattere frontalmente la Chiesa. Sapevamo già tutto ornella, a noi va benissimo così ma tu dovrai rendere conto a Dio.

          • ornella ha detto in risposta a Laura

            Mia cara , come al solito non hai capito un tubo . Me li ha aperti gli occhi , su Papa Bergoglio ! Io adoravo sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI , vere guide della CHIESA DI CRISTO GESU’ .

    • federica ha detto in risposta a Norberto

      Ma veramente i 4 gatti siete voi. Un recente sondaggio ha decretato che Bergoglio piace all’89% degli italiani (e comunque basta parlare con la gente “reale” per capire quanto piaccia questo papa.. Tu fai parte del rimanente 11%. Ma poi chi sei la figlia di Satana???

  8. lorenzo ha detto

    Preghiamo perché le idee scismatiche non diventino scisma.

  9. Sophie ha detto

    Ragà queste liti fra cristiani non è un bello spettacolo, non lo è in particolare per qualcuno che entra qui magari perchè si sta timidamente accostando alla fede e vede questo casino. Scusate se intervengo.

  10. stefano ha detto

    Buongiorno. Incontro il vostro interessante sito solo oggi e sono stato attratto da questo articolo.
    Sono andato a veder i links proposti, a supporto della liceità del doppio Papa. E non mi sono convinto.
    Se si ritiene una sciocchezza la legittimità di una rinuncia: come si spiega l’appellativo “emerito”? Se la lingua italiana non è in discussione, emerito = chi conserva il grado, le prerogative e talvolta lo stipendio del proprio ufficio pur non esercitandone più le funzioni. Ovvero: perchè mantenere grado e prerogative? Abito, nome e simbolo Papale? E non tornare alla qualifica di semplice sacerdote?
    Ci prova Boni: “Tale tesi è, secondo me,…” . Introduce ad una propria visione interpretativa. Altrimenti la frase avrebbe dovuto essere “E’ così: per questo e questo motivo”… Non pare?
    Al riguardo dei buoni rapporti: sono rapporti privati. Ai quali Mons. + Gaenswein non può partecipare. Non sappiamo cosa si dicano, come non lo sa neppur lui. Pertanto: certo, sono relazioni. Se buone o meno, non si sa.
    Le risposte di BXVI:
    1. la rinuncia è legalmente valida. Certo, legalmente: dal punto di vista mondano. I due papi si sono solo visti nelle profezie degli ultimi tempi della passione della Chiesa e nel Diritto Canonico, di cui parlo più sotto. E da nessun’altra parte.
    2. non può mentire, un papa. Quindi: al momento della rinuncia non vi erano disponibili abiti neri consoni alla figura di papa emerito. Successivamenete? non ne parla del perchè. Forse perchè di nero ce ne può esser uno solo…? 🙂
    3. la risposta citata è quella di un uomo di chiesa che si assoggetta al capo della chiesa.

    So che forse non è il sito giusto per porre questa domanda finale: ma come ci si potrebbe immaginare la potenza di inganno permessa da Dio, di cui alla 2° lettera ai Tessalonicesi, 2° capitolo, 11° versetto e seguenti?
    Forse con un papa emerito che punta il dito contro un usurpatore? E allora che inganno sarebbe?

    Oppure con un Papa che ha abdicato, che come tale vuol continuare però ad esser chiamato, ed al quale è permesso di non contrastare un (potenziale!?) precursore dell’anticristo? Proprio per permettere l’inverarsi della potenza di inganno? Che serve a far sì che coloro che si compiacquero delle iniquità, continuino a compiacersene e quindi a condannarsi?
    Non vi sembra che accada questo, con il linguaggio spericolato di Bergoglio? Pur rettificato: cosa rimane impresso nelle masse, dei suoi messaggi? Quello che fa comodo ai mondani, ci si faccia caso! Ovvio che i media siano prepotentemente al servizio dei messaggi fuorvianti: ma dov’è il contrasto altrettanto “rumoroso”? Non c’è.

    Vogliamo anche aggiungere che fu Benedetto XV a promulgare, nel 1917, il Codex Iuris Canonici che recepiva la libertà di abdicazione del Papa?
    Precisamente: lo promulgò con la costituzione apostolica Providentissima Mater Ecclesia (27 maggio 1917). Entrò in vigore il 19 maggio 1918. In pratica: 14 giorni dopo le Apparizioni di Fatima fu promulgato e 6 giorni dopo il primo anniversario entrò in vigore.
    Ricordiamo che Fatima è un segreto controverso di cui non si parla con chiarezza, da sempre. Ma che, per quanto riguarda il testo disponibile… parla di un vescovo vestito di bianco che parrebbe essere, ai veggenti, il Santo Padre. E chi si dichiara Vescovo sin da subiro e che parrebbe essere un Santo Padre?

    • stefano ha detto in risposta a stefano

      voglio portare due immediate rettifiche:

      Dove ho scritto “a supporto della liceità del doppio Papa”, si legga; “a supporto della liceità della rinuncia” ed avrei dovuto aggiungere : ” e conseguente valida elezione del successore”.

      Ho anche scritto che il Codex Iuris prevede due papi. E’ un errore: prevede che uno rinunci e pertanto ve ne sarà uno solo.

      Sorry…

  11. Teo ha detto

    E’ triste ammetterlo ma Bergoglio porterà la Chiesa sulla strada della rovina, fonti vicine a lui hanno fatto trapelare che avrebbe già dato visto buono al governo per il disegno di legge sulle unioni gay, anche se il Papa manterrà un profilo basso per non aprire fratture tra i fedeli. Io non posso fare altro che pregare per lui, speriamo almeno in un repentino ravvedimento.

    • Marco S. ha detto in risposta a Teo

      Evidentemente Papa Francesco dice una cosa e ne pensa un’altra, visto che nel recente viaggio a Manila ha attaccato duramente l’estensione alle coppie omosessuali del matrimonio.
      Inoltre pensare ad un governo italiano che attende “il visto” del Papa per mandare avanti un disegno di legge, lascia un po’ perplessi…

    • Ottavio ha detto in risposta a Teo

      E’ triste ammetterlo ma si dice anche che Teo diventerà un protestante anticattolico portando la sua vita alla rovina, lo dicono fonti a lui vicine che hanno fatto trapelare che Teo si è già informato su dove farsi sbattezzare, anche se manterrà un profilo basso per non aprire fratture tra i suoi amici. Non possiamo fare altro che pregare per lui.

      Ecco l’approccio complottista/catastrofista applicato a te. Da nove a dieci quanto ti senti ridicolo?

      • Dario* ha detto in risposta a Ottavio

        Io invece ho sentito dire che sia incline a convertirsi al buddismo e che, in virtù di ciò, il parlamento potrebbe legiferare in modo da convertire almeno una chiesa della sua zona in tempio buddista =P

    • lorenzo ha detto in risposta a Teo

      Strano, io credevo che i “cattolici adulti” che sono al governo in Italia se ne infischiassero altamente del “visto buono” che potrebbe venire da oltretevere: sei sicuro di vivere in Italia?

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