Cassazione: «le nozze gay non sono un diritto, vietarle non è discriminatorio»

Repubblica gayFinalmente anche la Cassazione ha messo nero su bianco quello che da diversi anni ripetiamo anche su questo sito web: il matrimonio omosessuale non esiste come diritto, vietarlo non significa discriminare nessuno ed è falsa l’argomentazione di chi vuole istituirlo perché “ce lo chiede l’Europa” (sentenza in linea con le precedenti, come la 138 del 2010 della Corte Costituzionale).

«Deve pertanto escludersi», si legge nella recente sentenza che ha respinto il ricorso di una coppia gay che voleva sposarsi in Campidoglio e pubblicare le nozze (ennesima sconfitta di Ignazio Marino, dunque), «che la mancata estensione del modello matrimoniale alle unioni tra persone dello stesso sesso determini una lesione dei parametri integrati della dignità umana e dell’uguaglianza, i quali assumono pari rilievo nelle situazioni individuali e nelle situazioni relazionali rientranti nelle formazioni sociali costituzionalmente protette dagli articoli 2 e 3 della Costituzione».

Parlando dell’argomento “ce lo chiede l’Europa”, la Cassazione ha affermato che «l’articolo 12, ancorché formalmente riferito all’unione matrimoniale eterosessuale, non esclude che gli Stati membri estendano il modello matrimoniale anche alle persone dello stesso sesso, ma nello stesso tempo non contiene alcun obbligo […] e non necessariamente mediante l’opzione del matrimonio per tali unioni». Si parla dunque di «insussistenza dell’obbligo costituzionale o convenzionale di estendere il vincolo coniugale alle unioni omoaffettive», così come ribadito dalla sentenza del 2014 della Corte Costituzionale. E ancora: «nel nostro sistema giuridico di diritto positivo il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugali».

Fino a qui la notizia positiva, tuttavia i supremi giudici hanno aggiunto che «il processo di costituzionalizzaizone delle unioni tra persone dello stesso sesso non si fonda, contrariamente a quanto sostenuto» dalle associazioni Lgbt «sulla violazione del canone antidiscriminatorio dettata dall’inaccessibilità al modello matrimoniale, ma sul riconoscimento di un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia». Per questo «sorge l’esigenza di un trattamento omogeneo di tutte le situazioni che presentano un deficit od un’assenza di tutela dei diritti dei componenti l’unione, derivante dalla mancanza di uno statuto protettivo delle relazioni diverse da quelle matrimoniali nel nostro ordinamento». La Cassazione chiede dunque un intervento legislativo che, da una parte protegga queste unioni e dall’altra le differenzi dalle relazioni matrimoniali.

Abbiamo voluto come sempre affidarci alla pronuncia ufficiale e non alla rassegna stampa, facciamo soltanto osservare come “Il Manifesto” abbia riportato la notizia: un trafiletto intitolato “La Cassazione: si a diritti coppie gay”. Divertente anche la reazione isterica de “La Stampa” attraverso un articolo di Fulvia Amabile, secondo cui «non c’è stata nessuna bocciatura delle nozze gay». L’articolo si conclude con le classiche interviste ai presidenti delle migliaia di associazioni Lgbt, tra cui Franco Grillini che però parla di «sentenza pilatesca». “La Croce” di Mario Adinolfi la ritiene una sentenza storica e fondamentale, mentre “La Nuova Bussola Quotidiana” ne sottolinea l’ambiguità. Secondo diversi blog Lgbt è una sentenza «che offende la dignità di migliaia di cittadini». La docente di Diritto costituzionale dell’Università di Milano, Lorenza Violini, ha definito la sentenza un «richiamo a riconoscere un fatto sociale diffuso quali sono le coppie omosessuali senza tuttavia giungere al riconoscimento formale delle stesse analogo a quello che potrebbe conseguire da una precisa presa di posizione del legislatore. Al legislatore spetta dunque, in ultima analisi, la scelta relativa al conferimento di uno status di natura pubblicistica a tali coppie mentre al potere giudiziario spetta riconoscere, caso per caso, diritti e doveri relativi al caso singolo, nella vita concreta. Una linea non facile da tracciare e da rispettare ma che, in questo caso, ha visto il prevalere di scelte prudenti».

Il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, si è dichiarato -lo aveva già fatto- favorevole ad una «”via italiana” per tutelare le unioni di fatto tra persone che non possono (e non vogliono) sposarsi. Una via che non confonda ciò che non deve essere confuso», ovvero sottolineando la differenza con il matrimonio. Lo stesso ha detto Maurizio Sacconi (NCD), anche lui però contrario «all’omologazione diretta o indiretta che costituisse il presupposto per alcuni diritti esclusivi del matrimonio». Anche Cesare Mirabelli, già presidente della Corte costituzionale, ha guardando con positività alla sentenza per la respinta delle nozze gay ritenendo però «opportuno un intervento del legislatore per tutelare i diritti dei singoli nel riconoscimento della loro vita sociale ed affettiva, per dare certezza anche a questi rapporti ed evitare le originali e diverse soluzioni di sindaci e tribunali».

La nostra perplessità rispetto all’istituzione di unioni civili o coppie di fatto l’abbiamo già espressa: 1) innanzitutto molti diritti cui i conviventi eterosessuali e omosessuali aspirano sono già presenti nel nostro ordinamento (siamo comunque favorevoli a singoli interventi sul codice civile). Per questo non c’è nessun motivo di istituire tali unioni in quanto non rileviamo alcun «deficit od un’assenza di tutela dei diritti», secondo i criteri stabiliti dalla Cassazione se si vuole avanzare in questa direzione. 2) In secondo luogo è chiaro il tentativo dei promotori di prenderci in giro creando delle unioni civili che siano l’esatto equivalente del matrimonio, chiamate solo in altro modo (come se escludere l’adozione fosse sufficiente). 3) In terzo luogo, per i conviventi dello stesso sesso c’è il rischio concreto che esse siano semplicemente il trampolino di lancio verso l’istituzionalizzazione delle nozze gay, così come avvenuto nel resto d’Europa: occorre dire, tuttavia, che tale rischio si è decisamente abbassato dopo questa sentenza della Cassazione. 4) Infine, sempre per quanto riguarda le coppie omosessuali si tratta di una falsa priorità per i cittadini italiani: non solo perché i registri comunali per le coppie di fatto sono un flop nazionale, ma anche perché lo dicono i sondaggi. Proprio ieri l’istituto SWG ha pubblicato un report in cui si evince che solo il 49% è favorevole alle unioni civili per persone dello stesso sesso, un dato oltretutto in calo dato che due anni fa era favorevole il 58%.

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

171 commenti a Cassazione: «le nozze gay non sono un diritto, vietarle non è discriminatorio»

« nascondi i commenti

  1. Umpalumpa ha detto

    Questa sentenza della Cassazione è sicuramente una buona notizia. Faccio notare che è il linea con la sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale, la quale ha affermato “la normativa del codice civile che…contempla esclusivamente il matrimonio tra uomo e donna, non può considerarsi illegittima sul piano costituzionale. Ciò sia perché essa trova fondamento nel citato art. 29 Cost., sia perché la normativa medesima non dà luogo ad una irragionevole discriminazione, in quanto le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio.”
    http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2010&numero=138

    Il problema è poi come viene riportata nei media principali. Anche di fronte a sentenze così chiare, spesso vengono riportate in parte oppure in maniera marginale.

  2. Giustiniano ha detto

    Due puntualizzazioni:

    – i giudici non dicono che i matrimoni gay non sono da fare, dicono solo che non vi è obbligo da parte dello Stato ad assimilarli a quelli tradizionali. I giudici instano comunque lo Stato a dotarsi di una legge in merito, sostanzialmente dicono: “non è obbligatorio chiamarli matrimoni ma una legge che equipari i diritti va fatta”.

    – non è vero che i diritti come quelli previsti dal matrimonio sono già presenti nel nostro ordinamento, infatti anche tramite una scrittura privata non è possibile applicare i diritti sucessori esistenti nel matrimonio nel caso la coppia convivente abbia figli.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Giustiniano

      Puntualizzazioni sbagliate.

      -i giudici si rifanno esplicitamente alla sentenza della Corte Costituzionale n.138 del 2010 che ha affermato: “l’istituto del matrimonio civile, come previsto nel vigente ordinamento italiano, si riferisce soltanto all’unione stabile tra un uomo e una donna”: http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2010&numero=138 Dunque le nozze gay non sono da fare in quanto incostituzionali.

      -i diritti di successione (ad esempio nel contratto di locazione) a seguito della morte del titolare a favore del convivente è già previsto con il C.C. sent. n. 404/1988.

      • Licurgo ha detto in risposta a Paolo Viti

        Giustiniano vecchio post
        -Il punto iniziale. La creazione, ti avevo detto, è fuori dal tempo, non inizia temporalmente non esiste un punto temporale 0, già detto
        – Perchè ciò che muta deve avere un inizio e perchè la necessità di un ente non fisico? Ti ho già risposto varie volte durante il thread, ma forse è troppo un argomento complesso per il tuo livello…il regresso all’infinito questo sconosciuto!
        Per approfondimenti studiare la Summa, lì spiega benissimo tutte le tue perplessità, ma prima di ribattere, studia, almeno non hai bisogno di un bignamino di tomismo sul blog, che farlo gratis a chi pretende di ‘essere nato imparato’ è una richiesta esagerata, io sono un po’ avro 🙂

        • Giustiniano ha detto in risposta a Licurgo

          Chiedo scusa per l’OT, ma non hai risposto a nessuna delle mie tre chiare, facili e circostanziate domande, men che meno alla prima, perchè affermare che un punto iniziale è fuori dalla logica temporale è un grande controsenso, perchè come minimo non si chiamerebbe “iniziale”.

          • Licurgo ha detto in risposta a Giustiniano

            Ti ho dato indicazioni bibligrafiche per approfondire. Studia Tommaso, te lo saprà dire meglio di me (e capirai perchè la creazione non ‘inizia’).
            Buon lavoro.

            • Giustiniano ha detto in risposta a Licurgo

              Ok, prendo nuovamente atto che tu non sai rispondere. Ciao

              • Licurgo ha detto in risposta a Giustiniano

                Sissì, prendi atto di quel che vuoi, ma studia, vedrai che non ti ucciderà! 🙂

                • Giustiniano ha detto in risposta a Licurgo

                  Ho dimostrato di padroneggiare la materia molto più di te, infatti chiunque può leggere le mie riflessioni personali alle quali tu non sei riuscito a controbattere alcunchè, se non rimandare genericamente alla Summa ed evitare così di rispondere di persona alle mie semplicissime domande. Mettiti quindi il cuore in pace: io continuerò a studiare perchè è quello che sempre faccio, tu dovresti però imparare a confrontarti serenemante ed evitarte d’intervenire con il solo animo d’infiammare la discussione, perchè il risultato è sotto gli occhi di tutti: non sei riuscito ad apportare la minima riflessione costruttiva.

                  • Licurgo ha detto in risposta a Giustiniano

                    Io non ci insisito perchè siamo OT e perchè esistono già fiumi di letteratura in merito che, si presuppone, che chi vuole discettare su queste cose già conosca. Comunque, quando già nella discussione si è detto che Dio è fuori dallo spazio tempo, una mente logica dovrebbe già dedurre perchè la creazione non ha un inizio, e sentendo parlare di regresso all’infinito una men te logica dovrebbe già aver capito la risposta, ma rimango vago, tante volte ti venisse la voglia di approfondire un po’!
                    Sono contento per te se pensi di padroneggiare meglio di me la materia, buon per te; ma studia un po’ lo stesso: avrai belle sorprese nell’imparare! 🙂

                    • Giustiniano ha detto in risposta a Licurgo

                      Se tu avessi confutato la mia affermazione o se avessi risposto alle mie domande avremmo potuto approfondire, ma evidentemente o avevi paura di cadere in contraddizione o semplicemente non conoscevi le risposte. Io sono disponibile per il confronto (quello serio, non agli infantilismi volti a screditare l’interlocutore) dove vuoi e quando vuoi, ora non è ovviamente il momento, approfitto infatti per chiedere nuovamente scusa al resto dei partecipanti per aver contribuito a questo molesto OT.

                    • Licurgo ha detto in risposta a Licurgo

                      No, semplicemente perchè, fuor di ironia, entravamo in un discorso lunghissimo, che, ripeto, è già presente in Tommaso come ‘Respondeo’ all’obiezione sulla creazione e l’eternità della materia; l’altra è nelle cinque vie (perchè le ultime due fanno una sola obiezione se ci pensi), per cui mi pare ingeneroso dover spendere fiumi e fiumi di digitazione che chi affronta un argomento dovrebbe già conoscere. Ripeto, proprio perchè ora che siamo OT non mi pare proprio il caso di discuterne qua, se non ti fidi vai a studiarci e vedrai se non è così, per cui, appunto, un conto è dibattere alla pari un conto dover riprendere tutto per filo e per segno, visto che gli spunti te ne avevo dati: inizia da quelli e trova da te.
                      Fidati, studia, e vedrai che, se delle cose le sai meglio, il prossimo confronto sarà più stimolante e magari saprai porre obiezioni migliori di queste che, come vedrai se avrai la bontà di approfondire, sono stete risolte oltre ottocento anni fa.
                      Buona giornata.

                    • Giustiniano ha detto in risposta a Licurgo

                      Forse ti sfugge che della Summa qualcosa so e proprio per questo avanzo le mie osservazioni… lo lasciamo quindi per altro momento, se vorrai.

      • Giustiniano ha detto in risposta a Paolo Viti

        Non ho letto la sentenza ma escludo che i giudici abbiano parlato di anticostituzionalità di eventuali unioni omosessuali, anche perchè la nostra costituzione non è molto diversa da quella dei paesi dove tali unioni sono state approvate. Tieni conto comunque che la stessa Cassazione ha emesso sentenze dove si riconoscono alle convivenze di fatto, le cosiddette unioni more uxorio, gli stessi diritti delle coppie legalmente coniugate e non mi sembra che quest’ultima sentenza abbia contraddetto questi pronunciamenti. Per ultimo c’è da dire che l’Europa non ha obbligato l’Italia a varare questa legge, giacchè per il momento si tratta solo di raccomandazioni e questo è proprio quello che la Cassazione ha ricordato.
        Il discorso qui è semplice, il governo italiano dovrà prima o poi legiferare ed introdurre i matrimoni omosessuali, che poi questi si chiamino “matrimoni”, “unioni”, “pinchipallini” o altro, a parer mio poco importa.

        http://www.altalex.com/index.php?tag=Y&qs=convivenza+more+uxorio

        Seconda questione: i diritti di successione non sono equiparati, anche perchè altrimenti non avrebbe senso aver istituito il matrimonio.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Giustiniano

          Che tu non abbia letto la sentenza è indice della tua impreparazione in materia.

          Non solo non hai letto la sentenza della Corte Costituzionale, ma nemmeno quella della Cassazione: la prima ha chiaramente affermato che il matrimonio gay è incostituzionale (“l’istituto del matrimonio civile, come previsto nel vigente ordinamento italiano, si riferisce soltanto all’unione stabile tra un uomo e una donna”) mentre la Cassazione ha spiegato che le ipotetiche unioni civili dovranno essere differenti dal matrimonio (“sorge l’esigenza di un trattamento omogeneo di tutte le situazioni che presentano un deficit od un’assenza di tutela dei diritti dei componenti l’unione, derivante dalla mancanza di uno statuto protettivo delle relazioni diverse da quelle matrimoniali nel nostro ordinamento”).

          Voler dare un giudizio senza essere preparato sull’argomento è l’esempio perfetto del comportamento dei sostenitori delle istanze Lgbt, non a caso basano tutti loro argomenti sul sentimentalismo e sul “loveislove”.

          • Giustiniano ha detto in risposta a Paolo Viti

            Ribadisco che non ho letto la sentenza e quindi non posso assicurare a scienza certa se la corte ha parlato effettivamente di palese anticostituzionalità oppure no, ma non mi sembra che nessuno lo abbia riportato in questi termini. Mi chiedo infatti se tu sei sicuro di non confondere i piani. Una cosa è il Codice civile e un’altra la Costituzione, se i giudici dicono che nell’ordinamento vigente riguarda unicamente l’«unione stabile tra uomo e una donna» non significa che una nuova legge richieda necessariamente una modifica della Costituzione, anche perchè non vedo quale articolo andrebbe modificato. L’unica parte della Costituzione che potrebbe interessare la questione delle unioni omosessuali è quella in cui la famiglia viene definita una «società naturale», ma questo è lasciato alle interpretazioni legate all’evoluzione della società stessa. Se t’interessa approfondire la questione in maniera impoarziale, ti consiglio la lettura di quest’ articolo, che secondo me fornisce un’interessante riflessione:
            http://www.leggioggi.it/2011/05/24/la-costituzione-italiana-vieta-davvero-il-matrimonio-omosessuale/

            In ogni caso, come ho detto prima, ritengo questione di poco conto che questo tipo di legami vengano chiamati “matrimoni” o “unioni”, perchè quando i diritti verranno equiparati (e su questo nessuno ormai ha più dubbi) arriverà anche il momento in cui probabilmente anche la definizione verrà uniformata, perchè sappiamo che la definizione stessa del matrimonio è connessa alla cultura e al periodo storico cui si riferisce. Infatti se oggi in quasi tutta Europa per “matrimonio” s’intende unione stabile tra due persone senza importare il sesso, è facile immaginare che anche l’Italia prima o poi si adeguerà. Io non ho la sfera di cristallo, ma credo sarà solo una questione di tempo, presto o tardi non lo so, ma il cammino evidentemente è già segnato.

            • IamNoone ha detto in risposta a Giustiniano

              Cito testualmente la sentenza 138 del 2010.

              Infatti, come risulta dai citati lavori preparatori, la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, benché la condizione omosessuale non fosse certo sconosciuta. I costituenti, elaborando l’art. 29 Cost., discussero di un istituto che aveva una precisa conformazione ed un’articolata disciplina nell’ordinamento civile. Pertanto, in assenza di diversi riferimenti, è inevitabile concludere che essi tennero presente la nozione di matrimonio definita dal codice civile entrato in vigore nel 1942, che, come sopra si è visto, stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso. In tal senso orienta anche il secondo comma della disposizione che, affermando il principio dell’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, ebbe riguardo proprio alla posizione della donna cui intendeva attribuire pari dignità e diritti nel rapporto coniugale.
              Questo significato del precetto costituzionale non può essere superato per via ermeneutica, perché non si tratterebbe di una semplice rilettura del sistema o di abbandonare una mera prassi interpretativa, bensì di procedere ad un’interpretazione creativa.
              Si deve ribadire, dunque, che la norma non prese in considerazione le unioni omosessuali, bensì intese riferirsi al matrimonio nel significato tradizionale di detto istituto.
              Non è casuale, del resto, che la Carta costituzionale, dopo aver trattato del matrimonio, abbia ritenuto necessario occuparsi della tutela dei figli (art. 30), assicurando parità di trattamento anche a quelli nati fuori dal matrimonio, sia pur compatibilmente con i membri della famiglia legittima. La giusta e doverosa tutela, garantita ai figli naturali, nulla toglie al rilievo costituzionale attribuito alla famiglia legittima ed alla (potenziale) finalità procreativa del matrimonio che vale a differenziarlo dall’unione omosessuale.
              In questo quadro, con riferimento all’art. 3 Cost., la censurata normativa del codice civile che, per quanto sopra detto, contempla esclusivamente il matrimonio tra uomo e donna, non può considerarsi illegittima sul piano costituzionale. Ciò sia perché essa trova fondamento nel citato art. 29 Cost., sia perché la normativa medesima non dà luogo ad una irragionevole discriminazione, in quanto le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio.

              • Giustiniano ha detto in risposta a IamNoone

                Infatti mi sembrava di capire che questa sentenza si rifacesse a quella del 2010, che è quella di cui si parla nel link del mio commento delle 11:20. La questione oggetto di dibattito è dunque lì, ma mi sembra di capire che nessuna delle due sentenze (2010 e 2014) affermi che il matrimonio omosessuale sia “anticostituzionale” (come invece affermato da Paolo Viti), il legislatore potrebbe quindi prevedere l’estensione del diritto alle coppie omosessuali senza per questo dover fare modifiche alla Costituzione. Dico bene?

                La ripova di quanto ho inteso l’ho trovata quando ho scorso l’editoriale di Adinolfi, dove infatti leggiamo:

                “… ma non necessariamente mediante l’opzione del matrimonio per tali unioni”. In che altra lingua bisogna scriverlo? Il matrimonio è un’altra cosa.

                Adinolfi qui sbaglia perchè se la sentenza dice non necessariamente, non significa che possa essere anche altrimenti, cioè che con un’apposita legge anche gli omosessuali potrebbero contrarre matrimonio.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Giustiniano

                  Giustiniano, quale parola non capisci di questa frase: “l’istituto del matrimonio civile, come previsto nel vigente ordinamento italiano, si riferisce soltanto all’unione stabile tra un uomo e una donna”: http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2010&numero=138

                  Fammi capire, tu come interpreti il “soltanto”? Forse soltanto vuol dire che sono costituzionali anche altre unioni? No, l’italiano è abbastanza chiaro: l’ordinamento italiano riconosce solo un tipo di famiglia, le altre unioni no. Oltre al fatto che dovresti informarti prima di avventurarti in queste discussioni, ti ricordo che è la terza volta che pubblico questa frase che rivela l’incostituzionalità delle nozze gay. Lo ha riconosciuto perfino “l’Unità”: http://www.unita.it/sociale/matrimonio-gay-incostituzionale-ma-sui-dico-di-puo-fare-di-piu-1.332174

                  Il matrimonio non eterosessuale è incostituzionale, fattene una ragione. Continuare a scrivere “non so se lo dice la Corte” dopo aver detto “però non ho letto la sentenza” è una posizione di ignoranza e arroganza, nonché di evasione della realtà. Non a caso sostieni istanze fuori dalla realtà.

    • Marco S. ha detto in risposta a Giustiniano

      “non è vero che i diritti come quelli previsti dal matrimonio sono già presenti nel nostro ordinamento, infatti anche tramite una scrittura privata non è possibile applicare i diritti successori esistenti nel matrimonio nel caso la coppia convivente abbia figli”.

      Questa non l’ho capita.
      Si puo’ benissimo fare testamento olografo a favore dei figli naturali della coppia convivente, ma conviene ovviamente l’atto pubblico dal notaio che da maggiori garanzie.

      Del resto non ci si puo’ nemmeno sposare con una scrittura privata.

      E quindi dov’e’ lo svantaggio ?
      Di cosa stiamo parlando ?

      • Dario* ha detto in risposta a Marco S.

        A quanto mi risulta almeno una differenza c’è (ed eventualmente è bene che rimanga): ci sono eredi “privilegiati” per quanto riguarda la successione e sono i figli ed il coniuge, una porzione di eredità è riservata a loro a meno che non siano giuridicamente indegni (es: un figlio che uccide il padre). Con le volontà testamentarie si può disporre a piacere solo della porzione “libera” di eredità. Ho volutamente anteposto “a quanto mi risulta” al mio discorso perché non sono un giurista e non sono particolarmente edotto in materia ma, per l’appunto, mi risulta che le cose funzionino così in Italia

        • Marco S. ha detto in risposta a Dario*

          Qui bisogna chiarirsi, per non aggiungere altra legna al falo’ di un certo vittimismo che talvolta si trova abbinato ai cosiddetti “nuovi diritti”.

          In effetti esiste nel nostro ordinamento giuridico l’istituto della “successione legittima”, che riserva al coniuge ed ai figli almeno una quota di patrimonio del defunto, a prescindere dalle sue volonta’ testamentarie.

          Per quanto riguarda i figli, il problema che richiami non si pone, perché e’ ormai da mo’ che tutti i figli, “legittimi”, naturali e adottati, sono stati equiparati ai fini dell’applicazione di questo istituto.

          Per quanto riguarda la veste del coniuge rispetto alla successione legittima, mi pare discutibile si debba automaticamente estendere al convivente questo status..
          Qui non parliamo di persone che entrano nella famiglia, di diritto o di fatto, a prescindere dalla loro volonta’.
          Io non posso scegliermi i genitori, che possono farmi venire al mondo in qualunque condizione ed educarmi in qualunque modo, ma invece il partner lo posso scegliere e, proprio perché non l’ho sposato, lo posso anche lasciare.

          Con il matrimonio entrambi gli sposi consensualmente accettano gli effetti patrimoniali di questa loro unione, compreso il fatto che il loro coniuge succedera’ eventualmente per una parte legittima del loro patrimonio.

          Se si vuole evitare tutti gli effetti del matrimonio, ma non questi, e si punta quindi alla convivenza, la successione legittima degli eventuali figli di uno dei compagni, lascia comunque una quota disponibile all’altro compagno, che mi pare comunque adeguata allo scopo.

          Se si vuole invece evitare l’effetto della successione legittima, tipico del matrimonio, mi pare che cio’ rimanga nella piena liberta’ degli individui che, consapevolmente, possono scegliere di convivere e di costruire qualcosa insieme, anche senza avere la reciproca garanzia della successione legittima tra compagni.
          Del resto, in caso contrario, potrebbero pure anche sposarsi, no ?

          Per il resto giova ancora ricordare che il matrimonio non e’ un “diritto civile” che, in quanto tale, deve essere reso fruibile, in tutti i suoi effetti, a tutte le forme possibili ed immaginabili di convivenza, per rispettare il principio di uguaglianza.

          Il matrimonio e’ un “istituto giuridico” che, in quanto tale, persegue delle finalita’ sociali e, solo per queste ultime finalita’, esistono anche i vantaggi e le garanzie che esso fornisce ai singoli individui che lo pongono in essere.

          La finalita’ del matrimonio e’ incoraggiare l’unione stabile tra uomo e donna, quindi mi pare singolare che coppie che, dichiaratamente, non vogliano assumere impegno in tal senso, chiedano comunque di essere fatti parte dei vantaggi e delle garanzie proprie dell’istituto giuridico matrimoniale.

          Non possiamo farci degli istituti giuridici “a la carte”, ma la comunita’ si deve chiedere quali finalita’ sociali meritevoli di incoraggiamento sociale essi perseguano e, se nella loro formulazione, siano idonei a perseguirle.
          E anche se il concedere a situazioni diverse, i vantaggi che competono ad una situazione propria di un istituto giuridico tipico, non rischi di indebolire ulteriormente l’efficacia sociale i quest’ultimo.

    • lorenzo ha detto in risposta a Giustiniano

      Dipende dal significato che dai alla parola matrimonio:
      – se per matrimonio intendi l’unione della coppia uomo donna, questi diritti sono presenti nel nostro ordinamento;
      – se per matrimonio intendi l’unione della coppia uomo animale, concordo con te sul fatto che questi diritti non siano ancora presenti nel nostro ordinamento.

    • Fabrizia ha detto in risposta a Giustiniano

      Caro Giustiniano, il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna. Punto. Non è un diritto che si estende a tutti. Tu sei un uomo e non hai il diritto di avere le mestruazioni. Puoi giudicarlo discriminante, ma tant’è: sei un uomo e gli uomini ( poveretti) non hanno le mestruazioni. Il matrimonio è l’unione tra un XX e un XY. Tutte le altre unioni potranno essere amicizie meravigliose, passioni stupende, amori da far impallidire Giulietta e Romeo…Ma non sono matrimoni.

  3. ratioman ha detto

    Ottime le puntualizzazioni di Giustiniano.
    Ovviamente non sono i giudici che devono legiferare. Dobbiamo solo avere un po’ di pazienza affinché i politici rendano la legislazione italiana più moderna. Se saremo fortunati potremo vedere i risultati con i nostri occhi. Per vedere di persona la chiesa cambiare le proprie posizioni riguardo a tematiche così importanti temo che dovremo sperare in incredibili scoperte della medicina che porteranno ad allungare la vita media dell’uomo fino ad almeno 200 anni. Se basteranno.

    • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

      Sii razionale: se una legge ha potuto stabilire che gli ebrei non erano uomini, vuoi che una legge non possa introdurre il matrimonio gay?

    • Paolo Viti ha detto in risposta a ratioman

      Le puntualizzazione di Giustiniano sono entrambe errate, come ho mostrato sopra.

      I giudici hanno spiegato ormai definitivamente che il matrimonio omosessuale è incostituzionale (sentenza Corte Costituzionale n.138 del 2010) e che il sostegno della nostra Costituzione all’unico tipo di famiglia esistente non discrimina nessuno (sentenza Cassazione). I politici ne prenderanno certamente atto e hanno fatto benissimo finora a non legiferare in materia per non produrre leggi incostituzionali.

      La mia speranza è che la Chiesa rimanga radicata a 2000 anni fa, solo così continuerà a dire cose talmente vere da turbare anche i disperati uomini del progresso.

      • ratioman ha detto in risposta a Paolo Viti

        Ma si, rimaniamo radicati a 2000 anni fa, che si vive da dio.
        Riguardo ai suoi “definitivamente”, “incostituzionale” e “certamente” vedremo, a dio piacendo, fra pochi anni.

        • lorenzo ha detto in risposta a ratioman

          Anch’io sono convinto che, anche in Italia, la stupidità avrà il sopravvento ed i pruriti gay potranno essere chiamati matrimonio!!!

        • Paolo Viti ha detto in risposta a ratioman

          Per una persona razionale la frase “la Chiesa deve rimanere radicata a 2000 anni” dovrebbe automaticamente significare che deve rimanere ancora a Gesù Cristo, senza piegarsi alle passeggere mode del momento. Una persona irrazionale invece prenderebbe la frase alla lettera…ti consiglio di cambiare nickname, almeno per salvaguardare la coerenza.

          • ratioman ha detto in risposta a Paolo Viti

            Abbiamo opinioni diverse sull’utilizzo dl termine “radicato”. Mi sta bene.
            Abbiamo opinioni diverse sul considerare l’omosessualità una moda passeggera del momento. Va bene.
            Abbiamo opinioni diverse sull’importanza di un nickname piuttosto che su parole, opere ed omissioni per determinare la coerenza di una persona . D’accordo.
            Non posso che essere lieto del fatto che abbia rimarcato queste differenze di pensiero.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a ratioman

              Mi sembra un commento un po’ sciocco, puntualizzo soltanto che ad essere di moda sono le richieste di suggellare le nozze degli omosessuali. L’omosessualità in sé è sempre esistita e non è un peccato o una moda.

              • Marco S. ha detto in risposta a Paolo Viti

                L’omosessualita’ e’ sempre esistita.
                Anche nella societa’ romana era molto diffusa e praticata.
                Si rifletta quindi sulla singolarita’ che, nemmeno in essa, si e’ mai giunti a parlare di matrimonio tra persone dello stesso sesso, a parte qualche isolata “mattana” di qualche imperatore alla Eliogabolo, regolarmente massacrato e polverizzato da tutti gli storici a lui contemporanei (odiosi machi etero ?).
                Nel diritto romano, comunque, non si e’ mai esteso, nemmeno per un giorno, l’istituto del matrimonio alle coppie omosessuali, pur essendo queste diffuse e, spesso, influenti.

                Quindi i paesi che oggi hanno introdotto il matrimonio omosessuale, hanno gia’ scelto di navigare verso una “terra incognita” a tutta la storia umana.
                Buona fortuna.

    • Marco S. ha detto in risposta a ratioman

      Caro Ratioman, non ti basteranno 2000 anni, se e’ per questo : )

  4. Klaus ha detto

    La Chiesa non cambierà le proprie posizioni qualsiasi scoperta scientifica venga fatta, neanche tra un milione di anni.
    “Ed egli [Gesù] rispose: ‘Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?’… “. Mt, 19, 4-5
    Questa è verità rivelata, non può essere modificata né messa in discussione in alcun modo restando all’interno della Chiesa. Chi non è d’accordo, è liberissimo di sostenere posizioni diverse, ma non di dirsi al contempo cattolico.

    • Danilo ha detto in risposta a Klaus

      E perchè non vengono cacciati quei sacerdoti che benedicono le unioni gay? E quella terza parte abbondante dei cattolici che non sono contrari al fatto che anche alle coppie omo vengano riconosciuti determinati diritti? Riconoscilo, anche all’interno del mondo cattolico le posizioni stanno cambiando enormemente rispetto a solo una decina di anni fa.

      • Li ha detto in risposta a Danilo

        Dipende anche da quanto tirano la corda: in sudamerica l’anno scorso un sacerdote è stato scomunicato da papa Francesco perchè sosteneva che i gay avevano diritto ad essere sacerdoti.

        La Chiesa non condanna la persona in sè, ma le sue azioni. Tra l’altro se i gay fossero così felici non avrebbero bisogno di tutto sto conforto. Se prima non sono in pace con sè stessi, allora amen.

        Qualunque cosa dica la cassazione c’è sempre una trappola sotto. Sono comunisti, quindi politicamente corretti: non rinnegheranno, nè rifiuteranno di offrirsi (per non dire di peggio) alle associazioni lgbt.

        • ratioman ha detto in risposta a Li

          Quella dei giudici comunisti l’ho già sentita. Mi aiuta a ricordare quando e in quali circostanze?
          Però ammette che sono politicamente corretti. Lapsus, refuso o ragionamento che mi sfugge?

          • Bolt66 ha detto in risposta a ratioman

            E non perderti quella del: “non sono in pace con sè stessi” e “hanno bisogno di tutto sto conforto”. Anche questa da incorniciare.

            • FREEZER75 ha detto in risposta a Bolt66

              Omosessuale?

              • Bolt66 ha detto in risposta a FREEZER75

                Scusa ma non ho capito la domanda…

                • FREEZER75 ha detto in risposta a Bolt66

                  Li Dice:

                  “La Chiesa non condanna la persona in sè, ma le sue azioni. Tra l’altro se i gay fossero così felici non avrebbero bisogno di tutto sto conforto. Se prima non sono in pace con sè stessi, allora amen”

                  Tua risposta:

                  “E non perderti quella del: “non sono in pace con sè stessi” e “hanno bisogno di tutto sto conforto”. Anche questa da incorniciare.”

                  Tale tua risposta è dovuta ad un profondo anticlericalismo o ti senti chiamato direttamente in causa?

      • Max ha detto in risposta a Danilo

        Da che mondo e’ mondo, la coerenza non e’ una virtù di molti esseri umani.

      • lorenzo ha detto in risposta a Danilo

        Gesù ha forse cacciato Giuda?

  5. Max ha detto

    Una cosa importante e’ che si sia affermato come il non avere il “matrimonio” omosessuale non violi diritti e non discrimini nessuno. D’altra parte, un colpo al cerchio ed un altro ala botte: la parte “sul riconoscimento di un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia” mi sembra messa li’ per addolcire la pillola a chi sara’ scontento di quanto sopra.

  6. Lele Mari ha detto

    Il matrimonio eterosessuale, con tutti i vantaggi (diritti) che porta, è comunque finalizzato ad un dovere particolare che pregiudica la sua stessa esistenza, e anche se oggi nessuno se lo ricorda, perlomeno è l’obiettivo per cui è stato instaurato in principio, che è la possibilità di procreare e il dovere di costituire un nucleo stabile e veramente educativo dei figli. Oggi siamo nell’epoca dei diritti disgiunti è più importanti dei corrispondenti doveri, è questa è solo una piccola e inizialmente necessaria riflessione sull’utilità dei “matrimoni” omosessuali

  7. GIAN MARIO LOTTI ha detto

    vi sono fatti (e misfatti) decisamente inTOLLERABILI,per una societa? che si possa ANCORA DEFINIRE CIVILE E ONESTA.

  8. Positrone76 ha detto

    Nell’articolo si scrive: “siamo comunque favorevoli a singoli interventi sul codice civile”. Vorrei chiedere agli articolisti o a chi si trova d’accordo di esprimere fattivamente a quali singoli interventi si è favorevoli.

  9. francesco ha detto

    Eppure una cosa mi sfugge: Che due persone dello stesso sesso si uniscano in un contratto legale chiamato matrimonio, cosa toglie a chi? Non l’ho mai capito! Se qualcuno fosse così gentile da illuminarmi…grazie

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      Toglie la libertà di essere contrari alle unioni gay. Vabbè che tanto ci sta già pensando Scalfarotto a far andare in galera i pochi esseri pensanti rimasti che vanno controcorrente. Mi fai venire in mente quelle parole di mi pare Sant’Antonio, che dicevano che negli ultimi tempi gli uomini sarebbero diventati talmente pazzi che di fronte ad una persona normale avrebbero detto che è pazza.

      • Sophie ha detto in risposta a Sophie

        E perfavore non chiamarlo matrimonio quello fra persone dello stesso sesso, per rispetto a Dio ed alla sua creazione.

      • Bolt66 ha detto in risposta a Sophie

        Quindi secondo la tua logica è giusto nonconcedere il diritto di voto agli immigranti perchè toglierebbe la libertà di chi volesse dichiararsi contrario.
        Questa è da incorniciare, è sicuramente la sparata dell’anno.

    • Panthom ha detto in risposta a francesco

      Distrugge le basi giuridiche del matrimonio, che ha uno scopo ben preciso: stabilizzare la coppia in vista della prole (matris-madre). Modificarne i criteri significa minarne le fondamenta giuridiche ed è una perdita per tutta la società.

      • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

        Il matrimonio serve a stabilizzare la coppia in vista della prole? E quindi un matrimonio è da ritenersi nullo in caso di coppie sterili? E due lesbiche che hanno un figlio con l’inseminazione artificiale, non hanno diritto di “stabilizzarsi” in vista della prole?

        • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

          Classica obiezione, a cui è già stato ampiamente risposto: http://www.uccronline.it/2013/12/08/le-coppie-infertili-minano-le-basi-del-matrimonio/

          • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

            Dire che un caso sia di coppie “essenzialmente” sterili e l’altro di “accidentalmente” sterili non cambia un bel nulla, sarebbe come trattare in maniera disomogenea chi nasce con una menomazione e chi la contrae sucessivamente. Poi ti faccio notare che una coppia formata da due donne è “essenzialmente” sterile ma può procreare con l’inseminazione artificiale, l’argomento quindi non è valido e temo dovrai cercare qualcosa di meglio.

            • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

              Che l’argomento non sia valido lo sostieni tu, la Costituzione invece ammette al matrimonio le coppie sterili e non quelle omosessuali riconoscendo evidentemente una differenza tra le due situazioni. E pazienza se tu ritieni di essere più competente della Costituzione italiana, te ne farai sicuramente una ragione. E se ne farà una anche la Costituzione italiana.

              Riguardo alla differenza che non riesci a capire, è invece abbastanza semplice: le coppie sterili eterosessuali sono un’eccezione alla regola, mentre le coppie sterili omosessuali sono la regola. Inoltre, la sterilità delle coppie eterosessuali è nel 90% dei casi curabile, non quella degli omosessuali che invece sono coppie sterili naturalmente. Il fatto che tu parli di inseminazione artificiale è proprio il riconoscimento di una differenza abissale tra le ordinarie coppie eterosessuali e le ordinarie coppie omosessuali e, sempre la Costituzione, ci impone di trattare in modo differente le situazioni differenti, l’omologazione di realtà differenti, infatti, è un discapito per entrambe.

              • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

                Non inventarti le cose: la Costituzione non parla di coppie sterili e quindi non riconosce nessuna differenza tra le due situazioni.
                E se poi non parla di coppie omosessuali è perchè nel 1946 gli omosessuali non vivevano la loro condizione alla luce del sole e quindi era impensabile anche solo trattare l’argomento.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Bolt66

                  Appunto, non ne parla perché le colloca alla pari delle coppie eterosessuali sterili non facendone un caso a parte come invece vuoi fare tu. Fuori dal matrimonio invece mette soltanto le unioni omosessuali, tanto che la Corte Costituzionale e la Cassazione ne hanno spiegato l’incostituzionalità.

                  Anche tu come Giustiniano non sei competente su ciò di cui ti vuoi occupare, la Corte Costituzionale (n. 138, 2010) ha infatti affermato: “come risulta dai citati lavori preparatori, la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, benché la condizione omosessuale non fosse certo sconosciuta”. Ovvero il contrario di quanto affermi: la condizione omosessuale era conosciuta ma si è deciso di riconoscere soltanto la famiglia come società naturale.

                  Anche tu, come Giustiniano, credo dovrai ridurti a fartene una ragione.

            • Max ha detto in risposta a Bolt66

              Non vorrai insinuare, caro Bolt, che anche la sterilità delle coppie omosessuali è da considerare alla stregua di una malattia?

              • Paolo Viti ha detto in risposta a Max

                Bolt66 è infatti omofobo: ha paragonato la condizione omosessuale alla patologia della sterilità.

        • lorenzo ha detto in risposta a Bolt66

          Ecco, definiamo matrimonio (mater-munus) solo quello di due lesbiche: mi immagino già le crisi isteriche di chi non ha le ovaie…

    • Fabrizia ha detto in risposta a francesco

      Caro Francesco, non si tratta di togliere niente a nessuno. Si tratta di definire qualcosa. Matrimonio si definisce l’unione tra un uomo e una donna, tra un XX e un XY. Tutte le altre unioni possono essere grandi amicizie, grandi passioni, grandi esperienze, grandi amori…Ma non sono un matrimonio.

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Eppure una cosa mi sfugge: Che un uomo ed un animale si uniscano in un contratto legale chiamato matrimonio, cosa toglie a chi? Non l’ho mai capito! Puoi essere così gentile da illuminarmi…grazie

    • Max ha detto in risposta a francesco

      Che tre o piu’ persone si uniscano in matrimonio, toglie a chi?

      Suggerimento per la risposta: non e’ solo in base all’amore od il non toccare le altre unioni (forse) che possiamo decidere cosa e’ lecito e cosa no.

    • Marco S. ha detto in risposta a francesco

      Beh, poiché le risorse dello stato non sono illimitate, l’accesso all’istituto del matrimonio a coppie che non ne implementassero gli elementi essenziali (differenza di sesso e stabilita’ del vincolo), toglie risorse all’incoraggiamento di queste ultime situazioni, cuore e scopo ultimo del medesimo istituto.

      E poiché il matrimonio, in quanto istituto giuridico, persegue finalita’ sociali, (dicesi “finalita’ sociali”) a mio giudizio da cio’ ne risulta un danno, che ritengo gia’ emergente nella misura in cui la giurisprudenza sta gia’ estendendo alcune delle prerogative del matrimonio, a situazioni che non ne incorporano i fondamenti.

  10. francesco ha detto

    La mia domanda è un altra: Cosa toglie a chi? A te, Panthom cosa toglie? E a te Sophie? Se due persone dello stesso sesso volessero stipulare civilmente una unione, voi cosa perdete? In quale vostro inalienabile diritto venite lesi?

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      Mi toglie il diritto di vivere in un mondo a misura di Dio, nient’altro che questo. Al momento stiamo vivendo nell’anarchia, nel capriccio, nella persecuzione dei pensanti e nel satanismo. Tutto chiaro?

    • Bolt66 ha detto in risposta a francesco

      Non perdono assolutamente niente, perchè gli assegni famigliari, l’assegnazione di case popolari, le borse di studio, ecc. sono previsti in egual modo per le famiglie con i genitori sposati che per quelle con i genitori conviventi, i genitori single o i genitori dello stesso sesso. I cattolici si oppongono unicamente perchè provano fastidio che il loro matrimonio religioso non preveda questo principio d’uguaglianza ormai riconosciuto in tutte le democrazie adulte.

      • FREEZER75 ha detto in risposta a Bolt66

        Bolt66:
        “I cattolici si oppongono unicamente perchè provano fastidio che il loro matrimonio religioso non preveda questo principio d’uguaglianza ormai riconosciuto in tutte le democrazie adulte.”

        Nessun fastidio, semplicemente non riconoscono il matrimonio omosessuale in quanto una coppia di persone dello stesso sesso NON costituisce una famiglia. Punto

      • Jack ha detto in risposta a Bolt66

        Quindi la Costituzione italiana si oppone ai matrimoni omosessuali perché gli dà fastidio?

      • Marco S. ha detto in risposta a Bolt66

        “I cattolici si oppongono unicamente perchè provano fastidio che il loro matrimonio religioso non preveda questo principio d’uguaglianza”.. ; )))))

        Questa e’ bella e dimostra che al mondo c’e’ veramente molta fantasia !!!! 🙂

        Lo sai cos’e’ un “bolter”, nell’aviazione navale, Bolt…?
        Se non lo sai, te lo lascio scoprire da solo !

        Per intanto ti invito a replicare ai miei post, che hanno anche toccato il rispetto del principio di uguaglianza.

    • Panthom ha detto in risposta a francesco

      Vedi, questa domanda rivela un’ingenuità e una ignoranza sociale clamorosa: già i latini sapevano che ogni legge produce una cultura, una modifica della società che va ad intaccare, nel bene e nel male, ogni cittadino. In più, ti ho spiegato che il matrimonio aprendosi ad altri criteri di accettazione, perde di sussistenza giuridica e questo è un danno per la cellula fondamentale della società, la famiglia. Se tutto è famiglia, allora niente è famiglia. Perché due omosessuali si e tre amanti no? Perché due omosessuali si e il nipote con la nonna no? Non è anche questo loveislove? A te cosa cambia se una madre vuol sposare suo figlio?

      Ma davvero pensiamo di portare avanti il sostegno alle istanze Lgbt con questi argomenti adolescenziali? Non capite che è un autogol e dimostrate di non essere per nulla competenti?

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      La mia domanda è: Cosa toglie a te, francesco, se un uomo volessero stipulare civilmente una unione col proprio animale? Tu cosa perdesti? In quale tuo inalienabile diritto verresti leso?

    • Fabrizia ha detto in risposta a francesco

      Caro Francesco, qua nessuno toglie niente a nessuno. Se voglio, io posso chiamarti Federico. Ma tu resti Francesco. Matrimonio è l’unione fra un XX e un XY. Se chiamiamo matrimonio anche l’unione fra due persone dello stesso sesso, dovremo trovare un altro nome per quella specialissima unione tra i due sessi, dalla quale nasce e si trasmette la vita.

    • Marco S. ha detto in risposta a francesco

      Aggiungo che il principio del “cosa mi toglie”, non puo’ essere preso alla base di un serio ragionamento giuridico !.

      Le cose si fanno perché hanno una precisa ragione, perché siamo esseri razionali.
      Se no, sulla base dello stesso principio, si potrebbero persino giustificare, chesso’, le leggi razziali( che, beninteso, non intendo assimilare all’argomento ora in discussione, ma che propongo per chiarezza, attraverso un’argomentazione “estrema”).

      Infatti, cosa toglievano ai cristiani le leggi razziali ?
      Nulla, pero’ erano sbagliate, perché violavano alcuni dei fondamenti del diritto e, quindi, anche della convivenza civile, abusando del potere legislativo.
      L’Italia, in conseguenza di esse, non mi pare abbia fatto una buona fine e, alla “fine della fiera”, quindi, queste leggi hanno tolto tanto, a tutti.

      Pertanto, se abbiamo un istituto giuridico che ha determinate finalita’ e, di conseguenza, puo’ applicarsi soltanto a determinate unioni, lo si applichi solo a quelle o lo si abolisca, accidenti !!!!
      Questa mi pare logica elementare !

      In altri paesi lo hanno gia’ modificato ?
      Secondo me hanno sbagliato e vedremo nel tempo le conseguenze sociali di aver stravolto un istituto giuridico, travisandolo in diritto, istituto che stava a tutela soprattutto dei giovani.

      Siamo quindi autorizzati a ragionare con il nostro cervello, persino noi cattolici ;), e come ci ricordava Kipling nella sua poesia “If”, il fatto che molti dissentano e si regolino diversamente, non e’ motivo sufficiente per cambiare le proprie opinioni, se le vediamo ben fondate e, nel mio caso, anche incontrastate.
      Tra le tante ipotesi che si potrebbero formulare, infatti, costoro potrebbero essere semplicemente “partiti per la tangente”, come direbbe un nostro ben noto amico matematico !

  11. francesco ha detto

    Chiaro come il sole. Le tue ragioni sono profondamente logiche e piene di saggezza. Grazie per avere chiarito il mio dubbio. Ti dirò di più mi hai talmente persuaso che io proporrei un disegno di legge che eliminasse fisicamente gli omosessuali: Potremo così vivere finalmente un mondo a misura di Dio. Di nuovo grazie per aver illuminato il mio buio.

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      No non voglio una legge per l’eliminazione degli omosessuali, voglio una legge che mi consenta di dire liberamente che dietro le unioni gay c’è lo zampino del diavolo, anzi per riprendere le parole di Papa Bergoglio su questo fenomeno inquietante:”L’invidia del diavolo”.

      • Bolt66 ha detto in risposta a Sophie

        Puoi anche dire che nel cheesburger c’è lo zampino del diavolo ma non per questo proibisci il cheeseburger. Ci arrivi a cotanto ragionamento o facciamo un disegnino?

        • Sophie ha detto in risposta a Bolt66

          Il Papa, ultimamente, ha paragonato la vostra ideologia gender che state portando nelle scuole per stuprare l’etica e la purezza dei bambini all’ideologia dei nazisti. C’è poco da fare gli spiritosi.

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      Che poi scusa un pò, invece di sparare boiate vittimistiche non potresti dirmi semplicemente che non sai cosa rispondermi?

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Chiaro come il sole. Le tue ragioni sono profondamente logiche e piene di saggezza. Grazie per avere chiarito il mio dubbio. Ti dirò di più mi hai talmente persuaso che io proporrei un disegno di legge che eliminasse fisicamente gli amanti degli animali: Potremo così vivere finalmente un mondo a tua misura. Di nuovo grazie per aver illuminato il mio buio.

  12. francesco ha detto

    Giustissimo, Sophie. Scriverò stasera stessa al governo proponendo un disegno di legge con su scritto che le unioni gay sono frutto dall’invidia di satana. Credo che i ministri saranno entusiasti della proposta. Grazie

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      Prego, non c’è di che.

    • Sophie ha detto in risposta a francesco

      E chiedigli pure se c’è un modo per i sindaci in futuro di rifiutarsi di celebrare i matrimoni gay senza dover essere costretti ad andare in galera (come succede tra l’altro in Francia). Grazie ancora.

  13. francesco ha detto

    Caro Lorenzo, io scrivo in questo blog per ricevere luce e sapienza dai dottori che tutto sanno e tutto comprendono, come te e gli altri. Non certo per diffondere sapienza. Come farei? Non ne ho! Circa la rua domanda… A me non toglie assolutamente nulla. Nulla. A te, invece, toglie qualcosa? Grazie per la risposta piena di saggezza che, dall’alto della tua cattedra, di certo ti degnerai di fornirmi. Grazie di cuore, maestro.

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Ammiro il tuo coraggio: non è da tutti ammettere che, come quella omosessuale, anche quella tra uomo ed animale non toglie nulla a nessuno. Grazie di cuore.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a francesco

      No caro Lorenzo,

      Qua ci servono i veri maestri, come te, che navigando per le vie del mondo possano portarci il lume della sapienza…

  14. francesco ha detto

    Scusa Panthom, ma nella mia ignoranza ed ingenuità sociale, non sono riuscito a cogliere la risposta alla mia domanda dal tuo coltissimo intervento. Quale tuo diritto inalienabile viene violato se due uomini o due donne stipulano un contratto di unione. Parla semplice, ti prego. La mia ingenuità e ignoranza sociale non mi permettono di accedere a discorsi intellettualmente elevati come i tuoi. Grazie

    • Panthom ha detto in risposta a francesco

      Innanzitutto potresti colmare le tue lacune cliccando su “Rispondi” e non creando ogni volta un commento nuovo…se la tua conoscenza del web è pari a quella che hai del diritto allora le mie spiegazioni saranno inutili in partenza.

      Ho già spiegato (lo faccio per la terza volta) che il diritto al matrimonio per la Costituzione è soltanto tra uomo e donna che si uniscono come società naturale per stabilizzare la loro unione in vista della prole. Aprire agli omosessuali tale istituto viola il significato per cui è nato e in questo modo ne mina le fondamenta giuridiche, infatti non c’è più alcun motivo -dopo questo evento- di negare le nozze a tutte le categorie di unioni che vengono a crearsi tra uomini adulti e consenzienti (incestuosi, poligamici, amici ecc.). Il fatto che il matrimonio venga privato del senso per cui è nato è un danno la matrimonio stesso e alla sua stabilità, divenendo una perdita per tutti i cittadini (contrari e favorevole alle nozze gay).

      Se non riesci ancora a capire questo discorso evidentemente o non vuoi capire per passare su un altro blog a dire “nessuno mi ha mai dato una risposta” oppure proprio è un tuo limite. E allora l’associazionismo Lgbt dovrebbe assoldare persone più competenti per diffondere la “colonizzazione ideologica”, come la chiama Papa Francesco.

      • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

        Scusa Panthom, ma paesi come Italia, Francia e Spagna hanno costituzioni praticamente identiche, mi spieghi quindi come hanno fatto Francia e Spagna ad introdurre i matrimoni gay senza ledere nessun diritto e senza dover riscrivere la costituzione? In quello che dici evidentemente c’è qualcosa che non torna.

        • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

          E’ la stessa Corte Costituzionale (sentenza 2010) ad essersi pronunciata sull’incostituzionalità delle nozze gay, evidentemente ritiene che ci sia una violazione. Inoltre è la Cassazione (sentenza 2015) ad aver chiarito che negare le nozze gay non viola il diritto di nessuno.

          In Francia e in Spagna è stato invece violato il concetto giuridico di matrimonio, non soltanto indebolendone socialmente il valore ancor di più di quanto già ha fatto la politica, ma annullandone il senso. Gli effetti si vedranno tra qualche anno, esattamente come gli effetti dell’introduzione del divorzio si stanno verificando negli ultimi anni. Oggi le separazioni sono più numerose dei matrimoni stessi, questo è un danno sociale incalcolabile per tutti i cittadini (contrari e favorevoli al divorzio).

        • Dario* ha detto in risposta a Bolt66

          I cari vecchi nonni avevano un sacco di modi di dire strampalati ma ce n’era anche qualcuno ricolmo di saggezza, uno di questi è: “se la gente si butta nel pozzo ti ci butti anche tu?”

      • Marco S. ha detto in risposta a Panthom

        Comunque Phantom e’ gia’ sbagliato qualificare il matrimonio come “diritto”.

        In termini propri, il diritto soggettivo e’ qualcosa che lo stato puo’ assicurare all’individuo, imponendo al resto della comunita’ di “fare”, “non fare” o “tollerare” qualcosa.

        Quindi si potrebbe parlare di un “diritto al matrimonio” se pinco pallo o pinca palla, che magari volessero esercitarlo a loro favore, potessero rispettivamente obbligare una donna e un uomo a sposarli (obbligo “di fare”, imposto alla societa’, quindi di designare la/il nubenda/o da accoppiare al cittadino che ne ha fatto richiesta, esercitando un suo diritto : ).

        Il matrimonio e’ invece un istituto giuridico che riconosce e promuove una situazione di fatto pre-esistente, nel caso specifico il legame stabile tra un uomo e una donna, che la societa’ ritiene particolarmente utile anche per il suo benessere generale.

        Ovviamente, una volta che una coppia uomo-donna e’ costituita’ il principio di eguaglianza impone di non discriminarla rispetto alle altre analoghe coppie, quindi entrambi hanno, in qualche modo, un “diritto” ad avvalersi dell’istituto giuridico del matrimonio.
        Ma questo e’ un “diritto” molto atipico, perché, come abbiamo visto, non rientra nella definizione propria di diritto.
        Una semplice associazione puo’ dire: “Ho diritto, chesso’, al rispetto del mio nome” e quindi, da questo diritto, discende al resto della societa’ una serie di obblighi di “non fare”, cioe’ di non calunniare, non insultare, non ledere l’immagine di queste associazione.
        Ma di “diritto al matrimonio”, in uno stato sano e democratico, non si dovrebbe nemmeno parlare: Avete i requisiti per sposarvi ? Si’. Fate dunque richiesta di avvalervi dell’istituto del matrimonio ? Si’, Taac, siete sposati ! Fine della storia.

        Non a caso si parla di “diritto al matrimonio” soprattutto nelle dichiarazioni internazionali dei diritti che, purtroppo e secondo me, hanno avuto una notevole responsabilita’ nell’aver stravolto ed inflazionato il concetto di diritto soggettivo, che e’, e resta, quello sopra definito, almeno se vogliamo ancorare la riflessione giuridica alla ragione e non ai desideri piu’ cangianti.

        In realta’ molti “diritti” enunciati dalle varie ed assortite dichiarazioni, fino all’apodittico “diritto alla felicita’” (che probabilmente avrebbe buttato a terra, sbellicato dal ridere, un giurista romano), sono enunciazioni di principio sul modo in cui gli stati legittimi debbono rapportarsi con la liberta’ dei loro cittadini e delle comunita’ intermedie, tra le quali non manca certo la famiglia naturale che, come sappiamo, come istituzione pre-esiste allo stato stesso.

        Ma molti di questi “diritti” non sono traducibili, nei vari ordinamenti giuridici, in precisi e cogenti diritti soggettivi e quindi non possono essere trattati come tali.
        Sono semplicemente criteri di diritto internazionale, volti a definire se uno stato e’ degno o meno di far parte della comunita’ degli stati legittimi.

        Tornando quindi “a bomba” e concludendo in tronco, anche per svegliare gli stanchi lettori che, nel frattempo, hanno preso un meritato sonno dei giusti, e’ fuorviante e sbagliato parlare del matrimonio in termini di diritto.

  15. francesco ha detto

    Cercherò di colmare le mie lacune, sperando che nel frattempo lo faccia anche questo blog, inserendo rispondi sulla versione mobile. Sono a Londra e non ho il PC. Delle volte … Prima di parlare … Circa il non capire hai ragione e’ un mio limite, dal tuo intervento coltissimo non riesco a trarre risposte. Ma e’ un mio limite … Non tuo. Grazie comunque di avermi dedicato questa splendida dissertazione giuridico filisofica

    • Panthom ha detto in risposta a francesco

      Sarai anche a Londra, ma in dieci commenti non hai detto nulla di sensato se non queste risposte sciocche del tipo “grazie della tua saggezza”, “è un mio limite non capire le tue dissertazioni”…l’ironia non è il tuo forte, il web non è il tuo forte e nemmeno il diritto. Oltre al costruire i carrozzoni del Gay Pride c’è qualcosa in cui sei competente?

      • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

        Invece ha chiesto cosa viene tolto di concreto alla famiglia tradizionale i e nessuno gli ha dato una risposta, è chiaro quindi che la sua domanda era pertinente ed opportuna.

        • FREEZER75 ha detto in risposta a Bolt66

          Riguardate i Post di Panthom e troverete qualche argomento valido in risposta ai quesiti di Francesco

          • Bolt66 ha detto in risposta a FREEZER75

            Ha detto solo che sarebbero “minate le fondamenta giuridiche” senza però specificare cosa sarebbe tolto di concreto alle famiglie tradizionali. Quindi assumo che non sarà tolto nulla.

            • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

              E’ un’obiezione ridicola ovviamente, nemmeno la pena di morte agli omosessuali toglie niente a te di concreto eppure tu sei contrario. Voler trascinare il confronto su queste domande idiote e infantili è proprio quello che rende la comunità Lgbt agli occhi del mondo un insieme di persone immature, purtroppo è un pregiudizio che persone come voi non fanno altro che confermare.

        • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

          La “famiglia tradizionale” non esiste, la Costituzione riconosce un unico tipo di famiglia, ovvero quella società naturale fondata sul matrimonio (art. 29). Ampliare il concetto di famiglia significa ridefinirla arbitrariamente, senza contare che la Costituzione può soltanto “riconoscere” la famiglia e non certo istituirla.

          Il crimini del matrimonio egualitario è violare i fondamenti del matrimonio, annullarne il valore e il senso per cui è stato creato, danneggiando tutti i cittadini e la società essendo la famiglia la cellula fondamentale.

        • Fabrizia ha detto in risposta a Bolt66

          Come nessuno gli ha dato una risposta? Ma tu li leggi, i post che non scrivi tu?

  16. francesco ha detto

    Caro Lorenzo, io non ho detto che non toglie niente a nessuno. Queste generalizzazioni possono farle solo i maestri della tua levatura. Io ho detto che non toglie nulla a ne, essere inutile che indegnamente popola questo mondo. A te, invece, dai cui interventi precedenti (prima che mi inserissi) traspare una saggezza cosmica, cosa toglie?

  17. francesco ha detto

    Caro Panthom … Vediamo… C’È qualcosa in cui sono competente? No. Niente. Nemmeno a metter su il gay pride visto che sono felicemente sposato, ho tre figli e trovo il gay pride si cattivissimo gusto. Dio non e’ stato generoso: Ha donato tutta la sapienza a te e Lirenzo, privandomene del tutto.ciao ciao, vado a teatro.

    • Max ha detto in risposta a francesco

      Weak answer.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a francesco

      Francesco:

      “Cercherò di colmare le mie lacune, sperando che nel frattempo lo faccia anche questo blog, inserendo rispondi sulla versione mobile”

      Come puoi rispondere se non sei al PC/Notebook/Tablet e non c’è la funzione rispondi nella versione Mobile? credo tu faccia bene ad andare a Teatro…

  18. francesco ha detto

    Fine primo atto. Splendido. Freezer carissimo, prova a collegarti da un cellulare e vedrai che la funzione rispondi c’è solo alla fine, non per i singoli interventi. Se prima di parlare e giudicare si prendesse la bella abitudine di riflettere e verificare … A Lorenzo continuo a risponere: A me non toglie nulla. Ma io sono piccola cosa. A te che sei maestro di saggezza cosa toglie? E sono tre volte che faccio questa domanda. Ma sono di certo io che la pongo in modo scorretto. Secondo atto. Arrivederci. Lorenzo, maestro, attendo risposte. Non farmi altre domande: Io sono il discepolo che fa domande, tu il maestro che da illuminanti risposte. Mia moglie mi chiama.

    • Panthom ha detto in risposta a francesco

      Dunque francesco sei a favore del matrimonio tra uomini e animali perché a te non da fastidio. Evidentemente anche tu riconosci che pur di sostenere i matrimoni omosessuali con l’argomento “che fastidio vi da?”, sei costretto a legittimare tutte le altre possibili forme di unioni tra uomini, animali e oggetti.

      • Bolt66 ha detto in risposta a Panthom

        Ennesimo esempio campato in aria: gli animali non sono figure giuridiche.

        • lorenzo ha detto in risposta a Bolt66

          Sei a conoscenza dei tentativi di estendere i diritti umani alle “persone non umane”?

        • Panthom ha detto in risposta a Bolt66

          E chi ha deciso che ci si può sposare solo tra figure giuridiche? Da quando in qua vuoi discriminare i sentimenti? Loveislove, ricordatelo prima di voler entrare nelle mutande della gente per imporre a loro la tua visione moralista e bigotta!

  19. francesco ha detto

    Ps: Sempre al maestro Lorenzo ripropongo la prima domanda: Il matrimonio fra due dello stesso sesso quale inalienabile diritto gli sottrae?

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Possibile tu non riesca a capire che non è un problema di diritti?
      Scrivi che sei sposato ed hai tre figli, e non riesci ad immaginare cosa succederebbe se lo stato, invece di continuare ad investire quel poco che già investe in famiglie come la tua, corresse dietro ai pruriti delle coppie gay?

      • Bolt66 ha detto in risposta a lorenzo

        Lo Stato aiuta le famiglie laddove vi sono figli, quindi il problema che tu poni è inesistente. In un commento precedente ho già spiegato come gli assegni famigliari, borse di studio, assegnazione alloggi popolari e altri aiuti, sarebbero distribuiti nella stessa maniera di oggi, quindi la tua risposta è l’ennesima… campata in aria. Fattene una ragione: non avete argomenti, se non la vostra ideologia medioevale.

        • lorenzo ha detto in risposta a Bolt66

          Sto parlando di investire nella speranza che lo stato abbia un futuro: quale futuro può assicurare ad uno stato una coppia gay?
          Non mi vorrai dire che al futuro dello stato ci penseranno gli immigrati!!!

        • Dario* ha detto in risposta a Bolt66

          Lo stato aiuta nei limiti delle proprie capacità, mica per niente lo stato va in malora a furia di essere governato da gente come te che vive sulle nuvole

        • Marco S. ha detto in risposta a Bolt66

          Ricordo che le costose pensioni di reversibilita’ spettano soltanto al coniuge.
          Gli assegni familiari si calcolano solo sul coniuge e non sul compagno.
          Ricordo poi che, nella definizione del “nucleo familiare”, solo il coniuge vi fa sempre parte, anche senza essere necessariamente inserito nello stato di famiglia.
          Infine soltanto il coniuge, e non il compagno, puo’ essere erede legittimo del defunto.
          Ma credo si potrebbe continuare ancora.

          Comunque ritengo che, in tutti i casi in cui la giurisprudenza abbia equiparato il compagno al coniuge, estendendo ad esso previsioni che prima erano esclusive del coniuge, quando questo non era fatto nel precipuo interesse dei figli naturali, essa abbia indebitamente indebolito l’istituto giuridico del matrimonio.

    • Fabrizia ha detto in risposta a francesco

      Per l’ennesima volta: qua nessuno toglie niente a nessuno. Non di questo si tratta. Io posso chiamarti Ludovico o Asdrubale, se voglio, ma tu sei Francesco. Se chiamerò matrimonio l’unione omosessuale dovrò trovare un altro nome per quell’unione unica e specialissima tra XX e XY da cui nasce la vita. Non ripetere a disco rotto la solita solfa. Tu puoi chiamare l’unione omosessuale quello che vuoi, ma non sarà mai un matrimonio. L’unione omosessuale è un’altra cosa dall’unione tra XX e XY.

  20. francesco ha detto

    Caro Panthom, sai qual è la differenza tra un uomo buono ed uno cattivo? Che il primo capisce (pur non condividendole) le esigenze del suo prossimo e cerca di venirgli incontro. Senza giudicare e senza ergersi a maestro. Proprio come questo grande Papa. Il secondo e’ captivus, cioè prigioniero dei suoi schemi e del suo credere di essere detentore della verità. Come i farisei che misero in croce Gesù. Come Socci. E come te e gli altri, che pur condannando Socci avete la stessa presunzione di capire e sapere tutto, di condannare e giudicare (chi sono io per giudicare? Ha detto il grande papa Francesco). E così dall’alto delle vostre cattedre grugnite contro chi è diverso (e di certo migliore) di voi. Fatelo pure. Grugnite anche contro di me se volete. Io esco dal porcile scuotendo la polvere dai miei calzari. Addio

    • Bolt66 ha detto in risposta a francesco

      Grande Francesco, a parte il fatto di averli azzittiti tutti (nessuno è riuscito a dare una risposta compiuta alla tua semplice domanda) hai dimostrato un’umanità e un’intelligenza mezzo metro più alta della loro. Buona serata e fatti una guinness alla salute di noi poveri italiani che siamo rimasti qui ostaggio di questa società bigotta e retrograda.

      • FREEZER75 ha detto in risposta a Bolt66

        Sicuramente Bolt, infatti non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire come poi avete fatto voi qua…

        Comunque puoi sempre emigrare se l’Italia bigotta e retrograda non ti piace, raggiungi Francesco e vi fate una birra

      • andrea g ha detto in risposta a Bolt66

        “Siete come Socci” è, ateisticamente, comprensibile: un ateista
        è obbligato a mettere nel medesimo calderone degli ‘arretrati’ chiunque
        creda in DIO.
        Il problema è d’altronde inaffrontabile, poichè il pensiero
        ateistico non ha la minima base razionale.
        Anyway, che dire?
        Contenti loro di essere sicuri di approdare al Nulla,
        contenti tutti.

    • FREEZER75 ha detto in risposta a francesco

      Francesco dice:

      “Caro Panthom, sai qual è la differenza tra un uomo buono ed uno cattivo? Che il primo capisce (pur non condividendole) le esigenze del suo prossimo e cerca di venirgli incontro. Senza giudicare e senza ergersi a maestro.”

      Poi dice:
      ” E così dall’alto delle vostre cattedre grugnite contro chi è diverso (e di certo migliore) di voi”

      beh che dire, sei il “maestro” della contraddizione …fai paura…

      • Bolt66 ha detto in risposta a FREEZER75

        Quindi se dici a una persona di non fare l’altezzosa diventi automaticamente altezzoso?
        Cari ragazzi, la vostra logica è veramente disarmante… dopo quella che diceva che voleva proibire i matrimoni gay perchè altrimenti si limitava la sua libertà ad essere contraria, la tua vince… diciamo… il secondo premio. Incorniciata anche la tua.

    • Dario* ha detto in risposta a francesco

      Come ben diceva Phantom, vedi di imparare a cliccare sul link “rispondi” prima di scrivere in risposta ad un altro commento. Ma cosa vuoi venire ad insegnare qui che usi il web come se ti mancasse pure il pollice opponibile?
      Detto questo, impara a capire che se la coperta ha una certa dimensione o ti lascia scoperta la testa o ti lascia scoperti i piedi. I “diritti” che tu tanto proclami vanno inevitabilmente a scapito di Diritti di qualcun altro che li merita molto di più. Detto questo lascia pure questo porcile e tornatene nella tua fogna 😉

      • franco ha detto in risposta a Dario*

        Dario, io ho uno stile diverso dal tuo: non offendo e non attacco gratuitamente. Il motivo per cui i tre sono stati battezzati “maiali” è perchè non hanno esitato ad offendere e randellare. Proprio come te. Ma io non ricambio la tua offesa con altre offese. Anzi … ti auguro di crescere, maturare e… capire. Solo capendo il cuore si apre all’amore. Ciao ciao, amico

        • Dario* ha detto in risposta a franco

          Magari non ricambi la mia offesa perché io non ti ho offeso quindi non hai niente da ricambiare. A meno che tu e francesco non siate la stessa persona, ed in quel caso sappi che dicendo che questo è un porcile non ha/hai offeso solo 3 persone ma tutte quelle che ci scrivono.
          Detto questo, io non sono uno di quelli che offendono ed attaccano gratuitamente come tu mi accusi, ma, come si suol dire, quando ci vuole ci vuole.
          Colgo l’occasione per scusarmi con tutti gli utenti meno francesco per i toni da me usati nell’altro post di cui sopra

    • Marco S. ha detto in risposta a francesco

      A me pare di aver portato rispettosamente argomenti, salvo una momentanea bonaria battuta all’indirizzo di Bolt66.
      Sono sicuro che questa irritazione non dipende dal fatto di non aver saputo portare molti argomenti, per sostenere le proprie certezze.

      Questa mia sicurezza sarebbe pero’ meglio riposta, se si potesse avvalorare con risposte piu’ convincenti alle numerose obiezioni poste in questo blog.

  21. francesco ha detto

    Carissimo freezer, vorrei rispondere amichevolmente a te ed a quanti grugniranno nelle prossime ore contro di me. Ma Gesù me lo vieta: Mai dare perle ai porci, diceva. E poi … Ho lasciato il porcile. Buon bagno nel fango. E buona scorpacciata di ghiande. Bolt, la chiesa non e’ popolata solo da porci: C’È Papa Francesco, che vola come un’aquila e canta come un cigno. Adios amigos

  22. francesco ha detto

    Caro Andrea g, ti rispondo volentieri. E lo faccio perché dai tuoi interventi capisco che non abiti nel porcile. Hai la tua fede e la usi per orientarti nel mondo. I tre maiali con cui ho avuto il piacere di avere a che fare la utilizzano invece come randello per colpire il prossimo e sentirsi superiori. Ma che vuoi? Chi si nutre di ghiande e pasce nel fango … Deve pur trovare una valvola di sfogo. Se però dovessi fare una classifica credo il primo posto spetti a Freezer, che ha attaccato su un fatto secondario (la funzione rispondi) senza neanche verificare. Il secondo a Panthom, che già dalla seconda risposta ga iniziato a offendere. E solo alla fine a Lorenzo che, con la sua ultima risposta (sebbene gretta ed egoistica) ha quantomeno rivelato uno spiraglio di buonsenso. Tornando a noi… Chi ti dice che sono ateo? Da cosa lo hai desunto. Anzi … Cosa ha detto Gesù? Non chi dice signore signore entrerà nel regno dei cieli ma chi fa la volontà del padre mio. E qual è, Andrea, la volontà del padre? Amare Dio con tutto il cuore ed il prossimo tuo come te stesso. I gay, i divorziati, i musulmani … Sono il mio prossimo. Il nostro prossimo. E qui la scelta: Amarli (e cioè capire le loro ragioni e venirgli incontro) o ergersi a loro giudice e persecutore. Io ho fatto la mia scelta. I tre maiali la loro. A te fare la tua

    • andrea g ha detto in risposta a francesco

      Beh, ti ringrazio x la stima, ma devo dirti che non vedo nei post cui
      ti riferisci nulla di sgradevole; li condivido, sostanzialmente.
      Comunque, è Gesù che illumina ogni cosa:
      “Cercate prima di tutto il Regno di DIO, e tutto il resto vi sarà
      dato in dato in sovrappiù”-
      Che il Signore ti benedica, fratello.

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Amare il malato vuol forse dire tacere sulla sua malattia?
      Amare gli omosessuali significa forse assecondare i loro pruriti e far credere loro che le pratiche sessuali gay non conducono alla morte?
      Hai uno strano concetto dell’Amore per il prossimo!!!

  23. francesco ha detto

    Ps: Anche Papa Francesco ha fatto la sua scelta. Ha scelto di stare dalla parte di Gesù. Dalla parte di chi ama senza giudicare e senza mettersi in cattedra. Senza offendere e senza grugnire. Ps2: Ai tre amici di ieri … Non risponderò ai vostri grugniti

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Non credi che dire: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”,
      sia cosa ben diversa dal dire: “Chi sono io per giudicare i gay?”

      Nel primo caso è come se avesse detto: “Va e non peccare più!”.
      nel secondo, invece, il senso è: “Va e continua a peccare!”

      Ti accorgi da solo che omettendo qualche parola cambia completamente il senso della frase?

  24. Marco S. ha detto

    Mi pare davvero che l’opera delle cultura lgbt sia stata veramente efficace se, persino in questo blog !, vediamo un titolo che ci parla di “nozze gay” in termini di divieto !(“Cassazione: Le nozze gay non sono un diritto, VIETARLE non è discriminatorio”)

    Per me e’ ormai diventata un’ossessione ripetere che il matrimonio e’ un istituto giuridico, che quindi persegue finalita’ sociali e quindi non inerenti ai rapporti personali degli individui coinvolti.
    La definizione di queste finalita’ sociali e’ quindi affidata all’assoluta discrezionalita’ del legislatore, in quanto rappresentante della volonta’ popolare.
    Sarebbe quindi lecito sottoporre anche a referendum una norma che estendesse alle coppie omosessuali l’istituto del matrimonio.

    L’unico vincolo giuridico che potrebbe insorgere nei confronti del legislatore in questa materia, sarebbe l’applicazione del principio di uguaglianza, che impone di trattare alla stessa maniera situazioni che, rispetto alle finalita’ dell’istituto, raggiungono i medesimi scopi.

    Se il matrimonio si fonda sulla volonta’ sociale di incoraggiare le unioni stabili tra uomo e donna, sarebbe quindi discriminatorio non estendere i benefici di questo istituto alle coppie di colore o a quelle straniere…

    Per gli stessi motivi, non sarebbe invece discriminatorio, ma anzi sarebbe necessario per salvaguardare le autentiche finalita’ sociali dell’istituto, non estendere i suoi benefici alle “coppie di fatto” ed a quelle omosessuali.

    Premesso questo, la questione discussa in Cassazione non era quindi se ratificare o meno il “divieto” del matrimonio tra omosessuali, (nessuna norma lo vieta), ma se “estendere” a queste situazioni i benefici di questo istituto.
    Semmai si parla negare l’efficacia giuridica di quei provvedimenti di pubblicita’ che alcuni comuni, arbitrariamente, hanno assunto.

    • Fabrizia ha detto in risposta a Marco S.

      Caro Marco S. non capisco nemmeno io come si faccia a confondere un istituto giuridico con un diritto. È vero che viviamo nell’epoca dei diritti per tutti e a tutto, ma non mi sembra difficile arrivare a capire la differenza. Eppure…

      • Marco S. ha detto in risposta a Fabrizia

        Se di confusione si tratta, non lo capisco nemmeno io.
        Se si tratta di qualcosa di deliberato, posso forse avere un’idea in merito….

  25. francesco ha detto

    Fratello Lorenzo, mostri buon senso. I tuoi ultimi interventi sono un primo passo per uscire dal porcile. Timido. Piccolo. Ma sempre di un passo si tratta. Proviamo a farne qualcun altro. Nel primo parli di amore. Bene, cos’è l’amore? Ti chiedo. Tu credi che Dio ami più te etero che un gay? Ti garantisco che Dio ama te e lui nello stesso identico modo. Perché – come ogni buon padre – ama il figlio che lavora ogni giorno nelle sue proprietà e quello che sta scialacquando i suoi beni con amici e prostitute. Anzi, secondo Gesù ama più quest’ultimo, aspettando ogni giorno il suo ritorno e serbando l’agnello più grasso per fargli festa. Il problema e’ tutto qui: Avere un cuore grande come quello di Dio, o grugnire dall’alto di una cattedra. De hoc satis … Or va su tu che sei valente.

    • lorenzo ha detto in risposta a francesco

      Io so benissimo che Dio ama tutte le sue creature.
      Il problema è se le sue creature si lasciano amare!!!
      Tu affermi di avere tre figli: se uno ti rifiuta come padre tu, pur continuando ad amarlo, puoi forse obbligarlo a ricambiare il tuo amore?
      Scrivi, riferendoti al figliol prodigo, che il Padre “aspettando ogni giorno il suo ritorno e serbando l’agnello più grasso per fargli festa”, e non capisci che le “nozze” gay non sono certamente la strada per la quale un omosessuale possa tornare alla casa del Padre?

      • Fabrizia ha detto in risposta a lorenzo

        E poi, il figliol prodigo torna pentito e chiede perdono. È lui che a un certo punto decide di tornare indietro a chiedere il perdono del padre cge lo aspetta.

    • Fabrizia ha detto in risposta a francesco

      Caro Francesco, il padre non vuole più bene al figliolo prodigo in quanto prodigo, ma in quanto figlio che si accorge di avere peccato, si pente e torna indietro a chiedere perdono. È il padre fa festa, perché quel figlio ” era morto” ed è ritornato alla vita. Dio ama tutti e perdona tutti. Basta pentirsi e chiederlo, il perdono. Ma bisogna pentirsi e chiedere perdono.

      • franco ha detto in risposta a Fabrizia

        Già. Pentirsi e chiedere perdono è un passo importante. E … nella vita di ciascuno … quel momento arriva … sempre. Da quel momento le cose cambiano. Radicalmente.
        Nel lasciare questo blog, ti abbraccio Fabrizia. E ti auguro di avere sempre un cuore grande … grande come quello di Dio. Anzi … lo auguro a tutti … A Lorenzo, a Panthom, a Freezer, a Bolt, a Dario … a tutti. Saremo giudicati non dai discorsi che siamo stati in grado di formulare (per quanto filosoficamente densi e giuridicamente impeccabili) ma dall’ampiezza del nostro cuore. Che Dio doni a tutti noi la grazia di crescere e capire. E, giorno dopo giorno, sperimentare la profondità del suo amore. Addio. Questa volta … per sempre, visto che – bloccandomi – mi avete chiaramente comunicato il mio non essere gradito in queste pagine.

        • Dario* ha detto in risposta a franco

          Per quanto mi riguarda ti auguro anche io ogni bene e, se accetti un suggerimento, per il futuro cerca di essere meno irruento, vedrai che verrai apprezzato di più 😉

    • Eli Vance ha detto in risposta a francesco

      L’agnello viene concesso al figlio solo dopo che questo, pentito, è tornato alla casa paterna, non è accaduto che il padre glielo ha consegnato mentre il figlio era a far bagordi altrove. Dunque un amore che rispetta la libertà del figlio il quale decide da solo di tornare alla casa paterna e rinnegare la sua vita precedente, queste puntualizzazioni sono da fare. Non invece queste tre: 1) la parabola non opera distingui fra l’amore del padre verso i due figli 2) non dice che lo aspetta ogni giorno 3) l’agnello non è serbato, ma è stato preso sul momento, capisco sono piccolezze, ma esagerazioni in tal senso possono far perdere il senso della parabola.
      Tornando al tema, visto che leggo con piacere che hai parole buone verso Papa Francesco e hai letto il Vangelo, puoi ora citare quale è il collegamento tra loro e il riconoscimento del matrimonio omosessuale? Perchè penso tutti abbiano il diritto di avere chiarezza se questa affermazione deriva da loro o dal tuo Pig-Samsung cellulare.

« nascondi i commenti