L’attrattiva misteriosa del cristianesimo anche per chi non crede

CristianesimoGuido Ceronetti è un marionettista e scrittore italiano, solitamente abbastanza banale e volutamente volgare nei suoi interventi (abbiamo già parlato, ad esempio, delle sue opinioni sull’“immoralità della procreazione” ritenuta l’“atto più crudele di tutti” tanto che “se sei amico della vita devi essere nemico della riproduzione umana” (“Insetti senza frontiere”, 2009), così da concepire l’aborto come “legittima difesa”.

Una posizione etica e morale sul dono della vita ben lontana dalla nostra, tuttavia ci ha interessato molto un suo recente articolo in cui ha riflettuto sulla morte del cristianesimo: «si tratta di un’amputazione enorme, in anestesia totale, in modo che nessuno se ne accorga», ha scritto. Non si è riconvertito in vecchiaia, ha premesso, ma comunque ritiene che «il vuoto che lascerà non sarà colmabile». Così immagina chiese deserte e il Papa che si affaccia su una piazza vuota. «Un mondo decristianizzato», ha concluso, «è un mondo vuoto, che non ha ubi consistam, orfano anche di nordiche Luci d’Inverno».

Non sappiamo su quali dati si fondi la sua convinzione, il cristianesimo è stato dato per morto fin dal I° secolo, oggi certamente la secolarizzazione è evidente in Europa e Nord America. Regioni del mondo che però rappresentano soltanto una parte dei 7 miliardi di esseri umani…forse bisognerebbe aprire lo sguardo al “resto del mondo”. Ma al di là di questo, non è la quantità che rende vivo il cristianesimo ma la sua qualità: pochi uomini seriamente impegnati con la propria umanità da sentire ardere il bisogno di Cristo rendono il cristianesimo più vivo che nemmeno in una nazione dominata dal cristianesimo come religione ufficiale.

Non si può comunque non rimanere stupiti di come una persona tanto (orgogliosamente) lontana dalla nostra storia, come Ceronetti, senta la drammaticità di un mondo senza cristianesimo. Tanto da ritenerlo senza “punto di appoggio” (“ubi consistam”). Perché? La risposta che possiamo dare è che il cristianesimo non è una religione né tanto meno una filosofia, ma un fatto storico iniziato da Gesù Cristo che ha la “pretesa” di rispondere all’inquietudine umana. Anche chi è lontano dalla Chiesa, infatti, percepisce nella sua storia la possibilità di una risposta adeguata, tanto che se dovesse sparire lascerebbe gli uomini, credenti e non, completamente privi di speranza (disperati) di raggiungere l’infinito verso cui si sentono tesi. Vittorio Messori ha centrato il punto in un suo celebre articolo contro le accuse ideologiche alla Chiesa per la pedofilia di alcuni sacerdoti: «molte invettive anticlericali sono in realtà proteste deluse. E’ scomodo, per i cattolici, che il bersaglio privilegiato sia sempre e solo “il Vaticano”. Ma chi denuncia indignato le bassezze, è perché misura l’altezza del messaggio che da lì viene annunciato al mondo e che, credenti o no che si sia, non si vorrebbe infangato».

Lo stesso fenomeno è accaduto anche per l’irriducibile anticlericale Corrado Augias. In un suo recente articolo, ancora una volta ossessivamente rivolto alla religione, ha scritto: «Non sono cattolico e non credo in alcun Dio; però mi sento religioso e vedo con dolore l’idea cristiana ridotta così spesso a pigro formalismo».

Il messaggio cristiano è unico e raggiunge ogni uomo, nessuno vi resta indifferente anche se non ha la libertà di aderirvi completamente. Ma è proprio questa incredibile unicità, costante attualità e totale corrispondenza alle esigenze umane che dovrebbe stupire, tanto da sospettarne un’origine divina (come di fatto è sostenuta dai cristiani stessi). Bellissima -l’abbiamo citata tante volte!- la riflessione sintetica di tutto questo di Benedetto XVI: «L’uomo “sa”, ne ha il confuso e nitido presentimento di essere fatto per una destinazione infinita, che sola può colmare quello “spazio” che egli sente di avere dentro di sé, uno spazio che chiede di essere riempito. Inquietudine, insoddisfazione, desiderio, impossibilità di acquietarsi nelle mete raggiunte: queste sono le parole che definiscono l’uomo e la legge più vera della sua razionalità. Egli avverte un’ansia di ricerca continua, che vada sempre più in là, sempre oltre ciò che è stato raggiunto. Dio, l’infinito, si è calato nella nostra finitudine per poter essere percepito dai nostri sensi, e così l’infinito ha “raggiunto” la ricerca razionale dell’uomo finito. Sta qui la “rivoluzione” cristiana: Dio Creatore “raggiunge”, oggi e permanentemente, la ricerca razionale dell’uomo tra gli uomini: “Io sono la via, la verità e la vita». Un non credente potrà passare la vita nello scetticismo, ma misteriosamente rimarrà affascinato dall’ideale cristiano e pregherà laicamente di sbagliarsi.

La redazione

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8 commenti a L’attrattiva misteriosa del cristianesimo anche per chi non crede

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  1. beppino ha detto

    Mi pare ci sia qualcosa che non torna su quel “13 milioni di esseri umani su 7 miliardi…”.
    In ogni caso cancellate l’intervento. Grazie.

  2. Annalisa ha detto

    Questi guru del “libero” pensiero alla Ceronetti sarebbero ridicoli se non trascinassero con se’ una pletora di stolti e sprovveduti. E non è da escludere che poi si convertano pure, in sordina e magari a fine vita.

    • Li ha detto in risposta a Annalisa

      Quindi atei o di altre confessioni di tutto il mondo state atenti perchè domani potrebbe toccare a voi riflettere.

  3. Marco S. ha detto

    Ceronetti stia tranquillo.
    Sul mio onore gli prometto che saremo ancora qui per celebrare l’inizio della Seconda Era Glaciale ed il ritorno dei mammut: S.Messa con “Te Deum” di ringraziamento, perché dopo sei secoli di riscaldamento globale e tropicalizzazione, non potremo piu’ vedere una spiaggia ed un ombrellone, neanche in fotografia.

    Saremo dunque ancora qui a rompere quelle parti prossime a “la’ dove si trulla”, segnalando falsi sillogismi, contraddizioni logiche, artifici retorici, travisamenti o falsita’ pure e semplici.
    In una parola, mi pare tutto l’armamentario laicista.

    Ma non lo abbiamo mai fatto, né lo facciamo, né la faremo per cattiveria.
    E’ che ci disegnano cosi’ 😉

  4. Danilo ha detto

    Un sacerdote che pure fa prediche non c’e’ la fa a eguagliare il becero moralismo senza senso del relativismo.Che poi non so nemmeno piu se sono relativisti o neuroni che a sentire il marketing vanno a connessione “casuale”,perche’ prima pensavo che ci fosse una qualche causa,adesso mi sono persuaso che vaneggiano e basta.Postulano categorie di bene e male ovunque,perfino sui sassi.Certe sostanze psicotrope non hanno simili effetti.”La riproduzione e’ un male” …….la droga per arrivare a fare questo enunciato anche.

    • Li ha detto in risposta a Danilo

      Non ho ben capito il tuo discorso, ma chi la dice giusta è senz’altro Suad Sbai, che ha pure fatto un intervento alla Lega contro buonismo e relativismo e si è beccata una fatwa (la condanna a morte).
      Un pezzetto:

      Da chi viene in questo momento il pericolo maggiore per un paese come l’Italia? dagli
      immigrati, dai convertiti, da cellule dormienti? da chi o da che cos’altro?
      Il pericolo maggiore viene dal buonismo e dal relativismo, che permettono a tutti di fare tutto, di
      spacciare una vessazione per libertà e di predicare qualcosa che nulla ha a che vedere con l’islam vero e
      moderno, bensì solo con l’integralismo. Un paese non si colpisce solo facendo un attentato, ma anche
      minando le radici della sua società, rendendole deboli e facili da sradicare. Questo è il pericolo maggiore.
      Una società che conosce la differenza fra il bene e il male non teme nessuno.

      Il testo completo lo trovate qui:

      http://www.almaghrebiya.it/?p=48059

      L’articolo parla di islam, moschee e pericoli della religione islamica “fai da te”. Comunque questo discorso mi ha colpito perchè si può applicare benissimo anche ad un ateo, che magari si mostra tanto amico del “povero” zingaro, del “povero” clandestino (diamo i nomi giusti a chi viene!) e se ne stra-frega dei cristiani uccisi o fuggiti dall’Iraq e dal resto del mondo. Sempre che riescano a scappare.

      Perchè un ateo trovi l’attrattiva deve prima aprire gli occhi, nel frattempo fa semplicemente rabbia vederlo dire ovvietà su relativismo, buonismo, marxismo o che ne so. Ma perchè a qualcuno farebbe ancora effetto “lavoratori di tutto il mondo unitevi?” A molti pare più una presa per i….

      • Danilo ha detto in risposta a Li

        Relativismo:non esiste una concezione del bene e del male ogettiva-relativista ho la pretesa che riprosursi sia un male o che siccome esiste il fenomeno della predazione in natura allora la natura è ogettivamente malvgia perchè ci sono organismi autotrofi (questo è un’altro vaneggiamento che ho sentito più volte dal relativismo etico/veganesimo)

        A not A contemporaneamente.

        E proprio che i relativisti sono incoerenti con il relativismo stesso cioè alla fine postulano sempre condizioni di bene e male ogettive,solo che lo fanno casualmente.

        Perchè un autotrofo è “buono” o “cattivo”?

        • Danilo ha detto in risposta a Danilo

          Il relativismo si trasforma sempre in MORALISMO che ha contemporaneamente la pretesa di non postulare le categorie di Bene e male ma anche di postularle contemporaneamente come viene a caso,senza nesso alcuno.

          NON ESISTONO ESSERI UMANI REALMENTE RELATIVISTI,ci fossero non dovrebbero nemmeno parlare delle categorie bene e male.Un relativista non dovrebbe esprimere NIENTE nemmeno dire se il nazimo è un bene o un male.

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