E’ morto Lucio Dalla, cattolico senza riserve

Lucio Dalla era cattolico. La sua morte lascia un vuoto enorme, non solo nella musica italiana. Ecco alcuni degli aspetti poco conosciuto del cantautore bolognese, come la sua profonda fede, la messa a San Domenico (Bologna), l’amore al Papa e le sue idee etiche.




La notizia gira da qualche ora: il cantautore Lucio Dalla è morto.

Sarebbe stato stroncato per un infarto a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Tra tre giorni avrebbe compiuto 69 anni.

Tra i suoi migliori lavori ricordiamo il brano “I.N.R.I.”, l’espressione dell’incontro con il Crocifisso risorto, di un’etica conosciuta e vissuta dal Lucio nazionale, testimoniata senza imbarazzo.

Nel 2007 fu tra i protagonisti de “La Notte dell’Agorà” in occasione del grande raduno di Benedetto XVI con i giovani delle diocesi italiane a Loreto. Cantò “Se io fossi un angelo”, datata 1986.


La messa a San Domenico e i suoi brani più belli.

Cattolico da sempre, si avvicinò particolarmente alla Chiesa negli ultimi anni. Non la chiamava conversione: «Non sono un convertito perché credo in Dio da quando ero bambino». Frequentava la messa a San Domenico a Bologna, a pochi metri dalle Due Torri.

L’album “Il Contrario di Me” (2007) fu visto come l’epilogo di questo cammino cristiano, comparve il brano “Come il vento”, costellato di metafore eucaristiche, guglie e campanili, chiese aperte e candele che nonostante tutto non si spengono.

Anche “Liam”, la storia di una crocifissione, non di Cristo ma di un povero cristo. Fin dal suo primo grande successo comunque, “4 marzo 1943”, il protagonista si chiamava Gesù Bambino.

In un’intervista nel 2007, spiegò che vi sono molti artisti cattolici (bolognesi) praticanti, come Luca Carboni, Biagio Antonacci, Paolo Cevoli e «credo che abbia a che fare con la creatività. Non ho mai pensato che dall’uomo potessero uscire risorse e fantasie che non dipendessero da un’apertura dell’anima verso le cose che non sono visibili».

Disse anche di aver apprezzato molto l’ultimo libro del Papa, Gesù di Nazareth: «Mi ha colpito più di quanto immaginassi. È un libro potente anche se non mi trova d’accordo quando affronta le parabole cercando di dare una logica storica e teologica alle storie del Buon Samaritano e del Figliol Prodigo. Io sento il bisogno di interpretazioni più semplici. Invece mi è piaciuto quando parla del Discorso della Montagna, che assieme alla Crocifissione è il momento più straordinario del Vangelo».


“Non sono comunista, cattolico ed a favore della vita”.

Per anni Dalla si esibì ai Festival dell’Unità e ai raduni comunisti-marxisti. Sempre nel 2007 volle chiarire la questione:

«Non sono mai stato né marxista, né comunista. Se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista: gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Punto. Non credo che un cattolico – perché io tale sono – debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica. Detto ciò, reputo che il marxismo, come ha sottolineato il Papa nella sua ultima Enciclica, contenga alcuni elementi in comune con il cristianesimo, anche se ha fatto, sbagliando, un mito dell’economia».


Apprezzò anche il messaggio del fondatore dell’Opus Dei, San Josemaria. Qualcuno interpretò male e lui rettificò dicendo che apprezzava il messaggio ma non era iscritto al noto movimento ecclesiale.

Rispose anche a domande su tematiche bioetiche: «Reputo l’aborto, ad esempio, una cosa negativa. La vita va difesa sempre e comunque, dal suo momento inziale sino alla fine naturale».

Ancora, sul Papa: «Benedetto XVI ha dimostrato ancora una volta di essere un grande e fine intellettuale. Qualche ‘bello spirito’ vuol farlo passare per nemico della ragione, ma il livello della sua catechesi è così elevato da sfuggire a quelle menti che ricercano, nel mondo attuale, solo l’insulto. Il Papa afferma, saggiamente, che fede e ragione devono e possono essere amiche e che non sono affatto categorie contrapposte. Io la penso come lui».

Se dovesse dedicargli una canzone avrebbe scelto «senza dubbio la mia ‘Inri’». L’esibizione del 1997 davanti a Giovanni Paolo II la definì invece: «uno dei più grandi momenti della mia vita».

In un articolo di Repubblica del 1994 si citano altre frasi di Lucio Dalla:

«Sono cristiano, sono cattolico, credo fermamente in Dio e professo la mia fede sempre. La fede cristiana è il mio unico punto fermo, è l’unica certezza che ho. La fede è una grande certezza in una società come la nostra che diviene ogni giorno più complessa, più enigmatica. La nostra società moderna ha un grande bisogno di fede. Nelle mie canzoni ci sono molti valori cristiani. Metterei l’accento sulla parte umanistica della vita, quello che cerco attraverso le mie canzoni è invitare ad aumentare la propria coscienza. Ho trovato una grande forza nelle parole dei Salmi, non lasciano indifferenti».


Arrivederci Lucio, e grazie.

 

Qui sotto il video del brano I.N.R.I che avrebbe voluto dedicare al Papa


La redazione

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130 commenti a E’ morto Lucio Dalla, cattolico senza riserve

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  1. Kosmo ha detto

    R.I.P. Lucio.
    L Italia ha perso un grande cantante.

  2. giovanni ha detto

    ora canterai per Dio nell’alto dei cieli

  3. Luigi Pavone ha detto
  4. Gab ha detto

    Scusate però in quale enciclica Benedetto XVI affianca il marxismo al Cristianesimo? Le ho lette tutte e mi sfugge questo particolare. Forse si riferisce a “Caritas in Veritate?” Ma non penso la questione il Papa la ponga in questi termini.

  5. Jud ha detto

    Fino ad ieri era un gay pervertito, oggi è un grande cattolico difensore della fede…complimenti, non vi smentite mai…comunque siete dei troll simpatici…

    • dome ha detto in risposta a Jud

      Un altro ignorante che si aggiunge alla collezione.
      I gay non sono condannati dalla dottrina della Chiesa, infatti Dalla era celibe, osservando la dottrina stessa, difendendola, adorava il Cristo.

      • Davide ha detto in risposta a dome

        Jud, tu del cattolicesimo non hai capito niente. I gay sono discriminati negli ambienti laici: caserme, bar, circoli e società miscredente in genere.

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a dome

        Caro dome, certo che i gay sono condannati dalla Chiesa. L’omosessualità è un peccato che esclude dalla comunione: http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_05/comunione-omosessuali_fe41cd2e-127b-11df-b50d-00144f02aabe.shtml

        L’accesso alla comunione è possibile a patto che il gay rinunci ad essere gay, altrimenti è fuori dalla comunione con Dio e con la Chiesa.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Vedi Luigi, la tua lontananza dalla Chiesa ti porta a continue diffamazioni. L’unico motivo per essere contro la chiesa è proprio continuare a giudicare stando lontani, non sapendo cosa essa sia.

          La Chiesa condanna il peccato e non il peccatore, se rileggi la tua frase: ” i gay sono condannati dalla Chiesa. L’omosessualità è un peccato” trovi da solo l’errore. E’ condannata l’omosessualità e non l’omosessuale, così come è condannata la bestemmia e non il bestemmiatore. C’è sempre accoglienza da parte della Chiesa.

          Anche i divorziati non possono accostarsi alla comunione. Non c’è nessuno obbligo a frequentare la Chiesa, ma se la si vuole frequentare allora ci si impegna a seguirla. Il gay deve rinunciare ad avere comportamenti omosessuali dato che non c’è nessuna condizione genetica che lo rende omosessuale, così come il bestemmiatore deve educarsi a non bestemmiare più. Se si vuole seguire la Chiesa questa è la proposta, chi non vuole seguirla è liberissimo di stare a casa sua.

          • Luigi Pavone ha detto in risposta a Paolo Viti

            Il suo commento è molto frivolo. E’ chiaro che si condannano comportamenti e azioni, solo che – piccolo particolare -, le sanzioni (quelle di Stato o quelle religiose) non possono non colpire l’uomo. Lo stato condanna l’omicidio, ma se vuole sanzionare quel comportamento deve sanzionare l’individuo che lo ha compiuto: non possiamo mettere in galera le azioni, ma gli uomini che le hanno compiute. Mutatis mutandis, la chiesa condanna l’omosessualità, ma se vuole sanzionarla, la sanzione non può non riguardare la persona gay, che è esclusa dalla comunione,

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Luigi Pavone

              Ancora diffamazione. La Chiesa non sanziona l’omosessualità, chiede soltanto coerenza: nessuno ti obbliga a seguire la Chiesa eppure non vuoi prendere sul serio la proposta della chiesa. Ella nega la comunione in quanto crede fortemente nel sacramento della confessione e riconoscimento del peccato, con impegno a non peccare più. Se uno non vuole accettare questa proposta è liberissimo di farlo, ma conosce le regole. Di certo non ha bisogno di laicisti invasati che lo difendano.

            • Maffo ha detto in risposta a Luigi Pavone

              Paolo, ti ricordo che Pavone è quello che chiama “sudditi” gli abitanti del Vaticano, sottomessi all’egemonia di un dittatore. E ti stupisci che lui paragoni il carcere con l’esclusione dal sacramento della comunione?

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Jud

      1) Dalla era gay? Fonte?

      2) Gay pervertito? Chi lo ha detto?

      3) Da sempre Dalla è cattolico, non certo da oggi. Andò a cantare per entrambi i Papi.

      4) Quando mai ci saremmo smentiti?

      5) La definizione di troll? Con quali motivi l’ha attribuisci a questo fantomatico “voi”?

    • Luca S. ha detto in risposta a Jud

      Ma nascete già così o vi confezionano appositamente?

  6. Filippo Chelli ha detto

    Un esempio di cristianità vera, lampante e scevra dai farisaismi.

  7. Max ha detto

    Grazie di tutto Lucio, ed arrivederci.

  8. Ireneo di Lione ha detto

    Riguardo a Marx il Papa ne parla ai nn. 20 e 21 della Spe Salvi; ma ne parla non per fare un accostamento fra il cristianesimo ed il marxismo bensì per il motivo opposto: per denunciare un fatto caratteristico del pensiero moderno (su questo aspetto della modernità Benedetto XVI è tornato più volte) ossia che a domande legittime si risponde nel modo sbagliato. Ecco i due paragrafi:

    20. L’Ottocento non venne meno alla sua fede nel progresso come nuova forma della speranza umana e continuò a considerare ragione e libertà come le stelle-guida da seguire sul cammino della speranza. L’avanzare sempre più veloce dello sviluppo tecnico e l’industrializzazione con esso collegata crearono, tuttavia, ben presto una situazione sociale del tutto nuova: si formò la classe dei lavoratori dell’industria e il cosiddetto « proletariato industriale », le cui terribili condizioni di vita Friedrich Engels nel 1845 illustrò in modo sconvolgente. Per il lettore doveva essere chiaro: questo non può continuare; è necessario un cambiamento. Ma il cambiamento avrebbe scosso e rovesciato l’intera struttura della società borghese. Dopo la rivoluzione borghese del 1789 era arrivata l’ora per una nuova rivoluzione, quella proletaria: il progresso non poteva semplicemente avanzare in modo lineare a piccoli passi. Ci voleva il salto rivoluzionario. Karl Marx raccolse questo richiamo del momento e, con vigore di linguaggio e di pensiero, cercò di avviare questo nuovo passo grande e, come riteneva, definitivo della storia verso la salvezza – verso quello che Kant aveva qualificato come il « regno di Dio ». Essendosi dileguata la verità dell’aldilà, si sarebbe ormai trattato di stabilire la verità dell’aldiquà. La critica del cielo si trasforma nella critica della terra, la critica della teologia nella critica della politica. Il progresso verso il meglio, verso il mondo definitivamente buono, non viene più semplicemente dalla scienza, ma dalla politica – da una politica pensata scientificamente, che sa riconoscere la struttura della storia e della società ed indica così la strada verso la rivoluzione, verso il cambiamento di tutte le cose. Con puntuale precisione, anche se in modo unilateralmente parziale, Marx ha descritto la situazione del suo tempo ed illustrato con grande capacità analitica le vie verso la rivoluzione – non solo teoricamente: con il partito comunista, nato dal manifesto comunista del 1848, l’ha anche concretamente avviata. La sua promessa, grazie all’acutezza delle analisi e alla chiara indicazione degli strumenti per il cambiamento radicale, ha affascinato ed affascina tuttora sempre di nuovo. La rivoluzione poi si è anche verificata nel modo più radicale in Russia.

    21. Ma con la sua vittoria si è reso evidente anche l’errore fondamentale di Marx. Egli ha indicato con esattezza come realizzare il rovesciamento. Ma non ci ha detto come le cose avrebbero dovuto procedere dopo. Egli supponeva semplicemente che con l’espropriazione della classe dominante, con la caduta del potere politico e con la socializzazione dei mezzi di produzione si sarebbe realizzata la Nuova Gerusalemme. Allora, infatti, sarebbero state annullate tutte le contraddizioni, l’uomo e il mondo avrebbero visto finalmente chiaro in se stessi. Allora tutto avrebbe potuto procedere da sé sulla retta via, perché tutto sarebbe appartenuto a tutti e tutti avrebbero voluto il meglio l’uno per l’altro. Così, dopo la rivoluzione riuscita, Lenin dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessun’indicazione sul come procedere. Sì, egli aveva parlato della fase intermedia della dittatura del proletariato come di una necessità che, però, in un secondo tempo da sé si sarebbe dimostrata caduca. Questa « fase intermedia » la conosciamo benissimo e sappiamo anche come si sia poi sviluppata, non portando alla luce il mondo sano, ma lasciando dietro di sé una distruzione desolante. Marx non ha solo mancato di ideare gli ordinamenti necessari per il nuovo mondo – di questi, infatti, non doveva più esserci bisogno. Che egli di ciò non dica nulla, è logica conseguenza della sua impostazione. Il suo errore sta più in profondità. Egli ha dimenticato che l’uomo rimane sempre uomo. Ha dimenticato l’uomo e ha dimenticato la sua libertà. Ha dimenticato che la libertà rimane sempre libertà, anche per il male. Credeva che, una volta messa a posto l’economia, tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo: l’uomo, infatti, non è solo il prodotto di condizioni economiche e non è possibile risanarlo solamente dall’esterno creando condizioni economiche favorevoli.

    PS: Mi scuso per la dura cervice (non sono mai stato un granchè con la tecnica), ma continuo a non capire come fare ad attivare le varie funzioni di scrittura (faccine, grassetti, link etc): non vedo barre degli strumenti…

    • Dario* ha detto in risposta a FarfallaBlu

      Questo è un articolo decisamente più oggettivo di quello, ahime, pubblicato su questo sito. Vabbeh, anche i migliori possono sbagliare

      • Valeria Maggioni ha detto in risposta a Dario*

        Mi hai messo in confusione con i “questo” e con i “quello”….non ho capito.

        xFarfalla:
        Pontifex sta al cattolicesimo come l’Uaar sta all’ateismo. Credo che dovremmo stare lontani da quel sito.

        • FarfallaBlu ha detto in risposta a Valeria Maggioni

          Ci sono capitata per caso, cercando la notizia sulla morte di Dalla XD Non frequento quel sito ^_^

        • Dario* ha detto in risposta a Valeria Maggioni

          Intendevo dire che l’articolo di pontifex è molto più oggettivo di quello di UCCR e con “anche i migliori possono sbagliare” mi riferivo ad UCCR, ti ringrazio della richiesta di chiarimento perché effettivamente il mio post risultava ambiguo 😉

      • Michele Silvi ha detto in risposta a Dario*

        La due C del nome del sito stanno per “cristiani cattolici”.

  9. Dario* ha detto

    Onstamente sono dispiaciuto della sua morte come lo sarei per chiunque altro però altrettanto onestamente non sono affatto d’accordo col dipingerlo come un esempio di cattolicesimo o, ancora peggio, il farlo per le sue canzoni. Personalmente, per quel poco che so della sua vita, c’è poco da prendere a modello e trovo che molte sue canzoni siano sul confine della blasfemia se non anche un po’ oltre. Ripeto, mi dispiace per lui e rispetto le opinioni di chi la pensa diversamente da me, ma se adesso scrivessi qualcosa in suo favore sarei un vero ipocrita. L’unica cosa che posso scrivere su di lui è che gli auguro di cuore di aver avuto occasione di pentirsi prima di essersi trovato al cospetto di Dio.

    • Gennaro ha detto in risposta a Dario*

      Mi puoi sottolineare le frasi in questo articolo in cui si sostiene che Dalla sia un modello?

      • Dario* ha detto in risposta a Gennaro

        Già dal titolo “cattolico senza riserve”, di riserve ne aveva eccome tanto da far seriamente dubitare della sua cattolicità

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Dario*

          Ma de ché?? Anche questo l’hai capito guardando la televisione Dario?

          • Dario* ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Il sarcasmo te lo puoi proprio risparmiare, basta ascoltare le sue canzoni o sentire tante sue dichiarazioni per farsi un’idea chiara ed inequivocabile al riguardo. Ovviamente c’è sempre chi preferisce i propri paraocchi alla realtà, sono scelte e vanno rispettate, ma almeno non venirmi a farmi la morale per piacere…

  10. Gabriele ha detto

    Hai ragione Dario, stiamo attenti a non santificarlo, il suo passato lascia molto a desiderare.

  11. FarfallaBlu ha detto

    Io non posso dire di averlo “conosciuto”, né la sua vita privata e pubblica, né il suo pensiero, né le sue canzoni, se non qualcuna troppo famosa per non essere conosciuta… Diciamo che sono piccola per poter essere stata una sua fan XD
    Non saprei quindi… Posso solo dire che mi pare inopportuno “santificare” i personaggi famosi una volta morti, mentre in vita non erano “calcolati” dai più, così come non ritengo giusto giudicare e “scagliare pietre” a questo modo, come ha fatto Pontifex.

    • Xylos ha detto in risposta a FarfallaBlu

      Io ho 20 anni però chi non conosce Dalla dai???
      Non capisco perché tu e altri vediate il rischio di santificarlo…ma chi lo sta santificando?

      • FarfallaBlu ha detto in risposta a Xylos

        Certo che lo “conosco”! Il suo nome, qualche sua canzone famosa, ma non mi sono mai interessata della sua vita privata e pubblica, del suo modo di pensare, il suo pensiero politico, se fosse cristiano o meno, se fosse gay veramente o no, se avesse rapporti, non ne ho idea…
        In realtà quello che ho detto sulla “santificazione” dei personaggi famosi non era riferito propriamente a Dalla ma a tutti i morti famosi dell’ultimo periodo. Basta andare su fb e vedere come tutti proprio tutti, anche persone che in vita non glien’è fregato nulla di quel cantante o di quell’altro, diventano tutti fan sfegatati ed esaltano tutte le qualità mai viste prima… Scusate l’O.T.

        • Xylos ha detto in risposta a FarfallaBlu

          Capito…sono d’accordissimo. Pensavo ti rivolgessi a questo articolo. Che la gente ignori una persona e poi la santifichi dopo la morte mi sembra assolutamente assodato. Nel caso di Dalla c’è da dire che ha sempre avuto moltissimo successo. Meritato ovviamente.

  12. dome ha detto

    Ragazzi, no…
    Non infanghiamo ne Dalla, ne questo sito.
    Dalla era una persona corretta, credente e gay.
    Ha vissuto la sua sessualità come il Cristianesimo invita.
    Capisco che ci sono dei conservatori, che lo snobbano in quanto tale, perché odiano che si passi per modello.
    Ebbene si, io lo considero un modello.
    UCCR ha fatto bene.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a dome

      Credente e gay?? Fonti del suo gayismo ancora non ne ho viste. Solo quella di Tano che giustamente afferma che sia una bufala.

      Detto questo, se anche fosse stato omosessuale (sicuramente non dichiarato, altrimenti ci sarebbe la fonte), cosa significa? Non siamo peccatori tutti qui dentro? E pure recidivi? Cosa c’entra l’omosessuale con l’omosessualità? Cosa c’entra il peccatore con il peccato?

      • Max ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Ma mi pare che Dome stia dicendo che, omossessuale od etero, ha vissuto la sua vita da buon Cristiano…

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Max

          Per la precisione Dome ha detto: “Dalla era una persona corretta, credente e gay”. Ho chiesto le fonti sul gaysmo dato che sembra sempre più una bufala.

          • Dario* ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Personalmente non ho le fonti né il tempo per cercarle ma era evidente da cose che gli ho sentito dire in televisione

            • dome ha detto in risposta a Dario*

              Ma comunque che diritto ha Fabio Moraldi di dire che non è un modello cattolico? Su quali basi…
              Perché è gay?
              Sempre a dubitarne, era gay. Embe!
              Mica era un gay da gaypride, o omosessualista!
              Era un gay che nel rispetto della morale cattolica si consacra ad un percorso di vita diverso dagli eterosessuali.

              • Fabio Moraldi ha detto in risposta a dome

                Io sto dicendo proprio l’opposto. Sono le 18:09 dome, è ora di svegliarsi.

                • dome ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                  Bah, invece ti devi svegliare tu!
                  Hai risposto ad un mio commento, criticando la frase: “Dalla era una persona corretta, credente e gay”.
                  Poi dubitavi sulla sessualità di Dalla.
                  Sembravi il solito conservatore snob.

                  • Fabio Moraldi ha detto in risposta a dome

                    Appunto, non c’è nessuna fonte sul fatto che Dalla fosse gay. E’ una bufala.

                    Anche se lo fosse comunque non vedo cosa c’entri col fatto di cercare di essere un buon cattolico. Come ha sempre fatto Testori.
                    Ripeto: svegliati.

                    • Paolo ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      Fabio, mi citi la fonte della bufala?

                      Io, intanto, ti segnalo questo link:
                      http://www.gay.tv/video/entertainment/lucio-dalla-gay-che-non-si-nascondeva-louting-del-tg-la7/
                      Già il nome del dominio dovrebbe far intuire qualcosa, poi se guardi e ascolti il video l’intuizione dovrebbe diventare certezza.

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Paolo

                      Le fonti sono infinite, questa è la risposta al link che hai citato: http://www.giornalettismo.com/archives/207865/lucio-dalla-il-mito-tra-omosessualita-e-opus-dei/

                    • Paolo ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      Se mi citi come fonte il giornalettismo, non so se riesco a trovare il giornale dei puffi per rispondere… quindi mi arrendo.

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      1) Quelli di Giornalettismo sono laicisti al’ultimo sangue, esasperatamente pro-omosessuali. Se dicono che è una bufala è contro il loro interesse, quindi hanno ragione.

                      2) Quelli di La7 non citano alcuna fonte. Tant’è che gli stessi di Gay.tv (il tuo link) dicono: “Per il Tg di La 7 Lucio Dalla era un omosessuale che non nascondeva di esserelo. Ci siamo persi il coming out di Lucio Dalla?”

                      3) Gay.it confuta la notizia e riporta citazioni in cui Dalla dice di non essere omosessuale: http://www.gay.it/channel/attualita/33223/Il-mancato-coming-out-di-un-artista.html

                      4) Lo stesso fa Spetteguless: http://www.spetteguless.it/2012/03/il-tg-de-la7-su-lucio-dalla-omosessuale-che-non-nascondeva-di-esserlo/

                    • Paolo ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      1) Spiegami perché il Giornalettismo, o qualunque altro giornale, o sito, dovrebbe essere una fonte attendibile sulla non omosessualità, mentre il tg di LA7 no?
                      Quelli che scrivono sul Giornalettismo non sono giornalisti che vanno fisicamente ad intervistare le persone, ma leggono altri siti, prendono strarci della notizia, le parti più provocatorie, e ci costruiscono un articolo provocatorio. L’unica cosa in cui sono “pro” è nella pro-vocazione. Un modo come un altro per fare visite. Quindi come fonte non ha alcun valore.

                      2) Il tg di LA7 dove ha appreso che era gay? E da dove hanno preso gli altri che non lo era? Dovresti citarmi delle dichiarazioni ufficiali in cui Lucio Dalla afferma di non essere omosessuale. Se non ne trovi, non dire che è una bufala.

                      3) L’articolo di gay.it riporta citazioni che sono esattamente il contrario di quelli che dici, ossia che non lo ha dichiarato, ma lo sapevano tutti. Poi se è vero o non è vero è un altro discorso, ma nell’articolo non c’è scritto quello che tu affermi.

                      4) Ah, se lo dice spetteguless, allora devo assolutamente trovare il giornale dei puffi…

                      Concludo così, a me che lo sia o meno non importa. Mi sono sempre piaciute le sue canzoni, ma uno dei tanti miei difetti è che faccio fatica a sopportare le persone maleducate. Uno che scrive “citami la fonte” e “è una bufala” è di una maleducazione incredibile. Poi non so se lo sei davvero.

                      Ultima cosa, non mi piace l’associazione “ha cantato dal Papa quindi è un grande cattolico”. Io che ho suonato per Vescovi e Cardinali sono un grande cattolico? Penso siano altre le azioni che ti fanno essere un buon cattolico.

                    • Paolo ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      Che lui si sentisse un vero cattolico è un conto, ma che lui fosse un grande cattolico è tutt’altro discorso.
                      Un buon cattolico, secondo me, non lo si dimostra cantando dal Papa o scrivendo qualche canzone, perché se dobbiamo parlare di canzoni ne ha scritta anche una dal titolo “Disperato Erotico Stomp”, che è un inno alle seghe (e non solo), che secondo me è divertente, è geniale anche quella, ma sempre inno alle seghe è, insomma, poco da grande cattolico.

                      Detto questo, spero per lui che sia stato davvero un buon cattolico.
                      Bye!

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Paolo

                      nessuno ha detto che fosse un esempio per i cattolici come non lo sono io. È stata una persona di grande fede. Chiudiamo questa storia moralista.

                    • Dario* ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      Fabio Moraldi, tanto per buttarla lì come fai tu: hai qualcosa che dimostri la sua grande fede oltre ai tuoi preconcetti?

                    • simone ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      Dario leggi l’articolo

                    • Dario* ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      L’articolo l’ho letto ed a mio avviso pecca di omissione e non di poco. Uno che lo leggesse senza conoscere il personaggio in questione a mio avviso si farebbe l’idea di un chissà che santo. Non sono certo qui a dire di spalargli addosso me*da ma ad onor del vero qualche accenno alla sua dubbia moralità ed alla pesante controversia delle sue opere andava fatta.
                      In seconda battuta mi urtano le “santificazioni” dei morti a prescindere dalla loro condotta di vita.
                      Tutto qui

                    • Laura ha detto in risposta a Dario*

                      Bruno Volpe ha creato un altro seguace. Con il righello misurate la vita di un uomo, per poi arrivare alla condanna nel 9,99% dei casi. Questa non è la chiesa, è puro integralismo. Per fortuna ce ne sono pochi.

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                      @Paolo
                      Non ha senso dire “Dalla era gay” senza citare una sua dichiarazione. Non c’è nessun suo amico che lo conferma.

                      L’unica sua frase è questa: Domanda: “Non ritieni che una tua eventuale dichiarazione di omosessualità darebbe un grosso contributo a che finalmente tale area assumesse una posizione precisa e politica sulla tematica gay?”
                      Risposta: “No! A parte che non è proprio così. Non mi interessa parlartene perché dovremmo stare per giorni interi, ma poi mi sembra così poco informativo, poco divulgativo, e poi credo proprio che non ve ne sia bisogno nel caso fosse vero. Io sostengo, invece, da tempo, che sul piano dell’ortodossia dei propri sentimenti, della propria sessualità, che ognuno deve comportarsi sempre correttamente secondo quella che è la sua organizzazione mentale, la sua organizzazione sociale, ma da qui a fare delle dichiarazioni di voto mi sembra ridicolo… Non appartengo a nessuna sfera sessuale…”

                      Gay.it avrebbe tutti gli interessi di tirarselo dalla sua parte, ma si oppone a chi lo ritiene omosessuale: http://www.gay.it/channel/attualita/33223/Il-mancato-coming-out-di-un-artista.html

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Dario*

              Ahhh…bene, potevi dirmelo subito allora!!
              Spero che da questi miei commenti tu non abbia dedotto nulla sul mio orientamento sessuale.

              • dome ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                Non capisco.
                Perché un gay non può essere cristiano fammi capire?

                • Fabio Moraldi ha detto in risposta a dome

                  Sto dicendo che:

                  1) NON ci sono fonti sul fatto che Dalla fosse gay.

                  2) Anche se fosse Gay per l’appunto non cambierebbe nulla, tutti noi siamo peccatori e cerchiamo di essere buoni cristiani come ho detto qui: http://www.uccronline.it/2012/03/01/e-morto-lucio-dalla-cattolico-senza-riserve/#comment-55669

                  Anche oggi dome hai fatto tanto polverone per nulla. Occupati più della Teca dei traditori, va.

                  • dome ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                    QUELLO CHE MI HA TIRATO IN BALLO SEI TU: criticando la frase: “corretto, credente, gay”.
                    Mettendo dei dubbi riguardo la tua posizione in materia, sembravi volessi criticare i gay cattolici a priori.
                    Punto.
                    Io mi occupo della teca, tu a far polemiche.

                    • simone ha detto in risposta a dome

                      hai qualche fonte sull’omosessualita di Dalla?

                    • Paolo ha detto in risposta a dome

                      simone, hai qualche intervista audio in cui Dalla afferma di non esserlo?

                    • Franz ha detto in risposta a Paolo

                      Non esiste nessuna intervista audio di San Giacomo in cui afferma di non essere omosessuale…quindi secondo Paolo è omosessuale anche lui. Nemmeno Giovanni Paolo II ha mai dichiarato di non essere omosessuale…dunque Paolo è dubbioso circa Giovanni Paolo II.

                • Gennaro ha detto in risposta a dome

                  Guarda che Fabio la pensa esattamente come te. Solo Dario, mi sembra, la pensa in modo opposto a noi.

                  • Dario* ha detto in risposta a Gennaro

                    Io non ho mai detto che un gay non possa essere cristiano ma senza dubbio che non possa essere additato a modello di cristianità

                    • simone ha detto in risposta a Dario*

                      Per quale motivo tu ti senti meno peccatore di un omosessuale?

                    • Dario* ha detto in risposta a Dario*

                      Perché mi metti in bocca cosa che non ho detto? Non cambiamo discorso, qui non si tratta di definire quanto possa essere stata grande o meno la sua fede, di quali o quanti o di che gravità fossero i peccati da lui commessi. Semplicemente si tratta di ammettere che la sua condotta di vita non può essere additata come esempio di buon cattolicesimo e ti sfido a dimostrare il contrario.
                      Anche per te comunque vale il discorso che se la butti sul personale evidentemente hai finito gli argomenti riguardanti l’oggetto della discussione

                    • Laura ha detto in risposta a Dario*

                      Che tristezza leggere commenti del genere. Capisco perché poi molti definiscano integralisti i cattolici…hanno in mente persone come te purtroppo, questo è l’esempio che date e gli altri ne approfittano per fare di tutta l’erba un fascio. Anche io mi dissocio completamente e faresti sempre bene ad anticipare che si tratta di personalissime tue opinioni da moralizzatore.

                    • Carmine ha detto in risposta a Dario*

                      Tu saresti allora un modello di cristianità perché sei eterosessuale? Da cattolico e da critico dell’omosessualità (non dell’omosessuale!!), mi vergogno.

        • dome ha detto in risposta a Max

          Esattamente Max. Mi stupisco come ci sia ancora troppo conservatorismo snob.

  13. Tano ha detto

    Guardate che oggi gli idioti di Giornalettismo dicono che la sua omosessualità era una bufala: http://www.giornalettismo.com/archives/207865/lucio-dalla-il-mito-tra-omosessualita-e-opus-dei/

    Se lo dicono loro, laicisti a più non posso, non capisco perché insistere.

  14. FarfallaBlu ha detto

    Comunque, un caro saluto a tutti. Proporrei semplicemente un eterno riposo per lui.

  15. Renata ha detto

    Che diritto abbiamo di giudicara? Solo Dio legge nei nostri cuori.Quello che a noi sembra brutto non sappiamo in fondo all’animo umano cosa ci sia,quanto dolore,questa canzone per me e’ un grido al Signore….sono Tuo figlio anche io e lo e’ a tutti gli effetti..Pensiamo a noi perche’ tutti dovremmo rendere conto al nostro Salvato..Invochiamo la Sua Misericordia per Lucio e per tutti noi.Scusatemi ma questa canzone e’ preghiera.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Renata

      Sono d’accordo…non ho ancora capito poi cosa vogliano giudicare i nostri amici qui sopra.

    • Gab ha detto in risposta a Renata

      Infatti il Signore dice “giudica e sarai giudicato”. Certe linguacce farebbero meglio a mordersi la lingua prima di sparare sentenze.

  16. Agnostico ha detto

    È triste osservare come anche la morte di un grande artista possa suscitare polemiche. 
    Spesso – come nel caso di Pontifex – queste polemiche sono create a regola d’arte: farlo sulla morte di una persona è quanto di più avvilente possa esserci (ma il volpastro non è la prima volta che lo fa….).
    Dalla sicuramente era un credente e mi auguro che ora abbia incontrato quel Creatore in cui ha sempre creduto. 
    Che fosse omosessuale non interessa a nessuno (almeno a persone dotate di intelligenza) anche se – ad onor di cronaca – non ha mai parlato di questo aspetto della sua personalità: il resto erano solo chiacchiere. 
    Oggi tutti piangono per la morte di un grandissimo artista la cui voce – da agnostico – mi faceva credere all’esistenza di Dio. 
    La musica (come qualsiasi cosa che tende alla “bellezza”) dovrebbe unire ogni uomo di ogni latitudine e credo politico o religioso: è triste notare che non sia così. 

  17. Gab ha detto

    Réquiem aetérnam dona eis, Domine,
    et lux perpétua luceat eis.
    Requiéscant in pace. Amen.

    • Azaria ha detto in risposta a Gab

      Mi unisco alla tua preghiera.
      Amen.

    • Azaria ha detto in risposta a Gab

      P.S.: Non sono un esperto di latino e potrei sbagliarmi, ma a quel che mi risulta, se il Requiem aeternam era rivolto a tutti i defunti il “dona eis, Domine” va bene, se era rivolta solo a Dalla nello specifico, dovresti usare il singolare “dona eus, Domine” (chiedo parere di esperti).

      • Pino ha detto in risposta a Azaria

        REQUIEM aeternam dona ei (eis), Domine, et lux perpetua luceat ei (eis). Requiescat (-ant) in pace. Amen.

  18. Antonio72 ha detto

    A me di Dalla piace molto la canzone di Nuvolari, è molto poetica, soprattutto questo:

    Quando corre Nuvolari
    mette paura perche’ il
    motore e’ feroce
    mentre taglia ruggendo
    la pianura
    gli alberi della strada
    strisciano sulla biada
    sui muri i cocci
    di bottiglia
    si sciolgono
    come poltiglia
    tutta la polvere e’
    spazzata via.

  19. dome ha detto

    OT: Io vi consiglierei di ascoltare John Frusciante.
    Vi consiglio soprattutto: http://www.youtube.com/watch?v=MY5cZWeidmw, http://www.youtube.com/watch?v=RGGkaEdmbgs, http://www.youtube.com/watch?v=aFBVrbZcNug.
    Gli album che consiglio: To Record Only Water for Ten Days, Shadows Collide People, The Empyrean.
    Vorrei sapere se lo conoscete e che ne pensate (le canzoni che vi ho linkato).

    • edoardo ha detto in risposta a dome

      Scusa Dome, ma Frusciante non è quello dei RHCP?
      Cosa c’entra con Dalla?
      (Così, solo per curiosità)

      • dome ha detto in risposta a edoardo

        Niente, ma io mi riferisco alla carriera solista.
        Un’artista molto spirituale, è un’ancora per molti.
        Tu lo ascolti?

  20. Orbitalia ha detto

    ciao

  21. Sophie ha detto

    L’eterno riposo dona loro Signore, risplendi ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

  22. Salvatore ha detto

    Sulla fede di Dalla, il Corriere ha indicato questo articolo: http://www.iodonna.it/iodonna/ascolto/11_a_lucio-dalla-nuovo-cd-questo-e-amore.shtml

  23. Salvatore ha detto

    Anche questo video sull’angelo custode (e le caccole… 🙂 ): http://video.corrieredibologna.corriere.it/lucio-dalla-il-mio-angelo-c-e/cb-169267

    • Dario* ha detto in risposta a Salvatore

      @ Fabio Moraldi:
      Ecco un chiaro e lampante esempio della “cristallina fede cattolica senza riserve” di Dalla: il prendersi sistematicamente gioco (certo in modo poetico, su questo non discuto, ma la sostanza delle cose non cambia) di quanto c’è di più serio e sacro

      • simone ha detto in risposta a Dario*

        è bene avvertire che le opinioni di Dario sono sue personali e che nessuno pare essere d’accordo con lui io nemmeno. È un orribile forma di moralismo.

        • Dario* ha detto in risposta a simone

          Rileggiti meglio i post e vedrai che di gente d’accordo con me ce n’è. Detto questo chi sei tu per fare queste precisazioni? E’ ovvio che le mie opinioni sono mie, non ho mai preteso di parlare a nome di qualcun altro.
          Infine mi permetto di farti notare che io ho rispettato le opinioni degli altri (anche le tue), cosa che invece non hai fatto tu con le mie quindi, prima di venire a darmi dell'”orribile moralista”, scendi dal pulpito e fatti un esamino di coscienza

  24. marilena ha detto

    ciao indimenticabile Lucio,
    le tue canzoni sono e saranno sempre nel mio cuore.
    Marilena

  25. Gabrix ha detto

    Lucio Dalla non era certo il cattolico senza riserve che viene dipinto qui.
    Ripropongo alcuni passi di un’intervista che ha rilasciato solo quattro mesi fa:

    E di Papa Ratzinger cosa pensi?
    Non mi sento di parlarne bene. Neanche male. Ho letto i suoi libri. Li trovo molto faticosi. C’è una dimensione di vivere la fede che è più da teologo che da credente. E penso che ci sia molta più religiosità in Vito Mancuso.

    Parli come un credente. Ma da quando Lucio Dalla crede in Dio?
    Guarda, non è tanto dalla ragione che nasce la fede. Il meccanismo del credere è dentro di noi, nasce assieme a noi. È una rigenerazione, credere. Io sono credente e credulone.

    Invece, il Lucio Dalla che crede in Dio come potremmo definirlo?
    Non so. Personalmente mi sento vicino a un gruppo luterano del Cinquecento, gli Spirituali, di cui faceva parte Michelangelo…

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