La Nixon afferma: «ho scelto io l’omosessualità», ma questo non si può dire!

Cynthia Nixon ha imparato sulla sua pelle cosa voglia dire la furia della lobby omosessualista. L’attrice, nota per aver recitato nella serie “Sex and the city”, è stata travolta in una grossa polemica dal “New York Times”, che ha pubblicato una sua dichiarazione in cui spiegava che per lei essere omosessuale è stata una scelta consapevole. Oggi, anche se nessuno ha mai trovato un “gene gay”, è proibito dire che l’omosessualità non è determinata geneticamente, pena la gogna mediatica. L’estrema necessità di sostenere questa posizione antiscientifica è stata spiegata bene dall’ex omosessuale Adamo Creato nell’ottobre scorso.

La Nixon è omosessuale da otto anni, ma prima è stata per 15 anni con un uomo da cui ha avuto due figli. E’ abbastanza frequente infatti che un eterosessuale diventi omosessuale (come è stato per Cecchi Paone o Franco Grillini), ma è assolutamente proibito dire che possa esistere qualcuno che da omosessuale diventi (ritorni, meglio) eterosessuale. Questo è il secondo divieto, ma la Nixon non lo ha rispettato e ha osato dire qualcosa di diverso: «So che per molte persone non è stato così, ma per me è stata effettivamente una scelta». E ancora: «Molte persone sono preoccupate del fatto che l’omosessualità sia vista come una scelta perchè questo vorrebbe dire poter essere o non essere gay a proprio piacimento. Io credo che questo in realtà non sia importante, l’unica cosa fondamentale è che veniamo rispettati e non discriminati». Orrore! Sacrilegio!

Si dice che l’onorevole Paola Concia sia entrata nel panico più completo e abbia cominciato ritualmente e meccanicamente ad accusare Giovanardi di essere un omofobo. Altri attivisti gay, come Wayne Bese, letteralmente terrorizzati dalle conseguenze hanno dichiarato: «Cynthia non ha misurato le sue parole che potrebbero essere usate per guidare e influenzare i giovani omosessuali affinché tornino su quella che da molti viene considerata la retta via». “Tornino?” Un piccolo e significativo lapsus freudiano, forse?

Esistono comunque decine e decine di studi in cui si dimostra la grande responsabilità dei fattori familiari/ambientali nella nascita del comportamento omosessuale in una persona, come questo. D’altra parte, è la stessa American Psychologycal Association, politicamente e ideologicamente “gay-friendly”, a riconoscere che non vi sia alcun consenso sulla genesi dell’omosessualità, esaminando cause genetiche, ormonali, ambientali, sociali e culturali ha concluso che non è determinata da nessuno di questi fattori in modo specifico e predominante. Nel suo libro “When Wish Replaces Thought: Why So Much of What You Believe Is False” (Prometheus Books 1992), il prestigioso sociologo, Steven Goldberg , presidente del Dipartimento di Sociologia al City College di New York, ha scritto un capitolo sulla bufala del “gene gay”, dicendo: «Praticamente tutte le prove che abbiamo sono contro l’argomento che vi sia un determinante fattore fisiologico causale dell’omosessualità e non conosco nessun ricercatore che crede nell’esistenza di un tale fattore […]. Esistono fattori che svolgono un ruolo di predisposizione, non un ruolo determinante […], non conosco nessuno nel campo che sostiene che l’omosessualità possa essere spiegata senza fare riferimento a fattori ambientali».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

124 commenti a La Nixon afferma: «ho scelto io l’omosessualità», ma questo non si può dire!

« nascondi i commenti

  1. Woody85 ha detto

    Voglio vedere se ora qualcuno dice che in realtà non è omosessuale…

    • Francesco B. ha detto in risposta a Woody85

      Oh beh diranno che è stata pagata dal Vaticano o che in realtà è una cattolica mascherata che al prossimo gay pride si farà saltare in aria stile kamikaze 🙂

      • Paolo ha detto in risposta a Francesco B.

        Mahhh no diciamo semplicemente che, come al solito, pubblicate notizie ponendole un pò come vi viene meglio…e questo “articolo” sulla dichiarazione (purtroppo facilmente strumentalizzabili dalle solite ideologie religiose) della Miranda di “sex and the city” ne è un esempio lampante.

  2. abcdefghi... ha detto

    che la Concia sia stata messa lì con l’unico scopo di promuovere l’omosessualità e insultare Giovanardi mi sembra ormai un’ovvietà

  3. lorenzo ha detto

    L’omosessualità è uno dei tanti campanelli d’allarme per una civiltà che ha imboccato una strada sbagliata.
    Non tenerne conto porta al suicidio culturale.

    • Alessandro M. ha detto in risposta a lorenzo

      Non direi tanto l’omosessualità dato che c’è sempre stata, piuttosto la sua equiparazione al rapporto eterosessuale e al matrimonio e famiglia.

      • lorenzo ha detto in risposta a Alessandro M.

        Hai ragione, forse l’omosessualità può essere meglio paragonata a quelle cellule del corpo umano che a volte inizano a moltiplicarsi senza controllo e che sono meglio conosciute come tumori.
        L’omosessualita di genere è un cancro socio culturale che, non curato, porta inevitabilmente alla morte.

        • Alèudin ha detto in risposta a lorenzo

          sembra di sentire un naziskin, non è certo questa la modalità con cui affrontare la questione.

        • Ugo ha detto in risposta a lorenzo

          Concordo con Alèudin….ma che modo è questo??

        • lorenzo ha detto in risposta a lorenzo

          @Alèudin e Ugo
          L’omosessualità è un bene od un male per la società?

          • Paolo ha detto in risposta a lorenzo

            E’ una normale e naturale condizione come l’eterosessualità.
            Io porrei la domanda mettendoci la religione.

            • Alèudin ha detto in risposta a Paolo

              @Paolo: che sia normale o naturale non lo sappiamo, è appunto il nodo della questione.

              @Lorenzo: la questione è che ponendosi come hai fatto tu non ottieni certo una reazione di apertura e dialogo da cui potrebbe scaturire un sincero interrogativo sulla propria condizione intima (etero e non), anzi peggiori le cose e di certo non è un atteggiamento cristiano, basta vedere come Gesù si poneva nei confronti di qualunque peccatore.

              • Rebecca ha detto in risposta a Alèudin

                Quoto completamente.

              • lorenzo ha detto in risposta a Alèudin

                Forse fai un pò di confusione tra peccato e peccatore.
                Gli omosessuali sono dei fratelli che vanno sempre accolti a braccia aperte, ma l’omosessualita, ed ho anche specificato di genere per far capire bene di cosa parlo, è uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.
                Quando ad un malato di cancro si tace la malattia e non gli si dice che può guarire, lo si condanna a morte.
                Quando ad un omosessuale si tace la sua malattia e non gli si dice che può guarire, lo si condanna a morte.

                • Dario* ha detto in risposta a lorenzo

                  Io sono d’accordo con Lorenzo: anche evitare i giri di parole dovrebbe essere una caratteristica del cristiano

                • Diener ha detto in risposta a lorenzo

                  Ma lorenzo, è come dire che non condanni l’omicida ma l’atto dell’uccidere. E’ palese poi che se pensi anche questo stai condannando anche l’omicida in quanto persona.

                  • Sophie ha detto in risposta a Diener

                    No Diener il peccato è una cosa, chi lo commette è un’altra. Guardi il comportamento manifesto, non la persona! Se per esempio ho un’amica alla quale voglio bene, e pecca, glielo faccio notare ma finisce lì. Noi cristiani non possiamo condannare la persona perchè vuol dire che l’abbiamo giudicata e il giudizio spetta solo a Dio. Non è facile da mettere in pratica questa cosa ma il nostro Gesù vuole questo….

                    • Diener ha detto in risposta a Sophie

                      Ok ok, ora ho capito. Però vabbè, io ho proprio un’altra concezione dell’omosessualità e dell’eterosessualità, per cui abbiamo proprio idee differenti..

            • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

              e dàlli con sta “condizione normale come l’eterosessualità”.
              Ma all’Arcigay lo ripetete come un mantra, sotto minaccia di scappellotti?

              • Pino ha detto in risposta a Kosmo

                è una fissa. Ma è ovvio, loro si sentono anormali ed allora continuano a ribadire di essere normali. Sono terribilmente complessati, non hanno il coraggio di ammettere che la loro è una scelta, se ne vergognano, perchè sanno che è un comportamento sbagliato. Per scaricarsi la coscienza continuano a ripetere e a ripetersi che sono così contro la loro volontà, come quel ministro che aveva comprato la casa a sua insaputa.

                • Kosmo ha detto in risposta a Pino

                  inoltre è “naturale” anche uccidere il proprio vicino per prendersi la mogli e il suo terreno e le sue bestie.
                  Non è detto che sia giusto, e bello.

            • francesco ha detto in risposta a Paolo

              Potrà anche essere “naturale” non lo sappiamo, fatto sta che non vuol dire che sia una cosa positiva.

            • Sophie ha detto in risposta a Paolo

              Scusa Paolo, non sono assolutamente d’accordo sulla modalità usata da Lorenzo e rispetto gli omosessuali, ma perfavore non mi dire che l’omosessualità è normale come l’eterosessualità, perchè a quest’ora dovrebbero riprodursi tranquillamente anche gli omosessuali e Dio ci avrebbe fatti con due sessi ciascuno. L’anatomia umana e la biologia parlano chiaro, non ci giriamo intorno. Eterosessualità e omosessualità non dovrebbero essere neanche messi a paragone, perdonami se ti ho citato…

  4. Tano ha detto

    Qualcuno mi spiega perché gli omosessuali tengano tanto al gene gay?? Cioè cosa ci gaudaginano? Dove vogliono arrivare??

    • Sophie ha detto in risposta a Tano

      Ci guadagnano che non se la possono più prendere con madre natura perchè li ha fatti nascere così ma è una loro responsabilità.

      • Sophie ha detto in risposta a Sophie

        Scritto male, spiego meglio: impuntandosi sul fatto che c’è un gene gay si deresponsabilizzano.

      • Davide ha detto in risposta a Sophie

        Se l’omosessualità fosse un fattore genetico, allora la Bibbia sarebbe crudele, perché ripudia l’omosessualità. Un modo come un’altro per attaccare la Chiesa indirettamente.

      • Riccardo ha detto in risposta a Sophie

        Lo capisco, ma se fosse vero avrebbero ragione coloro che li considerano malati o quantomeno diversi.

        • Sophie ha detto in risposta a Riccardo

          Io penso che non può essere peccato una cosa con la quale nasci. Se Dio ha deciso che l’omosessualità è peccato, vuol dire che non dipende dai tuoi caratteri ereditari e che ne puoi uscire. In base a questo mio personalissimo ragionamento visto che con Dio non c’ho mai parlato, io l’omosessualità non la vedo come una malattia. Ma facciamo pure che è una malattia, allora che c’è di male? Quando uno psichiatra diagnostica a un paziente una dipendenza dal sesso, quale sarebbe questa grande offesa tale da farci manifestazioni con l’obiettivo di poter condizionare e convincere: società, politica,scienza e religione? Perchè la mettono così tanto sul personale, non capisco… Se vogliamo poi parlare dal punto di vista cattolico si condanna il peccato, non il peccatore. Perchè accusano noi di pregiudizio quando loro sono i primi ad averne nei nostri confronti?!

          • fabrizio ha detto in risposta a Sophie

            Cara Sophie, ti chiedi come gli omossessuali possano avere pregiudizi nei vostri confronti? ma hai letto i commenti qui dentro???!?!?!??
            Abbiate rispetto per persone che nei Lager nazisti sono stati uccisi per difendere il diritto di essere se stessi!!!!
            Baruk Adonai!!!!!!

            • lorenzo ha detto in risposta a fabrizio

              Caro fabrizio, che ti piaccia o no, il comportamento omosessuale è un comportamento παρὰ (contro) φύσιν (natura).
              Possiamo discutere se è un comportamento voluto o subito, cosciente o incosciente, colpevole o innocente, ma il fatto che il comportamento omosessuale sia parafysin è cosa assolutamente vera come è vero che il sole sorge al mattino e tramonta la sera, e non sarà certamente un’assurdità come l’ideologia di genere che può cambiare le eterne leggi della natura.

              Riguardo alle innocenti vittime dell’infame barbarie nazista, nessuna esclusa, non credo tu sia all’oscuro di come molti ferventi gerarchi hitleriani non disdegnassero, pur con molta riservatezza, di essere se sessi.

            • Sophie ha detto in risposta a fabrizio

              Ah no e scusa le varie prese per il culo dei gay al Gay Pride nei confronti della Madonna, Gesù, in croce e il Papa cos’erano? E com’è che Luca Di Tolve per testimoniare la sua fede deve essere scortato dalla polizia e fare incontri in segreto? Com’è che una mia amica all’incontro dei giovani col Papa a Madrid s’è dovuta sorbire le derisioni di questi che predicano tolleranza quando loro sono i primi a non esserlo con gli altri? Figlio mio nei lager sono stati uccisi omosessuali così come nel mondo nelle varie dittature atee sono stati e sono perseguitati e uccisi milioni di cristiani…..quindi?

              • Sophie ha detto in risposta a Sophie

                Ti sei accorto che gli omosessuali sono passati da un eccesso a un altro: prima vittime innocenti e ora arroganti e intolleranti verso qualunque cosa non faccia parte del loro stile di vita come dire…. moderno rispetto alla povera gentaglia comune? Mi spiace ma il politicamente corretto e il conformismo non fa proprio per me, dirò sempre quello che penso perchè tanto molte persone la pensano come me ma non hanno il coraggio di dirlo perchè equivarrebbe a cacciare gli attributi che non hanno per mettersi contro un sacco di persone! Buona notte.

            • Panthom ha detto in risposta a fabrizio

              fabrizio, non capisco perché attaccare i cattolici dato che anch’essi, sicuramente in misura maggiore, sono stati uccisi nei lager nazisti e comunisti, per difendere il diritto di essere se stessi.

            • Nofex ha detto in risposta a fabrizio

              Ma quali commenti, fabrizio? Puoi linkare tutto quello che è politicamente scorretto alle tue orecchie (e quindi offensivo)?

  5. Tano ha detto

    Un’altra domanda: che senso ha essere lesbiche e poi mettersi in giacca e cravatta e tagliarsi i capelli come un uomo??

    • fabrizio ha detto in risposta a Tano

      Accidenti questo si che è un argomento serio1!! che classe vai la prima o la seconda elementare?

      • Tano ha detto in risposta a fabrizio

        La mia è una semplice domanda senza secondi fini. Perché essere lesbiche e poi far finta di essere uomini? Lo chiedo con innocenza, non riesco proprio a capire.

  6. Sophie ha detto

    Perchè si sentono uomini.

  7. Pino ha detto

    che l’omosessualità sia un comportamento e quindi una libera scelta mi pare ovvio, infatti una persona intellettualmente onesta l’ha ammesso. Non ci trovo nulla di sconvolgente, ognuno è libero di fare le proprie scelte. Quello che trovo esilarante è l’atteggiamento dei gay che ci vengono a raccontare che l’omosessualità è indipendente dalla loro volontà, è una cosa “naturale” come una nevicata o un terremoto oppure che è un fatto genetico, sono nati così. Un evento del quale non sono responsabili. Quessi che si comportano così evidentemente si vergognano della loro scelta e quindi trovano tutte le scuse più ridicole per giustificare il loro comportamento.

  8. Enrico da Bergamo ha detto

    Se esiste il gene gay perchè l’omosessualità è molto più diffusa in paesi come gli USA ed il Nord Europa? Perchè in Congo dove la gente ha altri problemi non esistono gay pride? Il gene dovrebbe essere diffuso anche li in ugual modo.

    • Kosmo ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      Perchè lì COMANDA il Vaticano, e tutti i gay del Congo vengono bruciati all’interno delle foreste. Cosa credete che servano le foreste lì?
      Per il legname per i roghi e per nasconderli.

      N.B.: è un tentativo di imitare certe persone, non dicevo sul serio… 😀

  9. beciu ha detto

    Per alcuni l’essere gay sarà una scelta, per la maggior parte penso proprio di no.
    Quelli con cui ho parlato, o i miei amici sostengono che non sia certo una scelta.
    A prescindere dall’origine dell’omosessualità (genetica e/o ambientale), sostenere che l’omosessualità è una scelta significa prendere un’anomalia statistica come normalità.

    • Michele Silvi ha detto in risposta a beciu

      Quelli con cui hai parlato non costituiscono un campione statistico, ad ogni modo, la questione è la stessa.
      Ed il problema non è che sia sempre una scelta o meno, che sia sempre reversibile o meno, ma che sia genetico o meno, e si sa che se una condizione è genetica, nulla può cambiarla.
      È per questo che qualcuno potrebbe essere tentato a censurare chi ammette di aver scelto l’omosessualità, sono eccezioni che la regola non la confermano: la falsificano.

      • beciu ha detto in risposta a Michele Silvi

        Certo che i tizi con cui ho parlato non sono un campione statistico rilevante, così come non lo è questa persona che ha rilasciato l’intervista.
        Immagino lo siano i molti gay che non vedono la loro condizione come una scelta.
        La censura è sbagliata sia nel caso di una testimonaniza del genere sia nel caso di una testimonianza diversa, questo è chiaro !
        Il fatto che l’omosessualità sia genetica o meno ancora non ci è dato di sapere.
        Personalmente ritengo sia più probabile il fattore ambientale, magari favorito da una certa combinazione genetica/ormonale: ovviamente il mio non è un parere illuminato, ma di uno qualunque.
        Anche se fosse una questione ambientale, non vedo il problema.. almeno io.
        L’ambiente li ha fatti diventare gay, ok.
        Le questioni sono altre a mio avviso.
        E’ una condizione reversibile ?
        Sembra che in alcuni casi sia possibile, sarebbe da indagare, però si indagherebbe prob sulla pelle di qualcuno.
        Esiste eventualmente una “terapia” ?
        Quando si parla di psicologia, specie sessuale, i peidi di piombo sono d’obbligo.
        E’ una condizione da cui dover tornare indietro ?
        Ciò presuppone che l’omosessualità sia un danno e non una condizione come un’altra: la mia idea qui penso sia diversa dalla vostra.
        Attuare, in caso di volontà momentanea del gay di “tornare indietro”, terapie “riparative” è rischioso ?
        E’ una cosa da considerare

        • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

          Infatti l’articolo è ben corredato da link scientifici. Oltretutto se l’omosessualità fosse genetica non si capirebbe perché tanti etero diventano gay e tanti gay diventano etero…mi pare che nel 2012 sia necessario abbandonare battaglie da anni ’68…nulla di nuovo sotto il sole che martellare sul gene gay??

          • beciu ha detto in risposta a Alessandro M.

            Infatti le mie supposizioni portano ad una preponderanza della causa ambientale, quanto meno ad una sua imprenscindibilità.
            Ma io, ripeto, non sono nessuno.
            Gli scienziati ancora brancolano nel buio, e non hanno escluso nessuna possibile causa.
            Presumo anche perchè ogni omosessuale fa storia a sè

            • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

              Scusa beciu….giuro che non ce l’ho con te…ma se mi dici che “ogni omosessuale fa storia a sé”, significa allora che non c’è nessuna componente genetica. Non ti pare??

              • beciu ha detto in risposta a Alessandro M.

                Ma tra le altre cose io, a naso, sono + per una causa ambientale, figurati !
                Cmq le cause dell’omosessualità sono ignote.
                E quando parlo di “storia a sè” intendo che magari c’è chi è gay x predisposizione genetica, chi per cause ambientali, chi per entrambe le componenti… per ora è un grosso boh !

                • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

                  Scusa, quindi sostieni che ci possano essere gay obbligati dalla genetica? E in base a cosa lo affermi? Sempre a naso…?? Voglio dire, non è il caso di attenersi alla ricerca?

                  • beciu ha detto in risposta a Alessandro M.

                    Sì sì, a naso….
                    D’altronde c’è ben poco a cui attenersi, non lo sa nessuno il perchè e il percome…

                    • Kosmo ha detto in risposta a beciu

                      E quindi, allora perchè tanta acredine verso chi dice che “l’ha scelta”, o verso chi, nel disagio, magari aiutato da un supporto psicologico, non riesce a sentirsi pienamente realizzato nella sua condizione “omo”?
                      Per me possono copulare pure con i comodini, non mi importa.
                      Basta che non si scateni una caccia all'”ex-gay”, non si accampino “diritti” inventati che non stanno nè in cielo nè in terra, e non facciano tacere con la forza chi legittimamente li critica.

        • Michele Silvi ha detto in risposta a beciu

          Il fatto è che l’articolo non parlava di questo (per inciso, mi sento abbastanza d’accordo con te, ci andrei cauto nel dire che l’omosessualità sia reversibile, come chiunque sappia qualcosa dei fenomeni di imprinting, come esempio), ma della censura subita da questa donna per aver affermato qualcosa che a quella “cultura” non va.
          A queste domande io non posso rispondere, e penso nemmeno il mondo scientifico, almeno in gran parte…

          • beciu ha detto in risposta a Michele Silvi

            Perdonami, prob io ho letto l’articolo e poi i commenti.. quindi ho scritto basandomi su un unicum argomentativo che mi era rimasto impresso.
            La censura è un male, e su questo non ci piove, così come Le strumentalizzazioni.
            Vedo che cmq siamo d’accordo sulla questione in generale, almeno per ora.. 🙂

    • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

      Anch’io dico che non è stata una scelta l’aver iniziato a collezionare francobolli…ma non penso che se lo racconto al mio amico beciu questo si beva la mia storia, vero?

      • beciu ha detto in risposta a Alessandro M.

        Dai, ti pare uguale ?

        • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

          Mi spieghi la differenza?

          • Antonio ha detto in risposta a Alessandro M.

            La differenza (secondo alcuni, me escluso) è che l’etero che diventa gay, in realtà è:
            Opzione 1: repressone che voleva essere tutta la vita gay, ma che il bigottismo sociale non gli ha permesso. Questo fino a quando non ha conosciuto amici gay all’università ed il mondo si è tinto di rosa.
            Opzione 2: inconsapevole che ha vissuto tutta la vita da etero, con tanto di fidanzate a manetta ma che un giorno si è accorto che era gay….macomecazzfihghaphga ha fatto a non accorgersene?! Rimane un mistero.
            Opzione 3: gli cade un mattone in testa, gli prende un ictus, fa un incidente con la macchina…e si ritrova gay. Si risveglia anormale? No gay.
            Opzione 4: Persona normale, che ha vissuto in modo normale, fino a quando qualcuno non gli ha fatto il lavaggio del cervello.
            Opzione 5: Persona che, arrivata ad una certa età si fa un paio di conti: “sesso con una capra. Fatto! Sesso con uno scatolo. Fatto! Sesso con un termosifone. Fatto!…a donne sono andato, a trans pure, ogni tanto qualche animale…mi mancano gli uomini”…allora si mette qualcosa di rosa e paiettato e va a far finta di essere gay.

            E’ il gay che torna etero che fa riflettere

            • Kosmo ha detto in risposta a Antonio

              “Persona che, arrivata ad una certa età si fa un paio di conti: “sesso con una capra. Fatto! Sesso con uno scatolo. Fatto! Sesso con un termosifone. Fatto!…a donne sono andato, a trans pure, ogni tanto qualche animale…mi mancano gli uomini”
              AH AH AH AH AH AH AH ! XD
              Ti quoto su tutta la linea…
              L’andamento è cominciato sull’onda del “VIETATO VIETARE” e del “Bisogna provare di tutto nella vita”.
              Hai fatto caso che i più TRASGRESSIVI adesso sono proprio quelli che NON TRASGREDISCONO?
              Mio padre e mia madre, sposati da 40 anni, neppure una scappatella.
              Ma come, nessun amante?
              Fatto sesso con qualcosa di inanimato? No.
              Ma come, non ci hai provato?
              ecc ecc…

              • Antonio ha detto in risposta a Kosmo

                Kosmo pensa che c’era un vecchietto che da giovane era innamorato di una ragazza. Questa per motivazioni legate al periodo storico si è dovuta sposare con un’altro. Matrimonio normale durato per decenni. Rimasta vedova e ormai vecchia…spunta il vecchietto che le era rimasto “fedele” e l’aveva aspettata. Alla fine si sono sposati.

                Altro che non hai provato questo, non hai provato quello. Non sai come invidio questo vecchietto.

        • beciu ha detto in risposta a beciu

          Beh, intanto il fulcro della questione: è una scelta ?
          Iniziare a fare francobolli (generalmente) lo è, essere gay probabilmente non lo è.. o comunque è in dubbio, dato che questa è la questione.
          E poi paragonare un modo di essere, che tocca la sfera affettiva e sessuale e quindi incide tremendamente sulla persona e sulle scelte di vita, ad un hobby è abbastanza assurdo… probabilmente provocatorio, ma non aggiunge niente alla questione perchè non posso altro che risponderti “ma che stai a dì ?” 🙂

          • Alessandro M. ha detto in risposta a beciu

            Su quali basi sostieni che raccogliere francobolli non abbia una predisposizione genetica?

            Il mio hobby potrebbe condizionare completamente la vita: abitare in un certo posto, sposare una certa persona, non fare figli per non distrarmi, fare un certo lavoro che mi permetta di mantenere l’hobby e così via.

            Ovviamente sono provocazioni le mie..,

            • beciu ha detto in risposta a Alessandro M.

              Dici ci sia il gene “francobolli” ? 🙂
              Un hobby può condizionare la tua vita, ci mancherebbe… ma anche no, e generalmente nelle persone “equilibrate” gli aspetti fondamentali della vita hanno ragione degli hobby.
              Tra aspetti fondamentali menzionerei l’amore, la volontà di formare una coppia, poi magari una famiglia, etc… direi che l’omosessualità abbia sempre un impatto su questi aspetti no, al contrario del francobollismo o di qualsiasi altro hobby.
              Ovvio che la tua è una provocazione, però aggiunge colore alla discussione ma non è molto pertinente.
              Per di più c’è un miseunderstanding che è giusto chiarire: personalmente della causa genetica/ambientale me ne interesso poco.
              Io mi concentro sulla cosidetta “scelta di essere gay”, aspetto + interessante e pertinente all’articolo.
              Il fatto che l’omosessualità sia (ammesso e non concesso) figlia di cause ambientali non significa certo che sia una scelta nè che tale condizione sia, anche volendo, reversibile.
              Per essere chiari: una scelta ha maggiori possibilità di essere reversibile di una condizione d’essere non scelta

              • Antonio ha detto in risposta a beciu

                Ciao beciu. Il gene dei francobolli? Perchè non hai visto quello dei trenini elettrici e quello di warhammer! 🙂

                Più che altro come possiamo dire (o si potrà mai sapere) che l’omosessualità è predisposizione genetica? Nel senso, il gene gay non l’hanno trovato e questo va bene, cosa ti convince allora del fatto che l’omosessualità sia una predisposizione di alcuni individui?

                Logicamente è a scopo informativo non una critica.

                • beciu ha detto in risposta a Antonio

                  Ciao.
                  Come lo potremmo scoprire non so, ma la medicina e in genere la scienza quasi sempre ci ha stupiti…
                  Cosa mi convince ? Niente, la mia è un’opinione campata per aria, direi “a naso”…
                  Credo + nella causa ambientale, ma non nel senso che un certo tipo di ambiente/famiglia o certe esperienze possano + probabilmente portare all’omosessualità: per causa ambientale intendo che nasciamo fogli bianchi e poi cresciamo secondo la combinazione di innumerevoli variabili che ci porta la propria singolare esistenza, tra cui può darsi ci sia una qualche forma di predisposizione genetica.

              • beciu ha detto in risposta a beciu

                Rileggendomi devo dire che scrivere di fretta non è proprio il mio forte: a volte l’esposizione sembra quella di uno straniero con difficoltà nella nostra lingua.
                Spero che i concetti si capiscano comunque

                • Antonio ha detto in risposta a beciu

                  ahahah non lo dire a me che spesso salto congiunzioni o intere parole.

                  Mi fai un esempio concreto di “causa ambientale” per piacere. Perchè ho capito il concetto generale, ma non riesco proprio a rapportarlo agli omosessuali.

                  • beciu ha detto in risposta a Antonio

                    Non saprei, credo che nessuno possa sapere con certezza.
                    Però posso provare ad immaginare.
                    Magari da bambino lo sviluppo di un amiciza profonda che non si riesce a superare, oppure un’esperienza terribile con l’altro sesso.
                    Alcuni ipotizzano la situazione clichè “madre castrante, padre assente o debole”, altri ipotizzano una risposta inconscia forte ad un’educazione rigida, oppure una risposta ad una situazione familiare non tranquilla (della serie “se questa è una coppia, divento gay”, ma ovviamente a livello inconscio).
                    Alcuni ipotizzano magari come causa possibile una molestia da bambino: questo vale però decisamente per i pedofili, e io certamente non intendo avvicinare le due condizioni.
                    Non sottovaluterei forme di imprinting in età veramente infantile, in stile evento irrisorio che però, concatenato con altri, porta ad un certo sviluppo.
                    Sono tutte ipotesi però… e tutte campate un po’ in aria.

                    • Antonio ha detto in risposta a beciu

                      Ok ma sinceramente speravo in qualcosa di positivo 🙂 A confronto la mia “perversione” è una sciocchezza! 🙂
                      Non pensi che un bambino che non si riesce a superare un’esperienza terribile con l’altro sesso vada assistito psicologicamente? (ti ho trovato un’altro termine per non dire curato 🙂 ) E con lui uno con un passato “madre castrante, padre assente o debole”?

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      Considera che il mio “elenco” non è altro che un’accozzaglia di clichè e pensieri sparsi….
                      Quello in cui credo di più è l’imprinting di eventi relativamente insignificanti in giovanissima età.
                      Certo una che ha subito violenza, che sia fisica o psicologica, sarebbe meglio trattasse terapeuticamente il trauma.. ma si parla del trauma e non della sua condizione d’omosessualità.
                      Si cura ciò che si ritiene un problema.
                      Chi percepisse la sua omosessualità come un problema ha ovviamente l’esigenza (e deve avere la libertà) di risolvere il suo problema.
                      Mi chiedo però se:
                      – esiste una reale possibilità di tornare indietro ?
                      – la percezione dell’omosessualità come un problema potrebbe essere essa stessa “il problema”, ovvero sei gay e non puoi farci niente ma vivi la tua condizione talmente male da pensare di doverci fare qualcosa..
                      Le mie non sono domande “tendenziose”, non voglio sottintendere niente: penso solo che la questione sia complicta alquanto.

                    • Antonio ha detto in risposta a beciu

                      “ma si parla del trauma e non della sua condizione d’omosessualità. Si cura ciò che si ritiene un problema.” Ma se questa condizione è scaturita da una serie di traumi, comunque tanto normale e sana non mi sembra.
                      -Se esiste una reale possibilità di tornare indietro. Al 100% non ti so rispondere, anche perchè è un fattore nuovo e io non sono mai stato omosessuale 🙂 (forse qualche incomprensione da piccolo ma nulla di più). Fatto sta che alcune testimonianze che ho sentito (vedi in questo sito) parlano della possibilità di tornare alla condizione etero.
                      Se è possibile “cambiare sponda” come smettere di fumare le sigarette, bhe mi lascia pensare che l’omosessualità non sia una condizione così determinante. Direi anzi che mi rimanda al solito discorso della perversione, ma non voglio annoiarti coi soliti discorsi. 🙂
                      -Dipende cosa vuol dire “omosessualità=problema”. Io te l’ho detto l’altra volta, gli omosessuali in quanto esseri umani non mi danno nessun problema, e la tua condizione la vivono come gli pare. Il problema secondo me è più l’omosessualità nella società come viene vista, come si è trasformata. I gay di 5 10 anni fa non mi davano nessun fastidio (nonostante già si lamentavano che erano discriminati), adesso sono qualcosa di insopportabile, sono alle stregua di Semiramide: l’omosessualità non è un comportamento normale e questo lo sappiamo tutti (anche loro) ma comunque hanno il bisogno di farla passare per come non è (forse proprio perchè sanno che non lo è). Hanno cominciato a manipolare informazioni e media cercando prima di far passare i loro comportamenti come “normali” e successivamente come meglio dei “normali”, andando spesso e volentieri a giocare sulle teste dei ragazzi, che si sa, sono i più deboli e i più propensi. Questo non è sono inaccettabile, è anche pericoloso. Stesso gioco hanno e stanno facendo con l’aborto.
                      A questi poi si sono aggiunti un sacco di gruppi di supporto (vedi i simpatici atei) che sperando di cancellare con un colpo di spugna il cristianesimo, cercano strategicamente di logorare da più fronti.
                      La verità è che se ci fosse più obbiettività culturale, sarebbe tutto più semplice…

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      “Ma se questa condizione è scaturita da una serie di traumi, comunque tanto normale e sana non mi sembra.”
                      Questa può essere FORSE una della cause.
                      E anche nel caso in cui è, non è detto sia un problema.
                      Faccio un balzo ideologico notevole nel raccontarti che da piccolo feci indigestione mangiando, tra le altre cose, i piselli.
                      Soffrii molto, ergo quel trauma mi ha reso la persona che sono ora:
                      uno che non gli piacciono i piselli (;)), ma mica è una condizione sfavorevole !!
                      A parte gli scherzi, spesso si giudica in maniera migliore una cosa guardando quella cosa più che al modo in cui ci si è arrivati.

                      “Se è possibile “cambiare sponda” come smettere di fumare le sigarette, bhe mi lascia pensare che l’omosessualità non sia una condizione così determinante.”
                      Talvolta un uomo passa dall’adorare le donne al cercare gli uomini: la condizione d’esistenza è mutevole, cambiamo modo di pensare, valori, fede, e talvolta anche gusti sessuali.
                      “Siamo eterosessuali per approssimazione, non per scelta” (cit. Trainspotting)

                      Sul fatto che la comunità gay voglia far passare alcuni atteggiamenti per “normali”, penso voglia sottintendere la volontà di essere accettati.
                      Al posto di “normali” metti “accettabili” o se preferisci “tollerabili”, e il senso cambia.
                      Poi ovvio che ci sono delle esagerazioni, e quelle vanno indicate e corrette: censurare una persona che racconta la propria sessualità (se questo è il caso dell’attrice) in nome di chissà cosa è sbagliato.

                    • Antonio ha detto in risposta a beciu

                      – Ok i piselli (con i quali per altro avevo una storia simile anche io 🙂 ), ma non te la prendere se mi sembra un’esempio cazzata, mi spiego meglio:
                      1 punto: tra i disturbi post-traumatico da stress, perchè questi mi hai nominati, hai schizofrenia, disturbi psicotici, allucinazioni, deliri, depressione, perdita di peso, diminuzione dell’appetito, attacchi di panico, tremori, sensazione di soffocamento, claustrofobia, agorafobia, anoressia nervosa, bulimia nervosa, cleptomania, e potrei continuare all’infinito. Categoria a parte sono i disturbi sessuali e dell’identità di genere. In questa categoria rientrano le parafilie che sono state individuate come le più frequenti presenti nei soggetti che commettono alcuni tipi di reato. in quanto comprendono l’esibizionismo, la pedofilia, varie perversioni e violenze sessuali in genere.

                      A questo punto, prendi il caso dell’esibizionismo, della pedofilia o della cleptomania. Magari per i soggetti non è un problema e ci convivono benissimo. Ma a chi dobbiamo lasciare decidere che sia un problema? Un cleptomane andrebbe assecondato perchè quel trauma l’ha reso la persona che è ora o andrebbe curato?

                      2 punto: Se rigiro il tuo discorso: Uno o più traumi ti hanno reso ciò che sei. Legittimo. Dal tuo discorso sembra che però bisognerebbe liberalizzare “il traumatizzare” per permettere alle persone di crescere. Ci sono stati omosessuali che sono diventati tali in seguito ad abusi sessuali (una carta che viene giocata spesso nei processi dei preti pedofili). Non so come vive la sessualità quell’individuo, ma non credo rinuncerebbe a cancellare quel trauma a rischio di non essere più quello di adesso. Poi logicamente “la scelta” spetta a loro. O no?

                      – “la condizione d’esistenza è mutevole”. Vero, me per primo. Ma allora l’omosessualità dipende solo dal gusto del momento? Oggi mi piacciono i cappotti, domani i piumini.

                      – Si ma io accetto tutti i comportamenti accettabili 🙂 Purtroppo il comportamento delle lobby omosessuali è ben lontano da tutto ciò, vedi l’articolo. L’omosessualità ormai è marketing. Ti invito anzi a leggere quest’articolo.

                      http://www.uccronline.it/2011/12/02/strategia-del-linguaggio-gay-che-cose-realmente-lomosessualita/

                      o questo

                      http://www.uccronline.it/2011/11/24/perche-il-disagio-degli-omosessuali-aumenta-anche-nelle-societa-gay-friendly/

                      o questo

                      http://www.uccronline.it/2011/11/16/lex-presidente-dellapa-«dallomosessualita-si-puo-uscire-lapa-e-solo-politica»/

                      Per fortuna questo sito è ricco di esempi 🙂

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      Ho letto l’articolo che spiegava il termine “omosessualità” (il primo link).
                      Mi aspettavo una cosa del genere, ma leggerla fa uno strano effetto.
                      Premetto che ragiono dando per scontato quello che dice l’articolo: alla fin fine le lobby gay, nel caso specifico, fanno bene a lottare per mantenere confusa una definizione di “omosessualità” che cmq non è certo univoca !
                      Ti spiego: affermare che tutti i gay sono “gay x sempre” è una vaccata, ma è anche vero che una buona percentuale lo è (o crede di esserlo e non fa/trova niente per cambiare).
                      In ogni caso ci sono diritti violati (ma scherziamo, ci sono degli stati che non permettono sesso anale tra persone consenzienti ? ), quindi hanno trovato una buona strada, + o – veritiera (nè vera del tutto nè falsa del tutto) per difendersi.
                      Come al solito: in un ambiente ostile le reazioni possono essere anche poco pulite.
                      Sarebbe bene avere un ambiente pulito e tollerante, mettere i paletti laddove vanno messi e lasciare la libertà laddove va lasciata.

                      Torniamo ai primi punti della tua risposta.
                      1) Dò ovviamente per buono quello che dici in termini di definizioni scientifiche.
                      Ti chiedi chi deve decidere quando c’è un problema.
                      Il problema c’è quando c’è ! 🙂
                      Il cancro ti uccide ? Si cerca di curarlo.
                      L’impotenza non ti fa stare bene con te stesso ? Viagra
                      L’insonnia ti rende la vita un inferno ? Sonnifero.
                      La depressione ti fa piangere ? Una buona terapia psicologica.
                      Sei pedofilo e ti va bene così ? A me società no, perchè mi stupri i bimbi.
                      Sei cleptomane ? A te può andar bene, a me società mica tanto.
                      Sei omosessuale ? Contento te… a me non viene nessun danno.
                      Non vedo problemi nell’omosessualità, se non di tipo semantico: non è un comprotamento normale, è parafilia, perversione, mentono sul fatto che sia una condizione “fissa” (ti cito liberamente proprio perchè, con equilibrio, mi sottoponi molte cose da valutare :)), ma non vedo un reale danno nè per loro (se sono felici) nè per la società (se non vogliono fare questioni su eventuale prole).

                      2) Beh… per un pedofilo farei una scelta coatta, tipo o il carcere o “rimuovi il trauma”.
                      Non dico che ci deve essere libertà di “traumatizzare”, dico che i traumi capitano… shit happens !
                      Io stesso ho subito una molestia quand’ero piccolo e tutt’ora ne subisco le LIMITATISSIME conseguenze (semifobia da contatto maschile, io sono un vero e proprio OMOFOBICO :)), però ho valutato che il danno è lieve e posso conviverci.
                      Figurati chi è gay e non pensa che questo sia un problema: loro l’unico problema che vedono è una società intollerante, a partire magari dalla stessa loro famiglia.
                      Per loro spesso i traumi vengono dopo.

                    • Antonio ha detto in risposta a beciu

                      Però vedi, anche tu hai un’opinione ambivalente 🙂 (che hanno tutti visto che ogni caso, è un caso a se) :

                      “L’insonnia ti rende la vita un inferno ? Sonnifero.”
                      “Sei cleptomane ? A te può andar bene, a me società mica tanto.”

                      E il discorso è sempre quello. Fino a quando c’è di mezzo solo il singolo e nessun altro allora il problema non esiste. Quando il fenomeno tocca gli altri, il problema c’è. La questione è quindi vedere se il problema è un problema reale o no.

                      Bhe è un problema “reale” che è stato creato a tavolino un codice di comportamente che si è impadronito del mondo omosessuale a tal punto che si pretende di dettar legge alla scienza e all’opinione pubblica? (E questo è per farti l’esempio dell’articolo in alto, perchè poi ce ne sarebbero parecchi di articoli simili). Tanto che un personaggio pubblico sia costretto a ritrattare un pensiero personale su una situazione personale?
                      Io la mia risposta ce l’ho 🙂 e per quanto possano dirmi che non è vero, questo influisce (magari indirettamente) ma immancabilmente su tutta la società.

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      Per il particolare aspetto della questione che hai citato “comportamento codificato che non permette di esprimere opinioni o raccontare esperienze diverse” non ti dò certo torto.
                      Posso capire perchè lo fanno, ma non per questo sono d’accordo.

  10. Stefano Colombo ha detto

    Mi pare che il problema sia effettivamente di libero arbitrio vs. determinismi vari.
    La cristianita’ ha mediamente sempre considerato la natura e le sue leggi UNO dei fattori in gioco, per quanto molto importante.
    Pensare il corredo genetico come predeterminante puo’ salvare dal senso di colpa ma ammazza la liberta’.
    L’ipotesi di una liberta’ dall’ambiente e dai condizionamenti invece pone seriamente il problema del bene e del male, della responsabilita’, ecc.
    Per questo l’ideologia del movimento omosessualista deve sostenere che ci si puo’ scoprire gay, ma non si puo’ ripensarci.
    L’eterosessualita’ (parola assai problematica in se’, perche’ i sessi o sono complementari o smarriscono senso…) e’ allora uno stato di “falsa coscienza”: quando si sia raggiunta la “verita’” non ci puo’ essere ripensamento.
    A rifletterci l’ortodossia omosessualista e’ di una rigidita’ da Sant’Uffizio intorno al ‘600… comico no?

    • Alessandro M. ha detto in risposta a Stefano Colombo

      Il ragionamento è corretto ma credo che la questione sia molto più banale: gli omosessuali vogliono ambire alla minoranza etnica, così come ebrei o neri per mettersi al riparo da qualunque critica e ottenere lo status protettivo da parte dello stato (si veda la legge sull’omofobia fortunatamente addormentata in parlamento, con la quale si vuole sostenere che discriminare un omosessuale sia più grave del discriminare un handicappato)

      • StefanoPediatra ha detto in risposta a Alessandro M.

        Come ci ha fatto presente lorenzo in un’altra discussione, sembra che la legge sull’omofobia possa avere un ritorno di fiamma (http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-siamo-ritardati-culturali-4388.htm).

        • lorenzo ha detto in risposta a StefanoPediatra

          Per questo mi sono stancato di essere accomodante.
          L’omosessualita per la dottrina cattolica rimane un gravissimo peccato.
          Stà insinuandosi anche tra i cattolici, con la necessaria comprensione ed accoglienza per tutti i peccatori, nessuno escluso, anche una certa comprensione per i peccati, ed anche l’omosessualita è ormai considerata da molti credenti un peccatuccio veniale.
          Il peccato impuro contro natura è un peccato di una gravità estrema.

          • StefanoPediatra ha detto in risposta a lorenzo

            Lorenzo, un conto é essere accomodanti, altro é essere caritatevoli.

            Io credo che il cristiano debba chiamare le cose col proprio nome e giudicare le cose e non le persone avendo verso le prime un atteggiamento di rifiuto fermo quando rappresentano un disordine morale e per le seconde un atteggiamento di carità.

            Io non sono un esperto ma penso che la Chiesa non condanni le persone omosessuali che vivono castamente. E se non lo fa la Chiesa non possiamo farlo nemmeno noi.

            • lorenzo ha detto in risposta a StefanoPediatra

              Sono perfettamente daccordo con te.
              Accomomodante infatti non si riferiva alle persone omosessuali che molto spesso sono dei cattolici molto ma molto migliori di me, ma a quello che oggi viene ritenuto politicamente corretto.
              Non ho nessuna intenzione di accettare per buona la bufala dell’identità di genere.

  11. StefanoPediatra ha detto

    Ciao a tutti. Lasciatemi fare per una volta l’avvocato del diavolo. 🙂

    Io non sarei così categorico nell’affermare che l’omosessualità è sempre una scelta consapevole. Così come non possiamo escludere aprioristicamente che nel determinismo dell’omosessualità, come nel caso di altre situazioni ben conosciute, esistano fattori genetici predisponenti coi quali interagiscono fattori ambientali, intesi come educazione, affettività, cultura, stili di vita e chi più ne ha più ne metta. Certo, alla luce delle conoscenze scientifiche attuali sappiamo che al momento non è stato riconosciuto alcun gene “dell’omosessualità” ma non sappiamo micca tutto sul genoma umano, ancora.

    Il fatto che io personalmente ritenga che l’omosessualità non è una malattia genetica conta meno di nulla. Conta molto di più la mancanza di un’evidenza scientifica a favore dell’origine genetica dell’omosessualità ma anche questo conta fino a che non si riesca a dimostrare il contrario.

    Ma a prescindere dall’esistenza o meno di questo famoso “gene dell’omosessualità”, mi sembra molto importante ricordare che non tutto ciò che è “genetico” è anche “normale” o una “variante della normalità” come alcuni pretenderebbero (ricordo a questo proposito una discussione su questo sito con un utente che sosteneva, a proposito della normalità “genetica” dell’omosessualità, che anche le persone affette da Sindrome di Down sono in realtà varianti genetiche della normalità naturale e che siamo noi esseri umani snob a considerare questa variabilità una patologia). Tant’è vero che si parla di “anomalie” genetiche o di “alterazioni” del genoma o di “malattie” genetiche.

    Inoltre, è bene che ci ricordiamo tutti che molto di ciò che è scritto nel nostro genoma può realizzarsi o meno a seconda che intervengano fattori ambientali che possono spingere in una direzione piuttosto che in un’altra. Sappiamo bene ad esempio che un conto sono la predisposizione o la familiarità nei confronti di una certa patologia, tutt’altra cosa è l’evenienza che una persona si ammali di quella malattia. Questo vale per l’asma, per i tumori, per le malattie mentali, per moltissime altre patologie. Ma, cosa ancora più complicata, nemmeno di molte malattie genetiche ereditabili di cui conosciamo i geni mutati (cioè diversi rispetto alla normalità) possiamo prevedere quale sarà l’evoluzione nei soggetti portatori delle mutazioni; infatti anche persone che hanno gli stessi geni mutati possono ammalarsi a diverse età, con diversa gravità o non ammalarsi per niente. Addirittura due fratelli con le stesse identiche mutazioni per una stessa malattia possono presentare due quadri clinici completamente diversi.

    Perchè ho scritto tutto ciò? Per sottolineare come siano importanti i fattori ambientali nel determinismo di certe patologie, genetiche o non genetiche, o di certe situazioni, normali o non normali.

    Personalmente credo che ci siano persone che hanno certamente “scelto” liberamente di vivere la propria sessualità e affettività in un certo modo piuttosto che in un altro (forse la maggioranza? non saprei dire) ma che ci siano anche persone sulla cui maturazione affettiva e psicologica hanno influito così tanti fattori ambientali confondenti e condizionanti che alla fine la loro scelta è stata in realtà una “non scelta”. Penso a tutti coloro che ad esempio hanno subito un pesante condizionamento psicologico durante l’infanzia. In questo senso credo che abbia ragione anche beciu.

    Una cosa mi sento di affermarla con una certa tranquillità e cioè che sia che si tratti di una “scelta consapevole” sia che si tratti di una “scelta condizionata”, ogni scelta ha per definizione la possibilità di essere cambiata, autonomamente o con l’aiuto di una terapia (anche di de-condizionamento). Inoltre, qualora si dimostrasse che l’omosessualità è predeterminata geneticamente e si realizza col contributo di fattori ambientali non vedo cosa ci sarebbe di male nel proporre a chi lo desiderasse (e, ripeto, a chi lo desiderasse e dunque non in maniera coercitiva su tutte le persone omosessuali) un trattamento specifico, così come si fa per molte altre situazioni al limite della normalità.

    In sintesi, io non penso personalmente che l’omosessualità sia un’altra normalità, una sua variante. Non so se sia una malattia genetica (al momento la scienza sembrerebbe dire di no) o piuttosto un “disturbo” della personalità o dell’identità sessuale o magari solo una “trasgressione” o nulla di tutto questo. Proprio perchè non ne conosco con certezza l’origine, rispetto, pur non condividendola, la scelta personale delle persone omosessuali che stanno bene con se stesse e che non si pongono in contrapposizione con chi le circonda. Ma mi piacerebbe che, allo stesso modo, le persone omosessuali “serene” rispettassero coloro che non si trovano a proprio agio in questa condizione e desiderano essere aiutati a cambiarla. Cosa c’è di più semplice?

    • fabrizio ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Che bel discorsetto falsamente politicacamente corretto, vorrei vedere se qualcuno venisse da te e ti dicesse che sei anormale o malato perchè scendi con il piede sinistro dal letto! e cercasse di convincerti che ti devi curare e quando tu ritenendo che come scendi dal letto fosse una tua scelta ti venisse detto che devi essere tollerante verso chi si lascia curare, in nome di una setta basata su di un essere immaginario, idolatrato da una ristretta conbricola di essere umani che non dorme e quindi non scende mai dal letto!!!!! Gli omessussuali, i transessuali esistono da prima di voi anche se avete fatto di tutto per cancellare questa realtà!! Cosa c’è di più semplice!!!
      PS io sono eterosessuale!!!

      • Antonio ha detto in risposta a fabrizio

        Fabrizio, tralasciando tutte le boiate che ti hanno inculcato nella testa, se hai davanti una persona che si crede un pollo, e si lamenta di essere nato pollo nel corpo di un uomo. Tu cosa pensi appena ti giri dall’altra parte?

      • StefanoPediatra ha detto in risposta a fabrizio

        Caro fabrizio, dov’è che sono stato “falsamente politicamente corretto”, in altre parole “ipocrita”?

        Ho chiaramente scritto che non penso che l’omosessualità sia genetica (e che al momento non c’è alcuna evidenza scientifica che lo sia) nè che tutte le persone omosessuali siano tali per scelta ma che molte di loro probabilmente sono ciò che sono in quanto hanno subito condizionamenti di vario tipo.

        Ho scritto chiaramente che non considero normale l’omosessualità ma che comunque rispetto chi è omosessuale.

        Dove vedi dell’ipocrisia in quello, molto netto, che ho scritto?

        L’esempio poi del piede con cui scendo dal letto mi pare assolutamente senza senso e comunque, volendo provare a trovare un po’ di senso, l’importante non è se uno viene a dirmi che non è normale scendere dal letto col piede sinistro nè che mi faccia sapere che esiste eventualmente una cura per aiutarmi a scendere dal letto col piede destro. Il problema è che tutti coloro che scendono dal letto col piede sinistro, che lo facciano per scelta oppure perchè hanno un problema all’arto controlaterale, mi lascino libero di decidere se farmi curare affinchè io possa imparare a scendere dal letto anche o solo col piede destro.

        Quanto all’essere immaginario idolatrato da una setta, dove hai letto nel mio commento che io vorrei imporre a tutti gli omosessuali, nel nome di Dio, di andare dallo psicologo? Non ho forse scritto l’esatto opposto? E cioè che mi piacerebbe che chi chiede rispetto e libertà relativamente alle proprie scelte in tema di orientamento sessuale abbia lo stesso atteggiamento libertario nei confronti di chi decide di cambiare il proprio orientamento o di raccontarsi?

        Infine io non ho mai negato che l’omosessualità sia esistita anche nell’antichità (almeno a partire da quando abbiamo qualche documento storico che lo attesti) nè mi pare di aver scritto nulla che cercasse di negarla. Così come non mi pare che nessuno cerchi di negarla. E’ anzi una realtà sempre più diffusa o, almeno, sempre più conosciuta.

        Caro lorenzo, prima di partire armato di astio e punti esclamativi per la prossima crociata (vabbè, la parola non è proprio quella che si addice più fedelmente al tuo modo di pensare, ma è per intenderci) prova a riflettere prima di sparlare e magari leggi anche bene ciò che le persone scrivono.

        Infine, lasciami dire che la cosa più “stonata” che ho visto è quella contenuta nel tuo post scriptum. Sembra quasi che tu voglia prendere le distanze da coloro che stai difendendo a spada tratta. Magari è solo un’impressione, ma parlando di “falsamente politicamente corretto”…

        • StefanoPediatra ha detto in risposta a StefanoPediatra

          Ops: nel penultimo capoverso mi sono rivolto erroneamente a “lorenzo” anzichè a “fabrizio” come avrei voluto! Chiedo scusa a “lorenzo” per l’involontaria confusione. 🙂

          • lorenzo ha detto in risposta a StefanoPediatra

            😀

            • Antonio ha detto in risposta a lorenzo

              Stefano stai rispondendo ad uno che come argomento a favore dell’omosessualità e della transessualità ha portato il fatto che ci sono prima di noi…(esattamente come l’omicidio, il fratricidio, la pedofilia, lo stupro, la zoofilia, i massacri, e tutte quelle simpatiche cose che fabrizio non ha considerato ma che reputa negative). Fagli un discorso serio quando sceglierà meglio le sue argomentazioni.
              Il suo scopo tanto era farci la solita solfa e cogliere l’occasione per chiamarci tutti stupidi perchè crediamo (secondo l’intelligentone) in un essere immaginario.

          • Kosmo ha detto in risposta a StefanoPediatra

            Stefano, da un po’ di tempo attiri tutti quelli più “esagitati”, eh!!! 😉

            • StefanoPediatra ha detto in risposta a Kosmo

              Interessante esperienza, davvero! 🙂

              Sarà forse perché tocco dei nervi scoperti? 🙂

              • Kosmo ha detto in risposta a StefanoPediatra

                direi che sei come il dentista che tocca il nervo del dente, senza manco usare la carbocaina!!! 😉

                • StefanoPediatra ha detto in risposta a Kosmo

                  Caro Kosmo, in un mondo dove tanta gente è anestetizzata da false ideologie prima ancora che dall’uso di sostanze stupefacenti, in una società che si è fatta rimbambire da tanti falsi profeti (politici, scienziati, tele-predicatori e sedicenti maghi) forse ogni tanto “pungere” un nervo e provocare un picolo dolore magari può contribuire a dare un po’ la sveglia.

                  Non ce ne stiamo accorgendo ma siamo come quella rana che sta lessandosi, sempre più intorpidita, a fuoco lento nella pentola senza capire che basterebbe un salto per salvare la pelle. La storiella l’ho già raccontata in un’altra discussione su questo sito. 🙂

                  • Kosmo ha detto in risposta a StefanoPediatra

                    No! Il salto ormai è troppo tardi per farlo.
                    I muscoli sono belli che cotti!
                    Non hai capito che siamo *FINITI*?
                    E’ come in quelle battaglie dove, come ti giri giri, vedi i corpi dei tuoi commilitoni morti, e sventolano solo gli stendardi dei nemici?
                    Allora che fai? Aspetti che arrivi l’orda degli invasori.
                    Aspettiamo di diventare una colonia, prima della Germania, poi tra qualche anno della Cina.

      • lorenzo ha detto in risposta a fabrizio

        Io sono ben cosciente di non essere politicamente corretto e di essere considerato un diverso perché ritengo che l’omosessualità è contro natura; sono inoltre ben consapevole che quando tu ed i tuoi amici riuscirete a far passare le leggi sull’omofobia, con questo mio modo di pensare rischierò anche sanzioni penali; tu però dovresti spiegarmi una cosa: perché questo mio essere diverso dalla massa dei benpensanti non mi da alcun fastidio?

  12. Fedele Razio ha detto

    Omosessualità: il problema linguistico.

    Cari amici, solo il fatto che basiamo le nostre discussioni sul termine “omosessualità” è la dimostrazione che culturalmente l’agenda gay ha vinto.

    “Omosessualità” è una parola che contiene troppi significati: una sorta di nebbia all’interno della quale è impossibile fare un ragionamento corretto.

    Se vogliamo cominciare a rimettere le cose al loro posto, dobbiamo cominciare dal linguaggio. Per ragionare sul tema dell’omosessualità come argomento, le parole da usare devono riflettere il dato reale di cui si parla:

    a) Primo dato reale: non esiste un “gene gay”; quindi, è del tutto sbagliato dire di una persona “è omosessuale”;

    b) Esistono persone che provano attrazione erotica verso persone dello stesso sesso: si chiama omofilia (in inglese, same sex attraction); a me piace usare l’espressione di “persone che vivono l’esperienza dell’omofilia”;

    c) Esistono persone che hanno rapporti sessuali con persone dello stesso sesso; per questo tipo di rapporti trovo azzeccata l’espressione “rapporti sessuali omofili”;

    d) Non tutte le persone che vivono l’esperienza dell’omofilia hanno rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, e viceversa; esistono infatti anche comportamenti sessuali omofili senza attrazione erotica;

    e) Esistono moltissime persone incerte rispetto alla propria identità sessuale, di norma a causa di fattori ambientali riconducibili alla famiglia o a esperienze di abusi di varia natura (non necessariamente sessuali, ma anche emotivi);

    e) I comportamenti sessuali omofili sono fortemente incoraggiati da ampie forze mediatiche e sociali, il che può incoraggiare persone con incertezze rispetto alla propria identità sessuale a sperimentare esperienze sessuali omofile.

    Insomma, il quadro è semplice, ma non banale, e il punto fermo che è necessario tenere è che le persone che desiderano mettere in discussione eventuali pulsioni omofile di cui fanno esperienza devono essere libere di farlo (secondo il principio della libertà del paziente nel definire gli obiettivi della relazione terapeutica), così come i terapeuti devono essere liberi di fornire a tali persone i servizi più adatti a loro.

    Cari saluti.

    • Antonio ha detto in risposta a Fedele Razio

      Omofilia è geniale…non c’avevo mai pensato.
      Ma è troppo vicino a pedofilia, zoofilia…non te lo faranno mai passare 🙂

  13. Carlo Trevisan ha detto

    non credo che da etero si diventi omosessuali… piuttosto si cerca di nascondere l’omosessualità auto convincendosi eterosessuali, e dopo un tot di anni, esce nuovamente la propria natura.

    idem con l’etero sessuale che per esempio, non avendo superato bene il concetto di edipo (o di elettra) si convince omosessuale, per poi ritornare etero.

    purtroppo da etero ad omo, è molto fashion, mentre il contrario è tabù visto che da certe lobby gay è visto come un’offesa.
    però dal mondo, che funziona proprio perchè è etero (nulla contro i gay, ma due maschi o due donne non mettono al mondo un figlio) guai dire qualcosa che possa anche vagamente infastidire chi è gay.

    • Diener ha detto in risposta a Carlo Trevisan

      O magari a una persona può piacere un’altra persona e basta? Che senso ha farsi queste seghe mentali? Anche se l’omosessualità è un comportamento cosa succede?

      • GiuliaM ha detto in risposta a Diener

        Prova a chiederlo a “Nixon Wayne Besen, fondatore della Truth Wins Out”, dato che è stato lui a lamentarsi della cosa…

        • Diener ha detto in risposta a GiuliaM

          Io ero rivolto ai vari utenti che si mettono il problema di catalogare l’omosessualità come un problema e di porre come soluzione delle “terapie di cura”. Cioè sinceramente esistono anche delle persone che hanno un comportamento timido, ma non vedo perchè mettere delle “terapie di cura” dato che non esiste il “gene della timidezza”. Cioè cosa ce ne importa sinceramente? Quello che fanno sono affari loro. Così magari si eviterebbero anche i classici scontri tra religiosi e omosessuali..

          • Alessandro M. ha detto in risposta a Diener

            Sono d’accordo con te. Chi parla di malattia e di cura è da emarginare perché -anche se avesse ragione- è davvero irrispettoso verso gli omosessuale e contraddice il principio della Chiesa di criticare il peccato e non il peccatore. Non ci potrà essere mai nessun dialogo se ci si pone in questo modo.

            • lorenzo ha detto in risposta a Alessandro M.

              Come cattolico, se vedo che un mio fratello ha intrapreso una strada che conduce alla morte eterna, debbo almeno, come minimo, metterlo in guardia sulle conseguenze delle sue azioni.
              Se per il mio “buonismo”, quel mio fratello si perde, cosa racconterò a nostro Padre quando mi chiederà conto di cosa ho fatto per salvarlo?

              • Alessandro M. ha detto in risposta a lorenzo

                Non si aiuta di certo definendo le persone dei “malati”. Anzi, si polarizzano ancora di più le posizioni. Ti consiglio pertanto di leggere cosa dice la Chiesa sull’omosessualità, sempre che tu voglia attenerti al Magistero e non intenda essere “più cattolico del Catechismo”.

              • Diener ha detto in risposta a lorenzo

                Lorenzo, sei tu che stai pensando che lui stia andando verso la “morte eterna” (e vorrei anche sapere perchè, se ti va di spiegarmelo). Non puoi avere il diritto di fermarlo (ma perchè si dovrebbe poi?), non mi sembra che l’omosessualità sia un male che devi fermare. Puoi fermare un suicidio, un omicidio, ma un rapporto omosessuale sai che fastidio può dare..

                • Alessandro M. ha detto in risposta a Diener

                  Questa però è un’interpretazione sbagliata del pensiero di lorenzo. Non parla di “fermare”, ma di “metterlo in guardia”. Anch’io ritengo personalmente che l’omosessualità abbia un aspetto di peccato e mi posso sentire invitato e devo essere legittimato a dare la mia personale opinione. Tanti omosessuali sono “usciti” (come dicono loro) grazie ad un’amicizia vera con un cattolico ad esempio, grazie alla conversione o ad una lettura sincera della posizione della chiesa. Quindi non c’è nessun tentativo di fermare, ci mancherebbe. E il libero arbitrio dove finirebbe?? Si tratta di fare una proposta, da accogliere o rifiutare liberamente.

                  La mia critica a lorenzo è quella di non attenersi alla posizione della Chiesa che non parla mai di “malattia”, ma di disordine affettivo. Le cose sono molto diverse, tutti i peccati che vengono definiti tali sono dei disordini. Ne commetto anch’io a centinaia purtroppo. Non si può inoltre pensare di venire ascoltati quando si danno giudizi del genere, assolutamente contro-producenti.

                  • lorenzo ha detto in risposta a Alessandro M.

                    Il Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2357 , riferendosi all’omosessualità afferma esplicitamente: “… La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf ⇒ Gen 19,1-29; ⇒ Rm 1,24-27; ⇒ 1Cor 6,10; ⇒ 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. … In nessun caso possono essere approvati.”

                    Ti allego inoltre l’intero punto 8 della Dichiarazione Persona humana:
                    “ Ai nostri giorni, contro l’insegnamento costante del magistero e il senso morale del popolo cristiano, alcuni, fondandosi su osservazioni di ordine psicologico, hanno cominciato a giudicare con indulgenza, anzi a scusare del tutto, le relazioni omosessuali presso certi soggetti. Essi distinguono – e sembra non senza motivo – tra gli omosessuali la cui tendenza, derivando da falsa educazione, da mancanza di evoluzione sessuale normale, da abitudine contratta, da cattivi esempi o da altre cause analoghe, è transitoria o, almeno, non incurabile, e gli omosessuali che sono definitivamente tali per una specie di istinto innato o di costituzione patologica, giudicata incurabile.
                    Ora, per ciò che riguarda i soggetti di questa seconda categoria, alcuni concludono che la loro tendenza è a tal punto naturale da dover ritenere che essa giustifichi, in loro, relazioni omosessuali in una sincera comunione di vita e di amore, analoga al matrimonio, in quanto essi si sentono incapaci di sopportare una vita solitaria.
                    Certo, nell’azione pastorale, questi omosessuali devono essere accolti con comprensione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza; ma non può essere usato nessun metodo pastorale che, ritenendo questi atti conformi alla condizione di quelle persone, accordi loro una giustificazione morale. Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio. Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.”

                    Non invidio certo quei sacerdoti e quei credenti che, per farsi belli agli occhi del mondo, mitigano fino a travisarlo il vero insegnamento del Magistero: ne dovranno rispondere di fronte a Dio

                • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                  Io, come cattolico, debbo condannare con tutte le mie forze, anche a rischio della mia stessa vita, coloro che si arrogano il diritto di giustiziare delle persone solo perché sono omosessuali.
                  Detto questo però, debbo condannare con la stessa forza una cultura che ha perso il lume della ragione e non riesce più a capire che il comportamento omosessuale, non la persona omosessuale, e l’ideologia di genere sono cose contro natura.

                  • Diener ha detto in risposta a lorenzo

                    Lorenzo, un uomo e una donna si amano, ok. Un uomo e un uomo si amano, e dove sta il fastidio altrui? Non darmi l’esempio della zoofilia e della pedofilia perchè non sono collegati in quanto entrambi sono rapporti senza consenso. Si tratta di due persone della stessa specie, che si amano in quanto persone e non in quanto sesso. Poi possono anche non amare momentaneamente un uomo e amare una donna, ma mi chiedo io che fastidio debba dare a Dio il fatto che un uomo ami un altro uomo. Pensi davvero che a Dio, se esiste, importi qualcosa di tutto ciò?

                    • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                      Io distinguo tra Agape ed eros.
                      L’Agape è un sentimento che non conosce limitazioni di genere maschile o femminile.
                      L’eros è prevalentemente una pulsione di origine naturale finalizzato alla perpetuazione della specie, le cui precise leggi si possono razionalmente dedurre dalla conformazione anatomica dell’uomo e dalla donna: i comportamenti omo-sessuali, sono comportamenti contro natura.
                      Se a qualcuno piacciono le depravazioni si accomodi, ma a me fanno un tantino schifo

    • Diener ha detto in risposta a Carlo Trevisan

      Aspetta con “queste seghe mentali” intendevo non le tue, ma tutte le polemiche che si vengono a creare ogni volta che si parla di omosessualità

  14. Diletta ha detto

    A dire il vero, la cosa che mi sembra più interessante nell’articolo non è la questione sulla possibilità di scegliere o meno di diventare omosessuali, ma l’evidenza dal fatto che esiste una sorta di rigido codice di comportamento nella comunità gay, e per estensione nel mondo del politicamente corretto, che non può essere infranto per nessun motivo.
    Cioè, la Nixon dice “per me l’omosessualità è stata una scelta”. Non si può dire che abbia fatto affermazioni apodittiche, che abbia preteso di parlare per tutti i gay etc. Eppure si levano reazioni a dir poco assurde, proteste, lamenti, “è gravissimo”, “non si permetta”…
    Insomma, la Nixon si permette di esprimere un parere sulla *propria* sessualità e viene durissimamente contestata.
    Questo, secondo me, è l’aspetto veramente interessante della vicenda: un’area di opinione che siamo abituati ad associare al libertarismo più assoluto è in realtà del tutto rigida su un certo numero di dogmi assolutamente non contestabili. Il “pensiero gay” si è impadronito del mondo omosessuale a tal punto che non solo si pretende di dettar legge alla scienza ed all’opinione pubblica, ma il singolo omosessuale non è nemmeno libero di definire se stesso come più gli sembra ragionevole: non è permesso esulare dalle categorie prestabilite.
    E’ ovvio che, in un universo mentale così piccino, qualsiasi minimo sgarro è una minaccia e va affrontato con i soliti strumenti un po’ beceri di questo mondo: vittimismo, accuse fuori luogo, aggressività verbale. La Nixon non è mica una di quegli ex-omosessuali che, siccome non dovrebbero esistere, il gay-pensiero odia tanto: è una donna stabilmente impegnata in una relazione omosessuale da anni, un esponente che sembrerebbe perfetto per il mondo gay, famosa, di talento, in una relazione stabile e duratura… ma tutto questo non basta a garantirle i favori del politicamente corretto. Se sgarra un minimo, è una nemica.

  15. gigi ha detto

    In realtà ha dichiarato che, essendo BISESSUALE (aggiungendo che la bisessualità non è una scelta), ha scelto di essere in un rapporto gay. GROSSA DIFFERENZA

    • Franz ha detto in risposta a gigi

      Fonti?

        • Franz ha detto in risposta a gigi

          Caro gigi, è la solita ritrattazione dopo le polemiche 😀 Le parole della Nixon che valgono sono queste: http://www.huffingtonpost.com/2012/01/23/cynthia-nixon-wit-being-gay_n_1223889.html , le ha dichiarate in tempi non sospetti. E’ stata assieme ad un uomo per anni, come ha dichiarato. Se fosse stata bisessuale lo avrebbe detto. Dai, siamo seri su.

        • Diletta ha detto in risposta a gigi

          Il link riporta la rettifica che la Nixon è stata costretta a fare dallo scandalo scoppiato per questa cavolata.
          A riprova del fatto che non è libera di definirsi come vuole:
          “Oh, scusate tanto, ho detto che avevo scelto di essere gay, in realtà sono bisessuale”. Cioè, ma ci rendiamo conto? Una costretta a scusarsi perchè non si è districata nella selva dell’antilingua politically correct!
          Queste categorie sono così “sacre” per gli esponenti del gay-pensiero che non puoi neanche dire cosa tu credi di essere senza che ti aggrediscano se sbagli un minimo il copione. Mi spiace, ma questo episodio è veramente significativo.
          Devi “dire” in un certo modo, o guai a te!

          • Antonio ha detto in risposta a Diletta

            Se una persona è costretta a ritrattare un proprio pensiero su una condizione personale vuol dire che la Korea in confronto sta giocando. E chi da ragione a queste persone, anche solo per ideologia, sta già peccando di crimine contro l’umanità…giusto che lo sappiano.

« nascondi i commenti