Perché il disagio degli omosessuali aumenta anche nelle società gay-friendly?


 
di Adamo Creato*
*ex omosessuale

 

Tutta la ricerca focalizzata sullo studio della salute degli omosessuali, porta ad un dato universalmente riconosciuto: gli omosessuali attivi (uomini e donne che adottano uno “stile di vita gay”) soffrono di patologie fisiche e mentali di gran lunga più degli eterosessuali. Sul sito ufficiale dell’A.P.A. (American Psychological Association), del Vital Statistics (che “fornisce un unico punto d’accesso ai dati derivanti dalla ricerca in merito alla sessualità maschile gay”) o su qualsiasi altro sito dedicato alla salute degli omosessuali, sono pubblicati i risultati di decine di ricerche che mostrano alti livelli di disturbi depressivi e dell’alimentazione, elevato consumo di alcol, tabacco e droghe, alta incidenza di suicidio e tentato suicidio tra gli adolescenti gay, numerosi casi di autolesionismo e comportamenti sessuali rischiosi tra omosessuali. Inoltre si moltiplicano siti che offrono assistenza medica e legale a gay e lesbiche che subiscono abusi d’ogni genere all’interno della coppia omosessuale: il dato della violenza “domestica” omosessuale è drammatico.

Gli omosessualisti confermano sostenendo che l’elevato livello di problemi psichiatrici e disagi all’interno delle comunità lesbiche e gay è dovuto all’oppressione sociale, all’eterosessismo e alla “omofobia” ma non ad un particolare “stile di vita gay”. Urlano che non esiste alcuno “stile di vita gay” e che, invece, il loro stile di vita è perfettamente sovrapponibile a quello eterosessuale: è classica la frase “lo fanno anche gli etero”.  Da questo dovremmo trarre la conclusione, quindi, che laddove lo stigma sociale diminuisce e “l’omofobia” si riduce, i livelli di disturbi della psiche dovrebbero attenuarsi di conseguenza.

In realtà già un importante studio ha dimostrato l’inconsistenza di tale resistenza ideologica, mostrando che l’elevato livello di disagi psichiatrici, tra gay e lesbiche, non diminuisce affatto quando essi vivano in contesti ove l’omosessualità è perfettamente accettata. I ricercatori hanno confrontato società molto tolleranti con i gay, come l’Olanda e la Danimarca, con società più ostili all’omosessualità. Lo studio, che è stato progettato proprio per misurare se il disagio diminuisce nelle società in cui gli omosessuali godono di un elevato livello di tolleranza, ha rilevato che il livello di disturbi tra gli uomini gay (compreso il “minority stress”) è molto elevato in tutte le culture e non solo in quelle che disapprovano l’omosessualità.  “La depressione è una norma nella nostra comunità“, spiega Tom Moore, psicologo di Castro Street, il distretto gay della città più gay del mondo: San Francisco. “C’è già la barzelletta che auspica di mettere l’antidepressivo Prozac nell’acqua del quartiere” afferma allegramente.

Invece ciò che ha preso piede in mezzo alla confusione (e che favorisce l’avanzamento di carriera degli psicologi) è che l’oppressione sociale è l’unica fonte dell’alto livello di disturbi psichiatrici e dei problemi relativi al consumo di alcol e droghe tra i gay. Dovrà pur esserci qualche fondamento di verità in quest’affermazione. Tuttavia, può essere l’oppressione sociale l’unica causa di una così elevata diffusione di fattori negativi che si moltiplicano, e non si riducono, in città gay friendly come San Francisco? E’ proprio vero che non esiste uno “stile di vita gay”? La promiscuità, l’infedeltà, il consumo di alcol e sostanze, la difficoltà di mantenere relazioni amicali sincere e durature sono da considerare dei miti anti-gay? Sarebbe sufficiente una superficiale conoscenza della letteratura, della cinematografia e della produzione musicale e televisiva gay friendly per rendersi conto della visione che gli stessi gay hanno del loro stile di vita. A questo possiamo aggiungere le dichiarazioni di alcuni attivisti gay, come ad esempio Gabriel Rotello che è considerato un conservatore dalla comunità gay: “Penso che per molte persone, la parola promiscuità può essere piena di significato, essere liberatoria e gioiosa“. Oppure del nostrano Mario Mieli, considerato il padre fondatore della comunità GLBT italiana: “Tra noi omosessuali, la propensione a formare coppie chiuse è molto meno forte che non tra gli etero: e i pregi della gaia promiscuità sono parecchi, anzitutto poiché essa apre il singolo alla molteplicità e alla varietà dei rapporti, e quindi positivamente gratifica la tendenza di ognuno al polimorfismo e alla «perversione», facilitando, di conseguenza, il buon andamento di ogni rapporto tra due persone (perché né l’uno né l’altro si avvinghia disperatamente al partner, pretendendo la sua rinuncia a rapporti totalizzanti contemporanei con altre/i)” (M. Mieli, “Elementi di critica omosessuale” 2002). Oppure possiamo avvicinarci ancora di più verso l’esperienza quotidiana di tanti omosessuali che si confidano sui forum a loro dedicati: chi non si allinea al pensiero “noi gay non siamo più promiscui degli etero” viene pubblicamente redarguito. Infine, per quello che può contare, la mia esperienza personale: da un lato  si cerca di diffondere una visione molto “free” del comportamento sessuale e dall’altro si criminalizza quel comportamento così “allegro”. E’ innegabile che  “l’ambiente gay” (inteso come rete di locali, saune, luoghi di ritrovo o manifestazioni) venga percepito come negativo dagli stessi gay perchè considerato spesso “immorale” o “insano”. Il fatto che discussioni su questo argomento siano molto frequenti tra i gay (c’è chi dichiara “non frequento l’ambiente” e chi invece domanda “che male c’è a frequentarlo?“) significa quantomeno che molti, tra coloro che si definiscono gay, avvertono qualche disagio o fastidio. In genere, però, il pensiero dominante è quello che “il sesso è un divertimento e dev’essere liberato da qualsiasi influenza moralistica o bigotta“.

Lo stesso vale per il concetto di fedeltà: nonostante la quasi totalità del “mondo gay” ricerchi spasmodicamente una relazione monogama e stabile, lamenta poi una scarsa qualità dei legami affettivi che spesso si rivelano estremamente brevi a causa della scarsa fedeltà. Non sono rare le situazioni di profonda sofferenza causata dall’infedeltà all’interno della coppia. E, come al solito, le organizzazioni omosessualiste, invece di comprendere le motivazioni di questo disagio, diffondono il concetto di “coppia aperta” come terapia contro il senso d’abbandono e di solitudine. Essi definiscono la monogamia un retaggio eterosessualista negativo in quanto denota “appartenenza” sessuale del partner. Naturalmente anche in questo caso non mancano le eccezioni che, per definizione, servono a confermare la regola: che esista una percentuale trascurabile di coppie omosessuali fedeli e di lunga durata lo sappiamo tutti. “Ma gli etero fanno lo stesso” è la frase magica che serve, quando l’evidenza non può essere contestata, a giustificare o “normalizzare” un comportamento che ha qualche difficoltà ad essere considerato accettabile dalla stessa comunità gay.

A mio avviso ci sono argomenti sufficienti per poter supporre che determinati comportamenti (se non peculiari, molto frequenti tanto da poter essere considerati uno “stile di vita gay”) potrebbero collaborare all’aumento del livello di quel disagio psicologico presente in molti omosessuali attivi. E’ indubbio che chi non conosce nulla dell’omosessualità potrebbe sviluppare “sentimenti irrazionali di paura, odio, ansietà, disgusto, avversione che alcune persone eterosessuali sperimentano nei confronti delle persone omosessuali” (Weinberg 1972). Questi sentimenti, definiti omofobici, possono determinare dei comportamenti violenti nei confronti delle persone omosessuali, tanto che, in alcuni casi, spingono addirittura alla persecuzione e all’omicidio. Le organizzazioni omosessualiste cavalcano la questione dell’omofobia per proporre l’offerta “prendi due al prezzo di uno“:  disprezzare le persone omosessuali è socialmente deprecabile e quindi è deprecabile stigmatizzare il loro “stile di vita”. Questa che sembra una sottigliezza, in realtà, è il punto focale della strategia degli attivisti gay. Non è consentito criticare l’imposizione del loro punto di vista perchè questo significa discriminare e perseguitare i gay. Questo sofisma è assolutamente falso e subdolo perché, approfittando della confusione, tende alla sovrapposizione tra “persona” e “comportamento”. Sfruttando questo equivoco gli attivisti gay stanno lentamente, ma inesorabilmente, modificano le coscienze per raggiungere i loro obiettivi ed imporre la loro visione della società.

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363 commenti a Perché il disagio degli omosessuali aumenta anche nelle società gay-friendly?

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  1. Paolo ha detto

    Ancora queste “argomentazioni” per sostenere l’insostenibile, Sig. Adamo “creato”? O inventato come il personaggio da cui prende il nome!

    • francesco ha detto in risposta a Paolo

      Guarda, l’ unica cosa insostenibile è l’ omosessualità!

      • Paolo ha detto in risposta a francesco

        L’unica cosa insostenibile sono le vostre “argomentazioni” ideologiche!

        • alèudin ha detto in risposta a Paolo

          di solito quando non si sa cosa rispondere si buttano qua e la parole come “ideologia”, “morale”, “*fobia” e via dicendo.

        • alèudin ha detto in risposta a Paolo

          parliamone no?

        • Giorgio P. ha detto in risposta a Paolo

          Paolo, secondo ragione, hai due possibilità:
          1)Smonti razionalmente qualcuna di queste “argomentazioni ideologiche”.
          2)Continui ad urlare che sono insostenibili senza motivazioni.
          A priori, non posso sapere se possiedi delle contro-argomentazioni inconfutabili, ed è per questo che vorrei che tu le mostri a tutti noi, per favore.

        • francesco ha detto in risposta a Paolo

          Almeno noi argomentiamo, tu manco quello!

        • Riccardo ha detto in risposta a Paolo

          Tipo le tue, per esempio?

          • Paolo ha detto in risposta a Riccardo

            Certo perchè è palese che l’omofobia interiorizzata e la stigmatizzazione sociale che sono la causa di questi disagi (nonchè le nevrosi di tipo religioso) persistano anche nelle società più aperte. Non per nulla in California, persiste ancora l’infondata ed igiusta discriminazione della Proposition 8.

            • Pedro ha detto in risposta a Paolo

              “è palese che”
              Se una cosa è palese, perché non la si vede in modo oggettivo?

              “l’omofobia interiorizzata”
              Omofobia è un termine medico per indicare chi ha la fobia di stare in luoghi chiusi con gli omosessuali. Secondo te quanti di quelli che accusi quotidianamente di essere “omofobici” hanno questo tipo di fobia?

              “Non per nulla in California, persiste ancora l’infondata ed igiusta discriminazione della Proposition 8”
              Cosa sarebbe? Io vedo però che si parla di San Francisco, il paradiso degli omosessuali. Quindi anche lì ci sarebbe una mentalità omofobica? E dove allora non ci sarebbe? E sopratutto, perché ci sarebbe? Cosa la origina? Forse non sarà l’imposizione che volete fare originata da una vostra scelta personale?

              Se l’omosessualità non è genetica, perché volete mettervi alla pari dei neri o dei disabili dal punto di vista dei diritti umani? Non vi sembra una forma di discriminazione nei loro confronti?

              • Locca ha detto in risposta a Pedro

                L’ “Omofobia è un termine medico per indicare chi ha la fobia di stare in luoghi chiusi con gli omosessuali”?
                E dopo questa…

                • Hugo ha detto in risposta a Locca

                  Infatti è sbagliato e non significa per nulla essere contro gli omosessuali perché il termine òmos non contiene il concetto di omosessuale, ma chi avverte una sorta di idiosincrasia per i suoi simili. Dunque è l’ennesima imposizione che la lobby ha voluto fare scippando letteralmente un termine della lingua italiana per entrarne in possesso così da chiudere tutte le minime critiche accusando l’interlocutore di odiare i propri simili. E’ una pesante forma di violazione dei diritti umani, tra cui vi è quello della libera espressione.

                  • Locca ha detto in risposta a Hugo

                    “…l’omofobia può essere definita come una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo”
                    Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia in Europa

                    • Hugo ha detto in risposta a Locca

                      Può essere, ma studiando l’etimologia della parola non può essere. E’ solo un’appropriazione violenta di un termine. Come se domani il significato della parola “religiofobia” venisse trasformato dai cattolici come termine per segnalare la discriminazione solo nei loro confronti, alla faccia delle altre religioni. E’ una grave violazione a segno della violenta cultura da cui arriva.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      George Weinberg is known for several major contributions to psychotherapy. He coined the word “homophobia” (in his revolutionary 1972 book, Society and the Healthy Homosexual) to clarify that those who harbor prejudice against homosexuals.
                      Non credo avesse un altro significato prima, è solo un neologismo, non ci vedo nessuna “appropriazione violenta”…

                    • Carlo ha detto in risposta a Locca

                      Dunque non conosci l’etimologia di omofobia? Stai dicendo questo?

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Sì, credo derivi dal greco e significa “paura del medesimo”, o qualcosa del genere.

                    • Franz ha detto in risposta a Locca

                      Bravissimo!! Dunque?

                    • Pino ha detto in risposta a Locca

                      è tornato Carlo Mes, adesso siamo tutti più istruiti

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Non capisco qual’è il vostro punto. Ho solo ricordato la definizione di omofobia, non capisco come sia un’appropriazione violenta di un termine…

                    • Paolo Cattani ha detto in risposta a Locca

                      Ah… se lo ha detto il parlamento europeo… vuol dire che Hugo ha ragione non solo dal punto di vista lessicale ma anche politico, viste le “perle” culturali e scientifiche del parlamento europeo

                    • Edo ha detto in risposta a Locca

                      Siamo da capo Locca. Allora ricominciamo: qual’è l’etimologia della parola omofobia?

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Non capisco cosa vogliate provare dal fatto che l’etimologia di “omofobia” non rimanda direttamente al suo significato…davvero, spiegatemi il vostro punto perchè non l’ho capito.

                    • Hugo ha detto in risposta a Locca

                      Locca, è molto semplice: l’etimologia è la scienza che studia l’origine e la storia delle parole. L’origine della parola omofobia non è “paura degli omosessuali” ma “paura dei propri simili”. La lobby omosessuale si è appropriata di questo termine per farlo diventare “paura degli omosessuali”, anche se la sua etimologia significa ben altro.

                      Dai, il concetto è semplice, ce la puoi fare.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      …e quindi? Non mi sembra che prima venisse usata in un altro modo, no?

                    • Hugo ha detto in risposta a Locca

                      Ma prima quando????????????????

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Sto dicendo che nessuno si è appropriato del termine perchè è un neologismo, è stato semplicemente inventato da uno psicologo per definire l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità ecc…non c’è stata nessuna appropriazione violenta del termine!

                    • Hugo ha detto in risposta a Locca

                      Quindi sostieni che “omo”, cioè l’uomo, sia di fatto omosessuale. Se omofobia vuol dire “paura dell’omosessuale” allora vuol dire che omo è omosessuale, dunque non esiste l’eterosessuale. Capisci il trucco o ancora difendi l’indifendibile?

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      “…“omo”, cioè l’uomo” ?!?!?
                      Etimologia…

                    • Hugo ha detto in risposta a Locca

                      Uomo in senso di altro come me. Locca, una domanda, ma solitamente il dopo scuola alle elementari non termina alle 17? Come fai ad essere già qui?

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      “Uomo in senso di altro come me”??
                      Quindi il problema di fondo è che invece di usare il termine “omosessualefobia” o qualcosa del genere, George Weinberg si è inventato “omofobia”? E’ questo il problema che mi sfugge?

                    • Franz ha detto in risposta a Locca

                      Ha paragonato l’uomo all’omosessuale tout court, chiaro intendo di “normalizzazione” dell’omosessualità. Avrebbe dovuto trovare una parola con la quale indicare etimologicamente l’avversione agli omosessuali, invece ha preferito trovarne una che intendesse l’avversione degli uomini verso i suoi simili.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      @Franz. Mi sembra la solita ipotesi di un fantomatico complotto campata per aria. Speculazioni sterili, per come la vedo io…

                    • EnricoBai ha detto in risposta a Locca

                      il complotto non fa parte del nostro pensiero. La posizione è ampiamente spiegata sopra e anche i suoi motivi. Più di cosi…

                    • Nicola ha detto in risposta a Locca

                      Questa discussione è semplicemente surreale.

                      Si apprende, secondo i fini linguisti del forum, che la parola omofobia ha una etimologia non conforme al suo significato. Bene, quindi? Cosa implica?

                      Implica che il significato di “omofobia” (e di tutti i termini) deve essere sempre interpretato secondo la sua etimologia? Cioè che i cosiddetti “omofobi”, in realtà, sono persone che odiano tutti i propri simili, e non gli omosessuali?

                      Anche l’etimo della parola aria condizionata si basa su un errore (calco linguistico dall’ inglese air conditioned). Dunque? I vostri condizionatori smetteranno di funzionare? Invece di climatizzare l’ambiente, condizioneranno le vostre idee?

                      Oppure volete dire che ‘sto George Weinberg, coniando un termine in maniera “violenta” (cit. Hugo) e impropria, abbia condizionato la storia del pensiero degli ultimi 40 anni?
                      Se l’avesse chiamata, che so, omosessofobia? Cosa sarebbe cambiato?
                      Ditemi, sono curioso.

                    • Jack ha detto in risposta a Locca

                      Nicola, ricominciamo da capo, su da bravo.
                      Cosa significa etimologicamente la parola omofobia?

                  • Nicola ha detto in risposta a Hugo

                    ok hugo, l’etimologia della parola non coincide con il suo significato odierno (sai che novità), e allora?

                    • Hugo ha detto in risposta a Nicola

                      E allora perché inventarsi una parola di cui l’etimologia non coincide con il suo significato? La mancanza di novità è proprio nell’ennesimo imbroglio della lobby.

                    • Locca ha detto in risposta a Nicola

                      Poi, in che senso sarebbe un’imbroglio della lobby? Che conseguenze dovrebbe avere questa discordanza tra etimologia e significato?

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      Il linguaggio, in quanto prodotto culturale, è in continua evoluzione e l’etimologia delle parole in generale non coincide con il loro significato. Perché il significato cambia nel tempo, l’etimologia no.
                      Hai ragione sul fatto che può essere interessante come studiare come e perché il significato cambia. Ma non puoi dire che “omofobia non significa per nulla essere contro gli omosessuali perché oggi significa esattamente quello.

                      L’idiosincrasia per i simili, o meglio per il genere umano, oggi viene definita “misantropia”.

                    • EnricoBai ha detto in risposta a Nicola

                      Io leggo la parola omofobia e studiando l’etimologia deduco che si parli di paura verso l’altro. Non capisco cosa c.entrino gli omosessuali…e voi?

                    • Locca ha detto in risposta a Nicola

                      Però “Omofobia è un termine medico per indicare chi ha la fobia di stare in luoghi chiusi con gli omosessuali” rimane la mia preferita. Grazie, Pedro 🙂

                    • Locca ha detto in risposta a Nicola

                      Se guardi sul dizionario scommetto che trovi la definizione giusta.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      Omofobia è un termine medico per indicare chi ha la fobia di stare in luoghi chiusi con gli omosessuali.

                      La famosa -omoclaustrofobia : )

                    • Rego ha detto in risposta a Nicola

                      Omofobia significa paura dell’omopatia

                    • zibbo ha detto in risposta a Nicola

                      Omofobia = Paura del detersivo di mia nonna.

                    • Locca ha detto in risposta a Nicola

                      Attenti poi a non confonderla con la paura dei ragni con le calze a rete: l’aracnomofobia!

    • Qumran ha detto in risposta a Paolo

      @Paolo: grazie per la sua passione nel sostenere le sue idee. Però, al posto di attaccare personalmente chi la pensa in modo diverso, mi piacerebbe sapere cosa ha da dire del contenuto dell’articolo.

      Se è una baggianata ci metterà sicuramente poco a confutarla. Giusto?

      • Paolo ha detto in risposta a Qumran

        Già risposto, e quale attacco personale mi scusi?

        • Qumran ha detto in risposta a Paolo

          Hai attaccato personalmente l’autore dell’articolo dicendo che si è inventato la sua condizione sessuale. Non vedo tue risposte al contenuto.

          • Paolo ha detto in risposta a Qumran

            Bhe attaccato è una parola grossa…resta il fatto che gli “ex gay” non sono persone che cambiano il proprio orientamento ma solo che lo castrano per furore ideologico…legga sopra la risposta.
            Inventato come inventato Adamo e personaggi vari…serpenti parlanti, donne che nascono da costole (o femore non ricordo)…

            • Pedro ha detto in risposta a Paolo

              “resta il fatto che gli “ex gay” non sono persone che cambiano il proprio orientamento ma solo che lo castrano per furore ideologico…”
              Attacco discriminatorio ed eterofobico. Poi voi pretendete di non essere discriminati quando siete i primi a farlo. Ben vi sta, a questo punto. Oltretutto incontrando persone violente come te diventano molto più comprensibili coloro che definiscono gli omosessuali persone deviate per furore ideologico.

              “Inventato come inventato Adamo e personaggi vari”
              O come lo sei tu, finto omosessuale (o persona che si crede tale perché va di moda)

            • Nicola ha detto in risposta a Paolo

              Paolo- dunque, se una persona si dichiara “ex gay”, tu non gli credi? Se dici che sesso biologico ed orientamento sessuale sono due cose distinte, perché non credi che un individuo possa “cambiare” la propria sessualità? Oppure credi che l’orientamento sessuale sia presente anche nel corredo genetico dell’individuo (cioè che i gay “nascano” così)?

    • DSaeba ha detto in risposta a Paolo

      Credo basti leggere le ultime righe per sostenere esattamente l’opposto, cioè che Adamo è uscito da un ambito prettamente ideologico per discutere sul razionale. Specialmente la distinzione tra “persona” e “comportamento” è talmente importante che viene bellamente ignorata da tutti questi personaggi che pensano di rappresentare la “comunità gay”, ma poi rappresentano solo quella piccola percentuale di pervertiti che girano per locali e saune e annaspano nei loro vizi

  2. Pino ha detto

    che esista un profondo disagio esistenziale fra gli omosessuali è cosa nota e risaputa, adesso confermata anche da studi e ricerche. Che questo disagio derivi non dal contesto sociale ma dallo stile di vita omosessuale viene confermato ora dalle ricerche menzionate nell’articolo.

  3. Leonardo Paolo Minniti ha detto

    Articolo veramente stupendo!!! Tutti i possibili complimenti ad Adamo che riesce a dimostrare tutto questo rimanendo rispettoso (anche se lui stesso è continuamente discriminato).

  4. Pino ha detto

    ho ritrovato questo documento che descrive un quadro dell’omosessualità, è un pochino lungo ma chi fosse interessato può dedicare qualche minuto e leggerlo

    Orientamento omosessuale

    Con il termine “omosessualità” s’indica la condizione di una persona, maschio o femmina, che prova attrazione sessuale esclusiva e dominante per persone del suo stesso sesso.
    L’omosessualità femminile viene indicata anche con i termini “lesbismo” o “saffismo”, con riferimento agli amori omosessuali attribuiti alla poetessa Saffo, vissuta nell’isola greca di Lesbo fra i secoli VII e VI a. C..

    L’omosessualità non va confusa con i Disturbi dell’identità di genere (GID ) né con le anomalie genetiche e ormonali della differenziazione sessuale.

    Una corrente di pensiero, che affonda le sue radici nella filosofia del relativismo e nella psicologia umanistica, considera l’orientamento omosessuale come un orientamento naturale alternativo a quello eterosessuale.

    Negli anni 1960-1970 è nata una corrente psicologica cosiddetta umanistica, per la quale ciò che conta sono soltanto le sensazioni soggettive: il mito dei sentimenti contrapposti alla ragione. Ma, in realtà, la vera crescita psicologica è sempre il prodotto dell’intelligenza, il risultato della conoscenza razionale di sé stessi, del proprio vissuto familiare e della realtà oggettiva.

    La crescita psicologica autentica nasce dall’integrazione dei sentimenti con la volontà, della volontà con la ragione e della ragione con le leggi naturali che la stessa ragione è in grado di conoscere.

    Questa posizione culturale è stata fatta propria anche dall’Associazione psichiatrica americana degli USA (APA ) e dall’Organizzazione mondiale della sanità.

    L’APA, nel 1973, ha cancellato l’omosessualità dal suo manuale diagnostico, il DSM ( Diagnostic and Statistic Manual ); sulla scia di questa decisione, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’ha cancellata dal suo manual diagnostico, l’ICD ( International Classification of Disease ), nel 1991.

    Dal 1968 gli attivisti omosessualisti manifestavano alle riunioni della “Commissione Nomenclatura” dell’APA, chiedendo e infine ottenendo di partecipare agli incontri.

    Da quel momento il dibattito scientifico fu sospeso e sostituito da discussioni di carattere politico e ideologico che sfociarono nel 1973 nella decisione di mettere ai voti la questione.

    L’omosessualità fu derubricata dai manuali statistici grazie a una votazione (5.816 voti a favore e 3.817 contro).

    Questa votazione avvenne nonostante il parere contrario della maggioranza degli psichiatri americani che si espressero attraverso un sondaggio indipendente. (1)

    Nel DSM IV rimase la voce “omosessualità egodistonica” (che fu tolta poi nel 1987), espressione che in generale designa soggetti che hanno pulsioni o idee non desiderate.

    Il noto psichiatra Irving Bieber commentò la votazione del 1973:
    “Non si può davvero sostenere che la nuova posizione ufficiale riguardo l’omosessualità sia una vittoria della scienza. Non è ragionevole votare su questioni scientifiche come se si trattasse di mettere ai voti se la terra sia piatta o rotonda”.…”. (2)

    La voce «omosessualità», dunque, è scomparsa dal DSM. Questo cambiamento non è nato da nessun tipo di ricerca psicologica, che potesse spiegarlo e giustificarlo.

    La psichiatria ha cancellato l’omosessualità dai suoi manuali sotto la spinta di due fattori politici: l’ideologia della Rivoluzione Sessuale e i movimenti per i diritti delle minoranze.

    Oltre alle pressioni politiche, la commissione nomenclatura dell’APA ha cancellato l’omosessualità dai suoi manuali per eliminare fattori discriminazione sociale nei confronti delle persone omosessuali.

    Questa operazione ideologica e non scientifica è stata sottolineata anche da alcuni autorevoli attivisti Gay . (3)

    Per quanto riguarda il problema della pulsione omosessuale c’è da dire che, per quanto riguarda i diritti personali, ogni essere umano ha diritto di vivere e di rivendicare un’identità gay, oppure ha diritto, se vuole, di sviluppare il proprio potenziale eterosessuale.
    Tuttavia, chiarito il punto dei diritti e delle libertà, non si può non riconoscere che la natura umana è stata progettata come maschio e come femmina, con organi sessuali anatomicamente e fisiologicamente diversi e complementari, fatti per unirsi e anche per procreare.

    Non si può non riconoscere che, nella natura umana, non esiste il terzo sesso omosessuale in grado di autoriprodursi

    Non si può non riconoscere che è facilmente obbiettivabile verificare che gli atti omosessuali non possono essere aperti alla vita: questa è la debolezza intrinseca dell’orientamento omosessuale.

    L’orientamento omosessuale è caratterizzato da un’attrazione dominante ed esclusiva dell’individuo verso ciò che è a lui uguale, non ancora aperto all’unione con il diverso che lo completa dando origine ad una nuova vita.

    Gli atti omosessuali non possono contenere in sé il futuro e il destino del mondo perché l’essere umano è stato progettato maschio e femmina.

    Per la loro intima struttura gli organi genitali servono a unire l’individuo maschile con l’individuo femminile e questa unione li rende atti alla generazione di nuove vite, perché è finalizzata all’incontro dello spermatozoo con l’ovulo.

    Secondo leggi inscritte nella natura stessa, l’atto sessuale presenta sempre due significati fra loro connessi: il significato unitivo e quello procreativo.

    Anche se nella donna esistono naturali periodi d’infecondità, la “disposizione” procreativa resta intatta e presente nella sua natura. Questo rende lecito, e in alcuni casi doveroso per i coniugi, quando le circostanze lo richiedono — salute fisica e psicologica, condizioni socio-economiche ed educative —, l’uso della sessualità senza scopi procreativi.

    Gli atti omosessuali, invece, non possono, anche volendo, essere aperti alla vita, non possono, anche volendo, contenere in sé l’origine dell’umanità e il suo futuro, ma non possono, anche volendo, contenere in sé l’origine e il futuro della stessa omosessualità.

    Se una coppia uomo–donna, anatomicamente e fisiologicamente predisposta per un atto sessuale completo, può essere infeconda, ciò è dovuto ad un IMPEDIMENTO ( malattia dei coniugi o esaurimento degli ovuli della donna, a causa dell’età avanzata ) : OSTACOLI QUESTI che impediscono all’unico tipo di atto sessuale capace di procreare ( cioè quello completo di un uomo e di una donna ) di raggiungere lo scopo.

    Nel caso, invece, di due soggetti anatomicamente eterosessuali che compiono atti di tipo omosessuale, la non fecondità non è dovuta ad un impedimento ma ad un atto disordinato, cioè compiuto contro la differenza anatomica e fisiologica dei sessi che sono fatti per unirsi, per completarsi e per procreare.

    Solo l’atto sessuale completo di un uomo e di una donna può essere “aperto alla vita” , solo esso è l’origine e il fondamento dell’umanità ma anche degli stessi individui con orientamento omosessuale.

    Le stesse manipolazioni artificiali, destinate a produrre in laboratorio un nuovo essere umano ( clonazione compresa ), oltre ad essere gravemente lesive della dignità e dei diritti del nascituro, non possono fare a meno, nel costruirlo, di avere a disposizione, nel materiale biologico usato, l’INFORMAZIONE ARCHETIPICA e ANCESTRALE DELLA SUA ESSENZA: questa essenza incancellabile reca sempre in sé l’IMPRONTA ORIGINARIA DELL’UNIONE DI UN UOMO E DI UNA DONNA.

    Questo è il fondamento e l’origine di ogni essere umano: l’unione di un uomo e di una donna.

    Orientamento omosessuale e teorie biologiche

    Per molti militanti omosessualisti è considerato importante, dal punto di vista ideologico, poter dimostrare l’origine genetica, cioè biologica dell’orientamento omosessuale.

    Il biologo Simon LeVay ( attivista omosessualista) scrive che
    “” Decidere se l’omosessualità sia o non sia immutabile è una questione di importanza cruciale nell’arena politica””. (4)

    Di tanto in tanto viene pubblicato il risultato di una singola ricerca che dovrebbe servire a propagandare la tesi secondo cui “ omosessuali si nasce e dall’omosessualità non si può uscire”.

    L’ipotesi secondo cui qualcuno nasce omosessuale non è nuova: è stata formulata nel 1897 da Magnus Hirschfeld.

    Questa ipotesi dell’innatismo omosessuale, anche se viene continuamente propagandata come vera, non è mai stata dimostrata.

    Ad un’attenta analisi tutte le presunte scoperte sull’omosessualità genetica si rivelano inconsistenti.

    Dal 1981 ( a partire dal rapporto di Bell e collaboratori) sono state tutte smentite.

    La presunta, clamorosa scoperta di un minuscolo nucleo cerebrale che provocava l’omosessualità ( 1991), è stata smentita dallo stesso autore, il biologo Simon Le Vay (attivista gay):”” Non ho provato che l’omosessualità è genetica. Non ho dimostrato che omosessuali si nasce”” . (5)

    Anche per quanto riguarda la ricerca di D. H. Hamer del 1993, i suoi risultati , in uno studio più vasto e approfondito, sono stati smentiti da G. Rice e altri ricercatori . (6)

    Lo stesso Hamer nel 1995 ha ammesso la non ereditarietà dell’omosessualità. I dati più recenti di Dean Hamer, celebrato come lo scopritore del cosiddetto «marcatore omosessuale», sottolineano che oltre il 70% degli omosessuali non presenta tale «marcatore». (7)

    Contro l’ipotesi dell’omosessualità come disturbo genetico, è interessante lo studio realizzato sul comportamento sessuale dei gemelli omozigoti, cioè con tutti i caratteri ereditari uguali e con la stessa struttura biologica. (8)

    Tale studio, fatto per dimostrare questa incidenza genetica, aveva evidenziato che, fra i gemelli omozigoti, vi è una concordanza del 52% nei rari casi in cui un gemello ha scelto un comportamento di tipo omosessuale.

    Tuttavia il dato più importante emerso da questi studi era che il 48% dei gemelli omozigoti, pur essendo stati allevati insieme, mostra orientamenti sessuali opposti anche in quei casi rari.

    Perché circa la metà dei gemelli omozigoti presentava una discordanza per quanto riguarda l’orientamento sessuale? Il dato sottolineava l’insufficienza e i limiti delle teorie biologiche sull’omosessualità. (9)

    Scrive il Dottor Roberto Marchesini, ricercatore e presidente del Narth Italia: “questo studio ( sui gemelli omozigoti- ndr ) che secondo gli attivisti gay avrebbe dimostrato l’origine genetica dell’omosessualità, in realtà dimostra l’esatto contrario. I due scienziati presero in esame coppie di fratelli nelle quali almeno uno dei due aveva un orientamento omosessuale. I gemelli omozigoti — che condividono l’identico patrimonio genetico — avevano una “Probandwise Concordance” del 52%; se l’omosessualità avesse un’origine genetica la percentuale avrebbe dovuto essere il 100%.
    Ma le sorprese non sono finite: i gemelli dizigoti( cioè non identici ) avevano una “Probandwise Concordance” del 22%, mentre i fratelli biologici del 9.2% dei casi.
    Curiosamente, nel caso dei fratelli adottivi — che non condividono nulla del patrimonio genetico — la percentuale era del 10.5%, cioè superiore a quella dei fratelli biologici.
    Ma cosa significa “Probandwise Concordance”? E’ una misura statistica per cui viene conteggiata ogni persona con tendenze omosessuali che ha un gemello con le stesse tendenze.
    Significa che Bailey e Pillard non trovarono che il 52% delle coppie di gemelli omozigoti erano entrambi omosessuali, bensì il 52% dei soggetti, ossia tredici coppie ed una tripletta. (10 )
    I dati di Bailey e Pillard, insomma, oltre ad escludere una causa genetica dell’omosessualità (cioè l’esatto contrario di ciò che i ricercatori si prefiggevano), permettono di ipotizzare ragionevolmente che le condizioni ambientali, in particolare le relazioni familiari, abbiano a che fare con lo sviluppo dell’omosessualità. “ (11 )

    La prima ricerca di Bailey e Pillard sugli orientamenti sessuali dei gemelli omozigoti era incompleta.
    Infatti, gli autori non hanno inserito alcun gruppo di controllo con fratelli cresciuti in ambienti familiari differenti.
    La variabile ambientale è stata completamente ignorata: l’unica presa in considerazione è stata quella biologica.
    Questo studio inoltre presentava un campione selezionato non casualmente, bensì – come lo stesso Bailey ammise – reclutato tramite pubblicazioni gay.

    Per questi motivi “ Bailey decise di replicare l’esperimento qualche anno più tardi. (12).
    Questa volta i soggetti furono 4.901 coppie di gemelli australiani iscritti nell’Australian National Health and Medical Research Council Twin Register (ATR), un elenco nel quale vengono registrate le nascite gemellari di quel paese.
    Questa volta la “Probandwise Concordance” fu del 20% per i maschi e del 24% per le femmine, cioè nel 10% dei casi i gemelli erano entrambi omosessuali. Una percentuale notevolmente più bassa rispetto al primo studio”. (13 )

    Dunque, gli studi più recenti sui gemelli omozigoti ( cioè sui gemelli identici che hanno identica struttura genetica e biologica e che sono stati sottoposti alle stesse condizioni di vita prenatale ) confermano il modello della causalità biologica indiretta e dell’apprendimento sociale: questi studi dimostrano che, in quei rari casi in cui un gemello mostra un orientamento omosessuale, l’altro gemello mostra un orientamento sessuale opposto, cioè eterosessuale, nel 90% dei casi.

    Secondo il modello della causalità biologica indiretta e dell’apprendimento sociale i fattori biologici non programmano l’orientamento sessuale ma predispongono l’individuo verso i caratteri della personalità che l’apprendimento può coltivare o reprimere.

    Una rilevante scoperta della neurobiologia, inoltre, è quella dell’encefalo plastico.
    Nel cervello esistono delle zone plastiche che possono modificarsi con le esperienze e l’apprendimento: da queste zone dipendono le emozioni, la cognitività , i comportamenti e gli orientamenti sessuali ( preferenze sessuali ) (14).

    Solo la plasticità del cervello può spiegare l’esistenza di individui con tendenze bisessuali e di individui che hanno mutato il loro orientamento sessuale.

    Inoltre non bisogna dimenticare le nuove scoperte della “ epigenetica” che ridimensionano il ruolo della genetica dando origine alla cosiddetta società post – genomica.

    Infatti, alla genetica, bisogna, oggi, affiancare la cosiddetta epigenetica.

    A parità di geni identici, infatti, gli individui possono avere patologie diverse perché l’epigenetica sta dimostrando che i geni possono essere attivati o spenti da diversi meccanismi di interruttori dovuti alle interconnessioni psico-neurologiche-ambientali.

    “Il DNA non è altro che un nastro su cui sono registrate le informazioni, inutile senza un apparecchio che consenta di leggerlo. L’epigenetica è il lettore di nastri”. ( Bryan Turner -Birmingham, UK )

    “La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli.

    Analogamente, l’epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato”. (Thomas Jenuwein -Vienna, Austria)

    “”L’annosa diatriba fra natura ed educazione fa sorgere una domanda: fino a che punto l’impronta genetica, piuttosto che i segnali ambientali, influiscono sullo sviluppo e la personalità degli individui?

    Grazie all’ epigenetica, ora sappiamo che esistono meccanismi che vanno oltre il determinismo genetico e questo ci offre la libertà di vivere come veri individui. L’esempio migliore è costituito da gemelli geneticamente identici che possono sviluppare profili patologici e prospettive di vita diverse. Pertanto l’essere umano è “molto più della somma dei suoi geni” e probabilmente la ricerca epigenetica avrà un impatto significativo sui valori etici e culturali della nostra società “postgenomica”.” ( Thomas Jenuwein -Vienna, Austria )

    Terapia di affermazione gay e terapia riparativa o riorientativa

    Le persone hanno diritto di mantenere un orientamento omosessuale o di sviluppare il loro potenziale eterosessuale.

    Il diritto di ricorrere ad una terapia per cambiare il proprio orientamento
    sessuale deve essere considerato naturale e inalienabile.

    L’orientamento omosessuale non è dovuto ad una malattia fisica, né ad una malattia mentale ma può essere il risultato di un apprendimento dovuto a certi fattori ambientali. In molti casi può essere considerato come il sintomo di bisogni emotivi non soddisfatti nell’infanzia, specialmente nella relazione con il genitore dello stesso sesso: non bisogna dimenticare il modello della causalità biologica indiretta e dell’apprendimento sociale.

    Noi sappiamo che, affinché possa avvenire in modo corretto la polarizzazione sessuale di identificazione ( nelle fasi dello sviluppo dell’identità ) da cui dipendono anche gli orientamenti sessuali, occorre che le figure parentali siano positive, equilibrate e abbiano tra di loro una buona relazione affettiva basata sulla stima reciproca e sulla valorizzazione del coniuge.

    Il padre deve essere accogliente nei confronti del figlio e la madre deve incoraggiare il figlio ad avvicinarsi affettivamente al padre.

    La madre deve avere un rapporto amorevole con la figlia, non le deve trasmettere un’immagine negativa della femminilità e il padre non deve incoraggiare l’identificazione della figlia con se stesso.

    L’APA – associazione psichiatrica americana- nel suo manuale diagnostico
    (DSM-IV-TR ) considera come disturbo sessuale un “” persistente e
    intenso disagio riguardo all’orientamento sessuale”” (vedi disturbo F52.9): questo disturbo è anche quello dell’omosessualità non desiderata dal cliente.

    IL MANUALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’, ICD-10 riporta il disturbo F66 1 ( orientamento sessuale non desiderato dove è previsto che ” l’individuo può cercare un trattamento per cambiare …la propria preferenza sessuale “.

    In molti clienti con tendenza omosessuale non desiderata, se con consenso, informati circa la possibilità che saranno delusi se la terapia non riesce, l’aiuto psicologico può fare funzionare una scelta razionale per sviluppare il loro potenziale eterosessuale.

    Per ogni cambiamento psicologico è fondamentale la motivazione e un lungo e faticoso percorso.

    Il Professor Robert Spitzer, fu uno degli psichiatri dell’APA ( allora
    Presidente dell’ APA ) che si prodigarono per rimuovere l’omosessualità
    dal DSM nel 1973: Spitzer ha scoperto, 30 anni dopo, che individui con orientamento omosessuale possono cambiare.

    Il suo studio durato 16 mesi su 247 persone che avevano
    risposto positivamente alla terapia riorientativa è stato pubblicato in
    Archives of Sexual Behavior, Vol. 32, No. 5, Ottobre 2003, pagine 403-417.

    Il Prof. Spitzer ha scoperto che, contrariamente all’opinione prevalente degli psichiatri, le persone che si sono sottoposte alla terapia
    riorientativa possono sperimentare cambiamenti positivi da un orientamento omosessuale ad uno eterosessuale.

    La maggior parte delle persone esaminate ha indicato che ancora combatteva in qualche misura con un attrazione omosessuale ma l’11% degli uomini e il 37% delle donne esaminati riportava un cambiamento completo del proprio orientamento sessuale da omosessuale a eterosessuale.

    L’associazione per la ricerca e la terapia dell’omosessualità (NARTH) ha pubblicato uno studio sulla rivista accademica Psychological Reports;
    http://www.narth.com/docs/published.htm.

    L’obbiettivo era trovare delle persone che avessero raggiunto un grado significativo di cambiamento dell’orientamento sessuale. Sono stati documentati più di 800 casi di persone che hanno riportato un cambiamento positivo nella loro vita.

    Le persone con tendenza omosessuale che desiderano mantenere il loro orientamento sessuale sono molte e tutti gli psicologi, oggi, sono disposti a fare loro la GAT, la terapia di affermazione gay.

    Sono gli altri, quelli che non desiderano la loro tendenza omosessuale, che
    oggi vengono fortemente DISCRIMINATI, non trovano psicologi disposti a fare loro terapia riparativa, ma vengono scoraggiati e addirittura terrorizzati dal tentare il cambiamento. E, quando riescono a superare questo fuoco di sbarramento e di paura, non trovano psicologi che conoscano i più recenti studi sullo sviluppo della identità di genere cui applicare tecniche psicologiche adeguate di consapevolizzazione e sviluppo delle potenzialità eterosessuali represse o rimosse.

    LA TERAPIA RIPARATIVA è una acquisizione di “consapevolezza”, da parte del cliente, della storia della propria identità di genere: ogni scuola psicologica può tradurre questo itinerario di consapevolizzazione e di sviluppo delle proprie potenzialità secondo le modalità operative proprie della scuola psicologica stessa.

    Perché viene detta RIPARATIVA?

    Perché il sintomo omosessuale è già considerato una pulsione riparativa, un tentativo non del tutto consapevole di riparare i bisogni emotivi non soddisfati, quelli con il genitore dello stesso sesso: si tratta di un tentativo sbagliato di soddisfare un bisogno affettivo non soddisfatto, un “impulso riparatore”: l’individuo, invece di sviluppare gli elementi repressi e indifferenziati della mascolinità nel profondo della psiche, cerca di appropriarsi di quanto gli manca a livello biologico-sessuale nel contatto con altri uomini

    Inoltre, ALTRA DIFFICOLTA’:

    la caratteristica essenziale della RT è l’instaurarsi di un rapporto emotivamente coinvolgente con la figura del terapeuta che deve essere “dello stesso sesso del cliente “: il suo sincero amore per il cliente dovrebbe rappresentare il carisma del padre ( per i maschi) o della madre (per le femmine) non avuti per poter favorire, insieme alle consapevolezze emotive, il completamento del processo di identificazione.

    L’omosessualità non è una malattia fisica e non è una malattia mentale ma
    solo un sintomo di bisogni emotivi non soddisfatti nell’infanzia.

    Pertanto, non è giusto parlare di terapia? Non è giusto parlare di
    guarigione?
    Questi termini, infatti, vengono oggi riferiti al concetto di malattia.

    Sarebbe più corretto parlare di “percorso” e di “consapevolezza” al posto di terapia, di “crescita” al posto di guarigione e di ” méntore” ( da Mentore,
    il compagno di Ulisse) cioè di guida paterna e amorevole al posto di
    terapeuta.

    Tuttavia questo è un problema terminologico- semantico: anche gli attivisti
    omosessualisti accettano questi termini, ma solo in funzione di un
    consolidamento della tendenza omosessuale ( GAT ).

    Fattori ambientali che favoriscono l’apprendimento dell’orientamento omosessuale.

    La tendenza omosessuale non è sempre uguale: essa può essere più o meno radicata.

    Quando è meno radicata dà luogo al fenomeno della bisessualità. Il bisessuale vede accentuarsi la sua tendenza omosessuale in tutte quelle situazioni in cui sperimenta più intensamente situazioni in cui si sente sfiduciato, inferiore agli altri, bisognoso di protezione.

    La stessa figura del Don Giovanni, anche se in lui l’orientamento sessuale è corretto, nasconde una forma di latente omosessualità nel senso che la sua identità maschile è, in realtà, debole, bisognosa di continue conferme che gli vengono fornite dal successo della conquista.

    Quali sono i fattori ambientali che favoriscono l’apprendimento dell’orientamento omosessuale?

    Nell’orientamento omosessuale maschile:

    1) assenza del padre

    2) padre insignificante e non autorevole

    3) padre che non ama, non ascolta e non aiuta a crescere il figlio

    4) assenza di modelli maschili alternativi.

    5) una madre iper-coinvolta, intrusiva e talvolta dominante

    6) un ragazzo costituzionalmente sensibile, introspettivo e raffinato che è
    esposto ad un rischio maggiore di sentirsi carente nell’identità sessuale

    7) Difficoltà di relazionarsi con i coetanei ( e questo fattore, per alcuni
    studiosi, sarebbe il fattore scatenante )

    8) abusi sessuali subiti nell’infanzia

    9) interpretazione negativa della figura paterna, per aspetti caratterologici del bambino, anche se il genitore non è inadeguato.

    10) un precoce condizionamento dovuto ad atti sbagliati e ripetuti a un punto tale da trasformarsi in abitudini

    Nell’orientamento omosessuale femminile:

    1) madri che trasmettono alle figlie un’immagine negativa della
    femminilità

    2) ideologia femminista rivoluzionaria e cultura maschilista che danno un’
    immagine negativa della femminilità

    3) madre vittima passiva dei soprusi del marito o umiliata dal marito o
    considerata insignificante rispetto ai ruoli maschili.

    4) madre vittima di abusi che comunica alla figlia che essere donna è
    rischioso

    5) interruzione traumatica del legame madre-figlia ( per esempio grave forma depressiva della madre )

    6) trauma provocato da una violenza sessuale

    7) la figlia non desiderata e non accettata

    8) complesso di inferiorità rispetto alle coetanee (15 )

    Incidenza dell’omosessualità

    L’entomologo e zoologo statunitense Alfred Charles Kinsey (1894-1956) — studioso dei comportamenti sessuali umani, la cui agenda segreta si proponeva di trasformare la società in senso omosessuale, anch’egli omosessuale e favorevole alle relazioni intime fra adulti e bambini — sostiene la tesi secondo cui il 10% dell’umanità sarebbe omosessuale o bisessuale, cioè sarebbe nella condizione di chi prova attrazione sessuale per entrambi i sessi (16). Questa tesi, accettata per lungo tempo in modo acritico, è stata ormai confutata sia da una serie di studi internazionali sia, soprattutto, da censimenti effettuati negli Stati Uniti d’America e in Gran Bretagna (17). Al massimo, si può sostenere che hanno tendenze omosessuali di qualche tipo solo il 2% degli uomini e l’1% delle donne (18).

    Il comportamento effeminato dei maschi e il comportamento mascolino delle donne

    Bisogna tenere presente questo concetto: L’ASPETTO INGANNA

    L’aspetto di tipo femminile negli uomini e di tipo maschile nelle donne, non è obbligatoriamente presente nelle persone con tendenze omosessuali.

    Molti omosessuali maschi hanno dei tratti fortemente virili (praticano assiduamente il culturismo) e molte lesbiche hanno atteggiamenti dolci, delicati e femminili.

    Ugualmente, ci sono uomini con atteggiamento di tipo femminile e donne con atteggiamento di tipo maschile che non presentano un orientamento omosessuale.

    Gli atteggiamenti e i comportamenti sono dovuti ad apprendimenti vicari o imitativi che danno luogo al fenomeno del modeling.

    Lo psicologo olandese Van den Aardweg, uno tra i maggiori esperti nello studio e nella terapia dell’omosessualità, spiega come l’effeminatezza sia conseguenza di processi IMITATIVI.

    Sui comportamenti acquisiti per imitazione, egli scrive: “” Sappiamo identificare la regione di origine di una persona attraverso l’inflessione, la pronuncia, spesso anche attraverso i gesti e il modo di fare.

    Talvolta è possibile anche riconoscere i membri di una stessa famiglia, osservando le caratteristiche in comune, i modi. Gli umori specifici, gli aspetti comportamentali chiaramente non ereditati. (…)

    Per esempio “” i figli dei contadini sono generalmente più sgraziati e rozzi, più –mascolini- rispetto ai figli degli intellettuali, dei musicisti, e, in altri tempi, degli aristocratici. Questi mostrano modi più raffinati, per così dire più –femminili-.

    Procediamo in questo ragionamento: chi crederebbe che un bambino allevato dalla madre e da una zia, cresciuto senza una figura paterna accanto, e per di più trattato dalla madre come una sua – fidanzata-, diventi un forte tipo mascolino? (…) Il ritratto della madre che demascolinizza presenta molte varianti: la madre eccessivamente premurosa e protettiva che si è preoccupata troppo della salute del figlio; la madre dominatrice che ha sottomesso il bambino al ruolo di paggetto o amico preferito; la madre sentimentale o drammatica che inconsciamente ha visto nel proprio figlio la bambina che avrebbe voluto avere (…); la madre anziana che non ha potuto avere figli da giovane; la nonna che ha allevato un bambino bisognoso di protezione (…); la madre-bambina che ha visto nel figlio più una bambola con cui giocare che un bambino da accudire; la madre adottiva che ha trattato il bambino come una povera creatura indifesa, privata del’amore, ecc.” (19 )

    Comportamenti di tipo omosessuale negli animali

    PREMESSA FONDAMENTALE
    Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee.
    Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degl’individui più deboli o del partner dopo l’accoppiamento, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione. Le leggi con cui vanno regolati i comportamenti umani sono di natura diversa e vanno cercate là dove sono scritte, cioè nella natura umana.

    DA PUNTO DI VISTA ETOLOGICO BISOGNA DISTINGUERE GLI ANIMALI CON SCARSO DIMORFISMO SESSUALE DAI MAMMIFERI ( CON ELEVATO GRADO DI SPECIALIZZAZIONE E DI DIMORFISMO SESSUALE )

    Gli atti di tipo omosessuale che, in casi particolari, possono verificarsi fra gli animali CON SCARSO DIMORFISMO SESSUALE (cioè all’interno dei quali esistono sì due tipi differenti per morfologia, fisiologia o comportamento, ma questa differenza è MOLTO ridotta ) sono ancora di difficile interpretazione e gli studi in materia sono soltanto agl’inizi.
    Infatti, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie, ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi .
    UNO dei compiti dell’etologia, INFATTI, consiste nel distinguere fra comportamento proprio di una specie, finalizzato alla sua sopravvivenza, e comportamento deviante.

    Nelle specie che hanno uno SCARSO DIMORFISMO SESSUALE — è stato dimostrato che esiste l’INCAPACITA’ di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e a corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a montare altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie.
    Per ESEMPIO, fra le oche i sessi non presentano grandi differenze esterne; così si può dare un legame fra due maschi che si comportano come una coppia, ma con una particolarità: a ogni primavera essi provano ad accoppiarsi, ma entrambi RIFIUTANO di essere montati; dice il padre dell’etologia, Lorenz, che è come se ognuna delle oche maschio dicesse del suo partner: “ amo molto mia moglie ma, purtroppo, è completamente frigida”.
    In molti uccelli e pesci, specie che non HANNO GRANDI DIFFERENZE fra i due sessi, l’ESSERE DOMINANTE — dice Lorenz, fondatore dell’etologia, la disciplina biologica che studia le abitudini e i costumi degli animali e l’adattamento delle piante all’ambiente — REPRIME, fino al limite della soppressione, la sessualità femminile e l’ESSERE DOMINATO REPRIME la sessualità maschile: non bisogna dimenticare che per gli animali l’essenza della femminilità consiste nell’essere sottomesso, cioè “MESSO SOTTO” in senso propriamente fisico.
    Il comportamento sessuale animale è determinato anche dalle fasi dell’imprinting, cioè della formazione comportamentale, e le esperienze dell’imprinting possono essere “errate”: per esempio, alcuni uccelli, allevati fin da piccoli da esseri umani, tentano in continuazione l’accoppiamento con essi anche a dispetto d’intervenute convivenze con altri individui della loro stessa specie.

    Qual è il significato degli atti di tipo omosessuale che si verificano nei mammiferi?
    L’etologo austriaco Irenäus Eibl-Eibesfeldt spiega che nei mammiferi, animali che presentano un elevato grado di specializzazione e di dimorfismo sessuale, l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango.
    Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare ( senza penerazione ), ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: lo zoologo statunitense Carl Buckingham Koford paragona queste manifestazioni al saluto militare.
    La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, d’ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità ( rituale significativo che equivale alla nostra stretta di mano ).
    La stessa zoologa riferisce che i bonobo — detti anche scimpanzé nani — praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita. Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano SOLO una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione SOLO se hanno per partner una femmina sessualmente matura.

    Nei mammiferi NON ESISTE UNA VERA OMOSESSUALITA’ MA UNA PSEUDO OMOSESSUALITA’ che ha SOLO il significato d’imposizione del dominio e di affermazione di superiorità di rango, oppure può costituire un gesto di acquietamento e di saluto, di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli, una mani¬fe¬sta¬zione destinata a bloccare l’aggressività altrui, un gesto di sottomissione.
    La ricerca negli animali dimostra che nei mammiferi non esiste una vera omosessualità ma forme di pseudo-omosessualità che hanno solo il significato di rituali di sottomissione o di dominio
    Per quanto riguarda invece gli atti omosessuali esclusivi, questi sono risultati di errore di imprinting (cfr Eibesfeldt ) oppure sono risultati di esperienze precoci errate in fasi salienti dell’ontogenesi ( cfr Mainardi ): essi portano all’estinzione degli individui di una specie. (20 )

    Orientamento omosessuale e cultura umana

    Nella Grecia antica non era ammessa l’omosessualità fra adulti, ma solo la “pederastia”, cioè il rapporto fra l’adulto e l’adolescente, il ragazzo dai 12 ai 16 anni.
    Non erano ammesse relazioni con i più piccoli o con gli adulti. Il legislatore ateniese Solone (640-560 a.C.) aveva imposto la pena di morte da applicare a qualsiasi maschio adulto sorpreso, senza autorizzazione, nei locali di una scuola dove i ragazzi erano al di sotto dell’età pubere.
    L’omosessualità fra adulti era considerata depravazione e comportamento depravato era giudicato l’atteggiamento sessualmente “passivo” dell’adulto. Quindi il ruolo “passivo” era considerato normale solo per le donne e per gli adolescenti.
    La pederastia era tollerata solo se non si protraeva oltre i limiti di età previsti: il giovane poi, una volta superata l’adolescenza, doveva assumere un atteggiamento sessualmente “attivo”; inoltre — come si deduce dal dialogo Simposio di Platone (427-347 a.C.) —, tale giudizio positivo sulla pederastia non era condiviso da tutta la società ateniese; una parte di essa, anzi, la considerava una manifestazione di “spudoratezza”. Probabilmente la pederastia era circoscritta ad ambienti intellettuali (21).
    Alla base del giudizio favorevole sulla pederastia, vi era l’idea che tale relazione preparasse l’adolescente alla maturità intellettuale e psicologica: la si potrebbe qualificare come una “pederastia pedagogica” (22).
    Una tale convinzione si trova anche presso alcune popolazioni selvagge, convinzione dovuta, probabilmente, a un pensiero di tipo magico, nato da meccanismi mentali di pura e semplice associazione di idee.
    Come nella magia detta “contagiosa” — in quanto l’atto compiuto su una parte diffonde il suo effetto sul tutto — si finisce per credere che è possibile uccidere il nemico compiendo atti ostili sulla sua immagine o su ciocche dei suoi capelli, così, per contatto sessuale con l’adulto, si pensa che il giovane possa assorbire la virilità dell’adulto stesso. Inoltre, i tratti delicati e non ancora virili dell’adolescente facilitano questa associazione e facilitano pure l’instaurarsi verso di lui di meccanismi attrattivi.
    Presso molte tribù la “pederastia pedagogica” viene praticata nei rituali d’iniziazione, mentre è vietata nella vita di tutti i giorni: così in Australia, nella Polinesia, nelle isole Ebridi, nelle tribù dei Marind-Anim e dei Keraki in Nuova Guinea. Casi analoghi sono registrati in Marocco, in Siberia e in America Settentrionale. Sempre da un pensiero di tipo magico nasce, per esempio, in alcune società il “sulamitismo”, ovvero la credenza che attraverso il congiungimento con un fanciullo si possa allungare la propria vita, assorbendo l’essenza vitale del giovane (23). In Marocco, per esempio, è stata registrata l’esistenza di una credenza secondo cui le relazioni omosessuali con un uomo conosciuto per la sua baraka — “fortuna”, “potere” —, permettono al soggetto sessualmente passivo di ricevere la sua fortuna (24).
    Nella Grecia antica, dunque, l’omosessualità fra adulti e il ruolo sessualmente passivo del maschio erano proibiti; ugualmente proibito era il cosiddetto “matrimonio” omosessuale.
    Nel mondo romano classico il padrone poteva abusare sessualmente dello schiavo o della schiava, ma fra uomini liberi la legge proibiva la pederastia, anche se gli adolescenti erano consenzienti: si parlava di “stuprum cum puero”.
    Fra gli uomini liberi, inoltre, la legge puniva anche la passività sessuale del maschio: così la lex Scatinia (25).

    BIBLIOGRAFIA:

    1) cfr H. L. Lief, Sexual Survey no.4 current thinking on homosexuality, Medical Aspects of Human Sexuality, 11 ( 1977) 110-111; cfr Socarides C. W., The Sexual Deviations and the Diagnostic Manual, American Journal of Psychoterapy, 32 ( 178 ) 414-426
    2) cfr Joseph Nicolosi, Omosessualità maschile, un nuovo approccio, Sugarco, Milano 2002, capitolo n. 2
    3) Simon LeVay, Queer Science ( Cambridge, Mass.: MIT Press, 1996 ), p.224
    4) cfr The Advocate, 17 luglio 2001, p. 38
    5) cfr David Nimmons, – Sex and theBrain-, in Discover, marzo 1994, pp 64-71
    6) cfr Science 284 (1999) : 665-67
    7) cfr Scientific American, novembre 1995, p. 26
    8) Bailey e Pillard, Archives of General Psychiatry 48 (1991): 1081-96
    9) cfr William Byne, I limiti dei modelli biologici dell’omosessualità, in Le Scienze. Eizione italiana di Scientific American, anno XXVII, vol. LIII, n.311, Milano luglio 1994
    10) cfr. S.L. Jones, M.A. Yarhouse, Homosexuality. The use of scientific research in the church’s moral debate, Downers Grove (IL) 2000, pp. 5-6.
    11) Roberto Marchesini, ricercatore, presidente del Narth Italia, comunicazione personale a Bruto Maria Bruti
    12) J.M. Bailey, M.P. Dunne, N.G. Martin, Genetic and Environmental influences on sexual orientation and its correlates in an Australian twin sample, in “Journal of Personality and Social Psychology”, n. 78, 2000, pp. 524-536
    13) Roberto Marchesini, ibidem
    14) Cfr. Vittorino Andreoli, E vivremo per sempre liberi dall’ansia,
    intervista a cura di Marina Terragni, Rizzoli, Milano 1997, pp. 85-
    90 e 98; Idem, L’uomo folle, La terza via della Psichiatria, Bur,
    Milano 2007
    15) cfr Joseph Nicolosi e Linda Ames Nicolosi, Omosessualità, una
    guida per i genitori, Sugarco, Milano 2003; Idem, Omosessualità
    maschile, un nuovo approccio, Sugarco, Milano 2002; Gerard van
    den Aardweg, Omosessualità e speranza, terapia e guarigione
    nell’esperienza di uno psicologo, Edizioni Ares, Milano 1995
    16) Cfr. Gerard J. M. van den Aardweg, “Matrimonio” omosessuale &
    affidamento a omosessuali, in Studi Cattolici. Mensile di studi e di
    attualità, anno XLII, n. 449/50, Milano luglio-agosto 1998, pp. 499-
    509 (pp. 500 e 502).
    17) Cfr. ibid., p. 500.
    18) Cfr. Ibidem
    19) Gerard van den Aardweg, Una strada per il domani, guida
    all’autoterapia dell’omosessualità, Città Nuova, Roma 2004, pp. 31-33

    20) Cfr. Francesco Le Moli, voce Omosessualità, in Danilo Mainardi
    (diretto da), Dizionario di etologia, Einaudi, Torino 1992, pp. 528-
    530.

    Cfr. Konrad Lorenz, Lorenz allo specchio. Autoritratto inedito del padre dell’etologia, con introduzione di Richard I. Evans, trad. it., con presentazione di Vittorio Somenzi, Armando, Roma 1989, pp. 61-62, 64; L’ostilità tra generazioni e le sue probabili cause etologiche, in Idem, op. cit., pp. 175-212 (pp. 183-184
    Cfr. Irenäus Eibl-Eibesfeldt, I fondamenti dell’etologia. Il comportamento degli animali e dell’uomo, trad. it., nuova ed. ampliata, Adelphi, Milano 1995, p. 614. nota p. 247; e Idem, Amore e odio. Per una storia naturale dei comportamenti elementari, trad. it., Adelphi, Milano 1996, p. 46, pp. 242-243; pp. 43 e 123 in nota.
    Cfr. Isabella Lattes Coifmann, L’amore? Gli animali lo fanno così, Rizzoli, Milano 1995, p. 8; p. 236
    21) Cfr. Sergio Musitelli, Maurizio Bossi e Remigio Allegri, Storia dei costumi sessuali in Occidente. Dalla preistoria ai nostri giorni, Rusconi, Santarcangelo di Romagna (Rimini) 1999, pp. 84-85; cfr. pure Platone, Simposio, VIII, 192 A, con testo greco a fronte, introduzione, traduzione, note e apparati di Giovanni Reale, e appendice bibliografica di Enrico Peroli, Bompiani, Milano 2000, p. 91, dove si parla di “impudenza”.
    22) S. Musitelli, M. Bossi e R. Allegri, op. cit., p. 85.
    23) Cfr. V. Andreoli, Dalla parte dei bambini, per difendere i nostri figli dalla violenza, Rizzoli, Milano 1999, pp. 20-21; e Roger Bastide, Comportamento sessuale e religione, in Robert Volcher (diretto da), Dizionario di sessuologia, cit., pp. 616-628 (pp. 618-619).
    24) Cfr. Roger-Marie Palem, Omosessualità maschile e femminile, in R. Volcher (diretto da), Dizionario di sessuologia, ed. it. a cura di Mario V. Rossi, Cittadella, Assisi (Perugia) 1975, pp. 461-478 (p. 468).
    25) Cfr. Angelo Di Berardino O.S.A., L’omosessualità nell’antichità classica, in AAVV, Antropologia cristiana e omosessualità, con presentazione di Giuseppe Dalla Torre, Quaderni de “L’Osservatore Romano”, Città del Vaticano 1997, pp. 17-24.

    • Paolo ha detto in risposta a Pino

      Eddai seriamente ancora proporre una bibliografia del genere e sostenere di bnon essere ideologizzati?
      Ma poi con quale coraggio sostenete di non avere una posizione prettamente ideologica??
      La stessa argonmentazione dei “fattori ambientali” che favorirebero l’omosessualità è totalmente fuori da tutti gli studi scientifici….non ce n’è uno che evidenzi che l’omosessualità è il frutto dei traumi che tu porti ad esempio. Mentr tutta la letteratura scientifica ha dimiostrato che l’omosessualità è uno sviluppo naturale e normale cdella sessualità umana quanto l’eterosessualità…Non tirate a mano la storia del gene gay a meno di non portare studi dell’esistenza di un gene etero…..

      • Pino ha detto in risposta a Paolo

        ma tu sai leggere? Invece di sostenere una posizione ideologica sganciata dalle evidenze scientifiche cerca almeno di capire quello che c’è scritto. L’omosessualità NON è un fatto genetico e tanto meno uno sviluppo “naturale” della sessualità umana. Altrimenti devo concludere che oltre ad avere problemi psicologici avete anche problemi di comprensione. Tu parli di “studi scientifici” certo e sono proprio gli studi scientifici che avvalorano quanto da me pubblicato, mentre tu non sai citare nulla.

      • Pedro ha detto in risposta a Paolo

        “Mentr tutta la letteratura scientifica ha dimiostrato che l’omosessualità è uno sviluppo naturale e normale cdella sessualità umana quanto l’eterosessualità”
        Tutta la letteratura scientifica? Davvero? Mi citi almeno 5 studi di 5 società diverse?

        “Non tirate a mano la storia del gene gay a meno di non portare studi dell’esistenza di un gene etero…..”
        Altro argomento tipico della lobby omosessuale. Il gene gay non esiste, la genetica umana è finalizzata verso il rapporto riproduttivo ovviamente di tipo eterosessuale.

        • Paolo ha detto in risposta a Pedro

          Dov’è il gene che stabilisce l’eterosessualità, se non esiste perchè dovrebbe esistere quello dell’omosessualità…basta sempre con queste fantomatiche lobby…da quando Ratzinger le ha “citate” ripete a pappagallo!

          • Pedro ha detto in risposta a Paolo

            Allora comincia a studiare questo: http://medicina-chirurgia.uniss.it/Programmi/1a1s-EmbriologiaDispense2006-07.pdf
            Prima però chiedi il permesso a Grillini, non vorrei che venisse a sapere che il nostro corpo è naturalmente finalizzato alla sessualità eterosessuale.

          • Damiano ha detto in risposta a Paolo

            Non bastano una coppia XY per l’uomo e una XX per la donna per definire la sessualità?

          • Michele ha detto in risposta a Paolo

            Paolo, ma parli sul serio?
            Se anche l’evoluzione funzionasse secondo la mera logica della selezione naturale (ormai messa fortemente in dubbio, ma è un altro argomento) per forza di cose non potrebbe che favorire l’unico comportamento sessuale che porta ad un beneficio per la specie e che fa sopravvivere il gene.
            Se esistesse un gene dell’omosessualità, da dove dovrebbe venire? Da chi dovrebbe essere ereditato se il DNA per duplicarsi in un altro essere vivente deve necessariamente ricorrere al rapporto eterosessuale?
            Il “gene omosessuale” non avrebbe logicamente alcun motivo per sopravvivere, al massimo potrebbero sopravviverne degli esemplari portati insieme a quello “eterosessuale”, ma sarebbero comunque in percentuale enormemente inferiore a quella degli omosessuali che oggi conosciamo.
            Se volete portare avanti un’argomentazione genetica, allora dovreste ricorrere a qualche evento quasi “miracoloso”, perché se il gene omosessuale è riuscito a sopravvivere a milioni di anni di riproduzione prettamente eterosessuale, allora davvero abbiamo assistito ad un evento che va contro ogni legge della logica.

          • Paolo Cattani ha detto in risposta a Paolo

            e la letteratura scientifica? Nessuna risposta?

        • Paolo ha detto in risposta a Pedro

          Mah basta che vai su wikipedia….devo postare tutte le volte gli studi scientifici a riguardo….non sono come voi che avete sempre e solo Nicolosi e qualche “terapeuta” cattolico!

          • Pedro ha detto in risposta a Paolo

            Intanto fallo, grazie.
            Mi sembra importante citare i membri riconosciuti dell’APA, come lo è Nicolosi. Se facesse cose contrarie lo manderebbero fuori come è stato fatto con altri. Evidentemente l’Apa ha una posizione politica, come hanno dimostrato gli ex presidenti che oggi hanno seguito Nicolosi, e una invece scientifica molto diversa.

      • Mr. Crowley ha detto in risposta a Paolo

        Non so, tutte queste questioni mi riportano alla memoria la moda della “diseducazione” dei bambini tra gli anni ’60 e ’70.
        Oggi se ti diciamo che per educare un figlio serve, ogni tanto e con giudizio, di reprimere alcune sue voglie non ti scandalizzi, perche’ ti abbiamo detto una cosa ovvia.
        Negli anni ’60 e ’70 illustri psichiatri ti avrebbero insegnato che la giusta educazione sarebbe stata di fargli fare tutto cio’ che voleva.
        Adamo Creato nell’articolo mi pare che dica cose abbastanza ovvie e condivisibili.
        L’unica cosa da fare e’ aspettare, cio’ che e’ vero resta.
        Le bugie pian piano si dissolvono.

  5. Paolo ha detto

    Tu non hai pubblicato nulla di scientifico, ti rendi conto? Hai pubblicato un articolo prendendo Nicolosi, sconfessato da tutti gli ordini medici, e Studi cattolici (ideologia). Se l’orientamento sessuale non è genetico non lo è neanche l’eterosessualità…o hai le prove del gene etero? L’omosessualità è oggettivamente uno sviluppo naturale, e in base a cosa non dovrebbe esserlo?
    L’OMS, L’APA, l’ordine nazionale degli psicologi ti bastano? Continuate con le solite “argomentazioni” sbugiardate e rigirate su quelle…devo concludere che i problemi psicologici sono i vostri?

    • Pedro ha detto in risposta a Paolo

      Nicolosi è membro ordinario dell’APA, al contrario di tantissimi promotori dell’omosessualismo. Oltretutto pare che gli ex presidenti dell’APA la pensino proprio come lui: http://www.uccronline.it/2011/11/16/lex-presidente-dellapa-%C2%ABdallomosessualita-si-puo-uscire-lapa-e-solo-politica%C2%BB/

      “Se l’orientamento sessuale non è genetico non lo è neanche l’eterosessualità”
      L’omosessualità non è genetica, il corpo umano è finalizzato all’amore eterosessuale. Basta aprire un libro di fisiologia o anatomia…ma non so se l’Arcigay ve lo permette 🙂

      Sull’APA stendo un velo pietoso, si veda il link di sopra ovvero i pareri degli ex presidenti come Cummings.

      • Paolo ha detto in risposta a Pedro

        Sulla terapia riparativa il velo pietoso la steso invece la comunità scientifica mondiale!

      • Tom ha detto in risposta a Pedro

        Non dimenticare che dicono solo: importanti studi californiani. Che , a quanto pare , hanno valore solo in queste persecuzioni degli omosessuali, ma che sono del tutto inadeguati nello smentire le “verità scientifiche ” della Bibbia. Le argomentazioni generali dell’articolo sono povere e dendenziose. L’omosessualità non è una scelta almeno come non lo é essere eterosessuali. Nessuno può decidere come far funzionare il proprio cervello. Chiunque non lo capisca viva in un mondo di illusioni.

      • Tom ha detto in risposta a Pedro

        Allora, se una cosa non è dimostrata su un libro di anatomia e fisiologia, allora non esiste ed é soltanto la scelta di un individuo? Ottimo.parliamoci chiaro: su quale libro di anatomia e fisiologia è dimostarata la presenza dell’anima? Rispondo io, dato che ne ho letti vari: nessuno. Non esiste nessun gene “gay” come non esiste un gene per la depressione o per altri disturbi psicologici . È innegabile che il corpo umano è predisposto per una riproduzione eterosessuale, ma questo non porta a nulla. I fattori psicologici non si comandano con l’anatomia. E la violenza domestica si trova molto spesso anche in matrimoni eteri benedetti in chiesa.

  6. paolo ha detto

    Ancora Cummings, perchè non parli di John Smid ad esempio….

    • Karma ha detto in risposta a paolo

      Ancora Cummings in che senso?? Ti da fastidio parlare di lui? Forse vuoi che parliamo di Robert Perloff???

    • Pedro ha detto in risposta a paolo

      No, di Smid e Paolo Villaggio parliamo dopo, ti va? Ora rimaniamo pure sul fastidiosissimo Cummings..ok?

      • Paolo ha detto in risposta a Pedro

        Soliti tre nomi che tirate fuori, nessun fastidio te lo assicuro…qua il fastido ve lo da la scienza che smentisce le vostre credenze infondate. fatevene una ragione 😉

        • Michele ha detto in risposta a Paolo

          La scienza è l’unico dio, e Newton è il suo profeta…….
          ……peccato che sia arrivato Popper, a dire che “dio è morto” (perdonatemi la citazione, ma era irresistibile).
          Ad ogni modo, la tua scienza mi pare sia stata nominata quasi come qualcosa di indescrivibile, innominabile, qualcosa di cui è pericoloso parlare con chiarezza.
          Portami i documenti in cui questo ente superiore mi dice che le nostre “credenze infondate” siano state smentite, poi potrei anche riconoscerti un briciolo di dignità razionale, se non intellettuale.

        • Paolo Cattani ha detto in risposta a Paolo

          La scienza? Ma dove sta la dimoistrazione scientifica della “normalità” dell’orientamento omosessuale? Ma via..

        • Edo ha detto in risposta a Paolo

          Paolo, la scienza mi ha detto che stai dicendo molte sciocchezze.

      • Paolo ha detto in risposta a Pedro

        Io direi che di Nicolosi e di paolo Villaggio parliamo dopo…anche se il secondo è molto bravo nella sua professione…quanto al primo….

    • Mr. Crowley ha detto in risposta a paolo

      Che la “regola generale” dica che chi nasce maschio dovrebbe andare con chi nasce femmina e’ una cosa fisiologica (il coso e’ fatto per inserirsi nella cosa e realizzare il motivo per cui esistono il coso e la cosa).
      Dopo possiamo trovare tutte le scuse del mondo per dire che le cose sono “diverse”.
      Pero’ la logica del contadino (sia allevatore che agicoltore) mi dice che e’ cosi’.
      Diciamo che in natura le specie per riprodursi si accoppiano.
      Diciamo che i due sessi sono fatti per incontrarsi.
      L’alternativa e’ che i Gay non siano umani e appartengano, che so, alle meduse (che hanno un sistema riproduttivo insolito).
      Pero’ se parto dalla logica del contadino vedo che l’omosessualita’ non e’ tanto normale.
      Esiste ma e’ una cosa insolita e minoritaria.
      Che sia forse un qualche tipo di malattia?.

      • Pino ha detto in risposta a Mr. Crowley

        l’omosessuale non si riproduce, non è come la medusa. Se il mondo fosse tutto gay sparirebbe nel giro di una generazione

        • Nicola ha detto in risposta a Pino

          Scusa ma un omosessuale può anche riprodursi se vuole: gli basta accoppiarsi con una persona di sesso diverso… che sarà mai? C’è qualche legge fisica che vieta a un gay di riprodursi?

          • Barbara ha detto in risposta a Nicola

            Non mi piace molto la durezza dei commenti di Pino e non condivido questo piano della discussione. Tuttavia la tua domanda è altrettanto fastidiosa perché molto sciocca.

            • Nicola ha detto in risposta a Barbara

              Sarà sciocco dire che un omosessuale non può riprodursi. Invece può farlo benissimo, se vuole.

              • Hugo ha detto in risposta a Nicola

                Bene, e ora?

                • Nicola ha detto in risposta a Hugo

                  niente, era tanto per smentire i pregiudizi omofobi di pino; tipo che l’omosessuale non può riprodursi.

                  • Hugo ha detto in risposta a Nicola

                    Non penso che intendesse che è impossibilitato a riprodursi, bastava essere più aperti. Non sono comunque d’accordo con le argomentazioni e la modalità di espressione di Pino.

                    • Nicola ha detto in risposta a Hugo

                      Scusate, voi che ne pensate di chi, come Vendola, si dichiara sia omosessuale che fervente cattolico. Che io sappia, Vendola è omosessuale e anche un attivista per i diritti dei gay. Sul suo essere cattolico, non mi sembra in malafede, cioè, penso che lui si consideri un sincero cattolico (tra l’altro è pure comunista, ma questo aspetto ora è O.T.).

                      Se la condizione omosessuale non è accettata dalla Chiesa, può un gay essere sincero cattolico e accettare la propria condizione? A me sembra impossibile (o quantomeno contraddittorio), voi che ne pensate? Altra curiosità: uno così non dovrebbe/potrebbe essere “scomunicato” da qualche autorità ecclesiastica?

                      Mi interesserebbe in particolare il parere dei cattolici (e di omosessuali, se ce ne sono tra voi)

                    • Nicola ha detto in risposta a Hugo

                      scusa Hugo, queste domande su Vendola erano rivolte a tutti; solo per errore le ho erroneamente scritte qui in risposta a te. Ricopio il post più in basso.

                    • Mino88 ha detto in risposta a Hugo

                      Non so chi ti abbia detto che gli omosessuali non sono accolti dalla Chiesa. Lo stesso Vendola ha detto di avere avuto più problemi a rivelarsi al partito che alla Chiesa e che in essa è sempre stato accolto. La chiesa è critica con l’omosessualità ma non con gli omosessuali.

                    • Michele ha detto in risposta a Hugo

                      Nicola, la condizione omosessuale E’ accettata dalla chiesa, è l’atto sessuale al di fuori del matrimonio (e quello omosessuale lo è sempre per definizione di matrimonio) ad essere considerato peccato.
                      L’omosessuale, per il CCV, merita rispetto, delicatezza ed aiuto, la tendenza in sé non costituisce peccato, il peccato avviene quando essa entra nella pratica.
                      E come tale viene perdonato qual’ora vi sia il pentimento, non vedo per quali motivi dovrebbe esserci una scomunica.

      • Paolo ha detto in risposta a Mr. Crowley

        No è un normale e naturale orientamento sessuale, e non è certo una malattia perchè lo vorrebbe chi crede in serpentelli parlanti…come vi rodeeeeeeee

        • Pino ha detto in risposta a Paolo

          guarda che a noi non rode proprio niente, figuriamoci se siamo invidiosi di quelli che lo prendono nel lato B

        • Gennaro ha detto in risposta a Paolo

          Ma di cosa dovrebbe roderci, caro Paolo? Non ritengo l’omosessualità una malattia oltretutto. Inoltre mi sembra che l’articolo parli di ben altro, non credi?

        • Michele ha detto in risposta a Paolo

          Risposta arguta, degna del più intelligente bambino di tre anni.

          • Paolo ha detto in risposta a Michele

            Già postato…lo so che non ce la fate.
            Davvero? E tu chi saresti per dire che gli altri sono degli ideologizzati e degli incapaci? Chi è l’ideologizzato chi si basa su anni di ricerche o chi fa dei “corsi” dentro a strutture religiose?
            Vai con l’elenco (restiamo nel paese del sig. Nicolosi)…American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Counseling Association, American Medical Association, American Association for Marriage and Family Therapy, American Academy of Pediatrics…poi se volete continuo ce n’è finchè se ne vuole.

            • Edo ha detto in risposta a Paolo

              Per ora hai citato nomi di enti. Potresti anche essere più patriotta e citare l’enea di frascati o l’unione dei nutrizionisti. Non ne afferro però il senso.

            • Michele ha detto in risposta a Paolo

              Sei fantastico, sei tu ad aver dato ad altri dell’ideologizzato o dell’incapace ed ora manifesti anche il vittimismo nei confronti delle stesse accuse!
              Se sei affetto da skizofrenia, perdona il mio sarcasmo, altrimenti prendi atto delle tue argomentazioni inesistenti, perché a quello mi riferivo.
              E nominare enti, persone o cose (una presunta “comunità scientifica” addirittura) NON è argomentare, voglio i documenti, uno per uno, voglio leggerli nella loro versione integrale o per lo meno voglio che tu mi indichi dove posso trovarli.
              Fino ad allora la partita per te rimane persa, e spero che tu capisca cosa intendo.

  7. Pino ha detto

    quello che trovo ridicolo ed anche divertente sono le reazioni pavloviane dei gay. Appena pubblichi qualcosa che li “disturba” nelle loro convinzioni si agitano immediatamente cercando in tutti i modi ma in modi dilettanteschi di smentire quello che si afferma, sulla base di studi e analisi scientifiche. E’ come se dovessero “giustificare” il loro comportamento che sono liberi di tenere, nessuno gli dice nulla. Invece no, vengono a sostenere che i loro rapporti omosessuali sono “normali” che la loro sessualità è “normale”. Ma qui nessuno gli contesta il loro modo di comportarsi ma loro cercano sempre una pezza giustificativa. Come mai?

  8. Paolo ha detto

    I nostri rapporti sono normali e non accettiamo che ci si cerchi di far passare il contrario per nevrosi religiose…difficile da capire?

    • Mr. Crowley ha detto in risposta a Paolo

      Che la natura imponga a chi nasce maschio ad andare con chi nasce femmina e’ una cosa fisiologica (il coso e’ fatto per inserirsi nella cosa e realizzare il motivo per cui esistono il coso e la cosa).
      Dopo possiamo trovare tutte le scuse del mondo per dire che le cose sono “diverse”.
      Pero’ la logica del contadino (sia allevatore che agicoltore) mi dice che e’ cosi’.
      Diciamo che in natura le specie per riprodursi si accoppiano.
      Diciamo che i due sessi sono fatti per incontrarsi.
      L’omosessualita’ non potrebbe essere una forma di nevrosi atea?.

      • Pino ha detto in risposta a Mr. Crowley

        l’origine dell’omosesssualità è ben spiegata nel mio lungo post sopra.

        • Paolo ha detto in risposta a Pino

          Il tuo post non spiega nulla, è la solita accozzaglia di assurdità creata ad hoc per sostenere la vostra visione ideologica. E il fatto che tutta la comunità scientifica vi abbia smentita vi rode troppo!

          • Pino ha detto in risposta a Paolo

            il mio post spiega con dovizia di riferimenti scientifici, sei tu che non sai fare altro che dire che è ideologia ma non spieghi nulla, ovvio, non hai alcuna argomentazione da contrapporre, fai solo affermazioni apodittiche perchè non le puoi dimostrare.

          • Raffa ha detto in risposta a Paolo

            “tutta la comunità scientifica vi abbia smentita”
            Noto ancora l’utilizzo della parolina magica “tutta la comunità scientifica”. 🙂

            • Franz ha detto in risposta a Raffa

              So che la signorina comunità scientifica ha un’amica che si chiama comunità sociologica….magari ci usciamo assieme una sera Raffa, ti va?

            • Paolo ha detto in risposta a Raffa

              Cosa che non potete confutare…e ciò vi spiace molto. Fate passare per scientifiche le tesi di nicolosi quando non lo sono, su ragazzi fatevene una ragione siete voi che non apportate un argomento serio per le vostre tesi.

              • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

                certo che le tue risposte citano migliaia e migliaia di studi scientifici eh?
                Mai vista una così vasta bibliografia.
                Vacci piano con le citazioni altrimenti intasi il blog.

              • Pino ha detto in risposta a Paolo

                e chi lo dice che che le tesi di Nicolosi non sono scientifiche? Tu? L’Arcigay? Fra l’altro tu continui a parlare per slogan, non sei neppure stato capace di confutare neppure una riga di quanto ho scritto nel mio post, solo invettive prive di senso.
                Il fatto vero e inconfutabile è che le terapie di Nicolosi cambiano l’orientamento sessuale indesiderato dei gay, cosa che altri non riscono a fare essendo solo degli ideologizzati e degli incapaci. E allora che fanno i falliti? Non contestano i contenuti ma chi li afferma.
                Tu fai proprio quello, non essendo capace di opporre alcun ragionamento sensato dici che Nicolosi è un pirla, ma oltre non vai.

                • Paolo ha detto in risposta a Pino

                  Davvero? E tu chi saresti per dire che gli altri sono degli ideologizzati e degli incapaci? Chi è l’ideologizzato chi si basa su anni di ricerche o chi fa dei “corsi” dentro a strutture religiose?
                  Vai con l’elenco (restiamo nel paese del sig. Nicolosi)…American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Counseling Association, American Medical Association, American Association for Marriage and Family Therapy, American Academy of Pediatrics…poi se volete continuo ce n’è finchè se ne vuole.

                  • Pino ha detto in risposta a Paolo

                    e allora? sono scuole psicologiche, da loro non proviene nessuna verità scientifica oggettiva. Quindi quello che dicono loro sta a quello che dice Nicolosi, con una differenza, che Nicolosi ha dimostrato con i fatti quello che dice, mentre gli altri restano alle chiacchiere da bar. E’ questo che vi rode, che ci sia qualcuno che faccia ritornare etero gli omosex, e questo contraddice il dogma numero uno dell’omosessualismo militante.

                    • Locca ha detto in risposta a Pino

                      “American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Counseling Association, American Medical Association, American Association for Marriage and Family Therapy, American Academy of Pediatrics”
                      Chiacchiere da bar, secondo l’eminentissimo Pino. Pino sei un grande…

                    • Lucas ha detto in risposta a Pino

                      Ma perché questi elenchi? E’ un giochino…?? Allora partecipo anch’io:

                      Archivio Ligure di Scrittura popolare (ALSP)
                      Archivio storico dell’emigrazione italiana (ASEI)
                      Associazione Centro Studi Card. Casaroli
                      Audio Archivio delle migrazioni tra Europa e America Latina (AREIA)
                      Biblioteca “Di Vittorio” Cgil (Centro document e Archiv storico)
                      Centro Altreitalie sulle migrazione italiane
                      Centro di documentazione e visita “Ocriticum”
                      Centro Di Documentazione Filef Montefegatesi – Bagni Di Lucca
                      Centro di documentazione sulla storia dell’emigrazione trentina della Fondazione Museo storico del Trentino
                      Centro di Documentazione sulla Storia e Letteratura dell’Emigrazione
                      Centro di studi sui Molisani nel mondo

                      Cosa ho vinto Locca???

    • Pino ha detto in risposta a Paolo

      sei tu che sei affetto da ateismo nevrotico, prova a farti psicanalizzare, del resto non si può certo pretendere un equilibrio psicologico da chi confonde un maschio con una femmina

      • Paolo ha detto in risposta a Pino

        mmmmmmm ancora a fare confusione tra sesso biologico ed orientamento sessuale (etero, omo, bsx)…peccato che gli psicoanalisti ti smentiscano anche loro eheheheheh. Cosa si può pretendere da chi crede in serpentelli parlanti e mele magiche….

        • Pino ha detto in risposta a Paolo

          ahahahahahah eccerto perchè secondo te i sessi sono 4, 5, 6 ma fecce rideee, direbbero a Roma.

          • Paolo ha detto in risposta a Pino

            Fiiii ancora non la capisci…eppure non è difficile…i sessi sono due e gli orientamenti sessuali essenzialmente tre, è scienza!!!! Vai a leggerti qualche trattato a riguardo!

            • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

              che ne diresti di postarlo tu questo benedetto trattato?
              No, cose scritte dall’arcigay non vanno bene (anche se sono il vangelo per voi)

              • Paolo ha detto in risposta a Kosmo

                E voi quando pubblicate qualcosa che non sia stato smentito, leggiti il mio post a riguardo! O qualcosa che non sia viziato dall’ideologia religiosa….su accusate gli altri di quello che fate voi…
                Nooo cose scritte da cristiani militanti non vanno bene

                • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

                  quale post? Non hai mai detto niente, solo vuoti slogan omosessualisti senza alcun riferimento alla realtà.

                  • Paolo ha detto in risposta a Kosmo

                    Già il termine “omosessualita” ti sbugiarda

                    • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

                      e perchè mi sbugiarderebbe?
                      O porti argomenti sensati, o la pianti di fare propaganda omosessualita.

                    • Norberto ha detto in risposta a Paolo

                      Non vorrei entrare nello scambio di accuse, ma rimane vero che Paolo non ha saputo ancora dire nulla riguardo all’articolo. Non vedo perché non si possa dialogare civilmente senza reazioni di questo tipo.

                • Pino ha detto in risposta a Paolo

                  smentito da chi? da Grillini? dalla Concia? da te? Tu oltre che da disturbi di identità sessuale sei pure affetto da ateismo nevrotico. La vuoi capire che la religione non c’entra nulla con quello che stiamo discutendo?

                  • Paolo ha detto in risposta a Pino

                    Smentito dalla comunità scientifica, ho gia postato l’elenco, l’hai letto? Io poii da chi sareui smentito? Da te? Da nicolosi che fa le sedute nelle chiesette?
                    Poi non permetto che uno che crede in serpentelli parlanti mi dia del disturbato mentale…riprenditi.
                    Ti sbugiarda perchè evidenzia bene l’ideologia che ti spinge a blaterare. Non ha senso come termine…non è accettabile ciò che va contro la natura delle persone omosessuali solo perchè non piace alla vostra religione, creando ingiuste discriminazioni edisagi. Voi continuate a sostenere con argomenti insensati un articolo insensato.

                    • Pino ha detto in risposta a Paolo

                      Confondi la religione, che non c’entra nulla, con argomenti di altro tipo, di natura medico-psichiatrica. Nicolosi non tiene le sue conferenze nelle “chiesette” ed è semplicemente stupido fare simili paralleli privi di senso, ma sostiene una sua visione della psicanalisi per riorientare gli omosessuali che vivono in modo tragico la loro condizione (e l’articolo lo dimostra). Ti ho già detto che la psichiatria non è una scienza naturale quindi non esiste una verità scientifica oggettiva e misurabile, ma solo scuole di pensiero. Perchè la scuola di pensiero di Nicolosi dovrebbe essere additata come negativa? Solo perchè lui riesce dove gli altri psichiatri invidiosi e falliti non riescono?

                    • Norberto ha detto in risposta a Paolo

                      Paolo, indipendentemente dai tuoi deliri, mi piacerebbe che dimostrassi l’insensatezza dell’articolo. Perché non parliamo di quello? Di Nicolosi non me ne può fregar di meno, sinceramente, inutile che continui a tirarlo fuori.

                    • Michele ha detto in risposta a Paolo

                      Un elenco?
                      UN ELENCO?
                      Ma che, da voi vale ancora il principio auctoritatis?
                      Le cose sono due:
                      1) argomenti questa roba
                      2) te ne vai

                      Gli elenchi NON sono argomentazioni valide dal 1600 a questa parte.

        • Raffa ha detto in risposta a Paolo

          Gli psicoanalisti? Perché tu li conosci tutti? Devi essere un pezzo grosso per dire sempre “la comunità scientifica ti smentisce”, “tutti gli psicoanalisti la pensano diversamente da te”.

          Mi spieghi una cosa: se non esistessero gli psicologi tu saresti lo stesso omosessuale? Perché ti attacchi a loro per dire chi sei tu o chi senti di essere? Pensi che qualsiasi altra categoria persone (neri, cinesi, cristiani, femmine, pompieri ecc..) si comporti allo stesso modo per spiegare chi è?

          • Pino ha detto in risposta a Raffa

            a me pare evidente dal loro comportamento che i gay hanno seri problemi di identità. Infatti non sanno chi sono, è per questo che cercano una conferma della loro “normalità”. Se avessero una personalità definita non avrebbero di questi problemi, del resto l’articolo che stiamo commentando mette in evidenza proprio questo, la loro fragilità psichica.

            • Paolo ha detto in risposta a Pino

              No gli omosessuali non devono accettare di farsi passare per malati in virtù di fantasie religiose! Nessuna conferma di alcuna verità…da voi poi sarebbe il colmo!
              p.s. ragazzi la terra è rotonda, gira intorno al sole e non è stata creata in qualche giorno

              • Franz ha detto in risposta a Paolo

                Non credo che sia questo l’argomento. Inutile divagare, rimani sulla questione che mi pare stia bruciando più del previsto (con grande soddisfazione, tra l’altro).

          • Damiano ha detto in risposta a Raffa

            se hanno bisogno di appellarsi alla psicologia per definire il proprio diritto a essere gay, significa che l’omosessualità vada considerata come una devianza psichica…

          • Paolo ha detto in risposta a Raffa

            Che bel modo di rigirare la frittatina…dato che cercate di far passare l’omosessualità per quello che non è in virtù delle vostre fantasiose credenze, vi si smentisce con quanto evidenziato dalla scienza. Logico che se cercate di farla passare per disagio psicologico vi si smentisce con quanto evidenziato dagli psicologi…unici demandati a mostrare la verità a riguardo.

            • Pino ha detto in risposta a Paolo

              che sia un disagio psicologico mi pare evidente e tu ne sei la conferma. Gli psicologi, dici tu, quali? Perchè gli psicologi si dividono in scuole, non esiste una “verità” psicologica oggettiva, non siamo nel campo delle scienze naturali. Tu travisi apposta la realtà delle cose parlando di “quanto evidenziato dalla scienza” quale scienza? Oppure “con quanto evidenziato dagli psicologi” quali psicologi? Di quale scuola psicologica? Anche Nicolosi è uno psicologo, anzi, uno psichiatria, fra i più rinomati al mondo, e allora? Solo che a voi rode il fatto che ci sia qualcuno che riesce a far ritornare etero gli omo e questo contraddice le vostre credenze e la vostra ideologia.

              • Paolo ha detto in risposta a Pino

                Ehh no caro mio, nessuna evidenza che sia ciò che piacerebbe alla tua testolina. Ti ho fatto un bell’elenco sopra. Che poi nicolosi sia rinnomato certo, ma non per quello che piacerebbe a te, ehehehehh!
                Disturba solo il fatto che si costruiscano argomentazioni pseudo scientifiche per sostenere ideologie religiose.

                • Pino ha detto in risposta a Paolo

                  ideologie religiose? aahahahahah questa è bellissima!!! ma tu non capisci la differenza fra un casvolo ed una patata e vieni qui a parlare di “ideologie religiose”. Scusa ma Nicolosi ha dimostrato con i fatti che l’omosessualità è un disagio psicologico perchè basta un trattamento psicanalitico per eliminarla. e tu parli di “ideologia”

                  • Paolo ha detto in risposta a Pino

                    Sei uno spasso davvero. Nicolosi non ha dimostrato nulla e non elimina un bel nulla. Dimostrazione sono i tanti casi di fallimento di queste pratiche…ma ancora di più lo sono quei pochi “ex gay” che promuovono queste assurdità, tutti legati alla stessa ideologia, ma che caso!!!

                    • Pino ha detto in risposta a Paolo

                      gli ex gay non sono così pochi e danno un terribile fastidio ai fanatici omosex che cercano in tutti i modi di nascondere la cosa. Ti ricordi il casino per la canzone di Povia a San Remo? Ecco, questa è la vostra tolleranza. In ogni caso tu riconosci che ci sono degli omosessuali che sono usciti dall’omosessualità mediante trattamenti psicanalitici, quindi curando problemi psicologici, ma guarda un po!!! Ma l’omosessualità, secondo la vulgata di Grillini & C., non è un fatto genetico? Ma non fammi ridere!!!

            • Michele ha detto in risposta a Paolo

              Non sapevo che gli psicologi fossero dei profeti, vorrà dire che comprerò qualche testo di scientology e mi informerò…

        • Azariel ha detto in risposta a Paolo

          Forse ti è sfuggito che le narrazioni dell’Antico Testamento sono allegoriche, scritte per educare un popolo. Non vanno prese alla lettera. Questa è una cosa che qualsiasi cristiano serio sa. Mentre certi atei nevrotici faticano a capire una verità tanto semplice…

    • Mr. Crowley ha detto in risposta a Paolo

      La fisiologia e’ quello che e’ indipendentemente da qualsiasi considerazione: (il coso e’ fatto, per sua natura, per accoppiarsi con la cosa).
      Quello che ne fa’ cambiare uso e’ la psiche della persona.
      Il fatto che fisiologia e psiche non siano in sintonia non e’ segno di disarmonia della persona?.
      La natura (umana) per gli omosessuali non ha alcun senso?.
      Non pare che servano cosi’ grandi capacita’ per arrivarci.

    • Gennaro ha detto in risposta a Paolo

      La “normalità” è un concetto da definire e ti chiederei di approfondire se puoi. Non mi pare che qualcuno stia facendo passare l’omosessualità per una nevrosi. L’articolo parla di ben altro.

    • DSaeba ha detto in risposta a Paolo

      No, non sono “normali”. Tant’è che il corpo umano li rifiuta, vista la percentuale di disturbi anali e gastroenterici tra gli omosessuali. Non mi sembra che le donne soffrano di tali malattie dopo un rapporto sessuale (quello si) “normale”.

      Ho due amici gay ed entrambi hanno problemi di incontinenza anale. Non reputo affatto normale tutto ciò.

  9. gabriele ha detto

    vorrei dire una cosa
    da quando gli omosessualisti imperano i veri gay non vengono perseguitati, anzi, sono ritenuti simpatici (?)
    le uniche vittime sono i ragazzi sensibili che vengono additati come gay ( o addirittura pedofili), e vanno in depressione, o, come è successo a torino nel 2006 o 2007 si suicidano
    non si è mai vista un’organizzazione gay lottare contro questa piaga, che identifica i ragazzi sensibili o bravi a scuola con i gay, e che per le vittime causa terribili depressioni

  10. lepanto ha detto

    Caro Sig. Paolo, in questa interessante discussione non ho letto alcun commento che confutasse i suoi, utilizzare dei sostantivi es. pederasta, marxista, nichilista, musulmano,buddista ecc ecc. che delineasse in qualche modo il Suo essere. La prego di fare altrettanto e di limitarsi al dibattito in corso su un argomento davvero interessante. Credo che la discussione possa essere affrontata ragionevolmente a prescindere dal fatto che si possa essere Cattolici o meno. Saluti.

    • Paolo ha detto in risposta a lepanto

      Ha letto male si vede. Purtroppo non è così vede…è proprio l’ideologia religiosa il problema…non eterosessualità o omosessualità che sono entrambi orientamenti sessuali normali e naturali

      • Pino ha detto in risposta a Paolo

        sì certo, e chi lo dice che l’omosessualità è un orientamento “naturale”? Una votazione? Ma per favore!!!!!!! La natura dice altro e cioè che ci sono due sessi, maschio e femmina. L’ideologizzato sei tu e non i cattolici che invece fanno riferimento, non tanto alla religione, ma alla legge naturale, che con la “religione” nulla c’entra, ma per te questo tipo di sottigliezze appare incomprensibile, ettecredo!!!

        • Paolo ha detto in risposta a Pino

          Nessuna votazione, le ricerche scientifiche. Qua caschi ancora, la votazione fu voluta da quei quattro gatti che volevano che fosse considerata un disagio mentale (e ci rimasero dentro al loro sciocco tentativo), almeno informati. La natura dice che ci sono due sessi e tre orientamenti sessuali, ancora non lo capisci. La tua “legge naturale” ti smentisce

          • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

            uh! e questo te l’ha detto in un orecchio la Natura?
            Perchè PARE che solo maschio e femmina si riproducano.
            Capisco che a quelli con i paraocchi come te, la realtà faccia senso, ma è così.

            • Paolo ha detto in risposta a Kosmo

              Bhe sì se si ragiona in un ottica in cui l’unica giustificazione per l’affettività e la sessualità umana sia la riproduzione…ma questa è ideologia religiosa che viene smentuita dalla realtà.
              E’ bellissimo come cerchiate di far passare gli altri per quello che siete voi, fantastico…i discriminati quando non gli si permette di discriminare.
              I paraocchi sono un vostro must direi

              • Mr. Crowley ha detto in risposta a Paolo

                Che “baginga” e “pipino” siano complementari e’ ovvio.
                Puoi anche non usarli per riprodurti, ma sono fatti per unirsi.
                Perche’ dobbiamo continuare a ripetere cose ovvie?.
                Dopo puoi cercare di dimostrare che sia natuarale anche andare con una capra.
                E’ ovvio che quelli malati di ideologia siamo noi!.
                Due sessi e tre orientamenti sessuali, bella la battuta.
                Gli orientamenti sessuali sono molti di piu’ ma (per il momento) non li riconosci.
                Con l’ideologia di genere il prossimo orientamento legittimo da sdoganare sara’ la pedofilia, poi via via tutti gli altri.

                • Damiano ha detto in risposta a Mr. Crowley

                  Apparte questi fatti ovvi, si potrebbe anche ragionare in maniera più materialistica.
                  Una coppia eterosessuale, in potenza, può generare nuova forza lavoro per la società. La coppia omosessuale no.
                  Questo è secondo me un motivo per cui una società non dovrebbe mettere sullo stesso piano coppie omo e etero, al di là di qualsiasi ideologia…

              • Pino ha detto in risposta a Paolo

                mentre un tuo “must” è l’ignoranza e il preconcetto, tipico di chi tronca ogni dibattito accusando gli altri. Capisco che per te sia la sola arma di difesa ma allora stattene zitto che fa più bella figura. Segui il famoso detto “è meglio tacere rischiando di apparire stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”

                • Paolo ha detto in risposta a Pino

                  Ahhahahaha no caro io metto solo in evidenza la totale assurdità di queste pratiche che promuovete e l’ideologia sottostante. Il preconcetto e l’ignoranza saranno ben un tuo must, visto che è su quello che fate presa per le vostre tesi omofobe.

                  • Pino ha detto in risposta a Paolo

                    ahahah tesi omofobe, tu sei proprio un fissato. Ma perchè sei così incazzoso quando si parla di terapie riparative? Se fossero un flop gli omosessualisti arrabbiati non dovrebbero preoccuparsene, la cosa si smonterebbe da sola ma evidentemente non è così. Sei tu quello che ha l’ideologia sottostante che è poi l’ideologia omosessualista che è una ideologia violenta che vuole impedire con la forza e con le minacce agli omosessuali che vogliono uscire dall’omosessualità di avere una possibilità per farlo. Del resto chi si è occupato di tali terapie conosce bene la violenza di certi personaggi. Un mio amico medico psicanalista che si occupava di questo argomento ha, lui e la sua famiglia, per mesi, subito minacce, insulti e ricevuto telefonate sgradevoli. Questa è la tolleranza che i tuoi amici gay propongono. Ovvio che anche Nicolosi venga attaccato, l’intolleranza è la principale caratteristica dell’omosessualismo.

                    • Paolo ha detto in risposta a Pino

                      Ti sbugiardo perchè cerchi di far passare un concetto distorto dell’omosessualità, capisci? E’ proprio questa visione distorta che promuovi la causa della sofferenza di questi poveretti.
                      La cosa si smonterà ma farà ancora danni purtroppo, e questo è da evitare. Leggi Shidlo e Schoreder, o Beckstead e Morrow per conoscere i danni di queste pratiche che promuovi.
                      Non c’è nulla da riparare in un omosessuale hai capito? Chi vive un disagio a riguardo va aiutato ad armonizzarsi con la sua natura, non fa fomentato nella convinzione di essere sbagliato solo per credenze religiose. Anche qualora fosse vero, quello che dici del tuo amico (immagino devoto cattolico), non meritava minacce, ma una lezione sul codice deontologico sì!

                    • Pino ha detto in risposta a Pino

                      dunque Paolo continua a dire una serie di caxxate impressionanti come:
                      – visione “distorta dell’omosessualità” quindi i gay che vogliono ritornare etero hanno una visione distorta dell’omosessualità ahahahah
                      – la cosa si smonterà, dice Paolo, dice lui, intanto i gay che non vogliono più restare tali che faranno? Secondo l’OMS hanno diritto a ritornare etero ma solo Nicolosi propone la soluzione, gli altri no
                      – non c’è nulla da riparare in un gay: no, nulla, solo una sessualità deviata
                      – il gay che vuole uscire dall’omosessualità, secondo Paolo, deve venir costretto a rimanerci, un atteggiamento violento
                      – il gay che vuole ritornare etero viene “fomentato” solo per questioni religiose ahahahah

          • Pino ha detto in risposta a Paolo

            davvero? la natura? e glielo hai chiesto? tre orientamenti sessuali? e perchè non 5 o 6? Tu non capisci nulla che però insisti a scrivere dicendo una marea di sciocchezze. Se l’omosessualità non fosse un disagio mentale allora la psicoterapia riparativa non avrebbe alcun successo, non ti pare? Invece i fatti, non le tue fantasie deviate, dimostrano esattamente il contrario, con la psicoterapia si cambia l’orientamento sessuale, quindi, come la scienza psicologica dimostra, l’omosessualità è un disagio psicologico determinato dalle cause che ho sopra ben descritto. Anche ò’articolo che stiamo commentando dice che fra gli omosessuali il disagio psicologico è elevatissimo anche nei Paesi gay friendly, dove l’omofobia non esiste.

            • Paolo ha detto in risposta a Pino

              Infatti non ce l’ha, infatti ha creato tantissimi casi di insuccesso e problemi (tra cui suicidi), infatti chi la promuove è sempre in opreda a vaneggiamenti religiosi (e ciò dovrebbe chiudere il dibattito). Dire che l’omofobia non esiste ha quasi del ridicolo, ti ricordo quell’aberrazione della proposition 8, proprio in California.
              Ma come fai ha sostenere quello che scrivi? Ma leggi almeno, ma hai letto le condanne unanimi del mondo scientifico? Non c’è alcuno studio che dimostri che l’omosessualità sia un disagio dovuto a quelle cause. Solo le tesi di nicolosi ampiamente smentite da ogni ordine medico.
              Ti ricordi il comunicato stampa dell’associazione degli psicologi quando abbiamo avuto il “piacere” di avere nicolosi in Italia? Naturalmente organizzato e ospitato da chi?????

              • Pino ha detto in risposta a Paolo

                certo, ed infatti questo ha dimostrato solo la faziosità degli psicologi italiani, che non accettano che ci sia qualcuno che propone approcci diversi all’omosessualità. Tu continui a parlare di “mondo scientifico” e di relative “condanne”, tipico approccio reazionario ed ottuso, che blocca qualsasi sviluppo della scienza psichiatrica. Ovvio che agli omosessualisti dia fastidio Nicolosi, perchè smonta i loro dogmi, del resto, se fosse così irrilevante perchè le lobby gay dovrebbero lanciare scomuniche ed anatemi? Lo ignorerebbero. Invece è proprio il successo della sua impostazione che li manda in bestia ed allora ecco le “condanne unanimi”, unanimi di chi?

                • Paolo ha detto in risposta a Pino

                  Ahhahahaha certo l’intera comunità scientifica è faziosa e nicolosi fervente cattolico che fa le riunioni nelle chiese, è l’unico attendibile a riguardo….demenziale

                  • Pino ha detto in risposta a Paolo

                    allora qui di demenziale mi pare ci siano solo i tuoi post. Prima di tutto questa storia della “intera comunità scientifica” ha veramente rotto gli zebedei, tanto è falsa. Ti ho già detto che non esiste una verità scientifica in campo psichiatrico ma che ci sono diverse scuole di pensiero, una di queste è quella di Nicolosi che non produce solo chiacchiere ma anche risultati.
                    Trovo poi demenziale, questo sì, il parallelismo psichiatria-religione. Solo un fissato come te può farlo.

              • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

                Conosco tre tipi di omosessualità:
                1 – Quella subita da alterazioni genetiche.
                2 – Quella causata da problemi psicologici.
                3 – Quella cercata per un vizio contro natura.
                Dalla penosa acredine con cui intervieni, mi sembri un mix tra un problema psicologico ed un vizio contro natura.

                • Paolo ha detto in risposta a lorenzo

                  Mmmmmmm sì forse nel paese dei tuoi sogni, basta vedere la definizione vizio contro natura…propria di certa gente (che vive realmente questa contro natura, o almeno vuole farlo credere)! Mi spiace che vi disturbi tanto ma siete fuori dal mondo e non solo per quanto riguarda l’omosessualità.
                  Ripeto demenziale!!!

                  • Norberto ha detto in risposta a Paolo

                    Ma oltre agli insulti potresti insegnarci perché quello di Lorenzo è un pensiero scorretto? Possibilmente rimanendo calmo e tranquillo.

                    • Paolo ha detto in risposta a Norberto

                      Ma io sono calmissimo, perchè pensi il contrario? Mi sembra l’amico Pino un pò agitatino. Quali insulti poi? Perchè basato sul nulla, su una concezione farlocca priva di basi scientifiche. Già solo il fatto di considerare l’omosessualità come alterazione, problema o vizio è sganciata da qualsiasi realtà scientifica o anche meramente oggettiva.

                    • Norberto ha detto in risposta a Norberto

                      Che Pino sia agitato è cosa risaputa. Sono due giorni che parli di “evidenze scientifiche”, eppure sono così evidenti che non senti il bisogno di citare nessuno studio (ho letto solo un imbarazzante elenco di enti scientifici). Potresti rendere l’evidenza evidente anche a noi? Grazie.

            • Paolo ha detto in risposta a Pino

              Poi sono io quello agitato vero Norberto?

  11. Fedele Razio ha detto

    L'”agenda gay” è il totalitarismo di questo secolo.

    A dire il vero, ai fautori dell’agenda gay, delle sofferenze delle persone che vivono l’esperienza dell’omofilia non può fregare di meno.

    L’obiettivo non è il soddisfacimento delle rivendicazioni dei cosiddetti movimenti omosessuali (rivendicazioni… non diritti!!!, impariamo a non farci fregare nell’uso delle parole!), ma la distruzione della famiglia e del matrimonio.

  12. Pino ha detto

    lasciando perdere per un momento le sciocche asserzioni paolesche vorrei tornare al punto di partenza e cioè a quanto affermato nell’articolo e confermato da statistiche, analisi e ricerche universalmente riconosciute. Dice l’articolo:

    “gli omosessuali attivi (uomini e donne che adottano uno “stile di vita gay”) soffrono di patologie fisiche e mentali di gran lunga più degli eterosessuali. Sul sito ufficiale dell’A.P.A. (American Psychological Association), del Vital Statistics (che “fornisce un unico punto d’accesso ai dati derivanti dalla ricerca in merito alla sessualità maschile gay”) o su qualsiasi altro sito dedicato alla salute degli omosessuali, sono pubblicati i risultati di decine di ricerche che mostrano alti livelli di disturbi depressivi e dell’alimentazione, elevato consumo di alcol, tabacco e droghe, alta incidenza di suicidio e tentato suicidio tra gli adolescenti gay, numerosi casi di autolesionismo e comportamenti sessuali rischiosi tra omosessuali”

    questo altro non fa che dimostrare che la condizione gay trascina con se problematiche di tipo psichiatrico (depressione, disturbi dell’alimentazione, consumo di droghe, alcol, tasso elevato di suicidi, autolesionismo ecc.) e quindi avvalora la tesi sostenuta dal Prof. Nicolosi che l’omosessualità vada curata con trattamenti psicanalitici.

  13. Paolo ha detto

    Nevertheless, it is likely that the social hostility, stigma and discrimination that most LGB people experience is at least part of the reason for the higher rates of psychological morbidity observed. Ecco lo studio che hai citato…
    1) Dice bene che non evidenzia il fatto che sia l’omosessualità la causa di questi problemi;
    2) Che è la stigma sociale, la non accettazione, il sentirsi sbagliati (ancora massicciamente presenti anche nelle società più aperte, purtroppo) che porta a questi eccessi e problemi…
    Della serie ti sei un pò fregato con le tue manine giunte 😉

    • Paolo ha detto in risposta a Paolo

      E qua vedo che nessuno risponde…come mai così come nessuno ha risposto su John Smid….aspetto

    • Pino ha detto in risposta a Paolo

      falso!! l’articolo dimostra esattamente il contrario!!! nelle società gay-friendly il disagio psichico dei gay è elevatissimo

  14. Paolo ha detto

    Ehhh no non si può portare solo quello che piace pestando i piedini come un bambino.
    L’hai letto tutto? L’articolo dimostra quello che ho detto io, ne ho anche citato una conclusione. Quelle che voi definite comunità gay-friendly sono paesi con ancora un enorme tasso di omofobia, basta pensare a quella vergogna che è la proposition 8.
    Quindi dove ancora il normale orientamento omosessuale viene stigmatizzato per ragioni ideologiche.

    • Pino ha detto in risposta a Paolo

      ahahahahah certo Svezia, Olanda, Danimarca sono Paesi omofobi con matrimoni ed adozioni gay

      • Paolo ha detto in risposta a Pino

        No Paesi civili ed evoluti ma dove ancora permane un grado di omofobia…

        • Karma ha detto in risposta a Paolo

          La tua affermazione è basata su quali prove? Su quali dati? Su quali studi?

          • Nicola ha detto in risposta a Karma

            Scusa karma ma secondo te, siccome l’olanda adotta politiche tolleranti, allora in tutta l’Olanda non esistono atteggiamenti o episodi di omofobia. Nessun omofobo in 6 milioni di abitanti? E siccome l’Olanda è anche tollerante anche in politica di integrazione, allora in Olanda non esistono episodi di razzismo? E siccome si tratta di un paese molto ricco (nella top 10 mondiale HDI), allora si tratta di un paese del tutto privo di povertà?

            • Karma ha detto in risposta a Nicola

              Hai qualche dato a tuo supporto? Esisteranno anche ma determinano il livello di malessere degli omosessuali? Con quali prove lo puoi sostenere? Perché accusare le società civili (e progressiste come Danimarca, Olanda e San Francisco, dove ci sono più gay che etero!!) piuttosto che accettare che l’omosessualità vissuta possa portare ad una condizione di malessere?

              Oltretutto è pieno di studi che indagano sugli atti di bullismo, anche quelli compiuti su soggetti omosessuali ed eterosessuali e sulla causa percepita di questi. I gay e gli eterosessuali riferiscono di aver subito atti di bullismo o episodi di violenza negli ultimi cinque anni in percentuali molto simili, statisticamente non significative. La differenza è che per gli omosessuali il motivo delle aggressioni subite (in numero uguale a quelle subite dagli eterosessuali) è l’intolleranza nei confronti del loro orientamento sessuale, in altre parole, di nuovo, la “omofobia”. Sono loro che si convincono di questo anche se non sono più discriminati degli etero. C’è un pregiudizio di base negli omosessuali a conferma degli psicologi che vedono in loro una tendenza all’autocommiserazione, al vittimismo, al senso di inferiorità e di persecutorietà. Comunque lo studio citato come esempio è questo: http://bjp.rcpsych.org/content/183/6/552.full

              • Nicola ha detto in risposta a Karma

                Hai qualche dato a tuo supporto?
                Cioè tu sei autorizzato a credere che 6 milioni di olandesi non ci sia *nessun povero*, *nessun razzista* e *nessun omofobo* finché non vedi dati che dimostrino il contrario??

                Guarda che uno non deve sempre chiedere dati a supporto per tutto, spesso basta la logica (specialmente quando gli si contesta di aver scritto una fesseria).

                Comunque, eccoti il rapporto ufficiale pubblico più recente della polizia olandese, la quale ha rilevato livelli significativi di aggressioni sia di origine antisemita che di tipo omofobo (par. 2.2.3).

                http://www.west-info.eu/files/Rapporto-polizia-olandese.pdf

                Naturalmente, è scritto in olandese. Auguri.

                • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                  Shhhh….senti che silenzioooo…
                  karma karma…

                • Karma ha detto in risposta a Nicola

                  “Cioè tu sei autorizzato a credere che 6 milioni di olandesi non ci sia *nessun povero*, *nessun razzista* e *nessun omofobo* finché non vedi dati che dimostrino il contrario??”
                  In realtà sei tu che sostieni che in Olanda sia pieno (da oggi) di omofobi. L’onere della prova è tuo 🙂

                  “spesso basta la logica”
                  Con te purtroppo non serve.

                  “eccoti il rapporto ufficiale pubblico più recente della polizia olandese, la quale ha rilevato livelli significativi di aggressioni sia di origine antisemita che di tipo omofobo”
                  Non mi sembra che si dimostri nulla. Bisogna dimostrare piuttosto che l’alto malessere dei gay dipenda da questa leggerissima forma di omofobia. Teniamo conto che l’Olanda è il Paese maggiormente evoluto nell’accettazione dell’omosessualità: http://www.olanda.cc/omosessualita-in-olanda.html
                  E gli omosessuali guardano ad esso come il paradiso.

                  Mi spiace Nicola, ci hai provato ma non è andata.

                  • Nicola ha detto in risposta a Karma

                    Karma, sii serio.

                    in realtà sei tu che sostieni che in Olanda sia pieno di (da oggi) omofobi

                    e sii corretto. Io sostengo che non basta avere politiche tolleranti per eliminare del tutto la discriminazione. Quello che sostengo tra l’altro l’ho scritto sopra e anche altrove:
                    sicuramente l’olanda ha un livello di omofobia “più basso” di quello italiano, per esempio. Ma è irragionevole credere che non esista l’omofobia in Olanda per il solo fatto che adotti politiche più tolleranti (e’ come sostenere che nei paesi ricchi non esistano i poveri)
                    Magari leggimi con più attenzione.

                    Non mi sembra che si dimostri nulla

                    Dimostra che anche in olanda permane un grado di omofobia (tanto che la polizia ha sentito il bisogno di analizzarlo e includerlo in un rapporto, rilevandone livelli significativi).
                    Questo era ciò che sostenevo. Su questo tu mi hai chiesto i dati. E su questo, io te li ho forniti.

                    A questo punto abbiamo karma contro il rapporto ufficiale della polizia olandese.

                    Bisogna dimostrare piuttosto che l’alto malessere dei gay dipenda da questa leggerissima forma di omofobia.

                    “Bisogna dimostrare” sta cippa.
                    Questa cosa io non l’ho mai sostenuta e non sta a me dimostrarla. Se non sei convinto, rileggi pure quello che ho scritto.

                    • Karma ha detto in risposta a Nicola

                      “Karma, sii serio”
                      Lo dice uno che si definisce un “provocatore” e che in due giorni è riuscito solo a giocare a chi risponde per ultimo 🙂

                      “non basta avere politiche tolleranti per eliminare del tutto la discriminazione”
                      L’Olanda è il Paese maggiormente evoluto nell’accettazione dell’omosessualità: http://www.olanda.cc/omosessualita-in-olanda.html E gli omosessuali guardano ad esso come il paradiso. Devi dimostrare che quel basso tasso di omofobia sia in grado di causare lo stesso malessere che gli omosessuali vivono in società omofobiche.

                      “che anche in olanda permane un grado di omofobia”
                      Non hai fornito nulla, non c’è alcuna causalità tra quel bassissimo tasso e il malessere degli omosoessuali.

                      “A questo punto abbiamo karma contro il rapporto ufficiale della polizia olandese”
                      In realtà qui c’è Nicola contro diversi studi scientifici contenuti nell’articolo. E ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta matura.

                      “Questa cosa io non l’ho mai sostenuta e non sta a me dimostrarla”
                      Quindi ritieni che gli omosessuali stiano male indipendentemente dal tasso omofobico della società? Attento perché ti denuncio all’Arcigay…

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      “L’Olanda è il Paese maggiormente evoluto nell’accettazione dell’omosessualità”
                      Vero: adotta politiche tolleranti. L’ho scritto anche io. Dunque?

                      “che anche in olanda permane un grado di omofobia”
                      Non hai fornito nulla
                      ,

                      Lo dice il rapporto ufficiali della polizia che in olanda c’è un livello di omofobia significativo. Dai Karma… non l’hai letto!!
                      Prima mi chiedi i dati, e poi li ignori. Bravo!

                      non c’è alcuna causalità tra quel bassissimo tasso e il malessere degli omosoessuali.

                      Può darsi, che ne so io? Mica l’ho sostenuto!
                      E perché dici “bassissimo”, se la polizia lo considera significativo?
                      (400 arrestati/anno per aggressione di tipo omofobico l’anno, cmq, dato che non l’hai letto).

                      “Questa cosa io non l’ho mai sostenuta e non sta a me dimostrarla”
                      Quindi ritieni che gli omosessuali stiano male indipendentemente

                      Quindi me ne fotto, è tanto semplice! Denuncia pure!
                      Sono intervenuto, nello specifico, per smentire le tue sciocchezze, mica per difendere i gay.

                    • Karma ha detto in risposta a Nicola

                      “Vero: adotta politiche tolleranti. L’ho scritto anche io. Dunque?”
                      Tuttavia vi è lo stesso grado di malessere degli omosessuali. Tommassetti, 2+2 quanto fa?

                      “Prima mi chiedi i dati, e poi li ignori. Bravo!”
                      Il rapporto non dice nulla di interessante, sopratutto nelle conclusioni. C’è un grado di omofobia nelle città periferiche, mentre ad Amsterdam no. Tuttavia il malessere persiste…, come persiste in stati altamente progressisti, come Danimarca e perfino nella città di San Francisco, dove addirittura c’è un quartiere interamente gay. Dunque se intendi dire finalmente qualcosa di intelligente dovresti dimostrare il rapporto di causalità.

                      “400 arrestati/anno per aggressione di tipo omofobico l’anno”
                      Questo mi è sfuggito…ora devi dimostrare che al di fuori dell’Olanda vi sono meno arresti, altrimenti non puoi fare alcun paragone. Se infatti vi fossero 10mila arresti in Francia, l’Olanda avrebbe un tasso omofobico bassissimo. Spero che riuscirai a capire questi facili ragionamenti.

                      “Sono intervenuto, nello specifico, per smentire le tue sciocchezze, mica per difendere i gay”
                      Smentire? Ti sopravvaluti 🙂
                      Non hai smentito assolutamente nulla se non aver sprecato un sabato sera, come dice giustamente Daphnos. Ho già contattato Grillini…ora vedi!

              • Nicola ha detto in risposta a Karma

                Sorvoliamo sulla sciocchezza che a SF ci siano più gay che etero.

                • Karma ha detto in risposta a Nicola

                  A San Francisco c’è un intero quartiere omosessuale: http://it.wikipedia.org/wiki/Castro_(San_Francisco)

                  Eppure le persone si suicidano in massa e vivono anche lì alti stati di malessere. Forse che non si accettano neppure fra di loro? Vediamo fin dove ti spingi Nicola..

                  • Nicola ha detto in risposta a Karma

                    Non cambiare discorso, tu hai scritto che a San Francisco (800000 abitanti), “ci sono più gay che etero“. Non so se ti rendi conto: hai sostenuto che a SF ci siano oltre 400mila omosessuali.
                    Sii serio.

                    • Karma ha detto in risposta a Nicola

                      Rimaniamo pure sul tema, Nicola. Prendi il coraggio a due mani. Riscrivo il commento sperando in un tuo sussulto di maturità:

                      A San Francisco c’è un intero quartiere omosessuale: http://it.wikipedia.org/wiki/Castro_(San_Francisco)
                      Eppure le persone si suicidano in massa e vivono anche lì alti stati di malessere. Forse che non si accettano neppure fra di loro?

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      Se tu scrivi una sciocchezza (a SF ci sono più gay che etero) e io te lo faccio notare, non te la cavi così, karma.
                      Perché lo sanno anche i sassi che a SF ci sono molti gay e c’è pure un intereo quartiere gay. se poi sti gay si suicidano perché non sono contenti, fatti loro.
                      Io sono intervenuto sulla tua affermazione:

                      a San Francisco ci sono più gay che etero

                      Allora, la sostieni ancora, oppure ammetti di aver scritto una sciocchezza?

                    • Karma ha detto in risposta a Nicola

                      Faccio notare questa frase davvero disumana del nostro Nicola:
                      “se poi sti gay si suicidano perché non sono contenti, fatti loro”.

                      A San Francisco c’è un intero quartiere omosessuale: http://it.wikipedia.org/wiki/Castro_(San_Francisco)
                      Eppure le persone si suicidano in massa e vivono anche lì alti stati di malessere. Forse che non si accettano neppure fra di loro?

                      Se vuoi dire qualcosa di serio devi rispondere alla domanda, non continuare a giocare e riempire questo thread di stupidate e precisazioni sterili. Forza Tommasetti, fatti aiutare a sollevare il livello dei tuoi commenti e sforzati di provare almeno un po’ di dispiacere per queste persone di cui stiamo parlando. A me spiace moltissimo questa situazione e per questo sono convinto che persone come te continuino a spostare il problema accusando la società attorno agli omosessuali, impedendo che i loro problemi di salute possano essere veramente presi in considerazione.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      A me spiace moltissimo questa situazione e per questo sono convinto che persone come te continuino a spostare il problema accusando la società attorno agli omosessuali.

                      Beh, mi dispiace per te. A me di accusare la società, come vedi non interessa minimamente. mi interessava solo rilevare/smentire due sciocchezze che hai sostenuto: (1) che in olanda “non esiste” omofobia, invece esiste. (2) che in tutta SF ci sono oltre 400mila gay (>50%), invece ti smentisce il tuo stesso link.
                      Tutto il resto (es l’origine del loro malessere gay, la loro autocommiserazione) non l’ho proprio messo in discussione e nemmeno mi interessa; mi stai attribuendo una posizione che non ho assunto; ti stai facendo un film tutto tuo. Cmq non ho idea di chi sia questo Grillini.

                    • Xylos ha detto in risposta a Nicola

                      Nicola, tutto qui? Hai sprecato ore e ore del tuo tempo per tentare (invano 🙂 ) di correggere qualche frase di uno dei miliardi di sconosciuti utenti del web? Accidentoni che vita interessante che dev’essere la tua, eh? 🙂

                      Ora possiamo occuparci dell’articolo o vuoi correggere i compiti a casa di qualcun altro?

        • Karma ha detto in risposta a Paolo

          Shhhh….senti che silenzioooo…

    • Norberto ha detto in risposta a Paolo

      “comunità gay-friendly sono paesi con ancora un enorme tasso di omofobia”
      Finalmente si comincia ad entrare in merito, dopo due giorni di sfoghi e difese irrazionali prendendo la comunità scientifica come un unico soggetto inchinato all’omosessualità.

      Dunque, su quali basi affermi che Danimarca e Olanda siano paesi con enorme tassi di omofobia? Immagino che la comunità scientifica (sic!) ti abbia messo a disposizione tabelle sui livelli di omofobia. Puoi renderle note a tutti, o almeno puoi dimostrare la tua affermazione? Grazie.

      • Nicola ha detto in risposta a Norberto

        Su questo però non gli si può dare torto a priori. Certo, “alto” e “basso” sono concetti relativi: sicuramente l’olanda ha un livello di omofobia “più basso” di quello italiano, per esempio. Ma è irragionevole credere che non esista l’omofobia in Olanda per il solo fatto che adotti politiche più tolleranti (e’ come sostenere che nei paesi ricchi non esistano i poveri).

  15. Pino ha detto

    ho letto che io sarei agitato, non è vero, non mi sono mai divertito tanto

  16. Paolo ha detto

    Norberto e tu puoi dimostrare che l’omosessualità sia un disagio, una devianza o qualcosa di non corretto e normale portando i risultati di studi scientifici riconosciuti, non viziati da ideologie religiose invece di sostenere gli sfoghi di Pino e le sue difese irrazionali della terapia “riparativa”? Ti ringrazio (ps è sempre l’ultima spiaggia quella di far passare le argomentazioni per sfoghi, eheheheheh, nessuno sfogo credimi).
    Esempio ne è lo studio 2009 dell’agenzia europea dei diritti fondamentali.
    Aspetto su John Smid

    • Pino ha detto in risposta a Paolo

      vediamo di chiarire, qui gli sfoghi irrazionali sono solo i tuoi, che vuoi difendere posizioni omosessualiste ignorando altre realtà. Le terapie riparative esistono, sono una realtà e non una fantasia, ed hanno aiutato migliaia di omosessuali ad uscire dall’omosessualità. Il resto sono frottole, fantasie, posizioni ideologiche preconcette.

    • lorenzo ha detto in risposta a Paolo

      Che l’omosessualità sia un disagio, traspare da tutto quello che scrivi.
      Il tuo malessere non deriva da una società omofobica, ma da te stesso.
      Se poi non vuoi capirlo, fidati pure di quelli che tu chiami studi scientifici e comportati pure come il don Ferrante del Manzoni: contento tu…

      • Paolo ha detto in risposta a lorenzo

        Da quello che che scrivo traspare che ormai non sapete più come rispondere. Io non ho nessun malessere e di certo non siete voi a dover definire cosa è normale o cosa no, ma la scienza quella che spiega come gira il mondo, capito? Non li chiamo io così, lo sono. E’ questo vedi l’arroganza alla base, pensare che l’ideologia religiosa possa valere quanto la scienza nel definire cosa è naturale e normale. Assurdo e pericoloso!

        • Karma ha detto in risposta a Paolo

          In realtà le nostre argomentazioni sono contenute nell’articolo. Tu ti stai limitando ad accanirti contro chi risponde alle tue opinioni, che ancora non hanno preso in merito il contenuto dell’articolo.

          La scienza non stabilisce affatto cosa è normale o no, ma si limita a descrivere il funzionamento della realtà. La normalità è un concetto umano, morale e non scientifico.

          Ti faccio questa domanda: se domani l’Apa tornasse a dire che gli omosessuali sono persone malate, tu torneresti ad essere eterosessuale? Ti ricordo che la scienza, per essere tale, deve essere temporaneamente vera, quindi falsificabile. Dunque può essere benissimo che domani dica: ci siamo sbagliati, come è successo per tante cose (vedi quello che accade con la relatività in questo periodo). Appoggiarti in questo modo alla scienza è molto patologico perché significa che da solo non sai difendere la tua posizione, ma hai bisogno dell’approvazione di terzi.

          • Paolo ha detto in risposta a Karma

            Mmmmmm direi di no…ma non può succedere diciamo come la terra non può diventare piatta.
            Secondo non sono io che ho bisogno della scienza, ma chiunque, essendo l’unica che da risposte oggettive, non cercando di darle solo sulla base di credenze da accettare così senza ragione.
            Io difendo la mia posizione con argomenti seri e oggettivi, che è già molto di più di quello che possiate fare voi con la pseudo-scienza al servizio della religione.

            P.s. io non sono mai stato eterosessuale, mi spiace!

            • Pino ha detto in risposta a Paolo

              no, tu difendi la tua posizione con argomentazioni soggettive e prive di significato. Non sei ancora ruscito a capire che la psichiatria non è una scienza naturale e quindi non può avere verità oggettive, figuriamoci se puoi capire altro…..

            • Karma ha detto in risposta a Paolo

              Puoi dimostrare che non sei mai stato eterosessuale? Ovviamente voglio una dimostrazione scientifica. Se non riesci a fornirmela allora sei un finto omosessuale. D’altra parte sei tu che dici che la scienza è l’unica a dare risposte oggettive no?

              • Paolo ha detto in risposta a Karma

                Bhe certo che posso dimostrarlo, ma provato attrazione per le donne o amore romantico. E tu puoi dimostrare di non essere mai stato omosessuale? O sei un finto eterosessuale….che pena però karma che domande assurde

                • Pino ha detto in risposta a Paolo

                  quindi un approccio al sesso di tipo animalesco

                  • Paolo ha detto in risposta a Pino

                    Io vedo più animalesco quello che proponi tu (e non inteso l’eterosessualità). Il mio è un approccio naturale normale, romantico verso una persona del mio stesso sesso che non ha bisogno delle fantasiole religiose che lo giustifichino a meno.

                    • Paolo ha detto in risposta a Paolo

                      Ma poi neanche…gli animale sono molto più avanti e meno complessati

                    • Pino ha detto in risposta a Paolo

                      no tu dici “mai provato attrazione per le donne o amore romantico” quindi escludi l’amore romantico non solo per donne ma anche per gli uomini. O tu non sai scivere o non sai quello che dici.

                • Karma ha detto in risposta a Paolo

                  @Paolo: da quanto ho capito, la tua dimostrazione scientifica sul fatto che sei realmente un omosessuale si basa su questa auto dichiarazione: “mai provato attrazione per le donne o amore romantico”

                  Ti sembra una risposta scientifica? Non eri tu quello che più sopra ha sostenuto che “la scienza è l’unica a dare risposte oggettive”. Se esiste solo quello che si può dimostrare scientificamente (secondo te), perché non riesci a dimostrare che sei realmente un omosessuale?

                  La mia è una provocazione per farti notare come tutto quello che hai sostenuto finora è basato su commenti a caldo, impauriti e spaventati. Non ti sei reso conto di citare la scienza (tutta la scienza) per convincere di essere una persona normale (nessuno lo ha mai messo in dubbio, sia ben chiaro). Ma ti pare possibile che una persona deve ricorrere alla scienza per dire chi è lui veramente?

    • Norberto ha detto in risposta a Paolo

      @Paolo: non mi interessa nulla di cosa sia l’omosessualità e non mi interessa cosa dicano gli studi in proposito.
      L’articolo non parla di questo, ti è stato chiesto di argomentare la tua critica, e ancora vedo che cerchi di evitare rispondendo con altre domande.

      • Paolo ha detto in risposta a Norberto

        Ma hai letto sotto??? Hai capito che l’articolo cita uno studio che porta a conclusioni diverse da quelle che vorreste? Hai cercato il report che ti ho indicato? Qua non sono io che evito le risposte.

        • Norberto ha detto in risposta a Paolo

          Quale citazione? Nell’articolo noto tanti collegamenti ipertestuali. Saresti gentile da linkarmi lo studio che ritieni controverso?

  17. Paolo ha detto

    Centre for Alternative Social Analysis (CASA), cercare report!

  18. Paolo ha detto

    In più cozzate con le conclusioni dello studio che portate come supporto alle vostre tesi… letto in cui viene ben esplicitata la ragione di tali problemi…ma almeno lo avete?

  19. Paolo ha detto

    quello citato a sproposito nell’articolo, vai sul link

    • Karma ha detto in risposta a Paolo

      Quale link? Ce ne sono 10…è così difficile linkarlo? Forse stai aspettando il permesso dalla Concia?

  20. Paolo ha detto

    nono come spero tu non stia aspettando quello del tuo catechista.
    Cmq il secondo clikkaci su. Per non parlare di questo, sempre linkato nel testo di adamo http://www.springerlink.com/content/73b7yp24v9w3dd0q/

  21. Paolo ha detto

    Ma solo nella conclusione dello studio, l’opposto di quello che vorreste: Nevertheless, it is likely that the social hostility, stigma and discrimination that most LGB people experience is at least part of the reason for the higher rates of psychological morbidity observed. This may be aggravated by easy access to alcohol and drugs in gay venues that LGB people frequent both to find the company of others who will accept them less critically and to meet potential partners. However, why LB women are at greater risk of substance misuse than GB men is not clear as most LGB commercial venues provide alcohol.

    • Pino ha detto in risposta a Paolo

      appunto “it’s likely” “part of the reason” quindi una frase ipotetica ed un’altra che denota probabilità, però quello che dice è che gli incontri fra omo avvengono in posti dove si fa abuso di alcol e uso di droghe.

      • Paolo ha detto in risposta a Pino

        Nonono dice che gli uomini gay spesso ci vanno per sentirsi accettati e più accettati…cosa che in una società non omofoba non avverrebbe. Che poi è un problema che riguardi massicciamente anche gli etero non viuol dire nulla 8considerazione personale). Lo studio e queste conclusioni non prendono neanche per un secondo in considerazione le “vostre motivazioni”…

        • Pino ha detto in risposta a Paolo

          e quali sarebbero le “nostre” motivazioni? Noi partiamo dall’articolo.

          • Paolo ha detto in risposta a Pino

            Tu parti da un articolo che cita ricerche a sproposito per cercar di far passare il concetto che l’omosessualità sia una situazione di disagio in quanto tale…invece che una normale e naturale espressione dell’affettività e della sessualità quale è al pari dell’eterosessualità

            • Paolo ha detto in risposta a Paolo

              Motivazione ideologico-religiose!

            • Pino ha detto in risposta a Paolo

              verissimo, non è che “cerco di far passare il concetto che l’omosessualità sia una situazione di disagio”, non sono io a dire questo ma lo dimostra l’articolo che titola “Perché il disagio degli omosessuali aumenta anche nelle società gay-friendly?”. E’ l’articolo che dice che gli omosessuali sono in condizioni di disagio.

              • Paolo ha detto in risposta a Pino

                Tu cerchi di farlo sostenendo un articolo ideologico basato sul nulla, che come ho dimostrato cita ricerche a sproposito…articolo che non dimostra un bel niente.

                • Mino88 ha detto in risposta a Paolo

                  Perché non riesco ancora a capire cosa avresti dimostrato?

                  • Panthom ha detto in risposta a Mino88

                    Siamo in due 🙂

                  • Tom ha detto in risposta a Mino88

                    Ha dimostrato l’infondatezza dell’articolo stesso. Se ci si basa su dati scientifici per dimostrare qualcosa, questi dati devono essere riportati. Non basta dire ” un’importante ricerca californiana”. Bisogna indicare progetto, ricercatori, e ( per essere inattaccabili) rivista scientifica sulla quale è stata pubblicata. Altrimenti, potrei dire : secondo una importate ricerca norvegese l’incidenza dell’insorgenza di un dito superfluo nei va bambini è determinata da un ampio consumo di sardine da parte della madre tra la quarta e la sesta settimana di gestazione.

                    • Mandi ha detto in risposta a Tom

                      “Ha dimostrato l’infondatezza dell’articolo stesso”
                      Ah si? Dove?

                      “Bisogna indicare progetto, ricercatori, e ( per essere inattaccabili) rivista scientifica sulla quale è stata pubblicata”
                      Nell’articolo non esiste questa citazione, ma una serie di link a cui recarsi per approfondire. I quali dimostrano quello che è scritto.

                      “Altrimenti, potrei dire”
                      Potresti benissimo dirlo se alla fine delle tue parole ci fosse un link di rimando allo studio.

            • Karma ha detto in risposta a Paolo

              “Tu parti da un articolo che cita ricerche a sproposito”
              Potresti dimostrare che le ricerche sono citate a sproposito? Lascia stare le deduzioni personali, concentrati sulla domanda.

  22. Paolo ha detto

    E per l’altro solo nel titolo: Prevalence of psychiatric disorder in the general population: results of the Netherlands Mental Health Survey
    and Incidence Study (NEMESIS)

    Don’t You know what general population means?

    • Paolo ha detto in risposta a Paolo

      Quasi mezz’ora e nulla, ancora niente su John..

      • Panthom ha detto in risposta a Paolo

        Ma niente su cosa? John? Chi è John? Formula un pensiero chiaro e metti la fonte, è tanto difficile?

        E’ come se io scrivessi: “verdura e patate”. E poi dico: allora? Nessuno mi risponde?? Allora avevo ragione io…

  23. Paolo ha detto

    Mi correggo v…che alcuni uomini gay ci vanno…così come tanti, ma non tutti, uomini etero bevono si drogano e vanno a puttane!

    • Panthom ha detto in risposta a Paolo

      Quindi “alcuni” gay e “tanti” etero? Una espressione discriminatoria verso gli eterosessuali. Se qualcuno avesse detto il contrario la Concia avrebbe fatto l’ennesima inutile interrogazione parlamentare 🙂

  24. Paolo ha detto

    Io so scivere (come scrivi tu) e si capisce che l’amore di tipo romantico non l’ho mai provato per una donna, ma per un uomo sì, con cui ho una famiglia. Ma non devo parlare dei fatti miei a te 😉

    • Panthom ha detto in risposta a Paolo

      Eppure la costituzione dice che la famiglia è l’unione di un uomo e una donna. Mi pare che la Costituzione debba essere un riferimento imprescindibile per l’essere democratici e cittadini civili, no?

  25. Nicola ha detto

    Scusate, voi che ne pensate di chi, come Vendola, si dichiara sia omosessuale che fervente cattolico. Che io sappia, Vendola è omosessuale e anche un attivista per i diritti dei gay. Sul suo essere cattolico, non mi sembra in malafede, cioè, penso che lui si consideri un sincero cattolico (tra l’altro è pure comunista, ma questo aspetto ora è O.T.).

    Se la condizione omosessuale non è accettata dalla Chiesa, può un gay essere sincero cattolico e accettare la propria condizione? A me sembra impossibile (o quantomeno contraddittorio), voi che ne pensate? Altra curiosità: uno così non dovrebbe/potrebbe essere “scomunicato” da qualche autorità ecclesiastica?

    Mi interesserebbe in particolare il parere dei cattolici (e di omosessuali, se ce ne sono tra voi)

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Nicola

      Caro Nicola, premesso che ho fatto un po’ di fatica ad accettare l’idea di entrare in questa discussione (trovo infatti semplicemente incredibile che quando si parla di omosessualità si creino discussioni infinite e anche francamente un po’ inutile ripetere sempre le stesse cose) proverò a rispondere in sintesi alla tua domanda.

      Una persona omosessuale può benissimo essere cattolica e una persona cattolica può anche essere omosessuale. Il problema non è l’omosessualità in se ma come questa viene vissuta dalla persona. Non sono un moralista ma credo che una omosessualità vissuta castamente non sia in contrasto affatto con i dettami della religione e dell’etica cattoliche.

      Ovviamente non conosco così bene il Signor Vendola per dire come viva la sua sessualità e comunque non sta a me giudicarlo come tu proponi che si faccia. Conosco invece altre persone omosessuali, cattoliche di nome e di fatto (per come vivono la propria omosessualità).

      La chiesa, caro amico, accetta tutti, senza distinzioni e dunque anche le persone omosessuali. Ma non può accettare tutto e dà indicazioni su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato (secondo, è ovvio, il proprio magistero). Dunque non può accettare il matrimonio tra persone dello stesso sesso o il sesso tra persone dello stesso sesso.

      • Nicola ha detto in risposta a StefanoPediatra

        Grazie. Su quello che dici sui gay, un po’ mi sorprende. Ma è anche vero che quando penso a un gay, non penso a un gay “casto”; sicuramente non a un gay che decide di astenersi dal sesso “fino al matrimonio”, per fare una battuta. Anche perché che le varie comunità gay un po’ in tutto il mondo sono, tendenzialmente e storicamente, fortemente promotrici della libertà sessuale a tutti i livelli e non solo nella sfera dell’omosessualità (oddio… forse questo è solo un mio pregiudizio). In definitiva, dire che la chiesa accoglie gli omosessuali a patto che non esercitino la loro omosessualità, non mi pare una grandissima posizione di apertura.

        Su Vendola: da una parte non chiedevo di giudicare/processare la sua persona anche perché, come dici, noi non sappiamo come viva la propria sessualità, e neanche quanto sia autentico il suo sentimento religioso. D’altra parte, però, il caso Vendola è interessante perché non si tratta di un semplice individuo che, privatamente, concilia la propria omosessualità con la religione. Si tratta di un politico di fama, attivista, che propaganda diritti omosessuali e contemporaneamente difende pubblicamente i valori cattolici. Un caso quasi unico. Mi chiedo se queste posizioni possano o meno trovare resistenze nella chiesa cattolica ma anche nella comunità gay.

        • Michele ha detto in risposta a Nicola

          Il cristianesimo è la religione del perdono, Nicola, è vero che chi non è casto è considerato peccatore, altrettanto vero è che non c’è uomo in vita che non sia peccatore (o almeno si contano sulle punte delle dita, se in vita sono già santi), ed altrettanto vero è che Cristo è venuto PER i peccatori, e la Chiesa deve essere al “loro” servizio secondo le indicazioni del Vangelo.
          Quindi la Chiesa accoglie gli omosessuali a prescindere, pentimento e perdono riguardano la loro sfera individuale, la Chiesa non può assolutamente rifiutarli a causa di un peccato (a meno che non si parli di peccati davvero gravissimi, ma quelli legati alla sessualità non rientrano mai, mi pare, nella stessa categoria delle apostasie).

          • Nicola ha detto in risposta a Michele

            E gli omosessuali, come accolgono la religione cattolica? Peccano disinvoltamente confidando nel sicuro perdono? Vale anche per gli eterosessuali che non hanno pazienza di aspettare il matrimonio per accoppiarsi? Ma poi, il perdono viene concesso anche quando il peccatore non è sinceramente pentito?

            • Asdrubale ha detto in risposta a Nicola

              il pentimento è indispensabile per il perdono e vale per tutti: bianchi, neri, alti, bassi, etero, omo, donne, bambini, uomini, sani, malati etc.

              • Nicola ha detto in risposta a Asdrubale

                Immaginavo. Dunque, tirando le somme, direi che le cose stanno così:

                La chiesa accoglie gli omosessuali purché non pratichino sesso. Se gli omosessuali praticano sesso, la chiesa li accoglie lo stesso ed è anche disposta a perdonarli. Ma il perdono richiede il pentimento da parte loro. E al pentimento deve seguire un comportamento conforme. Cioè devono pentirsi sinceramente e interrompere la pratica del sesso.

                Per gli etereosessuali vale un discorso simile. L’unica differenza è che loro possono pentirsi tranquillamente subito dopo il matrimonio e continuare a praticare sesso come se nulla fosse. Il loro sesso deve comunque essere finalizzato alla procreazione: devono sempre e comunque evitare l’uso del preservativo o di ogni escamotage meccanica che possa prevenire artificialmente il concepimento.

                Giusto?

                • Karma ha detto in risposta a Nicola

                  Tra etero e omo non c’è alcuna differenza dal punto di vista dell’accoglienza nella Chiesa, come non cambia tra bianchi e neri, tra peccatori e santi. Ed entrambi (etero e omo) sono fatte due proposte diverse a cui sta alla loro coscienza cercare di aderire, l’importante è dimostrare sincerità nel voler seguire la proposta e la richiesta del perdono con la confessione.

                  Ancora con questa leggenda della procreazione???????? Ma da chi venite formati Nicola?? TI prego dimmi il nome……..Hai mai frequentato un corso fidanzati in parrocchia? Hai mai sentito parlare di metodi naturali? Ti sei mai informato su quello che ti viene detto e che tu recepisci come oro colato alla faccia del “libero pensiero”?

            • Tano ha detto in risposta a Nicola

              Un grandissimo omosessuale che stimo è Testori.

            • Michele ha detto in risposta a Nicola

              Il perdono viene concesso da Dio, non è affare della Chiesa (cioè, lo è quando richiede il perdono ovviamente).
              Poi dopo che ci si è pentiti e si è richiesto il perdono non è detto che non si torni a peccare, per un motivo o per l’altro, ma la Chiesa ovviamente non rifiuterà la persona nemmeno in questo caso, il resto riguarda solo Dio ed il diretto interessato.

              Comunque sì, più o meno è come l’hai capita adesso.

        • Asdrubale ha detto in risposta a Nicola

          “dire che la chiesa accoglie gli omosessuali a patto che non esercitino la loro omosessualità, non mi pare una grandissima posizione di apertura”

          Non sai cosa sia l’apertura, è chiaro. Di certo non è tapparsi la bocca in nome del quieto vivere. Immagino che consideresti aperta una persona che permette lo stupro di tua sorella, visto che, quella tua frase, implica che apertura sia “lasciare fare a tutti qualsiasi cosa vogliono”.
          Una persona con la coscienza funzionante, almeno te lo dice quando fai una fesseria o ti comporti male. L’accondiscendenza produce solo danni.

          • Locca ha detto in risposta a Asdrubale

            Che commento incredibilmente stupido. Se due persone omosessuali, entrambe adulte e vaccinate, fanno sesso è una questione che riguarda esclusivamente la loro sfera privata, non ledono i diritti di nessuno (al contrario di uno stupratore, paragone infelice e privo di senso).

  26. Pino ha detto

    per tirare un pochino le somme della discussione mi sentirei di dire:
    1) pubblico un post piuttosto lungo sull’omosessualità, lanciato l’amo subito un gay abbocca ed inizia a contestare il contenuto ribadendo i dogmi omosessualisti, primo dei quali che un omosessuale non può e non deve cambiare il proprio orientamento sessuale perchè la “comunità scientifica” dice che questo non va bene. Il tutto condito da attacchi alla religione cattolica che discrimina gli omosessuali. Nel frattempo migliaia di omosessuali sono usciti dall’omosessualità e vivono benissimo la loro nuova condizione alla faccia della “comunità scientifica” e dei dogmi omosessualisti.
    2) un forumista chiede quale sia la posizione della Chiesa verso l’omosessualità e gli omosessuali. Stefano dà la risposta corretta. La Chiesa accetta tutti ma non tutto, in ciò distinguendo fra errore ed errante. La Chiesa accoglie l’errante ma non può benedire l’errore. L’omosessualità è una condizione disordinata ma l’omosessuale una persona da accogliere. Pare che questo sia un concetto difficile da comprendere per l’ambiente gay che vorrebbe la benedizione papale al loro comportamento.

    • Locca ha detto in risposta a Pino

      E quale sarebbe la reale motivazione per la quale la Chiesa non accetta l’omosessualità (nel senso “pratico” del termine)?

      • Michele ha detto in risposta a Locca

        Castità e omosessualità
        2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del
        medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle
        differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni,
        103
        la Tradizione ha sempre dichiarato
        che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».
        104
        Sono
        contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della
        2333 vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
        2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova.
        Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A
        loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali
        persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e,
        se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
        2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le
        2347 virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante
        il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la
        grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente,
        avvicinarsi alla perfezione cristiana

        In altre parole, l’atto sessuale è sacro ed ha la funzione di completare il matrimonio con l’unione anche fisica degli sposi, oltre a quello procreativo. L’atto sessuale di questo tipo, precludendo sia la nascita della vita, sia l’unione di uomo e donna che è chiamata a riflettere nel mondo l’amore che Dio prova per gli uomini, diventa un semplice cedimento al piacere ed alla soddisfazione degli istinti, per cui non avvicina l’uomo a Dio (quando non lo allontana)
        Poi c’è il discorso della legge naturale, per cui si riconosce che l’atto sessuale abbia una precisa funzione e l’utilizzo improprio altro non è che “energia sprecata”, per dirla terra-terra.

        • Locca ha detto in risposta a Michele

          “Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura”
          Mi bastava questo…

          • Pino ha detto in risposta a Locca

            scusa ma tu sei ridicolo, prima chiedi “quale sarebbe la reale motivazione per la quale la Chiesa non accetta l’omosessualità”, Michele ti risponde e tu non trovi altro che ironizzare sul fatto che la Chiesa si appoggi sualla Sacra Scrittura, secondo te su cosa dovrebbe appoggiarsi? Sul Capitale di Marx?
            Nel catechismo è chiaramente indicato che gli atti omosessuali “sono contrari alla legge naturale” quindi non solo contrastano con la Tradizione cristiana e la morale cristiana che vale solo per i credenti, ma anche con la legge naturale che vale per tutti gli uomini, credenti e non.

            • Locca ha detto in risposta a Pino

              Volevo sentirmelo dire chiaro e tondo da un “cristiano cattolico razionale” il famoso “perchè nella Bibbia c’è scritto così”.
              E cosa sarebbe questa legge naturale?

            • Locca ha detto in risposta a Pino

              Anzi, ti dirò di più: sono molto soddisfatto dalla sua risposta e, di conseguenza, anche dalla tua. E’ con una risposta del genere (“appoggiandosi sulla Sacra Scrittura”) che crollano tutti i castelli di carta che avete invano tentato di costruire su una presunta razionalità della vostra ideologia. Alla fine, vi siete tolti quella grottesca maschera dietro la quale tentavate di nascondervi.

              • StefanoPediatra ha detto in risposta a Locca

                Io non so a quali castelli cadenti tu alluda. I comunisti fondano la propria etica sugli scritti di Marx, i Cattolici sulla Bibbia. Stiamo parlando di principi etici dei cattolici dunque non vedo cosa ci sia di strano che a specifica domanda da te posta sull’origine di un principio etico cattolico ti sia stato risposto che si fonda sulla Bibbia. La cosa a te puó anche non piacere ma fare dell’ironia sulla fonte cui uno attinge i propri principi morali non é poi un segno di grande signorilità e superiorità. Anzi, é un atteggiamento piuttosto meschino.

                Peraltro dove sarebbero le solide basi razionali secondo cui la tua etica vorrebbe porsi come superiore a quella cattolica?

                • Locca ha detto in risposta a StefanoPediatra

                  Principi etici di un libro scritto più di 2000 anni fa?

                  • Karma ha detto in risposta a Locca

                    Quando è stato scritto non cambia, anche perché ancora oggi è il libro più venduto e discusso, a conferma della sua misteriosa attualità. Quel che è vero rimane vero, come rimangono vere le proposizioni di Platone o Aristotele, perché l’umanità dell’uomo rimane tale. Inoltre Stefano ha usato il suo tempo per una risposta bella e approfondita. Limitarti a provocare non giova alla pretesa di farvi chiamare razionalisti.

                  • StefanoPediatra ha detto in risposta a Locca

                    No: principi etici attualissimi (ieri, oggi e domani) che trovano fondamento e ispirazione in un testo scritto 2000 anni fa.

              • Michele ha detto in risposta a Locca

                Se aspettiamo che la ragione da sola ci fornisca principi etici, allora aspetteremo in eterno: la ragione non può sindacare, da sola, su questi temi, serve una base su cui essa possa lavorare.
                Dopotutto nessun razionalista o illuminista è mai riuscito a rinunciare alla metafisica per affermare principi morali, persino Kant ha dovuto postulare l’esistenza dei vari noumeni per teorizzare la Legge Morale che lui conosceva, che non poteva non affermare, ma che senza una pretesa di superare il limite della “ragione” (che lui non chiamava così, vabbè) non avrebbe mai raggiunto.

        • Locca ha detto in risposta a Michele

          “altro non è che energia sprecata” è fantastico…

      • Nicola ha detto in risposta a Locca

        stando alle risposte che mi sono state date, a me sembra comprensibile che la chiesa non accetti l’omosessualità. la chiesa ammette il sesso tra individui solo se finalizzato alla procreazione (al netto di metodi naturali, ma appunto: vatti a fidare!) e l’attività sessuali dei gay non lo sono certo. la chiesa infatti non condanna il sentimento omosessuale, ma le loro pratiche sessuali. certo ai gay può non piacere, ma a me sembra una posizione coerente.

        • Michele ha detto in risposta a Nicola

          non solo se finalizzato alla procreazione, anzi il consolidamento dell’amore all’interno della coppia (unita nel matrimonio) ha priorità rispetto alla procreazione. Però ovviamente nel caso omosessuale non ha rilevanza, dato che non permane più la complementarità di uomo e donna indispensabile al matrimonio cristiano.
          “Dio creò l’uomo a sua immagine, a sua immagine lo creò, maschio e femmina lo creò.”
          Mi preme sottolineare che le traduzioni più recenti utilizzano proprio il pronome “lo” e non “li”, in quanto Adamo, l’uomo, creato da Dio non è il maschio, ma l’umanità, e per la Chiesa l’uomo è realmente completo nell’unione coniugale, in quanto questa riflette l’amore di Dio per l’uomo.

          • Nicola ha detto in risposta a Michele

            Quale sia la priorità percepita dalla coppia mi pare poco rilevante, dal momento che la procreazione non può essere ostacolata (a parte l’astinenza o il ricorso a metodi naturali: ma vatti a fidare).

            • Hugo ha detto in risposta a Nicola

              Nicola, sai bene che di quel che capisci tu c’è poco da fidarsi, no?

            • StefanoPediatra ha detto in risposta a Nicola

              Posso darti un consiglio da medico, Nicola? Non fidarti troppo nemmeno del preservativo né della pillola. A proposito: non starei tranquillo nemmeno con “pillolo”, spirale, spermicidi vari.

              In effetti l’unico metodo anticoncezionale veramente sicuro, astensione a parte, é il rapporto tra due persone omosessuali.

              Mi rendo conto che si tratti di un’ironia piuttosto greve, ma … “Vatti a fidare” dopo “vatti a fidare”, ironia dopo ironia, alla fine mi é venuta voglia di segnalarti qualche verità sicuramente “razionale”. Magari (ma attento prima di andarti a fidare di un medico cattolico, irrazionale per definizione) puó esserti utile sapere ció di cui ti puoi fidare veramente e ció di cui é meglio non fidarsi.

              🙂

              • Nicola ha detto in risposta a StefanoPediatra

                La cosa migliore è applicare i metodi naturali con il preservativo (e pure la pillola, via). Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Occorre ridondanza! 🙂

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Nicola

                  Stefano, devi sapere che a Nicola non interessa nulla quello che scrivi.

                  E’ qui per giocare e provocare (l’ha ammesso lui stesso: http://www.uccronline.it/2011/11/26/studio-usa-gli-atei-sono-la-categoria-di-persone-meno-affidabili/#comment-34413), sfidando gli utenti a chi ha l’ultima parola.

                  Purtroppo siamo ancora in attesa di qualcuno che abbia una posizione critica, legittimamente critica, e contemporaneamente sia persona matura e intelligente e abbia davvero interesse ad un confronto.

                  • StefanoPediatra ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Caro Paolo, in effetti la mia più che una risposta era uno sfottò!

                    🙂

                    Benchè io cerchi sempre di essere gentile e rispondere pacatamente non per questo sono un fesso che non capisce quando lo stanno prendendo in giro.

                    La pochezza delle argomentazioni e la stupidità delle provocazioni cui arrivano certi signori cossì audefinentisi “razionalist” che qui scrivono (non mi riferisco a nessuno in particolare ma tutti sappiamo chiaramente di chi sto parlando) li connota meglio di qualunque altra cosa per quello che sono veramente.

                    • Nicola ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      spero non di me, perché non mi sono mai auto-definito “razionalist”. Già è inevitabile scrivere una cosa qui senza dovere essere etichettato… ma l’accusa di “auto-etichettatura” sarebbe proprio nuova!

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      Stefano, so benissimo che sei consapevole di tutto questo. Era solo una precisazione per tutti coloro che vorranno tentare di comunicare con il nostro amico.

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      Caro Paolo, so anche io che tu sai che io so. Anche la mia era una precisazione, anche se rivolta a un target diverso rispetto al tuo; ci tenevo a far presente a certi simpaticoni che, per quanto mi riguarda, loro possono anche desumere dal mio modo di pormi gentile con tutti e positivo che loro stanno riuscendo a prendermi per il naso e godere di ciò; ma che così non è!

                      Non che la cosa abbia molta importanza: ognuno si diverte come crede e come può.

                      🙂

                • StefanoPediatra ha detto in risposta a Nicola

                  Caro Nicola, per quanto mi riguarda tu (e anche Locca e anche altri) puoi benissimo anche metterti in un grosso e spesso sacco di plastica prima di avere un rapporto sessuale con chi ti pare. A me darebbe un po’ fastidio per via del rumore e anche della … condensa, ma micca siamo tutti uguali! 🙂

                  Cosa fai tu della tua sessualità a me importa meno che zero.

                  Mi dispiace un po’ vedere che per qualcuno la discussione su un tema così importante e delicato si riduce ad una mera ironia su ciò che per altri sono invece valori; ma sopravviverò.

                  Peccato, però, che non si possa discutere con rispetto di questo come di tanti altri temi interessanti.

                  Stammi bene!

                  🙂

    • lorenzo ha detto in risposta a Pino

      “La Chiesa accetta tutti ma non tutto…”
      Bellissima, di grande profondità e realtà teologica.

  27. Roberto Reggi ha detto

    Ciao, per completezza e correttezza segnalo che c’è una svista nello studio linkato nella frase: “In realtà già un importante studio ha dimostrato l’inconsistenza di tale resistenza ideologica…”. Quella ricerca non si occupa dell’orientamento sessuale. Invece questo aspetto, sullo stesso campione (Nemesis in Olanda), è trattato da questa ricerca del 2001:
    http://projekte.sozialnetz.de/homosexualitaet/medien/studie_sandfort.pdf

    E giunge in effetti alla conclusione che i gay sono a maggiore rischio di problemi psichiatrici. Ergo andrebbe sostituito il link nell’articolo qui sopra.

  28. Pino ha detto

    Locca alias Carlo Mes alias Gian Marco Di Pietro, alia un’altra decina di nick più o meno fantasiosi. Senti tontarello, non sarebbe ora che la piantassi di venire qui a dire scemenze e ad intasare il sito con i tuoi commenti demenziali e le tue battutine da ritardato mentale?

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