Se il plagiatore Umberto Galimberti copia perfino da se stesso

«Se i cattolici sono già in possesso della verità che senso ha per loro studiare e insegnare filosofia se la verità che la filosofia si propone di cercare già la possiedono?» (L’anima. Se la Chiesa impone la sua verità, Micromega 26/9/07). Di chi è questa profondissima e magistrale riflessione? Ovviamente del filosofo Umberto Galimberti.

Lo stesso che sostiene che «i cattolici sono in contraddizione con se stessi. I cattolici hanno una concezione della vita improntata, vorrei dire, a un bieco materialismo». E citando Rousseau sostiene: «un buon cristiano non può essere buon cittadino».

Probabilmente noi non saremo buoni cittadini, ma di certo lui non è assolutamente un buon pensatore. Anche perché è ormai ampiamente dimostrato, come riportavamo in Ultimissima 12/5/11, che la maggior parte dei suoi libri sono pieni di intere frasi e riflessioni che ha letteralmente copiato-incollato da altri pensatori, attribuendole a se stesso. E’ perfino uscito un libro, Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale (Coniglio Editore 2011) in cui viene rivelato come questo brutto vizietto del filosofo anti-cattolico sia presente fin dagli inizi. Due mesi fa anche l‘Università Ca’ Foscari di Venezia, di cui è dipendente, ha inoltrato un richiamo formale all’esimio professore a causa della mancata e persistente citazione delle fonti nella redazione dei suoi testi scientifici.

Ma il quotidiano Il Giornale ha recentemente scoperto anche che Galimberti non si è limitato a copiare selvaggiamente da altri testi, ma addirittura è arrivato a copiare se stesso. Tant’è che pare, come ipotizzato da Aldo Grasso, che proprio questo sia il motivo per cui la rivista della Polizia di Sta­to, “Polizia Moderna”, lo ha in poche semplici sbattuto fuori (anche se poi ufficialmente non lo ammette). Ai lettori della rivista infatti, il filosofo laicista riproponeva tali e quali delle riflessioni che aveva già pubblicato in articoli di giornale di diversi anni prima. E che, tra l’altro, probabilmente non erano nemmeno suoi.

Ma Galimberti è troppo vanitoso per poter mai riconoscere tutto questo e chiedere scusa ai propri devoti lettori. Preferisce continuare la sua militanza anti-cristiana. E allora, dato che è appassionato di Jean-Jacques Rousseau, ecco un’altra bella citazione del pensatore francese: «Se mai la vanità fece felice qualcuno sulla terra, quel qualcuno non poteva essere altri che uno sciocco».

69 commenti a Se il plagiatore Umberto Galimberti copia perfino da se stesso

  • Sesbassar ha detto:

    «Se i cattolici sono già in possesso della verità che senso ha per loro studiare e insegnare filosofia se la verità che la filosofia si propone di cercare già la possiedono?»

    Galimberti purtroppo è alquanto offuscato nella sua visione anti-clericale/anti-cristiana, per riuscire a comprendere che la filosofia cristiana è l’analisi razionale del senso della vita umana e del mondo all’interno della Weltanshauung cristiana (e quindi secondo la comprensione della storia del mondo e dell’uomo come Creazione/Caduta/Redenzione).
    Senza contare il fatto che appunto perchè il cattolico ritiene la vita (e la ragione) un dono di Dio, si sente in dovere di farne un buon uso (e la filosofia è primariamente un metodo argomentativo che non un insieme di conoscenze).

    Per di più, se la filosofia (in obbedienza alla sua etimologia) è “amore (amicale) per la sapienza”, a maggior ragione il cristiano vorrà essere “filosofo”, considerato il fatto che una delle prefigurazioni di Cristo nell’Antico Testamento è proprio quello della Sapienza di Dio: il cristiano quindi è di sua natura attratto dalla filosofia in quanto facente parte del Corpo di Cristo-Sapienza.

    Povero Galimberti, così “sapiente” eppure così ignorante.

    • GiuliaM ha detto:

      Più che altro parla come se QUALUNQUE filosofia fosse teologica, mentre ci sono anche filosofie morali e sociali.

  • Falena-Verde ha detto:

    Devo ammettere di non conoscere Galimberti e il suo pensiero. Quello che però mi lascia perplesso di questi autori anticristiani (e Galimberti mi sembra uno di essi, stano all’articolo) è l’età. A quell’età si dovrebbe essere da esempio e le rivalità giovanili dovrebbero essere lasciate alle spalle per aprire se stessi verso la tolleranza. E invece non è così. Da Richard Dawkins che parla di religioni come se fossero un virus, agli Italiani Francesco d’Alpa, autore di “Fatima critica” (qualcuno l’ha letto? Se sì, cosa ne pensate?), che utilizza nei suoi libri una retorica da perfetto anticristiano, e Piergiorgio Odifreddi, che da improvvisato filologo definisce i cristiani “cretini”. Anche per questo, a dire la verità, non me la prendo tanto con quei ragazzini che commentano sul sito “UAAR”. So che non sono solo ragazzini a commentare, ma quei ragazzini che sono presenti, alla fine, non fanno altro che imitare chi dovrebbe fare da esempio… Ossia i vari Dawkins, Odifreddi e altri autori.

    • Falena-Verde ha detto:

      Ah, dimenticavo lo psicologo De Vincentiis, che definisce la religione come un “canto di sirena”, e Boncinelli, che se la prende coi preti se alcune malattie mentali non sono ancora state guarite… Tutta gente matura, in teoria.

    • simone ha detto:

      Ma sono fanta-filosofi che hanno capito che andando in televisione e parlando di politica (come la non filosofa Hack) possono soddisfare la loro vanità. I veri filosofi non sanno nemmeno chi sia Galimberti.

  • Giulia ha detto:

    Beh, una cosa bisogna dirla, il cristianesimo ha sempre scartato tutte quelle filosofie che contraddicevano le credenze religiose. Non è un caso che Aristotele sia stato eretto a pilastro della filosofia classica ed altri, che pure centrarono il bersaglio molto meglio, furono relegati quasi all’oblio.

    • Falena-Verde ha detto:

      “il cristianesimo ha sempre scartato tutte quelle filosofie che contraddicevano le credenze religiose”

      Se sei cristiano, accetti le idee cristiane e “scarti” quelle degli altri.
      Se sei ateo, non accetti le idee cristiane e prendi per buone quelle degli atei.
      Mi sembra logico. Un cristiano non può accettare le idee non cristiane passivamente. Idem un ateo. Non penso che tu accetti la credenza in Dio. Semmai la “scarti”.

    • Karma ha detto:

      E’ bello vedere come Giulia scatta appena le si toccano i suoi idoli…ricordate la sfuriata sul video dell’intollerante Floro Flores D’arcais?

      Altri filosofi relegati nell’oblio quali sarebbero? Oltre al fatto che il signor cristianesimo si comporta come crede con i filosofi, siamo di fronte ad un’altro commento banalissimo, come quello di ieri secondo cui l’evoluzione avrebbe confutato il peccato originale.

      Cara Giulia, sappi che io confido in te.

      • Piero ha detto:

        Gia’, peccato che grazie ai monaci amanuensi si sia riuscito a trasmettere il sapere dei filosofi greci… Si si, lo so lo so, ma non c’entra niente Averroe’.

      • Sesbassar ha detto:

        Mi spiace Giulia ma la realtà non è così semplice come la rappresenti.

        1) Alberto Magno e Tommaso d’Aquino rischiarono una bella scomunica (e l’università di Parigi scoumunicò sul serio l’Aquinate) quando provarono a sintetizzare il cristianesimo con il pensiero dello Stagirita (e furono i primi a farlo). La filosofia di Aristotele era tutto fuorché “comoda” (se non altro perché negava l’immortalità dell’anima).
        2) Chi centrò il bersaglio molto meglio di Aristotele? o_O Stiamo parlando di filosofi o di arcieri? 😀 Sul serio, secondo te di quali filosofi doveva farsi portavoce il cristianesimo?
        3) Il cristianesimo non rigetta nessun buon elemento di alcuna filosofia: semplicemente non vi accetta le derive che considera contrarie alla Verità. Questo era già ovvio per S. Giustino, e stiamo parlando di 1800 anni fa.

        Buona giornata 🙂

        • Giulia ha detto:

          Rispondo a te perchè sei l’unico che propone un approccio nel merito della questione.
          Chi centrò il bersaglio meglio di Aristotele? Ti posso fare due esempi facili, anche se ce ne sono parecchi altri. Il primo è Talete, che arrivò addirittura a predirre l’evoluzione della specie in base a semplici osservazioni dei nascituri umani, egli fu in un certo senso il vero precusore della biologia, in quanto sosteneva che ogni cosa succedeva senza che una volontà esterna al mondo potesse intervenire. Un altro caso è quello di Aristarco, colui che suggerì una visione eliocentrica ben diciotto secoli prima di Copernico. Nel caso di Talete parliamo invece di ben ventidue secoli prima della scoperta di Darwin!
          Entrambe intuizioni si sarebbero potute sviluppare prima e meglio se non ci fosse stata l’opposizione della religione, che ha sicuramente avuto altri meriti ma che, per quanto riguarda una visione imparziale del mondo, fu di grande freno alla conoscenza.
          Per questo mi sembra che la frase di Galimberti, sebbene generalizzante ma di cui non conosco il contesto, non è del tutto fuori luogo.
          Buona giornata anche a te

          • Sesbassar ha detto:

            1) Talete però aveva semplicemente fatto delle supposizioni, che erano del tutto indimostrate. La Chiesa infatti non ha mai condannato la ricerca scientifica, quanto l’ideologizzazione della scienza a Scienza. Semplicemente le considerazioni empiriche che si potevano fare non abbisognavano di una teoria evolutiva. Ancora non si conoscevano i fossili 😉

            2) Aristarco proponeva l’eliocentrismo, ma il geocentrismo per gli strumenti di osservazione dell’epoca era l’ipotesi più sensata: solo il cannocchiale poté veramente dire qualcosa di nuovo. Non mi pare che la Chiesa abbia osteggiato l’uso del cannocchiale (casomai ne avrà richiesto un uso ragionato).

            Non mi pare di ravvisare una “opposizione” (come la chiami tu) della religione nei confronti di queste teorie: più che altro tali teorie non spiegavano (al tempo) i fenomeni naturali meglio delle rispettive controparti (fissismo e geocentrismo).
            E le scienze empiriche non possono basarsi solo su idee astratte, ma abbisognano di constatazioni, per l’appunto, empiriche, che a quel tempo mancavano sia per la teoria evolutiva che per l’eliocentrismo.

            🙂

            • Giulia ha detto:

              Ma all’epoca il metodo scientifico non si poteva chiamare tale, non a caso c’era poca differenza tra filosofia e scienza.
              Credo poi siano tutti d’accordo che certe osservazioni venivano rifiutate perchè non coincidevano con quanto raccontato nei testi sacri, non perchè le spiegassero peggio o fossero più difficili di quelle delle controparti.

              • Sesbassar ha detto:

                Appunto, il metodo scientifico non esisteva, quindi non c’era un vero discrimine tra ciò che fosse “scienza” (nel senso di conoscenza dei fenomeni naturali) e “farloccata”.
                La Chiesa adottò come criterio per distinguere tra i due questo: ciò che è scritto nella Sacra Scrittura è vero a meno che non venga dimostrato il contrario, nel qual caso si cercherà di approfondire il motivo per cui le due conoscenze divergono (come è avvenuto dopo la scoperta della teoria dell’evoluzione).
                Per questo il tuo secondo appunto non ha molto senso: la scoperta scientifica nel momento in cui contraddice un particolare passo della Bibbia aiuta la Chiesa a comprenderne meglio il messaggio.
                Difatti sia per la querelle galileiana, sia per quella darwiniana, la Chiesa non si è mai scagliata contro le scoperte scientifiche (eliocentrismo, o teoria dell’evoluzione), ma casomai contro le derive verso le quali si voleva portare tali scoperte.
                Chiarito che nelle intenzioni dello scienziato non vi è il desiderio di contrastare la weltanshauung cristiana, ma bensì il desiderio di conoscere meglio i processi naturali, la Chiesa non si oppone, ma anzi si rende compartecipe della scoperta scientifica (Mendel era un frate tanto per fare un esempio).

              • M-17 ha detto:

                No tutto si può dire tranne… che aristotele non avesse ben centrato il bersaglio…..dai… all’unanimità il più grande logico della storia dell’umanità uno dei più grandi pensatori del mondo (per alcuni tutta la filosofia dell’umanità si riduce solo a note a piè pagina di platone e aristotele) la sua filosofia tutt’ora è attuale e alcuni argomenti ancora sono alla base della filosofia moderna… e tu mi citi Talete(dai speravo uno spinoza un nietzsche o un russell) ???? tra parentesi di Talete (Dimmi un po chi ti ricorda…) :

                L’ESSERE PIU ANTICO E DIO PERCHE NON GENERATO
                MERAVIGLIOSO IL MONDO PERCHE DIVINAMENTE CREATO

                Mentre adesso definirmi aristarco un grande filosofo… per carità per i mezzi che aveva e le capacità del tempo va messo tra i migliori astronomi della storia ma non mi pare che di filosofia fosse proprio un campione…. ( inoltre mi pare anche lui fosse un religioso convinto ma non vorrei sbagliare…)

                • Giulia ha detto:

                  Guarda che non sto parlando male di Aristotele, ho solo fatto notare come altri pensatori arrivarono a conclusioni più precise riguardo certi aspetti della nostra natura perchè meno influenzati dalla religione. Il voler invece ricondurre tutti i meriti alla religione è un grande errore, questo è il senso del mio intervento.

                  • Karma ha detto:

                    Ma di quale religione parli? Aristotele secondo te era cristiano? Ma che tipo di senso vuoi dare ai tuoi commenti?

              • Karma ha detto:

                Non si sa mai di quali osservazioni…tutti discorsi in generale per paura di entrare nel merito, dato che ogni volta vieni smentita da tutti.

                Il metodo scientifico nasce con Galileo perché è il primo che ha applicato consapevolmente l’abbinamento dell’osservazione e dell’esperimento con la formulazione di ipotesi e teorie e le loro successive verifiche. E lo ha fatto, come scrive lui stesso, nel nome del cristianesimo e delle verità evangeliche.

                • GiuliaM ha detto:

                  I suoi sono i tipici discorsi da mentalità comune, imparati per sentito dire (o ciacciando su Google) ed estremamente grossolani: apparire un “tuttologo” quando in realtà si ha molta poca cultura.
                  Quando si entra decisamente più nel merito svaniscono come nebbia al sole: quanti specialisti qua hanno sbugiardato quelli come lei?

                  • Falena-Verde ha detto:

                    Che simpatia! Detto da una che ha scritto “Rispondo a te perchè sei l’unico che propone un approccio nel merito della questione.” raggirando tutte le altre risposte…

                    • Giulia ha detto:

                      Dovrei rispondere forse anche a te che l’unica cosa che sai replicare è che “un cristiano non può accettare le idee non cristiane passivamente”? Sembra tu voglia intendere che accettare le idee cristiane passivamente sia la regola… Beh, allora mi stai esattamente dando ragione, quindi la replica è pure superflua.

                    • Karma ha detto:

                      Mah…Giulia riuscirà mai a replicare qualcosa che quando si finisce di leggere si possa dire: “è valsa la pena leggerlo”?

                    • Vauro ha detto:

                      Era più divertente quando si accaniva contro la Sindone..

                    • Falena-Verde ha detto:

                      Ti ho risposto più sotto.

          • Francesco Santoni ha detto:

            Giulia, come ti ho detto sotto, lascia perdere, queste sono cose che non conosci. La filosofia delle biologia aristotelica è interessantissima, bisogna solo studiarla. Ti consiglio di partire da qui: http://plato.stanford.edu/entries/aristotle-biology/
            Lo stesso Charles Darwin, in una lettera a William Ogle che gli aveva regalato una copia della sua traduzione de “Le parti degli animali” di Aristotele, scrisse: “From quotations which I had seen I had a high notion of Aristotle’s merits, but I had not the most remote notion what a wonderful man he was. Linnaeus and Cuvier have been my two gods, though in very different ways, but they were mere school-boys to Aristotle. I never realized before reading your book to what an enormous summation of labor we owe even our common knowledge.”

          • Carlo ha detto:

            @Giulia, non si chi ti abbia detto queste cose, ma sicuramente non era proprio molto informato, per cui la figuraccia la fai tu.

            Giulia dice: ” l’opposizione della religione fu di grande freno alla conoscenza”

            Il prestigioso storico e sociologo Leo Moulin, (notoriamente non cattolico), dice invece: “il cristianesimo, presentando all’uomo un’immagine del mondi che non si identifica con Dio, il cui mistero è accessibile; affidando all’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, il compito di “dominare” la terra […] ha aperto la strada alla conoscenza, alla conoscenza scientifica del mondo e alle applicazioni della tecnica” (Elogio del sillabo, Leonardo 1994, pag. 137-128)

          • Karma ha detto:

            Ma era tutta speculazione filosofica…e non si capisce cosa c’entri la religione poi.

            1) Anche il vescovo Roberto Grossatesta (1175) preconizzò nientemeno che il Big Bang 800 anni prima….dunque?

            2) Il metodo scientifico nasce cristianesimo appena ci si libera del pensiero greco (non di Aristotele). Per molti pensatori greci lo studio della realtà era una perdita di tempo, crearono accademie, ma produssero solo filosofie antiempiriche e speculative, mestieri e tecnologie isolate che non sfociarono mai nella vera scienza. Il sapere greco, come dicono tantissimi storici, ristagnò nella sua logica interna, non fece progredire cultura romana e in Oriente lo stesso. La scienza dovette liberarsi della filosofia greca per poter fare rapidi progressi. Fu Keplero a svincolare il tutto per primo.

            3) Se tu avessi ragione la cultura musulmana dovrebbe essere la più avanzata tecnologicamente. Infatti loro presero i testi greci e li trattarono come testi sacri, senza una minima critica. Eppure….

            Dato che frequenti questo sito sai benissimo che continuano ad uscire volumi di filosofi e storici che contraddicono il tuo pensiero. Lo stesso Galimberti ritiene inoltre che la conoscenza sia nata in ambito cristiano con il supporto dei greci.

          • Paolo Viti ha detto:

            Ti faccio notare Giulia che è proprio Umberto Galimberti a contraddirti.

            Nel suo libro “Il tramonto dell’Occidente: nella lettura di Heidegger e Jasper”, egli approva la frase di Karl Jasper: “E’ un innegabile dato di fatto che in Occidente nessun grande filosofo, fino a Nietzsche compreso, ha elaborato la sua filosofia senza una profonda conoscenza biblica. Questo è un fatto non casuale”. E Galimberti commenta: “Senza la tradizione giudaico-cristiana l’Occidente sarebbe incomprensibile” (http://books.google.it/books?id=bOvbdHIWiW0C&pg=PA291&lpg=PA291&dq=umberto+galimberti+conoscenza+cristianesimo+greci&source=bl&ots=vDnmw7DmSE&sig=UmZpBA7OOs9QTgc5VWnOj7LWKVU&hl=it&ei=ijSHTpOFAaap0QWJk-HqDw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CB4Q6AEwADgK#v=onepage&q&f=false)

            In altri suoi testi, ne ho letti molti, esplicita più volte che la scienza e la tecnica hanno la loro radice nel pensiero greco e nel concetto biblico di creazione: il mondo è creato da Dio per l’uomo e l’uomo è quindi chiamato a servirsene, a conoscerlo, a dominarlo. Così nasce la vera conoscenza, proprio perché per conoscere Dio creatore occorre conoscere la Sua creatura.

    • Franz ha detto:

      Vero, ad esempio ha rifiutato la filosofia schiavista proposta da illuministi come Voltaire o Hume.

    • Laura ha detto:

      Una cosa bisogna dirla e anche provarla. Sai bene che hai poca attendibilità per chiederci di fidarci della tua parola.

    • Giorgio P. ha detto:

      Questa è comica:
      “..ed altri, che pure centrarono il bersaglio molto meglio…”.

      1) Ovviamente sono quelli “che centrarono il bersaglio” secondo te, perchè i cristiani hanno sempre utilizzato argomenti logici per ribattere alle filosofie anticristiane.
      Leggere i Padri per credere (e aggiungo: solo una che non li ha letti poteva scrivere una cosa simile…che tristezza…).
      Tant’è che insieme al cristianesimo nasce l’apologetica, non a caso una branca della “teologia fondamentale”, che si occupa proprio di scendere giù in cantina e vedere se le fondamenta della casa reggono a tutte le filosofie (in senso lato, leggasi “costruzioni arbitrarie di pensiero”), alle prove archeologiche, alle ricerche storiche, etc.
      Allora, quand’è che ci mettiamo un po’ a studiare?

      2) “Il bersaglio”…ma quale bersaglio?
      Se per voi non esiste nessuna verità assoluta, come si fa a dire che un filosofo centra il bersaglio? Faccio notare che tutti i filosofi pensano di aver “filosofato” in modo perfetto, fino a giungere ad una filosofia inoppugnabile. Fanno eccezione solo quelli cristiani, per i quali la filosofia è “ancilla theologiae” e quindi sempre perfettibile e degna di essere migliorata.
      Il ragionamento della Nostra, di cui qui sopra è implicita la prima parte, è il seguente:
      -A) Non esiste nessun “bersaglio”;
      -B) Alcuni hanno “centrato il bersaglio”.
      Un classico esempio di logica ferrea.

    • Francesco Santoni ha detto:

      Giulia lascia perdere, queste sono cose che non conosci. La filosofia cristiana inizialmente sviluppò il platonismo. Aristotele arrivò nel XIII secolo suscitando molte resistenze. Se non fosse stato per l’opera di geni come Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, Aristotele sarebbe stato rifiutato (del resto basti ricordare le famose condanne del vescovo di Parigi Stefano Tempier del 1277). La filosofia cristiana cerca la verità ovunque essa si trovi. All’interno della filosofia cristiana esistono molte correnti diverse, spesso in contrasto e che pure nel corso dei secoli hanno sempre potuto trovare punti in comune, riconoscendo la verità chiunque la proponesse. La filosofia di Aristote suscitò molte controversie, come in seguito anche la filosofia di Duns Scoto o più recentemente di Rosmini. Questa visione monolitica del pensiero cristiano è una fantasia che non ha niente a che vedere con la realtà.

    • Paolo Viti ha detto:

      Concordo con tutti gli amici qui sopra.

      Possiamo riassumere tutto l’ideale culturale cristiano con questa frase di San Paolo: “Vaglia tutto e trattieni ciò che vale”. Indipendentemente da dove venga.

      • Giorgio P. ha detto:

        L’avrei voluto citare anche io!
        E’ il criterio che sempre hanno seguito i cristiani in campo culturale.
        Ma collegare le parole “cristianesimo” e “cultura” non dev’essere facile per taluni…

  • a-ateo ha detto:

    Incredibile!
    Wiki:
    “Tutto ha avuto inizio quando in seguito a un articolo de Il Giornale dell’aprile 2008 è emerso che il professor Galimberti avrebbe copiato “una decina di brani” dell’autrice Giulia Sissa per il suo L’ospite inquietante[2]. Galimberti ha ammesso di aver violato il copyright riservandosi di riparare al danno[3]. Ciò non ha comunque soddisfatto la Sissa perché «quello di Galimberti non è stato un chiedere scusa, piuttosto un cercare delle scuse, un patetico arrampicarsi sugli specchi»[4].
    Con il passare dei giorni sono emersi altri precedenti analoghi, infatti anche per Invito al pensiero di Martin Heidegger (1986) Galimberti copiò parti significative di un libro del collega Guido Zingari [5]. I due arrivarono a un accordo che prevedeva l’ammissione da parte di Galimberti dell’indebita appropriazione intellettuale nelle successive edizioni del libro e Zingari si impegnasse “a non tornare più sulla questione”. Oltre a Giulia Sissa e Guido Zingari sono stati copiati testi di Alida Cresti e Salvatore Natoli[6][7].”
    Manco a dirlo….
    Galimberti e il suo oggetto di copia e incolla (stavo per usare il termine studio…), Heidegger…sono ambedue “SANTI ATEI” del famoso elenco dei miscredenti atei.
    Heidegger, da wiki….”il 3 novembre pronunciò un altro discorso, dal titolo Appello agli studenti tedeschi, in cui si espresse in questi termini: “Non teoremi e idee siano le regole del vostro vivere. Il Führer stesso e solo lui è la realtà tedesca dell’oggi e del domani e la sua legge”.”
    Domanda: un filosofo non ha di che vergognarsi per tutta la vita dopo una “leccata” di questa portata?? Ecco perchè gli viene attribuito il massimo livello di eccellenza da Uaar che lo inserisce nell’elenco dei cosidetti “Santi Atei”….insieme a Galimberti….

    • RobertoEck ha detto:

      Heidegger ha commesso gravi errori nella sua vita. Se un cristiano, tuttavia, leggesse “Essere e Tempo” (per citare la sua opera più importante) troverebbe molte riflessioni interessanti.

      • Daphnos ha detto:

        Condivido. Comunque Heidegger (se è vero quello che mi raccontava il prof. di filosofia al liceo) non fece mai un passo indietro dalla sua adesione al nazismo, nemmeno nei decenni del dopo-guerra.

        • RobertoEck ha detto:

          Diciamo che Heidegger si chiuse in un “silenzio” che gli ha fatto davvero poco onore. Heidegger divenne rettore all’Università di Friburgo nel 1933. Fu in quello stesso anno che egli aderì al partito nazionalsocialista e scrisse il celebre “Appello agli studenti tedeschi”. Heidegger si dimise dal suo incarico l’anno successivo, evitando un coinvolgimento politico diretto, ma continuò a tenere lezioni all’Università (tra i corsi accademici tenuti in quegli anni vi è quello molto famoso su Nietzsche). Durante il suo ‘periodo nazista’ Heidegger non pubblicò nulla. Oggi si possono leggere le lezioni tenute in quegli anni. In esse non vi è alcun accenno alla situazione politica tedesca. Sembra quindi che quel famoso “appello” fosse, in realtà, qualcosa che egli fu costretto a scrivere. Resta il fatto che un suo coinvolgimento è indubbio e che negli anni successivi egli non abbia mai cercato di spiegare il perché di quella scelta. Nel 1966 rilasciò al giornale tedesco DER SPIEGEL una celebre intervista, pubblicata però solo dopo la sua morte (per sua stessa volontà), dieci anni dopo. In questa intervsta Heidegger parla di tutto, anche del suo coinvolgimento con il nazismo. L’intervista è facilmente reperibile su internet (anche tradotta in inglese). Più che scusarsi Heidegger sembra accampare delle scuse. Ancora una volta sembra voler lasciare nel silenzio il suo passato. Resta il fato che il suo “Essere e Tempo” rimane una delle opere filosofiche più profonde del secolo scorso.

  • Raffa ha detto:

    “Se il plagiatore Umberto Galimberti copia perfino da se stesso”…allora anche lui dev’essere un libero pensatore.

  • RobertoEck ha detto:

    Platone si domandava se si può scoprire la verità se non la si conosce in alcun modo. Infatti, come si può cercare qualcosa se non si ha la più pallida idea di cosa si deve cercare? Tuttavia, se si conoscesse completamente ciò di cui si è alla ricerca, che senso avrebbe cercarlo. La filosofia cristiana si pone su questo crinale: da un lato la certezza di Dio (la certezza della fede), dall’altro il mistero di Dio (per la ragione filosofica il Dio cristiano rimane un “Deus absconditus”). Per questo motivo una “filosofia cristiana” esiste fin dagli albori (fin da quando i Padri apologisti cercarono di spiegare “razionalmente” la verità del cristianesimo ai loro persecutori). Il Medioevo cristiano è stato pieno di brillanti filosofi, da Agostino a Tommaso, da Bonaventura a Duns Scoto, da Meister Eckhart a Guglielmo d’Ockham. Tuttavia è bene ricordare che spesso questi pensatori sono incappati in censure e condanne. Francesco citava giustamente il Sillabo del vescovo di Parigi Tempier, ma vi sono innumerevoli episodi di contrasto tra la Chiesa e i suoi illustri pensatori: Origene, Giovanni Scoto Eriugena, Abelardo, Maestro Eckhart, Guglielmo d’Ockham, etc.; tutti accusati di ‘pensare in modo pericoloso’. Non dimentichiamo, inoltre, che anche Martin Lutero fu un ‘filosofo cristiano’, e tutti sappiamo quali sono state le conseguenze delle sue riflessioni (che non erano poi così originali come il teologo Martinus sosteneva, dato che Agostino le aveva sostenute molti secoli prima).
    Non capisco, dunque, cosa intende dire Galimberti. Mi piacerebbe leggere per intero il suo articolo, ma non lo trovo. Mi fa riflettere il titolo del suo intervento: ‘Se la Chiesa impone la sua verità’. Se questo vuol dire che la Chiesa spesso ha IMPOSTO al pensiero filosofico paletti troppo rigidi, non credo abbia tutti i torti (come dicevo prima); se, invece, vuol dire che non possa esistere un autentico pensiero filosofico all’interno della dottrina cristiana, credo stia dicendo una grossa fesseria (che neppure uno studente al primo anno di filosofia potrebbe pensare!).

  • gabriele ha detto:

    il colmo è che i libri di questi qua sono citati come fonti rispettabilissime, soprattutto da Focus

  • Max ha detto:

    Se non ricordo male gli studi piu’ recenti del rapporto tra religione (cristiana) e scienza, i primi a mettere in discussione Aristotele e la sua Fisica furono proprio gli scolastici che si occupavano anche di “filosofia naturale”, cioe’ l’embrione della Fisica e delle altre scienze moderne.

  • a-ateo ha detto:

    Che Heidegger abbia detto anche cose accettabili non ho dubbi.
    Ma quella frase s proposito della fede in Hitler è di ignobiltà senza confini.
    Anche Ardigò e Althusser (filosofi atei) hanno sicuramente detto qualcosa di giusto in vita loro, ma credo che un giudizio su di loro non possa prescindere dal fatto che il primo si suicida e il secondo uccide la moglie.
    E la frase “suicida” di Heidegger sulla fede in Hitler è un “omicidio” della Ragione.

    • RobertoEck ha detto:

      In filosofia è sempre bene considerare l’opera a prescindere dal suo autore. E non parlavo di ‘cose giuste o cose sbagliate’, ma solo di riflessioni interessanti. Non si tratta di dare un giudizio (morale) sull’esistenza di Heidegger, di Ardigò o di Althusser, ma di capire quanto hanno scritto. Fatto questo, si può dire se i loro pensieri sono più o meno condivisibili in base alle nostre convinzioni.

      • a-ateo ha detto:

        non sono di questo avviso.
        L’onestà è la coerenza in un intellettuale sono inscindibili dal contenuto.
        Tutti possiamo sbagliare. Anche molto. Ma alla maniera di Sant’Agostino. Confessandosi con estrema umiltà.
        Ci sono posizioni culturali nobili e ignobili. I cristiani dobbiamo preferire quelle nobili. Cristo ha detto: “Non date perle ai porci.”
        il che per ma significa anche: Non interessatevi alle secrezioni prodotte dai porci.

  • Falena-Verde ha detto:

    @Giulia:
    “Dovrei rispondere forse anche a te che l’unica cosa che sai replicare è che “un cristiano non può accettare le idee non cristiane passivamente”? Sembra tu voglia intendere che accettare le idee cristiane passivamente sia la regola… Beh, allora mi stai esattamente dando ragione, quindi la replica è pure superflua.”

    Io volevo dire l’esatto contrario (e il messaggio era piuttosto chiaro). E’, semmai, per quelli come te che noi dobbiamo accettare passivamente le vostre idee (in tal caso, idee scientifiche al tempo inverificabili). Tu dici che i cristiani avrebbero dovuto accettare le idee degli altri, seppur in contrasto con le loro. Ti sembra che abbia senso?
    Hai comunque ragione, da un lato. Una che scrive “Non è un caso che Aristotele sia stato eretto a pilastro della filosofia classica ed altri, che pure centrarono il bersaglio molto meglio, furono relegati quasi all’oblio.” preferendo Talete (il quale non dedusse l’evoluzione: fu Anassimandro a parlare di origine animale per l’uomo, mentre Talete riteneva semplicemente che l’acqua ne fosse l’origine), mai caduto nell’oblio, e Aristarco (che prese l’idea dell’eliocentrismo dalla cosmologia del pitagorico Filolao) ad Aristotele, che mise le basi della logica moderna, beh… Era meglio che non ti rispondessi affatto. Non sei tu che dovevi rispondere a me, sono io che dovevo lasciarti nel tuo brodo.

    Piuttosto, se ci riesci, spiega perché:
    1. I cristiani avrebbero dovuto accettare idee non cristiane, come l’attribuzione dell’acqua come causa prima (Talete)
    2. I cristiani avrebbero dovuto accettare idee scientificamente non verificabili, come l’atomismo, l’eliocentrismo e l’evoluzione biologica. Capisco che tali concetti non sono stati accettati all’unanimità da certi ambienti religiosi, come capisco che un buona parte (non tutta) della mentalità medievale, religiosa e non, non abbia contribuito alla nascita della scienza moderna, però devi dirmi perché i vari Agostino e Tommaso, ai tempi, dovevano accettare tali idee scientifiche quando erano ancora speculazioni e quando loro puntavano a fare metafisica più che normale “fisica”.
    3. Dici che il Cristianesimo ha sempre scartato tutte le credenze che contraddicevano quelle religiose. L’ateismo, forse, ha invece accettato le idee che contraddicevano quelle atee? Tu scarti oppure no la credenza in un dio?
    4. Riguardo alla tua domanda iniziale “Dovrei rispondere forse anche a te che l’unica cosa che sai replicare”, beh, se non vuoi rispondere a me, perché non rispondi anche ad altri, come a Francesco Santoni, che sa rispondere molto meglio di me? Lui è sicuramente in grado di darti risposte che soddisfino il tuo ego intellettuale. Eppure anche a lui non rispondi. Sicura che “scarti” le risposte degli altri solo perché nessuno propone un approccio al merito della questione?

    • Giulia ha detto:

      Non mi sottraggo certo al confronto però devi capire che se propongo una semplice riflessione e poi mi ritrovo una sfilza di repliche, alcune fatte solo per squalificare, poi controrepliche da terze persone, non puoi pretendere che risponda a tutti, ti chiedo quindi un minimo di comprensione.

      Il commento di Francesco Santoni non l’ho preso nemmeno in considerazione perchè lui fa una precisazione che poco ha a che vedere con la mia osservazione. La storia del cristianesimo la conosciamo tutti, io dico che è difficile negare che (ricorda che fin dall’inizio ho parlato “riguardo certi aspetti”) il cristianesimo sia più vicino al modello cosmologico di Aristotele che, ad esempio, a quello (poi risultato più corretto) di Aristarco di Samo. Poi ognuno può trovare le giustificazioni vuole, ma è innegabile che una visione è stata accettata in quanto coincidente con una Bibbia che era stata scritta in altri tempi ed in altri luoghi e l’altra scartata per dire l’opposto. Si può continuare cronologicamentee scopreire come, nel corso dei secoli, spesso non si è usato un corretto metro di giudizio perchè influenzati appunto dalla religione.

      Grazie invece per la precisazione su Anassimandro, citando a memoria l’ho confuso con il maestro/amico riguardo la questione dell’osservazione dei nascituri. Per mettere altri puntini sulle i, dovrei anche correggere il “sempre scartato” con un “quasi sempre scartato” perchè so che a volte dei logici dubbi sono entrati anche a pensatori sicuramente convinti della loro religione, ma il senso generale dell’osservazione non cambia.

      Permettimi anche di non imbastire una sterile polemica su chi debba scartare a priori ciò che va contro le proprie convinzioni, ognuno agisca in coscienza. Da parte mia ti posso dire che non “scarto” a priori l’idea di Dio, sono semplicemente arrivata alla conclusione che Dio (almeno la versione giudaica-cristiana, induista, islamica…) altro non è una comprensibile invenzione del genere umano. Se qualcuno mi portasse prove soddisfacenti del contrario non avrei problemi ad accettarle, difficilmente però vedo dall’altra parte credenti mettere in conto che Dio potrebbe anche non esistere, dimostrando così un sicuro assolutismo, che per ovvi motivi non posso condividere.

      Tu mi chiedi perchè i cristiani avrebbero dovuto accettare idee non cristiane. Ma i cristiani NON avrebbero potuto accettare idee non cristiane! E’ proprio questo il punto: la religione richiede obbedienza assoluta, basta ricordare che per tantissimi secoli (ed in larga parte ancora adesso) non è stato permesso mettere in discussione quanto scritto sui testi sacri, includendo anche quelle nozioni che con la religione hanno ben poco a che vedere. Al riguardo, ti faccio un esempio abbastanza facile, che tu potrai contrastare, ma prendilo per ciò che è, cioè un semplice esempio: i profeti avrebbero potuto benissimo raccontare che l’uomo nacque da un piccolo semino che Dio gettò nell’acqua e che si sviluppò, passando per forme intermedie, fino a diventare, o forse… fino a “guadagnare” la sua qualità di Uomo. Non vedo motivi di peso per cui questa versione non dovrebbe esser stata accettata al pari della versione biblica conosciuta. Per me, e non credo solo per me, questo è uno dei tanti indizi che dimostrano come le “ispirazioni profetiche” non fossero poi così tanto legate a certe verità che potevano arrivare solo da un supposto Dio.

      Ciao

      • Sesbassar ha detto:

        “è difficile negare che (ricorda che fin dall’inizio ho parlato “riguardo certi aspetti”) il cristianesimo sia più vicino al modello cosmologico di Aristotele”

        Non è così difficile, basta dire: non è così 😀 A parte le facezie, a me non pare che il cristianesimo sia così indissolubilmente legato alla cosmologia aristotelica. Semplicemente fino alla scoperta certa che è la Terra a girare intorno al sole, le due teorie erano equivalentemente “scientifiche”, cioè entrambe spiegavano bene i fenomeni naturali. La Chiesa accettava il geocentrismo aristotelico perché è quello più simile ad una certa lettura della Bibbia comune al tempo. Ma non c’è alcun legame necessario, anzi.

        “E’ proprio questo il punto: la religione richiede obbedienza assoluta, basta ricordare che per tantissimi secoli (ed in larga parte ancora adesso) non è stato permesso mettere in discussione quanto scritto sui testi sacri, includendo anche quelle nozioni che con la religione hanno ben poco a che vedere.”

        Dipende cosa intendi per “mettere in discussione”. Ovviamente la Chiesa Cattolica non permetteva che si mettesse in discussione l’ispirazione divina della Sacra Scrittura, ma come il buon Gigi57 nota con le sue due citazioni puntualissime (poco più sotto, precisamente qui: https://www.uccronline.it/2011/10/01/se-il-plagiatore-umberto-galimberti-copia-perfino-da-se-stesso/#comment-23598), la posizione della Chiesa è quella che ti citavo anche io: fino a quando una scoperta non contraddice esplicitamente un passaggio biblico che non tratti di fede (ovviamente sappiamo che nessuna scoperta scientifica può contraddire materie di fede, ma è meglio essere precisi), si prende per buona la versione biblica della spiegazione di un fenomeno naturale.

        Tu hai una visione della questione che non ha nulla a che fare con la Chiesa Cattolica, la quale riconosce che le Sacre Scritture sono state scritte da autori umani ispirati dall’autore divino, ove per ispirazione non si intende un “sussurro” divino, ma la capacità di leggere la realtà in modo teo-logico e saper esprimersi rendendo condivisibile lo Spirito che si è “visto” agire.
        Per fare questo gli autori però rimangono degli esseri umani legati al loro contesto culturale e storico (e quindi con i limiti di quel contesto culturale e storico, ma anche con la ricchezza espressiva di quel dato contesto).
        Tu fai riferimento implicitamente ad una lettura fondamentalista della Bibbia, ma essa non è fatta propria dalla Chiesa Cattolica, seppure alcuni cattolici se ne facciano portatori (ignorando il Magistero a riguardo, poiché purtroppo anche per alcuni cattolici iper-tradizionalisti la religione fai-da-te è una tentazione forte).

        Buona domenica 🙂

      • Falena-Verde ha detto:

        Ciao Giulia. Capisco perfettamente che non puoi rispondere a tutti, però non ho trovato giusto affermare che quelli a cui non sono entrati nel merito della questione, facendo una generalizzazione.
        Ora, come ha già detto Sesbassar, anche io credo che fosse normalissimo, al tempo, che la Chiesa si schierasse nel dibattito cosmologico a favore di una corrente di pensiero piuttosto che di un altra, non avendo essa degli strumenti di valutazione, così come trovo normale che, ai tempi, molti fossero per la lettura “letterale” della Bibbia (ci sono ancora oggi tali personaggi). Allo stesso modo, non credo che la cosmologia aristotelica (che, penso, fosse in parte già confutata nel Medioevo, visto che Aristotele, a differenza di Democrito, credeva che ci fosse un solo mondo) sia vincolante per il Cristianesimo. Se qualcuno ha sbagliato, bisogna ovviamente rivedere almeno una parte del proprio pensiero e su questo siamo d’accordo, così come sono d’accordo con te sul fatto che molti accettino fideisticamente la visione religiosa.
        Capisco che non rifiuti a priori l’esistenza di Dio, però, credo che, come sia giusto, alla luce del tuo pensiero tu non condivida le opinioni di altri filosofi del passato, da Agostino a Tommaso, così come non condividi le mie. Quindi, in qualche modo, alcune visioni del mondo vengono rifiutate. E’ una cosa normale, comunque. Io, ad esempio, rifiuto le idee di chi mi dice che la Terra è piatta. Non solo perché ci sono le montagne, ma anche perché la scienza mi dice altro, con tanto di foto satellitari 😉
        Detto questo, io non penso che, oggi, la religione richieda obbedienza assoluta. Se non sei d’accordo, semplicemente, si può cambiare religione, oggi. Una volta era più difficile fare ciò, bisogna riconoscerlo. A questo rimando la già citata risposta di Sesbassar.
        Riguardo alla Genesi, infine, bisogna dire che chiunque l’abbia scritta (è firmata “Mosè” ma quasi sicuramente è una pseudoepigrafia) non abbia avuto nessuna “visione”. In antichità, il termine “profeta” era sinonimo di messaggero e voleva dire “Colui che porta la parola di qualcuno”. Non doveva necessariamente essere un mistico. Chi l’ha fatta, era una persona sicuramente credente, sicuramente ispirata, tanto che ha voluto trascrivere la Genesi, riportando un mito del tempo. Nessuno gli ha dettato nulla, né gli ha fatto vedere qualcosa.

      • Gabry ha detto:

        Ma quando scrivi che una cosa è innegabile”, cosa intendi? Vuoi forse spacciarti per portavoce degli studiosi internazionali?

        • Valerio ha detto:

          Ovviamente l’unica cosa che non si può negare è l’incapacità di questo utente di portare ragionamenti seri utili a tutti.

      • Carlo ha detto:

        ” ma è innegabile che una visione è stata accettata in quanto coincidente con una Bibbia che era stata scritta in altri tempi ed in altri luoghi e l’altra scartata per dire l’opposto”
        Mi spiace ma non ho mai sentito nessun altro oltre a te sostenere una baggianata simile, che rimane dunque una tua fantasia/ossessione indimostrata..

        “spesso non si è usato un corretto metro di giudizio perchè influenzati appunto dalla religione”
        Anche in questo caso non si capisce cosa sia il “metro di giudizio” e non mi pare tu abbia le competenze per sostenere che si sarebbe dovuto fare in altro modo. Inoltre non dimostri che ci fosse influenza da parte della religione e in quale modo abbia influenzato. Rimane dunque un’altra tua fantasia/ossessione indimostrata.

        “Se qualcuno mi portasse prove soddisfacenti del contrario non avrei problemi ad accettarle”
        Tipica frase che ti è stata insegnata a dire che dimostra completa ignoranza sull’argomento. Come è stato recentemente da un altro utente, se ci fosse una prova di Dio egli non sarebbe Dio perché sarebbe parte della sua creatura. Il signor Ford non può far parte della macchina che ha costruito. Inoltre sarebbe annullato il libero arbitrio. Aspettare le prove di Dio è da persone sciocche e non preparate filosoficamente.

        “Ma i cristiani NON avrebbero potuto accettare idee non cristiane! E’ proprio questo il punto: la religione richiede obbedienza assoluta,
        Non ho mai sentito nessuno parlare di idee cristiane o idee non cristiane. Non esistono idee cristiane, non hai minimamente alcuna cultura per parlare di cristianesimo. Non essendo tu una persona religiosa inoltre, è profondamente arrogante pensare cosa può o non chiedere la religione, soprattutto quando vuoi ragionare con persone religiose, che ne sanno molto più di te.

        “le “ispirazioni profetiche” non fossero poi così tanto legate a certe verità che potevano arrivare solo da un supposto Dio.
        Il tuo esempio è sciocco perché è un ragionamento a posteriori che lascia il tempo che trova. Non hai affatto dimostrato che le ispirazioni profetiche non sono ispirate da Dio, mi pare sciocco soltanto provare a pensare di dimostrare una cosa del genere. Evidentemente hai ben poco da fare.

        Spero che presto potrai cominciare finalmente a dire qualcosa di sensato, altrimenti continui a distrarre da discussioni serie con le tue sciocche fantasie.

        • Giulia ha detto:

          Con la tua osservazione non fai altro che dimostrare che cascate sempre in piedi quando parlate di cristianesimo perchè si può affermare tutto ed anche il contrario di ciò, le verità assolute diventano relative e quelle relative assolute secondo l’idea che bisogna difendere nel momento. Tu puoi anche continuare a difendere il fatto che la Bibbia (che comprende anche i Vangeli, non scordarlo) non sia stata presa per oro colato, anche in quegli aspetti che poco hanno a che vedere con discorsi esclusivamente miracolosi o teologici (e che quindi sono meno discutibili in quanto non dimostrabili o trattandosi di opinioni). Forse il distorcere un po’ la storia ti porta ad accettare maggiormente la tua fede, ma pur di distorsione si tratta.
          Ti faccio notare infine che l’affermazione circa “le idee cristiane” non era mia ma di un correligionario tuo, ed io l’ho riportata tale quale per rispondere ad una sua domanda diretta, quindi puoi girare direttamente a lui l’accusa di “non avere minimamente alcuna cultura per parlare di cristianesimo”, anche se dubito che tu lo faccia, perchè non ho visto fare uso di questa critica tra di voi, mentre non lesinate in certi trattamenti quando c’è da dare addosso a chi la pensa diversamente da voi. Chissà se un giorno riuscirete a sbugiardarmi almeno su quest’aspetto…
          Buona giornata

          • Nofex ha detto:

            “le verità assolute diventano relative e quelle relative assolute
            Non hai affatto dimostrato come possa essere vero, se non dando per implicito che lo sia.

            “la Bibbia è stata presa per oro colato, anche in quegli aspetti che poco hanno a che vedere con discorsi esclusivamente miracolosi o teologici”
            Non vedo perché aderire al tuo pensiero dato che non ti reputo una persona attendibile. O dimostri che questo è vero o altrimenti continuo a dare retta agli storici.

            “Forse il distorcere un po’ la storia ti porta ad accettare maggiormente la tua fede, ma pur di distorsione si tratta”
            Mi pare che la storia occidentale sia stata fatta sul pensiero cristiano, come del resto riconosceva Nietsche. Non c’è alcun bisogno di distorcere la storia. La mia fede inoltre non si basa sulla storia del cristianesimo. Forse però creare leggende nere sul cristianesimo aiuta i devoti della religione atea ad illudersi di avere delle basi razionali per la loro ideologia.

            “non lesinate in certi trattamenti quando c’è da dare addosso a chi la pensa diversamente da voi”
            Con i fondamentalisti non è possibile andare d’accordo. E’ una questione basilare. Tuttavia siamo in continuo dialogo con chiunque abbia veramente voglia di dialogare. Ma la tua cultura è fondamentalista e non troverà mai appoggio dai moderati perché essi stessi dovrebbero scendere al fondamentalismo per dialogare con te/voi.

            “Chissà se un giorno riuscirete a sbugiardarmi almeno su quest’aspetto…”
            Ti ho appena sbugiardato anche su questo. Ti ricordo che finora non hai mai detto una cosa che non sia stata immediatamente confutata, come il fatto di voler nascondere che tu continui a commentare usando nomi diversi.

            • Giulia ha detto:

              Ma rispondi tu al posto di Carlo perchè forse l’imbarazzo per le frasi a me attribuite ma in realtà dette da un cattolico gli impide farlo?
              Tralasciamo le tue solite menzogne e tralasciamo anche il fatto che continui a leggere e capire quello che pare a te… Vorrei invece farti notare (anche se tu ci girerai al largo, ma qualcun’altro forse no) che, sebbene tu sia libero di descrivermi come vuoi, anche come fondamentalista, dovresti ricordarti delle innumerevoli volte in cui ho richiamato l’attenzione su un maggior equilibrio nel leggere la realtà o nell’evitare di spaccare il mondo in due. Non è che accusando ed attaccando arbitrariamente chi non la pensa come voi, sempre, comunque e per partito preso, si guadagna la ragione.
              Dici che cercate il dialogo? Ma con chi? Forse con voi stessi. Chiunque può notare che da questo sito scappano a gambe levate pure gli stessi cattolici, è sufficiente che siano minimamente progressisti o abbiano in corpo un filo di voce critica. E poi, hai forse visto intervenire qualche appartenente ad altre religioni? Non parliamo ovviamente dei non credenti, a cui, come minimo, è riservato un “amorevole” benvenuto a base di scherno e squalificazioni, spesso anche gratuitamente personali.
              Dialogo… si, tutti ci credono… Se hai le idee così chiare, comincia tu, dimostra di saper dialogare, con argomenti e senza insulti, vediamo cosa sai fare.

              • Nofex ha detto:

                “gli impide farlo”
                Hai così tanto tempo libero da poter broccolare sul web tutto il giorno…e non trovi un’ora alla settimana per un corso di italiano?

                “Non è che accusando ed attaccando arbitrariamente chi non la pensa come voi, sempre, comunque e per partito preso, si guadagna la ragione”
                Sei partita con il “tu” e poi passi magicamente al “voi”, estendendo l’accusa ad un gruppo sociale per nulla identificato precedentemente da te. L’accusa dunque rimane vuota e priva di senso.

                “Chiunque può notare che da questo sito scappano a gambe levate pure gli stessi cattolici”
                Nessuno lo ha mai notato, anzi mi pare che il numero delle persone che commentano continui ad aumentare. Il tentativo di creare un finto movimento cattolico oppositore ai tuoi interlocutori cattolici non funziona. Prova con un altro metodo per mettermi in difficoltà, magari postando riflessioni più serie.

                “E poi, hai forse visto intervenire qualche appartenente ad altre religioni?”
                Non capisco la connessione, percentualmente il numero di persone aderenti ad un altra religione nella società è basso. Che qualcuna capiti qui e decida di lasciare un commento riduce la probabilità statistica a livelli minimi.

                “Non parliamo ovviamente dei non credenti, a cui, come minimo, è riservato un “amorevole” benvenuto a base di scherno e squalificazioni”
                Se tu ti reputi la portavoce dei non credenti allora è vero. Ti prendiamo in giro perché nonostante il tuo accanimento non riesci a dire mai nulla di serio ed interessante. E’ un simpatico invito a farti studiare e a far girare il cervello. Ci sono molti non credenti e agnostici che commentano stabilmente con cui è nato anche un bel rapporto. Ma forse hai gli occhi pieni d’odio per poter vedere.

                “Se hai le idee così chiare, comincia tu, dimostra di saper dialogare”
                Il dialogo esiste quando c’è voglia di dialogare. Chi usa questo sito per sfogare la sua frustrazione contro i credenti non riuscirà mai a trovare qualcuno disposto a dialogare. Sarebbe inutile. Dato che sei l’unica che non vi riesce, allora inizia tu. Io vado avanti a dialogare con gli altri utenti del sito, credenti e non.

                Un commento di Giulia che voleva essere un’ennesima accusa generalizzata
                è finito per isolarla ancora di più. Siamo al dunque cara Giulia: o lasci da parte i tuoi istinti anticlericali e scrivi cose sensate o rimani vicina al fondamentalismo. Vediamo cosa sai fare.

                • Giulia ha detto:

                  Wow, quanti argomenti! E che profondità… E l’argomento della discussione?
                  Stammi bene caro

                  • Nofex ha detto:

                    “Wow, quanti argomenti!”
                    La mancanza di argomenti è originaria al tuo messaggio. Io ho solo risposto al tuo commento senza argomenti. E’ inevitabile che anch’esso appaia poco profondo. D’altra parte è difficile che da un pezzo di sale venga fuori una ciambella, no?

                    “E che profondità”
                    La risposta è identica a sopra. Tuttavia ho argomentato chiaramente le mie posizioni e se esse non avessero avuto profondità tu saresti riuscita a rispondere piuttosto che scappare via.

                    “E l’argomento della discussione?”
                    A quello ti ho già risposto sopra. Nel tuo commento delle 10:09 si esce completamente dalla discussione e io ho risposto a quello. Vedo che te ne accorgi da sola di aver distratto dal tema.

                    “Stammi bene caro”
                    Ti ringrazio dell’augurio e contraccambio. Quando vorrai essere una persona seria e portare riflessioni serie allora potremo veramente essere amici da chiamarci “caro” e “cara”.

                    • Giulia ha detto:

                      Ti faccio notare che si stava commentando un’affermazione di Galimberti (tu non lo hai nemmeno fatto) e tu ti sei indrodotto con le tue solite gentilezze e le tue solite accuse menzognere in una risposta che stavo dando ad un altro utente.
                      Ciao

                    • Nofex ha detto:

                      “Ti faccio notare che”
                      Ma non mi avevi già salutato? Perché continui a cambiare idea? Agitata?

                      “si stava commentando un’affermazione di Galimberti”
                      Io ho risposto al tuo attacco personale verso Carlo, ovviamente lui ti rispondeva a tono, ma tu hai preferito attaccarlo.

                      “tu non lo hai nemmeno fatto”
                      Non conosco Galimberti e non ho il dovere di commentare.

                      “e tu ti sei indrodotto”
                      Ho il diritto a farlo.

                      “con le tue solite gentilezze e le tue solite accuse menzognere”
                      In realtà ho risposto educatamente ad un tuo attacco verso un altro utente e verso i commentatori di questo sito. Non vedo alcuna non gentilezza se non richiamandoti al non fondamentalismo.

                      “Ciao”
                      Ciao anche a te. Spero che questa volta sia vero.

  • Gigi57 ha detto:

    Così Sant’Agostino:

    “Se ad una ragione evidentissima e sicura si cercasse di contrapporre l’autorità delle Sacre Scritture, chi fa questo non comprende e oppone alla verità non il senso genuino delle Scritture, che non è riuscito a penetrare, ma il proprio pensiero, vale a dire non ciò che ha trovato nelle Scritture, ma ciò che ha trovato in se stesso, come se fosse in esse; (Epistula 143, n. 7; PL 33, col 588)

    Concetto che Roberto Bellarmino riprende nella lettera del 12 aprile 1615 indirizzata a Paolo Foscarini:

    “Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel 30 cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l’ intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra”

  • Antonio72 ha detto:

    Il fraintendimento di Galimberti è sulla definizione di verità. La verità filosofica e la Verità rivelata cristiana sono due verità distinte ed irriducibili. Mentre la prima è ricercata dal filosofo mediante il raziocinio, l’ultima si raggiunge per mezzo della fede. Anche se la fede non è spiegabile razionalmente ciò non significa che sia irragionevole, anzi. Viceversa si è dimostrata irragionevole proprio la ricerca della verità filosofica, visto che ormai la filosofia non è certo più ancella della teologia, piuttosto della scienza. E per quest’ultima non esiste una verità assoluta, ma solo verità precarie raggiungibili attraverso il metodo ipotetico-deduttivo validato dall’esperienza.
    Di quale verità filosofica parli Galimberti non è quindi dato di sapere. L’ultimo filosofo che si è avventurato nella ricerca ontologica dell’Essere fu un certo Heidegger, il cui pensiero non a caso è di provenienza teologica cristiana.
    In quanto al presunto (addirittura bieco?!) materialismo cristiano, non so a cosa si riferisca. Forse si confonde con il riduzionismo scientifico che appunto pretende di ridurre tutto alla materia. Ah sì l’ho letto, si riferisce alla fecondazione eterologa, che secondo lui, il cristiano confonde con il tradimento. Questo dimostra che i filosofi sono così immersi nei loro pensieri spesso autoreferenziali, che dimenticano la psicologia umana, in particolare quella famigliare. Il discorso dell’eterologa introduce pericolosamente il concetto di “eugenetica” di cui ho già parlato nel commento sul blog riguarda Mariangela, una bambina sopravvissuta all’aborto. Inoltre potrebbero nascere dei problemi psicologici rilevanti nel rapporto interno al nucleo famigliare. Il figlio potrebbe volere conoscere la sua origine biologica, ma questo gli sarebbe negato dalla legislazione, anche perchè un donatore di spermatozoi potrebbe avere decine di figli sparsi a sua insaputa. Non è questo forse un trauma psicologico non indifferente che potrebbe causare dei danni allo sviluppo psicologico del ragazzo? E qualora non sia vietato conoscere il nome del donatore (come mi pare avvenga in certi Paesi) la cosa sarebbe anche peggiore. Insomma, questo Galimberti parla di materialismo, dimenticandosi la psicologia umana. Ma poi più avanti, incredibilmente concorda con la stessa tesi dei cattolici contro l’eterologa, adducendo appunto la motivazione psicologica, ovvero che sarebbe meglio per la crescita psicologica del figlio avere due genitori eterosessuali (concordando quindi con la posizione cattolica!). Insomma, mi pare un ragionamento schizofrenico: da una parte critica la posizione dei cattolici accusandoli di bieco materialismo, e poco dopo, assume la medesima posizione entrando nella psicologia. Insomma secondo lui l’etica contro l’eterologa sarebbe bieco materialismo, mentre la psicologia invece cosa sarebbe? Forse bieco mentalismo…
    Questo Galimberti è quindi contro la fecondazione eterologa ed anche contro il controverso testamento biologico, come si legge più avanti, quando sostiene che la libertà di scelta deve essere attualizzata al momento in cui sia applicata l’eutanasia. Io stesso avevo portato avanti questa tesi in un blog di laicisti, e mi si erano tutti scagliati contro, accusandomi di essere un nazista ed anche peggio. Questo Galimberti pare che risponde al classico “can che abbaia non morde”.

    • Leonardo Paolo Minniti ha detto:

      Ancora grazie. Sei una persona molto colta, è bello leggere i tuoi commenti!