San Paolo è un problema per chi nega la cristologia dall’alto
Recensione al nuovo libro sulla cristologia dall’alto. Le lettere di Paolo smentiscono la graduale elaborazione della divinità di Gesù.
Recensione al nuovo libro sulla cristologia dall’alto. Le lettere di Paolo smentiscono la graduale elaborazione della divinità di Gesù.
Una studiosa avvalora la provenienza di Paolo da Tarso ma utilizza criteri controversi e mette in dubbio la storicità degli Atti.
La scomparsa del biblista Romano Penna e la leggenda di San Paolo fondatore del cristianesimo. In memoria del noto studioso, ricordiamo i suoi sforzi per smascherare i fraintendimenti sul ruolo di Paolo nel primo cristianesimo.
Paolo di Tarso e lo schiavo Onesimo. Corrado Augias sostiene che Paolo di Tarso avesse posto in schiavitù un uomo, mentre è noto che Onesimo fu liberato proprio da San Paolo attraverso la famosa Lettera a Filemone, scritta al padrone di Onesimo con la richiesta di renderlo libero e offrendosi per pagare lui stesso il danno subito.
I principali studiosi contemporanei attestano che la Prima Lettera ai Corinzi riporta un resoconto risalente a due o tre anni dopo la morte di Gesù. Ancora prima dei Vangeli, era di pubblico dominio il cuore dell’annuncio cristiano: la morte, la resurrezione e le apparizioni di Gesù di Nazareth.
L’autorevole biblista Romano Penna offre una prospettiva illuminante sul ruolo delle donne nelle chiese paoline. Contrariamente all’accusa di antifemminismo e misoginia, le lettere di Paolo evidenziano la partecipazione attiva delle donne e il loro riconoscimento. Questa analisi sfida gli stereotipi e sottolinea l’importanza delle donne nella comunità cristiana fin dall’inizio.
La Prima Lettera ai Corinzi è stata composta nel 50-55 d.C., dunque soltanto circa vent’anni dopo la crocifissione del Cristo, ma gli studiosi concordano che Paolo sta trasmettendo qualcosa che apprese nell’imminenza dei fatti descritti.
Eugenio Scalfari ci riprova: Saulo inventa lo Spirito Santo e la cristologia, ma gli studiosi rispondono.
Alcuni ricercatori hanno confutato l’ipotesi che i discepoli subirono un’allucinazione.
Una articolata risposta alle tesi di Eugenio Scalfari e altri anticristiani.
Si tratta di un’interpolazione dei copisti cristiani.
Uno psicologo, un teologo e un filosofo confutano la nota tesi del naturalismo.
Riconosce la sconfitta storica e cerca nuova linfa nel cristianesimo.
