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Quei musulmani che gioiscono per la tragedia del ponte Morandi

40 morti, tra cui diversi bambini, decine di feriti e centinaia di sfollati. Una tragedia. Ma c'è chi davanti alle macerie del ponte Morandi, crollato martedì mattina nel capoluogo ligure, esulta e vi vede la giusta vendetta di Dio per un popolo cristiano che si ostina a rifiutare la "verità" del Corano.

Non sono terroristi o affiliati all'Isis, ma semplici musulmani che commentano sui social network le disgrazie del mondo, gioendo e ringraziando Allah. «Gloria ad Allah!», scrive uno, che ha come immagine del profilo il tetto di una moschea e una colomba con porta un ramoscello d'ulivo. «Vietano la costruzione delle moschee e Dio fa cadere i loro ponti sopra le loro teste», risponde un altro. In molti sono convinti che quello crollato sia un ponte che collega l'Italia alla Francia e questo sarebbe «il motivo principale per cui è caduto».

Alcuni esprimono condoglianze, a cui altri ris

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Il teologo Antonio Livi condanna Ratzinger: «da sempre tende all’eresia»

Dicono che a condurre la guerra ideologica contro Papa Francesco, oltre a Socci, Tosatti, Cascioli ed altri ex berlusconiani in crisi esistenziale, vi siano anche figure di rilievo.

Non si tratta certo dei cardinali dei dubia, che mai sono stati irrispettosi e hanno espresso legittime domande, alle quali legittimamente ha risposto l'allora prefetto Gerhard L. Müller (incaricato delle diatribe teologiche), assicurando: «Amoris Laetitia è molto chiara nella sua dottrina. I cardinali hanno il diritto di scrivere una lettera al Papa. Mi sono stupito perché questa però è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace. E’ un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente».

Allora, chi sono questi autorevoli teologi? Il nome che ricorre spesso è que

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Il card. Sgreccia, un “eretico”? «Le eccezioni di Amoris Laetitia in linea con Familiaris Consortio»

Abbiamo atteso qualche giorno prima di commentare la notizia, indecisi su come avrebbero reagito i nostri amici tradizionalisti alle parole del card. Elio Sgreccia, che recentemente ha lodato il pontificato di Francesco e l'esortazione apostolica Amoris laetitia, vedendovi non un eresia ma una netta continuità con la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II. Un altro papolatra?

Permetteteci una piccola e pungente premessa: l'informatissima galassia antipapista ha salvato mons. Sgreccia da attacchi irrispettosi, preferendo l'assoluto silenzio. L'ex presidente della Pontificia Accademia per la Vita non è solo giustamente ammirato dal mondo cattolico, ma è perfino idolatrato dal tradizionalismo italiano, sopratutto dopo la nomina bergogliana del successore mons. Vincenzo Paglia. Il giornalista Socci non ha urlato alcuna profezia di imminenti catastrofi, M

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«Per noi sacerdoti il celibato è un dono, non un sacrificio»

Perché la Chiesa continua a richiedere ai sacerdoti di praticare il celibato sacerdotale? Una risposta semplice è arrivata da padre Gary Selin, professore al St. John Vianney Theological Seminary di Denver.

Nel suo libro, "Priestly Celibacy: Theological Foundations” (CUA Press 2016), ne ha presentato i fondamenti biblici, spiegando che la scelta nasce direttamente da Gesù Cristo, il quale era «povero, casto e obbediente alla volontà del Padre. Allo stesso modo, il sacerdote cerca di imitare Gesù in questi modi, attraverso il suo ministero sacerdotale e con la sua stessa vita». La cosa più importante da far capire, tuttavia, è che «per permettere al sacerdote di compiere la sua missione, lo Spirito Santo dà a lui doni particolari, o carismi, tra i quali c'è appunto il celibato sacerdotale. Visto in questa luce, il celibato è un dono

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Fine vita, radici cristiane e famiglia: la Chiesa continua a parlare chiaro

chiesa chiarezzaLa Chiesa parla chiaro, anche sui temi più scomodi per la modernità. Per chi avesse dubbi, questa settimana è stata in particolar modo significativa: dal Consiglio Episcopale Permanente al discorso di ieri di Francesco ai Capi di Stato dell'Unione Europea.

«Chi ha sentito parlare la Chiesa, sa che non ha mai smesso di insistere sul fattore famiglia», ha dichiarato il segretario della CEI, mons. Nunzio Galantino durante la conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente dei vescovi italiani. «Non molleremo mai finché non si riscopra la centralità della famiglia per la società e per la società contemporanea, finché non si capisca che la famiglia – quella formata da madre, padre e figli – non è un fatto di

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Il dramma dell’uomo: senza Dio, si affida all’effimera speranza degli idoli

Gli idoli del mondo deludono semprePubblichiamo la bella riflessione che ieri il Papa ha pronunciato durante l'Udienza del mercoledì. Una significativa critica al modernismo e una politicamente scorretta presa di posizione contro gli idoli della società secolarizzata.  

di Papa Francesco* *dall'Udienza generale dell'11/01/17

 

Sperare è un bisogno primario dell’uomo: sperare nel futuro, credere nella vita, il cosiddetto “pensare positivo”. Ma è importante che tale speranza sia riposta in ciò che veramente può aiutare a vivere e a dare senso alla nostra esistenza. È per questo che la Sacra Scrittura ci mette in guardia contro le false speranze che il mondo ci presenta, smascherando la loro inutilità e mostrandone l’insensatezza. E lo fa in vari modi, ma soprattutto denunciando la falsità degli idol

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Il sociologo Bauman: «la truffa del comunismo, figlio del secolo dei Lumi»

Il comunismo e il pensiero di Bauman, morto il 9 gennaio 2017E' scomparso due giorni fa, all'età di 91 anni Zygmunt Bauman. Celebre sociologo e filosofo, famosa la sua spiegazione di postmodernità attraverso la metafora della modernità liquida, consumistica e, in fondo, disumana.

Polacco di origine ebraica, è stato prima comunista e poi anticomunista, perseguitato dai nazisti ed espulso nel 1968 dal suo paese. La sua critica alla società e l'attenzione agli invisibili di essa, agli "scartati", ha trovato legami con il pensiero di Papa Francesco, negli ultimi anni non mancava occasione per il sociologo -«un non credente pensante», come lo definì il card. Carlo Maria Martini- per citare i richiami del Papa alla creazione di legami forti, pacifici tra gli uomini: vero

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Il “divieto di giudicare” e la correzione fraterna

misericordia  di Francesco Carensi* *docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell'Italia centrale

da Toscana Oggi, 14/05/16  

La misericordia è «la sostanza stessa del vangelo» dice papa Francesco, se non sappiamo unire la compassione alla giustizia, finiamo per essere «inutilmente severi e profondamente ingiusti». Molti però possono pensare che la misericordia sia un permettere tutto, quasi disinteressandosi della vita dell’altro.

Ma questa non è la misericordia evangelica, che invece si confronta con la vita dell’altro, che ha a cuore la storia degli  uomini, soprattutto di quelli che fanno più fatica nel loro cammino, e che per la fragilità comune a tutti gli uomini possono sbagliare, vivere un esperienza di fallimento, essere anche causa di inciampo per molti fratelli.

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«Il crocifisso resti nei luoghi pubblici, no a paganità laicista»

Le parole di Papa Francesco durante la recente via Crucis al Colosseo, una difesa del crocifisso e dei simboli cristiani nelle aree pubbliche. Il Pontefice critica una visione distorta della laicità, condivisa da esponenti di altre religioni e anche di non credenti.

     

Il 25 marzo 2016, durante la Via Crucis davanti al Colosseo, Papa Francesco ha espresso una preghiera, molto toccante e forte.

Dopo le parole sui cristiani perseguitati, in particolare ha colpito questa frase: «O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche pagan

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Una Chiesa che accoglie, anche in Italia la carità è in movimento

accoglienza chiesaLa speranza oltre le nubi, piccole storie di una Chiesa che accoglie. In un’epoca di corvi, divisioni, scandali e complotti di palazzo, spesso costruiti a tavolino per calmare gli appetiti di una certa stampa di regime, le buone notizie che riguardano l’operato della Chiesa sembrano passare in sordina.

Ma se è vero che un albero che cade fa più rumore di un’intera foresta che cresce, è proprio questo il momento in cui dobbiamo far sentire la nostra voce per rispondere al frastuono di ogni rovinosa caduta con la testimonianza silenziosa e viva di una Chiesa che, comunque vada, ogni giorno si conferma e cresce nella carità.

In un nostro articolo di due anni fa abbiamo presentato un breve e non esaustivo spaccato delle piccole realtà locali sparse in tutta Italia, descrivendo come le diocesi e le parrocchie si siano organizzate per accog

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