La carità silenziosa della Chiesa cattolica

CaritasOgni giorno la Chiesa cattolica, con i suoi vescovi, le sue religiose e i suoi sacerdoti aiuta milioni di persone in tutto il mondo, senza fare annunci, senza proclami, senza telecamere. Ogni tanto qualcosa arriva alle orecchie di qualche giornalista e così la notizia diventa pubblica. Vale la pena allora parlarne.

In Sicilia migliaia i migranti sono ospiti in strutture messe a disposizione dalle diocesi siciliane ormai da anni, con le Caritas in prima fila. «Tutte le Chiese locali hanno manifestato la loro disponibilità – racconta il direttore della Caritas regionale, don Enzo Cosentino –. Hanno offerto strutture che avevano, vecchi istituti, conventi, in raccordo con le singole prefetture territoriali».

A Siracusa, nuova frontiera della recente ondata di migranti in fuga, don Carlo D’Antoni ospita 80 persone nella sua casa e nella chiesa di Bosco Minniti, le suore Francescane di Maria hanno aperto la loro casa ad alcune famiglie siriane e donne sole. 300 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, egiziani, somali, vengono seguiti da professionisti per attività come le visite mediche, l’accompagnamento dal giudice. Cinque di loro sono riusciti ad avere il ricongiungimento familiare in altri Paesi europei, grazie a questo servizi.

A Caltanissetta sono nate quarantasei nuove piccole imprese, in circa due anni, in un territorio che sembrerebbe ormai il deserto dell’imprenditoria. E’ stato possibile grazie al progetto Microcredito della Caritas, nato da un’idea del vescovo di Caltanisetta, mons. Mario Russotto. Lo stesso progetto fino a due anni fa era rivolto solamente alle famiglie, oggi è stato aperto anche a sostengo delle imprese.

A Lampedusa i migranti più vulnerabili (donne, minori e i malati) sono accolti in alberghi della città a spese della Caritas italiana e di quella diocesana di Agrigento. Il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, ha messo a disposizione una tenda per far giocare i bambini figli dei migranti sbarcati sulla costa, può ospitare 166 minori durante le ore diurne in una ludoteca nel centro fraternità della parrocchia di San Gerlando.

In Siria sono già arrivati 78 milioni di dollari di aiuti dalla Chiesa cattolica, intervenuta in 20 città colpite dalla guerra. Aiuti sono stati portati anche ai rifugiati presenti in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Cipro, Egitto.

A Noto, il vescovo Antonio Staglianò ha informato di aver dato ordine di individuare tutti gli immobili della Diocesi che non sono utilizzati per controllare la loro stabilità e cercare di metterli a disposizione nel più breve tempo possibile a favore degli immigrati e dei senza tetto. E’ già stata individuata un’ala del seminario di Noto e il convento di Valverde a Scicli.

A Milano la Diocesi del card. Angelo Scola ha stanziato 4,3 milioni a favore di 1200 famiglie bisognose tramite il Fondo Famiglia Lavoro organizzato dalla Curia. A molte altre persone sono stati offerti corsi di formazione specie nella ristorazione e nel settore alberghiero.

A Napoli don Maurizio Patriciello, collaboratore di “Avvenire”, ha pubblicato in un libro (Vangelo dalla terra dei fuochi, Imprimatur editore 2013) il suo diario di missionario nell’inferno della camorra, dei rifiuti tossici, dei morti ammazzati, dei bambini morti di cancro.

A Roma il centro dei Salesiani di via Tiburtina ha accolto 91 giovanissimi profughi eritrei sui 155 del drammatico sbarco a Lampedusa del 3 ottobre scorso.

In tutta Italia si è svolta nel frattempo la XVII edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare in oltre 11 mila supermercati, raccogliendo alimenti per 5,5 milioni di persone in difficoltà. L’iniziativa è organizzata dal movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione.

Infine il “Corriere della Sera” ha rivelato che l’arcivescovo Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, si alza alle 4.30 del mattino e passa buona parte del suo tempo in giro per l’Italia in aiuto di chi ha bisogno. Nell’ultimo anno l’elemosina del Papa ha raggiunto 6.500 persone, un milione di euro circa, «tutti i soldi sono spesi per i poveri. Il Papa mi ha detto: “Il conto è buono quando è vuoto, così si può riempire. Non investire, non vincolare: spendi tutto per i poveri”. Poi, ogni volta che mi vede, chiede: “Hai bisogno di soldi?”», ha spiegato l’arcivescovo.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare, una Chiesa povera non potrebbe aiutare nessuno. La povertà come la intende Papa Francesco, occorre intendersi in senso cristiano, che non equivale a non possedere denaro ma usarlo nel modo corretto, essere liberi dal possesso del denaro. Per questo l’8×1000 alla Chiesa cattolica è un servizio al mondo, essendo essa l’unica istituzione davvero radicata tra gli uomini. Da oltre 2000 anni.

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

41 commenti a La carità silenziosa della Chiesa cattolica

« nascondi i commenti

  1. Nullapercaso ha detto

    Se volete ve lo pagate voi, io non desidero donare tutto o parte dell’ 8/00 alla chiesa.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Nullapercaso

      Nessuno ti obbliga, basta destinarlo allo Stato che di F35 ne abbiamo sempre bisogno, oppure ad altre confessioni religiose (ancora devo trovare un’opera di carità italiana organizzata dalla comunità islamica, valdese o buddhista, senza niente togliere a questi fratelli di fede).

      Significativo il fatto che del tuo odio ideologico alla fine ne fanno le spese coloro che non potranno essere aiutati dalla Chiesa. Ovviamente è tutto legittimo da parte tua, però lo trovo decisamente significativo.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Paolo Viti

        Fratelli di fede proprio no, i fratelli di fede sono gli altri cattolici; costoro, al più, sono credenti ma credono in alcune cose vere ed in altre false, nella misura in cui le loro religioni (o eresie, nel caso dei valdesi) si discostano dalla Santa Dottrina.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a EquesFidus

          Un solo Padre, dunque tutti fratelli. Fratelli di fede e fratelli laici di altra fede.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Paolo Viti

            No davvero, per divenire figlio di Dio nel Cristo bisogna essere battezzati (CCC 1243). Coloro che non lo sono o che hanno rifiutato questo dono non possono essere considerati tali. Non confondiamo l’umanità con la fraternità, per favore.

            • Li ha detto in risposta a EquesFidus

              Però Dio giudicherà lo stesso come hanno vissuto anche sono ebrei, muslims, buddisti o altro.
              Certo nel cristianesimo sarebbe meglio, ma non è la religione dell’imposizione.

    • harryburns ha detto in risposta a Nullapercaso

      lei faccia pure ciò che crede.
      tipo nulla

    • manuzzo ha detto in risposta a Nullapercaso

      È bello e commovente vedere come la santa ignoranza del volgo spinge molti a credere che non possono donare gli 80 cent. ogni cento € a confessioni davvero utili, come per esempio, come si chiamava quella setta di satanelli superstiziosi che fanno credere ai loro novizi che le cose esplodendo nascono dal nulla? mi ricordo c’erano una U, un paio di A, un R….

      A segnor nullapercaso, non prevalebunt, o voi capì?

  2. Max ha detto

    Fa un po’ male leggere certi commenti a seguito dell’Articolo del Corriere. Pazienza. Lunga vita a Francesco ed a chi lavora con e come lui.

    • Daphnos ha detto in risposta a Max

      Quali commenti? Fino all’anno scorso sarebbe andata molto peggio…! Anzi, in realtà questo mostra quanto sia manovrabile l’opinione pubblica. Di vescovi pronti ad andare personalmente in giro per le metropoli l’Onnipotente ce ne ha sempre regalati in quantità e mi auguro che continui a farlo: primo tra tutti lo stesso Bergoglio nella sua Buenos Aires, ma chi di noi lo conosceva prima di febbraio? Fino ad allora quando si parlava di vescovi era per raccontare di omelie contro l’eutanasia, l’eucaristia ai divorziati e altre cose buttate là per gridare all’attacco contro la laicità dello stato e al reato di conservatorismo, o peggio ancora di vicende tutt’altro che onorevoli, riguardanti sesso e denari! Ora invece i rosiconi devono calibrare meglio il tiro: anziché dire “ma andassero a fare la carità anziché dire scemenze”, devono dire “è vero, fanno la carità, ma lo fanno solo per farsi pubblicità”. Quando l’interlocutore incomincia a ricercare dietrologie vuol dire che hai colpito nel segno. Visti i tempi che corrono, mi sembra già grasso che cola. Non pensi?

      • Max ha detto in risposta a Daphnos

        Beh leggi quelli di Ipazia…

        • Daphnos ha detto in risposta a Max

          In ogni caso seguendo un puro ragionamento logico, se l’uomo e’ capace di altruismo, visto che l’uomo e’ un animale sembra plausibile che altri animali siano capaci di altruismo.

          MA NON CI CREDO!!! Max, non so come ringraziarti per avermi fatto conoscere questo fenomeno di Ipazia75! Un paralogismo da 10 e lode! In fondo dice di aver letto Dawkins, uno per cui è valido il seguente sillogismo “i cittadini di montreal saccheggiano i negozi, i cittadini di Montreal sono in maggioranza cristiani, perciò il cristianesimo ammette il furto”… dicono che i cani assomiglino ai padroni… così sembra.

          • Max ha detto in risposta a Daphnos

            Daphnos, il problema e’ che c’e’ gente che e’ convinta di queste cose. Una cosa che mi snerva un po’ e’ che non trovi molti che contestano efficacemente questo utente, in quei commenti. Facci caso.
            Per questo non riesco a (sor)ridere.

            • Daphnos ha detto in risposta a Max

              Ti capisco. Comunque, avendo esperienza di cosa voglia dire essere in minoranza in un’opinione, non riesco ad abbattermi così tanto… sinceramente, nonostante Dawkins, non ho ancora perso del tutto la fede nell’intelligenza dell’uomo, e sono sicuro che se la gente recupererà la facoltà di individuare l’inversione delle proposizioni nel sillogismo di Ipazia (da “tutti i cretesi sono bugiardi, Epimenide è cretese, perciò Epimenide è bugiardo” è passata a “Epimenide è bugiardo, Epimenide è cretese, perciò tutti i cretesi sono bugiardi”, dal particolare all’universale con un salto mortale 🙁 ), potrà accorgersi della mancanza di senso degli altri interventi dello stesso utente.

              La stessa Ipazia ha detto prima “ma perché, se hanno tante ricchezze, invece di dare spiccioli, non danno proprio tutto?”, poi è passata a teorizzare un intervento mondiale della Chiesa del tipo “non dare al povero un pesce, ma una canna da pesca, così pescherà lui stesso”. Inutile spiegare che migliaia di progetti relativi alla Chiesa nel mondo hanno già l’indirizzo da lei suggerito: mi accontenterei di farle capire, a lei e alle altre zucche, che il motivo per cui non danno subito quel “tutto” di cui parlano è che se lo facessero avrebbero regalato un enorme pesce, ma della canna da pesca non si vedrebbe l’ombra. Quindi costoro stanno già seguendo la linea di Ipazia… ma a lei che gliene frega, dici giustamente tu?

              Se per questi individui l’importante è solo avere qualcuno a cui imputare la colpa del proprio martirio, puoi aver ragione, ma almeno avrò conferme sulle mie opinioni. Altrimenti, spero ancora che siano recuperabili… 😉

              • Max ha detto in risposta a Daphnos

                Caro Daphnos, le tue considerazioni hanno un senso. Chi, come te e me, e’ un po’ piu’ “ferrato”, sa che le opinioni di ipazia sono assai discutibili e ne puo’ anche ridere. Ma vorrei che qualcuno con capacita’ espressive migliori delle mie intervenisse in quei forum con un po’ di energia e costanza. Vedi, gli effetto del martellamento degli utenti come ipazia (il personaggio scrive abbondantemente in vari forum del corriere) sono 1) che chi potrebbe riavvicinarsi a Dio invece si allontana e 2) chi invece e’ gia credente si sente confuso ed indebolito.
                Una delle qualita’ del Cristianesimo e’ stata quella di aver suscitato dei bravi predicatori che sapevano toccare il cuore delle persone e rispondere con pazienza alle bugie di chi li criticava. Ne vedo pochi su Internet.

      • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

        Fino ad allora quando si parlava di vescovi era per raccontare di omelie contro l’eutanasia

        Di vescovi che durante l’omelia tuonassero contro l’eutanasia li hai sentiti solo tu, io ho solo sentito di dover fare la raccolta differenziata, di dover pagare tutte le tasse se no si va all’inferno, che anche se ci lasciano in mutande e senza lavoro non fa niente perchè così siamo “europei”.
        Ah per la cronaca il 25 dicembre non ho neppure sentito di nuove nascite… 😉

        • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

          Intendevo parlare di titoli quali “caso Englaro, il no dei vescovi italiani”, di sicuro questo lo hai sentito. Ho parlato generalmente e impropriamente di “omelie” anziché di dichiarazioni ufficiali perché solitamente è nelle celebrazioni pubbliche (funerali di celebrità, principalmente) che decine di giornalisti si ammassano sotto al pulpito per riportare il minimo passo falso del prelato in questione…

          • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

            “Vescovi italiani” ed “Englaro” nella stessa frase, sicuramente NO.

            • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

              specialmente da quelli che ne avevano “giurisdizione” (per così dire)

            • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

              Avrò sentito male =P . Spero comunque che tu abbia inteso il senso del mio discorso.

              • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

                ovviamente sì, ma era mia premura rimarcare che la voce dei “vescovi” specialmente italiani, si fa sentire (giustamente) per l’ 8×1000, ma sui temi etici, la loro voce (a parte alcuni, che sono sistematicamente ignorati, sia dalla stampa, tanto più dalla curia e dagli altri “colleghi”) è incredibilmente flebile, come il respiro di una formica.

    • Hugo ha detto in risposta a Max

      Ben venga qualche anticlericale che ha il coraggio di insultare Francesco…cominciavo davvero a credere che l’intolleranza laica fosse davvero finita!!

  3. Controinformato ha detto

    possiamo evitare il rimando all’8xmille? fa troppo spot

  4. gladio ha detto

    L’UAAR quanto ha stanziato?

  5. Alex ha detto

    Coerentemente con carità silenziosa (vedi Matteo 6,1-6,16-18) grazie alla tromba suonata dall’ex cerimoniere pontificio scopriamo, fra le righe, che la tanto ostentata carità bergogliana è addirittura retroattriva al 13 marzo. Un vero miracolo. Spiacente, da quest’anno stop 8×1000 e stop obolo di San Pietro, mai saltato con Benedetto che non si faceva pubblicità e non faceva suonare trombe mediatiche. Meglio sostenere le singole realtà caritative locali, laiche o confessionali che siano, magari aggiungendo un minimo di impegno settimanale sul campo. Forse più faticoso e dispendioso, sicuramente più soddisfacente, anonimo e silenzioso.

    • Katy ha detto in risposta a Alex

      Come si vede anche il tradizionalismo catto-gnostico è sulla stessa barca del progressismo catto-laicista, sono agli opposti ma entrambi ragionano allo stesso modo: so io cosa è giusto fare e se il Papa e la Chiesa non la pensano come me sono loro che sbagliano. Francesco sta scardinando questo modi di pensare e vivere il cattolicesimo, chi non tiene inevitabilmente si stacca.

      • Alex ha detto in risposta a Katy

        Non mi riconosco appartenente a nessuna delle due categorie citate, oggi è di moda polarizzare mentre i “giusti”, “i buoni”, “quelli che ragionano bene”, sono al di sopra, però posso dirmi serenamente cristiana.

    • Mandi ha detto in risposta a Alex

      Cosa intendi per retroattiva al 13 marzo? Bergoglio non solo manda il giro l’elemosiniere ogni notte ad aiutare i poveri di Roma e italiani ma manda i soldi a Lampedusa, in Siria, in Sardegna…di cosa parli? Non c’è stata alcuna tromba suonata dell’elemosiniere ma ha semplicemente risposto ad un’intervista del Corriere…troppo superficiale come posizione la tua, evidentemente ci sono degli altri motivi sotto.

  6. Enrico ha detto

    La Chiesa siamo noi, e dunque tutti attraverso l’otto per mille siamo chiamati a sostenere i nostri fratelli. Se la chiesa fosse solo il nome di una tortuosità di gerarchie con sede a Roma oppure un semplice cenacolo di intellettuali che si fanno chiamare preti, vescovi e cardinali, allora l’otto per mille non servirebbe al resto di niente perché un modo per autofinanziarsi lo si troverebbe senza alcun dubbio (se davvero, come noi crediamo, Dio provvede agli operai della sua messe il cibo per vivere). Finitela con queste polemiche da ignoranti, la caritas (e così anche il sistema 8xmille) non è il distributore di aiuti economici e alimentari della/alla Chiesa che si serve dei soldi dei fedeli, ma è l’organo che aiuta tutti noi cristiani (gerarchie e semplici fedeli, come noi che scriviamo su questo sito) ad espletare una nostra prerogativa fondamentale, la prima che Cristo (e anche papa Francesco) vorrebbe da noi: la CARITA’.

  7. Maria Siti ha detto

    “l’8×1000 alla Chiesa cattolica è un servizio al mondo, essendo essa l’unica istituzione davvero radicata tra gli uomini. Da oltre 2000 anni.”

    Ma solo il 18% circa va in carita..
    e spesso è lo Stato che paga le strutture dove i poveri vengono ospitati A NOME dei vari movimenti che cattolici che poi ci guadagnano di immagine e di sovvenzioni..

    Perchè la Chiesa non lavora affinchè sia lo Stato ad occuparsi della solidarietà?
    Perchè la Chiesa ha la necessità di gestire in modo istituzionale ed prima persona la solidarietà?

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Maria Siti

      Obiezione banale e riciclata, ampiamente confutata in questo articolo: https://www.uccronline.it/2012/05/14/la-verita-sull8x1000-al-di-la-delle-leggende-anticattoliche/

      In poche parole l’investimento nella “carità”, non è tutto quello che appare sotto la diretta voce della rendicontazione perché, ad esempio, lo stipendio del prete che guida un progetto di carità finisce sotto la voce “sostentamento del clero” mentre il mantenimento di mense, centri di ascolto e case d’accoglienza, immobili a servizio della carità, finiscono sotto la voce “culto e pastorale”.

      Rispetto alle domande finali: per i cristiani occuparsi dei più bisognosi è una vocazione. Gesù non ci ha insegnato a delegare a Cesare la guarigione dei malati e il sostegno dei poveri ma lo ha fatto in prima persona, inviando i suoi apostoli nel mondo.

  8. nicola ha detto

    E’ un dato di fatto incontrovertibile, la Chiesa, Cattolica in particolare, per millenni ha operato nel corpo vivo della società alleviando le sofferenze dei poveri, degli anziani, dai malati, dell’infanzia sin dai primi anni di vita. Si pensi alle ‘ruote’ in cui le ragazze madri deponevano il pargoletto che poi veniva preso in cura da suore. Si pensi a coloro che facevano fronte alle minute necessità in occasione di epidemie devastanti come la peste, il vaiolo,…
    Questa è la grandezza della Chiesa, per credenti e non credenti. Un albero si giudica dai frutti, e quelli prodotti dalla Chiesa Cattolica sono immensi.

« nascondi i commenti