L’ateismo si basa completamente su un atto di fede

Riceviamo e pubblichiamo volentieri. L’articolo pubblicato oggi sul blog Ragione e Fede, intitolato: l’ateismo si basa completamente su un atto di fede.

Il post descrive molto bene come si muove l’ateismo moderno, strumentalizzando la scienza per fini anti-teistici. Ma la stessa scienza si basa su atti di fede e lo stesso ateismo è un atto di fede, dato che è impossibile dimostrare l’inesistenza di Dio. «L’ateismo è un puro postulato irrazionale, cioè “un’affermazione non dimostrata e non evidente che viene comunque presa per vera in modo da fondare una dimostrazione o un procedimento che altrimenti risulterebbe incongruente.” Evidentemente vale la stessa cosa per gli uomini di fede. Credenti e atei “credono”, i primi che Dio esista, i secondi che non esista. Non vedo quindi il motivo di sbeffeggiare i credenti pavoneggiando una superiore razionalità…

Forse è per questo che gli atei dell’UAAR si ritengono una confessione religiosa (o forse lo fanno per poter acciuffare le agevolazioni economiche previste dall’articolo 8 della costituzione?), vedi in fondo a questa lettera scritta dall’UAAR al capo dello Stato».

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Tantissimi gli intellettuali, i quotidiani e i laici in difesa di Benedetto XVI

E’ evidente la nascita di un’opinione trasversale che offre attenuanti al Pontefice o lo difende. Nell’articolo de Il Corriere della Sera si rileva come il mondo intellettuale si stia schierando in difese di Benedetto XVI. Anche in Francia si sta diffondendo da una decina di giorni un appello che raccoglie intellettuali, filosofi, giornalisti, drammaturghi, docenti universitari, artisti e personalità varie in sostegno al Santo Padre (Appel a la veritè). Tra i firmatari troviamo: Jean-Luc Marion, storico e accademico, il filosofo Remi Brague, lo scrittore Françoise Taillandier, la filosofa Chantal Delsol, l’attore Michael Lonsdale, il matematico Laurent Lafforgue, Alain Joly, pastore luterano, Bernadette Dupont, senatrice, Jacques Arènes, psicanalista e Fabrice Hadjaj, scrittore e filosofo giunto al cattolicesimo dopo l’esperienza atea e nichilista.

Ieri, in un editoriale del NYtimes, Ross Douthat, opinionista tra i più pungenti degli Usa ha scritto un articolo intitolato «Il miglior Papa», nel quale si legge una difesa dell’integrità morale di Benedetto XVI. Hendrik Hertzberg sull’ultimo numero del  New Yorker ammette che Benedetto XVI «si incontrò personalmente con le vittime dell’abuso durante la sua visita nel 2008 negli Stati Uniti». E aggiunge: anche i suoi critici sono d’accordo sul fatto che abbia affrontato il problema più seriamente che in passato.

Piero Ostellino, giornalista ed ex direttore del Corriere dell Sera, vi scrive l’editoriale, titolandolo Una difesa laica del Papa: “All’origine dell’aggressione cui sono sottoposti la Chiesa, e lo stesso papa Benedetto XVI, sul tema della pedofilia in ambito ecclesiale, ci sono un pregiudizio razionalista e una violenza giacobina”

Su Il Foglio segnaliamo un articolo di Paolo Rodari intitolato: I meriti di Ratzinger nella lotta alla pedofilia.

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L’ateo Zapatero proibisce le favole con amore eterosessuale

Il governo Zapatero, si legge su Avvenire, intende mettere al bando tre favole perché le considera nocive all’educazione delle bambine, e cioè: “Biancaneve“, “Cenerentola” e “La Bella addormentata nel bosco“. La tesi è che le tre favole calano nel cervellino delle bambine un’idea sbagliata delle donne: le protagoniste piangono e aspettano l’aiuto di una forza superiore puntualmente incarnata da un principe, che arriva sul suo cavallo bianco, le porta via e le sposa. L’uomo è la salvezza. Il matrimonio è la suprema protezione. Le donne che, quand’erano bambine, sono state allevate con le favole e si sono sposate, sono destinate alla schiavitù. Secondo il Premier spagnolo bisogna toglier loro le fiabe oggi perché siano donne libere domani. Ci chiediamo: chissà se Zapatero avrebbe bandito delle favole se in esso fosse stato inneggiato l’amore omosessuale… Il filosofo Stefano Zecchi presta il suo commento a Il Sussidiario.

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Pedofilia, perché i laicisti dovrebbero stare zitti…

L’associazione culturale Liberta e Persona pubblica un articolo in cui fa notare che il mondo laico (nel senso negativo del termine, cioè ateo) dovrebbe, prima di scandalizzarsi per gli abusi di alcuni sacerdoti, giudicare il fatto che i loro colleghi e paladini Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault e Jack Lang (futuro ministro francese) firmarono una petizione per la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori.

I più fieri avversari della pedofilia nella Chiesa, potrebbero dirci che pensano anche delle trovate di Radio Radicale, che mandò in onda – unica in Italia – il vergognoso programma danese dal titolo “Papà posso toccarti l’uccello?”. Oppure dovrebbero esporsi su quanto hanno scritto dei parlamentari radicali a “Libero” del 28/4/02: “E’ del tutto inaccettabile la criminalizzazione di un orientamento sessuale in quanto tale, di un modo di ‘essere’, di uno ‘stato’ […] criminalizzare i ‘pedofili’ in quanto tali, al contrario, non serve a tutelare i minori, ma solo a creare un clima incivili”..

O sul Nobel per la Letteratura assegnato al laico André Gide, scrittore che nei vicoli di Tangeri e di Casablanca si divertiva con gli impuberi.

Oppure sull’attuale Governatore della Puglia, Nichi Vendola, quando, in una intervista del 1985 a “Repubblica”, dichiarava che “non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti”.

Che ne dicono di Daniel Cohen Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles, che si è battuto per bocciare la nomina di Rocco Buttiglione alla Commissione Europea dall’alto della sua esperienza di insegnante che, come egli stesso racconta, abbassava i pantaloni ai suoi alunni?

E cosa dire dell’ateo e anticlericale Aldo Busi quando afferma di essere a favore della pedofilia e di aver fatto sesso con adulti dall’età di 8 anni? (vedi qui). Infine, sottolineiamo come nessun ateo si sia mai scandalizzato delle parole  dell’anticlericale  irreligioso Peter Singer, che  si è apertamente dichiarato a favore dell’infanticidio.

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Associazione laica spagnola raccoglie 33mila firme in difesa di Benedetto XVI

L’associazione laica e non religiosa HazteOir.org, che ha lo scopo di rendere i cittadini più partecipi della vita politica, ha raccolto più di 33.000 messaggi di affetto e sostegno per Benedetto XVI. Tutti i messaggi, spiega l’agenzia spagnola Religion En Libertad, saranno inviati al Santo Padre, attraverso il nunzio spagnolo.

Il filosofo e scrittore laico Ferdinando Camon ha invece difeso Benedetto XVI su Il  Fatto quotidiano, affermando: «Incolpare Ratzinger non ha senso. È più giusto dargli atto di aver inaugurato il grande transito, cominciando a spingere la Chiesa fuori dall’etica pre-socratica».

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Società di Statistica Italiana: «esame del carbonio 14 sulla Sindone è inattendibile»

«Sis Magazine», autorevole rivista online della Società Italiana di Statistica, con un articolo firmato da quattro professori di statistica: Marco Riani, Università di Parma; Giulio Fanti dell’Università di Padova, Fabio Crosilla dell’Università di Udine e Anthony C. Atkinson della London School of Economics, ha pubblicato lo studio nel quale sulla base del metodo della “statistica robusta” viene dimostrato come il campione scelto per la datazione al radiocarbonio che nel 1988 portò a definire la Sindone un manufatto medioevale, non era attendibile. Dicono i quattro scienziati: «Il nostro studio, basato su calcoli statistici e matematici, dimostra senza alcun dubbio che la datazione del carbonio 14 effettuata nel 1988 sulla Sindone non era attendibile e l’esperimento si sarebbe dovuto ripetere».. Non solo, andrebbe come vuole la tradizione riportato al I secolo d.C.: “Se questo effetto «sistematico», dovuto con molta probabilità a una contaminazione, fosse trasferito su tutta la superfice Sindone, se cioè si considerasse il campione utilizzato per la datazione come realmente significativo e corrispondente alle caratteristiche dell’intero lenzuolo, si arriverebbe a ipotizzare «una variazione di due decine di millenni nel futuro, partendo da una data del bordo risalente al primo millennio d. C.»

Lo studio fa seguito all’analisi compiuta da altri due docenti di Statistica dell’Università La Sapienza, Livia De Giovanni e Pierluigi Conti, che hanno evidenziato un errore di calcolo che portava a considerare «non attendibile» il risultato ottenuto. Molto singolare che gli unici dati disponibili sulla datazione al radiocarbonio del 1988, siano stati forniti da «Nature», poiché i tre laboratori incaricati non hanno finora fornito i «dati grezzi» dei loro esami al committente e alla comunità scientifica, per le verifiche necessarie.

Ne parla oggi anche Andrea Tornielli su Il Giornale, riassumendo i motivi che spingono a ritenere valida la Sacra Sindone: 1) Le macchie rosse sulla Sindone di Torino sono di sangue, ed è accertato senza alcun dubbio; 2) Le macchie di sangue si sono trasferite sul lenzuolo prima che si formasse la misteriosa immagine; 3) L’immagine – che ha interessato soltanto una parte della superficie delle singole fibrille di lino – e la sua formazione rimangono a tutt’oggi inspiegabili; 4) Tutti i tentativi di riprodurre la Sindone sono falliti: quella che il prof. Garlaschelli ha realizzato, non ha nulla a che vedere con l’originale e lo si capisce anche ad occhio nudo. Inoltre, l’immagine di Garlaschelli è stata formata all’esterno di un lenzuolo che avvolgeva un uomo strofinandolo con dell’ocra, ma l’immagine della Sindone di Torino si è formata dall’interno, cioè dal corpo stesso che vi era avvolto. Inoltre, Garlaschelli ha aggiunto delle macchie di colore rosso riproducendo il sangue a posteriori, sull’immagine umana già visibile, mentre nella Sindone di Torino prima si sono trasferite le macchie e poi l’immagine umana. Non sono particolari di poco conto, non occorre essere scienziati per accorgersene e forse non sarebbe male se i convinti assertori del falso medioevale fossero un po’ meno trionfalisti nelle loro affermazioni.

Già l’11 aprile sul Il Giornale era apparsa un’altra notizia che documentava come nei risultati dell’esame al radiocarbonio sono stati scoperti macroscopici errori di calcolo nella copertura del campione, che porta il risultato assolutamente insufficiente a confermare la datazione. Su Cathopedia.it l’argomento viene affrontato in profondità, mostrando tutte le inadeguatezze del metodo utilizzato.

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L’ateo Emile Zola pagò due miracolate di Lourdes per restare zitte

Vittorio Messori, noto editorialista de Il Corriere della Sera, dal suo blog racconta, con tanto di prove e testimonianze attendibili, che Emile Zola, maestro del naturalismo ateo, nel suo pellegrinaggio del 1892 a Lourdes, ebbe la ventura di assistere a due guarigioni clamorose, riconosciute poi come miracoli, le constatò nella sede stessa del Bureau medico del santuario ma ne scrisse, -al contrario del Premio Nobel per la Medicina Alexis Carrel che si convertì dopo aver anche lui assistito ad un miracolo- come se si fosse trattato di momentanei miglioramenti dovuti a cause psichiche e seguiti da fatali ricadute. Una delle miracolate, Marie Lebranchu (che Zola chiama “La Grivotte“) non si rassegnò al falso e protestò pubblicamente, ricordando come la sua guarigione fosse stata totale e durevole, tanto che tre anni dopo lo scrittore andò a trovarla e le promise di pagarla bene se si fosse tolta di torno, andando in Belgio, da dove veniva il marito.

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L’Ungheria sceglie conservatori cristiani al governo

L’Ungheria svolta a destra e punisce i socialisti al potere da 8 anni. I conservatori di «Fidesz» del leader Viktor Orban hanno conquistato già al primo turno una netta maggioranza assicurandosi 206 seggi su 386. Il Corriere della Sera riporta che la vittoria di Fidesz era stata prevista da tutti i sondaggi. Secondo i dati dell’ufficio elettorale centrale, la formazione dell’ex premier ha ottenuto il 52,76% dei voti. I socialisti al governo finora per otto anni sono invece precipitati al 19,30%.

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Pedofilia: si moltiplicano gli attestati di solidarietà a Benedetto XVI

Oggi rileviamo la solidarietà espressa dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, che esprime piena solidarietà e vicinanza a Benedetto XVI e «a tutta la Chiesa per i crescenti e strumentali attacchi che in modo premeditato tendono a screditare il ruolo religioso, educativo e sociale della comunità ecclesiale». Tra i primi firmatari, Raffaele Bonanni segretario Generale Cisl, Carlo Costalli, Presidente Nazionale Mcl, Giorgio Guerrini, presidente nazionale Confartigianato, Luigi Marino, presidente nazionale Confcooperative e Andrea Olivero, Presidente nazionale Acli. Lo riporta la Gazzetta del Sud.

Un altro ebreo, il giurista avvocato e accademico Alan Dershowitz ha espresso vicinanza al Pontefice, ed ha affermato: «Papa Benedetto XVI, sia prima di diventare Papa che dopo, ha fatto molto per affrontare il problema. Ha cambiato la politica sulle denunce di abuso all’interno dell’autorità del vescovo locale. Ha inoltre incontrato le vittime di abuso e riconosciuto la loro vittimizzazione». La notizia è riportata sul The Huffington post.

Andrea Tornielli fa il punto su Il Giornale: «contro il Papa convergono interessi su tre livelli: uno interno alla Chiesa che non condivide il pontificato di Benedetto XVI, uno mediatico-economico che vede avvocati pronti a tutto per guadagnare, uno delle lobby che vogliono limitare il potere vaticano. L’impressione è che in questi giorni ci si trovi di fronte a un regolamento di conti».

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Dopo l’alluvione, iniziative di aiuto della Chiesa in Brasile

Brasile. La Catholic News Agency informa che dopo le piogge torrenziali che hanno portato a più di 150 morti a Rio de Janeiro nei giorni scorsi, l’arcivescovo Orani Joao Tempesta ha invitato i cattolici a collaborare con le popolazioni colpite e ha annunciato una campagna di solidarietà, attraverso la Caritas per aiutare in questo sforzo. L’arcivescovo ha detto: «Io chiedo alle parrocchie della nostra arcidiocesi di aiutare le autorità pubbliche e gli altri soggetti in questo difficile momento. Tutte le donazioni che riceviamo saranno erogate attraverso le parrocchie, in modo da ridurre al minimo la sofferenza delle famiglie, fornendo materiale di assistenza, quali materassi, prodotti per l’igiene, acqua potabile o contributo finanziario».

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