Una vittima degli abusi ritorna ad essere “cattolica convinta”

Dopo l’incontro del Santo Padre con le vittime degli abusi compiute da religiosi a Malta, il portavoce di essi, Lawrence Grech afferma in un comunicato stampa: «Ho visto il Papa piangere di emozione e mi sono sentito liberato da un grande peso. Non mi aspettavo scuse dal Papa ma ho visto in lui e nel vescovo di Malta l’umiltà di una Chiesa che in quel momento rappresentava tutto il problema della Chiesa moderna. Il Papa – continua Grech- ha appoggiato la mano sulla testa di ciascuno dei partecipanti all’incontro, benedicendoli. Io mi sento liberato e sollevato da un grande peso. Da tanto tempo non andavo più a messa e avevo perso la fede ma ora mi sento un cattolico convinto. L’incontro con il Papa è stato il più grande regalo mai ricevuto dopo la nascita di mia figlia». La notizia è presa da Il Messaggero.

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Ateismo e censura: Leonid Breznev

Maria Zalambani è professore associato di Lingua e Letteratura Russa presso l’Università di Bologna. Il suo nuovo saggio si intitola:Censura, istituzioni e politica letteraria in URSS (1964-1985). Ha studiato sopratutto il periodo politico del governo di Leonid Breznev (1906-1982), l’ateo presidente assoluto dell’Unione Sovietica dal 1964 al 1982. Egli dichiarò che l’Unione Sovietica fosse lo stato guida del comunismo e che avesse il diritto di intervenire, anche militarmente, negli affari interni dei paesi alleati. Si giustificò così, nel 1968, l’intervento in Cecoslovacchia dell’URSS, reprimendo la primavera di Praga.

In un intervista a Il Giornale, la studiosa Zalambani racconta: «Negli anni della stagnazione brezneviana il sistema politico si rende conto che la macchina censoria è molto antiquata, non adeguata a una società civile che si sta inventando nuovi linguaggi, nuovi spazi (non a caso sono gli anni in cui si sviluppa il Samizdat). Per questa ragione il sistema politico inventa nuove forme: in alternativa alla repressione e all’arresto, si chiamano a colloqui privati gli intellettuali, gli scrittori, gli artisti. Viene messa in campo una rete di delatori, che non sono le vecchie spie del Kgb, ma spesso membri dell’intelligencija che fanno rapporto. Dalla punizione alla sorveglianza. Nel 1922 escono i manuali per i censori che poi vengono costantemente aggiornati perché chi giudica deve sempre sapere come comportarsi».

Sul blog Ragione e Fede un articolo molto esaustivo su quel che accadde nel 1948 quando il comunismo ateo russo trucidò migliaia di religiosi cecoslovacchi.

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Quando l’ateo Florenskij si convertì al cristianesimo grazie alla matematica

Pavel Florenskij è considerato oggi uno dei teologi che più profondamente ha penetrato il mistero della Santissima Trinità. A ciò arrivò attraverso una particolare conversione personale: inizialmente ateo e geniale matematico, si avvicinò al cristianesimo attraverso la matematica.

L’Osservatore romano riporta che l’oggetto degli studi matematici non sono i numeri in sé ma i loro rapporti. Ma quali possono essere i rapporti tra cose senza vita? I rapporti veri esistono solo tra persone e, se vogliono essere rapporti eternamente validi, anche queste persone devono essere eterne, e eterne sono solo le tre persone divine comprese nel Dio unico. Lo scienziato e filosofo russo disse: «In tutto ciò che incontriamo osserviamo delle contraddizioni irrisolvibili. Per risolvere questi problemi non abbiamo altra possibilità che la seguente: scegliere ciò che ci offre la Santissima Trinità oppure la morte nella pazzia». Uno studio sulla sua biografia è anche riportato nel sito Internet DISF – Documentazione interdisclipinare tra scienza e fede.

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Malta: le vittime di abusi “soddisfatte” per l’incontro con Benedetto XVI

Un bagno di folla ha voluto salutare e sostenere Benedetto XVI nel suo primo viaggio dopo lo scandalo degli abusi sessuali. Stamattina a Malta erano attesi 15 mila fedeli e ne sono giunti 50 mila. La piazza più grande del Paese non è stata sufficiente ad accogliere i fedeli che volevano partecipare alla celebrazione presieduta dal Pontefice concelebrata da 800 sacerdoti.

Molti gli striscioni di benvenuto e le bandiere, mentre non è stato visto alcun segno delle contestazioni che erano state ventilate da settori isolati prima dell’arrivo del pontefice (cfr. Il Corriere della Sera). Benedetto XVI ha incontrato otto vittime maltesi di abusi da parte di religiosi. Esse si sono dette “soddisfatte” dopo l’atteso incontro. Il loro portavoce, Lawrence Grech, ha affermato: «Sono stato sollevato e liberato da un grande peso». Grech, che da anni chiede giustizia e una forma di scuse da parte della Chiesa, parlando a La Valletta si è dichiarato “liberato” dall’incubo che lo aveva turbato per anni. «Io insieme ai miei amici abbiamo ringraziato tantissimo il Papa», ha detto piangendo per l’emozione. E ancora, in un altro comunicato: «Ho visto il Papa piangere di emozione. Non mi aspettavo scuse dal Papa ma ho visto in lui e nel vescovo di Malta l’umilta’ di una Chiesa che in quel momento rappresentava tutto il problema della Chiesa moderna». La notizia è anche riporta sul TimesOfMalta. Il racconto della giornata è descritto su Avvenire.

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Gli evoluzionisti Woese, Jablonka e Koonin contro Dawkins e il neodarwinismo

Il libro “Gli errori di Darwin” (Feltrinelli 2010) degli scienziati ed evoluzionisti atei Piattelli Palmarini e Jerry Fodor, fa sempre più discutere e trova sempre più consensi nel mondo scientifico.

Il noto biologo Carl Woese ha preso posizione su Il Foglio: «La selezione naturale è una di quelle ‘congetture’ che, per dirla con Erwin Schrodinger, sono anatemi scientifici poiché si tratta di ‘simulazioni’ che non servono a spiegare il problema, ma a trovarne una giustificazione. La presunta spiegazione fondamentale del processo evolutivo, la selezione naturale, si è protratta senza cambiamenti e senza sfide dall’inizio alla fine del XX secolo. E’ successo, questo, perché non c’era nient’altro da capire nel processo evolutivo? Scherziamo! Piuttosto questo è successo perché al centro delle preoccupazioni non stava il processo evolutivo, bensì la diligente badanza alla sintesi moderna».


Eva Jablonka, evoluzionista biologa docente al Cohn Institute for the History and Philosophy for Science and Ideas dell’Università di Tel Aviv, è l’autrice del volume “L’evoluzione in quattro dimensioni (UTET 2007), scritto con l’evoluzionista Marion Lamb. Il Guardian ha presentato questo volume come un’interpretazione corretta del pensiero di Darwin, il quale evita di ridurlo alla visione genocentrica di Richard Dawkins e lo allarga a un meccanismo multidimensionale. La scienziata ha difeso il nuovo testo di Palmarini e Fodor dicendo: «Penso che la selezione naturale sia cruciale per comprendere gli adattamenti complessi e che ora non abbiamo alternative ad essa. Ma questo non significa che sia l’unico fattore che dobbiamo tenere in considerazione quando discutiamo di evoluzione. Quando vogliamo spiegare perché un tratto particolare esista in una popolazione di organismi, dobbiamo considerare le origini delle variazioni ereditabili, le costrizioni e le possibilità offerte dall’ambiente e il ruolo del caso».


Eugene Koonin, senior di uno dei più importanti laboratori sull’evoluzione, l’Evolutionary Genomics del National Institutes of Health di Bethesda, afferma: «E’ ovvio che ai giorni nostri, nessun biologo dell’evoluzione sosterrebbe seriamente che la selezione naturale sia l’unica forza che spinge l’evoluzione in generale e l’origine delle specie in particolare. Nemmeno Darwin, del resto, arrivò a tanto: la visione così fortemente dogmatica della questione è piuttosto caratteristica della sintesi moderna operata dalla biologia dell’evoluzione. Altri processi sono altrettanto importanti che la selezione per l’evoluzione. Non è che la selezione naturale sia “sbagliata”, anzi, è una grande scoperta. Semplicemente non racconta tutta la storia che sta dietro l’evoluzione della vita. Ci furono una serie di teorie su cui Darwin sbagliò davvero, questo è certo, come il meccanismo speculativo dell’eredità».

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Il neonatologo Bellieni: «il feto si relaziona già prima del parto»

Cosa prova un feto? Quali capacità ha di rendersi conto della realtà prima ancora di venire al mondo? La moderna ricerca ha dato una risposta: il feto ha una vita carica di sensazioni. Nell’utero impara, ricorda, sogna. Esiste una “bacchetta magica” che lo fa diventare a un certo punto persona… oppure già lo è dal momento in cui spermatozoo e uovo hanno fuso i loro patrimoni cromosomici?

Queste le domande a cui ha dato risposta il neonatologo all’ospedale “Le Scotte” di Siena, docente di terapia neonatale alla Scuola di Specializzazione in Pediatria e autore di diversi studi pubblicati sulle riviste mediche internazionali, Carlo Bellieni nel libro “L’alba dell’io. Dolore, desideri, sogno, memoria del feto (Editrice Fiorentina 2004) «Il volume demolisce, con rigoroso scrupolo scientifico, una serie di luoghi comuni legati ad una concezione contemporanea della maternità che pare più attenta ad un certo narcisismo dei genitori per l’affermazione di sé come essere fecondo e per poter avere un figlio perfetto, piuttosto che ai reali diritti del nascituro». Lo studioso ha detto: «A 23 settimane il feto distingue la voce materna dalle altre, riconosce i suoni. Secondo uno studio pubblicato su Lancet, i neonati riconoscono le musiche delle telenovele ascoltate dalla mamma. Le melodie udite in utero calmano il pianto del bambino, che già sviluppa la memoria di odori e sapori. In generale, lo calma tutto ciò che riproduce la sua situazione prenatale: i figli delle ballerine per esempio vogliono essere cullati vigorosamente, abituati come sono al movimento». La recensione è presa dal sito Vita Prenatale.

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In continuo aumento i cristiani in Africa

Un articolo de L’Osservatore romano descrive i risultati di una ricerca sociale svolta in Africa, che vede una grande espansione della presenza dei cristiani. La crescita di quest’ultimi, in particolare, è stata molto veloce, passando da circa sette milioni a 470 milioni, nell’arco di un secolo. La ricerca si basa su un sondaggio condotto su interviste che hanno coinvolto 25.000 africani di diciannove Paesi, tra il dicembre del 2008 e l’aprile del 2009. Gli africani sono ancora molto legati alle pratiche religiose tradizionali, ma soprattutto tra i giovani si vanno diffondendo nuove forme di partecipazione alla vita comunitaria. Pochissimi africani, a differenza che in Europa e o negli Stati Uniti, risultano non aderenti a una religione. Il primato, sotto questo aspetto, spetta al Senegal, dove ben il 98 per cento degli intervistati affermato che «la religione è molto importante per la propria vita».Il Paese più “secolare” risulta il Botswana, dove la percentuale scende al 69 per cento. L’Africa è, secondo l’analisi, probabilmente il continente più religioso nel mondo, con più dell’80 per cento della popolazione che crede in Dio, anche se ancora il 40 per cento della popolazione africana si affida alla stregoneria o ad altri rituali magici per curare le malattie.

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Nuovo film laico sulla Natività: “Io sono con te”

Il regista Guido Chiesa ha girato il suo nuovo film. Si intitola “Io sono con te” ed è prodotto tutto in Tunisia. La storia racconta dell’adolescente di nome Maria, che si ritrova incinta senza sapere né come né perché. «Una storia ben nota, raccontata però in modo diverso», spiega il regista a  Il Corriere della Sera. Non è la ricostruzione storica dei Vangeli, «vuole solo proporre una rilettura della Natività capace di parlare a credenti e non. Di porre al centro di quel misterioso evento non il soprannaturale ma l’umano, profondissimo, legame che si può stabilire tra madre e figlio. Un vincolo primario, determinante. Più quel nodo d’amore e di fiducia è stato forte, più quel bambino diventerà un uomo libero, sicuro e indipendente».

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Nichi Vendola: «sono omosessuale, la Chiesa mi ha sempre accolto»

In un’intervista a Il Corriere della Sera, il  governatore della Puglia, Nichi Vendola, difende il card. Tarcisio Bertone sulla presunta accusa al mondo omosessuale che compare sui quotidiani in questi giorni.

Vendola dice: «Sono sempre stato anche cattolico e comunista, come la mia famiglia. Ed è stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito». E continua: «Ho parlato della mia omosessualità con molti preti, con uomini e anche con donne di Chiesa. Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca».

La redazione

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Tre prove a favore della Sindone: non direzionalità, pollini e scritte

Ipotesi a favore della Sindone. Antonio Socci, dalle colonne di Libero, ha scritto un articolo che raccoglie alcuni studi effettuati sul prezioso telo, che sembrano avvalorare l’ipotesi che la tradizione cristiana e la devozione sostengono. Non si tratta di dimostrazioni inconfutabili, ma della rilevazione di dati che si possono prestare ad alcune interpretazioni favorevoli ad associare l’Uomo della Sindone a Gesù Cristo. Il giornalista ricorda anche alcuni dati scientifici a sostegno dell’originalità del manufatto:

1) La “non direzionalità” dell’immagine esclude che si siano applicate sostanze con pennelli o altro che implichi un gesto direzionale. E ci svela che l’irradiazione è stata trasmessa da tutto il corpo.

2) 77 pollini, alcuni dei quali tipici ed esclusivi dell’area di Gerusalemme e tracce (sul ginocchio, il calcagno e il naso) di un terriccio tipico anch’esso di Gerusalemme. Anche segni di aloe e mirra usate dagli ebrei per le sepolture.

3) Tracce di scritte in greco, latino ed ebraico impresse per sovrapposizione sul lenzuolo. Da quelle lettere emerge il nome di Gesù, la parola Nazareno, l’espressione latina “innecem” relativa ai condannati a morte e pure il mese in cui il corpo poteva essere restituito alla famiglia. Barbara Frale, dopo accuratissimi esami, mostra che doveva trattarsi dei documenti burocratici dell’esecuzione e della sepoltura di Gesù di Nazaret.

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