Terrorismo ateo-comunista in India: 141 morti

Da Il Giornale la notizia che i morti a causa dello scontro ferroviario in India sono saliti a 141. Venerdì 28 maggio due treni, tra cui il Calcutta-Mumbai si sono infatti scontrati dopo un atto di sabotaggio. La polizia del Bengala Occidentale ha arrestato due leader pro-maoisti ritenuti responsabili dell’attentato, dopo che essi hanno lo hanno rivendicato. Il luogo della tragedia ferroviaria è infatti vicino a West Midnapore, una delle roccaforti dell’estrema sinistra nello stato «rosso» del Bengala Occidentale. Ma chi sono i maoisti? Gli atei-maoisti indiani, si rifanno agli ideali del terribile dittatore ateo-comunista Mao Tse-tung, responsabile della morte di 50/70 milioni di persone (vedi Wikipedia e Wikienglish). I maoisti lottano per l’istituzione di una «società comunista» che sostituisca l’India di oggi, «semi-feudale», «semi-coloniale» e governata da un religioso indù-sikhista, Manmohan Singh. Su Il Giornale di ieri si è detto che il cosiddetto terrorismo «rosso» è una piaga che sta preoccupando il governo indiano più ancora della jihad musulmana importata dal Pakistan: il primo ministro ha addirittura rivelato che «i maoisti rappresentano la più grave minaccia alla sicurezza interna dell’India». I maoisti sono guidati dalla primula rossa Koteshwar Rao e sono responsabili di più di 1000 attacchi e 600 morti solo nel 2009. Il Giornale in data 8/10/08 riporta che in India, l’ideologia comunista ateo-marxista assume diverse sfaccettature e ha frequenti contatti e legami con gli attentatori “rossi” del Nepal, guidati dal rivoluzionario ateo Prachanda, definito “Il feroce” dal Corriere della Sera.

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Clint Eastwood e gli elenchi dell’UAAR

Oggi compie 80 anni il celebre attore e regista Clint Eastwood. Uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati, ha vinto due volte il Premio Oscar per la miglior regia e altri due come miglior film. Purtroppo Eastwood viene catalogato orgogliosamente dall’associazione UAAR come un “famoso non credente”, con l’intenzione di dimostrare che non è necessario avere una fede per realizzare grandi cose nella vita”. Qualcuno dovrà andare a dire agli atei militanti che rischiano grosso ad ingannare i loro associati, poiché proprio Eastwood nel 2004 ha citato in giudizio lo scrittore Patrick McGilligan e l’editore, St.Martin’s Press, per una biografia non autorizzata, in cui veniva definito “ateo”. Il sito di Repubblica in data 13/8/04, riporta che: “Eastwood, che aveva chiesto un risarcimento di 10 milioni di dollari, era andato su tutte le furie anche per essere stato dipinto nel libro come un ateo”. Il quotidiano di sinistra continua dicendo che il legale di Eastwood avrebbo giustificato così l’azione legale: “Le bugie contenute nel libro rendono un pessimo servizio ai lettori e soprattutto allo stesso Clint, che ha passato quasi 50 anni a costruire una reputazione. Ci sono danni alla posizione di Eastwood nella comunità sociale, mortificazione e imbarazzo per le affermazioni contenute nel libro. Clint non è il tipo che se ne frega per pigrizia e permette a chiunque di danneggiare la sua reputazione in quel modo”. Evidentemente non ci tiene proprio ad essere catalogato come un “senza dio”. Inoltre, in un’intervista a La Stampa del 14/12/09, alla domanda se il film Gran Torino riflettesse anche sulla religione, il regista ha risposto: “quanto alla religione, ho capito che si può avere una vita spirituale senza appartenere a una confessione particolare”. Pochi dubbi si hanno anche guardando i suoi bellissimi film, sopratutto Milion Dollar Baby e Gran Torino, dove le figure dei sacerdoti sono decisive. Il punto di vista cristiano è di questi film è anche sottolineato anche dagli esperti del cinema (vedi Il Sussidiario 24/4/09, Il Sussidiario 22/4/09 e CineBoom.it 23/2/05)

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Perfino Odifreddi rifiuta la sindone del Cicap e di Garlaschelli

Il giornalista Enzo Pennetta, attraverso l’associazione culturale Libertà e Persona, ha parlato dell’ultimo tentativo della rivista MicroMega di attaccare la Sindone. L’assalto, come abbiamo già ricordato ieri, è affidato al solito Piergiorgio Odifreddi, ed è già stato facilmente dimostrato come non sia stato per nulla efficace né significativo (cfr. Ultimissime 30/5/10).

La cosa interessante individuata da Pennetta, è che nell’articolo di MicroMega, Piergiorgio Odifreddi, non riconosce l’attendibilità della seconda Sindone prodotta dal CICAP attraverso il chimico Garlaschelli, il tutto finanziato profumatamente dall’UAAR di cui Odifreddi stesso è presidente onorario. Ricordiamo che l’associazione degli atei sta investendo tempo e denaro per portare la seconda Sindone in tutta Italia.

Il “matematico ateo-impertinente”, riguardo ai tentativi di riproduzione della Sindone effettuati con i mezzi attualmente (e non solo) a disposizione, ha affermato: “anch’io non sono particolarmente impressionato dalla riproduzione di Piero Pesce Delfino o Garlaschelli”. Prendiamo atto della onestà intellettuale che lo scienziato ha dimostrato in questo caso. Effettivamente, continua il giornalista, la riproduzione del prof. Garlaschelli, responsabile scientifico del CICAP e docente di chimica presso l’Università di Pavia (riprodotta alle pagine 42 e 45 della pubblicazione) è talmente malriuscita che non dovrebbe figurare tra le prove contrarie ma tra quelle a favore dell’autenticità del reperto.

Lo hanno dimostrato numerosi scienziati (cfr. La Sindone della UAAR è una perfetta bufala). Purtroppo poco dopo Odifreddi ritorna a dire le sue banalità: “una bufala che non si sa riprodurre resta una bufala”. Ma come? Quindi ciò che non si sa riprodurre è per forza una bufala? Ma se è una bufala medioevale, che ci vuole a riprodurla oggi con la tecnologia avanzata che ci vantiamo di possedere? Lo scientista Flores D’Arcais ha detto che ormai, grazie alla scienza “sappiamo tutto, sappiamo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo (e in un certo senso perfino: che cosa possiamo sperare)” (Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede, Marsilio 2008, pag. 17-20), ed invece non riusciamo nemmeno a riprodurre una bufala creata da qualche furbetto medioevale?

Odifreddi in realtà aveva già creato qualche problemino alll’UAAR quando, sul sito Cultura Cattolica, aveva affermato: “Quanto all’UAAR, è un’associazione indipendente: io non sono iscritto, e non sempre condivido le loro iniziative, ma ho accettato il titolo di presidente onorario (insieme ad altri) perché l’ateismo ha vita molto più dura del teismo, soprattutto in Italia, e si configura come un pensiero di minoranza da sostenere, non fosse altro che per la libertà di parola e di opinione” (da www.culturacattolica.it).

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L’Atletico Madrid dona la coppa UEFA alla Vergine Maria

Recentemente alcuni giornali online hanno parlato di sport sotto un altro punto di vista, quello della fede religiosa. ReligionEnLibertad, rivista spagnola, ha riportato che l’Atletico Madrid, dopo aver vinto la UEFA Europe League il 12 maggio 2010, ha affidato il trofeo alla Virgen de la Almudena (Vergine di Almudena), patrona della città. La cerimonia si è svolta nella cattedrale di Madrid, officiata dal vescovo ausiliare. Il capitano della squadra, Antonio López, assieme al presidente Enrique Cerezo, ha riposto il trofeo sull’altare, mentre Diego Forlan e Simao hanno donato alla Vergine un bouquet di orchidee bianche e rosse, colori rappresentativi della società sportiva spagnola.


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Massacro di Porzus del 1945: solita ideologia ateo-comunista

Dopo che Avvenire, attraverso lo storico Paolo Simoncelli, ha indicato l’insostenibilità della “relazione” per cui la strage di partigiani cattolici di Osoppo avvenuta a Porzus è stata riconosciuta come “bene di interesse culturale”, il ministero dei Beni culturali ha posto rimedio e ha chiesto che «sia revocato il provvedimento della direzione regionale del Friuli Venezia Giulia, in quanto le motivazioni storiche non appaiono condivisibili». Il massacro di Porzus, avvenuto il 7 febbraio 1945 e’ un ennesimo caso dei crimini del comunismo: l’esecuzione capitale di venti componenti della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di alcuni partigiani gappisti, partigiani alle dirette dipendenze del PCI, capeggiati dall’anticlericale Mario Toffanin. Le accuse alla Osoppo erano, tra le altre, quelle di osteggiare la collaborazione con il dittatore Josip Broz Tito e di aver dato rifugio a Elda Turchetti, una giovane accusata di essere spia per i tedeschi, rivelatasi poi innocente nel processo del 1 febbraio del 1945. Il comandante della Osoppo era Francesco De Gregori, zio del cantautore romano. I corpi furono ritrovati nel giugno del 1945 da monsignor Aldo Moretti, il partigiano “Lino”, Medaglia d’oro al valor militare e uno dei fondatori delle Divisioni Osoppo. Dopo l’esecuzione Mario Toffanin e i suoi sottoposti, stilarono una precisa relazione dei fatti. Toffanin fu inizialmente condannato a morte e poi all’ergastolo. I dirigenti del PCI sostennero che la responsabilità dell’azione era da imputarsi interamente a Toffanin, ma poi ne faciliteranno il trasferimento in Jugoslavia. Nel luglio del 1978 sarà graziato dall’ateo comunista Sandro Pertini.

Aggiornamento 3/6/10: Il Sussidiario informa che lo storico del PCI, Paolo Spriano, ha pubblicato le istruzioni che diede Palmiro Togliatti nel 19 ottobre 1944: «Noi consideriamo come un fatto positivo, di cui dobbiamo rallegrarci e che in tutti i modi dobbiamo favorire, la occupazione della regione giuliana da parte delle truppe del maresciallo Tito. I comunisti devono prendere posizione contro tutti quegli elementi italiani che si mantengono sul terreno e agiscono a favore dell’imperialismo e nazionalismo italiano e contro tutti coloro che contribuiscono in qualsiasi modo a creare discordia tra i due popoli».

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L’aborto aumenta la mortalità della donna, altro che “pro-choice”!

L’unico cavallo di battaglia degli abortisti e dei “pro-choice” è quello della salute della donna: fra la donna e il bambino, precedenza alla donna. Peccato che, come riporta il bellissimo articolo su Libertà e Persona, la pratica abortiva è, in assoluto, quella più ostile alla salute delle donne. Lo dimostriamo.

1) La mortalità materna aumenta dove l’aborto è legale.
Preziosi dati sono stati pubblicati, tra gli altri, dall’Unicef in un Rapporto del 2005. In Paesi dove l’aborto è limitato muoiono meno donne, a differenza in quelli dove, invece, l’interruzione volontaria di gravidanza risulta più de-regolamentata e accessibile. Ad esempio in Francia e Inghilterra si verificano 8 morti materne ogni 100.000 nativi vivi, mentre in Irlanda appena una. Uguale nei paesi più arretrati: in Uruguay ci sono 20 morti materne ogni 100.000 nati, mentre a Cuba questo numero sale a 45 (vedi Mortalità materna nel 2005 stimata da UNICEF, UNFPA and The World Bank). In Etiopia, con la legalizzazione dell’aborto nel 2005, la mortalità materna è addirittura triplicata (vedi Puccetti R, Noia G, Aborto farmacologico: risposta a Parachini e coll. “Bioetica” 3 A/2009).

2) Aborti primariamente usati verso le femmine.
L’interruzione volontaria di gravidanza, molto spesso, impedisce proprio alle donne di nascere: solo in Asia, a causa dell’aborto di massa, mancano all’appello 160 milioni di bambine (da Corriere della Sera 8/3/10).

3) Grossi traumi post-aborto sulle donne.
Consentire ad una donna di abortire significa esporla ad un trauma di portata decennale: la sindrome post-aborto. Il celebre pediatra Everett Koop, dopo accurate indagini richieste dal governo americano ha concluso: l’aborto ha impatti psicologicamente devastanti sulle donne (vedi publimed.com). Disturbi emozionali, fobico-ansiosi, neurovegetativi, della comunicazione, dell’alimentazione, del sonno, del pensiero, della sfera sessuale. Da non sottovalutare, infine, le pulsioni suicide (vedi Fergusson D, Horwood LJ, Ridder E in PsycNet, 8/05).

4) La contraccezione incentiva gli aborti.
In Italia, come dimostrato dal recente articolo pubblicato sulla rivista della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, la contraccezione non solo non riduce, ma persino incentivi gli aborti (vedi Giornale Italiano di Ginecologia e Ostetricia 9/09). Mentre, infatti, nel 1979 (primo anno dalla legalizzazione), si registrarono 187.752 aborti, per i successivi sette anni si stabilizzarono sui 200.000 all’anno.

5) In Italia la legge 194 ha aumentato gli aborti clandestini.
Inoltre l’aborto clandestino non è mai scomparso (vedi relazione ministro Turco 2006/07). La 194, nata con l’obiettivo di ridurre gli aborti, in realtà ne ha aumentato il numero, tanto che uno studio ha messo in luce come 1 donna su 3 di quelle che hanno abortito ha dichiarato che, senza questa Legge, si sarebbe tenuta il suo bambino (vedi Atti della Società italiana di Ginecologia e Ostreticia).

Conclusione. Chi accusa gli anti-abortisti di battersi contro la salute delle donne mente, oggi come ieri: il Compendio Statistico Italiano del 1974 riporta che in quell’anno siano morte 9.914 donne tra il 14 e i 44 anni (età feconda). Tra queste solo 409 per cause legate alla maternità, alla gravidanza e al parto (vedi C. Casini, A trent’anni dalla Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, Cantagalli, Siena 2008, p.25). Come è stato dimostrato, quindi, legalizzare l’aborto non serve affatto a contrastarlo anzi i dati ci dicono che induce all’aumento.

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37 professori di diritto scrivono alla Corte Europea in difesa del crocifisso

Altre buone notizie per la presenza del crocifisso nelle scuole. Da Catholic News Agency si apprende che 37 professori di diritto da undici Paesi di tutto il mondo hanno scritto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, esortando a ribaltare la sentenza che vietava crocifissi dalle aule italiane.

Nelle loro osservazioni hanno affermato che “non ha molto senso tentare di creare un comune denominatore laicista”. La Corte dovrebbe piuttosto “lasciare agli Stati libertà d’azione per strutturare le relazioni Chiesa-Stato in armonia con le rispettive tradizioni, storia e cultura”. Inoltre hanno sottolineato che “il tentativo di esilio dei simboli religiosi dalla pubblica piazza sarebbe avventato, poiche essi e le idee religiose sono parte integrante della tessitura della civiltà europea”.

Ha partecipato alla stesura del documento anche Eric Rassbach, direttore del Becket Fund for Religious Liberty, l’organizzazione non profit che protegge la libera espressione di tutte le tradizioni religiose, il quale ha detto: la sentenza della Corte Europea “è una messa al bando di tutti i simboli religiosi. Anziché annunciare una crociata di Stato contro la religione, la Corte dovrebbe riconoscere che religione e governo possono porsi l’un l’altro in armonioso dialogo”. La grande camera della Corte terrà l’audizione del caso il 30 giugno. La notizia è apparsa anche sull’agenzia SIR.

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Le “terribili” accuse di MicroMega e Odifreddi alla Sindone

L’ultimo numero della rivista Micro Mega (tiratura 15mila copie, meno del bimestrale di estetica femminile La pelle beauty) è dedicato allla Sacra Sindone. La rivista è diretta dall’ateo marxista e scientista Flores d’Arcais, famoso per la sua ridicola convinzione: “sulla base di ricostruzioni scientifiche abbiamo ormai avuto risposta alle grandi domande del passato: sappiamo tutto, sappiamo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo (e in un certo senso perfino: che cosa possiamo sperare)” (Flores d’Arcais e Angelo Scola, Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede, dibattito pubblico alla Normale di Pisa 7/1/08, Marsilio 2008, pag. 17-20).

Probabilmente se lo avesse sentito il compianto Hermann Bondi, celebre matematico e cosmologo, gli avrebbe ripetuto: “coloro che parlano della scienza come se fosse il loro dio, e che ritengono di essere sulla via di una completa compresione di tutto, sulla certezza totale, non si sorprenderà se le dico che mi fanno ridere: sempre che non mi salga la pressione e non vada fuori dai gangheri!” (H. Bondi intervistato da Russell Stannard, La scienza e i miracoli, TEA 2006, pag. 220). Per l’occasione è scesa in campo la sua firma migliore (sic), il solito bigotto Piergiorgio Odifreddi (ecco qui due gruppi Facebook dedicati a lui: il matematico deficiente e Anch’io voglio essere querelato e/o denunciato da Odifreddi).

Risposte alle “terribili” accuse di Odifreddi.
Il giornalista Enzo Pennetta, su Libertà e Persona, gli ha dedicato un articolo. Il cavallo di battaglia di Odifreddi (oltre ad affermare: “anch’io non sono particolarmente impressionato dalla riproduzione di Pesce Delfino o Garlaschelli”), è la presunta incoerenza dei “fedeli” che rifiutano la datazione della Sindone ottenuta col metodo del radiocarbonio, accettando però l’autenticità delle reliquie di san Paolo dedotta in seguito ad una datazione eseguita con lo stesso metodo.

1) Anzitutto, è difficile sostenere che l’autorevole rivista scientifica “SIS magazine”, attraverso la quale la Società di Statistica italiana (oltre ad altri numerosi istituti) ha realizzato recentemente uno studio in cui dimostra la totale inattendibilità dei risultati al radiocarbonio e sposta la datazione della Sindone al I° secolo (crf. Ultimissima 12/4/10) sia composta da “fedeli” e religiosi.

2) In secondo luogo, l’atteggiamento diverso adottato ha una motivazione razionale. Infatti la Sindone, oltre ad essere un materiale diverso dalle reliquie di Paolo di Tarso, ha subito un percorso eccezionale per un reperto archeologico. E’ stata infatti esposta al pubblico e maneggiata ripetutamente nel corso dei secoli (sopratutto nella zona da cui si è prelevato il campione per la datazione), e sottoposta ad una contaminazione da parte dei fumi dell’incendio del 1532, ha subito un inquinamento del tessuto che ne rende difficoltosa la datazione. I resti attribuiti a san Paolo sono invece rimasti isolati dall’ambiente esterno e la probabilità di contaminazione è assolutamente minore.

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Mourinho, “special one” anche nella fede

Il personaggio sportivo del momento è senza dubbio Josè Mourinho. Si dice che nell’ultimo mese sia stato citato dai giornali più del Presidente del Consiglio. Per due anni consecutivi, nel 2004 e 2005, è stato indicato come miglior allenatore del mondo dall’IFFHS. Quest’anno ha portato l’Inter a vincere Coppa Italia, Campionato e recentemente anche la Champions League. Dal carattere estroverso e affascinante ha rilevato consensi da chiunque. Ma è anche un uomo certo della sua fede e non ha mai avuto remore o tentennamenti quando gli è stato chiesto di esporsi su questi argomenti. Ripercorriamo gli episodi dal 2008, anno della firma contrattuale con l’Inter.

Il 5 ottobre 2008, dopo essere stato fotografato mentre baciava un piccolo crocifisso, ha detto a Il Corriere della Sera: “Non sono superstizioso ma cattolico”. Alle domande de  Il Corriere dello Sport del 18 ottobre ha ribadito: “Io e la religione siamo amici. Sono cattolico, ho un’educazione tradizionale, con convinzione e fede. Quello è stato un momento, Adriano stava tirando il rigore, e me ne sono ricordato. La croce è qua con me, ho bisogno di un aiuto per il 2-0, per stare tranquillo”.

L’1 novembre 2008 su Il Corriere della Sera appare la precisazione da parte dello Special One su quanto fece alla fine di una partita a Reggio Calabria, quando si avvicinò ad un bambino disabile e gli donò un piccolo crocifisso. Il sindaco Scopelliti e molti tifosi pensarono che stesse facendo la carità e si indignarono. Mourinho ha risposto: “Il sindaco mi ha accusato di voler dare una moneta a un bambino disabile. In realtà a quel bambino io ho dato un crocifisso che mi aveva regalato mia moglie e che ho tenuto in tasca da tre-quattro anni a questa parte. È un crocifisso che mia moglie aveva comprato a Fatima e mi aveva regalato. Il sindaco mi ha insultato perché ha detto che volevo dare una moneta a quel bambino». Successivamente il primo cittadino ha chiesto scusa a Mourinho per l’equivoco.

La Gazzetta dello Sport il 18/5/10 gli chiede il segreto per diventare un tecnico tanto vincente. Lui risponde: “Prego tanto. Io sono una brava persona, sono cattolico e a volte Dio mi aiuta”. Il 5 marzo 2009 ha anche provocato scherzosamente i giornalisti dicendo: «Dio e dopo di lui io» (da Il Giornale).

Lunedì 25 maggio 2010, il quotidiano portoghese As ha intervista Mourinho in merito al suo rapporto con la religione. L’ormai ex allenatore dell’Inter ha risposto: “Prego Dio tutti i giorni”. Nel centro di allenamento dell’ Inter c’è, ha spiegato, c’è una cappella: ”ho potuto cosi parlare con Dio tutti i giorni nella casa di Dio’ (da TelevideoRai).

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Laicismo e pedofilia

Nasce su UCCR una prima scheda informativa sul problema degli abusi sessuali sui minori commessi da esponenti del laicismo e dell’ateismo nella storia moderna (e non). La pedofilia è un problema della secolarizzazione moderna e non solo della Chiesa. Purtroppo le notizie non sono facilmente reperibili poiché un senza dio che commette un abuso non fa notizia, al contrario di un cattolico e per di più riconoscibile come sacerdote.

Lungi dal voler difendere i preti che si sono macchiati di questo orribile atto, vogliamo sottolineare che il mondo laico (e anche noti affaristi, come riporta Il Foglio del 30/4/10), oggi scandalizzato, ha da sempre ha inneggiato la liberazione sessuale, bambini compresi. Gli stessi che oggi hanno usato i terribili atti pedofili di alcuni esponenti religiosi per creare una campagna anticlericale e ravvivare la propria ideologia (come hanno sottolineato anche alcune vittime), sono gli stessi che, oltre a commettere a loro volta gli stessi reati (sicuramente oltre lo 0,03% dei casi che riguardano sacerdoti cattolici), hanno sempre chiesto la legalizzazione della pedofilia e hanno offerto protezione ai pedofili. Senza Dio, tutto è possibile, sia per chi rifiuta apertamente Dio, sia per i religiosi che commettendo abusi sessuali si sono apertamente allontanati dal messaggio cristiano ed evangelico, diventando anticristiani. La pagina sarà in continuo aggiornamento, chi volesse segnalare altri casi può scriverci a redazione@uccronline.it



7 aprile 2010. Da La Repubblica, la notizia di abusi sessuali in una scuola scuola-convitto laica per vip nei pressi di Francoforte. L’ultimo caso risale al 1999 e sono almeno 40 le vittime degli abusi messi in atto “da più di otto insegnanti”, ma parla anche di “spaventosi abusi tra studenti”, forse a sottolineare la qualità dell’educazione ricevuta in questi posti. Almeno quattro studenti abusati si sono suicidati dopo aver terminato gli studi. Si tratta della Odenwaldschule, una scuola che promuovere la auto-determinazione della personalità e l’educazione anti-autoritaria, in opposizione alla cultura cristiana. Nella scuola è utilizzato il “tu” agli insegnanti e nell’ora di educazione fisica, ragazzi e ragazze, devono essere sempre senza vestiti, con lo scopo di liberarsi dalla morale (da Wikipedia e da 40 vittime di abusi in una scuola laica tedesca.).

8 marzo 2010. L’Associazione Nazionale Sociologi e l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha preso posizione contro l’ateo anticlericale e omosessuale Aldo Busi, ritenuto “pro-pedofilo” (da ASCA.it e OneTv.it). Nel suo libro “Manuale per il perfetto papà”, ha infatti spiegato che l’età per rapporti omosessuali ritenuta da lui lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, sarebbe adulto e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo. Nel 1996 (ne parleremo più sotto) ha dichiarato al Maurizio Costanzo Show: “ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube che riprende le dichiarazioni in diretta: guarda il video).

8 ottobre 2008. Frédéric Mitterrand, omosessuale e ministro della Cultura francese, è stato accusato dal quotdiano Front National e dal Partito socialista, di aver difeso, tra gli altri, Roman Polanski condannato per pedofilia e di aver scritto un libro nel 2005 in cui rivela orgogliosamente atti pedofili durante un suo tour sessuale in Thailandia. Dalla parte dell’intellettuale laico si è schierato il leader dei Verdi franco-tedeschi Daniel Cohn-Bendit, già difensore della pedofilia (di cui parleremo più sotto) (da Il Giornale e EuroNews).

24 febbraio 2009. I laicisti e anticlericali esponenti del Partito dei Pedofili Olandese hanno inveito contro la Chiesa: “L’Italia non è un paese liberale sulle questioni sessuali. La società italiana è conservatrice perché è la Chiesa che comanda da voi” (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).

27 marzo 2007. La laica Dacia Maraini, sulla scia dei filosofi illuministi praticanti del sesso anche con i figli, ha sostenuto nel periodo del ’68, che l’incesto è una pratica naturale. Ha ribadito il concetto nel 2007, difendendo involontariamente la religione: “La famiglia naturale? Non esiste, perché la natura è violenza, caos e incesto. Nel mondo naturale il più grosso mangia il più piccolo, il più robusto schiavizza il più debole, le madri si accoppiano con i figli, i padri con le figlie, i fratelli con le sorelle. In natura non esiste morale. L’incesto per esempio, presente in tutte le specie, anche nell’uomo, addirittura ammesso in certe circostanze storiche, è stato proibito. L’etica non è un prodotto della natura ma una difficile e nobile prassi che l’uomo avoca a sé, in nome di un Dio che sceglie di applicare la giustizia, concetto assolutamente contrario alla natura” (da Corriere della Sera).

2006. Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e deputato europeo radicale, nel 2006 ha difeso al TG2 il diritto dei pedofili olandesi ad avere il loro partito, il NVD. Il deputato, sempre in prima linea nell’accusare la Chiesa di pedofilia, ha più volte espresso il desiderio che essa venga regolata da leggi, così non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore” (da RadiciCristiane). Il grande feeling tra Partito Radicale e pedofilia, di cui si parlerà anche più sotto, è ben espresso nello studio che l’Associazione Famiglia Domani ha consegnato il 30 ottobre 2000 a tutti i senatori e deputati e all’ONU. Il Comitato per le Organizzazioni Non Governative dell’ONU ne ha deciso la sospensione dall’assise internazionale, verdetto poi non ratificato dal voto finale del Consiglio Economico e Sociale e quindi non reso esecutivo.

31 maggio 2006. Nasce il Partito Olandese dei Pedofili (NVD – Partij voor Naastenliefde, Vrijheid en Diversiteit – Amore del prossimo, libertà e diversità). E’ stato fondato da Marthijn Uittenbogaard, Ad van den Berg e Norbert de Jonge. Alcuni scopi sono: ridurre da 16 a 12 anni l’età minima per avere rapporti sessuali (per poi eliminare col tempo ogni diveto), abbassare almeno a 16 anni il limite per recitare in film a luci rosse, legalizzare la pornografia infantile, legalizzare la zoofilia (sesso con animali), assoluta libertà di circolare nudi in pubblico, legalizzare ogni droga, leggera e pesante che sia, per adulti e minorenni (vedi Repubblica). Gli esponenti citati hanno spesso insultato la Chiesa e la sua moralità (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).

12 giugno 2006. Alcuni articoli di giornale, nel giorno del centenario del laico poeta omosessuale Sandro Penna, che scriveva “Il cielo è vuoto. Ma negli occhi neri di quel fanciullo io pregherò il mio dio. Ma il mio dio se ne va in bicicletta o bagna il muro con disinvoltura..”, riportano che il poeta era ossessionato dai bambini e dai fanciulli e batteva le sponde del Tevere e gli orinatoi in cerca dei piccoli. Decisamente aperto alla pederastia e alla pedofilia (anche se non è certo che commise abusi), scrisse ad esempio: “«fanciullo non fuggire, non andare / solo. Non è per me che io lo dico. Io ti ho visto alla fronte un segno chiaro. / E tua madre non vede. Non vede l’amico» (Scuola). Oppure: “era con me un dolce fanciullo selvaggio che pieno / di ardire pur mi si avvinghiava tremando – tremavano forse le foglie / in tutte le siepi? – tenevalo io sotto il mio braccio voluttuosamente. / La notte era fosca e le tombe chiudevano i morti infelici. Il mio cuore / cercava la vita e l’amore” (L’amor di un fanciullo di dodici anni?). Ancora: «Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo / luogo selvaggio, a notte, per che fare? Non so. Non posso soffocare io questo / amore della vita”. (da Sandro Penna e i Maestrini dalla Penna Rossa).

30 agosto 2002. La casa editrice francese Gallimard (che predilige autori laici e comunisti, vedi Wikipedia) è finita sotto accusa di istigazione alla pedofilia da parte di un’associazione francese per la protezione dell’ infanzia, Enfant bleu. La causa sta nella pubblicazione di un libro intitolato Rose bonbon, scritto da un giovane intellettuale sinistramente emergente di nome Nicolas Jones-Gorlin. L’autore mette in scena un pedofilo che parla in prima persona e descrive le scene di palpeggiamenti di bambini. Il libro è stato dovuto ritirare dal commercio (da il Corriere della Sera ). Un altro editore è finito sotto inchiesta. Si tratta di Lèo Scheer, che ha promosso il libro Il entrait dans la légende, scritto da Louis Skorecki, critico cinematografico del quotidiano francese di sinistra Libération, fondato dall’ateo Sartre. Tratta di un serial killer pedofilo che, attraverso dettagliate descrizioni, sodomizza e squarta fanciullini e fanciulline (qui una recensione di un lettore).

16 marzo 2002 L’ateo radicale Marco Cappato ha difeso più volte il partito dei pedofili olandese. Ha anche dichiarato che la pedofilia debba essere regolata da leggi, in questo modo non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore”. Ha inoltre ricevuto una lettera da William Andraghetti, orgoglioso pedofilo (di cui parleremo più sotto), che scrive: «Gentile sig. Cappato: che cosa intendono fare i radicali nei riguardi del problema pedofilia? Io sono pedofilo e gradirei che il suo partito prendesse una posizione chiara sulla pedofilia. Grazie. William» (10/03/02). Cappato risponde il giorno stesso (10/03/2002): «Mi pare che i radicali siano stati e siano molto chiari nel denunciare i metodi da caccia alle streghe sui casi di pedofilia, così come il proibizionismo su internet e la sottovalutazione dell’impatto della pedofilia “domestica”». Due giorni dopo, una utente che si firma “Interdetta”, chiede spiegazioni riguardo a questo intervento ambiguo. La replica di Cappato è del 16/03/2002: «Al centro delle varie operazioni antipedofilia c’è stata la demonizzazione di Internet, con procedimenti penali anche a carico di chi ha semplicemente visitato siti pedofili» (da Archivio del Novecento).

5 dicembre del 2000. In un’intervista a Radio Vaticana, il politico Daniele Capezzone, che allora militava nelle file dei radicali di Marco Pannella, affermò «La pedofilia “al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato” (vedi Wikiquote). Il 28 aprile 2002 scrisse, assieme a Maurizio Turco, vicepresidente vicario del Partito Radicale, una lettera a Libero, nella quale si scagliava contro i provvedimenti informatici per bloccare il traffico di materiale pedopornografico in internet: “è del tutto inaccettabile la criminalizzazione di un orientamento sessuale (??) in quanto tale. Si tratta di affermare il diritto di tutti e di ciascuno a non essere condannati e nemmeno giudicati, sulla base della riprovazione morale che altri possono provare nei confronti delle loro preferenze sessuali. Criminalizzare i pedofili in quanto tali, al contrario, non serve a tutelare i minori, ma solo a creare un clima incivile…”

Gennaio 1999. Si scatena la bufera sull’ateo Alfred Charles Kinsey, biologo e sessuologo statunitense, celebre autore negli anni ’50 del famoso “Rapporto sulla vita sessuale”, uno dei testi fondamentali della rivoluzione culturale. Egli descrisse la capacità dei bambini di provare orgasmi, con l’intento di sdoganare la pedofilia. Questo studio ha protato alla proliferazione di gruppi per la libertà e i diritti sessuali che chiedono l’abbassamento delll’età di consenso dei rapporti sessuali. E’ stato rivelato che gli esperimenti che Kinsey ha attuato sui bambini siano stati in effetti dei veri e propri atti di pedofilia (da Wikipedia e WikiEnglish, video del 1998). Addirittura si è scoperto che alcuni risultati da lui ottenuti sulla condotta sessuale, che ha modificato i curriculum scolastici e l’ approccio all’ infanzia, sono stati basati, non su esperimenti scientifici, ma presi dal diario privato di un pedofilo che abuso’ di 317 bambini dagli 1 ai 14 anni. Tutto è stato confermato con amarezza da John Bancroft, direttore dell’ Istituto Kinsey dell’ Universita’ dell’ Indiana: “ricorrere a un pedofilo significa rinunciare a ogni base scientifica. Significa degradare l’ infanzia” (da Il Corriere della Sera 9/12/05 e Zenit.it 15/5/05).

14 novembre 1998. Il radicale William Andraghetti, già condannato per violenze sessuali su sei minori, scrisse al Partito Radicale di Marco Pannella chiedendo di potersi candidare nelle sua liste di Bologna, oppure di diventare “europarlamentare pedofilo”. Il pedofilo è stato difeso dal gruppo di scrittori Luther Blissett, collettivo anticristiano e legato al satanismo. Scrisse anche “Diario di un pedofilo”, pubblicato da Stampa Alternativa, casa editrice laicista. Nel libro sostenne che “il diritto di difendere il minore sta sovvertendo ogni altro diritto: bisogna mettere a nudo le violazioni del diritto a esistere come pedofilo”. E ancora: “non ho scelto di essere pedofilo, lo sono sempre stato e lo sono ancora. Come posso pentirmi di qualcosa che non ho scelto di essere?” (ricorda vagamente le frasi che si sentono dire oggi, in cui si sostituisce la parola omosessuale a quella di pedofilo) (da Corriere della Sera 14/11/98).

27 ottobre 1998. I Radicali Italiani hanno organizzato un convegno i dal titolo Pedofilia e Internet, vecchie ossessioni e nuove critiche, promosso sopratutto da Marco Pannella. Tra le motivazioni del convegno si legge: “siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell’ambito sessuale? In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato”. Hanno quindi lanciato parole di fuoco contro la legge 269 che, oltre a punire lo sfruttamento sessuale dei minori, obbliga anche gli Internet provider a una funzione di controllo e di censura dei contenuti pedopornografici, pena la chiusura e il sequestro dei server. Massimo Bordin, il trotskista direttore di Radio Radicale, e Roberto Cicciomessere, esponente del Partito Radicale e direttore di Agorà telematica, l’hanno definita “mostruosità giuridica”, legge da “caccia alle streghe”, “illiberale”, “antigarantista”, “cavallo di Troia contro Internet”. La presentazione di questo convegno nelle aule del Senato recitava: “essere pedofili […] non può essere considerato un reato; la pedofilia […] diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone”. Sul sito Internet dell’Associazione danese per la difesa dei pedofili “www.danpedo.dk” (ora è chiuso dalla polizia informatica) si potevano facilmente consultare gli atti del convegno sul cui sfondo è impresso il simbolo dell’associazione stessa: un uomo ed un bambino e due cuori (da InterLex). Radio Radicale è stata anche l’unica radio italiana a mandare in onda il vergognoso programma danese dal titolo “Papà posso toccarti l’uccello?” (da I radicali e pedofilia).

17 ottobre 1997. Viene pubblicato il libro The Political Journey of the Generation of 1968, del giornalista del New York Times e scrittore Paul Berman. L’autore ha suscitato molto scalpore anche perché ha scritto che molti attivisti del nascente movimento gay sperimentarono sin da piccoli, a scuola, o nei parchi, il “sesso tra giovanissimi e adulti”, nel clima appunto di sessualità sfrenata e “liberata” di quegli anni.

1996. Aldo Busi, noto ateo, anticlericale, radicale e omosessuale si è mostato aperto alla pedofilia. Al Maurizio Costanzo Show ha dichiarato: “ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube in cui alla fine di queste affermazioni si sente il pubblico applaudire. Le stesse persone probabilmente sono quelle che ora si scagliano contro la Chiesa (da Youtube). Busi ha anche incolpato addirittura i minori di essere provocatori verso gli adulti. Ha affermato: “non c’ è nulla di scandaloso se un ragazzo compie atti sessuali con un adulto e semmai sono i bambini a corrompere gli adulti e non viceversa”. Dopo le inevitabili polemiche, Busi ha sbraitato contro il cattolicesimo: “Ipocriti. Siete i soliti cattolici che nascete e crescete con l’idea di sesso legata alla colpa e al peccato”. Intervistato da Repubblica ha detto: “Può esistere una pedofilia blanda, quella praticata dai bambini sugli adulti. I bambini sono in certi casi corruttori degli adulti. Oggi cercano il capro espiatorio nel cosiddetto pedofilo, come ieri negli zingari, negli omosessuali, negli ebrei, nei palestinesi, nelle donne, ma anche i bambini hanno la loro brava sessualità e che gli adulti non devono più reprimerla” (da Repubblica 12/12/1996). Sul sito Ragione e Fede c’è una sua piccola ed interessante biografia.

Dal 1993 al 2003. In questi anni l’International Lesbian and Gay Assciation (ILGA), ovvero la più grande associazione di omosessuali a livello internazionale, ha contenuto al suo interno anche l’organizzazione per l’emancipazione della pedofilia: la North American Man-Boy Lovers Association (NAMBLA), compresi numerosi membri. Per questo motivo ha perso lo status consultivo all’ONU e ha dovuto, date le circostanze, eliminare i membri del partito dei pedofili (da Wikipedia).

5 febbraio 1993. Un articolo di Repubblica desta scalpore: Sartre e Simone “mangiabambine”. Louise Védrine, afferma di essere stata vittima da minorenne “degli impulsi dongiovanneschi” di Sartre (ateo) e della sua professoressa di filosofia Simone Beauvoir (atea), accusando quest’ ultima di aver svolto il ruolo di mezzana per procurare al suo compagno “carne fresca”, ovvero giovani fanciulle da lei “pregustate” prima di rifilargliele. Mostra anche le centinaia di lettere osè che il laicissimo Sartre le inviava (da La Repubblica 5/2/93). I due maestri di ateismo avevano già sottoscritto nel 1977 il famoso manifesto dove -in nome della «liberazione sessuale» — esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi (ne parleremo più sotto).

1990. Le associazioni omosessuali (COC) fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni, avvenuta nel 1990. Le condizioni poste furoo il consenso del giovane e il nulla osta dei genitori (da G.J.M. van den Aardweg, Matrimonio omosessuale e affidamento a omosessuali, 1998, p. 507 e da Pedofilia in Italia e cultura pedofila).

1983. Nasce il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, dedita alla difesa dei diritti civili delle persone LGBT. E’ una delle principali organizzatrici del Gay Pride di Roma e vede il transessuale Vladimir Luxuria tra i suoi esponenti ed è dedicata allo scrittore ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia Mario Mieli (di cui parleremo più sotto), promotore della pedofilia e della liberalizzazione sessuale del fanciullo (vedi anche Contro la Leggenda nera). L’intellettuale riteneva anche che omosessualità e pedofilia fossero correlate (da Gris.Imola.it).

1977. L’ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia, Mario Mieli, che considerava «opera redentiva», per entrambi, il sesso tra un adulto e un giovanissimo (e anche la necrofilia, la coprofagia e la pedofilia in senso stretto) ha pubblicato il suo libro Elementi di critica omessuale, nel quale ha scritto: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli. Elementi di critica omosessuale. Milano, Einaudi, 1977). E ancora: “la corporeità umana entra liberamente in relazioni egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra, inclusi i bambini e i nuovi arrivati di ogni tipo, corpi defunti, animali, piante, cose, annullando “democraticamente” ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie. A questa rivoluzione sociale sono di ostacolo i valori famigliari naturali e cristiani”. Morì suicida nel 1983. Col sostegno dei Radicali è nato il F.u.o.r.i. di Mario Mieli, centro culturale omosessuale che si ispira ai valori del suo beniamino (vedi anche Contro la Leggenda nera).

1977. I paladini dell’ateismo e dell’omosessualità firmarono un famoso manifesto dove -in nome della «liberazione sessuale» — esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi. I firmatari più famosi furono: i guru laicisti e atei radicali Sartre; Simone de Beauvoir; Michel Foucault; il politico socialista e materialista Jack Lang; l’ateo omosessuale Louis Aragon; il marxista omosessuale Roland Barthes; il filosofo ateo André Glucksman, autore nel 2004 del libro La terza morte di Dio. Perché l’Europa è ormai un continente ateo e nel resto del mondo invece si uccide per fede; Félix Guattari, ateo anarchico e psicoanalista nicciano; Bernard Kouchner, politico social-comunista francese, Guy Hocquenghem, scrittore omosessuale marxista; ecc. (da Il Foglio 17/4/10).

1975. Viene pubblicato il libro Le grand Bazar, scritto dal leader dei Verdi all’Europarlamento, l’ateo e anarchico Daniel Cohn-Bendit. Egli ha descritto i giochi a sfondo erotico dei bambini con gli insegnanti in un asilo riformato di Francoforte, mettendo in evidenza la dimensione pulsionale dell’infanzia e si è vantato di avere non solo raccomandato ma praticato il sesso con i minori lui stesso, quando era insegnante: «Mi è successo che qualche bimbo mi aprisse la cerniera dei pantaloni e iniziasse ad accarezzarmi. Io reagivo in modo diverso a seconda delle circostanze. Il loro desiderio mi creava dei problemi. E chiedevo: “Perchè giocate con me e non con gli altri?”. Ma quando loro insistevano, io li accarezzavo» Difendendosi dopo le richieste di dimissioni ha detto: “Liberale e libertario, io assumo su di me tutta intera l’ eredità della mia generazione [quella del ’68]». Ha promosso la legalizzazione della pedofilia sostenendo l’idea di “liberazione sessuale” dei bambini. Ha ribadito i suoi concetti anche durante il programma tv Apostrophes del il 23 aprile 1982. Il sito Libertà e Persona mostra il video della trasmissione. (dal Corriere della Sera 9/2001).

Ottobre 1974. Viene fondata in Inghilterra la Paedophile Information Exchange (PIE), un’associazione attiva nella legalizzazione della pedofilia. Keith Hose divenne quasi subito presidente ed ebbe numerosi collegamenti con il gruppo omosessuale Gay Liberation Front di Londa. Il gruppo omosessuale condivideva con il PIE la critica alla famiglia come struttura portante del sistema sociale. Inoltre era favorevole all’abolizione della età del consenso, organizzando una marcia apposita. In seguito il gruppo omosessuale si fuse con il gruppo dei pedofili (PIE). Venne sciolto solo nel 1984 (da Wikipedia).

1970. L’ideologa laica e radicale femminista Shulamith Firestone, nel suo “La dialettica dei sessi”, propose di separare sessualità da riproduzione e difende una sessualità “liberata”, senza confini, arrivando coerentemente ad auspicare la liceità dell’incesto, cioè della pedofilia. L’incesto, infatti, sarebbe un “tabù” che serve “solo a preservare la famiglia”. Sempre in nome della “liberazione sessuale di donne e bambini”, scrisse: “Dobbiamo includere anche l’oppressione dei bambini in ogni programma della rivoluzione femminista. Il nostro passo deve essere l’eliminazione della stessa condizione di femminilità ed infanzia, e si deve arrivare a far sì che tutti i rapporti intimi, anche quelli tra genitori e figli, adulti e piccini, includano anche la fisicità in senso lato” (da Il Foglio 17/4/10).

Anni 60. Il Gerd Koenen , giornalista e storico ha scritto: “Negli asili infantili più radicali le attività sessuali divennero parte integrante dei giochi”.. Anche Sergio Romano sul Corriere della Sera ha ricordato recentemente che negli “asili antiautoritari” o “asili alternativi” “venivano e vengono insegnati ai bambini «giochi erotici» per liberarli dai tabù sessuali. Si tratta delle scuole riformate secondo criteri relativi alla “nuova pedagogia”, che si distaccava dall’educazione tradizionale cristiana, nati intorno agli anni 1960.

1949. In quest’anno si rese pubblica la pederastia di Pier Paolo Pasolini, scrittore e poeta laico omosessuale. Sembra però che andasse oltre alla pederastia: Alberto Moravia ha narrato più volte infatti che, viaggiando in Africa e in Asia con lui, questi ogni sera partiva a caccia di adolescenti: e talmente giovani che (è ancora Moravia a riferirlo) spesso quel suo amico e collega pederasta tornava in albergo pieno di lividi per le botte ricevute dai genitori infuriati (vedi Pasolini e Bologna).

1936. L’ateo marxista Wihelm Reich, già allievo di Freud, scrisse “La libertà sessuale”, stampata in Italia da Feltrinelli nel 1963. Nel libro si predica la distruzione del modello familiare naturale, ritenuto oppressivo anzitutto per la libertà sessuale del bambino, per la sua “genialità spontanea e priva di complessi di colpa”, negata brutalmente dalla concezione cristiana e “borghese” della famiglia (da Il Foglio 30/3/10).

1934 Balthus, pittore del laicismo francese raggiunse l’apice rispetto ai suoi molti dipinti di giovani fanciulle ritratte in un contesto erotico. In un suo quadro del 1934, “Lezioni di chitarra” presenta una donna che sottopone una bambina a molestie sessuali. E’ il suo quadro più famoso ed è valutato in miliardi. Ad un amico scrisse: “Sto preparando una nuova tela. Una tela piuttosto feroce. Posso arrischiare a perlartene? Figurati se non posso parlarne con te – E’ una scena erotica, non è una di quelle piccole infamie che ci si mostra clandestinamente dandosi colpetti di gomito. No, io voglio declamare alla luce del sole, con sincerità e partecipazione, tutta la tragedia e l’emozione di un dramma della carne, proclamare a gran voce le incrollabili leggi dell’istinto. Morte agli ipocriti!” (da Wikipedia).

1905. Esce uno studio di Sigmund Freud, celebre psicoanalista ateo, che raccoglie i Tre saggi sulla teoria sessuale. Esso ha indubbiamente offerto argomenti a chi cercava alibi alla propria perversione pedofila. Le teorie freudiane non hanno mai dato apertamente legittimità alla pedofilia, prò alcune di queste, come la visione del bambino come “perverso polimorfo”, il primato assegnato alle pulsioni sessuali nello sviluppo della personalità o la “repressione” di tali pulsioni quale causa di nevrosi, si sono facilmente prestate a volgarizzazioni approssimative e strumentali. Questo studio e queste teorie sono state tra l’altro in parte abbandonate dalla stessa comunità psicanalitica. Un suo allievo, Wilhelm Reich (di cui abbiamo parlato sopra), psichiatra comunista ha usato questo studio scientifico per invore la “liberazione sessuale” dei bambini (da Europa oggi e Wikipedia).

1700. Il noto filosofo illuminista Jean Jacques Rousseau, profeta dell’educazione relativista e laicista dopo aver avuto cinque figli dalla sua compagna, se ne libera rapidamente depositandoli nell’ospizio dei trovatelli. Credente nella assoluta bontà delle sensazioni, a Venezia si compra per pochi franchi una bambina di dieci anni per allietare sessualmente le sue serate (da Jean-Jacques Rousseau, Le Confessioni, Biblioteca Universale Rizzoli, aprile 2001, p.28).

Tra il I° a.C. e IV° secolo a.C. Presso i Romani la pederastia ha continuato a essere praticata: il ragazzino libero è sostituito dallo schiavo e dal figlio dello schiavo e, talvolta, dal nemico sconfitto. Plutarco racconta che i romani usavano mettere al collo dei figli una bulla d’oro, affinchè, «quando giocavano nudi, non venissero scambiati per degli schiavi e fatti oggetto di tentativi di seduzione» (da Plutarchus, Dell’educazione dei figliuoli, G.C. Sansoni, Firenze, 1916, p. 52). Il Cristianesimo fornì le basi religiose per la condanna di ogni comportamento non eterosessuale ed in quanto tale “contra naturam”, non naturalmente preordinato alla procreazione (da Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità).

Tra I° e III° secolo d.C. Il mondo pagano non tutelò sufficientemente i diritti del fanciullo, mentre la tutela piena di questi diritti è stata uno dei cardini della restaurazione morale operata dal Cristianesimo. Alle teorie dei filosofi e dei legislatori della società pagana, vengono contrapposte le dottrine della società cristiana, i principi della nuova religione. I Padri e gli scrittori ecclesiastici dei primi secoli sono unanimi nel condannare l’infanticidio, l’esposizione, la vendita dei fanciulli (da Barnaba Pseudo, Epistola, cap. XIX). L’argomento dei diritti del fanciullo come “persona”, soggetto di diritto, è trattato da Sant’Agostino con notevole ampiezza (da Vita di S. Agostino). La Chiesa, anche grazie a Costantino Magno, stabilisce gravissime pene contro coloro che abusano della debolezza della giovane età. Le innovazioni del Cristianesimo esercitarono una decisa influenza sull’ordine giuridico, specialmente quando il Cristianesimo ottenne il riconoscimento ufficiale dallo Stato. Sempre la Chiesa cominciò ad allestire asili, orfanotrofi che sorgono all’ombra dei suoi templi e dei monasteri. Gli amanuensi cristiani distrussero i testi che parlavano di pedofilia (da Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità).

Tra VI e IV secolo a.C. . La pedofilia ebbe la massima diffusione in età pre-cristiana, sopratutto tra Sparta e Atene. Essa consisteva in una relazione sessuale tra adulti maschi e adolescenti, spesso all’interno di un’esperienza spirituale e pedagogica attraverso la quale l’amante adulto trasmetteva le virtù del cittadino. Il coinvolgimento di molti maestri del tempo, tra cui Socrate e Platone, così come la poesia di Alceo e Anacreonte rendono possibile un’ingente quantità di documenti sulla pederastia, considerata lecita e riconosciuta come forma pedagogico-educativa (da C. Schinaia, Pedofilia, Pedofilie. La psicoanalisi e il mondo del pedofilo, Bollati Boringhieri, Torino, 2001 p. 110. e da Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità). Platone aveva indicato come presupposto filosofico dell’insegnamento l’eros, che è nello stesso tempo desiderio, piacere e amore. Weitbrecht ha sostenuto che tra l’amore psichico e spirituale dell’adulto verso il giovane discepolo da lui educato e formato e il graduale scivolamento verso la pedofilia sensuale il passo è breve (H.J. Weitbrecht, Compendio di psichiatria, trad. it. Piccin, Padova, 1970, p. 31. Plutarco ha affermato che nonostante le norme, le violenze sessuali su bambini di età inferiore ai 12 anni da parte di pedagoghi e insegnanti dovevano avvenire regolarmente (Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità).



Conclusione. Sottolineiamo che sovente molte di queste persone, di questi “liberatori”, si scagliarono con virulenza proprio contro la chiesa, contro i “puritani”, contro il pensiero cristiano in generale, reo di opprimere la libera sessualità, di imporre regole e divieti. L’esplosione della secolarizzazioneha prodotto la “liberazione sessuale”, con disgregazione della famiglia, pornografia, pedofilia, esplosione del numero dei divorzi, instabilità dei bambini, boom di suicidio adolescenziale ecc.

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