Mourinho, “special one” anche nella fede

Il personaggio sportivo del momento è senza dubbio Josè Mourinho. Si dice che nell’ultimo mese sia stato citato dai giornali più del Presidente del Consiglio. Per due anni consecutivi, nel 2004 e 2005, è stato indicato come miglior allenatore del mondo dall’IFFHS. Quest’anno ha portato l’Inter a vincere Coppa Italia, Campionato e recentemente anche la Champions League. Dal carattere estroverso e affascinante ha rilevato consensi da chiunque. Ma è anche un uomo certo della sua fede e non ha mai avuto remore o tentennamenti quando gli è stato chiesto di esporsi su questi argomenti. Ripercorriamo gli episodi dal 2008, anno della firma contrattuale con l’Inter.

Il 5 ottobre 2008, dopo essere stato fotografato mentre baciava un piccolo crocifisso, ha detto a Il Corriere della Sera: “Non sono superstizioso ma cattolico”. Alle domande de  Il Corriere dello Sport del 18 ottobre ha ribadito: “Io e la religione siamo amici. Sono cattolico, ho un’educazione tradizionale, con convinzione e fede. Quello è stato un momento, Adriano stava tirando il rigore, e me ne sono ricordato. La croce è qua con me, ho bisogno di un aiuto per il 2-0, per stare tranquillo”.

L’1 novembre 2008 su Il Corriere della Sera appare la precisazione da parte dello Special One su quanto fece alla fine di una partita a Reggio Calabria, quando si avvicinò ad un bambino disabile e gli donò un piccolo crocifisso. Il sindaco Scopelliti e molti tifosi pensarono che stesse facendo la carità e si indignarono. Mourinho ha risposto: “Il sindaco mi ha accusato di voler dare una moneta a un bambino disabile. In realtà a quel bambino io ho dato un crocifisso che mi aveva regalato mia moglie e che ho tenuto in tasca da tre-quattro anni a questa parte. È un crocifisso che mia moglie aveva comprato a Fatima e mi aveva regalato. Il sindaco mi ha insultato perché ha detto che volevo dare una moneta a quel bambino». Successivamente il primo cittadino ha chiesto scusa a Mourinho per l’equivoco.

La Gazzetta dello Sport il 18/5/10 gli chiede il segreto per diventare un tecnico tanto vincente. Lui risponde: “Prego tanto. Io sono una brava persona, sono cattolico e a volte Dio mi aiuta”. Il 5 marzo 2009 ha anche provocato scherzosamente i giornalisti dicendo: «Dio e dopo di lui io» (da Il Giornale).

Lunedì 25 maggio 2010, il quotidiano portoghese As ha intervista Mourinho in merito al suo rapporto con la religione. L’ormai ex allenatore dell’Inter ha risposto: “Prego Dio tutti i giorni”. Nel centro di allenamento dell’ Inter c’è, ha spiegato, c’è una cappella: ”ho potuto cosi parlare con Dio tutti i giorni nella casa di Dio’ (da TelevideoRai).

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Un commento a Mourinho, “special one” anche nella fede

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  1. Antonio ha detto

    Il più grande allenatore del mondo cattolico? Non fa che rendermi ancora più felice. Questo articolo arriva in un momento in cui sto ancora festeggiando per l’Inter, potete pensare quanto io sia contento, nonostante ovviamente mi dispiace che lui sia andato al Real. Grande Josè, anche le sue lacrime hanno mostrato che pur essendo eccentrico, è una persona vera, e non ha avuto timore a dire la verità anche sulla Fede. Grande.

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