Benedetto XVI e le dimissioni nel giorno del Carnevale tedesco
- Ultimissime
- 29 Ott 2025

Mons. Gänswein spiega la scelta dell’l’11 febbraio per le dimissioni di Benedetto XVI: non c’entra il Carnevale tedesco. Per Andrea Cionci era una prova decisiva della falsa abdicazione.
Torniamo brevemente sulle dimissioni di Benedetto XVI.
E’ stato mons. Georg Gänswein, storico segretario personale di Benedetto XVI, a parlarne e un lettore tedesco che segue la versione inglese della nostra testata web ci ha chiesto chiarimenti su quanto ha detto.
Intervistato dall’emittente televisiva cattolica tedesca “K-TV”, mons. Gänswein ha accennato al perché il Papa emerito si dimise l’11 febbraio 2013, considerato in Germania il “Lunedì delle Rose”, giorno del carnevale (Rosenmontag).
Benedetto XVI, le dimissioni e il Carnevale tedesco
L’intervistatrice Athinea Andryszczak ha ricordato a mons. Georg, con un velo di ironia, che il Papa emerito si dimise il lunedì di Carnevale del 2013 e «molti pensarono che la notizia fosse una “fake news”», ricorda Andryszczak, «uno scherzo di Carnevale».
La questione «va un po’ spiegata», ha risposto mons. Gänswein.
Quella data fu scelta «non perché in Germania fosse Carnevale, ma perché l’11 febbraio è un giorno festivo in Vaticano: proprio in quella data, nel 1929, furono firmati i Patti Lateranensi. Era quindi un giorno libero».
Inoltre, ha aggiunto, l’11 febbraio era già stato «convocato un concistoro, cioè una riunione dei cardinali, per comunicare alcune canonizzazioni».
Una volta fissata la data, però, si accorsero che coincideva proprio con il lunedì di Carnevale in Germania ma «ormai era troppo tardi» per cambiare. «Posso capire che in Germania qualcuno abbia pensato che fosse una notizia falsa, ma — come detto — il papa aveva scelto l’11 febbraio, non il giorno di Carnevale».
Il motivo dell’11 febbraio 2013 fu quindi aver individuato «un momento in cui i cardinali fossero presenti» perché «sono stati loro a eleggerlo, e voleva che fossero loro i primi a ricevere la notizia».
Poi, naturalmente, si considerò che c’era anche un collegamento simbolico con la festa della Madonna di Lourdes, quindi «un giorno liturgicamente significativo». Ma non fu il motivo principale, «no, non direttamente». E per quanto riguarda il lunedì di Carnevale in Germania «questo, davvero, non era sul radar vaticano».
Una coincidenza simpatica
Le parole di Gänswein si accordano con quanto lo stesso Ratzinger confessò a Peter Seewald in “Ultime Conversazioni” sul fatto di non essere stato «consapevole» che fosse il lunedì di carnevale in Germania. D’altra parte, si comprende che non potesse essere in cima ai suoi pensieri.
In quel caso Ratzinger diede più peso al nesso con la Madonna di Lourdes e non specificò, come oggi fa mons. Gänswein, che la data fu scelta per farla coincidere con il concistoro dei cardinali a Roma.
Si tratta di piccolezze ed è anche un episodio simpatico se si pensa ai fedeli cattolici tedeschi che quel giorno di Carnevale pensarono a uno scherzo dei media locali.
Per Andrea Cionci una prova decisiva!
Ma c’è qualcuno che incredibilmente ha preso sul serio tutto questo.
Il Carnevale tedesco è diventato un dettaglio tremendamente importante per chi cercava prove per delegittimare Papa Francesco, sostenere la sua invalida elezione e avvalorare un intricato complotto sulle finte dimissioni di Ratzinger.
Parliamo dello scrittore e tenore lirico Andrea Cionci che, a questa vicenda del Carnevale, ha dedicato video, articoli e un capitolo del suo libro “Codice Ratzinger” (ByoBlu 2022).
Qual è la tesi di Cionci?
Che Benedetto XVI scelse appositamente l’11 febbraio per far capire (a chi?) che le sue dimissioni sarebbero state uno scherzo di Carnevale. Anzi, in uno dei pochi articoli su “Libero” che ancora non gli sono stati cancellati, si legge: «Una gigantesca, storica “beffa di Carnevale”»1A. Cionci, “Joseph Ratzinger, l’indicibile: l’enigma che sconvolge il Vaticano, attenzione a questa frase”, Libero 22/09/2021.
Nel suo libro aggiunge anche un’altra prova pazzesca, che ancora sta facendo tremare le colonne di San Pietro!
E’ andato infatti a recuperare uno dei tanti autori di cui era appassionato Joseph Ratzinger quando era giovane studente, ovvero Karl Valentin che, guarda caso, morì proprio l’11 febbraio del 1948. Ecco, vedi: tutto torna!
Cionci, meno prove dei partecipanti
Non sorprende che lo stesso mons. George Gänswein le definì «elucubrazioni personali instradate più sulla scia del Codice da Vinci di Dan Brown che su binari logici e ragionevoli»2G. Ganswein, “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”, Piemme 2023, p. 218.
Fortunatamente, sempre meno persone sono ancora disposte a dar credito a questa vicenda, a maggior ragione dopo la pubblicazione della lettera inedita di Benedetto XVI.
Certo, Cionci insiste legittimamente con il suo libro, il quale però contiene meno prove di quante persone assistano alle sue conferenze (qui sotto l’ultima presentazione a Sulmona).

















1 commenti a Benedetto XVI e le dimissioni nel giorno del Carnevale tedesco
Non mi stupisce che le sciocchezze di Cionci siano in qualche modo legate a pagliacci e carnevale 😀