I pantaloni di Leone XIV fanno litigare Cionci e Minutella
- Ultimissime
- 26 Giu 2025
Andrea Cionci e Alessandro Minutella, ex sodali della brigata anti-Bergoglio, si scomunicano a vicenda. Il casus belli? Vicende di sartoria legate a Leone XIV.
Quella tra Andrea Cionci e Alessandro Minutella sta diventando una vera guerra a colpi di sartoria!
Nel 2025, mentre il mondo si trova in una guerra mondiale spezzata su più fronti e la Chiesa affronta questioni teologiche, pastorali e morali complesse, ci sono due italiani che rivendicano di rappresentare il vero e autentico cattolicesimo.
Lo scomunicato Minutella e il non praticante Cionci
Il primo è il baritono romano Andrea Cionci, autore della tesi cospirazionista sulla volontaria prigionia di Benedetto XVI in Vaticano e sull’invalidità di Papa Francesco.
Lo avevamo lasciato qualche settimana fa mentre pretendeva che il Vaticano gli provasse se Leone XIV è stato eletto non da tutti i cardinali ma solo dai 25 che ritiene “validi” (quelli nominati da Wojtyla e Ratzinger), unico criterio per ammetterne l’autenticità.
Il secondo è un suo ex sodale, il palermitano Alessandro Minutella che nel 2017 si è convinto delle tesi di Cionci e ha iniziato a condannare la Chiesa come “falsa” e “prostituta” e a denunciare Papa Francesco come “antipapa massone”.
Mentre Minutella è stato scomunicato per eresia e scisma e ridotto allo stato laicale nel 2018, Cionci non proclama alcuna fede religiosa e si dichiara “non praticante”.
Pur chiedendo ai preti rigorosamente scomunicati di celebrare Messa prima delle sue conferenze, Cionci ammette infatti di non parteciparvi personalmente in quanto «non esplicito le mie credenze»1A. Cionci, in “Scoop! Andrea Cionci spiega i motivi del suo dissidio con don Alessandro Minutella”, canale YouTube di Diego Fusaro 26/10/2024.
Cionci ha sempre esaltato Minutella, venendo da lui ospitato più volte fino al 2024 e inneggiando al fatto che «il popolo cattolico rimasto fedele alla Chiesa papale ha triplicato il sostegno per il sacerdote» dopo la scomunica2A. Cionci, in “Scoop! Andrea Cionci spiega i motivi del suo dissidio con don Alessandro Minutella”, canale YouTube di Diego Fusaro 26/10/2024.
Effettivamente Minutella ha creato attorno a sé una vera e propria setta —prettamente virtuale- formata da migliaia di seguaci, qualche nome noto (il turbo-filosofo Diego Fusaro) e alcuni sacerdoti-, autodefinitosi “Piccolo resto cattolico” (un gruppo interno di soli preti che resistono alla “falsa chiesa” si chiama invece “Sodalizio Sacerdotale Mariano”).
Lo scisma tra Minutella e Andrea Cionci
Tutto bello fino al 2024, quando arriva il primo scisma.
Cionci e Minutella, i due grandi animatori del “Piccolo resto cattolico”, si sono “scomunicati” a vicenda.
Nell’ottobre 2024 Andrea Cionci in una conferenza (audio pubblicato da Diego Fusaro3A. Cionci, in “Scoop! Andrea Cionci spiega i motivi del suo dissidio con don Alessandro Minutella”, canale YouTube di Diego Fusaro 26/10/2024) ha infatti ridicolizzato il “Sodalizio mariano” di Minutella di farsi abbindolare da fanta-profezie proclamate dalla «veggente di non so cosa». Sostanzialmente, ha detto, «non c’è più la possibilità di lavorare insieme» quando «l’aspetto profetico sopravanza l’aspetto giuridico» e le «profezie sovrastano il logos».
Il vero casus belli però si è verificato quando padre Giorgio Maria Faré -frate carmelitano a lungo collaboratore de “La Nuova Bussola Quotidiana” (l’ultimo articolo nel maggio 2024), come lo stesso Cionci-, è stato a sua volta scomunicato dalla Santa Sede nel novembre 2024, annunciando però ricorso per via canonica sostenuto da Cionci.
Minutella ha reagito con furore, accusando -con evidente ragione- i due di incoerenza perché tramite il ricorso avrebbero riconosciuto la giurisdizione della falsa Chiesa guidata da Papa Bergoglio.
Verso fine 2024, Minutella si è ulteriormente adirato perché Cionci ha invitato Farè a celebrare Messa a Manerba Del Garda quando nei pressi c’era anche lo stesso Minutella. Così, quest’ultimo, ha delegittimato Cionci come “mosso dal Diavolo”, definendolo “blatta” e “scarafaggio”4“Blatte”, rifondazioni, conclavi, Padre Faré, diritto canonico: chiarimenti a don Minutella e al SSM, canale YouTube di Andrea Cionci, 22/10/2024.
Cionci ha replicato stizzito:
«Sono stato trattato da don Alessandro in un modo intollerabile. Prenderò una pausa dal mondo clericale perché sono rimasto un po’ turbato. Non trovo corretto definire blatta e scarafaggio un alleato che da 4 anni difende Minutella a prezzo della sua visibilità»5“Blatte”, rifondazioni, conclavi, Padre Faré, diritto canonico: chiarimenti a don Minutella e al SSM, canale YouTube di Andrea Cionci, 22/10/2024.
Ci si domanda di quale prezzo da pagare parli Cionci visto che quel pizzico di visibilità mai avuta prima l’ha raggiunta proprio grazie alle sue “elucubrazioni personali”, come caritatevolmente definite da mons. Georg Gaswein6G. Ganswein, “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”, Piemme 2023, p. 218.
Segnaliamo poi che, naturalmente, anche Farè e Cionci sono progressivamente diventati nemici e oggi si combattono tra loro.
Lo stesso fanno i rispettivi seguaci tanto che ormai entrambi sono costretti a moderare gli insulti rivolti all’altro quando compaiono sotto i loro video7Ultime conversazioni con Padre Farè, canale YouTube di Andrea Cionci, 05/06/2025.
Il “Piccolo resto cattolico” si è di fatto sciolto nel più tipico “tutti contro tutti”, destino implacabile di ogni gruppo autocefalo. Ma ne parleremo meglio tra qualche giorno.
Minutella, Cionci e i pantaloni di Leone XIV
Veniamo all’attualità.
La faida tra Cionci e Minutella si è aggravata enormemente con la nomina di Leone XIV.
Mentre Minutella ha scelto la coerenza -ancora una volta!-, non riconoscendo neppure il successore di Francesco, Cionci si è rimangiato tutto ciò che ha scritto nel suo “Codice Ratzinger” (ad esempio che «tutta la linea successoria di Bergoglio è antipapale»8A. Cionci, Codice Ratzinger, Byoblu 2022, pp. 47, 67) e sta subdolamente cercando di saltare sul carro di Papa Prevost, ammiccando alla possibilità che possa essere un papa autentico.
E’ molto divertente leggere le motivazioni dell’uno e dell’altro, entrambi passati dal brandire dilettantisticamente il codice canonico a tematiche sartoriali!
Per riconoscere l’autenticità di chi siede sul trono di Pietro, ci dicono i due luminari, basterebbe infatti guardare cosa indossa come vestiario. La fantomatica “Magna Quaestio” si è così ridotta a una semplice faccenda di pantaloni e fasce ricamate.
La tesi di Cionci sui pantaloni di Leone XIV
Cionci usa infatti come possibile “prova” della validità di Leone XIV il fatto che sotto la sua talare siano spuntati prima dei pantaloni neri e, dopo qualche giorno, bianchi!
«Leone X esce dalla vettura e mostra i pantaloni, alzando di qualche centimetro la sua talare», dice in un video9Gradualità: Leone XIV passa dai pantaloni NERI bergogliani a quelli BIANCHI da papa, canale YouTube di Andrea Cionci, 19/05/2025. «E vediamo che indossa i pantaloni neri».
Poi però, pochi giorni dopo, «Leone XIV è salito sulla papamobile elettrica di Bergoglio con lo stemma di Bergoglio, purtroppo. Però che cosa ci fa vedere? Guardiamo un poco insieme. Ecco, vedete? Indossa i pantaloni bianchi. È passato dai pantaloni neri del gesuita antipapa usurpatore ai pantaloni bianchi da Papa»10Gradualità: Leone XIV passa dai pantaloni NERI bergogliani a quelli BIANCHI da papa, canale YouTube di Andrea Cionci, 19/05/2025.
Non deve sorprendere la follia dell’attribuire a Leone XIV l’intenzione di voler mostrare appositamente il colore dei suoi pantaloni, su questo modus operandi, come già spiegato, Cionci ha costruito tutto il suo psico-thriller ai danni di Benedetto XVI.
Minutella contro Cionci: “Ridicolo”
La pensa così lo stesso Minutella, il quale dice di essersi sbellicato dalle risate di fronte a tali “ragionamenti”: «Cionci rischia il ridicolo»11DOV’È LO STEMMA SULLA FASCIA DI PREVOST? RIFLESSIONE DI DON MINUTELLA, canale YouTube di Radio Domina Nostra, 24/05/2025.
L’ironia dell’ex prete è servita su un piatto d’argento: «Cionci dimostra che Prevost sarebbe Papa perché va a guardare il momento in cui si alza la sottana e si vedono i pantaloni bianchi mentre Bergoglio li portava neri, sentite un po’ che roba!»12DOV’È LO STEMMA SULLA FASCIA DI PREVOST? RIFLESSIONE DI DON MINUTELLA, canale YouTube di Radio Domina Nostra, 24/05/2025.
Tra lo sghignazzare degli adepti presenti davanti a lui, Minutella deride Cionci: «Quindi Bergoglio non era il Papa perché portava i pantaloni neri e Prevost è Papa perché indossa i pantaloni bianchi. Siccome da noi gelatai e pasticceri portano i pantaloni bianchi, non vorrei che ci fosse un’invasione di pontefici!»13DOV’È LO STEMMA SULLA FASCIA DI PREVOST? RIFLESSIONE DI DON MINUTELLA, canale YouTube di Radio Domina Nostra, 24/05/2025.
Tuttavia la contro-proposta di Minutella non è meno folle di quella di Cionci: ritiene infatti di aver scoperto a sua volta il segreto del secolo, altro che pantaloni bianchi!
Né Bergoglio, né Prevost -al contrario dei loro predecessori-, indossano nella fascia attorno alla talare bianca lo stemma pontificio! Le prove fotografiche sono chiare: un segno inequivocabile, teologico e visivo: non sono papi. Punto.
«Dove sono le chiavi di Pietro? Dove lo stemma?», incalza il santone palermitano davanti a foto proiettate in diretta su YouTube, con tanto di cerchietti rossi14DOV’È LO STEMMA SULLA FASCIA DI PREVOST? RIFLESSIONE DI DON MINUTELLA, canale YouTube di Radio Domina Nostra, 24/05/2025. Lì dove tutti vedono solo una fascia liscia, lui legge il segno di un’altra usurpazione.
Cionci replica nel suo stile
Pur senza citare Minutella, Andrea Cionci non si è certo tirato indietro dalla sfida sartoriale lanciatagli dall’ex alleato.
In un successivo video15Stemma sulla fascia: dal “vorrei ma non posso” di Bergoglio, al “posso ma non vorrei” di Leone XIV?, canale YouTube di Andrea Cionci, 25/05/2025 si è occupato proprio della mancanza dello stemma pontificio sulla talare di Leone XIV, imbastendo la sua tipica supercazzola.
Ecco la risposta di Cionci: se a Bergoglio fu impedito dall’amministrazione (chi??) di indossare lo stemma sulla fascia, Leone XIV vorrebbe volontariamente conservare alcuni aspetti esteriori di Papa Francesco per creare una specie di continuità apparente, ma a livello puramente superficiale.
Insomma, di nuovo il solito “processo alle intenzioni” con cui cerca di salvarsi sempre e sul quale ha costruito il suo inconcludente “Codice Ratzinger”.
Cosa resta del “Piccolo resto cattolico”
Del “Piccolo resto cattolico” restano solo le faide tra stemmi mancanti e colori dei pantaloni, dove l’autenticità del Vicario di Cristo si gioca tra sartoria e araldica.
Le migliaia di adepti vengono sballottati gli uni contro gli altri e, come si legge dai commenti ai video citati, trasportati in una spirale sempre più profonda.
Quello che colpisce non sono tanto i contenuti, quanto la perfetta simmetria delle due posizioni, pur apparentemente opposte. Cionci e Minutella si accusano a vicenda, ma sono facce della stessa medaglia gnostica.
Entrambi fanno di Benedetto XVI una maschera, una caricatura per giustificare le loro psico-narrazioni e tener viva l’attenzione su loro stessi.
Entrambi trattano la Chiesa come un sistema da decodificare con chiavi esoteriche: il linguaggio nascosto, il simbolo mancante, l’orlo del pantalone.
Entrambi fanno della religione una teologia del sospetto, dove la Tradizione si riduce alla lettura compulsiva dei gesti, dei significati celati, delle pieghe, delle omissioni, degli abiti.
Cionci deride Minutella, Minutella deride Cionci. Ecco i leader del “resto cattolico” con cui Dio manterrebbe intatta la vera fede nell’apostasia di Roma.
0 commenti a I pantaloni di Leone XIV fanno litigare Cionci e Minutella