Gli abitanti di Kiev accolti nella cattedrale e nelle chiese

Gli abitanti di Kiev trovano riparo nelle parrocchie e nel rifugio costruito sotto la cattedrale della Risurrezione. L’altro volto della guerra è quello della carità.

 

Fin da giovedì scorso, primo giorno dell’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina, abbiamo raccontato l’altro volto della guerra: la carità.

Già nelle prime ore la Caritas europea è scesa in campo coordinando una vasta rete di soccorso al popolo ucraino.

Al di fuori dei confini, nel frattempo, parrocchie e fedeli in Romania, Polonia e Moldavia hanno attrezzato strutture per accogliere i profughi provenienti dal territorio ucraino.

Nella capitale, Kiev, sono però ancora rimaste moltissime persone, soprattutto chi non ha potuto scappare. Molte di loro sono state accolte nel rifugio anti-aereo sotto la cattedrale della Resurrezione di Kiev.

 

Le immagini sono state diffuse dal Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore situato a Roma.

 

 

Nei sotterranei anche l’arcivescovo ucraino.


Nei sotterranei della cattedrale c’è anche mons. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo della Chiesa greco-cattolica ucraina, il comunicato riferisce che «non è al momento raggiungibile e non può rilasciare dichiarazioni».

«A fianco della sua popolazione», prosegue la nota, «chiede di unirsi a lui e al suo popolo nelle preghiere perché l’Ucraina sia preservata dell’aggressione ingiusta. La priorità, per la Chiesa greco-cattolica ucraina, è, e sempre sarà, la vicinanza alla popolazione ferita».

Papa Francesco, si legge ancora, è in contatto costante con mons. Shevchuk, lodando «la scelta di rimanere tra la gente e a servizio dei più bisognosi, mettendo anche a disposizione i sotterranei della cattedrale greco-cattolica della Resurrezione di Kiev per dare rifugio alle persone».

Il rappresentate dell’arcivescovado maggiore di Kiev a Roma è don Andriy Soletskyy, il quale racconta che tutte le parrocchie e le strutture pastorali in Ucraina sono diventate rifugi dai bombardamenti. «Era accaduta una cosa simile nel 2014 durante la “rivoluzione della dignità” quando ad esempio la Cattedrale era diventata un ospedale di campo».

La redazione

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