L’esplosione iniziale del cristianesimo: come spiegarla? Il libro di Bart D. Ehrman

Com’è possibile che una minuscola “setta dell’ebraismo”, come viene sociologicamente definita, abbia potuto conquistare l’Impero Romano e dominare il mondo occidentale? Parliamo del cristianesimo e della sua incredibile espansione demografica. Il nuovo ed interessante libro dello studioso Bart D. Ehrman affronta la questione storica, regalando notevoli sorprese.

La risposta più banale alla rapida diffusione della religione cristiana, la spiegazione che arriverebbe da un Corrado Augias qualsiasi (copiando da Voltaire, Gibbon e Burckhardt), per intenderci, chiamerebbe in causa l’appoggio politico dato dall’imperatore Costantino. «Non fu Costantino a convertirsi al cristianesimo, ma il cristianesimo a trasformarsi in religione imperiale», scrive l’ex conduttore televisivo Augias in Disputa su Dio e dintorni (Mondadori 2010). Ovvero, quella dell’imperatore non sarebbe stata una vera conversione religiosa ma una mossa politica per servirsi del cristianesimo come “strumento di governo”. Dall’altra parte, la religione cristiana avrebbe beneficiato del sostegno imperiale per diffondersi a macchia d’olio.

Di tutt’altro avviso l’agnostico B.D. Ehrman, esperto di cristianesimo primitivo e docente presso l’Università della Carolina del Nord. Uno studioso interessante a cui prestiamo molta attenzione, non solo per la rilevanza del suo profilo accademico ma anche per la sua frequente onestà intellettuale. Da non credente si è posto l’obiettivo di sfidare due estremismi: quello ateo-miticista che non crede all’esistenza storica di Gesù e quello protestante-letteralista, per il quale la Bibbia è un libro storico-scientifico, immacolato da errori ed invenzioni.

In The Triumph of Christianity. How a Forbidden Religion Swept the World (Simon & Schuster 2018), Ehrman si è occupato del “trionfo del cristianesimo”, cioè la spiegazione della sua esplosione numerica nei primi secoli. Non ha potuto chiaramente tralasciare il ruolo dell’imperatore Costantino e della sua conversione cristiana, celebrato addirittura come santo in molte chiese orientali. Il biblista statunitense arriva alla sorprendente conclusione che Costantino abbia realmente avuto un sogno o una visione (o, almeno, così l’ha interpretata) che lo ha convinto ad abbandonare il paganesimo per aderire al Dio cristiano.

Fu una conversione sincera o una manovra politica? Ehrman non ha dubbi, la sua conversione fu autentica, tanto che confuta abbastanza facilmente le tesi di chi afferma l’opposto. Costantino ha posto fine alla persecuzione dei cristiani, elargito benefici e donazioni al clero cristiano, finanziato la costruzione di numerose chiese, commissionato venti costose copie della Bibbia, è intervenuto personalmente per risolvere le controversie tra donatisti ed ariani. Questo certifica il suo personale e spirituale interesse ed i pagani erano piuttosto certi che lui fosse diventato cristiano. L’idea che non fosse sincero, ha concluso Ehrman, non è semplicemente sostenibile.

Rispondendo alla cruciale domanda sull’esplosione demografica del cristianesimo in soli quattro secoli (passò da 3,5-4 milioni nel 312 d.C. ai 25-35 milioni della fine del IV secolo), lo studioso statunitense ha negato decisamente che ciò sia dovuto alla conversione di Costantino. Innanzitutto perché non sarebbe affatto stata una mossa politica azzeccata: al momento della sua conversione, infatti, i cristiani rappresentavano una piccola percentuale della popolazione. Ehrman opta per stime leggermente inferiori rispetto a quelle di Adolf von Harnack e Rodeny Stark, arrivando a considerare che la popolazione cristiana era il 6-7% del totale, fortemente oggetto di satira. Così, l’idea che Costantino avrebbe adottato il cristianesimo per ragioni politiche, è chiaramente priva di senso. Non ne ottenne nulla dal punto di vista politico. Anche se Costantino non si fosse convertito, ha aggiunto Ehrman, la cristianità sarebbe comunque cresciuta esponenzialmente e demograficamente. Il motivo sarebbe stata l’esclusività della fede in un unico Dio, rispetto al politeismo pagano, ed i racconti dei miracoli compiuti da lui e dai primi discepoli. La spiegazione dello studioso, in questo caso, non sembra così chiara e comprovata ed infatti ha ricevuto critiche dallo scrittore Tom Holland e dallo storico Larry Hurtado.

Molto più documentata, invece, è la spiegazione del sociologo Rodney Stark nel suo Ascesa e affermazione del cristianesimo (Lindau 2007). Innanzitutto, l’evangelizzazione degli ebrei ebbe un successo di lunga durata, in secondo luogo il paganesimo (diretto “concorrente” del cristianesimo) -al contrario del cristianesimo- mostrò tutta la sua incapacità di affrontare spiritualmente ed umanamente le due disastrose epide­mie (165 d.C., la prima, e 260 d.C., la seconda) che colpirono l’Impero. «L’assistenza e la solidarietà dei cristiani furono di per sé una grande opportunità di formare nuovi legami», sopratutto quando curarono membri di altre religioni che, spesso, si convertirono. Terzo motivo addotto da Stark è la prevalenza numerica di donne, grazie alla migliore condizione sociale che trovarono nel cristianesimo, in aggiunta alla proibizione di infanticidio ed aborto.

Tornando al recente lavoro di B.D. Ehrman, è degno di nota la sua negazione di un’altra possibile spiegazione della crescita demografica cristiana: la conversione forzata dei pagani. Citando Gregorio di Naziano, il quale scriveva che «non considero una buona pratica costringere le persone invece che persuaderle», lo studioso del cristianesimo primitivo arriva alla stessa conclusione della maggior parte degli storici: il cristianesimo non ha “vinto” a causa della violenza e della coercizione. Salvo qualche parte più confusa, il noto studioso agnostico ha pubblicato un altro libro degno di nota. Con la speranza che arrivi presto anche in Italia.

La redazione

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41 commenti a L’esplosione iniziale del cristianesimo: come spiegarla? Il libro di Bart D. Ehrman

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  1. Ruggero Romani ha detto

    Pur essendo d’accordo che la maggior parte della conversioni avvenne volontariamente, voi credete che la proibizione del culto pubblico “pagano” non sia stato comunque disastroso per la tenuta della religione tradizionale?

    • Maria ha detto in risposta a Ruggero Romani

      Se posso permettermi… Credo che la diffusione tanto generalizzata del cristianesimo fosse dovuta solo in parte al divieto di professare il paganesimo. Il cristianesimo degli inizi (ben diverso da quello di ora) costituiva una perfetta sintesi tra ellenismo, miti endemici e culti orientali. Un tuffo in qualcosa di nuovo eppure di già noto, capace di riportare nuova linfa e speranza in un momento di crisi delle coscienze.

      • Sebastiano ha detto in risposta a Maria

        Perbacco: “perfetta sintesi tra ellenismo, miti endemici e culti orientali”.
        E dove l’hai trovata ‘sta cosa?

        • Maria ha detto in risposta a Sebastiano

          Perché è necessario trovare le cose da qualche parte per poi ripeterle a pappagallo? Giungere a delle conclusioni proprie dovrebbe essere il compito di ciascuno di noi. Ma so che lei preferisce obbedire all’autorità senza mai mettere nulla in discussione. Questione di scelte…

          • Sebastiano ha detto in risposta a Maria

            Perché è necessario? Semplice: per capire se c’è un fondo verificabile di verità o se sono le elucubrazioni oniriche di chi propugna una visione della storia e dei fatti accaduti confacente a ciò che le piacerebbe che fosse e non a ciò che è stato.
            En passant, sei tu che ripeti a pappagallo questa tua rappresentazione, senza null’altro fondamento che non quello che ti titilla zuccherosamente fantasticare.
            E inoltre, visto che ti dai una certa arietta tra il presuntuoso e il borioso, ti ricordo che ti ho semplicemente fatto una domanda, senza aggiungervi nessuno degli insulti che tu hai poi riversato sulla tua risposta.

            • Maria ha detto in risposta a Sebastiano

              Non sono insulti, ma solo costatazioni di fatto. Ma capisco la sua difficoltà a discernere fra le cose. In fondo lei nella capacità critica e di giudizio non mi sembra sia molto ferrato. Attendo sua risposta (sono curiosa di vedere da quale autorevole fonte prenderà spunti)

              • Sebastiano ha detto in risposta a Maria

                Guarda caso, io nella mia capacità critica e di giudizio, ti ho chiesto da dove avessi tratto quelle affermazioni. Tu, anziché rispondere ti sei limitata ad insultare. Cosa che hai ripetuto anche in questo messaggio, nonostante ti piaccia assumere l’aria di gran saccente. Le migliori e più autorevoli fonti da cui traggo lo spunto sono i tuoi stessi interventi.

            • Ruggero Romani ha detto in risposta a Sebastiano

              pur non essendo d’accordo in tutto credo che grandi studiosi come von Harnack, Norden e Reitzenstein abbiano sostenuto tesi simili…

              • Maria ha detto in risposta a Ruggero Romani

                Infatti, gentilissimo, l’affermazione non era affatto mi, ma mutuata da studiosi del capo. Complimenti per l’acuto senso di osservazione e per la sua cultura in merito.

          • Nicola Camuffo ha detto in risposta a Maria

            Risposta del cavolo, perdoni la schiettezza. Tutte le cose devono avere un minimo di fondamento, altrimenti uno può dire di tutto! Le é stato chiesto dove ha trovato queste informazioni, sarebbe così gentile da dircelo? Mica per muovere accuse, ma in una discussione, quando si parla di eventi storici e sociologici é normale parlare anche delle fonti e delle ricerche precedenti a quelle condotte da noi, e sulle quali noi stessi basiamo le nostre ricerche

            • Sebastiano ha detto in risposta a Nicola Camuffo

              E mica la puoi disturbare, madama la marchesa…Non si abbassa mica a discutere con il populino, le sue sparate te le devi bere così come le propina…

              • Maria ha detto in risposta a Sebastiano

                Può tranquillamente esercitare il diritto di non leggere e non replicare, come io esercito quello di esprimere il mio libero pensiero (cosa che lei abbiamo ampiamente appurato non sa cosa sia). Già. Scusi. Lei non ha diritti: solo doveri nei confronti dei padroni del suo cervello (anche se vi sono seri elementi per dubitare che lei ne abbia uno). Cordialmente.

                • Sebastiano ha detto in risposta a Maria

                  Mi dispiace per te: io mi tengo ben stretto il diritto di replicare, soprattutto se gli interventi provengono da una come te, che non ha nessuna intenzione di discutere seriamente ma solo di insultare chi obbietta alcunché (ne dà esplicito esempio quest’ultimo tuo) .
                  Fino a prova contraria non sei tu a decidere.
                  Altrettanto cordialmente.

                  • Maria ha detto in risposta a Sebastiano

                    Replichi pure tutte le volte che vuole, se le fa piacere. A me non arreca nessun disturbo. Se è felice di far mostra della sua stupidità, lo faccia pure, si accomodi. Io, per non correre questo rischio,non replico mai i commenti di nessuno. Al massimo esprimo il mio giudizio sull’articolo. Ma le ripeto è questione di gusti… a letto piace mostrare quanto è idiota. E perciò replichi pure, tutte le volte, nunc et semper amen.

      • lorenzo ha detto in risposta a Maria

        Riguardo alla tua affermazione che “Il cristianesimo degli inizi (ben diverso da quello di ora) costituiva una perfetta sintesi tra ellenismo, miti endemici e culti orientali”, ti consiglierei di leggere la “lettera a Diogneto” del II secolo.
        http://www.ora-et-labora.net/diogneto.html

        • Maria ha detto in risposta a lorenzo

          Gentilissimo, sebbene non rispondo mai ai suoi commenti perché lì trovo infantili e senza valore aggiunto, questa volta vorrei fare una eccezione (mi auguro non l’unica) e ringraziarla per il Link. Non conoscevo questa lettera e mi ha davvero molto appassionato la sua lettura. Grazie mille.

        • extracomunitario ha detto in risposta a lorenzo

          Lorenzo, vieni a bere e ubriacarsi con me, vedrai che il tuo italiano sara maturo anche per Maria amore amore ah amore. Io ho abbandonato lo stadio cristiane infantile e sono fatto cristiano maturo dopo che mi sono ubriacato a morte con alcolici nella discoteca dove regna amore di Dio ah amore, amore mio, amore ah … .

      • Sergio Saccà ha detto in risposta a Maria

        Allora il Cristianesimo fu una vera e propria rivoluzione!! Altro che altre religioni più o meno orientali!! Il Cristianesimo travolse tutto e tutti perché il Vangelo ieri come oggi genera un fuoco che non si estingue e che non ha confronti!! Basta leggerlo !! Gli altri culti o miti o quello che vuole lei, cara Signora non hanno contribuito a niente!! Meno che mai alla affermazione della parola di Gesù!! Si legga il libro di Stark qui citato anche lui non Cristiano ma protestante !!

  2. Tommasodaquino ha detto

    Se Ehrman continua così tra qualche anno potrebbe convertirsi al cattolicesimo.

  3. lorenzo ha detto

    Quindi, quando Cristo afferma che chi persiste a vivere nel peccato e non si converte va all’inferno, non piace più?

  4. extracomunitario ha detto

    Anche Satana è molto contento quando si mantiene il status quo, dunque quando non si scaglia contro nessuno e non offende gratuitamente nessuno. Tutti si amano tra loro, anche Gesù con Satana si amano tra loro, anche i loro adepti si amano tra loro adorando nello stesso tempo Satana e Gesù.

  5. extracomunitario ha detto

    “Esplosione iniziale del cristianesimo”, oppure è il colpo secco del fiammifero – come la chiamato in modo più fine Vittorio Messori, argomento più forte per esistenza reale di Gesù e come Mesia reale.

    La fondazione culturale dell’Occidente si basa principalmente su una persona sconosciuta e abbandonato da tutti, anche dal sua famiglia e 12 discepoli.

    Corrado Augias, Voltaire, Gibbon e Burckhardt provano a fare lo stesso con i loro libri, creare un movimento con i loro blla blla blla scritte.

  6. giuliano ha detto

    Laicamente parlando non si può non prendere atto che col Vangelo molto viene “aggiunto” alle “classiche” religioni (compresa quella monoteista ebraica):
    a) il Padre crea TUTTI gli uomini, senza differenza di ceto e censo con PARI capacità e dignità;
    b) Il Figlio, rappresentante del Padre sulla Terra, “libera” TUTTE le persone dalla schiavitù del male (cioè delle motivazioni per cui c’è la sopraffazione di una persona rispetto all’altra);
    c) non c’è tipologia di persone a cui sia preclusa a priori la Fede nel Figlio del Padre arrivato sulla Terra (non ci sono cioè persone di serie A o di serie B);
    d) il messaggio di Amore come “motorino” di tutte la dinamiche delle persone e delle loro “cose” terrene.

    Sono punti ovviamente con significato pieno soprattutto in ambito di ricerca esperienziale verso la trascendenza ma non possono che comportare conseguenze nell’ambito della cultura e socialità di una comunità (particolarmente nei primi secoli dell’era cristiana). Forse sta in questi pochi concetti la “rivoluzione” del cristianesimo nell’impero Romano e quindi in gran parte del mondo Europeo e Medio orientale di allora.

    A dir la verità, contrariamente a quanto tende a far pensare l’articolo della “Redazione”, non vedo tutta questa grande “esplosione” nei primi secoli dell’era cristiana da parte della “cultura” cristiana; vedo piuttosto un potente catalizzatore che di volta in volta ha permesso alle comunità europee e a parte di quelle medio orientali di contenere o limitare, anche e soprattutto in riferimento alla visione valoriale della società e alla relativa religiosità, ben altre e più pericolose “esplosioni” (da valutare ovviamente ed esclusivamente nel contesto storico in cui si sono verificate): mi vien da subito di pensare alla “esplosione” religiosa classista e discriminatoria per eccellenza (ovvero l’islam) tra il VI e il XIII secolo.

  7. Aristarco De' Strigidi ha detto

    Com’ é possibile … ?
    Penso che uno studio approfondito di religioni sorte in epoca recente e di cui esiste ampia documentazione tipo Mormonismo, Testimoni di Geova, Scientology, … per citarne solo qualcuna, a cui aggiungere un pellegrinaggio a Medjugorje aiuterebbe parecchio.

  8. Daouda ha detto

    Per quanto riguarda i ceti sociali:

    Innanzi tutto i primi cristiani seguivano i conglomerati giudaici. Gli ebrei appartenevano a tutti i ceti in svariata e differente misura.

    -Di certo si può parlare di fascino nelle fasce basse della società ( plebe), ma la nascita delle domus ecclesiae non poteva aversi in assenza di persone facoltose e di successo ( patrizi ) ed inoltre la questione dei lapsi riguardava molto più gli abbienti ed i rinomati personaggi appartenenti e compromessi al “sistema” romano che le persone povere o sconosciute.

    -La diffusione dei misteri orientali di serapide e mitra, diretti concorrenti del cristianesimo, ne spianarono invece semplicemente la strada ( affiliazioni più genericamente appartenenti al rango degli equites ).

    -Và ricordato l’afflusso platonico e stoico con i dibattiti e scambi con tali categorie, i saggi, che erano al di sopra della categorizzazione politica romana.Infatti, volendo, anche il fascino sugli stranieri tou court che nel sistema romano non erano patrizii né cavalieri né plebei, non implicava affatto che fossero di per sé individui poveri od anonimi.

    saluti.

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