Lo psichiatra Paolo Crepet: «la gestazione per altri? Nazismo puro»

E’ abbastanza surreale il fatto che nel grande dibattito che è emerso sull’utero in affitto e sulla gestazione per altri da parte di fantomatiche “donne generose”, sia i favorevoli che gli oppositori concentrino le loro attenzioni soltanto sulla donna, sul suo diritto o non diritto di trasformarsi -dietro pagamento di denaro o in modo gratuito- in una incubatrice per produrre bambini da dare ad altri.

Davvero pochi coloro che, come nel grande dibattito sull’aborto, spostano l’attenzione sui bambini. Ne abbiamo già parlato in un altro articolo: nessuno si accorge che i bambini non possono essere trattati come “pacchetti regalo”? Il problema più evidente, scrivevamo, è il “regalo di neonati” operato dalle “mamme generose occidentali”, pratica altrettanto indegna quanto l’affitto degli uteri delle povere donne indiane. Ricordavamo la profonda relazione che si instaura tra la mamma e il bambino nei nove mesi di vita prenatale (il bonding madre bambino), tanto determinate da condizionare il futuro di questo essere umano, una volta nato. Un’intima conoscenza che viene improvvisamente lacerata quando il figlio, una volta nato, viene strappato dalla madre per essere “regalato” con un fiocchetto in testa alle coppie, gay o etero, più bisognose. Sempre ammesso che il “prodotto” non abbia difetti, altrimenti verrà scartato.

Siamo grati per questo al noto psichiatra Paolo Crepet che, durante la puntata televisiva del 12/01/16 di Tagadà, ha voluto ribadirlo in modo molto chiaro: «c’è un problema psicologico, non giuridico: voi siete mamme e non ve lo devo dire io che quei nove mesi non sono solo una questione di crescita biologica. Ci sono migliaia di studi che testimoniano che tra la mamma e il bambino che ha in pancia si stabilisce una relazione affettiva». Alle repliche scandalizzate dell’imbarazzante Wladimiro Guadagno, in arte Luxuria (opinionista di punta dei programmi trash come l’Isola di Adamo ed Eva), Crepet ha replicato: «le donne che chiedono ad altre di portare avanti, per loro, la gravidanza? Orribile, nazismo, nazismo puro. Voi parlate dei diritti degli adulti e non dei diritti dei bambini».

Invitiamo ad osservare l’evidente disagio di Monica Cirinnà, madrina del ddl che introdurrà proprio la possibilità dell’utero in affitto e della maternità surrogata in Italia, e della conduttrice Tiziana Panella, che voleva chiaramente impostare la puntata a favore delle istanze Lgbt ed invece il tutto si è trasformato in un clamoroso autogol. Grazie all’intervento dello psichiatra Paolo Crepet.

 

Qui sotto il video della puntata (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)

 

Aggiornamento 18/01/16
Il noto psichiatra ha ribadito il concetto in un’intervista: «Se due gay che stanno insieme e decidono di andare in Usa o in Canada, ovvero dove si può andare, e si affitta un utero – perché è di questo che si tratta – e si torna in Italia dopo nove mesi con un bambino, io lo trovo nazista. E alla signora Luxuria ho detto chiaro che questo è un pensiero nazista».

 

Aggiornamento 21/01/16
Crepet ha chiarito ancor meglio il suo pensiero in un’altra intervista: «C’è un’enorme quantità di studi sulla relazione emotiva che c’è tra il feto e la mamma durante i nove mesi di gravidanza. Non è un oggetto che hai nella pancia; è un essere umano vivente che ha delle relazioni con te. Quindi mi chiedo come si possa pensare che questo non debba essere importante». Parla di «nazismo nel senso che l’eugenetica è la scienza genetica e i nazisti volevano che tutti i bambini fossero biondi con gli occhi chiari. C’è anche un’altra cosa particolarmente indisponente secondo me: la pratica dell’utero in affitto è una cosa che si può fare solo se si hanno i soldi. Quindi due gay operai della Fiat non possono accedervi. In ogni caso, lei capisce bene, che se due signori gay andassero in California o in Canada ad affittare un utero, non cercherebbero una signora grassa, ma troverebbero qualcosa che si addice alla loro razza. Questo si chiama “eugenetica”, una prassi molto amata dai nazisti».

La redazione

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120 commenti a Lo psichiatra Paolo Crepet: «la gestazione per altri? Nazismo puro»

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  1. gabriele ha detto

    Le frasi più bella della Luxuria: ‘lei potrà avere anche tutta la scienza del mondo, ma a me non interessa”

    Alla fine si dimostra che l’unuca cosa con cui i gay hanno problemi è la realtà

    • simone ha detto in risposta a gabriele

      Più che di “gay” parlerei di lobby Lgbt, tante persone omosessuali non la pensano affatto come Luxuria e gli altri uomini mascherati.

    • lorenzo ha detto in risposta a gabriele

      Il fatto che il signor Vladimiro abbia grossi problemi con la realtà è assodato: è un uomo e si crede una donna…

      • hicetnunc ha detto in risposta a lorenzo

        è un essere umano in primis
        che crede (? sente?) che l’essere lui di sesso maschile non determina l’orientamento sessuale, il sentirsi in un certo qual modo definito come maschile… è un fatto che molti chiamano problema aggiungendo un giudizio che non è nel fatto… sarebbe una auto-contraddizione/negazione se il sesso (organi sessuali) e l’orientamento fossero la stessa cosa. Ma non lo sono.
        se uno potesse dire “è un fatto che il sesso debba avere quell’orientamento” e il fatto poi lo smentisce allora si potrebbe dire “il fatto si smentisce, mente, è un’eccezione, è un difetto di natura…” (difetti di natura ce ne sono, la cecità, la sordità…) ma che il sesso debba avere quello e solo quell’orientamento sessuale non lo dicono i fatti, lo dice una metafisica che interpreta come legge unica due leggi diverse… (la legge di come sono fatti gli organi sessuali quando sono fatti bene e la legge di come dev’essere o non deve essere l’orientamento sessuale quando è orientato bene) Una legge unica che dice “quando” deve esserci un dato orientamento sessuale. Se si dimostrasse che il sesso ha puramente un fine procreativo la cosa si potrebbe anche “stare”. La dimostrazione non può però essere usata come premessa del ragionamento.
        Sono convinto che un cattolico debba essere coerente come cattolico ma un semplice essere umano di sesso maschile che non conosce la religione (mettiamo il caso) non capisco con che cosa debba essere coerente… Con i propri genitali?
        A qualcuno risulta che siano i genitali a determinare l’orientamento sessuale?

        • Paxvobis ha detto in risposta a hicetnunc

          Sigmund Freud, che certo non lo si può definire un oltranzista cattolico, l’uomo e la donna sviluppano la propria psicologia interiorizzando il proprio corpo sessuato durante l’infanzia e l’adolescenza. Quando questo non accade, i soggetti non accettano il proprio corpo reale rappresentandone uno che non corrisponde alla loro realtà personale: il corpo immaginato è diverso dal corpo reale e da questo passo si arriva ad identificarsi per ciò che non si è, portando questi soggetti difronte ad un disorientamento sessuale.

          • Paxvobis ha detto in risposta a Paxvobis

            *secondo Sigmund Freud

          • hicetnunc ha detto in risposta a Paxvobis

            Qui per orientamento sessuale Freud sembra intendere quello dell’identità sessuale, non del desiderio. La sua è, comunque, una teoria in cerca di convalida, non certo la verità.

            E’ paradossale citare uno supposto intelligente solo quando serve… uno che ne L’avvenire di un’illusione (1927) scrive cose intelligentissime: “Prendiamo in considerazione la genesi psichica delle rappresentazioni religiose. Queste, che si presentano come dogmi, non sono precipitati dell’esperienza o risultati finali del pensiero, sono illusioni […]. Caratteristico dell’illusione è derivare dai desideri umani; per tale aspetto essa si avvicina ai deliri psichiatrici […].” (L’avvenire di un’illusione in Il disagio della civiltà, Boringhieri, Torino, 1971, pp. 170-171).

            • Panthom ha detto in risposta a hicetnunc

              La differenza è che Freud ammise che la sua “psicoanalisi” della religione non aveva alcuna evidenza clinica a sostegno. Nel 1927, infatti, confessò a Oskar Pfister, uno psicoanalista e pastore protestante, che «le mie sono solo opinioni personali» e il suo punto di vista sulla proiezione religiosa aveva ben poco a che fare con l’esperienza psicoanalitica di persone credenti (in S. Freud and O. Pfister, Psychoanalysis and Faith: The Letters of Sigmund Freud and Oskar Pfister, Basic Books 1962, p.117) https://www.uccronline.it/2015/11/29/la-fede-e-la-stampella-contro-le-avversita-un-falso-mito-smontato-in-sei-punti/

              Al contrario, Freud non rettificò mai le sue opinioni sull’omosessualità.

              • hicetnunc ha detto in risposta a Panthom

                Appunto per questo non si citano gli scienziati mentre fanno gli opinionisti. Grazie della precisazione.

                • Panthom ha detto in risposta a hicetnunc

                  Il gioco delle tre carte? Freud non faceva l’opinionista quando parlava di omosessualità, tant’è che non ha mai rinnegato nulla. Ha invece ammesso di fare l’opinionista nei confronti della religione, tant’è che lo ha ammesso. Per cui è giusto citare la sua convinzione sulla (o contro) l’omosessualità ed è ingiusto citarlo nei confronti della religione.

                  • hicetnunc ha detto in risposta a Panthom

                    Lo sappiamo da una lettera privata resa pubblica? Mentre smentiva le sue idee sulla religione non faceva scienza. L’articolo da me citato fa parte se non sbaglio di un’opera studiata a scuola dagli psicanalisti. Certo, anche in un’articolo scientifico si possono leggere delle semplici opinioni. E tanto più opinioni sono quelle che si ascoltano in una trasmissione televisiva in un contesto di scambio di opinioni: non è trattabile come scienza. Può diventare spunto per un discorso scientifico, ma dev’essere contestualizzato e argomentato, citando se presente l’opera dell’autore, al limite si potrebbe fare un collage di altre sue esternazioni a riguardo in altre trasmissioni televisive… O potremmo sperare in una lettera privata di Crepet in cui potrebbe affermare riguardo al nazismo, se ho capito bene, delle madri che prestano il loro grembo ad altre «le mie sono solo opinioni personali»

                    • Max ha detto in risposta a hicetnunc

                      E se lo facesse ne terremmo conto, in maniera ragionevole. Come da persone ragionevoli teniamo conto delle lettere, dove uno scienziato discute le conclusioni che ha raggiunto. Senza rinnegare punto e capo i risultati, ma tenendo conto dei dubbi che possono emergere.

                      A meno che non crediamo che uno scienziato possa mostrare come un nucleo di carbonio 14 decade in azoto 14 in pubblico mentre in privato scriva lettere dicendo che e’ un nucleo di azoto 14 a decadere in carbonio 14.

        • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

          Peccato per te che, in natura, genitali e cervello si siano evoluti per essere in sintonia: quando non sono in sintonia, anche se le leggi positive affermano il contrario, le leggi della realtà di natura affermano che ci sono problemi esistenziali.
          Che ti piaccia o no le cose sono così.

          • hicetnunc ha detto in risposta a lorenzo

            Come detto non è detto che l’orientamento sessuale dipenda dai genitali. Che cosa allora si deve sintonizzare con cosa? I genitali al cervello (anche gay) o il cervello ai genitali?

            • Klaud. ha detto in risposta a hicetnunc

              Forse che il cervello si deve sintonizzare sulla società di cui si fa parte? Questione di imprinting, o di nevrosi…

              • hicetnunc ha detto in risposta a Klaud.

                Forse, appunto.

                • Dario* ha detto in risposta a hicetnunc

                  Ti propongo un breve ragionamento: la realtà è una cosa unica ed oggettiva, la percezione della realtà è qualcosa di impreciso e soggettivo. Se ci fai caso, tanto più la percezione della realtà di un individuo si discosta dalla realtà stessa, tanto più quest’individuo è disturbato. Trai tu le opportune conseguenze riguardo ad una persona che la realtà decreta essere uomo (o donna) ma che ritenga di essere donna (o uomo) o cavallo, o petunia, o quant’altro

                  • hicetnunc ha detto in risposta a Dario*

                    La realtà oggettiva è che Luxuria è un uomo che si sente donna: questa è la realtà senza modificazioni mentali da parte di chicchessia. Caso unico anormale quello che volete… è la sua realtà.
                    Che debba sentirsi diversamente o che la sua senzazione non corrisponda alla sua realtà “vera” è una costruzione mentale e una opinione che si discosta dalla realtà stessa (forse non abbastanza vera per qualcuno), fino a prova contraria.
                    Il sentire sono esteriormente uomo e il sentire sono interiormente donna sono due aspetti della realtà. Il secondo aspetto non è illusione, per quanto ne so io. Al massimo è illusione l’uso improprio del termine “donna” che lei secondo lorenzo userebbe per descrivere la sua realtà interiore. Su questo postrei convenire

            • Panthom ha detto in risposta a hicetnunc

              L’orientamento sessuale dev’essere in coerenza con la struttura biologica e genetica della persona, altrimenti si vive una dissociazione mente-cervello. Non a caso il corpo di un omosessuale continuerà a comportarsi come quello di un eterosessuale, soltanto la sua mente “ragionerà” in modo diverso. Questa è un disordine interno tra corpo e mente che non si può affatto pensare essere salutare per la persona umana.

              • hicetnunc ha detto in risposta a Panthom

                Tu presupponi che la coerenza non sia quella che c’è. Non è in questione il ragionamento a posteriori: è proprio il corpo che “ragiona” in modo diverso. Dovresti dismostrare che quel ragionamento, il comportamento del corpo, che si esprime nel desiderio, non è coerente. Con che cosa non è coerente? Con il ragionamento a posteriori su quale debba essere la coerenza? Se il desiderio nasce dal corpo è il corpo che decide la sua coerenza, se non nasce dal corpo non c’è nulla a cui debba essere coerente, per cui si possa parlare di incoerenza o dissociazione. Se nasce nella mente allora può diventare frutto di una scelta puramente razionale. Il desiderio come lo conosciamo non dovrebbe avere voce in capitolo, qualunque orientamento abbia.

                • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

                  Con che cosa non è coerente?
                  Non è coerente con gli studi scientifici che hanno dimostrato che ad un fisico maschile corrisponde un cervello maschile e ad un fisico femminile corrisponde un cervello femminile: dall’analisi del funzionamento cerebrale o dalla sua autopsia è possibile sapere (a parte rarissime anomalie genetiche) se appartiene a un corpo maschile o femminile.

                  • hicetnunc ha detto in risposta a lorenzo

                    Non so più che dire. Si faccia una domanda e si dia una risposta.

                    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

                      La domanda “Con che cosa non è coerente?” l’hai fatta tu.

                      Io ti ho semplicemente risposto che il tuo modo di ragionare non è coerente con quanto afferma la scienza riguardo ai legami stabiliti dalla natura tra la fisicità e il corretto funzionamento cerebrale di ogni persona umana.

                    • hicetnunc ha detto in risposta a hicetnunc

                      lei contunua a sostenere contro ogni logica che cervello e genitali o cervello e sesso devono essere in sintonia… non c’è bisogno di dire che devono perché come lei dice lo sono di fatto, anche in Waladimir Luxuria. Come dice Phantom “il corpo di un omosessuale continuerà a comportarsi come quello di un eterosessuale”

                      io parlo di orientamento sessuale cioè parlo di altro

                    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

                      Caro “ora ed adesso”, quando tu parli di “orientamento sessuale” alludi per caso a quell’attrazione che spinge alcuni ad avere rapporti sessuali con i bambini, altri con i cadaveri, altri con gli animali, altri con le automobili… ?

                    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

                      Caro “qui e adesso”, visto che hai postato il link di wiki ritengo che sia in linea con il tuo pensiero.

                      Scrive wiki: “Con il termine orientamento sessuale si indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona verso individui dello stesso sesso, di sesso opposto o entrambi.”

                      Ne deduco quindi che, essendo anche i bambini, i malati psichici ed i moribondi delle persone, avere attrazione sessuale verso questi individui sia considerato da te un legittimo orientamento sessuale.

                    • Klaud. ha detto in risposta a hicetnunc

                      Lorenzo
                      —… i bambini, i malati psichici ed i moribondi… — che si possa avere attrazione verso questi soggetti è possibile ma è una perversione, nessuno sano di mente direbbe che è legittimo.

                    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

                      Klaud
                      E provare attrazione sessuale verso persone dello stesso sesso cos’è?

                • Max ha detto in risposta a hicetnunc

                  Siamo messi male.

                  Se uno desidera infilare il proprio membro in un chiavistello, e non c’entra, non si puo’ dimostrare che e’ innaturale comportarsi cosi’.

                  • hicetnunc ha detto in risposta a Max

                    anche le patologie sono naturali, hanno una base biologica del tutto naturale, se non lo fossero nel tuo esempio potremmo aspettarci un chiavistello al posto del pene, si potrebbe spiegare l’orientamento patologico con un sabotaggio della natura

                    in molte specie animali è difficile dedurre la funzionalità biologica (salute) di un comportamento da una osservazione superficiale. Cani e gatti orinano ovunque e non lo fanno per qualche patologia lo stesso potrebbe fare un uomo per allontanare gli spiriti, gli ebrei dovettero mettere il sangue sugli stipiti delle porte

                    • Max ha detto in risposta a hicetnunc

                      anche le patologie sono naturali, hanno una base biologica del tutto naturale, se non lo fossero nel tuo esempio potremmo aspettarci un chiavistello al posto del pene, si potrebbe spiegare l’orientamento patologico con un sabotaggio della natura

                      Da cio’ uno conclude che il desiderio di infilare il proprio membro dentro un chiavistello, osservando che non c’entra, e’ una forma di patologia. E’ gia’ un sollievo, isto cio’ di cui si discute.

                    • Max ha detto in risposta a hicetnunc

                      Lasciamo perdere l’ingiurioso paragone alla fine. Volevo invece aggiungere che, se e’ una patologia (in senso generale, non sono un medico) desiderare di mettere il proprio membro in un chiavistello, allo stesso modo si puo’ trovare, diciamo, problematico che un uomo con il suddetto membro abbia attrazione fisica per un altro uomo. I due corpi maschili, fisicamente e biologicamente, non sono complementari (se non piace la parola “coerenti”) come invece lo sono quello di una donna e quello di un uomo. Basta vedere come sono fatti pene, vagina ed ano, nella forma e nelle funzioni.

            • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

              Perché chiedi a me cose che dovresti chiedere all’evoluzione biologica?

        • Gianni Zero ha detto in risposta a hicetnunc

          Mi spieghi meglio cosa vuol dire che il “sesso ha un orientamento”? A cosa è orientato un pene?

          • hicetnunc ha detto in risposta a Gianni Zero

            Il desiderio ha un orientamento non l’orientamento ha un desiderio. Perché è sottinteso che si intenda orientamento del desiderio sessuale.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a hicetnunc

          Esistono anche persone che si credono animali http://www.angolopsicologia.com/2011/08/licantropia-le-persone-che-si-credono.html E con ciò?

          • hicetnunc ha detto in risposta a Vincent Vega

            Sul fatto di non coincidere con il proprio corpo, ciò di cui si parla qui, licantropi e principi-ranocchio non sono diversi da persone che si credono anime immortali. La differenza in questo non esiste. L’unico che “si sente” una cosa sola con il proprio corpo è il materialista convinto, ma anche quello non è diverso dagli altri perché per lui il proprio corpo è l’idea del proprio corpo, immaginato o reale che sia.

            • Mansueto ha detto in risposta a hicetnunc

              Sul fatto di non coincidere con il proprio corpo, ciò di cui si parla qui, licantropi e principi-ranocchio non sono diversi da persone che si credono anime immortali.

              Non direi visto che, partendo da quello di cui siamo empiricamente certi cioè il nostro corpo, l’avere un’anima immortale rappresenterebbe qualcosa in più, mentre affermare che il nostro corpo non rappresenta ciò che sentiamo significa dire che quello che già abbiamo è sbagliato; la stessa differenza che passa tra l’avere 2 Ferrari nuove di fabbrica e avere solo una multipla di seconda mano.
              Più che altro la domanda è: cosa intende chi dice di sentirsi una donna nel corpo di un uomo o viceversa? Se ammettiamo che le componenti principali di un essere umano sono corpo e mente, un corpo può essere maschile o femminile, ma può esserlo anche la mente? I propri tratti caratteriali, i propri gusti e passioni, le proprie aspirazioni ecc. non possono avere sesso, poiché in ognuna di quelle caratteristiche vi si possono rispecchiare sia uomini che donne (o tu conosci tratti caratteriali, passioni, aspirazioni solo degli appartenenti a un sesso e a nessuno dell’altro?). Magari possono esserci caratteristiche più comuni a un sesso rispetto all’altro dovuta alla spinta degli ormoni e/o alla cultura in cui si cresce, ma non sono mai prerogative, tanto è vero che non esistono emozioni solo maschili o solo femminili, né campi (del sapere, sportivi ecc.) in cui, anche se in percentuali differenti, non si siano distinti sia uomini che donne. Ora, se ciò che rende un individuo unico sono l’insieme delle caratteristiche della sua mente, egli non può avvertire turbamento per il sesso del suo corpo, mero dato fisico.

              • hicetnunc ha detto in risposta a Mansueto

                l’essere principe per un ranocchio è qualcosa di più non c’è nulla di sbagliato nel ranocchio, ma chi stabilisce che è sbagliato sentire sbagliato il proprio corpo? per il nostro tema è più fondamentale la domanda: chi/cosa stabilisce che il gay si deve sentire o si sente sempre nel corpo sbagliato? che c’entra il cavolo con la merenda? a volte è così anche per un etero che voglia vivere l’esperienza di essere omosessuale sul proprio corpo invece che su quello altrui…(l’uomo che desidera essere lesbica); o voglia avere maggiore successo con l’altro sesso e avere allora soltanto una motivazione estetica – anche questo è contro natura? Il corpo è l’interfaccia con il mondo con cui si realizzano o non si realizzano i propri desideri e non deve stupire che non sia mai adatto: i desideri sono molti il corpo uno solo e per giunta debole e mortale. Per rispondere a te si può ipotizzare un etero-maschio che diventasse femmina: si ritroverebbe con una sessualità problematica solo se è vero che a decidere ciò che è giusto e naturale è il sesso e non l’orientamento. Ma potrebbe non farsi problemi e continuare a vivere la sua eterosessualità, perduta solo sul piano fisico, con le altre femmine. In tal caso la domanda da farsi è: fin dove arriva la differenza sessuale che la tecnica non la possa raggiungere e annullare con una semplice pillolina (L’ipotesi è stata formulata da un certo Osho) e presentare all’umanità il “dilemma” di dover decidere tra una eterosessualità innaturale e una omosessualità naturale.
                Non sono però sicuro di aver risposto alla tua domanda… Sentirsi donna o uomo nel corpo sbagliato io lo vedo come un problema estetico e di ruoli all’interno del contesto delle relazioni con gli altri, sempreché non sia una risposta impotente al desiderio di vivere in un certo modo la propria sessualità. Dubito che un uomo o una donna possano immaginare in modo significativo che cosa significa avere un corpo sessualmente diverso dal proprio.

                • Dan ha detto in risposta a hicetnunc

                  “Sentire” sotto gli effetti degli stupefacenti è reale.

                  Osho è le autorictas, mi interessano poco,tanto meno le credenze alternative,nessuno mi assicura che non abbia accaparrato dei fiori di loto o di datura stramonium.

                  Come dissi i principi Maschile o femminile,implicano la tua illusione come spiega Nagel,che si prova a essere un pipistrello?

                  Tolto il velo dell’illusione non potrai mai saperlo,come non potrà mai sapere nemmeno questo,che cosa si prova Mario Rossi,perchè non puoi esperire Mario rossi se non nelle illusioni,e nei fantasmi dell’irragione,e della superstizione di Osho.

                  • Dario* ha detto in risposta a Dan

                    A meno che lui stesso non si chiami Mario Rossi 😛

                  • hicetnunc ha detto in risposta a Dan

                    Nagel mi da ragione ho capito io
                    lei è fissato sui concetti di maschile e femminile ma io non dubito che possa trattarsi di un’illusione semantica
                    ma voi sostenete che per come si sente un omosessuale ciò che sente non corrisponde al suo corpo… come fai a saperlo?
                    se si sente a disagio nel suo corpo il disagio gli viene da un rapporto conflittuale tra ciò che sente fisicamente e ciò che sente interiormente ma conflittuale non significa irreale sbagliato illusorio in senso cognitivo

    • hicetnunc ha detto in risposta a gabriele

      la frase non è fuori luogo perché è la regola che molti usino la scienza come piedistallo solo per s… c… magari il titolo di studio (estremamente specialistico) per sentenziare sul tutto e di più…
      e il popolo bue si abbevera
      questo a prescindere dal vero o dal falso qui e ora

      • Max ha detto in risposta a hicetnunc

        Vero. Pero’ una tale obiezione puo’ valere anche per chi usa la scienza come piedistallo per sentenziare in qualunque direzione.

      • Paxvobis ha detto in risposta a hicetnunc

        Io sono Mario Rossi però mi sento Napoleone Bonaparte. Non sono pazzo è solo che anagrafe e il mio sentirmi non conicide.
        Io consiglio Qui e ora di cessare questa arrampicata sugli specchi…

        • hicetnunc ha detto in risposta a Paxvobis

          Non potresti essere la reincarnazione di Napoleone? Milioni di persone credono nella reincarnazione.

          • Paxvobis ha detto in risposta a hicetnunc

            Secondo le dottrine che credono nella reincarnazione però l’anima reincarnata non detiene memoria (se non sprazzi da narrare a Voyager) delle vite precedenti.
            Lo senti questo rumorino? È lo stridio delle tue unghie su specchi troppo lisci e troppo alti per essere scalati..

            • hicetnunc ha detto in risposta a Paxvobis

              Dunque, se è necessario sentire di essere per sapere di essere, com’è possibile allora che Mario Rossi senta di essere Napoleone se non lo è? Forse ha incontrato qualcuno che aiuta la gente a re-incarnare le persona che non sentono di essere, che gli ha detto: “Tu non sai di non essere Mario Rossi, sei Napoleone Bonaparte già reincarnato con un’altra mente che non è la tua, solo che non lo sai… tu ti senti Mario Rossi ma non è vero, molti ti credono ma la verità è che non lo sai, non puoi saperlo in base a quello che senti, lo sai solo perché non sai di essere Napoleone. Il tuo sentire non è la tua realtà, la tua realtà è ciò che io, che so di te più di te stesso, ti dico, interpretando i segni del Grande Condottiero che riconosco nel tuo carattere. Guardati allo specchio, guarda i tratti specifici, riconoscibilissimi, misura la tua statura, non cercare nella tua gretta e orba interiorità psichica, guarda la tua biografia, il tuo tema natale, la natura, i pianeti, vedili là vedili qua vedili qua qua ra qua qua… Mario Rossi, gay, sei Napoleone, voilà!, non sei gay.”. Udite queste parole Mario rossi ha provato a sentirsi Napoleone, si è identificato a quei suoi innegabili tratti Napoleonici, e c’è riuscito. E ha smesso anche di essere gay. Identificarsi a Napoleone l’ha aiutato a sapere di non essere omosessuale, Napoleone infatti era etero, Mario doveva solo re-incarnare la sua natura etero, imparando a sentirla. Se però gli avessero detto Alessandro Magno sarebbe rimasto gay… Adesso dimmi se questo Mario Rossi è pazzo a credersi Napoleone.

              • Dan ha detto in risposta a hicetnunc

                Ontologia:l’esistere non è una rappresentazione mentale,se tu sei la rappresentazione mentale ,non esiste un soggetto che giudica più razionalmente,se dunque ti rappresenti l’essere di un puffo esisti come puffo.E qui appare il sofisma tra essere e esserci,tu CREDI di essere Napoleone ma c’è un solo esserci,quello di mario Rossi.

                Ma questo è un tuo errore ontologico che si trova pure sul piano logico,contestato da un credente come da un agnostico o un non credente.L’essere di un pensiero non coimplica il suo esserCI.

                Non ti rimane che la follia di comportarti come Napoleone,sofista.

                • Paxvobis ha detto in risposta a Dan

                  Relativsimo gnoseologico di stampo gorgiano…

                • hicetnunc ha detto in risposta a Dan

                  La frittata l’ha fatta un’altro io l’ho solo girata. “Mario-Napoleone-Rossi sente (per meglio dire doveva dire si rappresenta) ma non sa chi è” dice chi ha rotto l’uovo in padella; “Mario Rossi”, continua lo chef, “invece, sa chi è”, non si limita cioè all’essere rappresentato, ma discende dalle nuvole all’esperienza dell’essere che esiste. Mario Napoleone Rossi è dunque “pazzo”, è stato detto. Bene, su questo tutti convengono. La frittata io l’ho solo girata, per fare un favore al cuoco, e sostenere con lui che Mario-Napoleone-Rossi è proprio quel Mario Rossi gay “renegayde” che pur essendo soltanto gay e non etero (esistenzialmente) scopre il suo vero orientamento rappresentandoselo mediante l’osservazione del proprio corpo allo specchio (la statura e il piglio del Bonaparte) e del suo posto nel mondo pianeti compresi (Luna in segno maschile nel momento del concepimento è un dato oggettivo che indica maschio alla nascita e dunque, secondo la logica astrologica “etero” rispetto al sesso femminile). Mario Napoleone Rossi, nella mia girata, è appunto colui che vede l’essere che si rappresenta di essere nell’essere che esiste, isolandoli dal contesto dell’esistere (e del sentire) puro e semplice: orientamento sessuale e dati anagrafici. Non dando ad essi veruna importanza. Che cos’è mai l’orientamento sessuale e che cosa i dati anagrafici che nulla dicono dell’anima: tutto questo va reinterpretato sulla scorta della scienza astrologica. Potreste osservare una pseudocontraddizione cioè che il sesso allo specchio in questo esempio non costituisce problema. Come spiegato in ogni dove in questo thread uno sa di essere gay proprio perché sa benissimo qual’è il suo sesso, sapere qual’è il proprio sesso non è un dato che inficia anzi è necessario per determinare la realtà della gaytudine onde non ostacola né favorisce ma è indifferente alla riscoperta della propria eterotudine sulla scorta, altroché, di altri importanti (per l’anima e non per il corpo) elementi oggettivi. Elementi oggettivi che per quanto minimi almeno culturalmente si possono ricondurre ad una identità dell’anima più che materiale e non soltanto psichica come richiesto dall’alta cucina dello chef. Che il banale sentirsi (io dico invece banale il rappresentarsi) Napoleone o gay non basterebbe mai, come implicitamente sostiene il cuoco in ogni sua portata, a decidere se si è Napoleone o se si è gay. Vorrei però dissentire dal cuoco e tenere distinti il sentirsi e il rappresentarsi. Napoleone (non quello dell’esempio-frittata del cuoco, Mario Rossi che semplicemente si crede Napoleone, ma quello del mio esempio, frittata rigirata, che interpreta i segni del suo corpo e del contesto socio spaziale come fa ogni bravo renegayde) – renegayde (neologismo per gay rinnegato) usa il rappresentare per decidere cosa sentire di ciò che esiste (ontologicamente) e cosa non sentire…

                  • Dan ha detto in risposta a hicetnunc

                    N.B:quando il sofista non sa rispondere con argomenti va per supercazzole verbali,di stampo possibilmente kilometrico,scambiando la verbosità per razionalità.

                    Dunque si guardo allo specchio è appari Napoleone,essendo la Napoleitudine un tratto del suo io,ma essendo che pure il non io,che non è rappresentanza della Napolitudine,allora essendo che tu sei Napoleone perchè “ti senti” (fallacia per ambiguita) allora sei Napoleone.Sei cio che ti senti d’essere,e sono pure d’accordo,solo che la logica formale,no infatti diventa un nonsequitur.

                    Senti le voci “dunque” esistono.

                    Il tutto “argomentativamente e logicamente parlando”,sproloquiare dunque per il sofista è conoscere.

                    • hicetnunc ha detto in risposta a Dan

                      breve:
                      Napoleone è un’illusione
                      “renegayde” è un’illusione identica a quella
                      negare la realtà di Napoleone reincarnato e difendere la realtà di “renegayde” è una contraddizione

    • Franceschiello ha detto in risposta a gabriele

      Esattamente. La radice delle rivendicazioni delle magnifiche sorti e progressive LGBT sta semplicemente nei loro desideri. E se la realtà non può soddisfare i loro desideri, allora tanto peggio per la realtà! Ci penserà lo Stato-Moloch a soddisfarli…

      Non a caso, Luxuria usa continuamente parole come desiderio e voglia, e la cosa bella è che subito dopo dà pure dell’egoista a Crepet!

    • Ubi Deus ibi pax ha detto in risposta a gabriele

      @ gabriele:

      «Le frasi più belle della Luxuria»

      Non cadiamo nel tranello di usare il femminile per Wladimiro Guadagno, in arte Vladimir Luxuria.

      È un uomo, travestito ma uomo, lo è anche per lo Stato italiano: non intende infatti modificare i propri caratteri sessuali con un’operazione chirurgica (se non quella di mastoplastica additiva per simulare un seno).

      Persino Wikipedia ha ceduto al gender, usando sempre e solo il femminile nella voce di Guadagno 🙁

      • Dario* ha detto in risposta a Ubi Deus ibi pax

        Che la wikipedia italiana abbia “ceduto” è una non-notizia dato che è gestita per lo più da poveri mentecatti, giusto un gradino sopra ai moderatori italiani di facebook… 😛

  2. Crepet ha finito di andare in tv.

  3. hicetnunc ha detto

    l’ha detto crepet dunque è vero (sic!)

    invece di scrivere articoli “l’ha detto il tale”, “l’hanno detto gli studi” non sarebbe più “razionale” argomentare un minimo quello che dice il tale e quello che dicono gli studi? Questo in generale. Non mi riferisco solo alla tematica in oggetto. Quello che dice un Crepet per quanto mi riguarda vale quanto quel che dice una Luxuria. In quanto si citano le loro opinioni e non i loro studi

    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

      Crepet è un professore di psichiatria specializzato, tra l’altro, in problematiche giovanili:
      http://www.paolocrepet.it/1/1/qualcosa-su-di-me/curriculum

      “… quando il bambino comincia ad avere 15, 16 anni, ti fa una domandina che è una domandina fondamentale: io di chi sono figlio? ”
      Riesci ad immaginare cosa succederebbe se il “genitore” gli rispondesse (peggio ancora se il “figlio” lo scoprisse da solo): ho pagato tua madre perché ti mettesse al mondo, ti ho sottratto a lei e ti ho fatto vivere con me.

      E’ abbastanza “razionale” questo argomentare?

      • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

        I laicisti ritengono che di voglia ridurre la donna ad una fattrice perché ci si oppone all’aborto, ovvero all’omicidio. Al contempo però accettano che la donna sia sfruttata come fattrice per dare figli ad altri.
        In questa incoerenza di coerente c’è una sola cosa: la totale noncuranza verso la vita del bambino, che può passare da parassita da sterminare con l’aborto a oggetto da ottenere a qualsiasi costo.

      • hicetnunc ha detto in risposta a lorenzo

        Considerazione che non è presente nell’articolo. Perciò mi dà ragione. Cita solo studi che affermano x e y ma seguendo la logica dell’autorità. Addirittura si prende il numero vago di studi vaghi come autorità. Quanti sono gli studi che dimostrano la validità della psicologia evoluzionistica? Quanti gli studi-bufala? Questo non è argomentare…

        • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

          Cosa penseresti se i tuoi attuali genitori non fossero i tuoi veri genitori ma fossero semplicemente due persone che ti hanno allevato dopo averti sottratto, per denaro, alla tua vera madre?

    • Gianni Zero ha detto in risposta a hicetnunc

      “un” Luxuria, prego. Attendo con ansia i tuoi, di argomenti.

    • Laura ha detto in risposta a hicetnunc

      Ed infatti nell’articolo si fa riferimento ad un precedente articolo in cui si sono argomentate razionalmente le affermazioni:
      https://www.uccronline.it/2015/12/18/le-donne-generose-che-prestano-lutero-i-bambini-non-sono-merce-da-regalare/

      • hicetnunc ha detto in risposta a Laura

        Dove si è parlato di “relazione fortissima” tra madre e figlio ma la scienza non può che studiare e registrare una relazione di tipo fisico.
        Resta il Fatto che far parlare un opinionista in un salotto tv non è razionale e non lo sarà mai.

        • Max ha detto in risposta a hicetnunc

          Seguendo tale logica, gli opinionisti che parlano in un salotto TV in una certa direzione sono equivalenti agli opinionisti che presentano l’opinione opposta.

          A parte questo, non e’ che la relazione fortissima tra madre e figlio non esiste perché la scienza non puo’ studiarla e registrarla (e non tutti sono d’accordo con questa considerazione, ma e’ un discorso a parte).

          • hicetnunc ha detto in risposta a Max

            Ripetere in un articolo quello che si è detto in un talk show non aiuta la razionalità, intendo dire questo. Certo che le opinioni non sono tutte uguali ma non si giudicano sulla base di chi le ha dette. L'”imbarazzante” Luxuria è alla pari dell'””””””””””””illustre””””””””””””” Crepet.

            • Max ha detto in risposta a hicetnunc

              “Certo che le opinioni non sono tutte uguali ma non si giudicano sulla base di chi le ha dette”. E’ vero che anche a chi e’ esperto capiti di dire baggianate o semplicemente affermazioni non fondate.

              Ma allora che quelle di una persona che non ha studiato professionalmente un campo sono sic et simpliciter allo stesso livello di quelle di una persona con laurea ed attività professionale nello stesso campo? No, opinione per opinione, do un po’ un piu’ di peso a quella di una persona che ha studiato e lavorato ampiamente nel settore.

              Specie se l’altra dice “lei puo’ avere tutta la scienza dalla sua parte, ma a me non interessa…”

              • Dan ha detto in risposta a Max

                Che era quello che Platone domandava al relativista:a che servono le scuole?

                “NON A è A, logicamente e argomentativamente parlando”….tanto per iniziare serve a non farsi prendere in giro magari.

                Hai studiato Napoleone?
                Si
                Inizia a inventare una storia,di come ieri si faceva la partita a calcetto.Ma studiare vuol dire non studiare, se no sono altri a essere sofisti relativisti.
                Bhè hai ragione cosi si che c’è un futuro da storici.

                Per il relativista infatti andare a scuola è come non andarci.Vuole farci tornare alla barbaria solo che fa finta di non saperlo.Magari,Ll dice per farci ridere o sul serio pensi che,noi del “popolo boia”, dobbiamo prendere in considerazione tali “verità relative” dunque vere poco più per commenti ironici?

                Se comunque permane vero che la conoscenza è incompleta e che bisogna mantenere il senso critico,meglio un conoscenza incompleta di un ignoranza completa,spacciata per conoscenza completa.

    • Federico ha detto in risposta a hicetnunc

      Ma hai idea di quante persone sono diventate improvvisamente atee dopo aver letto libri come l’illusione di Dio di Dawkins? il concetto che tu non gradisci, ovvero “l’ha detto il tale” è uno dei punti cardini dei nuovi atei, o come amo chiamarli io, gli anticlericali da social network.

      E dico ciò da agnostico.

  4. Dom ha detto

    Tanto verrà insabbiato tutto come al solito… Anche una volta c’erano tanti psicologi che affermavano il ruolo di un padre e di una madre nella crescita di un bambino, poi quando l’opinione pubblica ha cambiato idea: tutto è cambiato…
    Non c’è speranza purtroppo

  5. Franceschiello ha detto

    La senatrice Cirinnà è la stessa che quand’era delegata del comune di Roma per i diritti degli animali promulgò un regolamento che proibiva la separazione dei cuccioli dalla madre prima di 60 giorni
    http://leggiamolacroce.blogspot.it/2015/07/e-vietato-separare-i-cuccioli-di-cani-e.html
    Quindi, per la Cirinnà è una crudeltà separare i gattini dalla gatta, però è cosa buona e giusta separare i neonati dalla madre.

    La base di questo “progressismo” non è altro che l’odio per l’umanità, quella cultura della morte già denunciata anni fa da san Giovanni Paolo II.

  6. Ubi Deus ibi pax ha detto

    @ Redazione UCCR:

    attenzione che il vero nome di Guadagno è Wladimiro, con la W.

    «opinionista di punta dei programmi trash come l’Isola di Adamo ed Eva»

    Purtroppo è il conduttore di quel programma trash: Deejay TV ha deciso di fare del trash il suo faro guida. Poveri adolescenti italiani!

  7. Priscilla ha detto

    Dice il maschio retrò: “Ho voglia di una donna quindi ho diritto ad averla”, e noi progrediti occidentali: “Eh no, brutto maschilista barbaro incivile retrogrado troglodita! Giù le tue sozze mani dalle donne! La donna non è un oggetto da possedere!”. Dice qualche gay, lesbo o trans: “Desidero un bambino, è mio diritto averne!”, e subito i progloditi occidentali: “Che tenero! Quanto ammore! Ma certo che hai il diritto di avere bambini quanti ne vuoi come li vuoi con o senza chi ti pare! sei così pieno gravido tracimante di arciammore che ti puoi anche prendere/comprare/far regalare i bambini di altri/ generosi donatori di materiale biologico/prestatrici di uteri, e guai a quei trogloditi incivili che si oppongono al diritto all’ammore!”

  8. Franchino ha detto

    sembra che abbiate serie difficolta’ di comprendonio nell’inquadrare il problema. soprattutto quel solito “vincent vega”,il deficiente che insulta tutti via web.ma anche crepet fa una magra figura in quanto
    1 non esiste alcun “diritto” di un bambino di sapere “chi sono” i suoi genitori,men che meno quelli biologici non adottivi,ne’ un tale preteso “diritto” mi pare sia mai esistito nella storia della civilta’ giuridica occidentale.
    2 la madre e’,in italia, colei che partorisce. dunque a lei e solo a lei spetta la scelta se riconoscere o meno suo figlio.che se sara’ disconosciuto,com’e’ noto,verra’ affidato dapprima al Giudice Tutelare e in seguito alla commissione per le adozioni (che decide in termini completamente avulsi rispetto ad istanze di paternita’ genetica,in quanto e’ a tutela del minore e non certo a dirimere pretese “controversie” o “istanze” di chicchessia).
    Dunque parlate di nient’altro che fuffa.

    • Mattia ha detto in risposta a Franchino

      Non esiste alcun diritto di un bambino di sapere chi sono i suoi genitori? Lei si che tiene proprio ai bene dei bambini e conferma quello che molti sospettavano: del diritto del bambino ai sostenitori delle adozioni a tutti non gliene frega nulla. L’importante è soddisfare il capriccio degli adulti

      • Franchino ha detto in risposta a Mattia

        ecco uno che non capisce un cazz0. hai letto quello che ho scritto? questo diritto indipendemente dai miei sentimenti per i bambini,sciocco,non esiste nel nostro ordinamento. e sarebbe assurdo se ci fosse perche’ da tempo immemorabile si fa cosi per far partorire le donne che non hanno intenzione di riconoscere il figlio,nel tentativo di evitare i rischi di un aborto.bisogna essere veramente ignoranti per non sapere queste cose. non sapete neanche l’abc giuridico di questo paese, MA DI CHE PARLATE, IGNORANTI ?

        • Franchino ha detto in risposta a Franchino

          i DIRITTI non te li inventi tu a seconda del momento,stanno scritti in un libro che si chiama COSTITUZIONE ITALIANA. Se sai leggere dagli un occhio,vedrai che il tuo “diritto” non c’e’ da nessuna parte. ma roba da matti….

          • Franchino ha detto in risposta a Franchino

            “diritto del bambino” de che ?!??!! cosa credi che il codice civile ve lo inventate a catechismo ?!? “diritto del bambino” DE CHE ???????

          • Mattia ha detto in risposta a Franchino

            Ultima volta che ti rispondo perché è chiaro che tu sei un troll (non perché porti argomentazioni opposte, ma per il tuo modo privo delle norme basi di educazione): un bambino adottato che vuole scoprire le sue vere origini ha o no il diritto di sapere da dove proviene? Poi, per esempio, Vi sono stati parecchi casi in cui, durante guerre o dittature, i bambini sono stati portati via dai propri genitori naturali, hanno questi ultimi il diritto di sapere di chi sono oppure, ragionando in base al tuo ragionamento, questo diritto non c’è perché non è stato codificato?
            P.S. Sono curioso di una cosa: La Costituzione non contempla ne il matrimonio omosessuale, nè le adozioni gay, dunque chi parla di diritti negati dell’Italia alle coppie omosessuali parla a vanvera perché la legge non li contempla?

            • Franchino ha detto in risposta a Mattia

              NO un bambino adottato NON ha nessun diritto di sapere chi sono i suoi genitori biologici,mai. Informati o stai zitto! Capra ! E parla in italiano che troll non so manco cosa significhi.
              Cosa c’entrano i bambini ebrei rapiti dai collegi cattolici dopo la guerra !????? Ma cosa c’entra ????!! Quella fu una controversia internazionale concernente eventi eccezionali che avevano coinvolto figli legittimi e riconosciuti ! Senti ma tu capisci o no che una societa è basata su regole e non sulle tue emozioni del momento? Le conosci o no le nostre? Ma cosa stai dicendo ????

              • Vincent Vega ha detto in risposta a Franchino

                Ti ringrazio caro Franchino, dimostrate, con questi interventi, ciò che siete davvero. 🙂
                Continua pure così. 🙂

                • Mattia ha detto in risposta a Vincent Vega

                  Guarda come ha evitato accuratamente la domanda che li avevo posto. Franchino dice che non esiste il diritto di un bambino a conoscere il suo vero genitore perché giuridicamente questa legge non esiste, per lo stesso motivo dovrebbe a dire ai sostenitori dei matrimoni e adozioni gay che questi diritti sono inestitenti perché nella legge non sono contemplati.
                  P.S. Per Franchino troll nel gergo di internet significa qualcuno che interviene con messaggi provocanti, irritatori o fuori tema per disturbare e fomentare gli animi, lo spiega anche wikipedia. Comunque continua così perché come dice Vega, dai chiaro esempio a tutti di che animo sei fatto. Ciao e buona serata

                  • Franchino ha detto in risposta a Mattia

                    anche tu,e il tuo amichetto vigliacco se e’ per questo.
                    la legge non consente i matrimoni gay ,infatti se ti sei accorto la stiamo facendo. se volete cambiarne anche voi,prego,fatevi avanti.Basta che nelle discussioni non vi inventiate cio’ che non esiste e non e’ mai esistito (almeno finora). scoprirete che ad onta delle vostre minacce,le vostre “idee” sono fuori dal mondo.
                    Vedo che sapete tutto di “troll”,”avatar” e simili cazzate. certo che fa impressione vedere un veneto come crepet o gente come te che non sa nulla del suo passato,che sostiene assurdita’ come queste. proprio quel veneto maschilista e patriarcale che confino’ generazioni di figli illegittimi in collegi appositi…ah ah ah….l’idea che costoro avessero “il diritto” di conoscere i genitori suona veramente ridicola a chi conosce il destino cui andarono incontro. Che ignoranti che siete.

                    • Franchino ha detto in risposta a Franchino

                      comunque,beninteso,se volete cambiare la legge,e’ vostro diritto mettervi in piazza. vediamo chi vi da’ retta.

    • gabriele ha detto in risposta a Franchino

      Rammento che con questa storia del diritto del bambino a conoscere i genitori volevano vietare le baby box

    • Mansueto ha detto in risposta a Franchino

      1 non esiste alcun “diritto” di un bambino di sapere “chi sono” i suoi genitori,men che meno quelli biologici non adottivi,ne’ un tale preteso “diritto” mi pare sia mai esistito nella storia della civilta’ giuridica occidentale.

      Quindi, se qualcosa non è contemplata dal diritto codificato, non può trattarsi di una cosa giusta/auspicabile? Quindi tutti i regimi politici che nella storia opprimevano e sfruttavano le classi meno abbienti facevano bene a farlo, e se queste classi tentavano di ribellarsi o più in generale di cambiare lo stato delle cose erano in torti visto che gli ordinamenti giuridici non lo prevedevano? I cittadini devono sottostare a delle leggi, ma le leggi a loro volta devono sottostare all’etica e alla logica, altrimenti le leggi stesse non hanno senso d’esistere; quindi, ogni qual volta un ordinamento giuridico risulti in tutto o in parte manchevole dal punto di vista etico-logico, è giusto apportarvi modifiche.
      Nel caso di persone che vogliano conoscere la vera identità dei propri genitori biologici è logico e quindi giusto non solo perché così il soggetto potrà conoscere quali malattie sono ricorrenti tra coloro che gli sono più vicini geneticamente e come evitarle (se 2 organismi sono geneticamente simili è più probabile che presentino le stesse tare e/o abbiano identico grado di vulnerabilità a determinati agenti patogeni esterni), ma anche perché di solito, oltre al patrimonio genetico, si ereditano anche alcuni tratti caratteriali dai genitori biologici e sapere quali siano questi tratti – meglio se tramite conoscenza diretta e meglio ancora se si viene cresciuti dai genitori biologici – permetterebbe al figlio di capire meglio come sfruttare i tratti positivi e controllare quelli negativi e al genitore, che in teoria avendo più anni avrà anche maggior esperienza del proprio carattere, di consigliare al figlio come gestire bene i tratti caratteriali che condividono.

      2 la madre e’,in italia, colei che partorisce. dunque a lei e solo a lei spetta la scelta se riconoscere o meno suo figlio.che se sara’ disconosciuto,com’e’ noto,verra’ affidato dapprima al Giudice Tutelare e in seguito alla commissione per le adozioni (che decide in termini completamente avulsi rispetto ad istanze di paternita’ genetica,in quanto e’ a tutela del minore e non certo a dirimere pretese “controversie” o “istanze” di chicchessia).

      La scelta spetta solo alla madre?! A me non risulta che a una donna, per concepire un figlio, le basti desiderarlo e concentrarvisi, per il concepimento occorre anche il patrimonio genetico di un uomo e quindi, se per fare un figlio occorrono tanto i geni di un uomo (padre) che quelli di una donna (madre), significa che entrambi hanno, nei confronti del figlio, pari dignità e pari doveri. L’istituto adottivo è previsto per casi eccezionali (i genitori non possono sostenere il bambino per motivi non dipendenti dalla loro volontà, i genitori non si rivelano capaci di tutelare il bambino, il bambino è il frutto di uno stupro e la madre non se la sente di allevarlo perché il suo concepimento le è stato imposto con la forza ecc.) e, non ricordo in quali casi, il bambino viene affidato ai parenti più prossimi proprio tenendo conto dell’affinità genetica di cui parlavo sopra.

      • Franchino ha detto in risposta a Mansueto

        1 e allora cambia la legge,ma non parlare a vanvera di “diritti” inesistenti. L’effetto,come e’ ovvio per chiunque conosca un minimo di storia e di civilta’ giuridica,sara’ di aumentare notevolmente il numero di aborti. E lascia stare “quello che e’ giusto” perche’ io e te non abbiamo assolutamente nulla in comune. Salvo il codice civile e penale.
        2 cosa stai dicendo? la scelta se riconoscere il neonato da parte della madre compete solo alla madre. ovviamente potra’ farlo il padre,per quel che gli compete. e allora?

        • Mansueto ha detto in risposta a Franchino

          e allora cambia la legge,ma non parlare a vanvera di “diritti” inesistenti

          Guarda che se la legge viene cambiata, un diritto, anche se prima fosse stato “inesistente”, poi diventa “esistente”.

          L’effetto,come e’ ovvio per chiunque conosca un minimo di storia e di civilta’ giuridica,sara’ di aumentare notevolmente il numero di aborti.

          E per quale motivo? Forse perché i genitori biologici vogliono evitare che il figlio una volta adulto li vada a cercare? La domanda allora è: questi, quando il bambino è stato concepito, si rendevano conta di cosa stava succedendo o no? Perché se 2 persone sanno che che il loro rapporto sessuale potrebbe portare molto probabilmente al concepimento di un bambino o accettano questa eventualità e se ne assumo la responsabilità, o la prevengono (evitano di far sesso o sfruttano i periodi non fertili femminili). Questo per ciò che riguarda un rapporto consenziente, nel caso invece che uno dei due costringa l’altro o entrambi vengano costretti da terzi esiste purtuttavia l’adozione; nel caso che poi un giorno il figlio rintracci i genitori cosa mai potrebbe succedere: il figlio scopre che uno o ambedue i genitori biologici lo hanno dato in adozione perché non potevano o non se la sentivano di allevare un bambino arrivato tra capo e collo e non voluto, e allora? Mi sembra comprensibile la situazione in quel delicato momento dei genitori biologici e il figlio dovrebbe provare empatia e domandarsi lui cosa avrebbe fatto al loro posto. Oppure il figlio, sentendosi come il frutto di una violenza o comunque non cercato, penserà che il suo esistere non ha senso? Be’, le buone qualità di una persona prescindono da quali siano state le modalità del suo concepimento, quindi il figlio potrebbe sfruttare l’episodio per pensare “la mia esistenza sarà frutto di un rapporto sbagliato, ma io posso comunque farla diventare occasione di miglioramento per me e chi mi sta attorno facendo del bene, alla faccia di coloro che se ne sono fregati della mia esistenza!”; il bene che questo figlio farà eclisserà il male del suo concepimento per costrizione.

          E lascia stare “quello che e’ giusto” perche’ io e te non abbiamo assolutamente nulla in comune. Salvo il codice civile e penale.

          Prima di tutto, se non mi conosci come fai a sapere cosa abbiamo in comune e cosa no? E soprattutto, cosa c’entra col discorso? Poi scusa, ma se l’unica cosa che io e te abbiamo in comune sono i codici civile e penale e l’insieme delle leggi, dobbiamo allora condividere anche cosa ritenere giusto e sbagliato, perché lo scopo delle leggi è quello di indicare cosa è permesso fare e cosa no per la miglior convivenza possibile dei membri di una società, quindi quali situazioni punire (reati) e quali invece favorire affinché si possa bloccare sul nascere lo sviluppo delle situazioni da punire; insomma, chi si occupa della formazione di leggi deve avere come base un metro per stabilire cosa ritenere giusto e cosa sbagliato e quindi un’etica, e tutti coloro che accettano e sottostanno alle stesse leggi devono accettare e sottostare la stessa etica.

          cosa stai dicendo? la scelta se riconoscere il neonato da parte della madre compete solo alla madre. ovviamente potra’ farlo il padre,per quel che gli compete. e allora?

          Scusa, ma il concepimento del neonato è avvenuto con il consenso di entrambi i genitori biologici? Se hanno avuto la comune volontà di concepirlo devono coerentemente avere anche la comune volontà di occuparsene. Cosa diversa è se si prova che uno dei genitori ha imposto a forza all’altro il concepimento, in questo caso mi sembrerebbe più corretto togliere la potestà genitoriale al genitore che ha commesso quest’atto di forza.

          • Franchino ha detto in risposta a Mansueto

            sembri…ehm scusa..un po’ tardo se posso permettermi. Crepet parla nel presente (se ascolti il video dice “hanno”),dunque sbaglia. se volete cambiare detta legge (che e’ una costante in tutta la storia giuridica occidentale dall’epoca del diritto romano) fatevi avanti e vediamo chi vi da’ retta.Comunque IO (e qualcun altro) prevedo un’impennata negli aborti,prova a ragionarci su e vediamo se ci arrivi anche tu. Le stesse campagne di quei centri di aiuto alla vita di stocazzo tanto cari ai cattolici insistono proprio su questo punto per convincere le donne a non abortire (ossia al fatto che eventualmente possono non riconoscere il neonato). Si vede che anche loro si sbagliano.
            ps le leggi che abbiamo in comune ? ecco ,studiale va’. quel “devono” avere la volonta’ di occuparsene finora esiste solo nella tua testa caro mio.

            • Franchino ha detto in risposta a Franchino

              comunque hai smarrito il punto essenziale : il bambino non riconosciuto viene affidato a una commissione,dunque proprio non si vede come chicchessia possa “reclamarlo” pagando. L’utero in affitto e’ impossibile in italia,purtroppo pero’ in altri paesi con leggi diverse dalla nostra (per lo piu’ ispirate da quella demenziale deificazione del DNA avvenuta negli anni 90,in cui la chiesa ha dato del suo peggio) e’ gia’ possibile. e non sara’ certo la “stepchild adoption” ad avere effetti su questo. sono cose che non c’entrano niente le une con le altre. E non e’ che proibisci i trapianti di rene in italia perche’ in thailandia qualcuno puo’ andarselo a comprare.sveglia amico.

            • Mansueto ha detto in risposta a Franchino

              Sarei un po’ tardo? Soltanto perché penso che ciò che sia giusto o sbagliato non lo decida il diritto codificato ma la logica e l’etica e che il diritto debba solo preoccuparsi appunto di “codificare”, registrare ciò che già logica ed etica impongono? Vedila così: le leggi scritte sono il vocabolario, mentre la logica è la lingua parlata; non può il vocabolario imporre ai parlanti quali termini di quella lingua siano diffusi e quali desueti, esso si limita solo a registrare il fenomeno. Tu parli come se le leggi scritte e le concezioni del diritto siano eterne ed immutabili e come se bisognasse evitare qualsiasi cambiamento di tale prospettiva, anche se il cambiamento risultasse vantaggioso, in pratica per te non si sarebbe mai dovuti passare all’automobile visto che per millenni si è viaggiato in carrozza.
              Poi, questa storia dell’aumento degli aborti me la devi spiegare. Se tu commetti un atto, non obbligato da terzi, che sai che molto probabilmente porterà a determinate conseguenze e non prendi precauzioni di alcun tipo al riguardo significa o che sei pronto ad assumerti le responsabilità per quelle conseguenze o che sei uno sconsiderato. Nello specifico, se sai che un rapporto sessuale senza alcun tipo di precauzione porterà con ogni probabilità al concepimento di un bambino significa o che questa eventualità l’accetti e ti assumi poi le responsabilità verso il bambino, o che agisci senza criterio e vuoi che gli enti pubblici mettano una qualche toppa (aborto, adozione ecc.) al fattaccio, cioè che pensino gli altri al posto tuo ai guai che tu stesso hai creato. Un’efficace legislazione non può considerare corretto il secondo modo d’agire perché così aumenterebbero a dismisura i casi da gestire da parte degli organi giudiziari e dalle strutture pubbliche con conseguente aumento delle spese pubbliche e delle lungaggini burocratiche a danno di tutti i cittadini.

              le leggi che abbiamo in comune ? ecco ,studiale va’

              Se io e te viviamo nello stesso stato, dobbiamo, in egual misura, rispettare le leggi di quello stato? E se quelle leggi cambiano, cambiano sia per me che per te? Quindi quelle leggi, belle o brutte che siano, le abbiamo in comune, e fin quando le rispettiamo dobbiamo di conseguenza rispettare anche l’etica su cui quelle leggi si fondano. Mi sa che quello che deve studiare sei tu.

              quel “devono” avere la volonta’ di occuparsene finora esiste solo nella tua testa caro mio.

              Si tratta di logica caro mio: se io, di mia volontà, commetto un’azione, significa che mi assumo anche tutte le responsabilità che quell’azione comporta, non è indispensabile che debbano dirlo prima le leggi. Tu per caso vorresti un modo pieno di persone che agiscono senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni?

            • Mansueto ha detto in risposta a Franchino

              Visto che ho 5 minuti di tempo libero cerco di sintetizzare meglio il discorso: il tuo fraintendimento nasce dal fatto che tu col termine “diritto” indichi ciò che un ordinamento giuridico prescrive, mentre io (e penso anche gli altri che ti hanno ribattuto) con quel termine sto parlando di ciò che, in una società, è logico e quindi permesso fare. Il primo significato però, per avere senso, deve basarsi sul secondo, altrimenti le leggi sarebbero solo capricci del legiferatore di turno.
              Il fatto che per secoli il diritto di una persona a conoscere i suoi genitori biologici non è stato considerato dagli ordinamenti giuridici dipende da vari fattori: la società era divisa in classi benestanti e vicine al potere e classi povere e indigenti, gli appartenenti alle prime classi spesso mantenevano un senso di giustizia fin quando questo non si scontrava con le loro voglie e l’appagamento dei loro piaceri e quindi, in caso di gravidanze indesiderate, ricorrevano al denaro o al loro potere per nascondere la cosa, mentre gli appartenenti alle classi indigenti nelle stesse eventualità erano costretti a dar via il bambino perché non avevano i mezzi per sostenerlo; i ricchi e i potenti perciò si guardavano bene dall’inserire nell’ordinamento la possibilità di ricercare i genitori biologici perché, se lo avessero permesso a quelli delle classi meno abbienti, non avrebbero avuto giustificazione per non applicare la stessa norma anche per loro e così non avrebbero più potuto fare i loro porci comodi. Tutto sommato era un contesto di strisciante ipocrisia e di dominio del più forte sul più debole. Aggiungi anche che all’epoca i motivi genetici di cui ti ho parlato nei precedenti post si ignoravano ancora e che l’educazione sessuale – quella che, tra le altre, ti spiega anche come avviene il concepimento – era manchevole o inesistente.
              Come vedi, per capire perché per secoli si è fatto in un modo anziché in un altro bisogna prima calarsi in quel contesto, e siccome il contesto specifico che ho raccontato è sparito – e, aggiungo io, per fortuna – non c’è più ragione per continuare a fare in quel modo.
              P.S. Ti prego, non darmi del verboso, è che a me piace spiegarmi per filo e per segno per fare in modo che il mio interlocutore non possa equivocare nulla di ciò che affermo.

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Franchino

      Franchino ha scritto

      “sembra che abbiate serie difficolta’ di comprendonio nell’inquadrare il problema. soprattutto quel solito “vincent vega” il deficiente che insulta tutti via web”.

      Dove ho usato insulti? Oppure ci siamo già conosciuti e sei il povero che ha infestato Uccr con mille nomi? Sarai mica quel Piero col quale ho avuto quella diatriba su Erham, dove ho smentito tutte le sue menzogne?

      In quel caso si, lo avevo insultato, ma certamente ho sbagliato, sono stato un vile, era come sparare sulla croce rossa.
      Sei tu il poverino che infesta Uccr con mille nomi, quindi?

      Comunque insultami pure se vuoi (mi hai dato del “deficiente”) tanto rimarrai sempre quello che sei.
      Se non altro mi diverto nel sapere ciò che succederebbe qualora mi insultassi faccia a faccia, ma sappiamo bene che ciò non avverrebbe mai, perché un piccolo uomo come te non ha certo gli attributi. 😉

      Oppure li hai, grand’uomo? 😉

  9. Dan ha detto

    E giache la Ragione seconda all’intelleto li abbandono’ non poterono che dichiarare che la relativita’ della Ragione e del ben dell’intelleto,relativita della noiesi e relativita’ della dianoiesi,cosiche coerentemente potevano non ragionare ma darsi egoisticamente ragione.

    Il miele e dolce e buono ma a mangiarne troppo viene la nausea.

  10. Fabrizia ha detto

    Infatti. Con che coraggio si toglie a un bambino il diritto di provare e conoscere l’amore per la propria madre? Pazzesco.

  11. positrone76 ha detto

    Argomento vecchio, risposte ripetitive per lo più. L’origine dell’omosessualità rimane in gran parte sconosciuto. La psicologia può fornire qualche indicazione, ci sono casi precisi ma sostituire “malattia” con “disordine ontologico” rimane un “ingiusto marchio.

    Per Franchino
    L’istituto dell’adozione legittimante, concepita come “seconda nascita” per il minore, presupponeva nella disciplina del 1983 il segreto sulle origini dell’adottato.
    La legge sulle adozioni è stata modificata nel 2001 con la L. n. 149 che ha introdotto e regolamentato il diritto dell’adottato ad accedere alle informazioni sulle proprie origini.
    Ciò in attuazione della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York del 1989 e – più in particolare – dell’art. 30 della Convenzione dell’Aja del 1993 in materia di adozione internazionale, ratificata in Italia con L. 476/1998, la quale impone alle Autorità competenti di ciascuno Stato contraente di conservare con cura le informazioni relative ai minori adottati, assicurando l’accesso a tali informazioni nella misura e con le modalità previste dalla legge interna dello Stato.
    Oggi il minore ha diritto di essere sempre informato della sua condizione di figlio adottato.
    I genitori adottivi possono scegliere i “modi” ed i “termini” che ritengono opportuni per tale rivelazione, ma non possono sottrarsi a tale compito, che costituisce per gli stessi un vero e proprio dovere.
    Il rapporto di adozione non può però in alcun modo risultare da alcun certificato né atto di alcun genere rilasciato dall’Ufficiale di Stato Civile o dell’anagrafe, mentre qualsiasi pubblico Ufficio, così come qualsiasi Ente pubblico o privato e qualsiasi Autorità devono assolutamente rifiutare di fornire qualsiasi notizia o informazione dalla quale risulti tale rapporto, salva l’autorizzazione espressa dell’Autorità Giudiziaria.
    Le informazioni sulle origini della persona adottata sono le informazioni relative all’identità dei genitori biologici e quelle relative alla propria storia.
    L’accesso a tali informazioni resta comunque sottoposto a notevoli limiti e condizioni.
    Da questo e da altro il diritto del bambino risulta più che evidente, per buona tua pace.

    • Vincent Vega ha detto in risposta a positrone76

      Ti ringrazio molto, Positrone76.
      Che poi, vedi, anche fossilizzarsi sui diritti “sanciti per legge” è sbagliato, perché un tempo gli schiavi non avevano diritto alla libertà, per non parlare di ciò che hanno subito gli ebrei.
      Ma certo uno come Franchino, a quei tempi, sarebbe stato d’accordo con quelle barbarie, solo perché i diritti di quelle persone non erano sanciti per legge.
      Ecco cosa succede ai miscredenti: sono in totale balia di loro stessi e dello spirito del mondo e dei suoi idoli.

      Che pena che mi fanno.

    • lorenzo ha detto in risposta a positrone76

      Io, osservando la natura umana, distinguo tre forme di omosessualità:
      1 – quella causata da anomalie biologiche;
      2 – quella causata da problemi psicologici;
      3 – quella causata da pruriti viziosi.

    • Dan ha detto in risposta a positrone76

      Dalle mie parti il giudiziario non fa il legislativo suppongo nemmeno per Montesquieu,non so in Korea del Nord o in Cina.

      Di qui si afferma,con lapidaria ovvietà,un “diritto assente” non puo essere stabilito,ovviamente tolto il troglodita di sopra,che pensa:è e non è nel medesimo tempo (idea temporanea di simultanità logica) sia la stessa cosa di affermare puo essere o non essere per tempi diversi,che non viola nessuna logica formale,d’altronde un punto non è una retta.

      Oggi non sono vecchio,se non si muore,non è che siccome oggi non sono vecchio allora è impossibile che lo divenga.Poi se altri “sentono” l’eterna giovinezza sono affari suoi.

      Oggi non c’è un diritto non è che è impossibile che divenga diritto contemporaneamnte al fatto che nella simultaneita non puo esserci,perchè solo questo vale per la simultaneità.Ma il tempo non è un “adesso”,specialmente nelle rivendicazioni sociali politiche.

      Ma questa è una descrizione,il punto è, le ragioni dei perchè (per quale ragione è) e non dei come, lo stabilisci diritto o meno.

      • positrone76 ha detto in risposta a Dan

        Dalle tue parti si parla troppo a vanvera ed inutilmente ma soprattutto con costruzioni incomprensibili e qesto indipendentemente dalla posizione che si vuole sostenere che rimane criptica. Ad ogni modo sono citati trattati internazionali votati ed approvati. Il giudizio dell Corte Costituzionale o della Corte di Cassazione sono fonti del diritto, fino a diritto contrario sebbene ci sono varie opinioni in merito.

    • Franchino ha detto in risposta a positrone76

      se avessi letto il tuo copia incolla con maggiore intenzione avresti capito che a tutt’oggi un bambino adottato non ha il diritto di conoscere i suoi genitori biologici.

      • Franchino ha detto in risposta a Franchino

        forse…

        • Franchino ha detto in risposta a Franchino

          non sapete l’abc,veramente incredibile,e parlate pure. io non capisco se ho a che fare con degli ignoranti assoluti in materia di diritto o con dei tardi che non capiscono quello che scrivo. Hai tirato fuori una norma sulle adozioni senza capirla. ma poi cosa c’entra ?!?!? un bambino puo’ anche essere adottato dopo essere stato riconosciuto dalla madre…cosa c’entra !???? ma cosa parlate se non sapete niente ???
          se al momento del parto un bambino non viene riconosciuto dalla madre,e il padre non e’ presente,si perde qualunque tipo di tracciabilita’.LO CAPITE O NO? OOOOOOOH LO CAPITE O NO? SVEGLIA !
          cosa c’entra adesso la normatica sull’adozione (che ovviamente tutela e conferma la volonta’ di segretezza di genitori biologici eventualmente rintracciabili) ??? cosa c’entra?????

          • positrone76 ha detto in risposta a Franchino

            Te lo spiego io Franchino. Vedi le norme non sono astratte e quando una norma specifica non c’è si adotta quella che per similitudine si avvicina di più. Siccome io ho letto il mio copiato (che è infatti copiato da un sito di giuristi) e tu che dici di aver letto non hai invece capito si dice che: in virtù di un trattato internazionale (oltre che della propria Costituzione) che l’Italia ha liberamente accettato e per il quale il parlamento si è espresso e sempre per il quale l’Italia è stata richiamata per non essersi adeguata fino in fondo, la legge attuale prevede che il bambino una volta adulto, a 25 anni, possa fare richiesta presso il tribunale che non può ignorare la sua richiesta ma in caso di richiesta di anonimato del genitore, laddove vi fosse, il Tribunale ha il dovere di interpellare la madre per annullare quella richiesta. Se la legge ad ora si ferma a questo la sentenza della Corte Costituzionale rileva che il diritto della madre all’anonimato è ingiustamente preponderante.
            Da questa legge, per similitudine, un bambino ha il diritto di richiedere la certezza delle proprie origini. Laddove non vi siano casi straordinari, lo Stato deve predisporre le sue strutture a poterlo fare.
            Il diritto peraltro si applica anche senza l’adozione e si applica in ogni caso per la questione sanitaria. Quindi Franchino invece di consigliare il prossimo di studiare o informarsi meglio o piegare le informazioni ricevuto alla tua inconsistenza argomentativa, studia ed impara tu che non sei professore di niente e sapiente in ancor meno 🙂

  12. Franchino ha detto

    Per non parlare,e poi chiudo perche’ evidentemente e’ tempo perso,dei bambini che poco dopo la nascita vengono affidati al nido in ospedale (o in passato anche in moltissimi centri religiosi,come quello della mia compagna che non ha mai rilasciato alcuna certificazione in merito,del tutto legittimamente peraltro e purtroppo),in cui il vincolo della segretezza e’ fondamentale e assolutamente non impugnabile da nessuno (tanto meno dal figlio diventato adulto).
    e poi suona ridicolo questo continuo richiamarsi al “nazismo” per contrastare le opinioni degli altri,ancorche’ discutibili come quelle del sig. Luxuria. Ma piantatela,il nazismo e’ stato sconfitto nel 1945 dalle divisioni corazzate dell’URSS e degli USA,e sappiamo tutti che ruolo per lo piu’ hanno giocato i cattolici. Con una germania che gasava i ritardati hanno fatto pure un concordato,con regolari e cordiali rapporti diplomatici fino alla fine e con le opportune ratlines dopo,che e’ meglio se stessero zitti e andassero in sudamerica.E state zitti anche voi,va’, che e’ meglio.

  13. Franchino ha detto

    http://presidenza.governo.it/CONTENZIOSO/contenzioso_costituzionale/pronunce/2013/corte_cost_sentenza_278_2013_sintesi.pdf
    http://www.italiaadozioni.it/?p=7592
    e qui c’e’ il DDL giugno 2015,non ancora approvato in Senato,che si applicherebbe solo “dopo il decesso della madre” e che comunque non e’ retroattivo. basta leggere l’articolo,oltre al titolo,ovviamente.
    http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/i-figli-non-riconosciuti-alla-nascita-potranno-ritrovare-i-propri-genitori.aspx

    contenti di aver parlato a vanvera per tre giorni?

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