Emanuela Orlandi, tre riflessioni sui nuovi sviluppi

Emanuela Orlandi

Dopo la comparsa di Marco Accetti si aprono nuovi scenari nel caso Orlandi. In particolare riteniamo che sia da approfondire il ruolo delle amiche di Emanuela, quello di Giulio Gangi e del Sisde ed infine un misterioso nome sul diario della Orlandi.

 
 

Dopo aver pubblicato una cronologia dettagliata, e aggiornata fino ai giorni attuali, sul caso della sparizione di Emanuela Orlandi, torniamo a parlarne.

Vogliamo proporre una riflessione sui molteplici fatti che stanno accadendo in questi giorni. Dovendo dare molte cose per scontato, ovviamente, invitiamo chi non riesce a seguire il filo del discorso ad approfondire recandosi al dossier citato sopra.

 

La comparsa di Marco Accetti

Il “caso Orlandi” sembra veramente essere arrivato ad una svolta grazie alla decisione di Marco Fassoni Accetti a comparire davanti ai magistrati autoaccusandosi di essere uno dei “cinque o sei” telefonisti che chiamarono la famiglia Orlandi nei primi mesi dopo la sparizione di Emanuela.

Accetti ha affermato di aver fatto parte dal ’79 all’83 di un«nucleo di controspionaggio» incaricato di «lavori sporchi» all’ombra del Vaticano, formato da giovani vicini ad ambienti ecclesiali, da elementi del Sisde (servizi segreti) e da esponenti della Magliana con lo scopo di condizionare la politica di papa Wojtyla, «per tutelare il dialogo con l’Est», nonché intervenire con attività di dossieraggio, «anche su impulso di personalità ecclesiastiche», nell’ambito di contrasti e guerre di potere all’interno delle Mura Leonine.

Il sequestro di Emanuela (e di un’altra ragazza, Mirella Gregori) sarebbe servito per la liberazione di Alì Agca -il quale si sarebbe sdebitato ritrattando le accuse ai bulgari di complicità nell’attentato al papa- e, sfruttando il clamore planetario della vicenda, per indurre il presidente dello Ior, Paul Marcinkus, a restituire i 400 milioni di dollari della Magliana affondati con il crack del Banco Ambrosiano.

Lo scenario descritto appare realistico in linea generale, sbaglia chi liquida velocemente Accetti come uno dei tanti ciarlatani spuntati fuori in questi in questi trent’anni. La spiegazione offerta, seppur abbozzata e filtrata dai quotidiani, risulta la più convincente mai formulata finora.

Se si vuole assumerla per vera rimangono però alcuni punti deboli:

  • Come può il “peso” di una quindicenne figlia di un messo pontificio essere barattato con la scarcerazione dell’attentatore del Pontefice, il quale -anche volendo- non potrebbe in nessun caso interferire con la giustizia italiana?
  • La vita di Emanuela valeva 400 milioni?
  • Se i soldi furono restituiti (si dice nel 1984) dov’è finita Emanuela?
  • Se i soldi non sono stati restituiti, dov’è Emanuela e in che modo i ricattatori avrebbero interrotto il ricatto?

Oltre a questo vorremmo, come detto, riflettere su tre punti importanti.

 

Le amiche di Emanuela pronte a testimoniare

Il primo elemento importante rivelato da Marco Accetti è che Emanuela si sarebbe allontanata con la complicità di un giro di amiche creato appositamente dai sequestratori.

L’uomo ha inviato un’e-mail al fratello, Pietro Orlandi, in cui accusa (giustamente, a mio avviso) il programma televisivo Chi l’ha visto di speculare su questo caso per meri motivi di audience.

In un passaggio di questa e-mail, Marco Accetti spiega di aver sospeso la collaborazione coi magistrati perché i depistaggi da parte della trasmissione televisiva «possono aver intimidito le persone a cui mi ero appellato per presentarci insieme e raccontare. Si può pensare che delle donne sui 40-45 anni con figli si prestino ad entrare in una tale tensione mediatica che racconta solo di pedofilia e omicidi? Questi testimoni sono coscienti che non vi è stata alcuna pedofilia né tanto meno omicidi».

L’uomo ha appositamente scelto di rivelare pubblicamente in questa frase una informazione importante, a patto che stia dicendo il vero: queste donne di 40-45 anni altro non possono essere che le “amiche” e coetanee di Emanuela (e di Mirella), complici del suo allontanamento.

 

La pineta, il gruppo Phoenix e Giulio Gangi

Una seconda riflessione: Marco Accetti nel dicembre 1983 (sei mesi dopo la sparizione di Emanuela) ha ucciso in zona Ostia, a Roma, in circostanze misteriose un bambino, José Garamon, investendolo con il suo furgone in una strada che costeggia una pineta Fu condannato per omicidio e omissione di soccorso ma assolto con formula piena dall’accusa di volontarietà.

Al giudice Giancarlo Capaldo che oggi indaga sulla scomparsa Emanuela e che lo ha interrogato, ha rivelato di aver mentito ai magistrati che lo indagarono nell’83, spiegando di essere stato in compagnia di un’altra persona su quel furgone, di essersi accorto di aver investito un bambino e di averne constatato la morte ma «dovevo coprire sia la persona sia le nostre intenzioni in quell’area».

Secondo la sua versione questo incidente sarebbe stato appositamente provocato dalla fazione opposta alla sua in quest’opera di “controspionaggio”. Pochi mesi prima del dicembre 1983, spiega Accetti, alla redazione del TG2 dagli Stati Uniti arrivò un messaggio firmato “Gruppo Phoenix” in cui venivano proprio minacciati gli «elementi implicati nel prelevamento di Emanuela Orlandi» ed in particolare i primi telefonisti che chiamarono la famiglia Orlandi, Pierluigi e Mario.

Il messaggio del Gruppo Phoneix diceva, infatti: «Vogliamo generosamente ricordare a Mario che nella pineta c’è tanto posto per aumentare la vegetazione».

Marco Accetti oggi spiega così: «All’epoca vi fu questo comunicato del Phoenix che noi sapevamo essere opera di alcuni, almeno, agenti del Sisde che parlava di una pineta come luogo in cui si sarebbe verificata una presunta punizione nei nostri confronti».

L’uomo ci sta dicendo indirettamente che lui dunque era il Mario che ha chiamato gli Orlandi pochi giorni dopo la sparizione di Emanuela? Si possono confrontare le due vociper verificare dato che quella telefonata è stata registrata dagli Orlandi?

E’ stato Pietro Orlandi, nel suo libro “Mia sorella Emanuela” (Edizioni Anordest 2012), ad aver rivelato per la prima volta che il gruppo “Phoenix” era collegato ai servizi segreti italiani (Sisde). Lo venne a sapere in circostanze fortuite a casa sua nei mesi successivi alla sparizione dall’agente segreto del Sisde, Giulio Gangi, che da subito aiutò gli Orlandi nelle ricerche su Emanuela.

Sentendo la notizia dell’ultimo comunicato di questo “gruppo Phoenix”, Gangi si girò e facendo l’occhiolino disse: «Quelli siamo noi»1citato in P. Orlandi, Mia sorella Emanuela, p. 129).

Pietro Orlandi cita solo questo episodio ma si presuppone che abbia fatto altre domande a Gangi, per lo meno per capire il motivo per cui il Sisde si fosse intromesso in questa vicenda confondendo le acque.

Fino a ieri spiegavamo questa intrusione come una tattica per confondere i veri sequestratori, giocando al loro stesso gioco tramite comunicati anonimi e aspettando un loro passo falso. Ma oggi le cose cambiano con la testimonianza (da verificare) di Accetti.

Giulio Gangi sapeva che una parte del Sisde era implicata in prima persona in questa vicenda come fazione opposta a quella di Fassoni Accetti? Oppure ha solo orecchiato qualcosa ignorando i giri loschi del Sisde?

Informazioni che potrebbe offrire oggi ai magistrati per chiarire meglio il quadro, usandole anche come verifica dell’attendibilità di Accetti.

 

Quel nome sul diario di Emanuela

Un’ultima considerazione, pur scollegata dagli ultimi avvenimenti.

Nel giugno 2008 Max Parisi, un giornalista che si occupò del “caso Orlandi”, invitò gli inquirenti a non concentrarsi sulla tomba di De Pedis ma ad analizzare il diario di Emanuela Orlandi (sequestrato dal Sisde2P. Orlandi, Mia sorella Emanuela, p. 59.

Sul suo diario, la giovane Emanuela avrebbe scritto il nome di una persona con la quale intratteneva una relazione ma, dice Parisi, «da quel nome le indagini non sono riuscite a risalire -o non si è voluto che accadesse- all’individuo in carne e ossa, e questo sebbene Emanuela Orlandi l’avesse scritto chiaramente più volte.

A quel nome, riferisce Parisi, non corrisponde nessuno degli amici della ragazzina e neppure dei conoscenti. Questo porta a dire che Emanuela Orlandi aveva una relazione sconosciuta a tutti con una persona completamente estranea al suo mondo adolescenziale?

«Quel nome l’ho saputo e mi ha colpito», disse il giornalista. «Non intendo divulgarlo, ma ritengo sia arrivato il momento di riprendere le indagini anche su questo versante».

Un altro giornalista, Pino Nicotri, ha rivelato che sul diario di Emanuela ci sarebbe la frase «sto da nove mesi con Marcello»3citata in P. Nicotri, Emanuela Orlandi: la verità, Dalai Editore 2008, pp. 24, 25.

E’ stato appurato che si trattava di Marcello Marinis ed a scrivere quella frase fu la sorella Federica, effettivamente fidanzata con lui.

Max Parisi si riferisce a questo nome? O di un altro? Perché lo avrebbe “colpito”?

Abbiamo rivolto a lui queste domande ma ha declinato con gentilezza: «Mi dispiace, ma su questo specifico punto NON intendo dire nulla, al momento. Grazie, comunque».

La redazione

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69 commenti a Emanuela Orlandi, tre riflessioni sui nuovi sviluppi

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  1. Kosmo ha detto

    La faccenda del fidanzatino mi sembra assurda: con tutto quel clamore mediatico, con le ricerche di tutte le polizie del mondo, questa scappava col fidanzato?

    E poi non sembrava affatto che Emanuela fosse una ragazza “ribelle”, in conflitto con la famiglia, ecc ecc…

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      Ciao Kosmo,
      personalmente la ritengo una cosa strana che non è mai stata chiarita. In fondo dovrebbe essere la prima traccia da seguire, in ogni caso ho citato questo fatto legato al giro di “amiche” che secondo Fassoni Accetti avrebbe contribuito a far allontanare Emanuela. Non sposo questa tesi ma sottolineo che c’è anche questo nome che avrebbe “colpito” Max Parisi.

      • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

        Ciao Simone, e scusami se non ti ho fatto prima i complimenti per la tua bella ricostruzione.
        Io a questa pista non ci credo assolutissimamente: ma ti pare poi che dopo 30 anni, questa sa che la famiglia è ancora in pena e non si fa viva?

        Questo è l’ennesimo depistaggio: non ne capisco il motivo, a distanza di tanti anni e dopo che i motivi sono venuti a galla.
        Forse semplicemente per guadagnarne in visibilità (ma che schifo però).

        • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

          Anch’io dubito come te su quello che dice riguardo al destino di Emanuela, ma d’altra parte ammette lui stesso di non saperne nulla e di fare delle ipotesi. Fassoni Accetti è invece molto ben informato sulla prima fase e su questo ha attendibilità, d’altra parte se fosse vero il contrario non sarebbe stato ascoltato dai magistrati più di sei volte nell’ultimo mese.

          Per questo non credo sia un depistaggio, Fassoni Accetti non è la Minardi e non è Luigi Gastrini e probabilmente il flauto ritrovato è davvero quello di Emanuela. Con quale coraggio un uomo di spettacolo (dunque che ha bisogno dell’approvazione del pubblico) andrebbe davanti all’Italia a prendere in giro una famiglia sofferente su un caso che riempie i quotidiani? Sarebbe la fine della sua carriera e della sua reputazione.

          Oddio, tutto è possibile ma direi che è improbabile. Il flauto è probabilmente quello di Emanuela e lui qualcosa sa, questo non vuol dire però che lui davvero c’entri qualcosa per forza, può anche essere una persona informata dei fatti.

          Inoltre lui non è andato alla polizia a far trovare il flauto ma a Chi l’ha visto, consapevole che il ritrovamento avrebbe avuto grandissima risonanza sui media. Questo conferma la sua tesi di voler invitare altri ad esporsi e sa benissimo che se non fosse il flauto vero verrebbe denigrato da tutta Italia. La sua visibilità sarebbe certamente negativa.

          • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

            “d’altra parte se fosse vero il contrario non sarebbe stato ascoltato dai magistrati più di sei volte nell’ultimo mese.”

            vabbè, su questo non ci contare tanto.
            Dài, stendiamo un velo pietoso.

            “Con quale coraggio un uomo di spettacolo (dunque che ha bisogno dell’approvazione del pubblico) andrebbe davanti all’Italia a prendere in giro una famiglia sofferente su un caso che riempie i quotidiani? Sarebbe la fine della sua carriera e della sua reputazione.”

            Uhm… sei sicuro della tua affermazione?
            Ti devo fare miliardi di esempi di quelli che, pur di apparire, si farebbero fare …vabbè lasciamo stare per chi è delicatodi stomaco.
            La TV degli ultimi anni non ti ha insegnato niente?

            ” Questo conferma la sua tesi di voler invitare altri ad esporsi e sa benissimo che se non fosse il flauto vero verrebbe denigrato da tutta Italia”

            Ma mi sembra assurda questa tesi. Da quando in qua uno assiste ad un fatto delittuoso e manda “messaggi in codice” affichè altri parlino?
            Bisogna farla finita, bisogna dirgli chiaramente:
            “Senta Fantocci, adesso lei mi dice per filo e per segno i NOMI E COGNOMI E CODICE FISCALE di chi ha incontrato, chi gli ha detto di fare cosa, come dove, e quando l’ha fatto, dove ha nascosto/riposto/preso le eventuali attrezzature ecc ecc. chi gliele ha date, dove le ha comprate, che fine hanno fatto, ecc ecc., altrimenti la sbatto dentro con l’accusa di omicidio”.
            Altrimenti è l’ennesima pantomima.

            • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

              Ti assicuro che i magistrati lo stanno tenendo molto in considerazione, e mi sembra giusto così.

              Sono convinto che Fassoni Accetti ne esca malissimo se si dimosterà che il flauto non è di Emanuela, credo lo abbia tenuto in considerazione.

              I delitti di cui potrebbe essere accusato sono caduti in prescrizione e la polizia non può fargli alcun ricatto sui nomi dei complici e infatti lui non ne vuole fare. Il muso duro contro Fassoni Accetti non serve a nulla se non a farlo smettere di collaborare, come di fatto è avvenuto a causa delle false accuse rivoltegli da “Chi l’ha visto”.

              • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                davvero gli omicidi cadono in prescrizione?

                • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                  Ma lui non si autoaccusa di omicidio ma di essere complice del sequestro, questo è in prescrizione.

                  • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                    …come la morte del sequestro.

                    Non ti preoccupare che con la prescrizione i giudici italiani hanno molta fantasia 😉

                  • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                    peer un sequestro di persona a scopo di estorsione, se si conclude con la morte della vittima, la pena è l’ergastolo, per cui non credo si prescriva.

                    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                      Su questo sei certamente più preparato tu, io sono convinto che Fassoli Accetti abbia calcolato tutti questi rischi e sia venuto allo scoperto sapendo che quello per cui potrà essere accusato non lo manderà in galera…d’altra parte lo ha ribadito lui stesso nella recente intervista fatta da Nicotri…

              • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                sono pronto a scommettere che di tracce biologiche sicuramente riferibili ad Emanuela non le troveranno, ma che il tipo sarà “compatibile” con quelli usati da lei all’epoca.
                E quindi siamo punto e daccapo.

                • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                  Si accettano scommesse…io punto su flauto vero per le ragioni che ho esposto 😉

                  In ogni caso come dicevo l’altra volta a me non interessa poi molto che il flauto sia vero ma che Fassoni Accetti lo sia!

      • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

        inoltre ti pare che una ragazzina quindicenne organizzi, con l’aiuto di altri estranei, un “giro di amiche” per sparire con il suo fidanzatino?
        Prende e se ne scappa da casa, come hanno fatto molte altre ragazzine prima di lei. Poi magari avvisa la famiglia.
        no non ci credo assolutissimamente.

        • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

          Guarda io credo che questo nome sul diario sia solo qualcosa di strano, ma che probabilmente non c’entra nulla con tutto quello che è avvenuto dopo, anche se non metterei le mani sul fuoco. Mi ha semplicemente stupito l’atteggiamento di Max Parisi e quello della famiglia che ha negato qualsiasi relazione. Mi chiedo solo perché…quel nome c’è sul diario, non credo che Nicotri e Parisi dicano il falso, eppure. Tutto qui…

          • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

            Ma questo diario chi ce l’ha adesso? I familiari l’hanno visto?
            Perchè mi sembra assurdo che tu vuoi scappare con il tuo fidanzato, e
            1) scrivi il suo nome sul diario (quando poi nè la sorella nè le amiche dicono di saperne alcunchè)
            2) lo lasci quando organizzi con la “Spectre” delle tue amiche per scappare senza lasciare traccia.

            vuoi un indizio? Prova a cercare la “fede” politica di chi dice queste cose: perchè a me sembra che pur di sconfessare la pista bulgara qualcuno sia pronto a fare letteramente “carte false”.
            Non dimentichiamo che subito dopo l’attentato al Papa il PCI fece trovare le stazioni radio clandestine che usava con Praga per paura che venisse in qualche modo coinvolto nell’attentato (e magari con la scusa dichiararlo fuori legge)

          • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

            Ma Nicotri non è quello che dice che in pratica Emanuela faceva la prostituta minorenne per festini pedofili nelle orge di preti ed è rimasta uccisa in un gioco erotico finito male?

  2. Kosmo ha detto

    Inoltre, se devo dirla tutta…
    Non voglio fare la solita manfrina de “l’Italia, paese con le pezze al c***”, ma tutto questo ambaradan mi sembra più la sceneggiatura di un film Hollywoodiano che la ricostruzione di fatti realmente accaduti.
    I servizi segreti italiani?? ah ah ah
    Ma se per fare bella figura, per recuperare un po’ di credito presso l’opinione pubblica, qualche tempo fa avevano messo una finta bomba (con polvere di mina) su un treno e poi l’hanno fatta ritrovare per atteggiarsi a grandi salvatori della patria!
    Per non parlare degli scandali precedenti, quando pensavano più a come spartirsi i soldi destinati all’ “intelligens” (scritto apposta così)!
    Ricordate le ricerche di quel funzionario (non ricordo più che posizione gerarchica occupasse) con la barba finta di carnevale!!!
    E quando si facevano fregare dagli agenti del KGB e del GRU come POLLI negli anni ’70e ’80!

    ma andiamo!

    In conclusione, da quanto mi è parso di capire, Emanuela sarebbe stata rapita:
    1) per ottenere la liberazione di Agca, e di riflesso otterere la ritrattazione sulla pista bulgara
    2) avere indietro i soldi della Banda della Magliana

    beh… mi pare che queste ipotesi fossero sul tavolo già dall’inizio, come le più probabili.

    Scusami ma poi mi sono perso il filo: ma secondo questo individuo (che secondo me è solo un millantatore, l’ennesimo) che fine avrebbe fatto Emanuela e con lei Gregori? Sono vive o sono morte? e chi le avrebbe uccise?

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      La complicità di parte dei servizi segreti pare ormai assodata nel secondo tempo del “caso Orlandi”, ovvero il bluff dell’impossibile ricatto.

      Le ipotesi 1) e 2) erano presenti fin dall’inizio ma mai assieme in uno stesso scenario, dunque qualcosa di nuovo c’è. Personalmente mi ha reso meno scettico quando ha citato le “amiche” di Emanuela e Mirella, effettivamente ritengo vi sia qualcosa di vero in questo.

      Sul destino di Emanuela e Mirella Fassoni Accetti non sa nulla, evidentemente (se dice il vero) lui ha contribuito soltanto in una fase iniziale come manovalanza. Sa solo che nell’84 e ’85 Emanuela era in un sobborgo di Parigi, mentre ha detto che Mirella sarebbe tornata in Italia negli anni ’90 per incontrare la madre, dato che quest’ultima si era avvicinata a persone che potevano sapere qualcosa. La sorella di Mirella ha smentito categoricamente che sua madre potesse aver incontrato Mirella e non aver detto nulla.

      Secondo lui comunque sembra siano entrambe vive ma su questo non pare aver dato alcun tipo di riscontro.

      • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

        “Le ipotesi 1) e 2) erano presenti fin dall’inizio ma mai assieme in uno stesso scenario, dunque qualcosa di nuovo c’è”

        Bah, io veramente ho sentito le due motivazioni insieme, può darsi che abbia fatto inconsciamente questa somma, ma mi è sempre parso di capire che fosse stato sempre così per gli inquirenti, forse ho sentito Imposimato, ma anche qui faccio fatico a seguirlo, una volta dice una cosa, una volta un’altra.

        ” Sa solo che nell’84 e ’85 Emanuela era in un sobborgo di Parigi, ”

        Mi sembra un’altra assurdità.
        Questi si tengono un ostaggio che scotta per due anni e se la portano in giro per l’Europa? E nessuno l’ha mai vista?

        Io credo che sia rimasta sempre a ROma, e lì, subito dopo, purtroppo, uccisa.

        • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

          Imposimato ha ipotizzato soltanto la pista internazionale escludendo la Magliana, poi dice cose strane su Emanuela vicino all’Islam…

          Fassoli Accetti ha detto di averla portata a Villa Lanza subito nelle prime settimane, ma non ha mai detto di averla tenuto in ostaggio dopo. Prova a rileggere le sue dichiarazioni sulla cronologia, evidentemente c’è stata una spartizione di compiti.

          La sua morte la sera stessa a Roma in via Monte del Gallo è la tesi su cui sembra propendere Nicotri, gliel’avrebbe riferito un monsignore di cui però lui non vuole fare il nome.

          • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

            ” gliel’avrebbe riferito un monsignore di cui però lui non vuole fare il nome.”

            ma dai, così io posso dire che il Papa mi ha parlato degli UFO, chi mai potrebbe smentirmi?
            Se avesse dato qualche particolare inedito, scoperto soltanto dopo, magari, qualche possibilità ci sarebbe…
            E’ dell’Espresso, dai, si venderebbero la madre pur di parlare male della CHiesa.

            • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

              Lui dice che è segreto professionale, ma mi sembra una posizione ipocrita poi chiedere ad altri di dire quello che sanno. Spero che almeno ai magistrati abbia dato il nominativo, in ogni caso Nicotri ha sempre mostrato di essere più che attendibile sul suo studio su Emanuela, è certamente anticlericale ma quando entra nel merito è sempre attendibile. E’ lecito fidarsi che questa soffiata l’abbia ricevuta davvero come dice, lo inviterei però a comunicare il nome al giudice Capaldo, sempre che non l’abbia già fatto.

              • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                premesso che non l’ho letto il libro di Nicotri, ma su cosa si sarebbe dimostrato attendibile dato che le informazioni può averle prese dai giornali dell’epoca?
                Poi c’è qualcosa che non mi convince su questo “monsignore”.
                30 anni fa quanti anni avrebbe avuto? E che incarico avrebbe ricoperto?
                uno così giovane poteva conoscere simili questioni? E perchè non ha parlato? Non lo sa che è peccato grave?
                E cosa ha portato come prova per confermare il proprio racconto?
                Altrimenti uno si sveglia la mattina e può dire che Giovanni XXIII h incontrato gli UFO a Castel Gandolfo, però non posso dire niente perchè è segreto professionale.

                • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                  Lo ritengo attendibile semplicemente per il fatto che non scrive mai cose di cui non sa o non si è informato, documenta e giustifica le sue affermazioni ed è ottimo a confutare le tesi di tutti i mitomani apparsi in questi trent’anni in cerca di visibilità. Attendibili non sono, per esempio, i responsabili di “Chi l’ha visto” che tagliano le interviste, impediscono a Fassoli Accetti di intervenire in trasmissione ecc.

                  Questa fonte anonima è un noto studioso di cose vaticane, quasi sempre al seguito dei viaggi all’estero di Wojtyla, ed ha cercato spontaneamente Nicotri nel 2003 informandolo di una rivelazione fatta da due agenti del Sisde, ovvero che Emanuela sarebbe morta la sera stessa della scomparsa in un appartamento, nei pressi di una curva, di via Monte del Gallo, strada vicina al Vaticano sul lato che va verso il Gianicolo.

                  A poca distanza da quella via c’è la stazione ferroviaria di S. Pietro della linea Livorno-Roma. Coincidenza vuole che nella telefonata dell’Americano del 5 luglio 1983 si sentono nella registrazione (l’ho sentita anch’io) distintamente alcuni fischi di treno in sottofondo. Questo è tutto quello che si sa…

                  • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                    e allora la teoria dell’allontanamento volontario va a farsi friggere, non possono essere vere le due cose contemporaneamente!!!
                    E poi perchè ucciderla la sera stessa?

                    Quanto a “fonti anonime”, sarebe potuto essere benissimo uno del SISDE.

                    Guarda, per raccattare soldi quelli sarebbero stati capaci di fare di tutto, mi fiderei più del KGB che del Sisde.

                  • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                    e dimmi tu l’agente di quale servizio segreto telefona dallo stesso luogo dove è stato commesso un omicidio…
                    Forse invece che l’Amerikano dovevano chiamarlo “Gennarino ‘o Spione”.

  3. Kosmo ha detto

    E infine:

    ” come può il “peso” di una quindicenne figlia di un messo pontificio essere barattato con la scarcerazione dell’attentatore del Pontefice, il quale -anche volendo- non potrebbe in nessun caso interferire con la giustizia italiana? E poi, rispetto al secondo presunto obiettivo del sequestro: la vita di Emanuela vale 400 milioni?”

    Facile, perchè era l’unica minorenne (e perciò più indifesa) dello Stato del Vaticano, e quindi dovrebe essere sotto la “responsabilità” del Papa stesso.
    Hai visto quei gruppi terroristici che rapivano gli ostaggi italianiin Iraq e nelle zone islamiche? Davano la “colpa” a Berlusconi se gli ostaggi morivano, facendo anche un ricatto psicologico verso la popolazione italiana per indurli a cedere.

    “il quale -anche volendo- non potrebbe in nessun caso interferire con la giustizia italiana?”

    questo non è del tutto vero, ovviamente in maniera ufficiosa.
    Sono note le pressioni sul presidente Ciampi, nel 2000, per concedere la grazia a Agca nell’anno del Giubileo. E anche in precedenza, mi sembra rivelati dal solito Andreotti, di tenere un “profilo basso” nel propagandare la “pista bulgara”, forse per non compromettere le azioni discrete del Vaticano dell’Est, causando una repressione feroce in Polonia, e forse ancor peggio, una risposta nucleare contro tutto l’Occidente da parte dell’URSS, messa ormai alle strette.
    Ricordiamoci nel 1984 l’arsenale di Severomonsk, Able Archer, ecc ecc.
    (e la conseguente consacrazione a Maria, per i credenti)

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      No, Emanuela non era l’unica minorenne in Vaticano, oltre a sua sorella c’erano altri ragazzini e ragazzine. In ogni caso avrebbe avuto più senso ai fini del ricatto rapire un cardinale o uno della famiglia pontificia, ma non Emanuela. Il ricatto era finto, tant’è che non hanno mai voluto/potuto dimostrare di avere Emanuela viva (solo fotocopie, appunti ecc. quando bastava una semplice fotografia con un quotidiano, come nel caso Moro).

      Ma il processo ad Agca era appena cominciato, non è in alcun modo possibile liberarlo prima di una sentenza definitiva e sopratutto il Papa non avrebbe mai potuto interrompere un processo e farlo liberare. Inoltre, se vai a rileggere la cronologia i presunti rapitori chiedevano al Papa cose assurde, come ad esempio l’8 agosto 1983 chiedono che il Papa affermi che “Agca è un essere umano come Emanuela Orlandi, come tale va trattato”. Ti sembra una richiesta seria? E infatti dal Vaticano hanno fatto sapere che sarebbe stata una cosa superflua perché ovvia, sopratutto dopo che Giovanni Paolo II ha parlato di Agca come “fratello”….insomma le richieste erano volutamente assurde.

      • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

        Vabbè lei era la più piccola.
        Nooo, che se ne facevano di un vecchio cardinale, che poi non avrebbe mai accettato di essere il prezzo di un ricatto?
        Molto più ricattatorio un minore, una ragazzina ancora di più.

        Ma scusa, ma finora il ricatto non era liberare Agca per farlo ritrattare sulla pista bulgara? E allora perchè dici che era finto?

        Certamente non avrebbe mai potuto farlo liberare “ufficialmente”, ma magari… durante un trasferimento… le guardie guarda caso si distraggono… come d’altronde è successo nella sua fuga dal carcere in Turchia.

        Come hai giustamente detto, molti gruppi si sono intromessi nella “trattativa”, poi bisogna vedere anche se lo facevano apposta per farsi ritenere “non credibili” e sviare le indagini.

        • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

          Più piccola di lei c’è Cristina, sua sorella (10 anni all’epoca), c’erano altre 15enni in Vaticano come la figlia di Cibin, comandante delle guardie svizzere.

          La tesi del ricatto non convince e non ha mai convinto. Su questo Fassoli Accetti dovrà dare altre spiegazioni, o magari lo ha già fatto.

          • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

            si ma una bambina di 10 anni è più difficile dai, è più “sorvegliata”, più difficile da gestire.

            Non credo (ma potrei sbagliarmi) che i familiari delle guardie svizzere prendano la cittadinanza vaticana.
            E poi la figlia di un gendarme… più sorvegliata no?

            Ancora non ho capito allora, ‘sto ricatto c’è stato o non c’è stato?
            E allora per cosa è stata rapita questa ragazza?
            Guarda l’allontanamento volontario è proprio da escludere…

            • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

              La domanda che fai vale 10000 dollari 🙂

              Bisogna assumere che Emanuela sia stata davvero rapita e bisogna assumere che sia stata rapita per un ricatto. Se vogliamo credere a questa tesi allora l’unica certezza è che non si basava sulla liberazione di Agca ma è avvenuto per vie interne, cioè tra i sequestratori e il Vaticano. Quello che è apparso sulla stampa, e che viene oggi raccontato da Fassoli Accetti, è solo stato un grande bluff…cioè hanno approfittato della situazione per i loro interessi.

              La domanda da farsi non è se c’è stato o no il ricatto ma se Emanuela è stata rapita o no. L’avvocato Egidio, legale degli Orlandi dall’83, ha puntualizzato di voler parlare di “sparizione” e ha voluto puntare l’attenzione sulla zia Anna Orlandi e sugli “amici di Torano” dove gli Orlandi andavano in vacanza. Io non sposo questa tesi ma lo ricordo per aprire gli orizzonti a tutte le possibilità…

              • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                “Bisogna assumere che Emanuela sia stata davvero rapita e bisogna assumere che sia stata rapita per un ricatto. Se vogliamo credere a questa tesi allora l’unica certezza è che non si basava sulla liberazione di Agca ma è avvenuto per vie interne, cioè tra i sequestratori e il Vaticano. Quello che è apparso sulla stampa, e che viene oggi raccontato da Fassoli Accetti, è solo stato un grande bluff…cioè hanno approfittato della situazione per i loro interessi.”

                Scusami ma non ho capito niente!
                Potresti spiegarti meglio?

                MI pare che l’avvocato gli Orlandi l’abbiano cambiato no?
                A me sembra che pur di non percorrere la pista bulgara, e quindi in ultima analisi l’ordine dato dall’URSS di uccidere il Papa per questioni politiche (e un probabile interessamento islamista, non dimentichiamoci gli abiti e la predisposizione di Agca al momento dell’arresto) , si ricorrano ad IMPROBABILI, e ripeto, IMPROBABILISSIME fughe e “fuitine” o, ancor più improbabili, presunti “segreti” di cui sarebbero venuti a conoscenza o il padre o altri familiari, o ancora più improbabili complotti della CIA per uccidere il Papa e scatenare quindi la Terza Guerra Mondiale.
                Bisogna pure dire che l’Italia, specialmente a quel tempo, era letteralmente PIENA, traboccante di spie sovietiche e del patto di Varsavia, e si voleva mantenere un profilo basso.
                MI sembra abbastanza assodato che il sequestro l’abbiano fatto elementi locali (ce li vedi tu dei turchi che pedinano una 15enne vaticana in pieno centro a Roma?) e poi subito dopo l’abbiano consegnata agli “internazionali” (e qui si capisce l’affermazione del Papa agli Orlandi), perciò i locali (la Banda della Magliana, non si poteva prescindere da loro nell’83 a ROma) non potevano avere prove da esibire alla famiglia, ma se ne sono approfittati per “richiedere” i soldi allo IOR (e di cui a quelli “Internazionali” non importava nulla)

                • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                  Intendo dire che se ricatto davvero c’è stato (improbabile) non è avvenuto in modo pubblico tramite le telefonate con l’Americano, i vari comunicati apparsi scritti da fantomatici gruppi ecc., ma se c’è stato si è svolto in segreto per vie interne tra sequestratori e Vaticano. Un ricatto che, se c’è stato, è finito male in ogni caso, tant’è che Emanuela non è stata restituita.

                  Quel che tu dai per assodato non lo è però per i magistrati, Adele Rando nel 1997 ha archiviato il caso Orlandi dicendo che non si è trattato di rapimento ma di messa in scena depistatrice, definendo privo di fondamento il movente politico-terroristico.

                  L’avvocato Egidio è morto ma ha seguito tutta la vicenda fin dai primi giorni, era lui a parlare con l’Americano…eppure è giunto a conclusioni personali molto diverse da quelle mediatiche.

                  • Kosmo ha detto in risposta a Simone F.

                    “Quel che tu dai per assodato non lo è però per i magistrati, Adele Rando nel 1997 ha archiviato il caso Orlandi dicendo che non si è trattato di rapimento”

                    Già, ma in istruttoria però.
                    Che si siano stati depistaggi e approfittatori è vero, e non è certo l’unico caso, ma come si fa a dire che si sono approfittati di una “fuitina” per ricattare il Vaticano.
                    E se quella tornava? che figura ci facevano?
                    E Giovanni Paolo II che disse agli Orlandi che era una quesione di terrorismo internazionale?
                    Che ci siano complici all’interno del Vaticano è anche questo indubbio.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

                      ma queste cose l’hai lette su “Extra Omnes”?
                      perchè ci sono delle cose allucinanti, e anche Purgatori non mi sembra molto affidabile…

                      Agca è un tiratore formidabile. Se avesse voluto, quel pomeriggio del 13 maggio 1981 non avrebbe davvero fallito un bersaglio così facile da quella distanza. La verità è un’altra: Agca non doveva uccidere il pontefice. Il suo compito era fare esattamente quello che ha fatto: ferirlo. È questo ciò che volevano le persone della Santa Sede che hanno organizzato l’attentato

                      Se Agca, killer professionista, avesse voluto uccidere il pontefice avrebbe usato una P38 e non una Browning, e non avrebbe puntato verso il basso, come si vede chiaramente dalle foto che lo ritraggono mentre impugna l’arma.

                      Puntato in basso? Una 7.65 invece che una calibro 9?? ma dove siamo?

                    • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

                      Ah.
                      Scopro adesso che Pino Nicotri è direttore di “giornalettismo”.
                      Questo spiega molte cose.
                      Mi sembra che questo Nicotri assomigli un po’ a Gianni Bisiach, che si è messo in testa di aver scoperto chi è l’assassino di Kennedy, il boss Giamcana, e si è talmente innamorato di questa tesi che non gliela toglie nessuno dalla testa.

                    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                      Chi ha organizzato il sequestro bluff sapeva informazioni di Emanuela che solo chi aveva la ragazza poteva avere (la fotocopia degli spartiti che aveva nella borsa quando è sparita ecc.)

                      Come ha spiegato un mons. anonimo su Repubblica nei giorni scorsi, Giovanni Paolo II parlò di terrorismo internazionale ma si riferiva ai soldi sporchi (ovviamente lui ha scoperto dopo che fossero tali) finiti oltre Cortina per sostenere il sindacato cattolico, tardivamente consapevole che la provenienza di questi soldi era italiana.

                      Su Nicotri ho già dato la mia opinione sopra, lo ritengo attendibile nel suo lavoro.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

                      “Chi ha organizzato il sequestro bluff sapeva informazioni di Emanuela che solo chi aveva la ragazza poteva avere (la fotocopia degli spartiti che aveva nella borsa quando è sparita ecc.)”

                      E allora lo vedi che non sta in piedi l’allontanamento volontario?
                      Se lei si fosse allontanata volontariamente per stare con il suo presunto ragazzo, che ricatta a fare il Vaticano? Attira ancora di più la polizia?
                      sequestro “bluff”? quindi una ragazza per fuggire organizza un falso sequestro, così magari i genitori si mettono l’anima in pace e non la cercano più? A me questo tizio mi pare un po’…
                      E la banda di preti pedofili? che fa? si tiene gli oggetti della vittima come feticcio? e lo fa pure sapere in giro? e a che scopo?
                      No no il movente sessuale non sta in piedi.

                      monsignore anonimo? Posso trovarne di più attendibili al bar.

                      e cosa c’entra il terrorismo internazionale relativamente ai soldi sporchi? Giovanni Paolo II non era certo rimbambito, non avrebbe certo parlato di “terrorismo”, per di più internazionale (visto che i soldi dovevano essere della Banda della Magliana, più romani de loro?) relativamente a soldi sporchi da riciclare.

                      Un’altra cosa che non mi torna: se Marcinkus era il diavolo che tutti dipingevano, che gliene sarebbe fregato della vita di una ragazzina, pur di tenersi i soldi?
                      Scusami, non avrebbe fatto più effetto per la Banda della Magliana fare trapelare intrecci e conoscenze di Marcinkus con loschi figuri?

                      Più questo tizio parla, più mi sembra poco affidabile.

                    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

                      Caro Kosmo, io non propendo per alcuna tesi attualmente, sarebbe impossibile farlo.

                      L’allontanamento volontario è da escludersi, è possibile che la cerchia di amiche che ha portato Emanuela ad allontanarsi è stata realizzata dai sequestratori i quali poi hanno fatto sparire la ragazza sentendosi braccati e tenendo con se solo informazioni sensibili e i suoi oggetti. Questo è il ricatto bluff.

                      E’ bene non escludere alcuna ipotesi, le fonti anonime sono importanti anche se lo scenario ci sembra improbabile.

  4. Gab ha detto

    Mah .. di tutto questo gran caos io rimango dell’idea, fino a prova contraria che le cose possano essere molto più semplici di come la si voglia pensare.

    La criminologia tradizionale suole in questi casi propendere per una pista familiare. Guardate che è molto più semplice che queste cose siano il frutto di una bega familiare (che poi volutamente è stata ingigantita fino al “terrorismo internazionale”).

    Appunto.. il diario di Emanuela. La cosa più scontata che si potesse fare era seguire gli indizi del diario. Evidentemente il collegamento tra la bega familiare e la costruzione fantasiosa (la ritengo tale) di tutto il giro internazionale c’è proprio in quel diario.

    E vai a vedere che alla fine il rapimento non fosse altro che un vero allontanamento volontario .. un ipotetico fidanzato. Qualcosa che poi evidentemente è finito in tragedia ma che è poi è stato cavalcato per costruire il malloppone internazionale.

    Certo è che io dico semplicemente che se Emanuala davvero fosse ancora viva avrebbe potuto, con tutti i mezzi che abbiamo oggi, anche in modo indiretto tentato di far capire ai suoi familiari che era ancora viva. E dunque perché non lo ha fatto? Che poi lo dice uno come Ali Agca denota una attendibilità pari allo 0.

    Cioè in sostanza Fassoni Accetti avrebbe ragione nel dire che la trasmissione sta volutamente depistando ulterioremente la situazione. Probabilmente conveniva, per ragioni ancora oscure evidentemente, ricamarci, sia da parte dello Stato italiano che quindi di ambienti massonici del Vaticano, il malloppone internazionale su un episodio che probabilmente in sé rimane invece molto più banale nella sua tragedia.

    • Kosmo ha detto in risposta a Gab

      Scusami, ma non mi puoi dire:
      l’allontanamento volontario è la soluzione più facile e la prova ne è che non ha informato la famiglia e che quindi è finito in tragedia.
      Non sta in piedi!!

      L’allontanamento volontario non è praticabile, Emanuela non era quel tipo di ragazza, “testa calda”, ribelle…
      E poi che figura ci avrebbero fatto quelli della Banda della Magliana? Ricattare il VAticano per riavere i soldi, e poi quella si ripresenta a casa?
      Poi questo, per non essere nella cerchia di amici stretti, per non suscitare sospetti per l’allontanamento da casa, doveva avere almeno 19-20 anni.
      E ce la vedi tu una di 14 anni con uno di 20?
      No no è fuori discussione.
      Io questa storia (almeno per quanto se so io) dell’allontanamento volontario l’ho sentita solamente “da sinistra” (non a caso da l’Espresso), che pur di non ammettere che l’URSS (il paradiso dei lavoratori) per mezzo del Patto di Varsavia (organizzazione benefica senza fini di lucro) possa aver architettato l’uccisione del Santo Padre, e poi il rapimento di una ragazzina vaticana per scambiarla col killer, si sarebero inventati questo ed altro, anche il serial-killer.
      Infatti i comunisti vogliono solo la pace nel mondo, figuriamoci se potevano voler ammazzare quel Sant’uomo di Giovanni Paolo II, figuriamoci poi una ragazzina.
      Semmai saranno stati quei cattivoni della CIA che hanno ordito il complotto, quelli sì che non hanno scrupoli, hanno pure ammazzato Moro che voleva fare il governo con i comunisti. Le Brigate Rosse sono sempre state “fantomatiche”, e la Strage di Bologna è senza dubbio strage fascista.

      E infatti, che motivo ci sarebbe poi per ritirar fuori questa storia, di 30 anni fa?
      L’unico motivo ancora valido è screditare la pista bulgara, e quindi “riabilitare” in qualche modo l’URSS.

      Io penso che abbiamo perso un’occasione UNICA, che non si ripresenterà mai più.
      Peccato, tutto per una questione di bassi interessi di bottega.
      Certo, potrai chiamarmi sognatore, ingenuo, illuso, e forse, anzi certamente è così, ma avremmo potuto approfittare di un’occasione UNICA per il nostro paese.

      • Riccardo ha detto in risposta a Kosmo

        Ciao Ragazzi, vi volevo chiedere una cosa visto che siete preparatissimi sull’argomento: da quello che mi state facendo capire voi non credete alla pista del sesso, giusto?

        • Kosmo ha detto in risposta a Riccardo

          io non ci credo minimamente.
          nè con preti, nè con altri fantomatici “ragazzi”.

        • Kosmo ha detto in risposta a Riccardo

          e mi sembra francamente. vergognoso che si infanghi in questo modo la memoria. di questa povera ragazza cche nn si può difendere da queste accuse calunniose

        • Simone F. ha detto in risposta a Riccardo

          Personalmente non propendo per alcuna tesi specifica, la tesi sessuale potrebbe essere sostenuta e qualcuno lo fa, ma non è tra le più gettonate al momento.

  5. Kosmo ha detto

    Scusatemi, ma la frase
    “Si tratta di Marcello Marinis ed a scrivere quella frase è stata la sorella Federica, effettivamente fidanzata con Marcello. Di quale nome sta parlando dunque Max Parisi? E perché lo avrebbe “colpito”? Ho rivolto a lui queste domande ma con gentilezza ha risposto così: «Mi dispiace, ma su questo specifico punto NON intendo dire nulla, al momento. Grazie, comunque». Riservatezza più che giustificata, ritengo comunque utile non lasciar cadere l’attenzione su questo.”

    è stata aggiunta dopo la prima stesura dell’articolo? Non la ricordo prima.
    In ogni caso: ma che senso ha che la SORELLA scrive sul diario DI EMANUELA “sto da 9 mesi con Marcello”. Avevano un diario condiviso forse?
    E non si sono accorti della differente scrittura?
    E appena è stato sequestrato, non sarebbe stato logico che la sorella stessa avesse detto “quella frase l’ho scritta io” senza fare tutto questo ambaradan e questi misteri?
    E un giornalista che “riserbo” dovrebbe avere su un fatto di una persona estranea, di cui è stata peraltro spiegata l’origine e la motivazione (confermata dai fatti, oltretutto)?
    mah… ci capisco sempre meno.

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      Ho avuto uno scambio di e-mail chiarificatore con Pino Nicotri e ho modificato il finale dell’articolo. La differenza di scrittura è stata verificata, la scritta è di Federica.

  6. Francesco ha detto

    Buongiorno,
    avendo molto apprezzato la cronologia pubblicata precedentemente, ho letto con interesse anche questo articolo, di seguito alcuni chiarimenti per cose venute fuori nei commenti:
    – Pino Nicotri, è in possesso di una telefonata registrata dell’avv. Egidio (adesso deceduto), nella quale, il legale Orlandi/Gregori, gli confidava(vado a memoria) che EO fosse deceduta in seguito ad una ‘cena conviviale’ (fonte SISDE/Vaticano) in via di Monte San Gallo (zona del fischio del treno, per intenderci), mentre MG fosse finita direttamente in un giro di prostituzione (MG un paio di giorni prima dice alla madre che ha difficoltà economiche ‘tranquilla mamma, per i soldi ci penso io’).

    Nota personale:
    – i primi telefonisti, Pierluigi/Mario, potrebbero essere gente della banda della Magliana che si erano occupati di ‘smaltire’ i poveri resti di EO (chi meglio di loro?) e che provarono ad alzare il tiro, ovvero a ‘ricattare’ indirettamente chi gli aveva commissionato il lavoro,
    – l’americano potrebbe essere uno di quelli che hanno commissionato il ‘lavoro’ a Pierlugi/Mario che gli fa capire che hanno poco margine, e tira fuori la pista Agca (Agca e la ghenga STASI entrano in gioco SOLO dopo questa telefonata e il primo appello del Papa),
    – riscontri di EO viva: ZERO, solo fotocopie di documenti prelevabili alla sede della scuola di Musica, ma nessun riscontro oggettivo (foto con giornali), quindi, secondo me, EO è morta la sera della sua scomparsa,
    – MFA: ha messo insieme praticamente TUTTO quello venuto fuori fino ad adesso su EO (e in parte MG), legandolo con prove ‘incrociate’, tutte già note e da tempo agli atti.
    Inoltre: perchè MFA ha coinvolto prima Chi l’ha visto? rispetto alla magistratura? Secondo me per ‘accreditarsi’, in quanto con il ‘polverone’ venuto su, non sarebbe potuto non essere ascoltato.
    – flauto: d’accordo con commento precedente ‘compatibilità modello ma nessuna traccia organica’, ergo, tutto rimane come prima.
    Dubbio: non credo MFA sia un mitomane, ovvero una persona in cerca di notorietà, se ha parlato adesso, un motivo c’è.
    Nota: tra poco andrà in prescrizione il rapimento (non l’eventuale omicidio), ed è da notare che negli ultimi periodi gli inquirenti si fossero concentrati sulla pista ‘sessuale’ (fonte Nicotri)…

    Saluti,

    F.

    • Kosmo ha detto in risposta a Francesco

      “- Pino Nicotri, è in possesso di una telefonata registrata dell’avv. Egidio (adesso deceduto), nella quale, il legale Orlandi/Gregori, gli confidava(vado a memoria) che EO fosse deceduta in seguito ad una ‘cena conviviale’ (fonte SISDE/Vaticano) in via di Monte San Gallo (zona del fischio del treno, per intenderci), mentre MG fosse finita direttamente in un giro di prostituzione (MG un paio di giorni prima dice alla madre che ha difficoltà economiche ‘tranquilla mamma, per i soldi ci penso io’).”

      Bah bah bah…
      Il modo migliore per promuovere proprie teorie è attirbuirle a qualcuno già morto che non può smentire.
      1)l’avvocato Egidio perchè non l’ha detto ai magistrati.
      2) perchè ha continuato ad illudere i propri clienti
      3) perchè il giornalista non ha portato questi nastri alla magistratura
      4) fonti confidenziali del SISDE hanno valore meno di zero, come di una cosa sentita al bar. Almeno ritrovare il corpo (ricordiamo Abu Abbas dato per morto sotto i bombardamenti in Iraq dai servizi italiani e poi uscito vivo e vegeto?)
      5) morta in seguito ad una cena?
      5a) le è andato un boccone di traverso?
      5b) perchè non ha detto nulla in famiglia?
      5c) cosa e perchè andava a fare lì?
      6) la povera Mirella Gregori in un giro di prostituzione?
      6a) a parte che, insomma, scusatemi, tutte queste forme, poi a 15 anni… allora non c’era la perversione che c’è adesso.
      6b) qualcuno dei suoi “clienti” l’avrebbe riconosciuta prima o poi, no? un caso di rilevanza internazionale..
      6c) “per i soldi ci penso io”, non sarà venuto qualche sospetto alla madre di una 15enne che risponde così^? che aveva fatto, messo su un’impresa edile nella notte?

      • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

        dimenticato:
        6d) magari la povera Mirella si riferiva ad un contatto con la Avon, la stessa scusa con cui avrebbero attratto Emanuela nella trappola no?

      • Francesco ha detto in risposta a Kosmo

        Ciao,
        i tuoi dubbi sono più che leciti, ai quali, per la maggior parte, non so darti risposta, ho solo chiarito quello che disse l’Avv. Egidio al giornalista.
        A quanto mi risulta, i nastri registrati furono consegnati alla Magistratura, che, sempre a detta di Nicotri, non approfondirono mai la ‘traccia’.
        Per il resto:
        5) non è stato mai meglio specificato, l’avvocato parla di ‘sparizione’ e non di ‘sequestro’, EO aveva probabilmente dei rapporti (non se ne conosce il ‘genere’) con persone adulte, e nelle telefonate l’avv. riduce il caso di EO ad una cosa che può succedere a una ragazzina di 15 anni (cfr. caso Wilma Montesi) e che la famiglia Orlandi non aveva mai creduto a questa possibilità per naturale tendenza di un genitore/familiare ad escludere teorie che non dipingano come ‘santa’ una figlia scomparsa,

        6) per MG (stralcio telefonata Avv. Egidio/P.Nicotri):

        EGIDIO Sì, questa è una frase che veramente ha colpito me, ha colpito la mamma. La mamma lo dichiarò, quello che è avvenuto in colloquio tra lei e la figlia, e quindi questa frase della figlia: “Mamma non ti preoccupare, ci penso io” sortì la risposta della mamma che disse: “Ma come ci pensi tu? In che modo? Come è possibile? Ma stai delirando?”. Quindi allora…[…] penserei che il caso della Gregori potrebbe essere sempre un caso che rientra in quello che era magari un traffico…

        NICOTRI Sì, sì…

        EGIDIO E allora quindi caduta nell’inganno, lei ha creduto, e avrà ripetuto dentro di sé quello che le avevano promesso, per ingannarla. E quindi avrebbe avuto chi potesse magari un giorno avere denaro e aiutare quindi la mamma e la famiglia. E invece magari cadde in un inganno.”

        Nota: confidente e amica di MG era Sonia, con la quale MG parlà 15 minuti prima di ‘sparire’, che sapeva come era vestita etcetc, più volte sentita non ha mai ammesso niente o detto cose degne di nota, ma più avanti nell’intervista, l’avv. ritiene che lei sapesse della ‘proposta’ fatta a MG e che, forse, fosse anche lei entrata in quel ‘giro’.
        Saluti,
        F.

    • Kosmo ha detto in risposta a Francesco

      Insomma ‘sto Nicotri è in possesso di tutte le prove del mondo su Emanuela, ma evita di portarle in Tribunale (e tra l’altro mi sembra un reato, avere notitia criminis e non avvertire le autorità), chiudendosi in un ‘riserbo’ che si fa fatica a capire per un giornalista e a conoscenza di fatti e avvenimenti che hanno a che fare con un crimine.

      “- i primi telefonisti, Pierluigi/Mario, potrebbero essere gente della banda della Magliana che si erano occupati di ‘smaltire’ i poveri resti di EO (chi meglio di loro?) e che provarono ad alzare il tiro, ovvero a ‘ricattare’ indirettamente chi gli aveva commissionato il lavoro,”

      quelli che l’hanno rapita verosimilmente dovevano essere di Roma, e siccome all’epoca tutta la malavita romana faceva riferimento alla Banda… O quanto meno ne sarebbe venuta a conoscenza subito.
      Subito dopo l’hanno consegnata ai mandanti “internazionali” (quello che volevano scambiarla con Agca), tenendo o facendosi le fotocopie di quello che aveva addosso la poveretta. Quelli “internazionali”, visto che dopo l’ultimatum non avevano avuto riscontri, l’avranno uccisa, presumibilmente quando erano ancora in Italia.

      “- riscontri di EO viva: ZERO, solo fotocopie di documenti prelevabili alla sede della scuola di Musica, ma nessun riscontro oggettivo (foto con giornali), quindi, secondo me, EO è morta la sera della sua scomparsa,”

      ma allora che l’hai rapita a fare?
      O l’hanno rapita, o si è allontanata volontariamente.
      Se l’hanno rapita, perchè l’hanno uccisa subito? ti sei esposto ad un rischio che il sequestro potesse andar male, e adesso che ce l’hai che fai la uccidi? e che ti è servita?
      Se si è allontanata volontariamente, chi e perchè l’ha uccisa allora? che male può aver fatto questa povera creatura?
      Tra l’altro i processi e i giudici citati si contraddicono l’uno con l’altro, quindi mi da un’idea del modo con cui sono state condotte le indagini (o presentate le prove).

      • Francesco ha detto in risposta a Kosmo

        “ma allora che l’hai rapita a fare?”

        Appunto perchè non si tratta di rapimento, non c’è mai stata richiesta di riscatto, a parte la fregnaccia di Agcà (se ti rileggi anche solo la cronologia pubblicata su questo sito, ti renderai conto che tutta la ipotesi-Agcà è un pò troppo ‘incasinata’, e io tendo, per natura, alla semplicità).
        Ripeto, se te fai qualcosa che non potresti fare (perchè magari sei sposato, perchè sei famoso, perchè sei un cardinale etcetc) con una ragazza, peraltro minorenne, e questa ragazza muore (magari davvero anche solo soffocata da un pezzo di carne), come ti comporteresti? chiameresti un tuo amico che sai che può darti una mano a toglierti dall’imbarazzo, no?

        Saluti,

        F.

        • Kosmo ha detto in risposta a Francesco

          ripeto: si suppone che la povera Emanuela fosse una poco di buono, cosa che non era, nessuna notizia in tal senso.

        • Kosmo ha detto in risposta a Francesco

          quindi ammazzi (per sbaglio) il “giocattolo sessuale” e che fai?, ti tieni il flauto, gli spartiti ecc ecc e lo fai sapere in giro per poi, dopo 30 anni, farlo ritrovare (o farlo avere ad amici malavitosi) e riaprire questo vaso di Pandora?
          E la bufala (perchè questo si rivela esere) di Marcello quindi non c’entra niente? E perchè allora fare tanto il misterioso?
          E se ci fosse stato un giro di prostituzione minorile per preti pedofili, ci sarebbero stati sia in precedenza che successivamente “misteriose sparizioni” no?

          • Francesco ha detto in risposta a Kosmo

            Appunto,
            quello che è successo non lo so, nè so che ci facesse EO in mezzo a quella gente (qualcuno parla di relazione di EO con un prelato), e non è detto si parli di pedofilia, magari era una cosa tipo ‘bunga-bunga ante litteram’…
            Ti ho solo dato delle info, che permettono una (plausibile) ricostruzione (in realtà, se ci pensi bene, nel caso EO, al massimo è possibile de-costruire delle tesi, più che farne di nuove e migliori), ma come in tutte le ricostruzioni, mancando il cadavere, l’arma del delitto, e il movente, mancano i ‘collegamenti’, i fili logici che uniscono i singoli accadimenti.
            Il flauto/spartiti etcetc: allora, se io voglio far sparire un cadavere, mi disfaccio di tutto quello che è riconducibile all’identità della vittima… la mia idea è che chi era con EO prima di morire, e chi ha fatto sparire il corpo, fossero persone diverse, e in quest’ottica, può inserirsi l’idea di un possibile ricatto e quindi il voler conservare qualcosa di significativo appartenuto alla vittima ma che sia più ‘gestibile’ di un cadavere…

            F.

            • Simone F. ha detto in risposta a Francesco

              Caro Francesco, vorrei risponderti ma il tuo dialogo con Kosmo si è spinto troppo in là e non riesco a riprendere il filo.

              Come hai fatto notare tu la questione è troppo complessa per essere vera, per questo quanto dice l’avvocato Egidio è probabilmente la strada più vicina alla verità: la soluzione è ben più semplice di quanto si possa pensare.

              Magari ne riparliamo alla prossima occasione!

  7. Kosmo ha detto

    Chiedo a chi ne sà di più:
    ma in cosa consisteva praticamente il lavoro del PADRE di Emanuela?
    Il “messo”? e che faceva? Portava le lettere in giro per il Vaticano?
    E aveva accesso alle stanze del Papa? O Comunque avvicinarsi molto?
    Perchè a questo punto, il rapimento potrebbe essere stato un motivo di ricatto al PADRE, non al Papa…

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      Ercole Orlandi frequentava le stanze pontificie, il suo lavoro era portare inviti e lettere dal Vaticano a personalità religiose abitanti a Roma e all’interno delle stesse Mura Leonine.

      Il ricatto al padre non ha alcuna sostenibilità, la posizione di Ercole Orlandi non era per nulla prestigiosa.

  8. Kosmo ha detto

    un’ultima cosa: non mi convince il fatto che la Banda della Magliana (o De Pedis) avrebbe affidato allo IOR 400 milioni di lire di allora.
    Rivalutando con il coefficiente ISTAT (2,761) del 1983, sono 1104400000 lire del 2011, pari a circa 570.374,99 euro, un po’ pochine per fare tutto ‘sto casino.
    Quasi quasi gli è venuto di più per le “trasferte” per far ammazzare Calvi a Londra ecc ecc…

    • Kosmo ha detto in risposta a Kosmo

      mi spiego meglio: 400 milioni di lire sono il guadagno di 80.000 dosi di eroina a 5.000 lire, in pratica lo spaccio di un solo giorno a Roma (ci saranno 100.000 tossici a roma no?).

    • Simone F. ha detto in risposta a Kosmo

      I 400 milioni sono, secondo i sostenitori di tale tesi, i soldi che ancora non erano stati restituiti dal Banco Ambrosiano.

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