Uomo e donna: ognuno ha il suo ruolo, anche nella Chiesa

Bergoglio donneLa Salvezza dell’Umanità passa attraverso il sì di una Donna; scelta, anzi prescelta, dal Signore per portare a termine il Suo piano d’amore. A Lei, a Maria, affida Suo figlio. In questa scelta, e nel ruolo fondamentale della Madonna nella Storia, è riconoscibile l’idea della donna nel cristianesimo, quello storico ed ancora attuale. Purtroppo oggi male interpretato dalla volontà di consacrare l’uguaglianza dei sessi.

Molte voci, di opinionisti, sociologi, politici, dichiarano un apprezzamento limitato del ruolo femminile all’interno della Chiesa e della sfera religiosa in generale, portando poi avanti la questione sull’impossibilità della donna di accedere al sacerdozio e dunque al vescovato e al papato. Per l’opinione pubblica, sostanzialmente laica, la strada diversa percorribile dalla donna raffigurerebbe un segno di inferiorità della condizione femminile. Valutazione antipodica alle manifestazioni espresse nel Vangelo. Basti pensare al passo in cui Gesù protegge la donna adultera contro i suoi accusatori, condannando la legge giudaica che pretende di punire il peccato della donna più di quello dell’uomo. Ancora, Gesù si circonda della collaborazione delle donne come dei discepoli, promuovendola rispetto alla condizione cui era relegata. Promuovendola nella sua dignità.

Ma oggi vi è molta confusione tra emancipazione femminile e liberazione della donna dal suo destino biologico di maternità. La Chiesa riconosce le Sante, le fondatrici di congregazioni di vita attiva, le teologhe e ne esalta i carismi, le peculiarità. Ma una donna per essere riconosciuta come preziosa non deve necessariamente gestire il potere. Anzi, forse questo è l’unico antidoto alla Salvezza. Guardare Maria ed imitarla, dunque non esporre la donna ma preservarla. “La via di Cristo non è né quella del dominio, né quella del potere come viene inteso dal mondo” – ha dichiarato Papa Benedetto, tempo addietro, calcando la fecondità anche intellettiva del ruolo della donna nella Chiesa; insistendo sulla necessità per i cardinali di farsi portatori anche delle istanze femminili, delle esigenze rosa in Conclave. Che non diretta conseguenza di una trasformazione dei loro ruoli, delle loro funzioni, delle loro “missioni”.

«Maschio e femmina Dio li creò» dunque diversi. Unici nelle loro caratteristiche; insostituibili. La donna è vita. Senza di essa non si genererebbe. Questo la racconta lunga. Afferma lo straordinario dono di cui è portatrice, unica e sola. Gli uomini mai potranno sostituirsi alle donne in questa funzione. Allo stesso tempo le donne non potranno sostituirsi agli uomini in altri incarichi. E l’interscambiabilità dei ruoli che altera la meravigliosa bilancia della complementarietà rendendoci tutti autosufficienti e autoreferenziali. Almeno nella scala della religione, proviamo a mantenere salda la differenza tra i sessi intesa come valore. Non è l’incarico o il ruolo che ci fa sentire importanti agli occhi di Cristo.

Livia Carandente

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42 commenti a Uomo e donna: ognuno ha il suo ruolo, anche nella Chiesa

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  1. Valentina ha detto

    Grazie Livia, bell’articolo!

    • Davide ha detto in risposta a Valentina

      E se invece una donna volesse necessariamente gestire il potere, perchè vede che è più in gamba dei candidati maschi, che fa?

      • Valentina ha detto in risposta a Davide

        Il sacerdote non gestisce nessun potere, sbagli a guardare la Chiesa attraverso le logiche del mondo.

        • marlin ha detto in risposta a Valentina

          Li sopra c’è scritto che “gestire il potere potrebbe forse essere l’unico antidoto alla Salvezza”. Se questo è vero lo è per tutti, non solo per le donne (sarebbe un’idea talmente odiosa che non credo lo pensiate: l’autore poteva scriverlo meglio però)

      • Penultimo ha detto in risposta a Davide

        La domanda è “perchè vuole il potere”,altrimenti non è più in gamba dei candidati maschi.

        • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

          Nemmeno “perchè lo sa gestire meglio 2è una risposta,ma “cosa è il potere?”

          Prima di volere il potere cosa è il potere,dopo che sai cosa è perchè lo vuoi?

          • marlin ha detto in risposta a Penultimo

            Sono domande che si fanno solo alle donne?

            • Penultimo ha detto in risposta a marlin

              O bene, la domanda ha già la risposta.Quindi ciascuno non necessità di essere l’altro,ma bensì essere servo dell’altro.E il potere non c’entra nulla poichè perverte l’uomo et la donna.E quindi perchè vuoi il sacerdozio,per ipocrita ideologia non per SERVIRE,perchè che tu sia uomo o donna,libero o schiavo,grande o piccolo,chiunque tu sia se non sai che significa servire NON ENTRARE IN NESSUNA CHIESA nè da sacerdote,nè da vescovo,nè da frate nè da suora.Perchè tu sarai due volte schiavo,di Dio e di coloro che entrano,e li laverai i piedi,se non sei capace già senza farti sacerdote,la tua è VANITAS non servizio a Dio.

              • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                E dimmi ti pare logico che solo i sacerdoti possano servire?

                Non capisci che sei incapace di servire un uomo per strada che ti chiede aiuto ma vuoi fare il sacerdote?Perfino riuscire a tenere una famiglia unita piuttosto che il divorzio e una grande cosa,talvolta non sei nemmeno capace di mettere un nuovo individuo anziche abortirlo,come puoi tu volere entrare a fare il sacerdote?Vuoi il sacerdozio per atto esteriore,per la sola appagazione di una vanità ideologica.

  2. lorenzo ha detto

    L’Uomo (maschio e femmina), nel suo rapporto con Dio è la parte femminile: come infatti la donna riceve il seme dall’uomo e lo porta a frutto, così l’Uomo riceve ciò che Dio gli dona e lo porta (lo dovrebbe portare) a frutto.

  3. manuzzo ha detto

    MA…. Vorreste farmi credere che le femministe che vanno ai gay pride esibendo scritte anticlericali (e decisamente volgari, se mi concedete) se la Chiesa aprisse al sacerdozio femminile farebbero di tutto per diventare papesse? Cioè, ma ci rendiamo conto o no del pulpito dal quale vengono le prediche?

    Inoltre, in contiguità all’articolo, mi sento di segnalare anche che le prime ad aver visto il sepolcro del Risorto sono state delle donne ( digressione: se la leggenda di Mithra fosse stata alla base dell'”invenzione” del Messia cristiano, come pretendono alcuni noti esponenti dell’anticristianesimo, sarebbero state raccontate dei personaggi femminili in tale situazione? per la gioia delle femministe ricordo che nei racconti pagani primeggiavano donne che erano importanti solo per una cosa: vedesi Elena di Troia…), quando per la legge giudaica il giuramento di una donna valeva forse meno del calzino sporco che ho lasciato vicino al mio armadietto ( sono un po’ disordinato). Almeno credo che possiamo dire che gli evangelisti non erano per nulla tacciabili d’essere misogini

  4. beppina ha detto

    Vogliamo le prime donne cardinali! :))

    • lorenzo ha detto in risposta a beppina

      Cardinali si, sacerdoti no.

    • Sophie ha detto in risposta a beppina

      Ci sono già state donne cardinali, me l’ha detto il mio padre spirituale.

      • beppina ha detto in risposta a Sophie

        All’origine della Chiesa i cardinali erano preti romani che eleggevano il loro vescovo; successivamente ecclesiastici di altre diocesi sono stati “incardinati” nelle chiese romane per surrogare il concetto di elezione da parte degli stessi preti romani. In passato ci sono stati anche cardinali laici maschi, non mi risulta che siano esistite cardinali donna. Certo che se le donne entrassero in conclave potrebbero ovviamente solo votare e non essere votate in quanto il Papa coincide con il vescovo di Roma.

  5. massimo ha detto

    Le dichiarazioni di Bergoglio sulle donne sono ipocrite..
    “Forza mamme forza nonne…”

    la chiesa maschilista impedisce alle donne di guidare la chiesa, diventare papa, scrivere encicliche e in generale avere la possibilità di dettare le lineee guida per tutta la chiesa che ha sempre e solo avuto un’impronta maschile (nella sua definizione e nella sua guida)..
    Il potere e tutto cio che ne deriva rimane in mano ai maschi..

    e allora quando il papa ricorda che la donna è stata la prima testimone della resurrezione e ad una donna è stato affidato il messaggio di divulgarlo e poi continua a impedirle di dire messa e di avere la possibilita di accedere alle piu alte cariche dimostra tutta la sua ipocrisia..

    una donna papa.. la misura del conservatorismo e maschilismo della chiesa è direttamente proporzionale allo spavento che una simile immaginare puo evocare nei cattolici…

    • Valentina ha detto in risposta a massimo

      Beh anche tu impedisci a me di fare da genitore ai tuoi figli, eppure parli tanto di apertura verso le donne.
      Il problema è che escludere me dall’educazione dei tuoi figli non è discriminazione, è semplicemente la rivendicazione del tuo ruolo. Così il ruolo del sacerdote è destinato agli uomini, come ha deciso Gesù Cristo. Ognuno ha il suo posto e nel ribadirlo non c’è nessuna discriminazione 🙂
      La tua ossessione per la chiesa invece rischia di essere patologica e mi auguro che ci sia un buono psicologo a farti compagnia, è bene che ti confronti con lui, gli parli delle tue fobie e delle tue fisime.
      Ti prego non impedirmi di educare i tuoi figli, smettila di essere maschilista e concedi il potere anche alle donne!!

    • Penultimo ha detto in risposta a massimo

      Servire Cristo desiderando il potere,non è servire Cristo è desiderare il potere e basta.
      Tu non vuoi la donna vicino a Dio tu la vuoi vicino al “potere”,ma il potere non è Dio.è spesso il desiderio umano di farsi Dio e avere gli altri per servi,piuttosto che essere servi.

      • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

        Ho visto donne Sante è Papi peccatori,ho visto Papi Santi e donne peccatrici.E tu sei l’ipocrita che incoraggia a essere PAPI PER IL POTERE contestando ipocritamente dopo LA CHIESA E’ PER IL POTERE.

    • Michele Silvi ha detto in risposta a massimo

      Genio, “divulgare il messaggio” con la messa (e i sacramenti in genere) non ha nulla a che fare.

    • lorenzo ha detto in risposta a massimo

      Bravo: e adesso che la tua sparata quotidiana l’hai fatta, torma pure alle tue masturbazioni cerebrali.

  6. Penultimo ha detto

    Diversi non implica superiorità.Prima che qualche ateo cominci a dire “a state dicendo che la donna deve essere inferiore.”(retorica pietistica e fallace)

    La donna è diversa dall’uomo, non implica che l’uomo li è superiore.
    L’uomo è diverso dalla donna,non implica che la donna li sia superiore.

    Ma anzi è segno di equilibrio che ciascuno conosca se stesso per come esso è,senza false ideologie,e con tutta la libertà di pensiero e da ogni ideologia.

  7. Michele Silvi ha detto

    “Basti pensare al passo della Samaritana in cui Gesù protegge la donna adultera contro i suoi accusatori, condannando la legge giudaica che pretende di punire il peccato della donna più di quello dell’uomo.”

    A me pare che questa sia un’interpretazione dell’autrice, il significato del gesto di Gesù è estremamente più profondo.

  8. Fede ha detto

    Ossia? Non è ironia eh, solo curiosità 🙂

  9. Gibbì ha detto

    Premetto che non ho cognizioni specifiche in materia di catechismo, di dottrina o di teologia; mi esprimo quindi con i concetti ed i parametri della vita comune.
    La diversità profonda (antropologica, direi) tra uomini e donne, unita al diverso atteggiarsi alla vita ed al diverso modo di “sentire” la realtà, sono tutti elementi che confermano la complementarietà e le differenze di ruolo a cui fa riferimento Livia Carandente nel suo articolo.
    Sin qui nulla da eccepire.
    Ritengo, però, che si farebbe un torto all’intelligenza di tutti se si continuasse ad ignorare la fondamentale differenza che sussiste tra la “pari dignità” e l’eguaglianza (concetto, quest’ultimo, di estrazione prettamente ideologica).
    La pari dignità a cui penso quando penso al messaggio evangelico è quella che pone il valore della vita di un disabile o di un incapace sullo stesso, identico piano della mia esistenza.
    Benché sano e capace, secondo i criteri comuni, la mia vita non ha un valore superiore a quella di altri, non esiste una vita più degna di altre, e questa mi sembra la grandezza del messaggio evangelico: l’intangibile valore sacrale della vita e della dignità di tutti e di ciascuno.
    Tuttavia, questo non ci rende uguali in alcun modo.
    Uscendo dalle forzature dell’analogia non vorrei, però, che l’ideale dell’eguaglianza che l’articolo voleva cacciare dalla porta – lasciando spazio alla più ragionevole pari dignità – rientrasse dalla finestra con un artificio retorico.
    Dato che il sacerdozio e la vita ecclesiastica sono un “servizio” e non un “potere” ecco fatto che piuttosto che elevare la figura femminile nella sua intangibile dignità si abbassa quella maschile e il gioco è fatto.
    Non se ne abbiano a male le donne che leggono il mio commento, ma se non sono ammesse a celebrare i Sacramenti qualche motivo c’è.
    Non si tratta di un “potere” ma di una funzione e di un “servire”, siamo d’accordo.
    Ma se si trattasse solo di questo non ci sarebbe motivo che alle donne venisse preclusa la vita sacerdotale.
    Torniamo a raccontarci le cose per come sono e non per come vorremmo che fossero lasciandoci trasportare dalla correttezza politica in voga.

    • Fede ha detto in risposta a Gibbì

      E quale “potere” avrebbero di più gli uomini di una donna? Il tuo intervento mi ricorda pari pari i tipici interventi dei Buddisti tibetani quando si parla di sacerdozio, pieni di superstizioni e segreti che tanto vantano di possedere…

      • Gibbì ha detto in risposta a Fede

        Intanto, di “potere” parli tu e non io che, semmai, parlerei più propriamente di attitudini naturali.
        L’ossessione del potere ti induce a leggere cose mai scritte.
        Dopo di che, cosa renda impossibile il sacerdozio femminile non è a me che devi chiederlo ma a chi amministra, gestisce e interpreta a beneficio di tutti la dottrina evangelica e il contesto teologico.
        E’ lì che, infatti, trova giustificazione e significato la subordinazione femminile all’interno della Chiesa (chiamiamo le cose con il loro nome e sia il nostro parlare sì sì, no no).

        • Fede ha detto in risposta a Gibbì

          “Non si tratta di un “potere” ma di una funzione e di un “servire”, siamo d’accordo.
          Ma se si trattasse solo di questo non ci sarebbe motivo che alle donne venisse preclusa la vita sacerdotale.”

          Queste sono parole tue, dove stai implicitamente affermando che qualcosa “sotto sotto c’è”… per quanto mi riguarda io non ho proprio nessuna ossessione con il potere, se mai sei tu che pensi che tutti lo siano, inoltre ti poni sempre in maniera aggressiva, prevenuta e piena di risentimento… non si capisce mai il perché!

          • Gibbì ha detto in risposta a Fede

            Mi spiace che tu percepisca i miei commenti come aggressivi, laddove vogliono essere solo molto netti in termini di linguaggio e contenuti, soprattutto su un argomento come questo dove l’ambiguità è un riparo dove ci si rintana sempre volentieri.
            Il termine “potere” l’hai chiamato in causa tu, non io; questo è un dato di fatto.
            Su ciò che ci sarebbe “sotto sotto” ripeto quanto già detto.
            Cosa precluda il sacerdozio femminile sta nella teologia o nella dottrina; comunque, credo nella parola del Signore.
            Altri, più preparati in materia, sapranno risponderti meglio di come saprei fare io.
            Comunque, di sicuro non è qualcosa di modificabile in forma democratica, per alzata di mano.

          • Fede ha detto in risposta a Fede

            senza contare che è innegabile che questo atteggiamento verso la supremazia del sacerdozio maschile è presentissimo in tutti i culti da secoli.. e non mi sembra che qui mai nessuno abbia messo in dubbio il sacerdozio maschile ma non puoi impedire che ci siano persone che si pongono lecite domande senza per questo voler distruggere la società… ci sono esempi anche tra i santi come santa Teresa di Lisieux… o vuoi dire che anche lei era una femminista pazza ossessionata dal potere? Inoltre ricordati che questo dominio di uno sull’altro, o se preferisci, di subordinazione della donna all’uomo deriva della caduta dell’Uomo (inteso maschio e femmina) non da Dio… infatti come ho detto prima il fatto che le donne non abbiano accesso al sacerdozio nel mondo degli uomini non vuol certo dire che Dio non manifesti tutta la sua grazia e potenza anche attraverso di esse, e il mondo è pieno di esempi.

    • lorenzo ha detto in risposta a Gibbì

      Se capisci l’Incarnazione capisci perchè il sacerdozio è maschile.

  10. Fede ha detto

    Secondo me uno dei ruoli al quale le donne non potranno mai sostituirsi all’uomo è quello del soldato… o meglio in caso di estrema necessità anche le donne possono e devono combattere ma in linea di massima secondo me l’uomo è più adatto fisicamente al combattimento rispetto alle donne.

    Detto questo aggiungo che- e questa è una mia personalissima opinione- credo che Gesù abbia affidato il sacerdozio agli uomini per questa stessa ragione, una donna sacerdote sarebbe di natura più esposta a crimini e torture (violenze sessuali etc) e sarebbe stata presa anche meno in considerazione dato che soprattutto al tempo di Gesù le parole di una donna valevano zero (addirittura i suoi apostoli si stupiscono più volte del fatto che Gesù rivolga parola ad una donna)…tutto questo non perchè le donne siano inferiori (lo ricorda Gesù stesso quando dice “in principio non era così”) ma perché il mondo e gli uomini (maschi e femmine) non sono pronti allo stato attuale delle cose, il che non vuol dire che non lo sia per volere di Dio stesso, se no non avrebbe scelto le donne come sue prime testimoni. Il fatto che le donne non abbiano accesso al sacerdozio nel mondo degli uomini non vuol certo dire che Dio non manifesti tutta la sua grazia e potenza anche attraverso di esse, e il mondo è pieno di esempi.

    Senza contare che comunque il sacerdozio femminile non ha mai avuto pari dignità neanche nel mondo pagano (di solito considerato più aperto dai detrattori del cristianesimo) e questo è dimostrato bene da numerosi culti dove pur essendoci le sacerdotesse, la maggior parte di esse venivano (e vengono ancora oggi) usate per riti dedicati alla fertilità (quindi per il sesso) fino ad arrivare a derive come le figure delle “prostitute sacre” e anche le poche che non avevano questa finalità cerimoniale erano sempre e comunque sottoposte ad un autorità maschile più alta, cosa che non è mai accaduta al contrario.

  11. Penultimo ha detto

    Quindi escludiamo il sacerdozio.Bhè presumo che si legga l’articolo e a cosa essenzialmente si RIFERISCE.Dal momento che non si riferisce al “potere” temporale o allo STATO.

    “Dunque perchè non ci spieghi quali sarebbero gli altri incarichi nei quali le donne non potranno mai sostituirsi agli uomini, e perchè mai essi richiedano imprescindibilmente il possesso di un pisello, invece di fare una brutta imitazione dei tipi di “Feudalesimo e libertà” ?”

    Se mi fai una domanda che non preveda le inverse:e quali sono i lavori che un uomo non può fare perchè ha il pisello?e se mi spieghi perchè debbo rispondere a una tua masturbazione mentale sulla tua ideologia mentale stà bene.Io non ho infatti affermato che non può gestire il “potere” perchè è donna,io ho affermato che nessuno dovrebbe mai gestire il potere solo per il potere fine a se stesso o solo perchè “é donna quindi è adatta egualmente al potere” il che non implica una tesi da uomo di paglia del tipo “stai affermando che se è donna quindi inadatta al potere” il che implica “l’unico che sa gestire il potere è quello che non vive per il potere,ma che pur avendolo,lo pone al servizio degli altri”.Perchè metteresti una novella Stalin al potere solo perchè è donna quindi ha il diritto al potere?

    Quindi la il femminismo è retorica pura.

    E che fino a quando non si da una deffinzione di potere si compie (non detto) una fallacia logica di ambiguità.Perchè devi discutere il termine per fare ragionamenti su qualche cosa.
    Feudalesimo e libertà

    Si ha fatto il discorso razionale,perchè ti risulta che dati alla mano qua ci sia qualcuno che non sia il “valvasallo” di qualche banca,anche se si illude di non esserlo?E non pare che tu elegga democraticamente chi commanda la BCE o la FED e i mercati tanto per disilluderti.Quindi secondo te il medioevo,questa è ignoranza totale,sarebbe il “secolo oscuro” perchè è il medioevo e quindi implica una mancanza di libertà?

    • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

      Nessun secolo della storia potrebbe mai essere oscuro, ogni tempo è una pluralità di fatti positivi o negativi.Uno potrebbe prendere il 900 cominciare a fare i conti dei morti,delle patetiche ideologie,e bollare questo come secolo oscuro molto di più nel medioevo,il “secolo oscuro” vive nell’imaginazione dell’ignorante,nell’archetipo di chi legge la storia secondo la politica e secondo la propria retorica.La storia è fatta dall’uomo da tale a volte ha pregi a volte dei disastri,tutto ciò viene da un luogo comune latente:

      Un secolo tecnologicamente meno avanzato è meno libero,fra cento anni apparterrai anche tu a un “secolo oscuro.”

    • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

      democraticamente chi commanda la BCE o la FED e i mercati tanto per disilluderti.

      Per esempio la crisi economica ha buttato fuori dal potere Berlusconi,al di là del fatto che piaccia o non piaccia il soggetto ciò è irrilevante,è la dimostrazione lampante che I MERCATI COMMANDANO IL POLITICO CHIUNQUE SIA SI ADEGUA,ovvero che il potere dello stato oramai stà sotto il potere economico GLOBALE,chi è il più forte nei mercati fa quello che vuole,compreso indurre alle dimissioni chiunque sia esso un liberale,sia esso un socialista.è irrilevante perchè il politico fa quello che la BCE e la politica monetaria o economica li dice di fare,rilevante è questo:

      I VOTI DEMOCRATICI STANNO SOTTO LE QUOTE DELLE BORSE.

      Li è il “potere” nè nella chiesa nè in dei “fantocci” politici.

  12. Normanno Malaguti ha detto

    Grazie per la bellissima lettera, ne sono estato profondamene edificato.
    Condivido, toto corde. Sì é cos’ da quando mi fu insegnato a cedere il passo a una donna, a tutte le donne in cui mi sarei imbattuto, a scoprirmi il capo in ascensore in presenza di una donna, mi fu detto, “Ricorda che in otgni donna c’é un po di Maria Sua e tua madre.”.

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