La suora prefetto e l’inutilità del sacerdozio femminile
- Ultimissime
- 08 Gen 2025
La nomina di una suora prefetto testimonia che le donne possono svolgere ruoli di leadership all’interno della Chiesa, contribuendo alla sua missione, senza alcun bisogno del sacerdozio femminile.
Papa Francesco ha nominato suor Simona Brambilla alla guida di un dicastero della Curia romana.
Cresce così il numero di donne competenti nei ruoli di leadership in Vaticano, un tratto distintivo del suo pontificato.
Suor Brambilla, 59 anni, assieme ad altre 6 religiose era già membro (con il ruolo di segretaria) dal 2019 del dicastero vaticano per la Vita religiosa e consacrata del Vaticano e da lunedì 6 gennaio guiderà il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
La suora prefetto non è una vera novità
Nessuna “quota rosa” e nessun vero “primato”.
E’ semplicemente la scelta di un profilo altamente competente, come lo sono stati altri in precedenza.
Pensiamo a Marta Lago, scelta nel 2012 da Benedetto XVI come direttrice dell’edizione spagnola dell’Osservatore Romano, suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, suor Raffaella Petrini, dal 2021 segretaria generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
E ancora, suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi, Gabriella Gambino e Linda Ghisoni, sottosegretarie del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ecc..
Non è nemmeno un’iniziativa inedita di Papa Francesco, come ricorda il vaticanista di Domani, Marco Grieco, Giovanni Paolo II nella sua Mulieris dignitatem (1988) apprezzava l’elogio di Paolo VI verso la donna presente al centro «della struttura vivente ed operante del cristianesimo».
Francesco, commenta Grieco, «realizza questo sdoganamento culturale nei fatti, niente di più, niente di meno».
Perché il prefetto è sempre stato un sacerdote
Come ricordavamo in Ultimissima 13/12/2024, il ruolo di guida delle donne nella Santa Sede ha fondamento evangelico nelle discepole che accompagnavano il ministero di Gesù.
Il fatto che il prefetto sia sempre stato un sacerdote è una questione storica non dogmatica: gli incarichi nella Santa Sede venivano affidati agli esperti e questi generalmente erano ecclesiastici che si formavano appositamente per questi ruoli.
La stessa preparazione oggi è raggiunta anche da laiche e religiose, è quindi giusto e normale che gli stessi incarichi vengano affidati anche a loro.
La suora prefetto e l’ordinazione femminile
Ma la necessaria e apprezzabile presenza di donne competenti, laiche o religiose che siano, nei ruoli di governo della Santa Sede e delle diocesi non c’entra ovviamente nulla con il sacerdozio femminile.
A coloro che rivendicano il sacerdozio femminile per una questione ideologica di mero femminismo (power feminism), confondendo un’espressione di servizio con quella di potere, in queste ore ha risposto suor Linda Pocher.
Suor Pocher è la teologa salesiana incaricata nei mesi scorsi dal Papa di organizzare alcuni incontri con i nove cardinali consiglieri per discutere del tema.
Non serve l’ordine sacro per svolgere un incarico di governo della Chiesa, spiega suor Pocher, «gli studi elaborati e anche il processo sinodale portano a individuare compiti amministrativi e forme di ministerialità che non richiedono l’ordinazione».
Sacerdozio femminile che di fatto è stato definitivamente escluso prima da Giovanni Paolo II e poi da Papa Francesco in maniera più che chiara.
Il motivo? L’obbedienza alla storica decisione di Gesù di distinguere i ruoli all’interno del disegno salvifico, affidando agli apostoli il ministero sacerdotale e alle discepole un ruolo centrale nell’evangelizzazione, nell’educazione e nella testimonianza.
I passi futuri della Chiesa cattolica, conclude suor Linda Pocher punteranno «non già a estendere le prerogative dell’ordine sacro alle donne, ma a svincolare ministeri e servizi che possono essere assegnati a donne ma anche a laici».
0 commenti a La suora prefetto e l’inutilità del sacerdozio femminile