Un milione per il Papa, meno male che era poco amato…

bergoglio in ginocchioUna folla oceanica di fedeli si è svegliata prestissimo, ha percorso chilometri a piedi e ha atteso ore sotto al sole nel Parco di Monza prima di partecipare alla messa presieduta da Papa Francesco. Lo sa bene chi ha partecipato e chi ha seguito la diretta televisiva della visita pastorale del Pontefice alla città di Milano.

«Fedeli in fuga da Bergoglio» si leggeva solo un anno fa sui siti web dei giornalisti antipapisti. «Bergoglio non è amato dai cattolici ma solo da atei e anticlericali perché sta distruggendo la fede e la Chiesa», ha scritto recentemente Antonio Socci. Erano un milione i fedeli nel Parco di Monza, 80mila i cresimandi che hanno riempito lo stadio San Siro, 100mila milanesi invece hanno recitato l’Angelus con lui sul piazzale del Duomo. Meno male che era poco amato!

Ma i nemici della Chiesa sanno come girare le carte: se i fedeli che seguono il Papa sono pochi, allora è perché sono offesi dai suoi continui rimproveri e dimostra che l’Anticristo ha allontanato la gente dalla fede e dalla partecipazione attiva. Se invece è alta la partecipazione agli eventi pubblici del Pontefice -come hanno dimostrato i numeri delle udienze generali-, allora i tradizionalisti useranno la citazione evangelica “guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi”, sostenendo che il mondo segue sempre chi vuol disintegrare la Chiesa. In ogni caso cadranno in piedi, anche se questo rivela la schizofrenia dei loro ragionamenti.

Gran parte dei cattolici fa bene a non interessarsi a queste diatribe, da parte nostra però riteniamo di dovercene occupare offrendo argomenti di risposta ai fedeli che rimangono vittime confuse dei persecutori mediatici del Pontefice. Dalle numerose email e dai messaggi di ringraziamento che abbiamo ricevuto in questi anni, ci siamo infatti convinti che sia la strada giusta, anche a costo di annoiare e allontanare i tanti lettori -credenti e non credenti- che ci hanno sempre seguito interessati da altre tematiche. Oggi tuttavia riteniamo che il pericolo maggiore per la fede sia la disinformazione contro la Chiesa e contro il Papa che arriva sopratutto da dentro, dall’apparato mediatico pseudocattolico che genera volontariamente pregiudizi, confusione e disaffezione, e che ha fatto della guerra al Papa, garante dell’unità dei fedeli, il suo unico obiettivo. Questo spiega i nostri numerosi interventi in questa direzione.

Di tutto l’evento di ieri, ad esempio, i sedevacantisti hanno tratto soltanto le brevi immagini in cui Francesco ha adorato il Santissimo Sacramento nel Duomo di Milano, seduto piuttosto che inginocchiato. Il Demonio non ama l’Eucarestia, hanno spiegato i giornalisti antipapisti. Non sappiamo l’esatto motivo di questa scelta del Papa, avendo davanti una giornata davvero impegnativa probabilmente non ha voluto sottoporre le sue già fragili ginocchia ad uno stress che avrebbe potuto condizionargli il resto della visita pastorale. Infatti, quando il suo fisico glielo permette, il Papa si inginocchia sempre davanti alle specie eucaristiche. In passato lo abbiamo mostrato in alcune fotografie e qui sotto è possibile prenderne atto in questo video.

 

Qui sotto un esempio del Papa inginocchiato durante l’Adorazione eucaristica (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)

La redazione

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45 commenti a Un milione per il Papa, meno male che era poco amato…

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  1. antonio ha detto

    VIVA PAPA FRANCESCO DIO LO PROTEGGA DA TUTTI COLORO CHE LO OSTACOLANO NELLA SUA DIFFICILISSIMA MISSIONE ALLA QUALE DIO LO HA CHIAMATO !

  2. SteeV ha detto

    Bellissima giornata quella di ieri. Nonostante abiti a Milano, non ho potuto seguire il Santo Padre dal vivo, solo in tv. Riporto anche un piccolo aneddoto: ieri mattina a Milano c’era una nebbia terribile. Verso le 8:00, quasi come in contemporanea con l’arrivo del Papa, la nebbia è sparita per lasciare posto ad un intera giornata di sole. Ed infine, verso sera, poco dopo la partenza del Papa verso Roma, il bel tempo se n’è andato per lasciare posto alla pioggia. Coincidenze o meno, ognuno la veda come vuole. Io comunque, personalmente, sono già felice per tutto quello che il Papa ha detto e fatto, davvero illuminante e commovente. Non delude proprio mai questo Francesco! Grazie!

    • Laura ha detto in risposta a SteeV

      Credo siano coincidenze, d’altra parte pioveva quando 8 MILIONI di fedeli nelle Filippine si sono radunati attorno a Francesco nel 2015…un record di tutti i tempi credo. La non coincidenza invece è che questo Papa è amatissimo dai cattolici ed è riuscito a cambiare il pregiudizio negativo verso la chiesa di moltissimi non cattolici!!!

  3. claudia2674 ha detto

    Ma davvero c’è chi crede a queste panzane ? Io frequento persone normalissime, ossia i classici cattolici che non vanno a messa ogni domenica, che non frequentano i blog insomma le classiche persone credenti ma poco osservanti e posso assicurare che Francesco è universalmente amato. Davvero poco amato risulta essere Benedetto che secondo me non è riuscito a comunicare con la massa dei cattolici “medi”.

    • Hugo ha detto in risposta a claudia2674

      Che i cattolici da te descritti sono in maggioranza non c’è dubbio, la vera questione è che anche la minoranza dei praticanti (quelli che frequento io) ha la stessa buona opinione di Francesco ma anche di Benedetto XVI. Forse Ratzinger ebbe problemi di comunicazione, è il problema di tutte le persone un po’ timide, ma la profondità di quel che diceva per me non è mai stata raggiunta dal Papa attuale, seppur devo moltissimo della mia conversione anche a lui.

      • rosanna ha detto in risposta a Hugo

        È vero Benedetto XVI ha raggiunto profondità che nessun altro Papà ha raggiunto, io continuo a leggere e a nutrirlo dei suoi scritti. Papa Francesco è più diretto e si esprimo in un linguaggio popolare.

    • lorenzo ha detto in risposta a claudia2674

      Una curiosità: cosa vuol dire, per te, essere cattolica?

    • Sophie ha detto in risposta a claudia2674

      Se “i classici cattolici” di cui tu parli non amano Benedetto che è un Papa e non vanno manco in Chiesa, vorrei sapere su quali basi questi sarebbero cattolici per te. Grazie.

      • Steve ha detto in risposta a Sophie

        Maaaaadonna sophie, metti n’ansia! Mi dai proprio l’idea di una integerrima che apprezza solo chi segue a menadito le osservanze, i riti, le dottrine, na bacchettona insomma…

        • Sophie ha detto in risposta a Steve

          Grazie dei complimenti.

          • francesco ha detto in risposta a Sophie

            Tranquilla Sophie, il rovescio della medaglia di seguire Gesù fino in fondo, o per lo meno di provarci, è quello di essere accusati di bigottismo e altro, prendiamola come una piccolissima persecuzione personale e sforziamoci di passare per quella porta stretta che ci ha mostrato Gesù, le porte larghe lasciamo che le prendano altri 🙂

            • Sophie ha detto in risposta a francesco

              Hai ragione Francy, ringrazio Steve che mi ha dato la possibilità di guadagnarmi un pezzettino di Paradiso con la sua acidità gratuita. 😉

  4. Fabio ha detto

    Il Papa qualche volta non si inginocchia?
    E allora? Dove sta il problema?
    Noi cattolici ci inginocchiamo sempre in chiesa, quando il sacerdote consacra il pane e il vino?
    Ci possono essere tante ragioni per cui una persona non si inginocchi: età anziana, artrosi, problemi di vertigini, (Sindrome di Mèniere), mancanza di inginocchiatoio, spazio insufficiente per poterlo fare, ciò vale anche per il Papa.
    Quello che conta non è il gesto scenico, bensì l’intima riverenza che si porta a Cristo, pur rimanendo in piedi o seduti col capochino.
    Anch’io, a volte, non ho modo per potermi inginocchiare in chiesa, ma nella privacy della mia stanza, dove conservo l’immagine di Cristo, non c’è giorno che io non lo faccia.

    In quanto a Papa Francesco, pur non condividendo certe sue prese di posizione sull’immigrazione, (per me andava completamente arrestata già dieci anni fa, all’inizio della crisi economica, FATTA ECCEZIONE PER I VERI PROFUGHI SIRIANI E IRACHENI), non ho altre ragioni di critica sul suo magistero. Anzi, quei giornalisti che giornalmente si ostinano ad aggredirlo su qualsiasi cosa che dica e faccia, mi fanno solamente pena.

  5. Marco ha detto

    Va bene la difesa del magistero di Francesco contro chi lo accusa o mette in dubbio la sua fedeltà alla dottrina alla tradizione magisteriale della chiesa cattolica. Però non dimenticatevi dello scopo per cui è sorto il vostro sito “rendere ragione della speranza che è in voi ” . Saluti e buon lavoro per questo servizio che ci rendete e che apprezzo molto .Non c’è giorno che non leggo i vostri articoli.
    Marco

    • Laura ha detto in risposta a Marco

      Giusto Marco, però oggi il tempo è cambiato e le parti si sono invertite, bisogna dar ragione del nostro essere cattolici davanti a chi combatte i cattolici combattendo il Papa. Vedo una coerenza in questo nelle pubblicazioni di Uccr…

      • Vincent Vega ha detto in risposta a Laura

        Per Laura

        “Giusto Marco, però oggi il tempo è cambiato e le parti si sono invertite, bisogna dar ragione del nostro essere cattolici davanti a chi combatte i cattolici combattendo il Papa. Vedo una coerenza in questo nelle pubblicazioni di Uccr…”

        Mi permetto di correggerti: oggi bisogna dare ragione del nostro essere cattolici davanti ad altri cattolici che ritengono che si sia tali proprio combattendo questo Papa.

        • Fabio ha detto in risposta a Vincent Vega

          Ottimo, caro Vincent.
          Dobbiamo essere controribelli, osteggiare il nemico insediato all’interno della Chiesa, il quale mira a fomentare lo scisma, usando proprio l’immagine di Papa Francesco, storpiandone la sua natura, per far leva sul buio degli animi di certi cattolici, sia prelati, sia persone comuni.
          Si può criticare il Papa in merito ad alcune sue prese di posizione, come ho fatto io, analizzando gli aspetti perniciosi di un’immigrazione incontrollata, ma quello che fanno certi personaggi influenti, va ben oltre ad eventuali critiche. Anzi, a loro non frega assolutamente niente, di quel che avviene in questo paese, poiché mirano esclusivamente a dividere la Chiesa e a distruggere il Cristianesimo, oltre che la nostra identità nazionale.

  6. LorenzoP. ha detto

    https://www.youtube.com/watch?v=JZt1uHVRvnk a 1:30:00 si inginocchia , nonostante le evidenti difficoltà , per oltre un minuto. 80 anni , una giornata del genere e con i paramenti…cosa cerca la gente?cosa vuole?

  7. Il cavaliere oscuro ha detto

    In effetti, non dimentichiamoci che è una persona anziana e che se non se la sente di inginocchiarsi è più che giustificato!

  8. Carlo Martinelli ha detto

    Indipendentemente dal numero di persone che lo amano e che lo acclamano, restano tutti i dubbi su tante sue prese di posizione. Ad esempio, la mancata risposta ai “Dubia” espostigli da 4 cardinali sull’ “Amoris laetitia”. Il fatto che non ci sia stata è molto grave, perché non rende ragione di precisi dubbi sulla Fede che un suo documento ha suscitato. Un papa, soprattutto, non può sottrarsi a questa richiesta di chiarezza. Aggiungo, inoltre, il suo atteggiamento sull’accoglienza “senza se e senza ma” dei migranti. Invece l’infallibile, saggia Dottrina Cattolica, compendiata nel Catechismo, la prevede “nella misura del possibile”, la subordina “a diverse condizioni giuridiche” (es.: profugo e emigrante economico) e soprattutto al rispetto verso il Paese accogliente. Francesco non ha mai predicato così. E’ vero che in alcuni discorsi importanti, che è risaputo che non vengono letti nè dai migranti nè da chi li ospita, ne ha fatto cenno, ma il messaggio mediatico che lui ha fatto continuamente passare è sempre stato quello di una ricezione incondizionata di tutti, che poi è quello su cui insistono i suoi più affezionati collaboratori. Soprattutto non ha mai bollato i comportamenti incivili di migranti delinquenti e non ha mai solidarizzato con le loro povere vittime. Come se la Chiesa dovesse avere a cuore solo una categoria di afflitti. E non tutti, secondo l’insegnamento di Cristo.

    • Fabio ha detto in risposta a Carlo Martinelli

      In merito al discorso sull’immigrazione, concordo con te. Come ho scritto nel mio post in alto, andava assolutamente fermata, molti anni prima che Papa Francesco assurgesse al soglio pontificio.
      Le genti che arrivano continuamente da noi, non giungono dai paesi dove regnano le tenebre del califfato ISIS, ma da aree geografiche di tutt’altro genere e, troppo spesso mancano di umiltà e gratitudine verso il paese che le accoglie.
      I veri profughi sono stati accolti da Turchia, Grecia, Ungheria, Germania, in quanto, partendo dalla Siria e dall’Iraq, hanno seguito altre via di fuga che non portavano a Lampedusa.
      Vi è una certa parte di popolazione italiana totalmente ignorante su questo tema, vuoi per scarse conoscenze geografiche e geopolitiche, vuoi perché traviata dai mass media che parlano di profughi generalizzando senza fare i dovuti distinguo.

      • Pippo ha detto in risposta a Fabio

        fosse solo questo, lo scandalo delle navi delle ONG che sono d’accordo con le organizzazioni criminali che organizzano il traffico dei migranti non pare abbia avuto quella rilevanza mediatica che merita. Attorno a queste vicende c’è uno sporco e vergognoso business che arricchisce coop rosse, ONG conniventi, privati che hanno improvvisamente scoperto la vocazione del buon samaritano ad accogliere i meno fortunati. Non ho ancora visto prese di posizione forti riguardo questa speculazione che è costata al contribuente italiano una decina di miliardi.

      • Carlo Martinelli ha detto in risposta a Fabio

        Mi dispiace che tu non sia d’accordo anche sulla questione dei divorziati risposati, che ha mosso i 4 Cardinali di Santa Romana Chiesa a formulare i loro motivati “Dubia” a salvaguardia dell’immutabilità della Dottrina della Chiesa Cattolica messa a repentaglio in diversi punti, assai discutibili, nell’esortazione sinodale papale “Amoris laetitia”, per i quali non solo i 4 Cardinali, ma anche tantissimi cattolici – semplici fedeli come autorevoli teologi, tuttavia entrambi assai disorientati – aspettano da tempo una risposta che sembra non giungere mai. Il compito precipuo di un Pontefice è quello di confermare i seguaci di Cristo nella Sua Fede, mantenendo intatta la Dottrina proveniente dal deposito della santa e immutabile Tradizione. Se, negandosi a una replica, il Papa non vuole adempierlo, allora si dimostra autoritario, non autorevole. Se poi non fosse in grado di compierlo, vuol dire che difetta di argomenti e quindi, non dimostrandosi credibile, che non è all’altezza del suo compito. Dispiace dire queste cose, ma la logica ha le sue inevitabili conclusioni, che non possono esser silenziate perchè si ha a che fare con il vertice più eminente della Chiesa Cattolica. Inoltre, se concordi sullo stop all’immigrazione, sostenendo addirittura che andava fermata ancor prima dell’elezione di papa Francesco, anche tu non puoi non incitare deferentemente il Santo Padre a rispettare PIENAMENTE l’art. 2241 del Catechismo della Chiesa Cattolica – compendio della saggia e infallibile Dottrina della Chiesa – non potendo accettare che il Pontefice insista a predicare esclusivamente, in buona sostanza, che – cito – “Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere … lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine”. Infatti, l’articolo 2241 dice anche – cito, colmando il vuoto indicato dai precedenti puntini – “nella misura del possibile”. E, ripeto, perché “repetita iuvant”, che Francesco abbia a sollecitare i migranti furfanti a portar rispetto verso gli abitanti dei Paesi che li accolgono, con la stessa premura con cui sempre ribadisce il dovere dell’accoglienza, e perché offra la sua solidarietà a parole e in opere verso tutte le vittime innocenti delle soperchierie di tanti delinquenti d’importazione. Se il Santo Padre avesse affrontato il tema dell’immigrazione osservando tutte le esaustive modalità fissate dall’infallibile Catechismo sin dal suo primo giorno in cui venne assurto al soglio pontificio, ora il problema non sarebbe arrivato a questo insopportabile livello di gravità per l’Europa e, particolarmente, per l’Italia.

          • Carlo Martinelli ha detto in risposta a Veronik

            Quando si manda una lettera a un destinatario e si sostiene che la risposta ricevuta da altri tre che gli sono vicini è la sua è veramente umoristico.

            • Fabio ha detto in risposta a Carlo Martinelli

              Carlo, io avevo risposto alla tua domanda in maniera logica ed esaustiva, ma il mio commento non è stato pubblicato. Non ne comprendo poi il movente, giacché spiegavo in modo chiaro, sia cosa avesse deciso il Papa in merito ai divorziati e risposati con la sua enciclica, sia i pericoli di questa invasione afroaraboislamica.
              Censure anche qui?

          • Vincent Vega ha detto in risposta a Veronik

            Ben fatto Veronik.

            Come ho detto in un aforisma di mia invenzione “Amoris Laetitia in Concilium latet, Concilium in Amoris Laetitia gaudet”.

            Hai fatto bene a postare quei link, ma devi capire che il problema non è che il Papa non abbia risposto ma, bensì, che la risposta data dal Papa non piace e quindi si fanno orecchie da mercante.

            • Carlo Martinelli ha detto in risposta a Vincent Vega

              Fa le orecchie da mercante chi nega l’evidenza della mancata risposta del santo Padre. E spaccia come riposta sua risposte altrui, che autori e lettori di esse millantano come risposte del Papa. Non c’è peggior cieco di chi si rifiuta di vedere. (Aforisma mio)

              • Vincent Vega ha detto in risposta a Carlo Martinelli

                http://it.radiovaticana.va/news/2016/09/12/amoris_laetitia_lettera_del_papa_ai_vescovi_di_buenos_aires/1257574

                “Esprimendo il suo apprezzamento per il testo elaborato dai presuli, il Pontefice ha sottolineato come esso manifesti nella sua pienezza il senso del capitolo viii dell’esortazione apostolica — quello che tratta di «accompagnare, discernere e integrare la fragilità» — chiarendo che «non ci sono altre interpretazioni». Il documento dei vescovi, ha assicurato il Papa, «farà molto bene», soprattutto per quella «carità pastorale» che lo attraversa interamente.”

                E cosa dice il documento del quale il Papa asserisce non esserci “altra interpretazione”?

                Vediamo:

                «Quando le circostanze concrete di una coppia lo rendano fattibile, specialmente quando entrambi siano cristiani con un cammino di fede — si legge nel documento — si può proporre l’impegno di vivere in continenza». L’Amoris laetitia «non ignora le difficoltà di questa opzione e lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della riconciliazione quando si manchi a questo proposito». In altre circostanze più complesse, e quando non si è potuto «ottenere una dichiarazione di nullità — sottolinea il testo — l’opzione menzionata può non essere di fatto praticabile». È possibile, tuttavia, compiere ugualmente «un cammino di discernimento». E «se si giunge a riconoscere che, in un caso concreto, ci sono limitazioni che attenuano la responsabilità e la colpevolezza, particolarmente quando una persona consideri che cadrebbe in una ulteriore mancanza provocando danno ai figli della nuova unione, Amoris laetitia apre alla possibilità dell’accesso ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia». Questo, a sua volta, dispone la persona a continuare a maturare e a crescere con la forza della grazia.
                Il documento sottolinea come occorra evitare di intendere questa possibilità come un «accesso illimitato ai sacramenti, o come se qualsiasi situazione lo giustificasse». Ciò che si propone è piuttosto un discernimento che «distingua adeguatamente ogni caso». “

              • Panthom ha detto in risposta a Carlo Martinelli

                I Dubia erano rivolti anche al card. Muller, il quale ha chiarito più volte che essi non sono legittimi (tanto più quando i cardinali hanno voluto ricattare il papa dandoli in pasto all’opinione pubblica) in quanto AL è chiara nella dottrina (link più sopra). Non c’è alcuna risposta da dare ad una domanda sbagliata o pretestuosa (Aforisma mio).

        • Fabio ha detto in risposta a Carlo Martinelli

          Caro Carlo, l’indissolubilità del matrimonio non viene inficiata dall’enciclica del Pontefice.

          Tu giustamente hai messo in campo la logica, quindi io ti rispondo che dobbiamo prendere atto della realtà odierna delle famiglie e dei matrimoni, studiarne la situazione in essere.
          Ciò che emerge dallo studio è un alto tasso di separazioni, di divorzi, di coppie che si risposano civilmente. In questo contesto di disordine emotivo e psicologico, ancor prima che spirituale, ogni cattolico implicato in codesti drammi, vive una situazione d’emarginazione dalla comunità, di silenti umiliazioni, di sensi di colpa contrapposti ad orgoglio, di tormenti ed arrovellamenti cerebrali, nel tentativo di cercar di capire se stia sbagliando qualcosa nel proprio cammino cristiano, oppure se possa proseguire per la strada intrapresa.

          Che cosa ha fatto il Pontefice?
          Consapevole e testimone dell’esistenza dei drammi sopra descritti, non ha serrato i propri occhi ed orecchie a coloro i quali anelavano a far chiarezza nella loro condizione spirituale di separati, divorziati o risposati, a tutte queste persone che sostanzialmente cercavano sostegno ed aiuto morale, rimanendo però degne della grazia e misericordia di Cristo.
          Tendendo perciò fermo il principio dell’indissolubilità del matrimonio, il Pontefice ha disposto che i vescovi accolgano tutti quei cattolici che si trovino in una condizione potenzialmente di peccato, ne studino attentamente i casi personali e le relative storie, infine decidano il percorso più congruo per una loro riabilitazione in seno alla comunità e relative indicazioni di tipo pratico e spirituale.

          Tutti hanno diritto alla misericordia di Dio, soprattutto quelle persone che la cercano, consapevoli di averne bisogno.
          Il Papa non poteva permettere che un cospicuo numero di cristiani si sentisse emarginato, escluso, demonizzato, perduto e tormentato nei propri amletici dubbi riguardanti la salvezza dell’anima.
          Accompagnamento a ritrovare la serenità interiore, nella consapevolezza di essere assistiti dal magistero della Madre Chiesa, questo ha fatto Papa Francesco.

          In merito all’immigrazione, come ti ho scritto, sono assolutamente d’accordo con te.
          Stiamo importando in Italia genti che non sono in fuga da regioni implicate in teatri di guerra fra nazioni, né da cruenti guerre civili.
          Stiamo sostanzialmente travasando l’intera popolazione africana in Italia!
          Sottolineo, popolazione africana, NON popolazione che proviene dalla Siria, dall’Iraq o dal Kurdistan, dove da diversi anni è in atto una continua offensiva e controffensiva tra le truppe dell’Isis e quelle dei governi legittimi, in un crescendo caos militare, dove tutti sembrano contro tutti, specie se consideriamo che oltre alle due fazioni belligeranti, vi sono anche le truppe del Kurdistan, quelle dei vari ribelli siriani anti presidente Assad, l’esercito turco, gli sciiti iraniani, la Russia e la coalizione occidentale, ognuno di loro coi propri interessi in campo.

          Personalmente sono sempre stato contrario all’amalgama di popoli, etnie, religioni e culture, giacché se le diversità sono belle, lo sono proprio perché ognuna ha le proprie peculiarità ben distinte dalle altre.

          Il multiculturalismo sta fallendo in ogni nazione europea, creando pericolosissime sacche di resistenza allogena ed immigrata, che niente hanno di che spartire con la popolazione autoctona, (si formano perfino tribunali islamici con relativa polizia! E ghettizzazione degli europei!), tanto meno lo desidererebbero loro.
          Questi “Cavalli di Troia” in seno all’Europa, prima o poi daranno principio a qualcosa d’incontrollabile e ci ritroveremo tutti coinvolti in tante micro guerre civili. E’ soltanto questione di poco tempo ancora.
          Ovvio che in questo ginepraio la xenofobia trovi ragioni valide per poter esistere. Dico xenofobia, non razzismo, che è tutt’altra cosa, ma poche persone riescono a comprenderlo.

          Vorrei anche ricordare un’altra cosa importantissima, ed è la seguente: prendete il Vangelo ed andate ad Apocalisse capitolo 21, versetto 24-25, poi capitolo 22, versetto 1-3. Si dice che quando Dio Padre farà nuovi cieli e nuova terra, vi saranno ancora NAZIONI, POPOLI E RE.
          Se Dio volle ieri e vorrà ancora domani, che esistano popoli e nazioni ben distinte, per quale ragione, vi sono dei soggetti che si ostinano a voler creare una nuova Torre di Babele in Europa?
          RICORDIAMOCI CHE COSA NE FU DELLA TORRE DI BABELE: “Gli uomini volevano realizzare un unico stato, un’unica lingua, un unico popolo, ma Dio aveva altri progetti…”

          • Vincent Vega ha detto in risposta a Fabio

            Caro Fabio,

            Inutile dire che concordo con tutto quanto hai scritto.

            Aggiungo solo una cosa: in realtà Al è molto meno “deflagrante” di quanto alcuni sembrano (sia nel bene che nel male) credere, perché ciò che fa è applicare anche alle persone in situazione irregolare lo stesso discernimento che viene applicato agli altri peccatori, visto che la distinzione tra peccato e peccatore, e la presa d’atto che materia grave non equivale a peccato mortale (quando ci sono condizioni che limitano la libertà di agire diversamente senza una nuova colpa), sono entrambi concetti cattolici che più cattolici non si può.

            Il Papa ha applicato questo discernimento anche a persone che prima ne erano escluse (nel senso che nei confronti di queste persone si guardava solo la situazione oggettiva di contrasto col sesto comandamento, e per l’assoluzione si pretendeva che riformassero oggettivamente la propria vita anche quando non potevano farlo causa circostanze attenuanti, è finita quando non lo facevano erano esclusi dai Sacramenti), nè più nè meno.

            È sempre stato un principio cattolico quello di non giudicare solo in base alle opere della Legge e alla conformità esteriore di un individuo con la Legge, ma di tenere conto anche dele attenuanti soggettive che possono far si che una persona non sia in colpa mortale pur essendo in una situazione oggettiva di peccato grave materiale, solo che coi divorziati risposati, per il motivo dello scandalo che si pensava la loro condizione desse, nei secoli passati si è data importanza solo all’agire esteriore.

            Dico solo questo perché sembra davvero che Al sia “chissà che”, quando invece è semplicemente l’applicazione di principi morali ben cononosciuti dalla Chiesa a tutti i peccatori.

    • lorenzo ha detto in risposta a Carlo Martinelli

      Fossi in te non mi preoccuperei troppo: anche ai tempi di Gesù taluni avevano mal compreso le sue aperture verso i peccatori.
      A te e ad altri consiglio la lettura del dossier di UCCR su papa Francesco:
      http://www.uccronline.it/2015/03/17/e-francesco-risposta-alle-obiezioni-antipapiste/

      • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

        Invece le hanno capite benissimo, ed è proprio per questo che le rifiutano.

        Gesù parlò di peccato contro lo Spirito Santo non a caso, riferendosi ai Suoi oppositori. Se fosse stata una opposizione “onesta” non l’avrebbe detto.

        • lorenzo ha detto in risposta a Vincent Vega

          Chi oggi non capisce che Dio è Hésèd E’met, dubito capisca l’operato di Gesù…

          • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

            Dio non è un esattore di Equitalia, nè pretende dall’uomo una coerenza e fedeltà assoluta che è propria del divino, per l’appunto, e non dell’uomo.

            Questo non ha nulla a che vedere con lo sdoganare il peccato, perché è dottrina Cattolica che il peccato, per danneggiare l’anima del peccatore e rompere la sua amicizia con Dio, necessita di condizioni ben precise aldilà della sua mera attuazione materiale (che è uno dei tre aspetti, non l’unico).

        • Carlo Martinelli ha detto in risposta a Vincent Vega

          Ma è scontato, caro V.V., colmo di Spirito Santo, che chi non condivide i tuoi immacolati giudizi è un diabolico disonesto posseduto da Satana e quindi inevitabilmente condannato all’Inferno per peccare testardemente contro la terza Persona della Santissima Trinità e che non scrive a caso, ma solo per cercare di perdere anche te e tutti quelli che coltivano i tuoi adamantini pensieri. Come potrebbe essere altrimenti?

          • Vincent Vega ha detto in risposta a Carlo Martinelli

            Leggi il secondo commento che ho pubblicato subito dietro quello, nel quale non ho affatto escluso la Buona Fede di alcuni oppositori.

      • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

        Sia chiaro: non escludo che molti degli oppositori del Papa siano tali in buona Fede (e quindi non colpevoli moralmente) ma resta il fatto che la similitudine con Gesù (che veniva accusato di guarire i malati e di esorcizzare i demoni tramite Satana) e quello che accade con questo Papa (che viene accusato nientemeno di stare distruggendo la Chiesa e di essere sotto il controlo del demonio) è sorprendente.

        I farisei, oggi come allora, si fanno accusatori (forse nell’inconscio desiderio di emulare il loro padrone (vedere Apocalisse 12,10, e il libro di Giobbe, dove il demonio viene qualificato come accusatore), sia del Papa che dei peccatori ai quali apre, che s vorrebbe inchiodare al loro peccato negando loro la Misericordia salvifica, che sola salva, perché ogni nostro atto buono deriva dalla Misericordia divina che suscita in noi il volere e l’agire.

      • Carlo Martinelli ha detto in risposta a lorenzo

        Ho letto il dossier, ma non è stato in grado di farmi cambiare le mie posizioni.
        Perchè han avuto la prevalenza dossier alternativi.
        Quanto alle aperture di Gesù verso i peccatori è bene sottolineare che non furon mai a detrimento delle verità rivelate.
        Valga come esempio l’episodio dell’adultera, che Cristo non condanna.
        Anzi, addirittura la salva dalla sentenza di morte per lapidazione che stava per subire.
        Però, congedandola, le dice anche di non peccare più.
        Coniugando mirabilmente Misericordia e Giustizia.
        Cosa che mi sembra non riesca a fare Francesco nell'”Amoris laetitia”.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Carlo Martinelli

          Poi dovere di avere il fermo proposito di non peccare più è necessario per chi è in peccato mortale, ma chi è in situazione irregolare e non ha libertà di agire diversamente senza una nuova colpa (ad esempio verso i figli nati dalla nuova unione) non può formulare questi proposito, ma comunque la sua colpa è solo veniale perché mancando la libertà di agire diversamente manca anche l’imputabilità.

          Misericordia e Giustizia è anche tenere conto delle condizioni reali in cui si trova una persona, non esporgli la Legge come un imperativo categorico.

          E bada, non vale solo per i divorziati risposati, ma per qualunque peccatore.

          Il Catechismo dice, ad esempio, sulle prostitute

          2355 “La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce, ridotta al piacere venereo che procura. Colui che paga pecca gravemente contro se stesso: viola la castità, alla quale lo impegna il Battesimo e macchia il suo corpo, tempio dello Spirito Santo. 237 La prostituzione costituisce una piaga sociale. Normalmente colpisce donne, ma anche uomini, bambini o adolescenti (in questi due ultimi casi il peccato è, al tempo stesso, anche uno scandalo). Il darsi alla prostituzione è sempre gravemente peccaminoso, tuttavia l’imputabilità della colpa può essere attenuata dalla miseria, dal ricatto e dalla pressione sociale.”

          Ora che facciamo, se un sacerdote si trova davanti ad una prostituta che magari ha iniziato per gioco o per aumettarsi la paghetta durante gli studi e poi si è trovata impacchettata da Mosca e spedita in Italia a fare la schiava del sesso, e non può agire diversamente perché è tenuta sotto ricatto?

          Cosa facciamo con quelle che sono costrette a perseverare nella loro situazione da altri fattori, come ad esempio certe situazioni famigliari disastrate?

          Se sono pentite di essersi messe in quella situazione possono essere perdonate anche se non riformano la propria vita, a patto per l’appunto che abbiano delle attenuanti che rendono il loro peccato attuale veniale, come quelle dette sopra, e che siano pentite del peccato originario di essersi messe in quella situazione .

          Chiaro che, ad esempio, una escort di alto bordo che fa quello che fa perché vuole guadagnare 10.000 euro al mese e non gli andavano bene i 1300 euro al mese che prendeva prima può essere assolta solo se rinuncia immediatamente al suo peccato, perché in questo caso le attenuanti non ci sono, ma per l’appunto non ogni caso è uguale.

          Non puoi trattare la prostituta ricattata o la escort di alto bordo allo stesso , così come non tutti i divorziati risposati sono uguali e hanno lo stesso grado di colpa.

          Tenere conto di ciò è misericordia e giustizia. Non tenere conto di ciò e giudicare le persone solo in base alla loro coerenza esteriore con le opere della Legge, invece, non ha nulla a che vedere col cristianesimo, è legalismo farisaico.

        • lorenzo ha detto in risposta a Carlo Martinelli

          Dipende da come si legge AL: io non vi vedo nessun contrasto al Magistero se non nell’interpretazione di alcuni modernisti.

          • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

            L’intepretazione che il Papa ha dato di Al, il suo documento, è chiara, infatti

            http://it.radiovaticana.va/news/2016/09/12/amoris_laetitia_lettera_del_papa_ai_vescovi_di_buenos_aires/1257574

            “Esprimendo il suo apprezzamento per il testo elaborato dai presuli, il Pontefice ha sottolineato come esso manifesti nella sua pienezza il senso del capitolo viii dell’esortazione apostolica — quello che tratta di «accompagnare, discernere e integrare la fragilità» — chiarendo che «non ci sono altre interpretazioni». Il documento dei vescovi, ha assicurato il Papa, «farà molto bene», soprattutto per quella «carità pastorale» che lo attraversa interamente.”

            E cosa dice il documento del quale il Papa asserisce non esserci “altra interpretazione”?

            Vediamo:

            «Quando le circostanze concrete di una coppia lo rendano fattibile, specialmente quando entrambi siano cristiani con un cammino di fede — si legge nel documento — si può proporre l’impegno di vivere in continenza». L’Amoris laetitia «non ignora le difficoltà di questa opzione e lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della riconciliazione quando si manchi a questo proposito». In altre circostanze più complesse, e quando non si è potuto «ottenere una dichiarazione di nullità — sottolinea il testo — l’opzione menzionata può non essere di fatto praticabile». È possibile, tuttavia, compiere ugualmente «un cammino di discernimento». E «se si giunge a riconoscere che, in un caso concreto, ci sono limitazioni che attenuano la responsabilità e la colpevolezza, particolarmente quando una persona consideri che cadrebbe in una ulteriore mancanza provocando danno ai figli della nuova unione, Amoris laetitia apre alla possibilità dell’accesso ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia». Questo, a sua volta, dispone la persona a continuare a maturare e a crescere con la forza della grazia.
            Il documento sottolinea come occorra evitare di intendere questa possibilità come un «accesso illimitato ai sacramenti, o come se qualsiasi situazione lo giustificasse». Ciò che si propone è piuttosto un discernimento che «distingua adeguatamente ogni caso». “

            Questa per l’appunto non è una posizione in contrasto col Magistero, ma estende anche ai divorziati risposati quel discernimento che viene applicato già a tutti i peccatori, perché un conto è il peccato grave oggettivo, un conto è la colpa. Ogni colpa mortale discende da un peccato grave oggettivo ma non ogni peccato grave oggettivo comporta necessariamente una colpa grave.

            Questa è dottrina cattolica la più pura, a ben vedere.

  9. Fabio ha detto

    Se Cristo ci apparisse, credo che anche l’anziano più anchilosato riacquisterebbe una perfetta salute e potrebbe così inginocchiarsi, o più fraternamente abbracciare il Signore in segno di gratitudine.
    😉

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