Pio XII appoggiò la resistenza anti-nazista: nuovi documenti

La iglesia de los espiasUna frase attribuita a Joseph Goebbels afferma che se si fosse ripetuta una bugia per un milione di volte, questa sarebbe divenuta una realtà.

È stato proprio utilizzando questo metodo che si è diffusa la bufala che ha dipinto Papa Pacelli come un simpatizzante di Hitler, anche se la maggioranza della storiografia attuale si è distaccata da questa fantasiosa interpretazione, grazie ai numerosi documenti che provano quanto Pio XII detestasse il nazionalsocialismo. Da lui considerato come «il più grande pericolo di persecuzione dei cristiani», come disse in un colloquio con il ministro degli esteri spagnolo Serrano Suner nel 1942 (citato in G. Miccoli, I dilemmi e i silenzio di Pio XII, Milano 2000, nota 326 p. 437).

E’ ormai documentato del resto che, nonostante l’ufficiale posizione di neutralità assunta dalla Santa Sede allo scoppio del conflitto, il papa agì contro il regime nazista arrivando anche a cospirare insieme alla Resistenza tedesca nel tentativo di spodestare Hitler. Lo storico americano Mark Riebling, nel suo ultimo libro “La Le spie del Vaticano. La guerra segreta di Pio XII”, ha raccolto dieci documenti inediti che dimostrano come Pio XII appoggiò tre tentativi per liberare la Germania dalla tirannia nazista. Il primo situato nel periodo che va dall’ottobre del 1939 al maggio 1940, il secondo dalla fine del ’42 alla primavera del ’43, ed infine, il più conosciuto, l’attentato del 20 luglio 1944. Secondo Reibling, «la prima persona che accusò Pio XII di cospirare con la resistenza tedesca e gli Alleati contro l’URSS fu Stalin» nel ’44. Così, mentre da un lato il Papa non denunciò pubblicamente l’Olocausto, per motivi strategici di prudenza che abbiamo già avuto modo di chiarire, (pur dando il suo sostegno alla fuga e al nascondiglio degli ebrei perseguitati), dall’altro però, si impegnò in un’intensa attività clandestina volta a sostenere chi si opponeva al nazismo.

Del resto, la notizia della cospirazione contro Hitler, appoggiato da Pio XII, non è una novità in quanto esso è conosciuto da decenni dagli storici, grazie allo studio effettuato negli archivi britannici. Negli ultimi giorni della campagna polacca, infatti, alcuni generali tedeschi architettarono un piano per spodestare Hitler e vollero ottenere da Londra e Parigi delle garanzie affinché il proprio paese potesse ottenere un accordo di pace dignitoso. I cospiratori vollero sfruttare la posizione del Papa per avviare dei contatti con gli inglesi e, per aprire un canale segreto con il Vaticano, fu inviato a Roma l’avvocato bavarese Josef Müller, che incontrò monsignor Ludwing Kaas.  Questi gli suggerì di incontrare il gesuita Robert Leiber, assistente e confidente del pontefice e, dopo il colloquio, il prelato accettò di comunicare al Papa il messaggio degli ufficiali tedeschi.  Informato dei piani, Pio XII decise di accettare di fungere da canale di informazione e convocò il ministro inglese presso la Santa Sede, sir d’Arcy Osborne, riferendogli le informazioni raccolte.

Il tentativo però non andò a buon fine, sia perché gli inglesi pensarono che dietro queste proposte potesse celarsi una trappola nazista, sia perché i cospiratori sembravano riluttanti ad abbandonare le pretese territoriali e politiche della “Grande Germania”. Fu un errore, quello commesso dalla Gran Bretagna, anche se le motivazioni della sua diffidenza erano comprensibili. L’azione di Pio XII fu molto rischiosa in quanto, accettando di avviare delle trattative per spodestare un governo straniero e fornendo informazioni militari a paesi che erano suoi nemici (il papa giunse persino ad avvisare il governo belga e olandese dell’immediato attacco a sorpresa tedesco), veniva a compromettere la sua posizione di neutralità; e questo avrebbe esposto la Chiesa a feroci ritorsioni da parte della Germania nazista (sul complotto di Pio XII si veda D. Alvarez, Spie in Vaticano, Milano 2003 pp. 200-204).

I contatti tra il papa la Resistenza tedesca continueranno anche negli anni successivi e, sebbene questi non riuscirono a coronare il proprio intento volto a far crollare il regime nazista, ebbero però il merito di dimostrare che vi furono delle persone che all’epoca decisero di agire contro Hitler. Tra queste vi è anche la figura di papa Pacelli.

Mattia Ferrari

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9 commenti a Pio XII appoggiò la resistenza anti-nazista: nuovi documenti

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  1. Giulia ha detto

    Tutti i tentativi per riabilitare la Chiesa nell’epoca del nazifascismo sono inutili, tutti sanno che la connivenza è esistita e la Chiesa si è sempre preoccupata prima di tutto della propria sopravvivenza come istituzione politica ed economica e dopo, ma solo dopo, d’aiutare gli altri.

    • Mattia ha detto in risposta a Giulia

      Hai dati per contrastare quello che dice l’articolo?

    • lorenzo ha detto in risposta a Giulia

      Molti cretini sono convinti, nonostante i documenti storici dimostrino il contrario, che la Chiesa era connivente con nazismo: sei anche tu di quelli?

    • sara ha detto in risposta a Giulia

      Tu c’eri?…sai Cosa Hanno fatto i preti di allora? Come Hanno agito per salvare vite umane e in che modo Hanno aiutato la resistenza?. No. Le tue sono pure congetture dettate da personali pregiudizi. Non c’e’ altro Che una vuota espressione di pensiero nelle tue righe. Tra l ‘altro invece ti chiedo, Grande storica del nostro tempo, i grandi paesi d’Europa o l’America stessa Che intervenne solo quando la Germania ormai stava diventando una minaccia( forse un po’ come l’ISIS di oggi, come vedi la storia so ripete, e la Chiesa grida allo scandalo del silenzio)dov’erano quando si deportavano con interi treni persone di ogni razza o religione per sterminarli?. Credi davvero Che nessuno sapesse?. Io Credo Che fu consentito…poi, un ‘ultima Cosa: La chiesa non e’ una istituzione, tu non sai una ceppa di chiesa o di religione o di istituzione dunque perche’ commenti a vanvera?

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Giulia

      Bello questo modo di ragionare. Si parte da un presupposto tipo “Obama è un rettiliano”. Dopodichè, ci sono prove che dimostrano che Obama è un rettiliano? Se la risposta è sì allora ho ragione, se invece non ci sono prove allora ho ragione ancor di più, perché la nota caratteristica dei rettiliani è quella di nascondersi bene.

      Logica che non fa una piega, proprio.

  2. Massimiliano ha detto

    Nei progetti di Hitler vi era l’intenzione subdola di distruggere la Chiesa in odio a Cristo, non la diplomazia o il compromesso e non era qualcosa così facile da nascondere.

  3. nicola ha detto

    Un articolo che fa bene al sentire ed essere ecclesiali: il cristianesimo contrastò – per sua natura – i totalitarismi passati, cosí come oggi è forse l’unica forza a poter denunciate ed opporsi a quelli presenti: liberismo selvaggio, estremismi islamici e fanatismi di vario genere.

  4. Sophie ha detto

    Hitler pare che volesse chiudere nei campi di concentramento il Papa. Questa storia è uscita fuori con le apparizioni di Ghiaie di Bonate.

    • Raffaele Vargetto ha detto in risposta a Sophie

      Non pare. E’ proprio così: Hitler aveva progettato di sequestrare il Papa e deportarlo in Germania. Tant’è che Pio XII aveva scritto una lettera di dimissioni in caso di rapimento, perché la Chiesa con il Papa non fossero ostaggio del regime nazista.

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