Nuzzi e Fittipaldi? Solo i dilettanti pubblicano notizie vecchie senza verificarle

Nuzzi e FittipaldiMolti si domandano perché diversi esponenti cattolici si stiano concentrando più sulla pubblicazione dei due recenti libri sulle finanze del Vaticano, “Via Crucis” e “Avarizia” di Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi, piuttosto che occuparsi dei contenuti dei libri e dei documenti da loro pubblicati.

E’ molto semplice: le informazioni che riportano i due giornalisti non sono affatto “segrete” ma sono dati che furono raccolti parecchio tempo fa dalla Commissione referente Cosea, istituita da Papa Francesco nel 2013 per avviare una riforma della Curia romana, commissione che oggi non esiste più. Sono documenti vecchi che la Cosea ha preparato ed esposto al Papa e verso i quali sono stati presi già parecchi provvedimenti: «un’indagine che non era stata fatta per essere pubblica, ma per permettere al Papa e ai suoi collaboratori di agire con cognizione di causa. I documenti pubblicati rappresentano la situazione all’inizio del pontificato di Francesco», ha spiegato il vaticanista Andrea Tornielli. Inoltre, diverse accuse di Nuzzi e Fittipaldi sono già note da tempo e oggetto di inchieste del passato da parte di altri giornalisti (come Claudio Rendina), altre sono vere e proprie bufale. Non c’è alcuno scoop, i due giornalisti sono stati usati come burattini dai “corvi” che hanno loro passato documenti datati e notizie vecchie e/o false per chissà quale losco loro progetto. I due hanno preso e pubblicato: lo avrebbe saputo fare chiunque. “Diritto di informare”, si difendono i due giornalisti, ma che informazione è omettere che si tratta di informazioni parziali (usate invece come fossero il “tutto”), presentate come attuali mentre sono datate e, in parte, già note, e verso le quali c’è stata un’azione di correzione da parte dei collaboratori del Papa?

A dirlo è stato proprio Papa Francesco, che ha prontamente reagito e smontato lo scoop di Nuzzi-Fittipaldi: «so che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati», ha detto all’Angelus di domenica scorsa. «Per questo vorrei dirvi anzitutto che rubare quei documenti è un reato. E’ un atto deplorevole che non aiuta. Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene, e sono state prese delle misure che hanno incominciato a dare dei frutti, anche alcuni visibili. Perciò voglio assicurarvi che questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Quindi vi ringrazio e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza». Sintetizzando: 1) rubare documenti è un reato e dunque pubblicarli è complicità di un reato (ricettazione, per la precisione); 2) Sono stati proprio Francesco e i suoi collaboratori a far emergere quei documenti tempo fa, ai quali è stato risposto con misure adeguate; 3) I “corvi” hanno fallito se pensavano di ostacolare il Papa o creare divisioni interne.

Anche padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, è intervenuto, entrando molto nel dettaglio: «Il Papa sa benissimo cosa fare. Sa quale è la sua missione, ed è surreale che si affermi di volerlo aiutare in questo modo», come invece hanno detto Nuzzi e Fittipaldi, i quali hanno pubblicato «informazioni raccolte alla rinfusa», in parte «già note» e anche vecchie, senza «la necessaria possibilità di approfondimento e di valutazione obiettiva, tanto che spesso sono possibili letture diverse a partire dagli stessi dati». Inoltre, le «informazioni pubblicate nei libri sono legate a una fase di lavoro ormai superata, le quali non sono state ottenute in origine contro la volontà del Papa o dei responsabili delle diverse istituzioni ma con la collaborazione» di chi ricopre incarichi di vertice per «concorrere allo scopo positivo» di conoscere e poi decidere. E proprio grazie alle raccomandazioni di Cosea sono state assunte «decisioni e iniziative che sono tuttora in corso di attuazione. Ne sono la dimostrazione la riorganizzazione dei dicasteri economici, la nomina del revisore generale, il funzionamento regolare delle istituzioni competenti per il controllo delle attività economiche e finanziarie» che, sottolinea il portavoce vaticano, sono «una realtà incontrovertibile».

In particolare, ha spiegato, i beni immobili del Vaticano, «presi nel loro complesso si presentano come ingenti, ma sono in realtà finalizzati a sostenere nel tempo attività di servizio vastissime gestite dalla Santa Sede o istituzioni connesse, sia a Roma, sia nelle diverse parti del mondo», spiega padre Lombardi. «Le origini delle proprietà di questi beni sono varie e vi sono a disposizione da tempo anche strumenti adatti per conoscerne la storia e gli sviluppi». Ad esempio, è bene informarsi sugli accordi economici fra Italia e Santa Sede nel contesto dei Patti Lateranensi. Altra questione travisata nei libri riguarda l’Obolo di San Pietro, ossia i fondi raccolti nel mondo per la carità del Papa. «È necessario osservare che i suoi impieghi sono vari, anche a seconda delle situazioni, a giudizio del Santo Padre a cui l’Obolo viene dato con fiducia dai fedeli. Le opere di carità del Papa per i poveri sono certamente una delle finalità essenziali, ma non è intenzione dei fedeli escludere che il Papa possa valutare le urgenze e il modo di rispondervi alla luce del suo servizio per il bene della Chiesa universale. Il servizio del Papa comprende anche la Curia Romana – in quanto strumento di servizio–, le sue iniziative fuori della diocesi di Roma, la comunicazione del suo magistero per i fedeli nelle diverse parti del mondo anche povere e lontane, l’appoggio alle 180 rappresentanze diplomatiche pontificie sparse nel mondo che servono le Chiese locali e intervengono come gli agenti principali per distribuire la carità del Papa nei diversi Paesi, oltre che come rappresentanti del Papa presso i governi locali». Un ulteriore esempio di errata interpretazione dei documenti è quello sul Fondo pensioni vaticano. Nel tempo, ricorda il portavoce della Santa Sede, sono state espresse «valutazioni molto diverse, da quelle che parlano con preoccupazione di un grande “buco” a quelle che forniscono una lettura rassicurante, come risultava nei comunicati ufficiali» della Sala Stampa vaticana. Certo non è tutto diventato perfetto, tuttavia occorre distinguere «dove si trovino inconvenienti da correggere o vere scorrettezze da eliminare». Sicuramente le campagne di stampa orchestrate in questi giorni non rendono «ragione del coraggio e dell’impegno con cui il Papa e i suoi collaboratori hanno affrontato e continuano ad affrontare la sfida di un miglioramento dell’uso dei beni temporali a servizio di quelli spirituali».

Tante le notizie false riportate da Nuzzi e Fittipladi, già smentite dai diretti interessati, come le le accuse a mons. Sciacca e le accuse a mons. Camaldi. Rispetto all’appartamento del card. Bertone, notizia vecchia di anni, lui ha spiegato -e nessuno lo vuole tenerne in considerazione- che gli è stato «assegnato d’accordo con Papa Francesco e per la ristrutturazione ho sostenuto io le spese: 300 mila euro per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato». Rispetto ai soldi che avrebbe versato anche la Fondazione Bambin Gesù sostiene di non sapere nulla e «ho dato istruzioni al mio avvocato, Michele Gentiloni Silveri, di svolgere indagini per verificare cosa sia realmente accaduto». L’ex presidente della Fondazione Bambin Gesù, Giuseppe Profiti, ha chiarito: «Io non ho ricevuto nessun ordine dal cardinal Bertone, l’investimento era proprio una delle azioni del piano di marketing che vedeva come obiettivo questo investimento finalizzato alla raccolta fondi delle grandi aziende nazionali e delle grandi multinazionali estere. Soggetti nei confronti dei quali il brand Vaticano, la location vaticana, la possibilità di essere ospitati in eventi che descrivono l’attività dell’ospedale presso il Vaticano esercita un fascino straordinario e una sensibilità straordinaria, come dimostrano i dati nel donare all’ospedale. Certo che lo rifarei, solo per dare un’indicazione: nel 2013 gli eventi per la Fondazione che hanno visto la partecipazione del Segretario di Stato hanno determinato, nell’anno successivo, un incremento della raccolta fondi di oltre il 70%. Siamo passati da poco più di 3 milioni a oltre 5 milioni all’anno. Certo che lo rifarei, con questi risultati». E ha precisato: «Neanche un euro dei fondi raccolti per i bambini è stato impiegato in questa operazione, che è un investimento». Per quanto riguarda i 300 metri quadri della sua casa, il card. Bertone ha spiegato: «Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano, c’è anche una segretaria che il Santo Padre mi ha concesso per scrivere la memoria di tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. C’è la biblioteca, l’archivio, le camere per tutti». Mentre per il terrazzo con vista su San Pietro afferma: «Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. E’ di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono».

Anche il card. George Pell, citato in alcuni passaggi dei libri di Nuzzi e Fittipaldi per presunte “spese pazze”, ha definito «false e fuorvianti» le affermazioni che in quei volumi lo riguardano. Tanto che la Segreteria per l’Economia, di cui è presidente, ha completato l’anno ben al di sotto del suo bilancio 2014 ed è stato uno dei pochi enti a proporre una riduzione della spesa complessiva nella sua richiesta di budget 2015. Così come ha giustificato nel dettaglio le spese che ha dovuto sostenere nel 2014. Reale invece la questione della Congregazione di Propaganda Fide (Apsa), dove effettivamente permane una insopportabile gestione di favoritismi a politici, imprenditori e vip, vicenda tuttavia già nota da anni e non certo scoperta dai corvi e dai loro giornalisti di fiducia. Anche per questa situazione sta prendendo provvedimenti la riforma della Curia intrapresa da Papa Francesco e collaboratori.

Nessuno obbliga a ritenere questi chiarimenti e smentite una verità assoluta, ma un giornalista serio le avrebbe almeno dovute tenere in considerazione. Bastava informarsi dai diretti interessati. La malafede di Gianluigi Nuzzi, invece, l’ha rivelata lui stesso quando ha raccontato di essere stato contattato da funzionari dello IOR prima della pubblicazione del suo libro, i quali si offrirono per dare dei chiarimenti in merito. Eppure il giornalista ha detto: «Mi ha sorpreso il fatto che lo sapessero ma, naturalmente, ho declinato il loro cortese invito». Naturalmente, dunque, ha rifiutato i chiarimenti che avrebbero rischiato di rovinare la sua operazione di marketing anticlericale (poco importa che affermi di mandare i figli in una scuola cattolica). Il tutto confermato dal fatto per “pulire” la sua azione ha cercato di avere al suo fianco don Maurizio Patriciello -un sacerdote giustamente ben voluto dai media per il suo impegno contro la camorra- durante la presentazione della sua “inchiesta” alla stampa internazionale, senza però voler far leggere al “testimonial” il libro, offrendosi di raccontarglielo a voce: «Gianluigi, ma che dici? Tu che sei uno scrittore non sai che un libro si legge e non si spiega?», gli ha risposto il sacerdote. Nuzzi è così sparito e don Patriciello, annusata la polpetta avvelenata, ha denunciato il fatto su “Avvenire”: «Sono rimasto con la sensazione che volesse tirarmi un tiro mancino. Da questi strani modi di fare, naturalmente, sono distante mille miglia. Forse Nuzzi non poteva immaginarlo».

Il vero problema di questa vicenda non sono i due giornalisti e i contenuti dei loro libri, ma il fatto che qualcuno in Vaticano abbia rubato queste informazioni e le usi pensando di intralciare il Pontefice. Come ha scritto Alberto Melloni: «Se c’era un disegno di organizzata ostilità contro papa Francesco, questa non si è manifestata nei miserabili reati commessi da ladri travestiti da moralizzatori in concorso con millantatori e tipografi compiacenti. Ma nel tentativo di usare questi ed altri episodi per dipingere» un Papa isolato e impotente. Inoltre, tutto questo non significa affatto chiudere gli occhi sulla mala gestione, a volte illecita, delle finanze che alcuni ambienti della Curia romana hanno praticato per anni. Si spera che non accada più, come promesso da Papa Francesco (anche se la corruzione umana è inestinguibile e la Chiesa è fatta da uomini) e che il Vaticano, lo Stato che ospita la Santa Sede, possa finalmente diventare un punto di riferimento per l’onestà e la trasparenza. Tuttavia, non sono queste le inchieste giornalistiche che servono, Nuzzi e Fittipaldi sembrano più due giornalisti dilettanti che ricevono documenti rubati e vecchie notizie e le pubblicano senza una minima verifica, senza informarsi del fatto che il Papa già conosceva tutto e aveva già preso provvedimenti. Non sembra proprio amore al giornalismo, come affermato Nuzzi, ma semmai si spacciano come moralizzatori della Chiesa nel puro nome dell’avarizia (preparando per un anno un’operazione di marketing internazionale), respingendo i chiarimenti di coloro che accusano e tentando di tirare dalla loro parte persone ben viste mediaticamente per “pulire” la loro operazione. E’ il modus operandi della propaganda anticlericale, altro che “vogliamo aiutare il Papa!”. «E’ un atto deplorevole che non aiuta», ha risposto Papa Francesco.

 

Qui sotto le parole di Papa Francesco

 

La redazione

198 commenti a Nuzzi e Fittipaldi? Solo i dilettanti pubblicano notizie vecchie senza verificarle

  • lorenzo ha detto:

    Dilettanti? A me sembrano dei professionisti che sanno benissimo come confezionare, rendendole oltremodo appetibili, bufale e polpette avvelenate: avete notato come moltissimi se ne nutrono avidamente?

    • Salvatore ha detto:

      Per un giornalista le notizie sono merce e come “merce” vengono trattate. Non so se mi spiego.

  • maria ha detto:

    Saranno anche vecchi, ma documentano una realtà repellente. Gente che, senza spaccarsi la schiena come noi altri, vive nel lusso sfrenato e nella mollezza. E, cosa più grave, sale sugli altari a parlare di povertà e purezza. Mi dispiace, ma attaccare i due giornalisti per aver fatto il loro lavoro e’ qualcosa di davvero poco degno

    • lorenzo ha detto:

      Lo sapevi che il nostro presidente della repubblica vive in un palazzo di 110.500 m²?

      • maria ha detto:

        E tu sapevi che Gesù viveva in una piccola casa e si guadagnava il pane facendo il falegname? Mentre Pietro si spaccava la schiena facendo il pescatore? Tu lo sapevi?

        • lorenzo ha detto:

          E tu lo sapevi chi era quel tale che disse, quando vide cospargere i piedi di Gesù con una libbra di olio profumato di vero nardo: «Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».

          • maria ha detto:

            Non so chi fosse, certamente un nemico di Gesù. Ho l’impressione che si chiamasse Lorenzo

            • simone ha detto:

              Maria non è così, il fatto che i cardinali abitino nei palazzi storici del Vaticano, che sono per forza sfarzosi e pieni d’arte, non è colpa loro. Ti consiglio di leggere questo articolo che lo spiega bene: http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/vatileaks-44517/

              Inoltre non è il lavoro del giornalista quello di pubblicare documenti rubati contenenti informazioni vecchie e false presentandole come attuali e non accogliendo le spiegazioni delle persone che accusano. La situazione non è certo bella, ma è moralmente sbagliato non dire che a questa situazione si è rimediato, in parte, e si sta cercando di rimediare. Tu invece credi a due anticlericali che fanno il solito gioco: prendere un particolare e proporlo come l’andazzo generale. Ascolta le parole del Papa all’Angelus!!

              • maria ha detto:

                Credo tu non abbia letto i libri. Riportano con chiarezza le date. E con altrettanta chiarezza parlano di pugno di ferro fa parte di Francesco. Scusa Simone, non te la prendere, ma prima di esprimere giudizi in merito, prova a dare quantomeno una sfogliata ai libri

                • simone ha detto:

                  La Cosea è nata nel 2013 e ha recuperato quei dati dalla situazione antecedente, quindi i documenti risalgono a prima del 2013. Lo ha detto Papa Francesco: è stato lui a volere quello studio quando è stato eletto. Maria non te la prendere, ma abbi la forza di aprire gli occhi anche se è più comodo reagire di pancia e accodarsi ai pecoroni che non ragionano.

                  • maria ha detto:

                    Simone, non te la prendere: Quello che dici e’ scritto a chiare lettere nei libri. Prima di accodarti ai pecoroni, tu prego: Informati!!!!!

                    • simone ha detto:

                      Quindi Nuzzi ha pubblicamente scritto che i documenti non rispecchiano più una realtà attuale ma quella di due anni fa? Mi citi il numero della pagina in cui lo scrive? Se è così a maggior ragione è in malafede perché non ha parlato della situazione odierna e dei cambiamenti che sono stati presi in seguito a quello studio…e i pecoroni gli vanno dietro.

            • lorenzo ha detto:

              Spiegami meglio: perché sarebbe nemico di Gesù una persona che fa notare quanti poveri si sarebbero potuti aiutare se quell’olio prezioso fosse stato venduto e non sprecato per ungere e profumare i piedi?

              • maria ha detto:

                Lorenzo, era solo una battuta. Fatta con lo stesso umorismo con cui hai calcolato la metratura della casa di Cristo. Suvvia!!!!

                • lorenzo ha detto:

                  La metratura l’ho calcolata sulla base delle tue indicazioni: ho diviso i 290 m² dell’appartamento del Card. Bertone per le 380 “case di Gesù” che, come tu affermi, vi si potrebbero ricavare. 😉
                  Non mi hai pero detto se una persona che afferma di aver a cuore il benessere dei poveri è di Gesù oppure no.

                  • maria ha detto:

                    Non solo dei poveri, ma di ogni piccolo essere vivente, come ci ha insegnato papa Francesco nella sua enciclica. Perché Gesù … Cito l’enciclica che a sua volta cita Paolo… E’ tutto in tutti. O non sei d’accordo con il Papa?

                    • simone ha detto:

                      Papa Francesco (guarda il video) ha chiaramente detto che è un’operazione che non lo aiuta affatto. E’ significativo che tu maria invece tifi per questa operazione, evidentemente sei contenta che abbiano tentato di ostacolare il papa con queste polpette avvelenate (perché non si tratta di alcuno scoop).

              • giulia ha detto:

                Bah… forse perché lo stesso Gesù disse proprio così a Giuda, che voleva dar ai poveri i soldi che si sarebbero potuti ricavare dai costosi profumi usati per curar i piedi di Nostro Signore?!

                • lorenzo ha detto:

                  Giulia, spiegami meglio?!

                  • giulia ha detto:

                    Scrive Giovanni :

                    “Sei giorni prima di Pasqua Gesù andò a Betania, dov’era Lazzaro che egli aveva resuscitato dai morti. Lì gli offrirono una cena: Marta serviva a tavola e Lazzaro era uno dei commensali. Maria, presa una libbra di profumo di nardo puro, molto prezioso, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli, e la casa fu ripiena del profumo dell’unguento. Giuda Iscariote, uno dei suoi discepoli, quello che stava per tradirlo, borbottò: “Perché non si è venduto tale unguento per trecento denari che si potevano dare ai poveri?” Disse questo non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, portava via quello che si metteva dentro. Rispose Gesù: “Lasciala, che conservi questo unguento per il giorno della mia sepoltura. I poveri li avrete sempre con voi, me invece non mi avrete sempre”.
                    Vangelo di Giovanni 12, 1-8

                    Ovviamente non mi sento padrona dell’interpretazione di questo passo, ma cerco comunque di tenermi SEMPRE BEN ALLA LARGA dalla faciloneria del “potevate dare tutto ai poveri”.

                    • lorenzo ha detto:

                      Scrive Giovanni in riferimento a Giuda : “Disse questo non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, portava via quello che si metteva dentro.”
                      Credi forse che Giuda abbia prestato attenzione alle parole di Gesù?

            • Salvatore ha detto:

              Ed io ho l’impressione che Lei, sig.na Maria, del Vangelo abbia letto o ne ricordi solo una parte (quella, ovviamente, che soddisfa maggiormente le sue aspettative o è insintonia con le sue idee.

              • giulia ha detto:

                lorenzo
                Guarda che il mio intervento verteva proprio sul fatto che spesso i primi ipocriti (e ladri) sono spesso quelli che proclamano l’onestà e il diamo tutto ai poveri.
                Detto questo faccio il mea culpa perché ho visto solo ora che tu avevi scritto la stessa cosa ancor prima di me! Centinaia di commenti sono tanti…
                Inoltre il mio commento non era una diretta risposta a te ma a Maria delle 19:10

    • lorenzo ha detto:

      Se poi non hai idea di quanti siano 110.500 m², ti basti sapere che vi si potrebbero ricavare 380 appartamenti grandi come quello in cui vive il Card. Bertone.

      • maria ha detto:

        Se poi non hai idea di quanto fosse la casa di Gesù, ti basti sapere che vi si potrebbero ricavare 380 “case di Gesù” nell’appartamento in cui vive il Card. Bertone.

        • lorenzo ha detto:

          Strano, non sapevo che la casa di Gesù fosse do 0,76 m²: mi potresti citare la tua fonte?

          • maria ha detto:

            Vedo che con la matematica te la cavi bene. Se fossi altrettanto bravo nell’amore alla verità saresti perfetto: Un uomo da sposare.

            • Dom ha detto:

              Maria fammi capire: anche tu ti abbeveri da questi “giornalisti” e prendi per oro colato tutto quello scrivono?
              Non confondiamo i piani però. Qui si sta dicendo che queste cose sono sbagliate, ma si sapevano! L’unico obiettivo di chi le propaga al mondo è quello di smuovere la solita macchina del fango (in questi casi, proprio noi credenti, non dobbiamo dimenticarci quello che significa avere il mondo contro). Nuzzi, Fittipaldi non scrivono per beneficenza. Comunque, ci tengo a sottolineare come questi abusi NON sono a favore di quelli che credono, ma che anzi, siamo noi credenti che siamo i primi a pretendere il rispetto del Vangelo così come Gesù ce lo ha dato.

              • maria ha detto:

                I giornalisti fanno il loro mestiere. E di fronte ad una succulenta notizia, pubblicano. Condivido però la seconda parte di quello che hai scritto: Questi abusi da parte dei preti non vanno tollerati. Occorre, come tu dici, PRETENDERE che rispettino il Vangelo. Bravo Dom! Siamo sulla stessa linea d’onda: La stessa di Papa Francesco

                • Dom ha detto:

                  Si ma rubare i documenti non è fare giornalismo, Maria….

                  • maria ha detto:

                    Io mi concentrerei sul contenuto dei documenti piuttosto che sulla modalità con cui i giornalisti ne sono venuti in possesso. E’ quel contenuto che noi cristiani abbiamo, come tu stesso hai ribadito, il dovere di combattere. Dobbiamo pretendere – ti sto citando – il rispetto del vangelo. Perché non si può servire contemporaneamente Dio e Satana. Io sto dalla parte di Dio. Lorenzo da quella di Satana (per carità ognuno fa le sue scelte). Tu, invece, fa che parte stai?

                    • Dom ha detto:

                      Maria io pretendo che i giornalisti fanno il loro dovere, senza che trafughino niente! Perché se permettiamo ai giornalisti di trafugare dovremo permettere a mille altre professioni e mestieri di non fare bene il loro lavoro. Perché questo modo di fare è fregare il prossimo.
                      Iniziamo quindi col dire che il modo è sbagliato. In secondo battuta, non credo proprio che così facendo sia aiuti Francesco, anzi questo è il modo perfetto per farlo apparire debole. (Le riforme del papa hanno portato a quella relazione di cui tanto si parla).
                      Comunque, Maria, il rispetto del Vangelo mi hanno insegnato prima di pretenderlo dagli altri bisogna pretenderlo da se stessi e poi cambiare insieme. La Chiesa si sta riformando per questo sto con il papa e non con Nuzzi.

                    • maria ha detto:

                      Dom, scusa la ripetizione: Tu da che parte stai? Quella di Dio, signore della verità, o di Satana, padre della menzogna e delle tenebre? Se stai dalla parte di Dio, che venga fuori la verità non ti fa paura. Se invece sei dalla parte di Satana…

                    • Dom ha detto:

                      Maria inutile dirsi a parole con Cristo e poi nei fatti…
                      La trasparenza è un comportamento necessario, chiesto proprio dagli stessi fedeli!
                      Invece questo giornalismo urlato serve solo a fare pubblicità ed alimentare odio.
                      Eques Fidus sotto ha spiegato molto chiaramente la sua posizione, in effetti spesso il falso pauperismo ha generato solo ipocrisie e propaganda, di vero c’era ben poco alla fine.
                      Che la Chiesa ha bisogno di rinnovamento è chiaro!
                      Pertanto dire che certi porporati dovrebbero il buon esempio non mi sembra sbagliato, anzi. Stare in mezzo alla gente è la condizione primaria per capire gli altri.

                    • maria ha detto:

                      Non condivido la posizione di eques fides. La condivido la tua voglia di tornare alla purezza delle origini. E’ la mia stessa voglia. Un abbraccio.

                    • Dom ha detto:

                      Preghiamo e speriamo, un abbraccio anche a te Maria.

                    • EquesFidus ha detto:

                      La condivido la tua voglia di tornare alla purezza delle origini. E’ la mia stessa voglia. Un abbraccio.

                      Purezza mai esistita, dato che siam tutti uomini e tutti peccatori. Tanto è vero che san Giovanni scrive condannando i peccati che avvengono nelle varie comunità cristiane e san Paolo pure. Inoltre, la Chiesa non pretende di congelarsi ad un momento storico: posto il fatto che queste mitiche “origini” (di quale cristianesimo, a proposito?) devono essere intese in senso ideale e non pratico, dato che si trattava di piccole comunità e non di una fede seguita da miliardi di persone, comunque sia tutto ciò che hai scritto non solo non si trova nella Chiesa del I-III secolo ma ciò che abbiamo fa pure a sberle con tali concezioni.

                • Katy ha detto:

                  Non sono succulente notizie perché sono vecchie e rubate, sono dati di un’indagine interna del 2013 dalle quali è nata la riforma di Francesco! Rispetto al card. Bertone anche tu non vuoi ascoltare quello che lui dice perché anche a te fa comodo credere alla propaganda e non interessa la verità: non abita da solo ma con tre suore, l’appartamento gli è stato assegnato da Papa Francesco e lo ha ristrutturato con i suoi risparmi. Io PRETENDO che tu ti informi prima di contribuire a sputtanare gli altri!

                  • maria ha detto:

                    Cara katy, Io non sputtano nessuno. Bertone e’ stato tirato in ballo da Lorenzo, non da me. Quindi?

            • lorenzo ha detto:

              Una delle opere ci misericordia spirituale dice di spiegare le cose a chi le ignora: questo non è forse amore?

              • maria ha detto:

                Ooooh! Bravissimo. Ora si che parliamo lo stesso linguaggio. I due giornalisti hanno fatto un’opera di misericordia in quanto ci hanno spiegato chiuse che ignoravamo. Grazie Lorenzo di questa utile precisazione

                • lorenzo ha detto:

                  Si, un’opera spirituale dello stesso tipo di quella fatta dal tizio che faceva notare quanti poveri si sarebbero potuti aiutare vendendo quell’olio profumato invece di sprecarlo…

                  • maria ha detto:

                    Ma cosa centra Nuzzi con i poveri?. Scusami Lorenzo, ma ho difficoltà a seguire le logiche del tuo ragionamento. Sin dall’inizio mi sono scontrata con tue frasi pindariche e senza apparente ordine logico. Sei passato dalla casa del presidente (che ancora non capisco cosa centri) all’interesse per i poveri tratto forzatamente da un episodio evangelici. Non vuole essere un’offesa, per carità. Dico solo che non sono abituata a ragionare in questo modo. Scusami. E’ di certo un mio limite.

                    • simone ha detto:

                      Sostieni che i due giornalisti hanno fatto un’opera di misericordia in quanto ci hanno spiegato chiuse che ignoravamo? Peccato che Papa Francesco ha detto al mondo durante l’Angelus che non è un’operazione che aiuta nessuno, guarda il video. Inoltre non hanno spiegato nulla dato che i documenti che hanno pubblicato sono risalenti a più di 2 anni fa e descrivono una situazione che ora non esiste più. Dai maria che ce la puoi fare, inizia a ragionare anche tu e staccati dai pecoroni!

                    • lorenzo ha detto:

                      Scrivi: “Gente che, senza spaccarsi la schiena come noi altri, vive nel lusso sfrenato e nella mollezza”. Credo, scusami se sbaglio, tu alluda agli appartamenti dei cardinali, cittadini vaticani, che abitano, su disposizioni approvate dal Papa stesso, nei palazzi storici del Vaticano che hanno quelle dimensioni: io ti ho fatto notare che anche il nostro presidente abita in un palazzo storico “alquanto grandino” e sottratto a suo tempo ai beni appartenenti al Vaticano.

                      Tu stessa hai allora introdotto il discorso della povertà evangelica ed io ti ho fatto notare che non tutti quelli che si professano a parole in favore dei poveri lo sono poi nella realtà dei fatti.

                      Più chiaro adesso?

                    • maria ha detto:

                      Lorenzo: Ora si ragiona. Ma fai troppi assunti. Hai assunto che mi stressi riferendo agli appartamenti e così non era. Hai assunto che stessi parlando di povertà evangelica e non l’ho fatto. In un colloquio occorre prestare attenzione a quello che l’altro dice. Non a ciò che si pensa l’altro possa aver detto. A parte questo, credo tu sia un ottima persona. Hai posizioni diverse dalle mie. Ma sei educato e gentile. Altrettanto non posso dire di Simone, che oltre a non cogliere che la mia era solo una battuta, ha voluto anche ergersi in cattedra con argomenti di nessuna efficacia. Peccato.

                    • lorenzo ha detto:

                      Vorresti allora rispondere a queste mie due domande:
                      1 Di quale utilità sono stati i libri di Nuzzi e Fittipaldi per la Chiesa?
                      2 Di quale utilità sono stati i libri di Nuzzi e Fittipaldi per il Papa?

                    • maria ha detto:

                      Gentile Lorenzo, ci risiamo. Hai di nuovo fatto un assunto. Chi ha mai parlato di utilità al Papa ed alla chiesa?

                    • lorenzo ha detto:

                      Se allora non sono stati utili né alla Chiesa né al Papa, a chi ha giovato la pubblicazione dei due libri?

                    • simone ha detto:

                      Interessante che maria sostenga due libri che ammette essere dannosi per il Papa e per la chiesa…finalmente si scoprono le carte 🙂

  • Dom ha detto:

    Operazione commerciale SPUDORATA.

  • Il cavaliere oscuro ha detto:

    Nuzzi e Fittipaldi dicono “avari” agli altri, ma loro quanto guadagneranno dalla vendita dei loro libri? Vergogna!

  • EquesFidus ha detto:

    Anzitutto, vorrei fare i complimenti per la riapertura del sito, ché ce n’era di bisogno; il mio augurio è che sia abbandonata una certa linea “buonista” che aveva portato, negli ultimi tempi prima della chiusura, a degli articoli di cui condividevo poco il contenuto. Per il resto bene così.
    Detto questo, vorrei rispondere alla scandalizzata signora (ammesso lo sia) di cui sopra, ma devo fare una doverosa premessa. A me, del card. Bertone e del suo appartamento (che è molto ampio ma non un “mega-attico” come qualcuno vuol fare credere) non me ne può fregare meno di zero. Anzi, per quanto mi riguarda cardinali e papi sono princeps Ecclesiae, principi della Chiesa: guai se in nome di un pauperismo finto, che osteggia determinati ruoli e simboli, questi dovessero dismettere certe cose! Ben più importante è che siano magnanimi e principeschi nel vero senso del termine, che non vivere in stamberghe (ed essere, quindi, irrilevanti, ché il mondo ha bisogno anche di questi simboli per essere tenuto a bada) e far finta di essere “del popolo”, quando non sono “del popolo” (men che meno in senso laico-socialista).
    Posto questo, vorrei fare degli appunti a certe espressioni molto, molto infelici usate da suddetta signora:

    Gente che, senza spaccarsi la schiena come noi altri, vive nel lusso sfrenato e nella mollezza. E, cosa più grave, sale sugli altari a parlare di povertà e purezza

    Che ci siano elementi del genere, specie in Austria ed in Germania, è sotto gli occhi di tutti. Che ci sia in generale il “lusso sfrenato” e “mollezza”, fidati che queste cose se si vogliono ricercare sono colpe endemiche maggiormente in quel clero che, svuotando le chiese in nome della “povertà” che tale non era, ma solo pauperismo e propaganda, ha riempito le sacrestie. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Lo ripeto: a me del cardinale con il bell’appartamento, una macchina decente e che vive sostenuto dall’8×1000 e dalle offerte dei fedeli non può fregare di meno: perché sono simboli della carica che ricopre. Molto peggio sono certi finti pauperisti, che a parole sono “democratici” (come se il Cristo avesse mai parlato di democrazia) e “poveri” ma poi si fanno i fatti loro e, dal pulpito, anziché predicare “povertà e purezza” (io direi il Cristo e la salvezza delle anime, ché la Chiesa non è una cooperativa ma agisce sul mandato del Figlio di Dio; povertà e legalità sono affari di cui si può occupare anche il sindacalista di turno, se non si guarda a Dio ed alla salvezza dell’anima propria ed altrui) predicano eresie, complicano cose di per sé semplicissime e vivono in uno stato di “attrazione” col mondo e non col Cristo: questo è il vero scandalo. Non certo un appartamento da 380 mq.

    E tu sapevi che Gesù viveva in una piccola casa e si guadagnava il pane facendo il falegname? Mentre Pietro si spaccava la schiena facendo il pescatore? Tu lo sapevi?

    E dove sta scritto che erano dei poveracci? Da dove lo deduci che il Cristo viveva in una “piccola casa”? Posto il fatto che il mestiere del falegname dell’epoca era in realtà più simile a quello del carpentiere che non quello dell’artigiano moderno, ricordo che il Figlio di Dio possedeva una veste filata in un solo pezzo. Tali vesti, per dire, erano indossate dai sacerdoti ed erano considerate l’Armani dell’epoca, tanto preziose che i soldati, al momento della crocifissione, se le spartiranno giocandosele ai dadi pur di non correre il rischio di strapparle litigando; il Cristo non era, quindi, uno straccione, bensì era 1) di stirpe regale (sebbene alla lontana, era pur sempre della genia di Davide) e 2) apparteneva alla medio-alta borghesia di oggi, se proprio vogliamo fare un paragone (certamente parziale). Il distacco dai beni del Cristo non consisteva né in un rifiuto del denaro (gli apostoli avevano una cassa) né in una sorta di “stile di vita naif”, bensì nel possedere i beni senza attaccarsi ad essi, che è diverso.

    Lascio perdere per carità i commenti ed i giudizi arroganti nei confronti di lorenzo riguardo all’episodio dell’olio profumato; detto da una che dovrebbe conoscere la Bibbia, è sicuramente fuori luogo e maleducato. Impara da ‘sti Vangeli, invece di usarli come clave per attaccare la Sposa del Cristo.

    • maria ha detto:

      Caro signore la vera sposa di Cristo non ha bisogno di gente che le copra le pubenda. Ha un unico sposo e vive solo di lui. Non ha bisogno del lusso, non ha bisogno di tesori. Perché unico tesoro e’ Cristo. Ma capisco che siamo su lunghezze d’onda diverse. Ed a lei questi sembrano solo discorsi retorici di una ipocrita pauperista. Pazienza. Quando saremo in paradiso vedremo chi di noi due Dio riconoscerà come suo amico. Nel frattempo la saluto cordialmente.

      • Norberto ha detto:

        Complimenti al commento di EquesFidus, condivido in toto. Purtroppo i borghesi ex comunisti pensano davvero che la povertà materiale sia un codice evangelico, confondendosi con la povertà spirituale ovvero il distacco dal denaro, il non affidare ad esso la propria speranza. E’ molto più evangelico un ricco che usa i suoi soldi per aiutare gli altri piuttosto che un povero geloso del poco che ha.

        Purtroppo la sig.ra maria non riuscirà mai ad arrivare a capirlo perché ragiona per slogan e per tormentoni mediatici, basta ascoltare le parole di Papa Francesco: “beni immobili della Chiesa sono molti, ma li usiamo per mantenere le strutture della Chiesa e per mantenere tante opere che si fanno nei paesi bisognosi: ospedali, scuole. Ieri, per esempio, ho chiesto di inviare in Congo 50.000 euro per costruire tre scuole in paesi poveri, l’educazione è una cosa importante per bambini. Sono andato all’amministrazione competente, ho fatto questa richiesta e i soldi sono stati inviati”.
        http://it.radiovaticana.va/news/2015/11/06/intervista_a_papa_a_giornale_olandese_di_strada_straatnieuws/1184739

        Una Chiesa povera, come la vorrebbe maria, non potrebbe aiutare nessuno. Vogliono una chiesa povera perché la vogliono far sparire dalla società, ecco perché fanno i finti comunisti.

        • EquesFidus ha detto:

          Ti ringrazio, ma in ogni caso non condivido quelle parole papali, per un motivo semplicissimo: non è compito della Chiesa costruire ospedali o scuole, né sono cose importanti nell’economia della salvezza. La cosa più importante è il Cristo; quei soldi devono servire per servirLo e per aiutare il prossimo nel Suo nome, non per costruire scuole o ospedali per principio. Infatti, questo è quello che contesto alle varie pubblicità dell’8×1000, per cui sembra che il denaro ed i beni debbano essere destinati all’interno della Chiesa solo per una sorta di filantropia nei confronti dei meno fortunati: no, no e no! La prima cosa, e nel passato questo si sapeva molto bene, è adorare il Cristo e volersi conformare a Lui; da questo poi procede il resto e non il contrario. E’ il classico confondere (erroneamente) il necessario con l’urgente: è chiaro che a chi muore di fame è più importante dare un tozzo di pane nell’immediato che non parlare delle verità di Fede, tuttavia questa azione deve essere fatta in nome del Cristo e poi all’urgente (il cibo per chi è affamato) deve seguire il necessario (l’annuncio del Vangelo ed i Sacramenti).

          • Vincent Vega ha detto:

            E invece a mio avviso la Chiesa deve essere filantropica. È giusto, anzi appunto necessario, portare il lieto annuncio, ma le persone vanno aiutate anche materialmente.
            Il Papa non a caso ha più volte definito il denaro lo sterco del diavolo, perché corrompe le persone.

            • EquesFidus ha detto:

              No, invece: la Chiesa non deve, non può essere filantropica. L’aiuto materiale deve procedere da un’adesione e dall’annuncio del Vangelo; la Sposa del Cristo non è un’organizzazione umanitaria o, peggio ancora, un’appendice del Partito comunista: tutto ciò che riguarda l’aiutare il prossimo deve avvenire in nome del Cristo e per la conversione, non in modo fine a sé stesso. Lo stesso Papa (che citate fin troppo) ha più volte detto questo.

              • Vincent Vega ha detto:

                “No, invece: la Chiesa non deve, non può essere filantropica. L’aiuto materiale deve procedere da un’adesione e dall’annuncio del Vangelo; la Sposa del Cristo non è un’organizzazione umanitaria o, peggio ancora, un’appendice del Partito comunista: tutto ciò che riguarda l’aiutare il prossimo deve avvenire in nome del Cristo e per la conversione, non in modo fine a sé stesso. Lo stesso Papa (che citate fin troppo) ha più volte detto questo.”

                E chi l’ha negato questo? È ovvio che l’aiutare il prossimo avvenga in nome di Cristo, ma è altrettanto ovvio che debba essere fatto e non certo perdersi in lussi, queli si, del tutto finì a se stessi. Io sono tutt’altro che comunista, comunque, qualora non fosse chiaro, ma puoi star certo che anche Papa Francesco è contrario al lusso sfrenato. Se proprio lo vuoi sapere io sono di buona famiglia, e da quando mi sono convertito vivo col necessario, senza inutili sprechi e lussi, il resto lo destino a chi sta peggio. Faccio anche volontariato in nome di Cristo, ma mi è ben chiaro come deve vivere chi vuole vivere secondo il Vangelo.

          • Salvatore ha detto:

            Chiara e doverosa precisazione. Grazie, caro EquesFidus.

        • Vincent Vega ha detto:

          “E’ molto più evangelico un ricco che usa i suoi soldi per aiutare gli altri piuttosto che un povero geloso del poco che ha.”

          Su questo concordo in pieno, e infatti la Chiesa è giusto che si spenda in opere di carità.
          Non concordo per niente invece con Eques Fidus, in quanto è chiaro che se si aiuta un povero un cristiano la faccia nel nome di Gesù. Concordo quando scrive che all’urgente (il tozzo di pane) debba seguire il necessario (la Parola), ma questo non significa che le costruzioni di ospedali o scuole per i bisognosi non siano importanti.

          Queste parole un cristiano che vuole definirsi tale deve sempre ricordarle.

          “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». 37Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». 40E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». 44Anch’essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». 45Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me». 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

          • EquesFidus ha detto:

            Il necessario, prima ancora della Scrittura, è l’Eucaristia ed i Sacramenti; quello che trovo assurdo è che bisogna sempre giustificare i soldi spesi con le opere di bene: certo, queste ci sono, ma prima di tutto quel denaro deve essere speso a maggior gloria di Dio. Questo era il mio ragionamento, non che è sbagliato aprire scuole o ospedali, bensì dover sempre giustificare tali decisioni in modo filantropico.

            • Vincent Vega ha detto:

              Invece il primo obiettivo della Chiesa, a livello economico, devono proprio essere le opere di bene, non certo lo sfarzo.

              • Sebastiano ha detto:

                Così ragionava anche quello del vaso di alabastro. Discettava su quanti soldi in opere di bene potevano essere realizzati vendendo quel profumo, e probabilmente alla fine si è accontentato di trenta denari, giacché dei poveri non gliene importava un fico secco…

                • Vincent Vega ha detto:

                  Se vuole darmi del Giuda faccia pure, io continuo a pensare che usare soldi per il lusso piuttosto che per le opere di bene sia contro lo spirito evangelico.

                • Vincent Vega ha detto:

                  Il denaro la Chiesa deve averlo, per poter fare ciò che fa, ma appunto il denaro deve essere al servizio delle opere di bene, non del lusso, mi sembra ovvio per chi si ispira al Vangelo.

                  • Sebastiano ha detto:

                    Quindi, nel caso di cui stiamo parlando, avresti fatto una bella ramanzina a Nostro Signore, giusto?
                    Beh, mi sembra logico, dopotutto.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Sebastiano, lei mi sa che non ha capito ciò che intendevo. Non mi sono mai opposto alla ricchezza della Chiesa, che è necessaria per le opere di bene, l’evangelizzazione e tutto il resto, se poi sulla base di un passo del Vangelo vogliamo buttare nel cesso tutto il resto del Vangelo che non mi pare di certo un inno al consumismo e al lusso fate pure, non mi riguarda.

              • lorenzo ha detto:

                Ristrutturare un palazzo è un’opera di bene oppure no?

              • EquesFidus ha detto:

                No: il primo obiettivo in assoluto deve essere la salvezza delle anime e conformarsi sempre più al Cristo. Lo “sfarzo” (quale?) di chiese e suppellettili sacre deve esistere, anche perché coloro che svuotano le chiese finiscono per riempire le “sacrestie”: prova che i cleri tedeschi ed austrici, i più corrotti a livello mondiali assieme a quello olandese, sono dei gran pauperisti che hanno svuotato gli edifici sacri di tutto ciò che era stato fatto per la gloria di Dio, ma non per amore die poveri: per riempirsi le proprie tasche e far propaganda. E’ molto più pio e giova molto più alla salute delle anime una bella chiesa, riccamente decorata e con suppellettili adeguate a ricevere il Corpo ed il Sangue del Re dei Re, o che coloro che hanno posizioni di responsabilità nella Sposa del Cristo abbiano abiti ed alloggi adeguati al loro ruolo, invece di finti straccioni che sfregiano ciò che la pietà e la devozione popolare hanno costruito per riempirsi le tasche.

      • EquesFidus ha detto:

        Quando saremo in paradiso vedremo chi di noi due Dio riconoscerà come suo amico.

        Che fai, minacci? Alla mia anima penso già, grazie; personalmente questa retorica e questo vittimismo, che poi nascondono attacchi ad personam nei confronti di chi contesta certe cose in modo puntuale e fattuale fa, perdonami, ribrezzo.

    • maria ha detto:

      Ps. Permettimi una battuta (non prendertela, però). Ora viene Natale. Non sarebbe il caso di riscrivere tutti i canti che parlano del re del cielo povero, al freddo ed al gelo alla luce del fatto che Gesù apparteneva alla borghesia medio alta? Ci pensa lei a scrivere al Vaticano affinché si provveda a correggere questi vergognosi errori o lo faccio io? Mi faccia sapere.

      • Norberto ha detto:

        Io maria, se fossi in te, mi vergognerei di speculare sui poveri seduta comoda sul divano con un bel pc sulle gambe e una potentissima connessione internet, quando invece milioni di persone arrancano ogni giorno per portare a casa un pezzo di pane. Non ti vergogni dell’ipocrisia? Ecco, questo è il livello dei tuoi commenti e ti ho dato pan per focaccia.

        • maria ha detto:

          Mi piacerebbe tanto capire una cosa. Ma perché in questa pagina avete tutto l’urgenza di offendere chi educatamente esprime un parere diverso dal vostro? E’ questo che ora insegnano nelle sacrestie? Cmq, Norberto, sono assistente sociale in una delle più grandi città italiane. Quando parlo di povertà so cosa dico. Lo so bene. Fin troppo. Sono inoltre amica personale di un cardinale e riferirò di questo blog in cui mi sono imbattuta per caso. Riferirò del pessimo servizio che offre alla chiesa cattolica, offendendo e dicendo stupidaggini. Ho letto che per un po’ avevate smesso di scrivere. Se davvero ci tenete alla chiesa, vu prego: Continuate a tacere. Fate danni enormi.

          • EquesFidus ha detto:

            Sì sì, riferisci al cardinale e mandacelo, così ne vedremo delle belle; vorrei proprio vederlo a negare l’ascendenza regale del Cristo ed il fatto che non era un pezzente. Poi per carità, di questi tempi tutto può essere! Nel frattempo, studia un po’ queste Scritture invece di dire che sei “offesa” (da chi? Chi ti ha insultata?) e che stiamo “dicendo stupidaggini”.

          • simone ha detto:

            maria, per favore, ti spiace evitare di vantare alte conoscenze vaticane e i tutto il tuo amore per i poveri? E’ abbastanza stucchevole e imbarazzante. Non ti piace questo blog? Peccato che piaccia ad Avvenire (così come a Vatican Insider e Aleteia), l’organo di stampa della Conferenza Episcopale Italiana, che lo cita diverse volte.
            Dillo al tuo amico cardinale, sicuramente legge Avvenire 😀

          • Sophie ha detto:

            Se lei si accostasse in maniera un pò meno saccente……

      • EquesFidus ha detto:

        Non me la prendo, solo che è irrilevante: in quel canto si adora il Figlio di Dio nato poveramente nonostante fosse il re del Cielo (cosa vera), non certo le sue origini (che peraltro nei Vangeli non sono mai celate, più volte si afferma che il Cristo è della stirpe di Davide, cioè dei re di Israele) né la sua condizione economica. Figurati poi se mi metto a scrivere certe cose al Vaticano, dato che sono note ed usate solo strumentalmente da certuni per fare polemica; non mi sono inventato alcunché, basta leggere questi benedetti Vangeli e l’interpretazione della Cattolica.

  • Paxvobis ha detto:

    Vieni anche tu a sparare a brucia pelo sulla Chiesa Cattolica! È l’unica che nessuno difenderà. Provate invece ad attaccare l’Islam e vi ritrovate una fatwa contro di voi, provate a criticare il buddhismo e vi ritroverete mezza Hollywood al collo e guai a dire mezza parola sul comunismo, sia mai! E provate a fare luce sulla vera natura dell’omosessulità che vi ritroverete le associazioni LGBT e tutto il mondo pseudointellettuale europeo alle calcagna pronto ad accusarvi di omofobia fascismo etc etc

  • Dom ha detto:

    Ragazzi, pur non condividendo i toni usati (molto polemici) da Maria, non servono; è necessario, così come ci insegna papa Francesco, correggersi e migliorarsi. Non si nasce perfetti.
    Questo, penso, proprio a partire dalle alte gerarchie.
    Non fa male vivere in un posto più piccolo se serve a dare il buon esempio e a servire.
    Troveranno sempre qualcosa contro noi cristiani, d’accordo, però intanto fai felice la tua gente e capisce le diffoltà della vita quotidiana, sperimentando da te cosa significa vivere.
    Per capire gli altri occorre mettersi nei panni degli altri.
    Vale per tutti questo discorso, me per primo.
    La Chiesa se deve rinnovarsi deve farlo tutta assieme.

    • maria ha detto:

      Proprio oggi Papa Francesco ha ribadito che la chiesa deve essere meno interessata al potere e più ai poveri. Con buona pace di chi vuole Gesù appartenente alla classe borghese medio-alta e con una cassa piena d’oro al seguito.

  • maria ha detto:

    Alla redazione. Mi sono imbattuta per caso in questo articolo. L’ho letto e non mi e’ piaciuto. Ho EDUCATAMENTE dissentito dal suo contenuto e mi sono ritrovata ricoperta di offese. Chi mi ha chiamato ignorante, chi pecorona, chi ipocrita, chi addirittura ha messo in dubbio che io fossi una signora. Ho letto in qualche commento che per un po’ di tempo avete taciuto. Se davvero ci tenete alla chiesa e non volete che i suoi avversari la distruggano, vi prego: Continuate a farlo. Sono convinta della vostra buona fede, ma fate danni enormi. Forse peggiori di quanti ne stia facendo Socci e Bertone messi insieme. Non parlo per risentimento, ma offrite davvero un pessimo servizio alla chiesa nonostante sia convinto delle vostre buone intenzioni

    • EquesFidus ha detto:

      Ecco, allora arrivederci a mai più. Nessuna la obbliga a rimanere qui, e le dirò una cosa: chi vuole davvero servire la Chiesa non si mette a far polemica, bensì prega e tace invece di non parlare di ciò che non sa.

    • Luca ha detto:

      Tutte notizie già note da tempo dice l’articolo. Lo sapeva chi ? Il papa, il corea. Noi popolo bue no, non lo sapevamo. Perciò grazie a Nuzzi e Fittipaldi per aver suscitato questo vespaio. Sicuramente scomodo, probabilmente eccessivo ma occasione comunque di chiarezza e (forse, almeno speriamo) salutare.
      Benvenuta Maria, tieni duro. Ci sono già passato, alla fine si abituano alla tua presenza e qualche bel confronto ci può sempre scappare.

      • EquesFidus ha detto:

        Veramente, a me che fossero conosciute da pochi oppure no non frega niente: la mia fede non si basa certo su questo, né tali “ricchezze” sono in contrasto con l’insegnamento del Signore (casomai è un cattivo uso di esse ad esserlo, ma siccome ho già detto come la penso e qual è l’interpretazione di certi brani ed atti è vano ripetermi) in quanto tali. Fatevene una ragione, la povertà evangelica non è semplicemente l'”assenza di beni”, ma è il non attaccamento ad essi, che è diverso (e più difficile da ottenere, tra parentesi).
        Poi qui sopra, non so come mai, ho letto anche affermazioni al limite della bestemmia sugli animali e minacce, con presunti “cardinali” che dovrebbero intervenire per chiudere UCCR (per quale ragioni? Perché dice cose sensate?), praticamente tutto il repertorio dell’ultraprogressista; Redazione, non date retta a queste parole, se certi articoli sono così duramente attaccati è perché dicono cose politicamente scorrette, giuste e sensate!

        • maria ha detto:

          Alla redazione. Capite perché rendete un pessimo servizio alla chiesa? Con i vostri articoli fomentate il fanatismo arrogante di cui potete sopra leggere un esempio. Lo stesso fanatismo che Francesco combatte con tutte le forze. Capisco la vostra buona fede, ma … Dai frutti si vede l’albero. Ed i frutti del fanatismo arrogante e della saccenza a tutti i costi sono sempre pessimi.

          • Redazione UCCR ha detto:

            Gentile maria/giovanna, a noi sembra che la persona con toni sopra le righe in questo thread sia proprio lei, così come con altri nomi e altre identità si ostinava a difendere il razzista Voltaire o attribuiva alla Chiesa la complicità con il nazismo, insultando i familiari (sorelle e zie) di chi non condivideva la sua posizione. La invitiamo perciò a confrontarsi con rispetto e senza “arrogante fanatismo”, per usare le sue parole, così come le consigliamo di rispettare la posizione di chi ha la pazienza di confrontarsi con lei, oltretutto con ragioni ben più fondate delle sue.

            https://www.uccronline.it/2015/11/07/quel-che-i-nazisti-chiamano-dio-non-e-il-dio-cristiano/#comment-164844
            https://www.uccronline.it/2015/03/09/voltaire-il-padre-legittimo-dellintolleranza/#comment-158616
            https://www.uccronline.it/2015/03/09/voltaire-il-padre-legittimo-dellintolleranza/#comment-158614

            • EquesFidus ha detto:

              C.V.D.: un troll. Grazie Redazione.

            • maria ha detto:

              Oooh! Come volevasi dimostrare. Alla fine si e’ detto che sono un troll e si cancelleranno i miei commenti. Bravi. Bravi. Bravi. Come da copione. Avete già provveduto a cancellarne alcuni: Guarda caso proprio quelli in cui preannunciavo che sarei stata definita un troll. Complimenti. A tutti

              • Redazione UCCR ha detto:

                Gentile maria/giovanna, solitamente cancelliamo i commenti esclusivamente sterili ed esclusivamente offensivi. Il commento in cui la si accusava di essere un “troll” era esclusivamente offensivo, in altri casi è stata lei ad offendere i suoi interlocutori ma ha comunque aggiunto nello stesso commento idee e pensieri in qualche modo costruttivi, per questo non sono stati cancellati. La invitiamo comunque nuovamente ad abbassare i toni.

                • EquesFidus ha detto:

                  Non la stavo proprio offendendo: è un fatto che una tale che si presenta con più nickname, al solo scopo di fare polemica ed offendendo gli interlocutori, è un troll.

                • Salvatore ha detto:

                  Confesso che mi sono divertito molto a leggere i commenti della signora o signorina Maria/Giovanna e dei suoi interlocutori. E’ probabile che se ne viene a conoscenza Bruno Vespa la commentatrice invita a “Porta a porta”.Scherzi a parte, da quando sono affetto da freudite acuta, trovo certi dibattiti interessante materia di studio.

        • Luca ha detto:

          Sul fatto che la fede non si basi su queste cose hai perfettamenbte ragione e ci mancherebbe.
          Il punto é che chi ama la Chiesa la vorrebbe perfetta. Credo che le critiche in buona fede possano rappresentare un atto di amore e credo che un uso più trasparente delle ricchezze possa essere di grande aiuto. Credo anzi che l’uso delle ricchezze debba diventare un utile e coerente esempio per tutti. Perché ora é soprattutto un motivo di scandalo che troppe occasioni oggi come ieri ha lasciato e lascia ai detrattori della Chiesa.

          • EquesFidus ha detto:

            Ma la Chiesa è perfetta, in quanto Corpo Mistico di Cristo; diverso discorso per quanto riguarda le colpe ed i peccati individuali che, fidati, sono ben altro rispetto al risiedere in un attico o simili.

            • Luca ha detto:

              Giusto: Il corpo di Cristo é perfetto.
              Giusto: le colpe vanno sempre attribuite alle responsabilità individuali, perché noi individui siamo imperfetti.
              Epperò tra queste due affermazioni rischia di sbocciare una contraddizione. Perché il corpo mistico, la Chiesa, non è altro che il popolo di Dio in cammino (Lumen Gentium). Perciò noi imperfetti siamo Chiesa ed é solo la somma delle nostre individuali imperfezioni che può condurci alla perfezione. Ma non andiamo da nessuna parte, né noi individualmente né per riflesso la Chiesa se non siamo capaci di seguire la via che da sempre la mistica ci indica: quella di un costante, continuo e persino doloroso esame di coscienza. Non me ne frega niente che gli atei non conoscano le virtù dell’esame di coscienza, del perdono reciproco, del perdono a noi stessi, della capacità do ricominciare sempre senza abbandono alla disperazione; delle possibilità di dialogo ed interazione con gli altri che questi processi aiutano a raggiungere: cavoli loro, cavoli degli atei. Noi queste virtù le conosciamo e prima di bacchettare qualcun altro é bene che le mettiamo in atto.

              • EquesFidus ha detto:

                Non c’è nessuna contraddizione: gli uomini possono sbagliare, non la Santa Dottrina che è perfetta ed immutabile. Ancora, ti invito ad abbandonare nuovamente queste posizioni filo-protestanti.

                • Luca ha detto:

                  ESATTO ! Gli uomini possono sbagliare e la Chiesa (casta meretrix) é fatta di uomini. Dunque come la mettiamo ?

                  • EquesFidus ha detto:

                    La mettiamo con la promessa del Cristo a Pietro, e col fatto che l’infallibilità papale non è l’impeccabilità: nessuno, a parte il Cristo e Sua madre, sono mai stati preservati dal peccato. Questo non significa, appunto, che l’insegnamento della Chiesa sia errato o da aggiornare; purtroppo, insisti sempre sulle stesse cose e su presunte contraddizioni (che non esistono).

                  • Gianfranco ha detto:

                    Vorrei rispondere con le belle parole usate da J.K. Chesterton: “… Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un imbroglione, uno snob, un codardo: in una parola un uomo. E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell’inferno non hanno prevalso su di essa. Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati, per questa intrinseca e costante debolezza, che furono fondati da uomini forti su uomini forti. Ma quest’unica cosa, la storica Chiesa Cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile. Poichè nessuna catena è più forte del suo anello più debole.”

                    • Salvatore ha detto:

                      “Beato te, Simone figlio di Giona PERCHE’ NE’ LA CARNE NE’ IL SANGUE te l’hanno rivelato, MA il Padre mio che sta nei cieli. E (perciò, ossia per questa intesa, per questo legame, per questo ponte che si è stabilito tra te, uomo,ed il divino) io ti dico che tu sei PIETRA e su QUESTA pietra edificherò la mia chiesa e le potenze del male (grazie, appunto, a questo forte legame con il divino) nulla potranno contro di essa” (Mt 16, 13-20).Questa è la mia interpretazione del brano evangelico.

          • Norberto ha detto:

            Sono pienamente d’accordo con te Luca, e anche con la precisione di EquesFidus. Aggiungo anche però che le critiche a questa inutile operazione mediatica (sono le parole del Papa: “non aiuta la Chiesa”), sono in buona fede e siano anche corrette.

        • Vincent Vega ha detto:

          Eques, io sono contrario a quello che tu chiami “ultraprogressismo”, sono anche contrario, ovviamente, alla diffamazione della Chiesa, ma è un dato di fatto che ci voglia più trasparenza e più attenzione verso i poveri.
          Non è questione di pauperismo, l’eccesso di denaro e di potere corrompono, e lo sa bene anche Papa Francesco. Vatti a rileggere Matteo 25:31-40, e poi ne riparliamo.
          Quindi, diffamazione della Chiesa no, maggiore trasparenza e fedeltà al messaggio evangelico si.

        • Vincent Vega ha detto:

          Eques Fidus scrive

          “Fatevene una ragione, la povertà evangelica non è semplicemente l’”assenza di beni”, ma è il non attaccamento ad essi,”

          Concordo, e in che modo dimostri il non attaccemento ad essi? Con la carità. La Chiesa non può esimersi dalla carità, come non può esimersi dal ricordare e ribadire le verità di Fede ai fedeli e portare il Vangelo a chi non è stato ancora raggiunto dalla buona notizia o si è allontanato da essa.

          • EquesFidus ha detto:

            Esatto; e cosa c’è di diverso da quello che ho scritto? Peraltro, faccio notare che queste cose non le ha certo “inventate” l’attuale Pontefice, bensì si tratta di aspetti della prassi ecclesiale che, anzi, forse erano più sviluppati in passato rispetto ad oggi. So bene che troppo denaro e potere corrompono, resta il fatto che senza denaro e potere si diviene irrilevanti; il punto quindi non è non averne, ma usarli bene.

            • Vincent Vega ha detto:

              Concordo Eques, i soldi vanno usati bene, e la Chiesa, favorendo maggior trasparenza, diverrà inattaccabile.

              • Vincent Vega ha detto:

                E tutti noi vogliamo una Chiesa inattaccabile, presumo. Perlomeno io la voglio, visto che mi considero suo figlio spirituale, e mi fa male vedere che persone possano attaccarla.

              • EquesFidus ha detto:

                Il punto è proprio questo: una trasparenza assoluta non è possibile, né lo sarà mai. Prova a dare degli aiuti nei Paesi dove il cattolicesimo è punito (talvolta con il carcere o la morte) dichiarando che quei soldi provengono dal Vaticano e vanno a dei cattolici: si arriverebbe ad un massacro. Quindi, dal momento che come vengono gestite le finanze della Chiesa non è affar nostro (almeno finché non vengono usati i nostri denari per finanziare attività immorali o eretiche, vedasi la Conferenze episcopale austriaca, o tedesca non ricordo bene, proprietaria di mezzi di comunicazioni, giornali e persino di una casa editrice porno), men che meno dove alloggiano vescovi e cardinali, ne consegue che è meglio pensare alla propria anima ed ai propri soldi che non a quelli degli altri.

                • Dom ha detto:

                  Eques bisogna incontrare gli altri, non guardassi allo specchio e dirsi “sì, sono un cattolico osservante!”. Non serve a nessuno. Bisogna trovare il coraggio di dirle certe cose. Altrimenti si rischia di essere autoreferenziali.

                  • EquesFidus ha detto:

                    Scusate, forse leggete male, forse travisate apposta le mie parole, non so: io non ho mai detto di dover essere autoreferenziali (posto che non è possibile per un cattolico essere autoreferenziale, ché il riferimento è il Cristo e non sé stesso), bensì che bisogna sapere cosa fare e perché lo si fa, non ragionare per slogan ma secondo l’insegnamento del Cristo e della Chiesa. Anche perché, bisogna essere è vero candidi come colombe ma anche astuti come serpenti: credere, ingenuamente, che vendere tutto per dare ai “poveri” (chi? Quali? Con che criterio?) sia non solo una soluzione ai problemi che affliggono la Chiesa militante moderna ma pure LA soluzione è non solo ingenuo ma non trova neanche riscontro in alcun insegnamento.

                    • Dom ha detto:

                      Nessuno vuole stravolgere niente. Stiamo sul concreto.
                      Perché San Pio vendeva i calici e dava i soldi alla gente nel 40?
                      A mio parere, posso sbagliare, se molti prelati (ma non solo) mettessero a disposizione risorse per la gente, visto che c’è una disoccupazione spaventosa, non sarebbe male. Bisogna uscire dai palazzi e capire gli altri solo così si può incontrare Cristo! Madre Teresa vedeva Cristo nei malati. Oggi, nel 2015, è nei milioni di disoccupati italiani che stanno a casa senza dignità e speranza. Allora diamoci da fare e facciamo tutti del nostro per cambiare le cose, partendo da questi valori di vita.
                      Si può dire o no?

                    • EquesFidus ha detto:

                      San Francesco d’Assisi pretendeva che la Santa Eucaristia riposasse in contenitori placcati d’oro; lo stesso san Pio celebrava in modo più che dignitoso e riservava al Corpo di Cristo l’onore dovuto, anche nei materiali, secondo le disposizioni della Santa Chiesa. Da questo cosa impariamo, visto e considerato che gli arredi sacri non sono proprietà del singolo prete ma appartengono a tutta la Sposa del Cristo?

                    • Dom ha detto:

                      Sì abbiamo capito non vuoi entrare nelle questioni.
                      A te non importa qui che ci sono 6 milioni e rotti di disoccupati, di cui 4 milioni di bambini poveri nella nostra Italia, ti basta vivere nella tua sfera di vetro…

                    • EquesFidus ha detto:

                      Non hai capito nulla di quello che ho scritto; se non hai nulla da dire ma solo far polemica e buttarla tutta sulla retorica taci, invece di provocare.

                    • EquesFidus ha detto:

                      Esplicito meglio, e per l’ultima volta, il mio pensiero, poi lascio questa conversazione ormai divenuta vana ed irritante: prima viene Dio ed i Suoi comandamenti (inclusi quelli di amare il proprio prossimo come sé stessi, quindi anche di aiutare gli indigenti), poi tutto il resto. Parli di disoccupati e di bambini poveri: non sto affatto dicendo che non vadano aiutati o lasciati marcire, ma che 1) questo non implica che la Chiesa debba svendersi (diventando, quindi, irrilevante), dacché non sta scritto da nessuna parte che bisogna essere poveri altrimenti non si è cristiani; 2) Dio non ci deve niente, noi invece dobbiamo tutto a Lui, dalla vita sino alla salvezza; adorarLo e lodarLo come si confà ad un re è il minimo. Questo non significa che preti e cardinali che si arricchiscono a spese della Chiesa per i propri tornaconti facciano bene, beninteso; al contrario, la storia insegna che chi fa discorsi pauperisti, pretendendo di togliere a Dio ciò che è di Dio e spogliando papi e vescovi dalle loro insegne non lo fa perché ama il Cristo ed i poveri, bensì perché è invidioso di ciò che altri hanno (o pensa abbiano, siccome certi beni sono della Chiesa e, alla morte dell’interessato, “tornano” nelle mani dei suoi superiori). Questo è, e lo ribadisco: non me ne frega niente di fare i conti in tasca per gli altri, ché ho già da pensare ai miei, di conti, che il Padreterno mi presenterà dall’altra parte, anzi dirò di più, ben vengano più chiese “sfarzose”, più calici “d’oro”, più croci pettorali, più vesti papali ricche, più quello che vuoi se questo serve ad arricchire ruoli ed ambienti sacri. Anche perché, il procedimento in questo caso è esattamente opposto a quello che ci si aspetta: quelli che svuotano le chiese mai lo fanno (e infatti san Pio mai svuotò la propria chiesa, anzi come si arrabbiava con chi non celebrava degnamente il sacrificio del Cristo, anche negli oggetti liturgici!) per i poveri, ma per le proprie tasche; chi fa il contrario, invece, spesso muore povero in canna ma ha vissuto santamente. Insisto, stare a fare i conti in tasca agli altri, non so per quale motivo, non è salutare; questo detto da uno per cui, specie in certi Paesi (tipo la Germania, l’Austria e l’Olanda, ma non farebbe male anche altrove) abolirebbe tranquillamente gli accordi economici di certi Concordati, siccome i troppi soldi finiscono per fare gola a personaggi avidi e corrotti. Ma questo è ben diverso da dire che la Chiesa deve “spogliarsi” dei suoi “averi”.

                    • Dom ha detto:

                      Va beh provoco…
                      Sono d’accordo in quasi tutto. Non mi riconosco invece: “anzi dirò di più, ben vengano più chiese “sfarzose”, più calici “d’oro”, più croci pettorali, più vesti papali ricche, più quello che vuoi se questo serve ad arricchire ruoli ed ambienti sacri.” Non mi sembra il modo giusto di servire Cristo. Non è necessario lo sfarzo o il lusso per celebrare Cristo, credimi. Serve solo buon cuore, tanta fede e dedizione.
                      Comunque, io la penso così. Mi piacerebbe vedere più fede in giro. Quella fede non tanto esternata ma magari più meditata e sincera. Il resto, per me, non conta.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Dom scrive

                      “Nessuno vuole stravolgere niente. Stiamo sul concreto.
                      Perché San Pio vendeva i calici e dava i soldi alla gente nel 40?
                      A mio parere, posso sbagliare, se molti prelati (ma non solo) mettessero a disposizione risorse per la gente, visto che c’è una disoccupazione spaventosa, non sarebbe male. Bisogna uscire dai palazzi e capire gli altri solo così si può incontrare Cristo! Madre Teresa vedeva Cristo nei malati. Oggi, nel 2015, è nei milioni di disoccupati italiani che stanno a casa senza dignità e speranza. Allora diamoci da fare e facciamo tutti del nostro per cambiare le cose, partendo da questi valori di vita.
                      Si può dire o no?”

                      Concordo in pieno, caro Dom (ci troviamo qui dopo Critica scientifica 😀 ).

                      Eques, e’ inutile, dal mio punto di vista, che continui a girare la frittata, la Chiesa può benissimo mantenere le ricchezze che le servono per la sua rilevanza sociale e la carità che deve operare nel nome del Cristo anche rinunciando allo sfarzo eccessivo. Ciò che fanno i protestanti non è affar mio, visto che basano la loro dottrina su un uomo, Lutero, che era più eretico di Aleister Crowley. La Chiesa manterrebbe la sua inerranza in materia morale e dogmatica anche se le Chiese non fossero uno schiaffo alla miseria, sai?
                      Potrai essere d’accordo o meno, questo è il mio pensiero.

                    • Kosmo ha detto:

                      Essere d’accordo con Dom/gemini/dome, una garanzia di ortodossia…

                    • Dom ha detto:

                      Commento molto utile Kosmo complimenti.

        • Salvatore ha detto:

          Neppure io condivido sempre e totalmente quanto espresso negli articoli pubblicati da questo sito ed in particolare da alcuni commentatori, ma non per questo chiedo che le autorità ecclesiastiche mettano i sigilli alla Redazione. Sono ancora libero di condividere totalmente o parzialmente quanto viene pubblicato o di… cestinarlo, passando, se lo ritengo conveniente, ad altri articoli o siti. Viva la libertà!

      • Norberto ha detto:

        Si conoscevano già molte cose scritte dai due giornalisti (le accuse a bertone, la gestione dell’apsa, la destinazione dei fondi dell’obolo di san pietro ecc.). Il vespaio non lo hanno suscitato loro ma l’esistenza di due corvi in vaticano, infatti se leggi i giornali dal giorno dopo di quando è uscito lo “scandalo” si parla solo dell’esistenza dei corvi mentre dei contenuti del libro ci marcia solo il Fatto Quotidiano.

        Non so a chi riferisci con “noi” e “voi”, Luca. Qui legge chiunque e commenta chiunque, non c’è nessuna iscrizione che selezioni le persone. Anche tu comunque spesso prendi il confronto sul personale e quando non riesci ad importi permetti al tuo orgoglio di ferirsi, come in questo caso. Cercare uno scontro “noi” e “voi” è il segno di un intento divisivo, guerrafondaio e ideologico, non di leale confronto.

    • Norberto ha detto:

      “nonostante sia convinto delle vostre buone intenzioni”….ora parli al maschile?
      Sinceramente non leggo offese e vedo invece una militanza forsennata da parte tua, contro tutto e tutti, pur di non lasciare l’ultima parola agli altri. Mi sembra che tu abbia preso questa vicenda un po’ troppo sul personale. Le critiche al sito credo lascino indifferenti, ogni lettore sa il bene che questo blog sta facendo in tantissima gente e alla loro fede e amore al Papa e alla Chiesa. Sei semplicemente ferita nell’orgoglio per non essere riuscita/o ad imporre le tue legittime idee e convincere gli altri, dalle ferite dell’orgoglio nascono crisi, si rompono amicizie. Addirittura è nato l’anglicanesimo, dopo che Enrico VIII si vide rifiutato dalla Chiesa il suo secondo matrimonio. Non mi stupisco perciò della tua reazione-vendetta.

      • maria ha detto:

        Il maschile e’ un errore di battitura. Lo avrebbe capito chiunque con un po’ di sale in zucca. Circa la faccenda “averla presa sul personale” hai ragione: E’ la prima volta che in una discussione mi capita di trovare tanta gente pronta ad offendere (e tu spicchi in eccellenza) per aver EDUCATAMENTE dissentito al contenuto di un articolo. Circa il blog… Facesse pure ciò che crede. Se ha a cuore il bene della chiesa smetta di alimentare il fanatismo saccente. Se invece da tale fanatismo trae linfa ed alimentazione, continui pure a seminare questo seme nel campo di Dio. Ci penserà poi lui a separare grano dalla zizzania. Questo e’ il mio ultimo intervento. Il lavoro (e lasciatemelo dire… I poveri!) mi chiama. Non ho tempo né voglia di perder tempo con voi. Alla redazione l’augurio di scegliere ciò che e’ meglio per la chiesa. Addio.
        Ps: Inutile rispondere… Non leggerò altri insulti (visto che avete ampiamente dimostrato di esser capaci solo di quelli). Ciao

        • Norberto ha detto:

          E’ una tua decisione, non puoi lamentarti se proponi una tesi contraria al buon senso e ti offendi se tutti la criticano. Se riguardo la storia dei commenti, basta scorrere in su la pagina, vedo che già nel tuo primo intervento definisci “indegno” l’articolo. Parti già con il piede di guerra, poi dopo qualche commento accusi Lorenzo di essere contro a Gesù, più avanti lo accusi di non essere amorevole e così via. Dunque fin da subito ti sei esposta con intento guerrafondaio e poco vale ora la ritirata dicendo di esserti offesa, probabilmente ti hanno risposto con toni duri come quelli con cui ti sei posta tu. Le accuse al blog, ancora una volta, lasciano il tempo che trovano: secondo me dovresti pensare più a come ti poni tu, alla zizzania che semini tu e che hai seminato tu in questa vicenda (fin dall’inizio). A presto!

          • Luca ha detto:

            Guarda Norberto,
            non sono daccordo con alcune delle cosa scritte da Maria, spesso non concordo con il tono. Tuttavia il problema che suscita é reale e converge con la mia esperienza, con il mio personale storico in questo blog. Probabilmente é un problema strutturale di tutti i blog.
            Secondo me i blog generano inevitabilmete piccole comunità che finiscono per divenire omogenee, vuoi per selezione naturale vuoi per osmosi. Il rischio (che anche io con Maria percepisco) é di dare per scontate troppe cose. Cpose che in realtà sono scontate solo all’ineterno dei “conoscenti”. Nella forma più estrema, si rischia di generare un blog di persone che si limitano ad accodarsi più o meno passivamente all’articolo in discussione. Non ho seguito la discussio e con Maria ma la sensazione che ricavo scorrendo a salto qualche botta e risposta é che sia bastato mettere in campo qualche parola chiave ben sperimentata tipo “pauperismo” per ghettizzare maria in uno stereotipo preconfezionato, per evitare di cercarla come persona. Come già ampiamente successo nei miei confronti (progressista, cattolico adulto e simili). Queste definizioni purtroppo spesso servono solo a non cercare la sostanza dell’inerlocutore lo escludono. L’interlocutore non si riconoscerà mai nella risposta perché la risposta non fa riferimento al suo sforzo di generare nuovi argomenti ma solo a parole chiave. Sarà sempre così: i blog sono tendenzialmente refrattari alle “coscienze critiche”, ed é un vero peccato.

            • Norberto ha detto:

              Mi fa molto piacere questo tuo commento, ti dimostri una persona che sa guardare le cose facendo un passo indietro per ampliare il suo sguardo. C’è sicuramente da imparare da questo tuo gesto, grazie.
              E’ il rischio dei blog, hai ragione…ci sono dei lettori affezionati, lettori saltuari e chi arriva per la prima volta, inevitabilmente nascono delle simpatie e delle antipatie, ma credo che i giudizi che vengono espressi rispecchiano quelli che abbiamo nella vita reale. Non concordo sull’accettazione acritica degli articoli, anche perché ad esempio le critiche al mondo “tradizionalista” da parte di uccr non sono affatto piaciute a tanti lettori che hanno esternato la loro disapprovazione. C’è sicuramente un pregiudizio di fondo, ad esempio tu hai il pregiudizio che qui si difenda la Chiesa strenuamente e a tutti i costi e io ho il pregiudizio che tu per contrastare questo tuo pregiudizio cerchi costantemente di trovare delle falle o delle contraddizioni negli articoli (e ho anche il pregiudizio che diverse tue posizioni non siano allineate al Catechismo cattolico e al magistero della Chiesa). E’ normale avere questi pregiudizi, bisogna sforzarsi di guardare oltre e cercare la persona come scrivi giustamente.
              Soltanto un appunto: nel caso specifico di maria, se tu noti fin dal primo commento si è posta in modo eccessivamente battagliero e un po’ arrogante, come ho dettagliato (https://www.uccronline.it/2015/11/10/nuzzi-e-fittipaldi-solo-i-dilettanti-pubblicano-notizie-vecchie-senza-verificarle/#comment-164975) e questo genera inevitabilmente la nascita di una diatriba. Dovremmo sforzarci tutti di venirci in contro e non in scontro, come comunque hai scritto nel tuo bel commento qui sopra.

        • lorenzo ha detto:

          Affermi di lavorare tra i poveri ed auspichi, da quello che traspare dai tuoi interventi, che la Chiesa di oggi dovrebbe essere “povera tra i poveri” nel senso indicato da Atti 4.32-35: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.”

          In un suo intervento il Card. Biffi, alla luce di quanto riportato da S. Paolo nella sua lettera ai Romani 15.26: “la Macedonia e l’Acaia infatti hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme.” ha messo in rilievo l’incauta imprudenza messa in atto da quella prima comunità.

          Come è infatti possibile che a distanza di una decina di anni (i fatti riportati da atti potrebbero essere collocati alcuni anni prima del 40 mentre le collette cui allude S. Paolo sono successive al 50) una comunità nella quale “nessuno era bisognoso” diventa oggetto di “una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme”?

          La causa, secondo il cardinale, è da ricercarsi nel fatto che una volta venduti i propri beni, le persone che dai quei beni ricavavano il reddito necessario ad aiutare i più poveri non potevano più farlo e diventano essi stessi bisognosi… e in tutta quella comunità la povertà aumentava invece di diminuire!!!

          • Vincent Vega ha detto:

            Ma infatti, Lorenzo, la Chiesa non deve essere povera in questo senso, perché sarebbe deleterio piuttosto che benefico, la Chiesa deve essere ricca ma usare la ricchezza per il bene, non per il lusso, ovviamente deve anche mantenersi, ma questo non ha nulla a che vedere con viaggi a portorico e robe del genere.

  • Dom ha detto:

    Io sto con Vincent.
    Basta con certi cattolici dai visi tristi, che seguono le idee e non gli ideali.
    La Chiesa deve essere “viva”, si deve poter toccare con mano. Così come avviene nelle nostre famiglie.
    Non c’è un loro e un noi, c’è un solo “noi” ed è appunto Cristo che ci rappresenta tutti uniti.
    San Pio vendeva certi calici d’oro, di nascosto, perché la gente moriva di fame. Ed è stato fatto lo stesso.
    Certi ragionamenti teorici, astrusi offuscano la fede, ragazzi.
    I principi si raccolgono facendo esperienza, non sui libri.
    E prima di tutto si deve amare.

    • EquesFidus ha detto:

      Vedi, è proprio qui che vi sbagliate: la Chiesa non si basa su idee o ideali, la Chiesa si basa su un fatto: la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Non è una questione di “visi tristi” (come se bisognasse essere sempre beotamente contenti) o meno, è una questione che la Chiesa è nel mondo ma non del mondo, che non si basa su delle astrazioni o su delle elucubrazioni di sapienti, bensì sulla “stultitia crucem”.
      Posto questo, essere ricchi è contrario al Vangelo? Affatto, lo stesso Nazareno era benestante e la povertà evangelica non è certamente una semplice assenza di beni (altrimenti, tutti i poveri sarebbero automaticamente beati, cosa non vera), bensì uno stato di distacco e di corretto uso dei beni, che è ben diverso. Non confondiamo i redditi (cioè categorie sociologiche) con la fede, per piacere: un ricco, paradossalmente, può essere più povero di un povero se ha molto ma usa male ciò che ha, e viceversa.

      • Dom ha detto:

        Si ma bisogna portarla la Croce caro Eques.
        Forse mi sbaglio ma fai buoni ragionamenti ma in sostanza non vai al succo.
        Perché, al di là delle tue ricostruzione storiche (non penso interessino ai lettori), leggendo il Vangelo si scorge l’attualità del messaggio di Cristo. Non è poesia. E’ toccare con mano, ma soprattutto vivere.
        Vivere in mezzo alla gente. Santificarsi con la gente. Perché è inutile sapere il catechismo a memoria però omettendone il significato nei fatti (questo lo ha detto il papa).
        Occorre uscire dalle proprie convinzioni personali ogni tanto e imparare anche dagli altri.
        La Verità possiede noi, no noi che possediamo la Verità! Pertanto, questo essere bacchettoni non aiuto a trasmettere. Uscire dal seminato e prendere aria fa bene.

        • EquesFidus ha detto:

          Sì, va bene, sono bacchettone e chiacchiero di ricostruzioni (?) storiche che non fregano a nessuno. Affari miei; resta il fatto che chi santifica è il Cristo, non la “gente”. La “gente”, il mondo, Satana quindi alla fine non ha mai santificato nessuno: solo Dio salva. E’ questo il problema, ciò che non capite: voi pensate di arrivare al Cristo tramite la “gente”, cioè il mondo (e quindi il dominio di Satana), mentre invece per arrivare alle persone bisogna partire dal Cristo. Pensate che riempire la pancia ad un “povero” o qualcosa del genere basti per essere santi? No, non è così, non può essere così; portare la Croce in modo fine a sé stesso non solo è doloroso, ma stupido. La Croce bisogna portarla per conformarsi al Cristo, e poi quando ci si è conformati fare la Sua volontà, volontà che consiste, pur con tutti i peccati e difetti del mondo, di soccorrere il prossimo. Anche perché, cercare di vivere una vita nella santità, nel conformarsi al Cristo, come ci insegnano i santi non è facile: è più facile fare i filantropi, dimenticandosi o mettendo in secondo piano Dio, che non adorare Dio.

          • Dom ha detto:

            Ok, bravo, ma: chi è il prossimo?

            • EquesFidus ha detto:

              Chi ci sta vicino, non solo i meno fortunati: i propri familiari, gli amici, i colleghi di lavoro,anche il proprio parroco e via discorrendo. Tutti costoro sono nostri prossimi, non solo chi ha poco (o, al contrario, molto).

              • Dom ha detto:

                Se amate quelli che vi amano, che merito avrete?

                Mt 5,43-48
                Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

                • Vincent Vega ha detto:

                  Sono con Dom.
                  Eques, hai ragione quando scrivi che bisogna occuparsi anche dei propri cari, certo, ma chi si ispira al Vangelo non può fragarsene di chi sta peggio, pena il fariseismo. Il Cristo, caro Eques, lo incontri prima di tutto nella quotidianità, nelle persone che non ce la fanno. Ogni volta che aiuti una di quella persone aiuti Gesu, e tramite la carità aiuti quelle persone due volte:
                  1) Nel materiale, dando loro ciò di cui hanno bisogno nell’immediato.
                  2) A livello spirituale, avvicinandoli al DIO vivente, che è Gesu.
                  Cristo, Eques, lo adori prima di tutto con la quotidianità, con i tuoi atti, prima ancora che andando in Chiesa (cosa comunque importantissima e che nessun cristiano che si definisce tale può trascurare), e la Chiesa non ha bisogno di essere adornata con uno sfarzo che è uno schiaffo alla miseria, per mantenere la sua inerranza in materia di dogmi e di morale.
                  Il cristiano deve essere sale della terra, e se è vero che la Chiesa è nel mondo ma non è del mondo è altrettanto vero che il sale da solo non serve a nulla, il sale defe sciogliersi e arricchire le pietanze (il mondo), allora si che il cristiano può essere sale della terra! Allora si che può essere la luce del mondo! Il sale non serve a nulla da se stesso. Allo stesso modo il cristiano è chiamato a portare la luce nel mondo, con gli atti e la Parola di Dio, ovvero DIO stesso, che è Gesu. Queste sono le cose più importanti.
                  Alla fine dei nostri giorni verremo giudicati per l’amore che abbiamo mostrato, non certo se abbiamo adorato il Cristo in una Chiesa ricoperta d’oro piuttosto che in una Chiesa più morigerata. Ricordati: il sale della terra (il cristiano) ha senso solo se da sapore alla vivanda (il mondo).

                  • lorenzo ha detto:

                    Forse ti è sfuggito, ma sopra ti avevo chiesto se: “Ristrutturare un palazzo è un’opera di bene oppure no?”, ovvero se hanno fatto bene a ristrutturar i palazzi vaticani o se era preferibile dare quei soldi ai poveri…

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Non lo so, valuta tu, in base al Vangelo. Per quanto mi riguarda aiutare chi sta peggio viene sempre prima del lusso, se qualcuno la pensa diversamente amen. Piuttosto chiedetevi cosa ne pensa Crsito.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Cosa ne pensa Cristo, scusate l’errore.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Perlomeno, IO preferirei andare a messa in una Chiesa anche fatiscente ma sapere che quei soldi sono stati spesi per chi aveva bisogno, ma forse sono un cristiano particolare io, infatti uno sopra mi ha accostato a Giuda, ovvero l’utente Sebastiano.
                      Sarei curioso di sapere cosa fate, tutti voi, nella vostra vita privata per chi sta peggio, se cercate di viverlo il Vangelo. In caso contrario guardatevi bene dall’accostare il vostro prossimo a Giuda.

                    • lorenzo ha detto:

                      Vincent, spiegami un’altra cosa: è meglio creare lavoro ristrutturando un palazzo o permettere ad un povero di tirare a campare?

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Se il fine è creare lavoro allora siamo d’accordo che sia meglio ristrutturare un palazzo. 🙂
                      Quello che dico è che non sono d’accordo con il lusso FINE A SE STESSO. Tutto qui.

                    • Vincent Vega ha detto:

                      E occhio, io difendo SEMPRE la Chiesa sulle accuse ingiuste, ho avuto un mare di dibattiti sia sul web che nella vita reale.

                    • lorenzo ha detto:

                      Casa intendi per lusso?
                      Tu preferiresti abitare in un palazzo d’epoca o in un appartamento moderno?
                      Gli arredi sacri preziosi sono lusso oppure no?

                    • Vincent Vega ha detto:

                      Io, Lorenzo, e che possa venirmi un brutto male se mento, sono un neoconvertito (da due anni), sojo messo decisamente bene a a soldi (lavoro, ho un’attività in proprio che grazie a Dio va bene, nonostante la crisi) epoure ho scelto di vivere non da pezzente, ma con lo stretto necessario per fare una vita decente, il resto lo do a chi sta peggio, spesso in prima persona, cercando di portargli il Vangelo.
                      Occjio, questo non fa di me un “bravo cristiano”, cerco semplicemente di adeguarmi al Vangelo.

  • Sebastiano ha detto:

    Ohibò, il Signor Vincent Vega mi accusa di averlo accostato a Giuda. In realtà ci si è immedesimato: ho fatto l’esempio (evangelico, mica tratto da Repubblica) dell’episodio di Gesù con gli Apostoli e della donna che in onore di Gesù ruppe un vaso di alabastro per versare il profumo su Nostro Signore. Tale vaso, a ben vedere, era un’oggetto “di lusso”, rotto (inutilmente, secondo il nostro) e poteva essere usato “per opere di bene”, come sostiene il nostro e come sostenne qualcuno allora (e non so neppure se fosse proprio Giuda Iscariota). Il Capo in persona non concordò con questa visione. Pare che tutto questo turbi il nostro. Che c’entro io?

    • Vincent Vega ha detto:

      Si, era Giuda quello del vaso di Alabastro, ecco perché ho trovato offensivo il paragone fatto nei miei confronti (tra l’altro con l’ulteriore allusione “ci si è immedesimato”, se le tenga per lei è per quelli come lei queste allusioni). Ciò che manca nel riportare in quel passo è:
      1) Quello è un caso particolare, infatti Cristo stava per essere condotto a morte, per il resto non comandava certo di vivere nel lusso più sfrenato.
      2) Non ho mai detto che la Chiesa debba essere povera. Se la Chiesa fosse povera non potrebbe nemmeno compiere le opere di evangelizzazione e di aiuto ai poveri, la Chiesa quindi deve essere ricca, ma tali ricchezze vanno usate bene, non per il lusso.

      Per il resto ripeto, sarei proprio curioso di sapere cosa fanno molti di voi, nella loro vita, per chi sta peggio, se applicate il Vangelo nella vita di tutti i giorno se lo ascoltate semplicemente la domenica e lo usate per pontificare su internet.
      Perché ce ne sono di cristiani così, ma non sono cristiani, ma farisei, e della peggior specie.
      Un cristiano, lo ripeto, deve essere il sale della terra.

      • Kosmo ha detto:

        “Quello è un caso particolare, infatti Cristo stava per essere condotto a morte,”

        Perchè, cosa succede invece OGNI GIORNO a Messa?

        • Vincent Vega ha detto:

          Va bene, Kosmo, io continuo a pensare che non sia necessario che le Chiese siano eccessivamente sfarzose, soprattutto le ricchezze della Chisa non devono servire per i trastulli di cardinali e porporati vari, questo mi sembra evidente.

        • Vincent Vega ha detto:

          Se proprio lo vuoi sapere, lo dico anche a te come l’ho detto ad Eques, chi parla e’ un convertito. Prima non ero credente, dopo la conversione ho deciso di vivere secondo il Vangelo, e per me vivere secondo il Vangelo significava rinunciare in prima persona ai lussi non necessari, e io sono un 26enne di buona famiglia, ho un’attttivita in proprio, eppure vivo con lo stretto necessario, il resto lo destino alla carità, in nome di Cristo.

        • Kosmo ha detto:

          Ma allora, sta differenza tra l’unguento che Giuda voleva vendere e le “ricchezze” e i “lussi” delle chiese c’è o non c’è?

          3 I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, debbano averli di materia preziosa.
          4 E se in qualche luogo il santissimo corpo del Signore fosse collocato in modo troppo miserevole, secondo il comando della Chiesa venga da loro posto e custodito in un luogo prezioso, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione.

          da Francesco d’Assisi, Prima lettera ai custodi: FF 241

          Tutti coloro, poi, che amministrano così santi misteri, considerino tra sé, soprattutto chi li amministra illecitamente, quanto siano vili i calici, i corporali e le tovaglie, dove si compie il sacrificio del corpo e del sangue di lui.
          5 E da molti viene collocato e lasciato in luoghi indecorosi, viene trasportato in forma miseranda e ricevuto indegnamente e amministrato agli altri senza discrezione.
          Anche i nomi e le parole di lui scritte talvolta vengono calpestate con i piedi, 7 perché «l’uomo animale non comprende le cose di Dio».
          8 Non dovremmo sentirci mossi a pietà per tutto questo, dal momento che lo stesso pio Signore si mette nelle nostre mani e noi lo tocchiamo e lo assumiamo ogni giorno con la nostra bocca? 9 Ignoriamo forse che dobbiamo venire nelle sue mani?
          Orsù, di tutte queste cose e delle altre, subito e con fermezza emendiamoci; 11 e dovunque il santissimo corpo del Signore nostro Gesù Cristo sarà stato collocato e abbandonato in modo illecito, sia rimosso da quel luogo e posto e custodito in un luogo prezioso.
          12 Ugualmente, dovunque i nomi e le parole scritte del Signore siano trovate in luoghi immondi, siano raccolte e debbano essere collocate in luogo decoroso.
          13 Tutte queste cose, sino alla fine, tutti i chierici sono tenuti ad osservarle più di qualsiasi altra cosa.
          14 E quelli che non faranno questo, sappiano che dovranno renderne «ragione» davanti al Signore nostro Gesù Cristo «nel giorno del giudizio».
          15 Questo scritto, perché meglio lo si debba osservare, sappiano di essere benedetti dal Signore Iddio, quelli che l’avranno fatto ricopiare

          da Francesco d’Assisi, Lettera a tutti i chierici, I: FF 208a-209a

          • Vincent Vega ha detto:

            Io so solo che Padre Pio vendeva i calici d’oro per aiutare chi stava peggio, e io sono d’accordo con lui. Il Signore viene adorato comunque, anche senza il lusso sfrenato. Ripeto, non chiedo una Chiesa pauperista, che non potrebbe nemmeno fare evangelizzazione e opere di bene, ma vorrei che i suoi soldi venissero spesi in conformità al Vangelo, e non per i voli a Porto Rico di qalche cardinale.
            Questo sia per spirito di giustizia e di amore verso il prossimo (che spesso, purtroppo, latita tra i cristiani che dovrebbero esserne portatori ed è abbondante tra chi segue dottrine di uomini, come i buddisti) che per creare una Chiesa che davvero sia inattaccabile.
            I primi cristiani celebravano l’eucaristia nelle catacombe, non credo che Nostro Signore si sia offeso per la mancanza di calici ornati con chissà quali ricchezze. Conoscendo Cristo sono certo che quando Padre Pio vendeva i calici d’oro per aiutare la povera gente ègli ha approvato, non ne sono sicuro, ne sono strasicuro.

            • Kosmo ha detto:

              Ma dove l’avete sentita sta boiata che Padre Pio vendeva i calici d’oro?

            • lorenzo ha detto:

              – Non ho trovato l’episodio che attribuisci a S. Pio; ne ho trovato invece uno analogo attribuito a S. Celestino V.

              – Non mi sembra di aver mai letto nei Vangeli alcuna critica di Gesù nei confronti di coloro che contribuivano a rendere ancora più ricco di quanto già non lo fosse il Tempio di Gerusalemme, anzi…

              • Vincent Vega ha detto:

                Appunto Lorenzo, l’episodio di San Celestino la dice lunga su come la pensano i santi, quando sono alle prese con la povertà. Questo, lo ripeto per l’ennesima volta, non significa volere una Chiesa stracciona, ma dovremmo tutti leggere di più le vite dei Santi, perché sono un modello di virtù cristiana.
                Su Padre Pio posso dirti che conosco una signora anziana che era sua figlia spirituale, e Padre Pio era uno che di certo non si tirava indietro per la gente, infatti tra i i carissimi spirituali che possedeva e la vita che ha condotto e’ stato un modello straordinario.
                Questi devono essere gli esempi del cristiano, non porporati che volano a Portorico facendo la bella vita usando i soldi dell’8 X 1000. So che la Chiesa quei soldi li destina per opere giuste, ma coloro che al suo interno sono ladri devono pagare le giuste conseguenze, perché rovinano la nostra Chiesa.

              • Vincent Vega ha detto:

                Lorenzo scrive

                “Non mi sembra di aver mai letto nei Vangeli alcuna critica di Gesù nei confronti di coloro che contribuivano a rendere ancora più ricco di quanto già non lo fosse il Tempio di Gerusalemme, anzi…”

                Sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa della situazione che c’è a San Giovanni Rotondo, dove si fa business col ricordo di Padre Pio… Quella si che è una vergogna.

              • lorenzo ha detto:

                Vincent:
                – Per un credente il vero problema riguardo la vendita dei vasi sacri è che prima di essere usati vengono benedetti e poi sono impiegati unicamente per contenere il corpo ed il sangue di Cristo e, conoscendo la venerazione che hanno i santi per l’Eucarestia, dubito possano vendere calici, pissidi o patene, col grave rischio siano adoperati per altri ben miseri scopi; altra cosa sarebbe far fondere vasi sacri preziosi non più utilizzabili, cosa che credo anche S. Celestino abbia consigliato di fare ai suoi conventi.

                – Pur tenendo conto che sono i fedeli stessi la linfa del business nei santuari, per sapere come la pensa Gesù al riguardo ti basta leggere l’episodio evangelico della cacciata dei mercanti dal Tempio.

      • Sebastiano ha detto:

        Non so perché ma il mio commento non è apparso. Peccato, perché cercavo di farti capire alcune cosette che posso solo riassumere assai succintamente.
        1) la Chiesa NON E’ una Onlus (l’ha detto anche il Papa che “ti piace tanto”), quello che fa non è perché è “un’associazione umanitaria” migliore di altre. La Chiesa c’è per testimoniare Gesù Cristo. E BASTA. E questo lo fa aiutando i poveri E anche promuovendo l’arte e tutelando i beni (anche preziosi) nella misura in cui anche questo è testimonianza della fede in Cristo. Anche in tal modo si possono “usare bene” le ricchezze.
        Se poi c’è qualcuno che fa il ladro, è ladro e basta: non c’è bisogno di fare teologia d’accatto.
        2) Chi vuole la Chiesa con le pezze nel sedere, è perché la vuole ultimamente ininfluente. Della serie: “pensi solo ai poveri, che di come deve andare la società e di chi comanda il vaporetto ci occupiamo noi”
        2) Mi fa piacere che tu sia così caritatevole, un po’ meno quando instilli il sospetto (questo davvero farisaico) che gli altri siano gli “ascoltatori della domenica”, solo perché hanno una visione diversa dalla tua.

        Accipicchia, ma quel vaso di alabastro ne ha combinato di casini…

        • Vincent Vega ha detto:

          Ok Sebastiano, chiarito, attenzione ad una cosa però, che deve essere chiara: io NON voglio una Chiesa povera, so perfettamente che diventerebbe ininfluente, e sarebbe un disastro. Non voglio questo, vorrei una Chiesa che usasse le sue RICCHEZZE in maniera da essere inattaccabile, sia per portare del bene a chi ne ha bisogno rimanendo sempre aderente al Vangelo sia per, appunto, essere meno esposta a critiche. Per questa ragione i ladri, come li chiami giustamente tu, vanno combattuti con ogni mezzo, all’interno della Chiesa, esattamente come i pedofili, che seppur siano solo l’1-2 per cento rendono la Chiesa attaccabile ed esposta a critiche spesso ingenerose e fuorvianti.
          Hai ragioni quando dici che instillare il sospetto “farisaico” che gli altri siano ascoltatori delle demonica non è corretto, ma l’ho fatto dopo essere stato accostato nientemeno che a Giuda, puoi ben immaginare che la cosa non mi abbia fatto piacere (e non dire che non sapevi che quello del vaso di alabastro era Giuda, perché già nel tuo primo commento c’era l’illusione ai trenta denari).
          Detto questo, per me l’equivoco e’ chiarito.
          Maranatha.

    • Vincent Vega ha detto:

      E tra l’altro, caro Sebastiano, prenda poco per i fondelli perché l’illusione a Giuda c’è già nel suo primo commento

      “Così ragionava anche quello del vaso di alabastro. Discettava su quanti soldi in opere di bene potevano essere realizzati vendendo quel profumo, e probabilmente alla fine si è accontentato di trenta denari, giacché dei poveri non gliene importava un fico secco…”

      Quello che si è accontentato dei trenta denari sappiamo bene chi è. Io non mi sono permesso di accostare nessuno degli scriventi ad un sepolcro imbiancato o ad un fariseo, gradirei che venisse fatto lo stesso.
      Sentitevi liberi di rispettare questa mia richiesta oppure di non rivolgermi più la parola; entrambe cose di cui avete facoltà.

  • Luca ha detto:

    Tutto questo lungo dibattito sulla povertà, innescato sostanzialmente da maria a me pare fuorviante. Non l’ho seguito, ho solo dato una lettura veloce, “in diagonale”. Mi pare ci sia sostanzialmente la posizione radicale e forse un pò ingenua di maria che sostanzialmente propone una Chiesa rigorosamente povera e c’é una sorta di difesa d’ufficio che contropropone: i soldi non sono un “male” in sè, dipende da come li si usa e la Chiesa, pur non “povera”, con i soldi fa un sacco di bene. Mi scuso se ho semplificato troppo e apprezzerò se qualcuno mi riprenderà su questo piano. A me pare di poter provare a mettere l’accento su qualche aspetto forse sin qui trascurato. Credo si possa sostenere che Nostro Signore non intendeva davvero ridurci in povertà e sin qui siamo daccordo, ma abbia inteso indicarci una strada molto chiara e piuttosto stretta: la condivisione con il prossimo. Credo questo sia il punto, non quanto si ha e nemmeno quanto si da.
    Avevo fame … avevo sete … ero nudo … ero forestiero … e mi avete dato; Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…;
    Il tutto in adorazione di un Dio per il quale
    Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
    Un uomo che arriva a condividere con noi la sua carne ed il suio sangue e chiede a noi di fare altrettanto fate questo in memoria di me.
    Una scelta preferenziale quella della condivisione con i bisognosi che é stata fatta propria dal più grande dei santi (Francesco) ed oggi da un papa che vive, unico prete a Roma, in 50m2 anziché in 500.
    Non é una scelta di povertà per il gusto di essere poveri e senza mezzi (il papa di mezzi ne ha eccome) ma la scelta di un pastore che ritiene che solo condividendo le condizionei di vita del suo popolo può rendere efficace la sua predicazione.
    E’ per questo che l’innegabile ostentazione di ricchezza e potere di tante persone consacrate desta scandalo. Se poi a rimarcarlo pubblicamente – e molto più a fondo di tanti fedeli – é una persona non credente e prevenuta come Nuzzi, in linea generale a me sembra un segnale incoraggiante, non cattivo. Indipendentemente dal fatto che, come nel particolare rimarca lo stesso papa rubare quei documenti é un reato, un fatto deplorevole che non aiuta.

    • Vincent Vega ha detto:

      “Una scelta preferenziale quella della condivisione con i bisognosi che é stata fatta propria dal più grande dei santi (Francesco) ed oggi da un papa che vive, unico prete a Roma, in 50m2 anziché in 500.”

      Parole santissime Luca. Io sono cattolico fervente, difendo sempre la Chiesa dai suoi nemici, sempre, è proprio perché mi considero suo figlio vorrei che seguisse ancora meglio la via del Vangelo. Questo grande Papa (DIO lo strabenedica) sta tracciando una vera rivoluzione, che forse ci riporterà allo spirito cristiano delle origini.

    • Kosmo ha detto:

      Una scelta preferenziale quella della condivisione con i bisognosi che é stata fatta propria dal più grande dei santi (Francesco) ed oggi da un papa che vive, unico prete a Roma, in 50m2 anziché in 500

      Per la verità, il papa sta in un superattico di un albergo a cinque stelle, con tanto di aria condizionata.

      Tanto per dire.

      • claudia2674 ha detto:

        Super attico? Anzitutto il Santa Marta è un 3 stelle superiore e il super attico non è altro che una suite composta da camera, bagno, salotto e studiolo e che di solito veniva riservata per gli ospiti importanti. Che ci sia l’aria condizionata in un albergo al minimo della decenza, penso sia il minimo.

        • Kosmo ha detto:

          Sciocchezze.
          Onestà intellettuale vorrebbe che tu verificassi che i servizi offerti dal residence siano forniti soltanto da analoghe strutture a 5 stelle.
          Tre stelle? Pfui. Alla bettola della Sora Cesira, forse. Forse.
          Quanto all’aria condizionata, ma non era la causa dei mali del pianeta, secondo l’ultima enciclica?

          Il “crescente aumento dell’uso e dell’intensita’ dei condizionatori d’aria” rappresenta un “comportamento che a volte sembra suicida”.

    • lorenzo ha detto:

      Afferma papa Francesco: «Non posso vivere da solo, non mi farebbe bene. A un professore che mi ha chiesto questo, ho risposto: “Mi senta, non posso andare a stare lì per motivi psichiatrici: è la mia personalità”»
      Fonte: http://www.miopapa.it/casa-santa-marta-ecco-dove-vive-il-papa/

      E se invece avesse scelto di non abitare in quelle immense stanze proprio perché affetto da una qualsiasi delle seguenti fobie?
      Autofobia: Paura di essere soli o di se stessi.
      Ecofobia: Paura di restare soli in casa.
      Eremofobia: Paura di essere se stessi o della solitudine.
      Isolofobia: Paura della solitudine, essere soli.
      Monofobia: Paura della solitudine.

    • Luca ha detto:

      Kosmo e Lorenzo, potete fare tutta l’ironia che volete, ma forse varrebbe la pena vedere il punto. Il punto a me pare sia che papa Francesco NON vive entro le mura dei palazzi apostolici con un numero infinito di scudi che lo proteggono dalla piazza. Al contrario, soprattutto all’inizio del pontificato abbiamo potuto leggere numerose testimonianze da parte di ospiti occasionali di S Marta sorpresi e felici di incontrare il papa in modo informalenei locali comuni della residenza e di aver potuto amabilmente chiaccherato con lui. Addirittur a colazione, almeno i primi giorni, poi non so E’ questo che io chiamo spirito di condivisione e non é un problema di quantità. Poi posso capire che S Marta generi dei problemi. Esempio la chiesetta é molto piccola e tutti vorrebbero assistere … Possiamo immaginare da qui in avanti una una erie di necessari compromessi al ribasso. Intanto il segno che lascia questo tipo di scelte a me pare assolutamente dirompente e mi pare interessante notare che questi segni e la loro valenza sono percepiti con chiarezza da persone estranee ed in linea di principio ostili alla Chiesa come Nuzzi ma negate da alcuni credenti come Kosmo: E’ un cinque stelle (sottointeso tranquilli, é come tutti gli altri).

      • lorenzo ha detto:

        Tu ci vivresti nelle stanze dei palazzi apostolici?
        A me darebbe la sensazione di essere un sepolto vivo!!!

    • lorenzo ha detto:

      Non penso però minimamente che il Papa sia affetto da fobie, ma credo che quando Francesco si trova in quelle stanze grandi come appartamenti collegate da interminabili corridoi nei quali risuona come un’eco il suono dei propri passi, lui che in Argentina era abituato a stare sempre in mezzo alla gente, si trovi veramente a disagio: non scelta di povertà ma di benessere e di praticità.

  • Francesco ha detto:

    Come disse non ricordo più chi: “Il giornalista è colui che separa le notizie dal fango e pubblica il fango”.

  • Dom ha detto:

    Informatevi ragazzi, per piacere.
    Ho letto vari libri biografici, ma non solo, ci sono anche le testimonianze dei suo fratelli, perché San Pio durante i periodi di grande fame aveva venduto beni per aiutare la gente. Non solo, durante la costruzione dell’ospedale, si rifiutò di occuparsi dell’aspetto economico-finanziario, facendo fede al voto di povertà assoluto del suo ordine.
    A proposito, qualcuno mi sa dire perché l’ordine francescano ha il voto di povertà?
    Negare questo aspetto mi sembra quantomeno riduttivo delle cose. Nessuno vorrebbe una Chiesa non Chiesa, cioè senza niente. Sì vorrebbe soltanto una Chiesa più vicina al prossimo, a coloro che hanno bisogno così come sta scritto nel Vangelo. Ragazzi… ce lo ha detto Gesù!

    17 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. 18 Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”.
    20 Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. 21 Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. 22 Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
    Vangelo secondo Marco, c.10, vv. 17-22.

    • Kosmo ha detto:

      Hai letto tanti libri biografici, ma la fonte non la dai…

      A proposito, qualcuno mi sa dire perché l’ordine francescano ha il voto di povertà?

      E infatti nelle chiese dei francescani i calici sono bicchieri di carta e gli altari sgabelli sgarrupati.

      • Dom ha detto:

        Kosmo vediamo di capirci e di venirci incontro…
        I libri a cui faccio sono 2 o 3, che ho letto nel corso…
        Comunque le lettere di San Pio sono state pubblicate nel 2002, se non sbaglio, con il titolo “Vittima per consolare Gesù”.
        Allora, nessuno vuole i bicchieri d’acqua, te capi’?
        Si sta parlando di aiutare gli altri. Questo deve un obiettivo per arrivare a Gesù.
        Ti ho citato il Vangelo.
        Non solo, una miriade di santi sono stati dalla parte dei più deboli.
        Si può dire o fa scandalo ad una certa Chiesa arraffona?

        • Kosmo ha detto:

          Ti ho citato il Vangelo.

          Anche io (ed altri).
          Marco 14,3-9

          3 Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo. 4 Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5 Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
          6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; 7 i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8 Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».

        • Kosmo ha detto:

          Direttamente da San Francesco d’Assisi, il Santo “poverello”.
          3 I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, debbano averli di materia preziosa.
          4 E se in qualche luogo il santissimo corpo del Signore fosse collocato in modo troppo miserevole, secondo il comando della Chiesa venga da loro posto e custodito in un luogo prezioso, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione.
          da Francesco d’Assisi, Prima lettera ai custodi: FF 241

          Tutti coloro, poi, che amministrano così santi misteri, considerino tra sé, soprattutto chi li amministra illecitamente, quanto siano vili i calici, i corporali e le tovaglie, dove si compie il sacrificio del corpo e del sangue di lui.
          5 E da molti viene collocato e lasciato in luoghi indecorosi, viene trasportato in forma miseranda e ricevuto indegnamente e amministrato agli altri senza discrezione.
          Anche i nomi e le parole di lui scritte talvolta vengono calpestate con i piedi, 7 perché «l’uomo animale non comprende le cose di Dio».
          8 Non dovremmo sentirci mossi a pietà per tutto questo, dal momento che lo stesso pio Signore si mette nelle nostre mani e noi lo tocchiamo e lo assumiamo ogni giorno con la nostra bocca? 9 Ignoriamo forse che dobbiamo venire nelle sue mani?
          Orsù, di tutte queste cose e delle altre, subito e con fermezza emendiamoci; 11 e dovunque il santissimo corpo del Signore nostro Gesù Cristo sarà stato collocato e abbandonato in modo illecito, sia rimosso da quel luogo e posto e custodito in un luogo prezioso.
          12 Ugualmente, dovunque i nomi e le parole scritte del Signore siano trovate in luoghi immondi, siano raccolte e debbano essere collocate in luogo decoroso.
          13 Tutte queste cose, sino alla fine, tutti i chierici sono tenuti ad osservarle più di qualsiasi altra cosa.
          14 E quelli che non faranno questo, sappiano che dovranno renderne «ragione» davanti al Signore nostro Gesù Cristo «nel giorno del giudizio».
          15 Questo scritto, perché meglio lo si debba osservare, sappiano di essere benedetti dal Signore Iddio, quelli che l’avranno fatto ricopiare
          da Francesco d’Assisi, Lettera a tutti i chierici, I: FF 208a-209a

    • Kosmo ha detto:

      Non solo, durante la costruzione dell’ospedale, si rifiutò di occuparsi dell’aspetto economico-finanziario, facendo fede al voto di povertà assoluto del suo ordine.

      Questa mi era sfuggita, scusa, ma fa troppo ridere!
      Ma che razza di biografie leggi, dome/gemini?
      Padre Pio fu DISPENSATO dal voto di povertà, proprio per seguire meglio la Casa Sollievo della Sofferenza.
      Ma perchè non parli di cose che conosci, invece di sparare a vanvera?

      • Dom ha detto:

        Non mi interessa una discussione da muro di gomma o a chi urla di più.
        Le notizie ci sono. Basta seguire anche il canale che c’è in TV, Padre Pio TV, con le interviste che spesso mandano in onda dei suoi collaboratori.
        Può piacere o non piacere, ma è così.

        • Kosmo ha detto:

          Può piacere o non piacere, ma è così.

          E’ così un ciufolo.
          Padre Pio fu DISPENSATO dal voto di povertà da parte di SS. Pio XII.
          E anche dal voto dell’OBBEDIENZA, se lo vuoi sapere.
          Ti arrampichi sugli specchi perchè hai detto una panzana e non lo vuoi ammettere.
          Capita, quando si vuole fare pauperismo d’accatto.

          • Dom ha detto:

            Va be. Non ha avuto risposte sincere da te. Mi sembra che scaldi sempre la stessa minestra.

            • Kosmo ha detto:

              Parla di sincerità chi si inventa che Padre Pio vendette calici d’oro per giustificare il suo pauperismo da quattro soldi?

              • Dom ha detto:

                Solo una parola: documentati.

                • Kosmo ha detto:

                  sto aspettando infatti i documenti che dici di aver visto, e che su cui da ieri stai girando intorno senza mai arrivare al sodo. Solo che questi documenti non esistono, perchè hai detto panzane.

        • lorenzo ha detto:

          “durante la costruzione dell’ospedale, si rifiutò di occuparsi dell’aspetto economico-finanziario, facendo fede al voto di povertà assoluto del suo ordine.”
          Come a dire che non ho ammazzato nessuno perché lo ha fatto un killer che ho incaricato io stesso…