«Marino ricordati che noi siamo schiave, non esistono le prostitute»

ProstituzioneDopo essere stato sconfitto sulla trascrizione delle nozze gay (oltretutto con un recente pronunciamento della Cassazione, di cui parleremo domani), il sindaco di Roma Ignazio Marino  è incappato nel favoreggiamento della prostituzione. Lo ha detto il prefetto di Roma, Pecoraro Scanio: «Non c’è dubbio che decidere di concentrare le prostitute in un’area più o meno protetta, piuttosto che in un’altra, fa scattare l’accusa di favoreggiamento. Semplicemente non si può fare, lo Stato italiano vieta lo sfruttamento delle donne e il favoreggiamento della prostituzione, sono entrambi un reato».

Il prefetto si riferisce all’annuncio di Marino, appoggiato dagli estremisti di SEL, di creare un quartiere a “luci rosse” tollerando solo in esso la prostituzione, punendola invece nel resto della città. Una sorta di valvola di sfogo dove tollerare la schiavitù sulle donne. Si, perché la prostituzione -volontaria o meno- è sempre una mercificazione del corpo e non stupisce affatto che il sedicente cattolico Ignazio Marino non sia contrario (seppur in alcune zone), d’altra parte approva anche l’affitto dell’utero delle donne usato per sfornare figli alle coppie omosessuali (e non), un’altra forma di sfruttamento femminile. Forza Italia ha presentato una denuncia contro il sindaco proprio per favoreggiamento della prostituzione.

Ad opporsi all’idea anche l’Osservatore Romano tramite suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata a fianco delle prostitute. Ma anche il quotidiano comunista “Il Manifesto” tramite la femminista Lea Melandri, la quale ha spiegato che la prostituzione, scelta volontariamente o no, non è affatto «un lavoro come un altro» ma è «un residuo di una condizione antica di schiavitù». Contrario il fronte del “no” anche nel Partito Democratico, le cui deputate hanno parlato di «tratta delle donne», lo stesso ha scritto Dacia Maraini sul “Corriere“: «Ma quanti sanno che ormai non si tratta più di donne adulte e libere che vendono autonomamente il proprio corpo, cosa lecita nel nostro Paese, ma sempre più di donne soggette a tratte internazionali, nuove schiave che vengono trattate peggio degli animali da macello?».

Sia Marino, che quanti vogliono legalizzare la prostituzione nelle città italiane, cadono nell’errore di considerarla una professione «come tutte le altre», per cui è doveroso che chi la pratica paghi le tasse e il suo sia riconosciuto come un lavoro socialmente utile. A questi ha risposto Stefania, una prostituta di nazionalità rumena: «Con la zona rossa si laveranno la coscienza e ci lasceranno ancora più sole, in balia dei clienti e dei criminali che ci sfruttano. Ci confineranno in un ghetto, lontano dalle loro finestre e così, non vedendoci più, ci dimenticheranno. Per favore ricordatevi sempre che non siamo prostitute, ma schiave. Noi non abbiamo scelto questa vita, siamo state ingannate. A me che non volevo prostituirmi e che due anni fa ero venuta a Roma con la promessa di un lavoro da badante e la prospettiva di mandare soldi a casa alla mia poverissima famiglia, i miei due aguzzini rumeni hanno strappato l’orecchio destro per punizione. Ma ora sono libera e dico alle altre ragazze di fare come me e trovare la forza di denunciare». La ragazza è stata soccorsa e salvata dalla comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, che alle autorità diceva: «Combattete con più decisione questo crimine, che a nulla a che fare con il lavoro!».

E’ proprio questa comunità, che dagli anni Ottanta ha salvato dallo sfruttamento della prostituzione oltre 9000 ragazze, a combattere ogni idea di legalizzazione di questa schiavitù: «Non dobbiamo essere ipocriti», ha spiegato don Aldo Bonaiuto, uno dei collaboratori più stretti del beato Oreste Benzi. «In Italia la prostituzione non è vietata, sono vietati lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione. Questo significa che chi parla di legalizzazione vuole qualcosa in più». L’iniziativa di Marino «protegge i clienti, che non vengono multati, che sanno di poter andare con le prostitute senza essere disturbati. E’ una regressione civile e culturale, non solo morale.

Una strada concreta potrebbe essere quella indicata dall’Unione Europea che ha preso come modello i Paesi del Nord Europa dove viene punito severamente il cliente, così disincentivando la domanda cala anche l’offerta. Non è invece una soluzione quella della riapertura delle case chiuse: «Sarebbe come dire che bisogna comunque avere carne umana a disposizione per essere comprata», ha proseguito don Aldo. «E’ una questione di civiltà. All’aperto o al chiuso si tratterrebbe sempre di ghetti e per noi è incivile che ci possano essere persone da usare per gli sfoghi o per le perversioni di altri. E per favore, evitiamo anche frasi fatte come “la prostituzione c’è sempre stata”. Ma che significa? Il fenomeno di oggi non è lo stesso di 20, 50 o mille anni fa. Ci sarà sempre ma la tratta di esseri umani come quella di oggi non ha nulla a che fare con il passato».

Quasi contemporaneamente all’annuncio del comune di Roma, guarda un po’ la coincidenza, Papa Francesco ha voluto «richiamare l’attenzione, in questo contesto, sulla dolorosa situazione di tante donne povere, costrette a vivere in condizioni di pericolo, di sfruttamento, relegate ai margini delle società e rese vittime di una cultura dello scarto».

La redazione

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69 commenti a «Marino ricordati che noi siamo schiave, non esistono le prostitute»

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  1. Marino, tu che hai una figlia, come fai a non vedere in quelle donne altre tue figlie?
    Ti basta spostarle dove non si possono vedere i soprusi a cui sono sottoposte?

  2. Fabrizia ha detto

    Che sollievo leggere un articolo come questo. Finalmente! Ho commentato spesso e volentieri articoli del Corriere sulla prostituzione: la mia voce annegava nel mare di quelli che sostenevano che la prostituzione è un lavoro come un altro, che è la professione più antica del mondo, che non si deve impedire alle donne di esercitarla liberamente, che ha una funzione sociale e via elogiando. Ancora una volta la Chiesa Cattolica è la strenua alleata delle donne. Come ragazza prima e come donna poi non ho mai capito come si possa anche solo concepire che possa essere giustificabile la mercificazione del corpo della donna. La sola idea che si possa pensare di riaprire le case chiuse mi offende. Come mi offendono i paesi cosiddetti progrediti dove la prostituzione è inquadrata, regolamentata, tassata. La prostituzione va proibita. Punto e basta. Quando se ne scopre un caso, va punito il cliente come già si fa in Svezia, Islanda e Norvegia. La prostituzione è contro la dignità della donna. È anche contro la dignità dell’uomo ma lascio volentieri agli uomini il compito di dirlo. Non è una cosa minore, un vizietto innocente, uno sfogo necessario: è una totale mancanza di rispetto per la donna. E, ripeto, anche per l’uomo. Una volta di più, la Chiesa Cattolica è la mia casa e il mio baluardo.

    • Emanuele ha detto in risposta a Fabrizia

      …Brava! Alzate la voce voi donne! Basta con questo maschilismo spesso coperto di finte conquiste per la donna (libertà, autodeterminazione, emancipazione, etc.). La prostituzione e la pornografia sono uno schifo e ora che lo diciate soprattutto voi donne.

      • Fabrizia ha detto in risposta a Emanuele

        Caro Emanuele, credo sia molto più forte la protesta se parte da voi uomini. Tanti uomini sembrano considerare un loro diritto pagare una donna per averne un servizio. Le cose possono cambiare se voi uomini dite alto e forte che quelli che vanno a prostitute sono dei poveracci.

        • Emanuele ha detto in risposta a Fabrizia

          Hai ragione… mi riferivo però al fatto che importante che siate voi donne a dire che non esistono prostitute-per-scelta. La prostituzione è sempre una sconfitta della donna, un cedere all’ottica maschilista egoista. Ottica che di fatto sentiamo spesso dai media anche per le violenze: se l’è cercata, ha provocato, in fondo in fondo gli piaciuto anche a lei…

          E cos’altro è la prostituzione se non una violenza? un abuso che si cerca di mitigare col denaro? …ci sono cose che non si comprano né si vendono. Non mi riferisco tanto al corpo, ma alla dignità.

          Comunque sì, dobbiamo noi uomini gridare che chi va a prostitute è un delinquente, un vile, un perdente.

    • gladio ha detto in risposta a Fabrizia

      Vorrei proprio vedere, cara Fabrizia, tutti questi ipocriti che pubblicamente, in video ,in voce e in penna, si fanno un gran vanto della propria apertura mentale sostenendo che la prostituzione è ” un lavoro come un altro ” con in più il valore aggiunto della nobile ” funzione sociale ” se, ad esercitare tale professione fosse ,ad esempio, una loro figlia ( con tanto di fila di clienti davanti all’ uscio dell’ appartamento ) avrebbero ancora la voglia ( e la forza ) di fare certe affermazioni.

  3. Ubi Deus ibi pax ha detto

    Che sia una libera scelta o una costrizione, che soluzione sarebbe allontanare il problema?!

    È chiaro che ciò rallegrerebbe i facoltosi abitanti dell’EUR, stanchi di vedere quel triste spettacolo quasi ogni sera, e stanchi di ritrovarsi fazzoletti e preservativi usati per terra la mattina, accanto alle loro macchine.

    Ma a parte i liberi professionisti e i dirigenti dell’EUR, cui prodest?

  4. Emanuele ha detto

    …leggere le motivazioni che porterebbero a queste zone rosse o alle case chiuse mi provoca un sentimento di pietà misto a timore (come diceva San Giuda).

    1. La prostituzione c’è sempre stata: Geniale! Anche la schiavitù, i furti, gli omicidi, la pedofilia ci sono sempre stati, allora legalizziamo tutto. Infatti, non potendoli reprimere completamente, meglio imbrigliarli in lacciuli giuridici… ragionamento del resto usato con l’aborto clandestiono: per combatterlo lo si legalizza…

    2. L’importante è pagare le tasse: ancora più geniale! Perché, si sa, una cosa è giusta o sbagliata in base alla tassazione… Allora imponiamo l’IVA sul pizzo mafioso (spesso pagato “volontariamente” da imprenditori e negozianti!) e tutto va a posto.

  5. Emanuele ha detto

    Poi, vorrei chiedere a Marino cosa pensa di fare con la prostituzione minorile. In Italia si stimano oltre 3.000 minorenni costrette alla prostituzione… Roma, putroppo, è ai primi posti (lo denunciò molto chiaramente anche Maurizio Costanzo già diversi anni fa).

    Cosa pensa di fare? Aprire delle porno-scuole serali? Fare di corsi di formazione per avviare bene queste ragazze al lavoro di strada, magari con prove pratiche? …serviranno ovviamente volontari maschi per le esercitazioni. Istituire nelle scuole zone rosse dove le ragazzine possono “esercitare” in modo controllato?

    …Scusate il tono ironico, ma questa proposta mi fa veramente bollire il sangue… Invece di difendere le schiave, le si voglio ancor più ghettizzare… poi sì, a parole, grandi programmi di protezione, tutela, etc. poi, dopo il primo anno mancheranno i fondi, gli operatori, etc. Così, la zona rossa rimane con il suo carico di corpi depredati e le tutele restaranno solo sulla carta…

    • gladio ha detto in risposta a Emanuele

      Cosiderando poi la professionalità con cui opera il personale preposto alla gestione dei programmi di protezione e tutela del minore…

      Ne è un illuminante esempio il famoso caso ” Ruby ” in cui una ragazzina avviata su una cattiva strada viene affidata nientepopodimenochè alle cure della signorina Minetti consigliere regionale Nicole.
      Il che è tutto dire…

      • Emanuele ha detto in risposta a gladio

        E sbattuta in prima pagina esaltandone le doti da meretrice di lunga data… ma qualcuno l’ha considerata come vittima? Come minore sfruttata? No! Anzi addirittura è stata sfruttara miseramente per scopi politici, cercando di infangare il più possibile la sua reputazione per incastrare Berlusconi (il Fatto e Repubblica in prima linea).

    • Giustiniano ha detto in risposta a Emanuele

      La prostituzione minorile è un grave delitto in Italia, a parte ovviamente per chi si chiama Berlusconi o Mussolini (marito) e non manchi ai Family Day.

      • Panthom ha detto in risposta a Giustiniano

        Battuta fuori luogo e inutilmente provocatoria. Devo ricordare la connivenza decennale dell’associazionismo Lgbt con i pedofili di Nambla?

  6. Sophie ha detto

    Una volta vidi un video che raccoglieva le testimonianze di ex prostitute e pornodive. Una tenerezza infinita…. pentite in lacrime. Se ritrovo il filmato lo posto.

  7. Saverio ha detto

    Da un punto di vista laico sarei favorevole all istituzione delle case chiuse , si eviterebbero così malattie come Hiv , Hcv , Hpv , Gonorrea , Clamidia ecc…. in quanto le prostitute sarebbero conrtrollate giornalmente da un medico (vedasi Olanda) .
    Se stato e Chiesa devono essere separate , non può la religione impedire a chi cattolico non è di usufruire della prostituzione .

    PS : io non vado a prostitute , non condanno però chi lo fa (ognuno è padrone della propria vita) .

    • gladio ha detto in risposta a Saverio

      Infatti chi persegue con maggior tenacia ed efficienza il ” cliente ” tramite pesanti sanzioni penali sono proprio alcuni degli Stati più laici e ” tolleranti ” del mondo, come la Svezia , che oltretutto non è nemmeno un paese cattolico.

      • Saverio ha detto in risposta a gladio

        Giusto perseguirla quando si tratta di sfruttamento in stato di schiavitù , io sono Cattolico , però questo per me è un discorso che deve essere posto al di fuori della religione , spero che la gente utilizzi il buon senso (ad esempio non alimentando lo sfruttamento di coloro che con l inganno vengono messe sulla strada, ecco perchè sarei favorevole alla Red Light street) .

    • Fabrizia ha detto in risposta a Saverio

      Caro Saverio, io sarei contro la prostituzione anche se non fossi cattolica. La Svezia non è cattolica. Nemmeno l’Islanda. Nemmeno la Norvegia. Non sono paesi cattolici eppure proibiscono la prostituzione e , se del caso, sanzionano il cliente, MAI la prostituta. In questi paesi si ritiene infatti che la prostituzione sia una violenza dell’uomo sulla donna, uno sfruttamento sempre e comunque dell’uno sull’altra.A quanto pare non ragionano in termini di salute, di malattie tipo gonorrea o clamidia o altro. Non sono svedese, norvegese o islandese…ma la penso esattamente come loro.

      • Saverio ha detto in risposta a Fabrizia

        Concordo al 90 % con te .

        • Fabrizia ha detto in risposta a Saverio

          Io come donna mi sento profondamente umiliata che si possa pensare di mettere donne come me a vendersi in appositi quartieri. Mi sento mortificata che ci siano uomini che pensano di potere comperare il sesso di donne come me. Mi sento scoraggiata quando sento che ci sono uomini che propongono di comperarsi le donne in posti più sicuri, controllati e sorvegliati. Mi sento umiliata e mortificata come donna . E mi vergogno molto e sono avvilita per gli uomini.

    • Laura ha detto in risposta a Saverio

      Le case chiuse è sempre una ghettizzazione di donne che mercificano la carne del loro corpo con sconosciuti in calore in cambio di un po’ denaro. Da donna la trovo una cosa umiliante e indegna di una società civile e come cittadina, e come cattolica, farò di tutto per impedire anche la prostituzione legale e a chi non è cattolico di usufruire a pagamento della carne e dei corpi di altre donne.

      La frase “ognuno è padrone della propria vita” è un inno all’ideologia libertaria che viene contraddetto dalla realtà: tu non puoi andare a prostitute liberamente, tu non puoi mettere a repentaglio la vita guidando senza cinture di sicurezza, tu non puoi costruire la tua casa come vuoi tu, tu non puoi vendere o donare organi del tuo corpo agli altri, tu non puoi fare una marea di cose con il tuo corpo e con la tua vita. Perché la vita non è nostra, è troppo importante per essere nostra, la vita è indisponibile.

      • Emanuele ha detto in risposta a Laura

        …perché concetti così chiari e limpidi fanno tanto fatica ad entrare nella zucca delle persone? È proprio vero non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

      • Saverio ha detto in risposta a Laura

        Non mi oppongo al tuo pensiero , giustamente ognuno fa ciò che crede.

        • Laura ha detto in risposta a Saverio

          Ognuno fa ciò che crede perché è dotato di coscienza e di libero arbitrio, ma ci sono delle conseguenze ad ogni azione che fa. Legalizzare la prostituzione si può fare perché siamo dotati di libero arbitrio, ma è schiavizzazione della donna. Come vedi il fare “ciò che si crede” non sempre significa “fare ciò che è giusto fare”.

    • Emanuele ha detto in risposta a Saverio

      Clamidia? Hpv? …spero tu scherzi. Ti pare questo il vero problema della prostituzione? Migliaia di donne comprate, vendute, strappate alle loro famiglie spesso ancora bambine, umiliate, abusate, ridotte ad oggetti, frequentemente in mano a squilibrati depravati… Dall’altro lato milioni di clienti, abbrutiti, senza nessun rispetto per gli esseri umani che hanno davanti, pronti a comprare col denaro sottomissione, silenzio, umiliazione, educati a vedere nelle donne solo fori dove infilare i loro membri, uomini che diventano più simili a scimmie in preda a pulsioni primordiali, uomini che dovrebbero stare al TSO per gravi disturbi comportamentali che invece vengano premiati con i bordelli di lusso…

      Tu davvero pensi che il male sociale siano le infezioni e le malattie veneree?

      Siamo come in presenza di un malato di tumore e ci preoccupiamo di cercare un cerotto perché ha un dito graffiato invece di curalo… Del resto il graffio si vede, il tumore no…

  8. Giustiniano ha detto

    Mi sembra sbagliatissimo accomunare le donne che sono obbligate con la forza a prostituirsi con quelle che lo fanno per libera scelta.

    • Laura ha detto in risposta a Giustiniano

      Non è mai libera scelta, è sempre bisogno di soldi e lo Stato non può accettare che una cittadina umili se stessa per bisogno di denaro, occorrono politiche diverse non favorire l’auto-umiliazione delle donne.

      • Giustiniano ha detto in risposta a Laura

        Per chi lo fa consapevolmente e liberamente è un lavoro come gli altri.

        • Sophie ha detto in risposta a Giustiniano

          Non mi pare un lavoro come gli altri usare il proprio corpo a mo di sfogatoio per qualche maiale bavoso.

        • Laura ha detto in risposta a Giustiniano

          E aggiungo che non è nemmeno libertà, nessuna donna lo farebbe se non avesse bisogno di denaro.

          • Giustiniano ha detto in risposta a Laura

            Nessun uomo andrebbe a lavorare in miniera se non avesse bisogno di denaro, eppure nessuno si sogna di dire che il lavoro del minatore sia avvilente.

            • Laura ha detto in risposta a Giustiniano

              Andare a lavorare in miniera non è contrario alla dignità della persona e non è mercificare la propria intimità, paragonare i minatori a chi è costretta a subire la penetrazione di se stesse da parte di sconosciuti bavosi per avere dei soldi è una doppia offesa. Alle donne e ai minatori.

        • FREEZER75 ha detto in risposta a Giustiniano

          Certamente Giustiniano,

          La realtà numericamente però pende decisamente dalla parte della sfruttamento della donna e non di quelle che lo fanno di propria iniziativa

      • gladio ha detto in risposta a Laura

        Va detto però, Laura, che ci sono donne marce dentro, e non sono pochissime, che vendono il proprio corpo ( e la propria anima)non per ” bisogno ” di denaro ma per ” libidine ” di denaro, per poter vivere nello sfarzo e nel lusso e magari anche per avere accesso agli ambienti del “Potere”.
        Non generalizziamo, non sono proprio tutte povere schiave.

    • Fabrizia ha detto in risposta a Giustiniano

      Evidentemente, in Svezia, Norvegia e Islanda non la pensano come te. Pensano che la prostituzione non sia MAI una libera scelta, ma SEMPRE uno sfruttamento dell’uomo sulla donna. Infatti, in quei paesi la prostituzione è vietata e, casomai, sanzionano il cliente.

      • Giustiniano ha detto in risposta a Fabrizia

        Curioso che la Svezia diventi ora un paese civile, forse lo è anche quando prevede l’eutanasia e l’aborto?
        In ogni caso la legge svedese afferma chiaramente che punisce i clienti (la prostituzione in sè infatti non è illegale) perchè la prostituzione spesso non è sinonimo di “donna consenziente” (quindi non esclude che possa essere anche consenziente) ma poi dice che ogni tipo di prostituzione è una “violenza” di un genere sull’altro. E’ quindi una legge molto contradditoria e sembra che sia stata approvata per tagliare la testa al toro per arginare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. La contraddizione sta anche nel fatto che è legale in Svezia vendere servizi sessuali, ma è illegale comprarli. Immagina ad esempio se in Italia fosse legale vendere droghe (perchè appunto gli spacciatori lo potrebbero fare per necessità o perchè obbligati dai cartelli) ma sarebbe illegale l’acquisto o il consumo. Un controsenso unico dunque.

        Nei link di seguito puoi trovare uno studio esaustivo sul fenomeno e il punto di vista di una escort svedese, vedrai quindi che le cose non stanno esattamente come si pensa:

        https://www.regjeringen.no/globalassets/upload/kilde/jd/rap/2004/0034/ddd/pdfv/232216-purchasing_sexual_services_in_sweden_and_the_nederlands.pdf

        https://sensuellqkonsult.wordpress.com/2007/05/26/lies-about-sexwork-in-sweden/

        • Fabrizia ha detto in risposta a Giustiniano

          Caro Giustiniano, ho citato quei paesi perché fanno la cosa giusta, secondo me, sulla prostituzione. Tu la pensi diversamente, d’accordo. Visto che siamo in democrazia, ci conteremo. Per me, donna, la prostituzione rimane uno dei più incomprensibili e umilianti fenomeni per le donne e per gli uomini. Come si possa difendere lo sfruttamento di un sesso sull’altro ( e io sono donna, e mi sento direttamente chiamata in causa) non lo capisco. Come non capisco che ci siano uomini così squallidi da comperarsi un pezzo di donna da usare, neanche fosse una mercanzia. Ho una idea diversa della dignità di un uomo e di una donna per essere d’accordo con un tale suo svilimento.

          • Giustiniano ha detto in risposta a Fabrizia

            Guarda che io non sono un difensore della prostituzione e penso che nel 90% dei casi sia denigrante sia per chi la esercita che per chi la usufruisce, però mai mi sognerei di affermare che la schiavitù delle prostitute costrette con la forza sia in un qualche modo paragonabile alla scelta di chi la esercita coscientemente e liberamente. E’ poi dimmi: non è forse una forma di prostituzione quella di chi instaura un qualche tipo di relazione (matrimonio, rapporto sentimentale, amicizia, ecc) per interesse? Sotto questo punto di vista trovo più onesta quella signorina che ti dice: “sono 200 euro”, che qualsiasi altra persona che mantiene uan relazione con una persona dell’età di suo padre o di suo nonno e che guarda caso non è mai un operaio, ma un qualcuno possiede un patrimonio consistente. Di questi casi ce ne sono a bizzeffe, tra politici (i quali spesso si dichiarano convinti cattolici), imprenditori, personalità del mondo intellettuale, dello spettacolo, sportivo o quant’altro. Lasciamo quindi in pace le prostitute e se vogliamo denunciare l’ipocrisia cominciamo magari dalla nostra società perbenista e bigotta a cui piace con tanta disinvoltura puntare il dito contro gli anelli deboli, in questo caso la prostituzione di strada, e così evitare di guardarsi allo specchio.

            • Laura ha detto in risposta a Giustiniano

              Non c’è nessuna donna che esercita la prostituzione liberamente, nessuna donna sceglierebbe di violare la propria dignità se non fosse per denaro. Sono donne prigioniere o degli uomini o del denaro, certamente non libere. Tu confondi il libero arbitrio con la libertà, è un errore ingenuo.

              • Giustiniano ha detto in risposta a Laura

                Nessuna donna esercita la prostituzione liberamente? sei sicura? E il link che ho messo della escort che spiega le sue ragioni? Mettiti il cuore in pace: una prostituta che fa il proprio lavoro liberamente non è prigioniera di nessun uomo e non è più prigioniera del denaro di qualsiasi altra categoria di lavoratori.

                • Laura ha detto in risposta a Giustiniano

                  Nessun’altra categoria di lavoratori è costretta a essere violata nell’intimità per bisogno di denaro, non mi stupisce che tu sia un uomo e non riesca a capirlo. O forse ti fa semplicemente comodo pagare delle poverette per soddisfare i tuoi sfoghi, è un’ipotesi ovviamente.

            • FREEZER75 ha detto in risposta a Giustiniano

              Chissà perché eh Giustiniano, citiamo politici che “spesso” si dichiarano cattolici

              Non sarà semplicemente che questi uomini e queste donne, si comportano cosi perché lo desiderano e basta?

            • Fabrizia ha detto in risposta a Giustiniano

              Caro Giustiniano, d’accordo. Tu comincia pure a denunciare l’ipocrisia di politici e governanti vari. Io continuero’ a denunciare la prostituzione. Buon lavoro a entrambi.

            • FREEZER75 ha detto in risposta a Giustiniano

              Prima affermi che non sei un difensore della prostituzione:

              “Guarda che io non sono un difensore della prostituzione e penso che nel 90% dei casi sia denigrante sia per chi la esercita che per chi la usufruisce”

              Poi dici:

              “Lasciamo quindi in pace le prostitute e se vogliamo denunciare l’ipocrisia cominciamo magari dalla nostra società perbenista e bigotta a cui piace con tanta disinvoltura puntare il dito contro gli anelli deboli, in questo caso la prostituzione di strada, e così evitare di guardarsi allo specchio”

              A me la tua posizione pare più in aperto contrasto con una certa Frangia Politica con cui ce l’hai apertamente e a cui fai sempre riferimento, guarda caso l’articolo critica infatti il Sig. Marino che è un valido rappresentante della Sinistra

              I sostanza tu esci dal tema dell’articolo di cui sembra importarti poco, per esternare la tua critica ad un partito politico ed ai suoi Leader

              O.T.

  9. nicola ha detto

    L’equazione schiava-prostituta non convince. A meno che non si aggiunga ‘schiave del bisogno’ o del desiderio di una facile ascesa. La prostituzione è sempre esistita anche sotto forma di ‘cortigianeria’. Anche ai tempi di Gesù. E non mi risulta che nei Vangeli ci siano parole di condanna della prostituzione ma al più di misericordia. E non ci sono parole di condanna per i clienti delle prostitute. L’accanimento contro il fenomeno ha origini diverse, in un certo senso fa parte del ciarpame ideologico di tipo atlantico per ‘nobilitarlo'(il ciarpame ideologico). Che la prostituzione sia degradante sia per la prostituta che per chi vi ricorre è altra questione che non riguarda le religioni abramitiche e, probabilmente, neanche le altre religioni diffuse nel mondo. Riguarda solo la nuova religione dei veri papponi camuffati da persone per bene contro cui Gesù avrebbe pronunciato parole di fuoco.

    • Laura ha detto in risposta a nicola

      Sbaglio o in questo commento si sostiene che la prostituzione non sia degradante per la donna? Nei Vangeli non c’è nemmeno parola di condanna per la pena di morte, dunque che facciamo? O non c’è parola di condanna contro l’uso della droga…ma che ragionamenti sono???

    • Emanuele ha detto in risposta a nicola

      …ma di che parli?

      Perché citi i vangeli a vanvera? Sì Gesù dice all’adultera “nessuno ti condanna, non ti condanno neppure io” e aggiunge “va’ e non peccare più”. Ossia gli ordina (il verbo è all’imperativo) di smettere di prostituirsi…

      Invece tu vorresti pervertire queste parole per rendere più facile la prostituzione.

      Vergogna! Parla di quel che sai.

      • nicola ha detto in risposta a Emanuele

        Parlo di ciò di cui ho scritto. L’omicidio è condannato esplicitamente (V comandamento) la prostituzione no.
        La prostituzione è degradante ma non è peccato mortale. Lo hanno reso tale i bigotti del laicismo d’accatto.

        • Sophie ha detto in risposta a nicola

          “Non commettere adulterio”. Sesto comandamento.

          • nicola ha detto in risposta a Sophie

            Per secoli il sesto comandamento è stato ‘Non fornicare’, poi ò diventato ‘Non commettere atti impuri’, ora è ‘Non commettere adulterio’? ma non c’è già il nono comandamento?

            • Emanuele ha detto in risposta a nicola

              …vuoi il vecchio testamento?

              “Non vi sarà alcuna prostituta fra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figli d’Israele.” (Dt 23, 18)

        • Emanuele ha detto in risposta a nicola

          bigotti laicisti d’accato come San Paolo?

          «Sono ben note le opere della carne: fornicazione (pornèia), impurità (akatharsìa), dissolutezza (asèlgheia)…; riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Galati 5, 19-21)

    • Fabrizia ha detto in risposta a nicola

      Caro Nicola, il Signore ha anche detto, parlando agli ipocriti,:” Le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli”. Le prostitute. Non i clienti. Perché le prime sono state le vittime dei secondi.

  10. nicola ha detto

    Il sindaco Marino è uno dei tanti pasdaran del ciarpame ideologico atlantico. Uno dei tanti che si commuovono assai per gli omicidi di Parigi (comunque condannabili) ma che non spendono, non dico una lacrima ma, un pensiero per le miglia se non milioni di morti provocati dai suoi coaffiliati. E quando parla in TV diventa untore del nuovo morbo che investe l’occidente che passa sotto il nome di ‘nuovi diritti’.

    • Fabrizia ha detto in risposta a nicola

      E non dimentichiamo che Marino è stato buttato fuori per frode dall’università americana dove lavorava. Adesso fa il sindaco di Roma. Strano paese, il nostro.

  11. Li ha detto

    La prostituzione è una schiavitù, così come lo è il cinema porno.
    Non trovo giusto però che qualcheduno consideri solo le donne vittime di questa cosa: ci sono anche bambini: il MET ne ha scoperti addirittura da 0 a 3 anni finiti nel giro. Maschi e femmine.

    Mettiamoci poi coloro che ci finiscono per avere la droga. Terribile. Fare marchette per la dose!

    Aggiungiamo le donne che lo fanno perchè la crisi economica stritola la famiglia, e devono mettere in tavola qualcosa.

    La schiavitù in questione è alimentata dallo stato, vorrei che fosse chiaro questo. Politici. E nel mucchio fanno capo uomini e donne.

    E basta con il pensiero la prostituzione è solo femminile perchè non è così.

    Quante persone hanno gusti a dir poco discutibili dove vogliono solo maschi? Oddio, non saranno mica gay? Si dice mai che i gay non dichiarati alimentano anch’essi la prostituzione?

    Per non parlare di ninfomani e satiriaci. Beh, loro sono ben contenti di essere nel giro, e per questo stan messi proprio male: dipendenza sssuale. Come la droga.

    Politici! Al momento non è Berlusconi il più forte, ma gli altri non muovono un dito per debellare la piaga sociale. Corrotti e a braccetto con le mafie e la ndrangheta.

    La prostituzione è un giro di soldi, e poco importa di che sesso o età sono i “lavoranti”.

    Chissà perchè quando ne escono il più delle vittime trova Gesù, o se non riesce a sentirlo per la troppa disperazione finisce in tragedia.

  12. Saverio ha detto

    Ovviamente sono tutti punti di vista , io sono Cattolico (probabilmente adulto) e se qualcuno non cattolico voglia usufruire della prostituzione ben venga , purchè vengano pagate tasse e vengano offerte alle ragazze assistenza sanitaria . Il modello tedesco e quello olandese sono da copiare .

    • Li ha detto in risposta a Saverio

      Cioè dicendomi che il modello tedesco e olandese sono da copiare mi dici che sei comunque a favore della prostituzione.
      Far pagare le tasse a sta gente per il “lavoro” che svolge non risolve il problema. Non è che regolarizzandola si risolvono le situazioni tragiche: altre donne verranno spedite dai paesi del terzo mondo in giro per i continenti per il piacere di pervertiti. Altri bambini e uomini saranno coomunque dentro, perchè dietro le regole c’è sempre chi le infrange.

      La soluzione ideale sarebbe quella di sradicare totalmente la prostituzione. La castrazione (chimica non basta) per quelli che non riescono a resistere senza comportarsi come animali in calore.

      Nella Bibbia c’è tutto quello che serve da sapere su come l’animale uomo toppa di continuo. Una bella lettura per le bestie non fa male.
      Dio ce ne scampi dalla prostituzione!

    • Fabrizia ha detto in risposta a Saverio

      Caro Saverio, votero’ sempre contro la tua proposta. Non accetto infatti, io donna, che altre donne possano essere usate come sfogatoio o altro da uomini. Una donna non e’merce da comprare. Mai.

    • Fabrizia ha detto in risposta a Saverio

      Caro Saverio, perche’ la legge proibisce di vendere il proprio sangue? Perche’ proibisce di vendere un rene? Perche’ proibisce di vendere il midollo osseo? Perche’ l’essere umano o le sue parti non possono essere oggetto di compravendita. E perche’ dovrebbe essere lecito vendere il sesso di una donna? E se fosse lecito vendere il sesso di una donna, visto che ci sono tanti uomini che lo ritengono normale e che sono pronti a pagare per comprarselo, perche’ le donne ( tutte le donne) non si dovrebbero fare pagare? Le mogli, le innamorate, le compagne…perche’ dovrebbero rinunciare a una cosi’ normale fonte di reddito? Perche’ dovrebbero darvela gratis? Perche’ sono digiune di economia?

  13. Licurgo ha detto

    La prostituzione non è un lavoro come un altro perchè offre in vendita una delle attività e delle situazioni più intime dell’essere umano. Esistono anche persone che esercitano il mestiere senza costrizione e coercizione, ma evidentemente, se non vi è bisogno, vi è scarso rispetto del lato più profondo della propria persona.
    In pochi altri mestieri riscontro che si venda qualcosa di così intimo e privato per essenza come la sessualità.

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