Furio Colombo paragona la marcia pro life al terrorismo

Furio ColomboIl 12 maggio scorso si è svolta a Roma una colorata e festosa terza Marcia per la Vita a cui hanno partecipato 30mila persone, tantissime famiglie, giovani, bambini, credenti e non credenti, anziani e adulti, di destra e di sinistra. Tutti sono stati accolti a braccia aperte da papa Francesco che ha invitato tutti a partecipare alla raccolta firme “Uno di noi” per il riconoscimento pubblico dell’embrione.

Pochi giorni fa scrivevamo scandalizzati che a questa manifestazione non è arrivato nessun insulto, nessuna accusa di terrorismo, fondamentalismo, fanatismo ecc. Nessuno ha minacciato di buttare una bomba come invece è stato fatto per i manifestanti francesi contro il matrimonio omosessuale. Quasi quasi non c’è gusto…dobbiamo leggermente ricrederci: il “Corriere” ha lasciato carta bianca a Lea Melandri che si è sbizzarrita ad elencare tutto quello che dalla marcia pro life si sarebbe voluto dire ma non si è detto: le donne sono assassine snaturate, violenza contro le donne ecc. Cose già lette altri anni, prevedibili e retoriche.

Un altro rigurgito è arrivato dal Fatto Quotidiano dove Furio Colombo, da anni impresentabile membro della casta politica tra le file PD, ha risposto ad una lettera sulla marcia pro-life in modo davvero sorprendente. Il rosso Furetto scrive terrorizzato dalla manifestazione tanto da affermare, dopo aver cercato senza riuscirci di isolarla culturalmente (“destra post-fascista” ecc.), che la sua forza potrebbe «mettere con le spalle al muro» i politici che vogliono difendere la legge 194. Alla faccia dunque di chi sostiene che i numeri non sono ancora alti! Proprio sulla legge 194 dice che dovremmo essere grati ai Radicali, smentito immediatamente da Gianni Gennari il quale ricorda che la Bonino e i suoi allegri compagni nel Referendum (1981) ne chiesero l’abrogazione perché la volevano ancora più abortista, e furono sconfitti.

Dopo questa gaffe arriva il vero espluà: «fateci caso», spiega, la marcia pro life si è svolta «negli stessi giorni in cui il musicista turco Fazil Say è stato condannato a 10 mesi di prigione “per alcuni commenti giudicati offensivi sulla religione islamica, fatti via Twitter”. Un consiglio a colleghi giornalisti, commentatori e leghisti. Attenti a giudicare con sarcasmo eventi come questi nei Paesi islamici. Potreste incorrere, senza volerlo, in una critica alla marcia anti aborto. Molto rischiosa per qualunque carriera». In poche parole: criticare la marcia pro life sarebbe pericoloso per le carriere dei giornalisti, tanto quanto lo è criticare l’Islam sotto la dittatura islamica.

Questo signori è Furio Colombo, quello che il 17 aprile scorso ha accusato i cristiani di essere nientemeno che gli artefici dell’attentato alla maratona di Boston. Evidentemente un personaggio dall’accusa facile. Vogliamo ricordare che la “marcia per la vita” ha ricordato che, pur se depenalizzato, l’aborto resta una soppressione della vita di un innocente, la stessa legge non ne fa un “diritto”, ma enuncia addirittura il proposito di prevenirlo aiutando concretamente le donne ad accogliere la vita nascente. Il Furetto del Fatto, ovviamente quando avrà finito di godersi i 58mila euro di buonuscita appena ricevuti e pagati con il sudore da noi poveri cittadini, vuole aiutarci ad applicare interamente la legge 194?

Per chi vuole inviare la propria opinione a Furio Colombo: lettere@ilfattoquotidiano..it

La redazione

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24 commenti a Furio Colombo paragona la marcia pro life al terrorismo

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  1. Andrea. ha detto

    Perché non si paragona lui ai talebani? A me pare esserci, di matrice è identico.

  2. Giacomot ha detto

    È certo ! Ormai chi rispetta la vita è ritenuto un assassino ! E chi si fa esplodere tra 1000 persone è un santo ! Ovvio perchè non c’ho pensato prima :\ …

    • Andrea. ha detto in risposta a Giacomot

      Veramente è ritenuto un dittatore che non rispetta i diritti reclamati da quei portatori di libertà che sono femministe e scientisti 🙁 🙁 …

  3. Umberto P. ha detto

    Sopravvalutate la visibilità della manifestazione

  4. LG ha detto

    Colombo ha la “sindrome Mediolanum” …tutto intorno a te ! 🙂

  5. Sophie ha detto

    A proposito di marcia, il 22 Maggio si terrà il “Family day”.

  6. George P. ha detto

    (“Espluà” si scrive “exploit”)
    Bell’articolo!

  7. controinformato ha detto

    Furia cavallo pazzo?

  8. a-ateo ha detto

    nel caso di Furio Colombo, nomen omen…
    Firmiamo tutti per la vita, seguendo l’invito del Papa citato nell’articolo, smettiamo di essere maggioranza silenziosa e passiva, smettiamo di essere “cristiani da salotto”: più presenza sul web, più attività concreta…

  9. G.Michele ha detto

    … stiamo assistendo ad un vero esorcismo. Ogni volta che liberamente si esprime “qualcosa di Dio” o che in qualche modo sia in sintonia con i Vangeli succede il finimondo. Si assiste ad atteggiamenti ridicoli e perfettamente in linea con se stessi: lontani dalla Luce e immersi nel più inutile egocentrismo polveroso, torbido ed immerso nel più assurdo buio esistenziale dove la stessa intelligenza di cui sono stati dotati viene offesa e buttata al macero… che fa rima con becero.. Peccato. Continuiamo così, forza e coraggio…

  10. Lugh ha detto

    Eh già, uno come Colombo i terroristi non li può proprio vedere, nevero? Infatti i suoi amichetti comunisti sono famosi per il loro pacifismo.

  11. MarcoF ha detto

    Braccia rubate all’agricoltura!!!!!!

  12. manuzzo ha detto

    La cosa più squallida è che fa la vittima della dittature di altre religioni (messe insieme?) per far vedere che ha coraggio a muovere le accuse ai “neonazisti” pro-life. Cioè è come il bullo che pesta un bambino quindici chili più leggero e poi dice “si però lui gira col coltello in tasca, ci vuole fegato a menarlo”. Mi fa solo pietà….

  13. Giacomo ha detto

    Hai ragione Furio,hai ragione…ora però prendi le tue medicine,da bravo su!

  14. J.B. ha detto

    Continuate sì, continuate pure così cari del PD, e le prossime elezioni vi andranno benissimo! … sempre se il partito ci arriva tutto intero… XD

  15. daniele ha detto

    Leggevo uno dei commenti lasciati sul corriere sulla questione aborto:

    “Ascoltando le interviste rilasciate dai partecipanti alla “marcia per la vita” di domenica scorsa, ho avuto lo stesso pensiero di Lea Melandri. Il tono aggressivo, di condanna , di insulto fra le righe riservati alle donne che abortiscono non è meno violento degli atti (violenti) che quotidianamente subiscono molte donne. Ma, letti alcuni commenti, vorrei aggiungere un paio di considerazioni. Uno: l’aborto è ineliminabile; non tanto per l’evidenza che nei paesi dove è illegale sono molto più numerosi che dove è legale (per es la stima degli aborti nella cattolicissima Polonia è di 250.000/anno) ma per il semplice motivo che le gravidanze indesiderate non potranno mai essere del tutto escluse; la separazione fra desiderio sessuale e desiderio di un figlio è nei fatti, benchè a qualcuno non piaccia, ma non sempre i contraccettivi sono in uso, non sempre sono tollerati (esistono intolleranze soggettive e controindicazioni mediche) e soprattutto sono sempre a carico delle donne. Due: l’embrione non ha vita autonoma, per quanto umana, e il suo significato dipende dalla decisione della donna che lo porta in grembo, a seconda che voglia liberarsene o tutelarlo fino alla nascita di una figlia o di un figlio; non potrà dunque che essere lei a decidere e lo farà non tanto a partire dai suoi capricci o sulla base dei suoi egoismi, piuttosto assumendosi la responsabilità di dire si o no a quell’esperienza a partire dal momento che sta attraversando, dalle relazioni che ha, dal giudizio sulla propria capacità di diventare madre.”

    Primo: sul così detto tono aggressivo dei partecipanti alla marcia sulla vita che lascia il tempo che trova, perchè rimane esclusivamente una opinione della commentatrice all’articolo e non è sufragata dai fatti;

    Secondo: è vero che eliminando la 194 non si eliminerebbe l’aborto. Su questo sono d’accordo. Ma nemmeno con la 194 comunque si è eliminato l’aborto clandestino. Forse sarebbe il caso di applicarla realmente nella sua interezza che comprende tutta la parte relativa ai consultori cn l’obbiettivo di aiutare la madre ad accettare la gravidanza(cosa che viene regolarmente baipassata); meglio ancora sarebbe secondo me facilitare le adozioni facendo sì che una volta partorito il nascituro non riconosciuto dalla madre possa essere accolto in un’altra famiglia.

    Terzo: l’embrione dunque non ha vita autonoma e quindi dovrebbe essere la madre a decisere cosa sia. In base a cosa? Chi stabilisce cosa e chi? Quindi se un essere vivente per vivere ha bisogno del corpo della madre non può essere considerato tale se non è lei a decidere che sia tale??? Un pò nazista e razista come discorso! Se dunque io proseguissi con questo ragionamento, chi mi impedisce di estendere la questione al nascituro? Anche un neonato continua a dipendere al corpo della madre..se non altro per il latte materno. Comunque da solo non ha vita autonoma perchè dovrà essere sempre imboccato per mangiare..da solo non si nutre.

  16. Alfredo ha detto

    Gentile redazione, faccio solamente notare che la legge 194 fa dell’aborto un vero e proprio diritto, tanto che esso è praticamente libero entro i primi novanta giorni e del tutto gratuito. La parte preventiva della legge è tale solo sulla carta ed è di fatto inattuabile, primo perché il compito scaricato sugli operatori dei consultori è decisamente proibitivo, secondo perché essa si scontra con lo pseudo diritto all’autodeterminazione sancito dalla legge stessa. In poche parole, una donna può essere aiutata a recedere dall’insano atto di abortire se e solamente se ella lo vuole. In tal senso, noi non chiediamo “l’integrale applicazione della legge 194” ma la sua completa abrogazione, unica condizione che può essere ritenuta valida nell’ottica della difesa della vita innocente. Saluti

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