I versetti “imbarazzanti” della Bibbia: una buona risposta

Una delle numerose accuse al cristianesimo cattolico è senz’altro quella di prendere alla lettera alcune parti accettabili della Bibbia, chiedendo di contestualizzare in relazione all’epoca in cui furono scritte e alla mentalità allora diffusa, le parti oggi inaccettabili. Un esempio è il versetto 21, 9 del Levitico (“Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco.”) o i versetti 39 e 40 del capitolo 10 del libro di Giosuè (“La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re. Così Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di Israele.”).

L’accusa è ovviamente quella di ignorare, o fingendo di ignorare, che in tali versetti – a quel che i cristiani stessi sostengono – parla pur sempre il Dio in cui dicono di credere. Si tratta di un’accusa che giustamente Marco Beccaria, nel suo blog su Panorama, ha definito la cherry picking fallacy (letteralmente, la “fallacia del raccogliere ciliegie”, altresì detta “fallacia di evidenza incompleta”), sostenendo e tentando di dimostrare, però, che «questo argomento sia a sua volta fallace, almeno nei confronti del cattolicesimo».

Infatti il cattolicesimo, spiega Beccaria, «non è una “religione del Libro”», lo dice il Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 108: «La fede cristiana tuttavia non è una “religione del Libro”. Il cristianesimo è la religione della “Parola” di Dio, di una parola cioè che non è “una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente”. Perché le parole dei Libri Sacri non restino lettera morta, è necessario che Cristo, Parola eterna del Dio vivente, per mezzo dello Spirito Santo ci “apra la mente all’intelligenza delle Scritture” (Lc 24,45)». Il cristianesimo è un avvenimento, un’esperienza di vita nella comunità ecclesiale, e la Bibbia è -ha proseguito Beccaria- «il racconto, composito e articolato in una gran varietà di forme, di come questa esperienza si è svolta e sviluppata in una storia lunga più di tre millenni». Un cattolico non si approccia ad essa come un manuale da seguire pedissequamente, un libretto di istruzioni, un elenco di istanze etiche alle quali obbedire. Come invece sono tenuti a fare ebrei, sopratutto, e islamici.

Sempre proseguendo con le indicazioni della Chiesa, leggiamo che «nella Sacra Scrittura, Dio parla all’uomo alla maniera umana. Per una retta interpretazione della Scrittura, bisogna dunque ricercare con attenzione che cosa gli agiografi hanno veramente voluto affermare e che cosa è piaciuto a Dio manifestare con le loro parole […]. Si deve tener conto delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei “generi letterari” allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di raccontare, consueti nella loro epoca. “La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa nei testi in varia maniera storici o profetici, o poetici, o con altri generi di espressione». La Parola di Dio, dunque, va interpretata alla luce della Tradizione e della vita della Chiesa.

In molti ritengono che la Chiesa abbia iniziato ad “interpretare” la Sacra Scrittura soltanto in seguito allo scontro con la modernità (dopo Darwin, Copernico o Galileo), ma in realtà «chi conosca anche superficialmente un po’ di storia culturale della civiltà occidentale sa che le cose non stanno così e che l’idea che la Sacra Scrittura vada interpretata su più livelli, con strumenti culturalmente raffinati e anche al di là della mera ricezione letterale è antica come il cristianesimo stesso», ha commentato Beccaria. Origene di Alessandria, ad esempio, all’inizio del III secolo dopo Cristo spiega come la Sacra Scrittura possa e debba essere interpretata allegoricamente, in relazione al fatto che i suoi autori umani non sono meri strumenti inconsci, bensì contribuiscono alla nascita del testo biblico con le loro conoscenze e con il loro stile. Nei primi Concili ecumenici (Nicea, Costantinopoli, Efeso, Calcedonia), ancora, i dogmi fondamentali del cristianesimo – trinitario e cristologico – sono affermati mediando la rivelazione biblica in termini e concetti presi di peso dal contesto culturale greco (ousiaphysishypostasis). Anche Agostino, ha proseguito con gli esempi Beccaria, dopo la conversione ha superato  le sua difficoltà nei confronti del testo biblico ascoltando le prediche di Ambrogio, vescovo di Milano, il quale faceva largo uso dell’interpretazione allegorica e filosofica dell’Antico Testamento.

Fin dalle sue origini il pensiero cristiano «ha letto e interpretato la Bibbia come un racconto e una riflessione teologica stratificata, complessa, articolata, e perciò bisognosa del dispiegamento di tutti i mezzi culturali disponibili per decodificarne appieno il senso». La Chiesa ha sempre insistito nella necessità di abbinare sempre, come fonti della fede cristiana, Sacra Scrittura e Tradizione, cioè il testo sacro e la storia delle sue interpretazioni alla luce della fede e del Magistero della Chiesa.

Ovviamente alcune volte non è andata così, come mostra il noto “caso Galileo”, il cui errore –come ha affermato Giovanni Paolo II- «nel sostenere la centralità della terra fu quello di pensare che la nostra conoscenza della struttura del mondo fisico fosse, in certo qual modo, imposta dal senso letterale della S. Scrittura». Occorre dire che la posizione del cardinale Bellarmino, allora capo del Sant’Uffizio, era, in realtà, molto aperta. Innanzitutto fu disponibile ad accettare il copernicanesimo qualora fosse inteso non come una descrizione veridica della struttura fisica del cosmo ma come modello interpretativo della realtà, come di fatto sono le scoperte scientifiche. Inoltre, in una lettera nel 1615 a Paolo Antonio Foscarini, sostenitore del copernicanesimo, scrisse:  «quando ci fusse vera demonstratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel terzo cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, alhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicar le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che l’intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra.  Ma io non crederò che ci sia tal dimostratione, fin che non mi sia mostrata […].». Moltissimi studiosi “laici”, infatti, contestavano il copernicanesimo e tanti sacerdoti invece lo sostenevano (Copernico stesso), nessuna lotta dunque tra geocentrismo ed eliocentrismo come una lotta tra scienza e religione.

Le richieste della Chiesa, nelle veci di Bellarmino, «di non rinunciare troppo frettolosamente a un modello perfettamente conciliabile con la lettera del testo biblico traduce certamente una profonda preoccupazione pastorale, ma correttamente collocato in prospettiva storica non è affatto irragionevole», il capo del Sant’Uffizio invocava «invoca prove e maggiore chiarezza in un momento in cui la comunità scientifica era spaccata», lasciando comunque intendere che di fronte a una dimostrazione chiara occorrerà considerare meglio le Scritture «che paiono contrarie, e più tosto dire che l’intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra». Le cose precipitarono a causa di un conflitto personale tra Urbano VIII e Galileo, una rottura nel loro patto di fiducia, oltretutto il Papa era in quel periodo fortemente messo in discussione dalla Riforma protestante. In questo caso l’errore fu proprio quello di pendere maggiormente per la prudenza per evitare di contraddire un passo biblico sulla base di affermazioni ancora poco dimostrate, ma tuttavia «se Galileo fosse vissuto e avesse fatto le sue scoperte un paio di secoli prima forse avrebbe avuto un’altra accoglienza», ha commentato giustamente Beccaria.

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97 commenti a I versetti “imbarazzanti” della Bibbia: una buona risposta

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  1. massimo ha detto

    i versetti non sono ambigui..
    Esodo 35:2 “Chi lavora di sabato deve essere messo a morte”
    cosa c’e’ da interpretare?

    di fatto stiamo creando Dio a nostra immagine…
    siccome i versetti sono “scomodi” allora decido che non li ha detti dio.. i 10 comandamenti (i cabalisti dicono che non si chiamano cosi) sono abbastanza accettabili quindi decido che puo averli detti dio…

    su Galleo la chiesa ha espresso chiaramente un giudizio:
    “[…]Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica […]
    l’Emin.mo S. Card. Bellarmino ti ordinasse che tu dovessi omninamente lasciar detta opinione falsa, e ricusando tu di ciò fare, che dal Comissario di S. Off.io ti dovesse esser fatto precetto di lasciar la detta dotrina, e che non potessi insegnarla ad altri, né difenderla né trattarne[…]”

    perche volete ribaltare la storia?

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a massimo

      Quello citato è uno dei tanti versetti dell’Antico Testamento molto ambigui. Occorre sempre capire che Dio ha dovuto educare gli ebrei al monoteismo, li ha in qualche modo preparati come fa un padre con un figlio, anche in modo duro e severo, con minacce perché erano un popolo “di dura cervice”.
      Ovviamente nessuno è stato messo a morte per aver lavorato di sabato, come Isacco non è stato ucciso da Abramo nonostante l’ordine di Dio. Era una prova per testare la sua fedeltà.

      L’Antico Testamento è il rapporto educativo tra Dio e il popolo di Israele, dal quale siamo emersi tutti noi.

      • massimo ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        ma dove la vedi l’ambiguità? dal fatto che non ti piace perché palesemente assurdo?

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a massimo

          E’ assurdo caro Massimo perché tu lo vedi con gli occhi di oggi, seduto sulla sedia della tua cameretta il 16 novembre del 2012. Ma per questo ti invito a contestualizzare il tutto al momento in cui è stato detto quello che il versetto riporta. Occorre guardare questi passaggi complessi come il tentativo di Dio di educare la libertà di quel popolo che ha scelto per introdurre nel mondo l’uomo Cristo. E’ il padre che dice al figlio di “dura cervice”: “al mattino bisogna svegliarsi presto altrimenti ti punisco”, è un’educazione per il bene del figlio.

          Ti ripeto: nessuno è stato messo a morte perché ha lavorato di sabato, ma in questo modo apparentemente duro e grezzo Dio ha introdotto un giorno alla settimana in cui l’uomo ha imparato a riposare e dedicarsi a quel che è davvero importante, ovvero Dio. La domenica, per i cristiani, è appunto il giorno di lode a Dio, c’è la Messa infatti.

        • Alèudin ha detto in risposta a massimo

          Massimo la Bibbia è una storia, in cui noi tutti capiamo sempre meglio Dio, esattamente come la pedagogia, si cresce e si capisce sempre meglio.

          Inoltre Gesù ha frantumato qualsiasi regola, con i suoi “Avete inteso… ma io vi dico…” e infatti tutta la Bibbia deve essere illuminata dal Nazareno altrimenti non serve, lo ripeto, non serve per capire il Cristianesimo.

          Classico l’esempio delle Beatitudini
          http://www.laparola.net/testo.php?versioni%5B%5D=C.E.I.&riferimento=Matteo5
          in cui Gesù ribalta tutti i precetti fin lì seguiti, oppure le prescrizioni alimentari semplicemente cancellate dal suo:
          “Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo”

          • Manuzzo ha detto in risposta a Alèudin

            stavo per commentare, poi mi sono accorto dell’intervento di Alèudin. Mi devo limitare a quotare, fortunatamente , perché si dimostra ancora una volta come serva una lettura razionale di quella raccolta, altrimenti è meglio lasciar perderla.

    • Gab ha detto in risposta a massimo

      Se proprio vogliamo dirla tutta in assoluto la Bibbia non sbaglia neanche sul Sole. Infatti per chi non lo sapesse esistono i moti solari. Ora però sappiamo quale interpretazione fu data e, in particolare, quale idea generale era diffusa dell’universo. Galileo appariva allora come un anticonformista il quale, giustamente, fu processato. Giustamente perché il processo allora si giustificava sul fatto che non c’erano solide basi scientifiche per fare certe affermazioni (“proposizione assurda e falsa in filosofia”). Pur tuttavia la Chiesa rimase ben più aperta alla novità rispetto a ben altri pensatori che non erano certo uomini di Chiesa. Il dato sperimentale verificato era quello che ancora mancava per poter diffondere “tale dottrina”.

      Ritornando alla legge mosaica che tu citi, nel frattempo, è sceso sulla Terra il Figlio di Dio che chiarisce in modo definitivo il significato del Sabato. Esiste un libro che si chiama Vangelo. La legge mosaica era stata data in quanto necessaria perché si aveva a che fare con i “duri di cuore”. Una volta che il cuore è stato trasformato in carne la legge mosaica aveva terminato il suo compito. Ecco perché si dice che Cristo porta la legge a compimento. La Nuova Alleanza stabilisce i dettami definitivi a cui l’uomo deve attenersi fino alla fine dei tempi, se, ovviamente, desidera la salvezza.

    • Pino ha detto in risposta a massimo

      Gli atei dimostrano sempre, oltre alla malafede congenita, una notevole ignoranza. Galileo non venne accusato di eresia perchè sosteneva il sistema copernicano altrimenti avrebbero dovuto essere giudicati anche Copernico e prima di lui il Card. Nicolò Cusano ed il vescovo Nicolas Oresme che sostenevano la stessa cosa uno e due secoli prima. Non solo, anche gli astronomi gesuiti della Specola Vaticana erano sostenitori della teoria eliocentrica ma non vennero mai accusati di nulla. Galileo venne giudicato perchè sosteneva che occorresse correggere la Bibbia nel passo in cui Giosuè disse al sole di fermarsi. Egli disse “se il Sole è immobile non può essere fermato, occorre correggere”. Il Card. Bellarmino allora lo mandò a giudizio perchè la scienza non può modificare le Scritture, nessuno le può modificare ma solo interpretare. Era, quella di Galileo, una posizione eretica, in linea con quella protestante del libero esame.

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Pino

        Galileo non disse di correggere la bibbia, bensì quella di contestualizzarla. Siccome le esperienze scientifiche dimostrano qualcosa di diverso rispetto a un determinato fatto biblico, allora bisognava che si spiegasse il fatto di Giosué e il sole con la necessità di fare proclami davanti a un popolo ignorante, digiuno di scienza.

        • EquesFidus ha detto in risposta a Marco Comandè

          No, invece, Galileo voleva che venissero cambiate parole della Sacra Scrittura per accordarla alle sue osservazioni (che, per altro, non dimostrarono il sistema eliocentrico, che venne dimostrato solo da Foucaul nell’800), cosa ancor oggi giustamente ritenuta come molto grave se non blasfema.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Pino

        Sebbene non sia d’accordo con te sulla prima frase, che reputo una generalizzazione eccessiva e fuorviante, sono d’accordo con te sul resto.

        • Pino ha detto in risposta a EquesFidus

          scusa ma io mi attengo ai commenti fatti dal 99% degli atei che scrivono su questo sito, solo pochissimi sono persone intellettualmente oneste, delle autentiche mosche bianche.

  2. Xadren ha detto

    Non vorrei sbagliarmi, ma è possibile che il fraintendimento del Cristianesimo come “religione del Libro”, giustamente risolto nell’articolo, sia sorto a causa del principio di “Sola Scriptura” d’ambiente protestante?

    • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Xadren

      Secondo me il fraintendimento nasce anche da tanti cattolici che sono i primi, per ignoranza, ad interpretare alla lettera la Bibbia. Si legga ad esempio questo commento di Sophie. E non è la sola a ragionare così.

      Poi, come dice lei, nel mondo protestante questo fenomeno è molto più forte, basta vedere quel che combinano i creazionisti negli USA.

      • G.T. ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        Giulio non c’entra niente il commento di Sophie.
        Lei intendeva una diversa situazione. Infatti il darwinismo insegnato spesso è usato in modo propagandistico e non ha niente a che fare con la Scienza galileiana.

        • Giulio Quaresima ha detto in risposta a G.T.

          Io direi che un tantino c’entra: “Perchè uno deve essere costretto a dire che viene da una scimmia se crede in Dio e nella Genesi?”
          La frase è inequivocabile.

          • G.T. ha detto in risposta a Giulio Quaresima

            Ma l’uomo non discende dalla scimmia, eppoi esiste il diritto sacrosanto di astenersi all’ascolto di verità strumentalizzate e che niente hanno a che vedere con la Scienza e che il loro scopo è di natura anti-religiosa.

      • notimenowhere ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        A persone che prendono troppo alla lettera la Genesi potrebbe rispondere il Prof. Werner Arber.

        http://www.casinapioiv.va/content/accademia/it/academicians/ordinary/arber/contemplation.html

        • G.T. ha detto in risposta a notimenowhere

          In genere questi problemi ce l’hanno le religione “chiuse” culturalmente: ebraismo, islam, testimoni di Geova…
          Il cattolicesimo non a caso è diffuso in tutto il mondo, si adatta a tutte le realtà.

          • notimenowhere ha detto in risposta a G.T.

            Il problema è che spesso sono le persone ad essere “chiuse”.

            • G.T. ha detto in risposta a notimenowhere

              Sono proprio questi movimenti nati in contesti particolari ed in determinati posti a influenzare l’opinione dei credenti.
              Conosco un testimone di Geova e ti assicuro che c’entra la religione, ci ho parlato diverse volte e ha molte convinzioni integraliste: crede alla lettera eventi biblici, come la Creazione (compresi i 7 giorni), rifiuta la Scienza perché imperfetta, invece la Bibbia è perfetta (appunto religione del Libro), Cristo è morto su un palo (quindi rifiuta tutta la storiografia), il sangue è puro (quindi nessuna trasfusione è ammessa) ecc….

              • G.T. ha detto in risposta a G.T.

                http://attualissimo.it/testimone-di-geova-denuncia-i-dottori-per-avergli-salvato-la-vita/
                Quest’ultimo caso di cronaca dovrebbe far riflettere. Un testimone di Geova viene salvato da una trasfusione e denuncia il medico. Quello che mi ha colpito è il fatto che i laici hanno strumentalizzato la vicenda per chiedere il testamento biologico, ancora una volta, scordandosi invece delle convinzioni religiose integraliste infondate del paziente.

              • notimenowhere ha detto in risposta a G.T.

                Anche io ho un vecchio amico di infanzia che è diventato TdG.
                E conosco benissimo le loro posizioni.
                Tralaltro, purtroppo per lui, ha avuto una scolarizzazione molto carente e non ci si può fare discorsi molto “acculturati”. Come lui stesso ammette.

      • Pino ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        infatti, caro Quaresima, i creazionisti sono protestanti e quindi esercitano il libero esame delle Scritture, ognuno le interpreta come meglio crede. Da qui il caos.

      • enrico ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        @ Giulio Quaresma

        Perchè noi non discendiamo dalle scimmie.
        Abbiamo semmai progenitori comuni.
        Comunque la Chiesa afferma esservi un salto ontologico fra l’animale e l’uomo.
        Dunque effettivamente un cattolico afferma che non discendiamo meramente da progenitori comuni alle scimmie.

        Dunque?

        • Marco Comandè ha detto in risposta a enrico

          Neanche le scimmie discendono dalle scimmie? Ti rispondo io: discendono dai progenitori comuni.

          • Marco Comandè ha detto in risposta a Marco Comandè

            Questo per dimostrare come, ben lungi dall’essere una dottrina scientifica, l’anti-darwinismo deve aggrapparsi ai giochi di parole e ai doppi sensi. In ambito scientifico, la classificazione delle unità tassonomiche (e non spiego il significato della parola a chi pretende di sapere cosa sia la scienza: per tutti gli altri, basta fare una ricerca su internet) avviene in successione: i cladi, le famiglie, i generi, le specie… Scimmia in senso lato è un “ordine”: quello dei primati, poi esistono i sotto-ordini. Ma il linguaggio comune non usa il termine “primate”, bensì quello di scimmie. E così quando uno dice che l’uomo discende dalla scimmia lo si bolla per l’errore, e poi quando un altro dice che l’uomo è un primate lo si bolla perchè non tiene conto delle differenze!

            • enrico ha detto in risposta a Marco Comandè

              @ Marco Comandè

              Io non sono antidarwinista, Marco Comandè.
              A me non cambia nulla..
              Ma o ben l’uomo è una scimmia..dunque…discende dalle scimmie? O ben non è una scimmia..ma un primate e discenderà…non so come siano classificati i progenitori, francamente..

              Embè?

  3. G.T. ha detto

    Anche Gesù ha vissuto in prima persona il moralismo giudaico mosaico, ricordatevi la situazione di Maria Maddalena…

  4. Per chiunque volesse sentir suonare un’altra campana (specialmente in merito a Giobbe):

    http://puntididomanda.blogspot.it/2012/08/le-guerre-del-dio-disraele.html

  5. Max ha detto

    Credo comunque che bisognerebbe battere di piu’ sulla corretta interpretazione di questi passi “difficili” dell’Antico Testamento. Si capisce che essi non sono cosi’ terribili come sembrano, come mostra per esempio il sito indicato da 21th Century Scholastic qui sopra e, meglio ancora, se ti fai i tuoi corsi biblici. Ma letti fuori dal contesto – o fatti leggere fuori dal contesto – questi passaggi dell’Antico Testamento possono portare persone ad abbandonare la fede.

    • Lorenz ha detto in risposta a Max

      Sono pienamente d’accordo con lei Max. Al tempo stesso, al suo commento, aggiungerei che colui che si accosta alle Sacre Scritture lo debba fare sempre con umiltà, rispetto e voglia di conoscenza, cosa che molti non religiosi (come alcuni miei conoscenti) non fanno.

      A Sig. DI MARCO: scusi se le rispondo in altra sede, spero che riuscirà a leggere questo post. In merito alla Santità della Chiesa le cito un’estratto de “Introduzione al cristianesimo” dell’allora cardinale Joseph Ratzinger:
      “Nel Simbolo, la chiesa vien chiamata ‘santa’ non perché i suoi membri siano degli uomini collettivamente e individualmente santi, immuni dal peccato: questo pio sogno, che rispunta infallibilmente in ogni secolo, non trova assolutamente posto nel vigile mondo del nostro testo, per quanto esprima in maniera commovente un anelito dell’uomo, che non l’abbandonerà mai sinché un nuovo cielo e una nuova terra non sopravverranno a dargli realmente ciò che il tempo presente non gli concederà mai. […] la santità della chiesa consiste in quel potere di santificazione, che Dio esercita in essa malgrado la peccaminosità umana.”

      Le ricordo inoltre che il termine santo deriva dal latino “sanctus” part. perf. di sancio, che significa “sancire, rendere inviolabile”, nel senso che la santità consiste nel seguire una via diversa da quella comunemente intrapresa dal secolo.
      In tutto questo non mi pare ci sia un semplice “giro di parole” o contraddizioni come dice lei.

      Scusate il parziale OT.

    • Daphnos ha detto in risposta a Max

      Ciao Max, personalmente credo che se uno voglia perdere la fede possa accontentarsi di molto meno.

      • Max ha detto in risposta a Daphnos

        Non hai tutti i torti. Pero’ ti posso dire che l’interpretazione letterale di certi passaggi e’ “un’arma” che antireligiosi usano, mentre puo’ essere un ostacolo verso chi vorrebbe avvicinarsi alla Cristianita’. Per il resto, conoscere bene cio’ di cui stiamo parlando aiuta anche noi, no? 🙂

        Grazie Lorenz, ha ragione riguardo l’evitare di essere presuntuosi.

  6. Andrea ha detto

    Quest’articolo sarebbe di quelli che dovrebbero figurare permanentemente nella home-page di qualsiasi sito Cattolico, assieme a quello sull’Interpretazione Contestuale della Bibbia ed alle motivazioni laiche dietro alla Posizione Cristiano-Cattolica sulla Bio-Etica.

  7. controinformato ha detto

    «se Galileo fosse vissuto e avesse fatto le sue scoperte un paio di secoli prima forse avrebbe avuto un’altra accoglienza»

    Diciamo le cose come stanno: senza lo scisma protestante (perché si è trattato di scisma e non di riforma), tutto ‘sto casino non sarebbe successo!

  8. notimenowhere ha detto

    Se possibile vorrei chiarimenti su Matteo 5,17.

    Di quale “legge” si parla? Dei soli 10 comandamenti? O anche del resto?

    Grazie.

    • Daphnos ha detto in risposta a notimenowhere

      Gesù, all’inizio della sua predicazione, parla della Legge nel suo complesso, comandamenti e legge mosaica. Per inciso, approfittando anche della tua disponibilità, fa riferimento proprio all'”interpretazione” di tali regole.

  9. Michele Silvi ha detto

    Io ero convinto che Copernico fosse frate o qualcosa di simile, non sacerdote…
    Mi sbaglio?

  10. Daphnos ha detto

    Gentile redazione, se di esperimento si è parlato, devo dire che i pollici rossi avevano una funzione estremamente utile, visto che, per quanto ritenga lodevoli gli sforzi di Gab, Pino, Pastormerlo e Alèudin, ne’ Massimo, ne’ i suoi 14 amici si prenderanno la briga di uscire dai loro ritornelli, così facili e così appaganti.

    Questi non hanno alcuna voglia di discutere. Hanno già un modello, falso per giunta, per far passare tutto a loro vantaggio. In casi come questi, mettere il pollice giù, per me, non era un modo per evitare di rispondere: era una risposta. Una risposta chiara e semplice: studiate un po’, ci avete rotto. In questi frangenti (e solo in questi), quei pollici mi mancano.

    • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

      +1000000000

      • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

        Guarda, io li ammiro, ma sono giunto alla saturazione ormai. E’ una cosa sfibrante.

        Oltretutto, nessun fan di Massimo ha notato che se quell’ordine di Mosé fosse stato preso davvero alla lettera, Gesù e gli apostoli avrebbero dovuto essere uccisi tutti quasi all’inizio della predicazione, visto che mangiavano spighe di grano di sabato (cosa equivalente al lavoro).

        Su Galileo, vabbè, è un paradigma ormai…

  11. Chissenefrega ha detto

    Un conto è interpretare la bibbia, un altro manipolarne scientemente il testo per attutirne gli aspetti più aspri e meno accettabili dalla mentalità contemporanea, operazione che viene compiuta sistematicamente negli stessi documenti ufficiali del cattolicesimo. Se non ci credete, guardate qui:
    http://www.utopia.it/manipolazione1.htm
    Pino sopra diceva che Galileo fu giustamente condannato per aver detto che si doveva riscrivere la bibbia. E a questi cosa gli facciamo?

    • Michele Silvi ha detto in risposta a Chissenefrega

      Interessante, fin dove sono arrivato il testo più antico considerato era in latino.
      Come mai gli autori del sito non tentano una perfetta traduzione dalle lingue originali? Magari tirano fuori la versione definitiva (alla faccia di tutte quelle pluri-confessionali che da anni propongono traduzioni diverse per avvicinarsi di più al testo originale) e risolvono un enorme problema per tutti quanti.

    • Kosmo ha detto in risposta a Chissenefrega

      Non credo che tu sia tanto intelligente da aver studiato latino, greco e le lingue semitiche e che possa aver idea delle problematiche che si affrontano nel cercare di tradurre da queste.
      Non ci capiresti niente. Tienti i tuoi dubbi.

      • Michele Silvi ha detto in risposta a Kosmo

        Ma soprattutto, nel sito si ripete per CENTINAIA di volte la mistificazione secondo cui la Bibbia sarebbe scritta da Dio.
        Ritengo che dovrebbe essere assurdo in generale per qualsiasi cristiano, ma dato che così non è (a quanto pare), occorre ricordare forse che “il verbo” (o il logos, o la parola, o quel che vi pare potete pure chiamarle manipolazioni :P) si fece CARNE?

        Per quanto ami la Bibbia e la ritenga fondamentale, non bisogna dimenticare che senza Cristo, e se non in funzione di Cristo, la stessa Bibbia non è che un mucchio di carta (con tutto il valore storico-letterario che vogliamo dargli) senza valore alcuno.

        La mia esperienza mi dice che si crede in Cristo grazie alla testimonianza Sua e dei Suoi santi, non grazie ad un libro ritenuto sacro: è Cristo a rendere sacro quel libro, non il contrario. Se crediamo il contrario, la Bibbia è il nostro vitello… di carta. (come lo era al tempo di Cristo, non per niente lo uccisero proprio in nome di una certa sacralità… “Bestemmia…”)

      • Chissenefrega ha detto in risposta a Kosmo

        Veramente sono laureato in lettere classiche (con lode)- tesi in sanscrito – et si vis dehinc possumus latine loqui.

        • enrico ha detto in risposta a Chissenefrega

          @ Chissenefrega

          Forse lei sarà laureato in lettere classiche ma mastica l’ebraico?
          Lei ha proposto un sito ridicolo nella forma, stravagante nella sostanza.

          Vado casulamente alla pagina 8 dove si tratta del nome di Dio.

          Vedo che il sito, che lei propone, adirittura azzarda una lettura politeista nel termine Elohim, plurale di Eloah.
          Ora ci si aspetterebbe almeno una noticina sul fatto che il verbo barà è al singolare.
          Sicchè suonerebbe “Le potenze divine creò” e questo qualcosa dovrà pur dire.

          Capirà pure che chi ha collazionato il testo, proveniente, da quanto risulta dagli studi bibblici, da diverse tradizioni, avrebbe pure storto il naso se il testo non fosse stato più che chiaro, visto che quella lingua la parlava proprio.

          Sul fatto poi che il nome di Dio sia stato taciuto dai cristiani il sito è adirittura comico.
          Richiama giustamente la settanta, che sostituiva il tetragramma con Signore, dunque non si capisce bene cosa c’entrino i cristiani, tuttavia li incolpa comunque del supposto imbroglio, e tace il divieto assoluto nell’ebraismo di nominare il nome di Dio.

          Sono tesi che avevo ritrovato al massimo nei testimoni di Geova.
          Per quanto riguarda il termine Elohim, solo nei testi di Odifreddi, che però ignora che Elohim non è il plurale di El, ed usa un commentario del Bereshith, il Bereshit Rabbah e non il testo originale, e nei libri di Zacharia Sytchin ed Eric von Daeniken.

          Sbuggirdati da tutto il gotha che si occupa di traduzioni di testi nelle loro interpretazioni, vadano dai testi assiri alla Bibbia.

          Dunque?

        • enrico ha detto in risposta a Chissenefrega

          @ Chissenefrega

          Più leggo il sito tanto più resto basito.

          Veramente lei è laureato in lettere classiche e ci propina sta roba?

    • Pino ha detto in risposta a Chissenefrega

      scusa, ma tu dove leggi che io ho scritto che Galileo fu “giustamente condannato”? Ho scritto che è stato portato a giudizio. Galileo si rese conto della sua pretesa assurda e ritrattò. Venne condannato (si fa per dire) a recitare i Salmi una volta la settimana, incombenza che passò alla figlia suora. Fu poi pensionato ma a 70 anni, età veneranda e non facilmente raggiungibile a quei tempi, la cosa era anche comprensibile.

    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Chissenefrega

      Galieo fu condannato in quanto sosteneva la teoria eliocentrica, considerata dal sant’ufficio eretica. Non fu condannato giustamente, ma ingiustamente, non solo perché è ingiusto condannare un uomo per le sue opinioni scientifiche, ma anche perché Galileo aveva ragione.

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a Luigi Pavone

        L’ingiustizia è anche palese nella visione della bibbia. Per Galileo il testo non aveva rilevanza scientifica, per il clero la bibbia era fonte attendibile per qualunque scienza, anche se per accidens, diciamo così.

      • Pino ha detto in risposta a Luigi Pavone

        panzana, Pavone crede a tutte le favole laiciste al riguardo. Se Galileo è stato condannato perchè sosteneva la teoria eliocentrica perchè non è stato condannato Copernico, che tale teoria elaborò? Perchè, come ho già detto, non furono condannati il vescono di Lisieux Nicolas Oresme ed il Card. Nicolò Cusano che a metà del 1300 e a metà del 1400 rispettivamente, sostennero che era la Terra a ruotare attorno al Sole? Perchè non vennero condannati gli astronomi gesuiti che sostenevano la teoria copernicana? E come mai, se l’eliocentrismo era eretico, nel 1461, prima che Galileo nascesse, all’università cattolica di Salamanca si insegnavano sia la teoria tolemaica che quella copernicana? Pavone, Galileo non fu condannato (a cosa poi? alla recita dei salmi?) per le sue opinioni scientifiche ma per le sue posizioni teologiche che erano errate e che non gli competevano.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a Pino

          Prima di essere dichiarate eretiche molte altre cose immagino si insegnassero, finanche all’interno della chiesa. Occorre vedere non ciò che si insegnava prima, ma ciò che si insegnò dopo. Ma, in primis, occorre leggere i documenti, tra cui la sentenza di condanna, che non lascia spazio a interpretazioni.

          • Luigi Pavone ha detto in risposta a Luigi Pavone

            la sentenza di condanna di Galilei naturalmente.

          • Pino ha detto in risposta a Luigi Pavone

            si vede che non l’hai capita affatto, la condanna è correttissima, il sostenere la teoria eliocentrica senza prove, come chiedeva il Card. Bellarmino a Galileo, è proposizione falsa. Galileo insisteva, oltre a voler riscrivere la Bibbia, a voler insegnare la teoria eliocentrica come verità scientifica, senza dimostrare le sue affermazioni. La cosa divertente era che proprio lui è stato l’inventore della scienza moderna, sostenendo che ogni affermazione per essere vera deve essere provata sperimentalmente o mediante una dimostrazione matematica oppure con esperimenti ripetuti che danno sempre lo stesso risultato. Quando il Card. Bellarmino gli sollevò l’obiezione “se vuoi insegnare la teoria copernicana come verità scientifica lo devi dimostrare” Galileo si inalberò, contraddicendo la scienza sperimentale da lui inventata. Solo Newton dimostrò matematicamente la correttezza dell’intuizione di Copernico, non mi pare sia stato accusato di eresia. In questo caso la Chiesa dimostrò di avere una correttezza scientifica superiore a quella di Galileo.

          • Uomovivo ha detto in risposta a Luigi Pavone

            Occorre vedere non ciò che si insegnava prima, ma ciò che si insegnò dopo.

            Se davvero fosse stato considerato eretico l’eliocentrismo non sarebbe stato più discusso. Il che stride con la realtà dei fatti.
            Il caso è chiuso.

            • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

              Ciò che stride è la tua clamorosa sciocchezza! Infatti, non tutto ciò che è stato bollato come eretico non è stato più discusso. Le teorie di Bruno sono state bollate come eretiche, a tutt’oggi sono considerate eretiche, eppure si continuano a condurre studi su Bruno. Molti libri sono stati messi all’indice dalla chiesa, eppure continuano essere studiati.

              • Uomovivo ha detto in risposta a Luigi Pavone

                Gli studi su Giordano Bruno sono accademici e non certo per intentare, chessò, un processo di canonizzazione o perché analizzando le sue tesi e comprendendole più a fondo sembrino non proprio così eretiche.
                Dopo il caso Galilei hai forse visto un concilio o una bolla papale che decretava eretico l’eliocentrismo? Si? Allora mio caro ti occorre un upgrade, perché la scuola rossa degli anni ’70 è fallita.

                • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

                  Dopo il caso galilei le sue opere furono proibite, ostacolando il libero cammino della scienza. L’indice dei libri proibiti dalla chiesa è in modo imbarazzante sterminato e comprende scienziati, filosofi, letterati, poeti. Che la proibizione di leggere, studiare, commentare alcuni autori e libri non abbia arrestato il cammino della scienza, della filosofia, della letteratura, è un dato di fatto. Certo non si può dire che l’abbia favorito. Il carattere totalitario della cattolicismo è tale da comprendere tutto, filosofia, scienza, politica, svago, sport. Tutto deve essere informato alla fede e illuminato dalla dottrina della chiesa.

                  • enrico ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    @ Luigi Pavone

                    E però………. nonostante il quadretto a tinte fosche che lei tratteggia la scienza, o meglio il metodo scientifico, nasce nell’occidente cristiano e nello specifico cattolico.
                    La sua teoria appare bizzarra, ovvero che un sostrato, a suo modo di vedere, così poco favorevole produca accidentalmente il metodo scientifico.
                    Censura c’è sempre stata e sempre ci sarà, anche nel mondo d’oggi. Certe teorie politicamente corrette sono divulgate a quattro angoli del pianeta, mentre quelle contro la visione imperante sono silenziate.
                    Quindi?
                    Pensi alla campagna contro il nucleare nel nostro povero paese.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a enrico

                      nell’occidente cristiano o nell’occidente germanizzato? E’ il cristianesimo o il germanesimo la causa della scienza? O il colore della pelle? In fondo il metodo scientifico è nato tra i bianchi.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a enrico

                      Guardi che il richiamo alla razza non è casuale. Razzismo e ideologia hanno in comune molte cose.

                    • enrico ha detto in risposta a enrico

                      @ Luigi Pavone

                      Direi il cristianesimo.

                      Anche perchè non so quale sia la filosofia base del germanesimo che possa generare sostrato al metodo scientifico..o meglio essendo in buona parte io stesso di origine tedesca, conosco i miti di Yggdrasil, Odino o Wotan..come lei preferisce, Loge o loki etc etc, ma non mi pare che il germanesimo introduca il concetto anti panteistico di un creatore esterno alla creazione e dunque di una creazione creata.
                      Anzi mi pare proprio che nei miti norreni all’inizio vi era un caos di fuoco e ghiaccio.
                      Che dunque il caos sia il monogens.
                      Ergo gli Dei non sono creatori di un bel niente nella mitologia norrena.

                      Perchè vede per poter studiare l’universo vi è il bisogno che non sia governato da atti di volizione, e dunque che segua, in ogni luogo, determinate leggi che lo precedono, non che l’universo sia il monogens…

                      Dunque non capisco proprio il senso del suo intervento..

                      Amesso che l’intervento avesse senso, cosa non probabile ma non impossibile.

                      Magari me lo spiega il senso?

                  • Pino ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    Pavone, mi sembri finito nelle sabbie mobili, più ti agiti più affondi. Non sapendo ribattere alle argomentazioni logiche ti rifugi nei soliti attacchi ideologici contro il cristianesimo e la Chiesa “oscurantista”, panzane che non hanno nè capo nè coda. E’ la ridicola conclusione di chi non sa rispondere. A volte tacere è la cosa migliore.

                  • Uomovivo ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    Tutto deve essere informato alla fede e illuminato dalla dottrina della chiesa.

                    Esatto.
                    “Quaerere Deum” (Cercare Dio), prima regola dei monaci benedettini, è ciò che ha fatto sì che la vera espressione della vita concreta della Chiesa Cattolica possa essere racchiusa nel motto “Quidquid agunt homines, nostri farrago libelli est”.
                    Tutto ciò che fanno gli uomini, è materia nostra.

                    Dopo il caso galilei le sue opere furono proibite, ostacolando il libero cammino della scienza.

                    Nell’epoca di Galileo e in quelle seguenti in tutta Europa i libri di scienza circolavano liberamente. All’Indice non ci finiscono i libri sui moti dei corpi o quelli di geografia. Ci finiscono quei libri dove, per esempio, il fautore dell’eliocentrismo viene presentato come saggio, intelligente e bene informato, con l’astante molto spesso persuaso dalle sue ragioni, mentre chi propone il geocentrismo è ritratto come lento di comprendonio, spesso in errore e in qualche maniera idiota, lo si fa chiamare lo stupido Semplicio e in bocca sua si mettono le parole del Papa. Questo è ciò che fece Galileo, gigante della scienza tanto quanto sfrenatamente arrogante.
                    Saranno i nazisti a bruciare i volumi di “fisica ebraica”, i comunisti russi a imporre la scienza di stato sradicando la “genetica borghese”. E non credo che ci sia mai stato qualcuno che abbia invocato questi fatti per dimostrare l’incompatibilità tra politica e scienza.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

                      invece erano saggi e bene informati coloro che sostenevano il geocentrismo, cioè una teoria falsa. 😀

                      Per Bellarmino entrambe le teorie erano in grado di salvare i fenomeni. Per Bellarmino quindi, stante ai criteri puramente scientifici, entrambe le teorie potevano candidarsi alla verità.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

                      In realtà il geocentrismo aveva meno prove! Dalla sua il geocentrismo aveva la tradizione aristotelica e le autorità religiose. Nessuno si poneva il problema di dimostrarlo. D’altra parte, come poteva essere dimostrato se era falso?

                    • Uomovivo ha detto in risposta a Uomovivo

                      Luigi attenzione a non dare per scontato conoscenze che abbiamo acquisito solo successivamente. All’epoca del processo il sistema copernicano non arrivava a poter prevedere il moto dei pianeti bene quanto il geocentrico. Poi può essere utile ricordare che il Papa non pensava che il Sole fosse immobile, in quanto il suo sistema preferito era quello di Tycho Brahe – diciamo un sistema misto. Il fatto che Galileo lo sbeffeggiasse atrocemente nel suo scritto non fu d’aiuto.
                      Un vero peccato, per tutti.

                    • Uomovivo ha detto in risposta a Uomovivo

                      Il paradosso è che la Chiesa aveva ragione dal punto di vista scientifico (poiché Galileo veramente non aveva le prove concrete) ma aveva torto dal punto di vista teologico; mentre Galileo era teologicamente nel giusto (come confermato da Bellarmino) pur avendo impostato male la questione scientifica (risultato giusto ma, ironia della sorte, metodo errato). Il bello è che sia il punto di vista teologico di Galileo che la teoria copernicana avevano vasti consensi tra il clero e lo stesso Papa non vi era ostile. Se l’irruenza e il poco tatto di Galileo non avessero precipitato gli eventi, entro breve ( cioè non appena Keplero con le sue leggi avesse colmato gli evidenti buch” della teoria copernicana) ogni conflitto sarebbe stato risolto.
                      Le conseguenze, checché se ne dica, sono state minime dal punto di vista pratico ma enormi da quello, per così dire, mediatico. Ripeto, è doloroso pensare che si sarebbero potute evitare con un po’ di più di elasticità.

                    • Uomovivo ha detto in risposta a Uomovivo

                      invece erano saggi e bene informati coloro che sostenevano il geocentrismo, cioè una teoria falsa

                      Infatti la condizione alla pubblicazione della sua opera era proprio quella di presentare le due teorie senza prendere posizione. Questo Galileo lo accettò e lo sottoscrisse. Il fatto che invece nel Sidereus Nuncius quelle teorie che allo scienziato pisano non garbavano fossero sbeffeggiate, mettendo perdipiù in bocca ad un minus habens la posizione del Papa, fece traboccare il vaso.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

                      Mi vuoi dire che in faccende di così vasta portata a tal punto da interessare la dottrina e la salvezza delle anime la chiesa agisce sulla base del carattere collerico di questo o quel papa?

                      La teoria geocentrica era falsa e non aveva prove. Galileo non aveva prove schiacciati (questa verrà più tardi) ma aveva delle osservazioni astronomiche interessanti sul moto di altri pianeti. Non aveva la prova schiacciante, ma la prova schiacciante non l’avevano certo i tolemaici! NESSUNA PROVA. In assenza di prove schiaccianti entrambe le teorie potevano legittimamente presentarsi come vere. Galileo era convinto della sua teoria e in assenza di una prova schiacciante da parte dei sostenitori del geocentrismo poteva legittimamente presentare la sua teoria come vera.

                    • Uomovivo ha detto in risposta a Uomovivo

                      Mi vuoi dire che in faccende di così vasta portata a tal punto da interessare la dottrina e la salvezza delle anime la chiesa agisce sulla base del carattere collerico di questo o quel papa?

                      Non dovrebbe e infatti è un caso isolato. Ma purtroppo è successo e certamente la Chiesa riconosce la condanna esagerata che Galileo subì.

                      In ogni caso stai trascurando il contesto culturale che accettava in tutti i suoi aspetti la fisica aristotelica, quindi i fautori del geocentrismo non avevano bisogno di dare dimostrazioni. Ricorda che uno dei principali motivi per cui il sistema geocentrico ebbe tanto successo presso società astronomicamente molto evolute, e poi oppose tanta resistenza, è che, anche se nessuno lo dice più, funzionava. Funzionava davvero ed era semplice da gestire, al contrario di un modello eliocentrico (che uno dei più grandi matematici del ’900, Poincaré, ancora considerava come “non definito”, e aveva le sue buone ragioni); tuttora sarebbe ben possibile ragionare in termini geocentrici, dato che come sappiamo ora il moto degli astri è reciprocamente relativo, ovvero non esiste alcun punto di riferimento fisso che consenta di stabilire che è il sole (e non la terra, o venere, o alfa centauri) a stare fermo e il resto a girare intorno.
                      Per fare una battuta, se Giosuè dice “fermati, o sole” forse vuol dire che la sapeva molto più lunga di Galileo 🙂

                    • Michele Silvi ha detto in risposta a Uomovivo

                      Guardi, signor Pavone, che anche l’eliocentrismo è una teoria “falsa”, se vogliamo metterla su questo piano.
                      O per lei la scienza si è conclusa con Newton?

                    • enrico ha detto in risposta a Uomovivo

                      @ Pavone

                      Noi Pavone lei compie un errore

                      Senza prove schiaccianti una teoria si può proporre come ipotesi..non come vera.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Uomovivo

                      Infatti, ma i tolemaici non solo la presentavano come vera, ma si finì col farne una verità rivelata.

                    • enrico ha detto in risposta a Uomovivo

                      @ Luigi Pavone

                      Il sistema Tolemaico si basava sull’osservazione.
                      Come sempre accade un certo sistema viene considerato corretto.
                      Come sempre accade lo si può mettere in discussione ma bisogna portare prove..
                      Abbastanza normale…

              • enrico ha detto in risposta a Luigi Pavone

                @ Luigi Pavone

                Con eretico si intende una posizione di opposizione ad un dogma fissato dalla Chiesa.
                Il sistema geocentrico non è mai stato dogma di fede.
                C’è scritto formalmente eretica, in quanto contraria alle Scritture o meglio, all’interpretazione delle Scritture, nel famoso passo “fermati o Sole”
                Già cinquant’anni prima Bellarmino si poneva il problema che, dimostrata vera la teoria eliocentrica (prima c’era già stato Copernico)
                bisognava considerare, alla luce di questa verità scientifica, come correttamente interpretare le Scritture.
                Se legge la sentenza vedrà che il problema era che Galileo poneva la “dottrina” come vera, e non come ipotesi.
                Ma non aveva prove.
                Di modo che questa è la causa della condanna.
                Ragionevole nei fatti e nella forma.

              • Lorenz ha detto in risposta a Luigi Pavone

                Certo Sig. Pavone, non avevano le “dimostrazioni scientifiche” che il sistema aristotelico-tolemaico fosse “vero”, ma lei deve tenere conto di 2 cose:
                1)Il modello, pur essendo articolato per la presenza di molti epicicli, era
                molto efficace e preciso nella descrizione dei moti celesti e, sopratutto, consintiva di fare delle provisioni sugli spostamenti dei corpi celesti;
                2)La concezione di “dimostrazione scientifica” si stava affermando proprio in quegli anni. Nella mentalità dell’epoca era ancora radicato (in molti, ma non in tutti) il principio dell’ipse dixit, e di certo quella di Aristotele era un’autorità quasi incostestabile.

  12. notimenowhere ha detto

    Un’altra domanda se mi permettete.

    Qualcuno qui sa spiegarmi i motivi per cui fin dal Concilio di Tolosa, fino a tempi relativamente recenti, la Bibbia era inserita nell’Indice dei libri proibiti.

    Voglio anche capire proibire le traduzioni perchè queste se fatte male possono portare a incomprensioni. Quello che non capisco è la proibizione al semplice possesso da parte dei laici.

    A tal riguardo non mi convince neanche la spiegazione trovata su CattoliciRomani.com riguardo l’evitare che venisse male interpretata da uomini non appartenenti alla Chiesa o teologi. Non dimentichiamoci Lutero e Calvino.

    • enrico ha detto in risposta a notimenowhere

      @ notimnowhere

      Non qualunque Bibbia, ma determinate edizioni della stessa e le traduzioni in volgare.

    • Lorenz ha detto in risposta a notimenowhere

      Beh innanzitutto la Chiesa Cattolica ha sempre molto puntato sulla necessità dell’intermediazione del clero nello spiegare le Sacre Scritture, essendo la Bibbia
      un testo vario, articolato, scritto in epoche lontane e da persone che avevano una cultura diversa dalla nostra.
      Certo è anche che le gerarchie cattoliche avevano di fronte agli occhi una situazione problematica: dopo circa un secolo dalla “riforma” di Lutero, il mondo protestante, nel quale come sa incentivavano la lettura personale della Bibbia, si era frazionato in una miriade di tante piccole confessioni, tutte originate da una interpretazione della Bibbia fatta da persone culturalmente non sufficientemente preparate. Ciò doveva essere evitato, dal momento che non si poteva permettere che i fedeli si allontanassero dalla Verità. Per questo si preferiva evitare che i fedeli leggessero e/o possedessero una copia in Volgare della Bibbia (anche se non erano poi molti quelli che erano in grado di leggere) e si preferì piuttosto incentivare la lettura-insegnamento del Catechismo, redatto in quella stessa epoca, scritto in modo semplice, sintetico e comprensibile a tutti.

      Spero di averla aiutata, ma se ha dei dubbi chieda pure, spero di poterle dare altri chiarimenti.

      • Leon ha detto in risposta a Lorenz

        E questo fu un’errore tanto quanto fu un’errore trasformare la Bibbia in un testo scientifico.Galileo fu processato dai soliti esagetitati,che noi chiamiamo,fideisti.Ovvero chi si dava alla sola fede letterale della Bibbia,senza comprenderla,senza fare esegesi.Fra l’altro il caso Galilei non è l’unico problema che i fideisti generano.

        Fermati o sole:

        Significava più un’invocazione a “fermare il tempo”,è un’esclamazione poetica non di certo una teoria scientifica.

        Perche dunque non si interpreta alla lettera,perchè non sono FIDEISTA.

        Anche il Clero prima di far la fine dello scriba,dovrebbe interrogarsi su quelo che fa.

        • Leon ha detto in risposta a Leon

          Quindi lo dico papale papale:

          Il clero ha sbagliato.
          Non perchè qualcuno è del clero è automaticamente con la verità in mano.
          Il caso Galileo come altre cose serve a insegnarti l’umiltà che devi avere nei confronti delle altre persone.

          Fa lo scriba e sarai abassato.O non vorranno dirmi che Gesù Cristo non è stato chiaro,specie i “dottori della legge” e “i farisei.”L’ateggiamento intratenuto con Galileo e con le persone è un’ateggiamento da Fariseo,e il lievito stesso del fariseo,e arreca più danno quello che il resto.

          • Leon ha detto in risposta a Leon

            Mi domando infatti che necessità c’era di intendere il cristianesimo come un’asserto fisico:

            Dio mette a morte?
            “Scaglia la prima pietra”
            Non è lecito mettere a morte,per il semplice fatto che non c’è nessuno nemmeno un uomo tanto Giusto e tanto saggio,da poter mettere a morte per gli errori e per gli sbagli di questa vita,perchè ha fatto alla pari di tutti errori e sbagli.La mia domanda è anche questa:

            Se fossi ebrei è usassi la sola legge comprenderei,ma la legge non serve a nulla senza la carità.

            Gli atei e gli agnostici dovrebbero anzi dire sinceramente:

            Perchè hai detto che le persone non possono leggere la Bibbia quando Gesù Cristo preferiva la compagnia delle persone comuni piuttosto che quelle del fariseo?

            Risp da CristiaNO:

            Ahimè,qualche scriba che afferma dentro se stesso:

            “Ti ringrazio di non avermi fatto come loro”

            c’è nel 2012 come 2000 anni fa.

            Si perchè pare sia identica la cosa:

            Perchè anche allora alcuni non avevano affatto capito altri invece mai avrebbero processato Galileo.

        • enrico ha detto in risposta a Leon

          @ Leon

          Non sono d’accordo su quello che scrive.
          Per prima cosa le faccio notare che ciò che scrive le si potrebbe girare contro:

          “Ti ringrazio di non avermi fatto come loro”

          Che è più o meno quello che lei dice contro i supposti fideisti.

          Ma al di la di questo la Chiesa non aveva torto nei confronti di Galileo, come si può evincere dallo studio di Paul Feyerabend sul caso.
          Il problema sta tra la scienza e lo scientismo che non è nient’altro che far assurgere a verità un’ipotesi.

          Apologetica Cattolica – Il caso Galilei
          apologetica.altervista.org/caso_galilei.htm

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