Studio USA: gli atei sono la categoria di persone meno affidabili

Uno studio statunitense arriva come un macigno in questi giorni a lacerare l’illusione della forma di proselitismo promosso oggi dalla cultura laicista. Quella forma estrema di ateismo diventata oggi una vera e propria religione, basa il suo stesso esistere e la sua propaganda sull’attacco plateale e sistematico verso le altre religioni, il rancore e l’odio verso i leader religiosi, la diffamazione e la derisione delle persone credenti, l’enfatizzazione delle loro incoerenze e debolezze. Tutto il pensiero laico si è ridotto ad una sorta di gossip laicista, che tiene occupate quotidianamente decine e decine di persone (ovviamente nella realtà virtuale del web), le quali pensano davvero di promuovere la loro ideologia soffermandosi sulle (presunte) debolezze degli odiati credenti. Basta osservare l’inconsistenza delle notizie pubblicate dall’UAAR (la parrocchia degli atei integralisti), ridottasi ormai al regno del pettegolezzo sulle religioni.

La ricerca, pubblicata sul “Journal of Personality and Social Psychology” mostra con evidenza che gli atei sono diventati la categoria di persone meno simpatiche, particolarmente per la scarsità di fiducia che la gente ripone in loro. Questa visione è generalizzata ed è presente, si legge, anche nelle popolazioni più liberali e laiche. La ricerca realizzata dallo psicologo Will Gervais dell’University of British Columbia, coincide perfettamente con i risultati di quella realizzata nel 2006 e pubblicata sull’American Sociological Review. Il profilo dell‘individuo inaffidabile è stato visto come rappresentante degli atei e degli stupratori, ma non dei cristiani, musulmani, ebrei, femministe e omosessuali. «Le persone usano la religiosità come un segnale di fiducia», scrivono i ricercatori, e dato che «l’affidabilità è il tratto più apprezzato nelle persone», questa equazione mentale genera oggi un atteggiamento decisamente negativo nei confronti dei non credenti.

Per realizzare i test, i ricercatori hanno sottoposto a 105 studenti la lettura di una vignetta di un uomo che non riesce a prendersi la responsabilità del suo gesto dopo aver urtato un furgone parcheggiato con la sua auto, e un’altra in cui l’uomo mette in tasca dei soldi presi da un portafoglio che ha trovato sul marciapiede. Ai partecipanti è stato chiesto se pensavano che l’uomo fosse più probabilmente (a) un insegnante, o (b) un insegnante e un secondo fattore di identificazione. La risposta più scelta è stata: “Un insegnante e un ateo”, sorprendentemente maggiormente preferita  della risposta: “un insegnante e uno stupratore”.

Un altro esperimento ha visto impegnati quaranta studenti universitari, invitati a scegliere tra un candidato religioso e uno ateo per due posti di lavoro: un lavoratore in un asilo nido e una cameriera. Al di là della loro appartenenza o non appartenenza religiosa, i candidati avevano medesime qualifiche per la posizione. «I partecipanti hanno significativamente preferito il candidato religioso al candidato ateo per il posto di lavoro in cui serviva una elevata dose di fiducia -quello all’asilo nido-. Al contrario, i partecipanti hanno marginalmente preferito il candidato ateo al candidato religioso per un posto di lavoro in cui non occorre grande fiducia, come la cameriera», ha spiegato lo psicologo. Per dirla semplicemente: il candidato religioso è stato preferito al candidato ateo per un lavoro in cui è richiesto un individuo particolarmente affidabile, questo significa, continua Gervais, una forma di sfiducia verso gli atei.

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185 commenti a Studio USA: gli atei sono la categoria di persone meno affidabili

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  1. Locca ha detto

    Il titolo non è corretto, dal mio punto di vista. Il fatto che in un paese come l’America (uno dei più religiosi) si dia loro poca fiducia, non significa che gli atei per questo siano inaffidabili.

    • Nicola ha detto in risposta a Locca

      parlare di affidabilità per le persone in base al loro credo (o non credo) religioso, ma anche solo dire cose come “i mussulmani sono più simpatici dei cristiani”, è semplicemente razzismo.

    • Nicola ha detto in risposta a Locca

      Dire che non è crretto è poco. Questo è il genere di studi scientifici che UCCR avrebbe dovuto nascondere sotto il tappeto, dal momento che dimostrano l’esistenza di pregiudizi anti-ateisti. Invece girano la frittata e li qualificano come “le persone meno affidabili”.
      Confermando appunto gli studi scientifici riportati. Cioè confermando l’esistenza di questo pregiudizio.

      • Nando ha detto in risposta a Nicola

        O poveri ateucci…un pregiudizio addirittura più forte d quello sugli omosessuali. Attenzione perché se lo sostenete davvero potreste passare per omofobi.

        Proviamo a chiederci perché c’è questo brutto giudizio sugli atei e smettetela di fare le vittime quando in realtà siete i carnefici, è ridicolo.

      • Franz ha detto in risposta a Nicola

        MI sembra invece che chi scrive per UCCR sia molto più intelligente di te 🙂

      • Michele ha detto in risposta a Nicola

        Non penso che lo studio sia stato fatto per ottenere quei risultati eh, l’entità del risultato di uno studio del genere non ha nulla a che fare con l’esaminatore, ma solo con gli esaminati.
        Gli americani hanno pregiudizi sugli atei? Sì, a quanto pare, magari c’è anche un motivo…

    • Nando ha detto in risposta a Locca

      Che bella coppia Locca e Nicola, veramente! Spero che presto possa arrivare qualcuno di meno noioso.

      Il titolo sintetizza i risultati della ricerca e dunque è corretto.

  2. Ivano ha detto

    Veramente, a mio dire, sono gli anti-teisti quelli meno affidabili. Gli Atei sono più intelligenti e più buoni a differenza.

    • Antonio ha detto in risposta a Ivano

      Sono più intelligenti e più buoni? E da cosa l’hai capito? Dal fatto che fanno gli appostamenti ad un incontro religioso, offendendo ragazzini e disabili? Dal fatto che distruggono immagini di santi e Madonne? Spiegamelo…

      • Locca ha detto in risposta a Antonio

        Sono episodi di maleducazione e vandalismo la cui colpa è solo dei responsabili e della loro arroganza, non del fatto che credano o meno in Dio, che è una questione individuale. Ci sono atei criminali così come ci sono persone di fede criminali e in media non c’è una categoria che delinque più dell’altra. Sul fatto dell’intelligenza invece potrei dire qualcosa di più, ricordando che nella National Academy of Science solo il 7% dei membri si dichiara “credente”, i restanti sono agnostici e atei. Cifre simili si possono riscontrare anche nella Royal Society.

      • Locca ha detto in risposta a Antonio

        Ovviamente con questo non voglio dire che gli atei siano più intelligenti dei credenti, ma che non esistono riscontri oggettivi della loro presunta inaffidabilità se non nel pregiudizio del popolo americano

        • Nicola ha detto in risposta a Locca

          Ma infatti è proprio il senso della ricerche pubblicate in JPSP, se lo leggi: esiste un diffuso pregiudizio anti-ateista dei cittadini americani.

          • Bano ha detto in risposta a Nicola

            ” esiste un diffuso pregiudizio anti-ateista dei cittadini americani”
            E perché la gente ha un così brutto giudizio su di voi? Questa è la domanda che dovete farvi….non pensate di apparire come una cultura violenta e oppressiva, accusatoria e priva di proposte, denigratrice e offensiva dei valori degli altri?

            • Nicola ha detto in risposta a Bano

              E perché la gente ha un così brutto giudizio su di voi?
              Su si me, no sicuro. Dovresti chiederlo a questi atei o anti-teisti americani.

              • Bano ha detto in risposta a Nicola

                Beh anche gli atei come te, seppur italiani, sono chiamati in causa. Lo si vede dalle reazioni tue e di Locca in particolare, le quali dimostrano che la faccenda vi tocca da vicino.

        • Tano ha detto in risposta a Locca

          Domandiamoci perché esiste questo pregiudizio. Questo è il punto…avrà pure una base di verità no? In fondo quello che hanno combinato le culture atee nel ‘900 è sotto gli occhi di tutti…no?

          • Locca ha detto in risposta a Tano

            Oh, andiamo, ancora con Stalin e Hitler?

            • Tano ha detto in risposta a Locca

              No, Hitler non credo fosse ateo militante (forse semplicemente ateo). Andiamo pure su tutti gli ateismi di stato, sull’eugenetica, sul razzismo darwinista ecc…in fondo sono i valori che l’ateismo ha sostenuto appena è esplosa questa religione, ovvero verso la fine dell’800.

              • Locca ha detto in risposta a Tano

                Erano dittature! Non c’è nessun percorso logico che porta dall’ateismo al compiere le disumane azioni dei regimi totalitari del ‘900. Erano culti per lo Stato, era nata addirittura una religione attorno alla figura di Stalin, un culto per le sue gigantografie! Erano criminali spinti da un’ideologia estrema per la razza, alla ricerca di un’utopia irraggiungibile. Gli capitò di essere atei.

                • Tano ha detto in risposta a Locca

                  Dittature? In realtà erano vere e proprie persecuzioni de credenti in quanto tali. La storia lo dimostra ampiamente, sono tradotte tutte le dichiarazioni di Stalin, Lenin ecc…sull’ateismo e contro i credenti. L’essere atei non era certo casuale, dato che in ogni terribile dittatura comunista venne voluto l’ateismo di stato come guida morale dello stato. In Albania era perfino citato nella costituzione. Vedo che la casualità viene continuamente invocata, quasi quotidianamente come punto di ultima difesa su qualsiasi argomento. Un po’ troppo una posizione fideista….

                  • Locca ha detto in risposta a Tano

                    Con il fascismo in italia si era stabilito che la religione cattolica fosse religione di stato, ma non per questo si può attribuire la colpa del fascismo alla Chiesa Cattolica! Se un dittatore pazzo decide per una sua ideologia estrema di perseguitare tutti i credenti e di bruciare le chiese perchè deve essere colpa dell’ateismo? Non c’è un libro dell’ateismo che ci comanda di uccidere gli infedeli! E poi non era ateismo. Era un culto estremo per lo stato e per la razza. L’ateismo non ha nulla a che vedere con una simile ideologia.

                    • Tano ha detto in risposta a Locca

                      Fascismo? Pura tattica politica, dato che Mussolini era ateo (guarda caso come tutti i dittatori) e violentemente anti-cattolico: http://www.uccronline.it/2010/05/20/mussolini-e-lodio-verso-pio-xi-a-causa-del-suo-filosemitismo/
                      Resta il fatto che tutti i peggiori stati comunisti adottarono l’ateismo di stato. Io ritengo poi che l’ateismo non esiste perché in fondo senza Dio tutti si creano il proprio idolo in cui riporre la speranza, chi la razza, chi il sesso, chi la scienza, come te.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      E ti ho anche spiegato che il fatto che venisse adottato l’ateismo di stato in alcuni regimi sanguinari del ‘900 non significa che sia colpa dell’ateismo, proprio come in italia non è colpa del cattolicesimo.

                    • Tano ha detto in risposta a Locca

                      La tua spiegazione fa acqua da tutte le parti, come ti ho spiegato. In Italia non è successo nulla di tutto questo, forse proprio grazie al cattolicesimo. Solo l’ateo Mussolini ha creato una forma di dittatura, profondamente anti-cristiana e anti-papista nonostante la posizione tattica che assunse.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      In realtà preferisco il sesso alla scienza 🙂

                    • Tano ha detto in risposta a Locca

                      Strano…non hai certo citato la comunità dei pornoattori, ma hai voluto tirare per la giacchetta quella degli scienziati. Come un qualsiasi scientista riduzionista.
                      Anche l’ideologia sessuale dimostra l’inesistenza dell’ateismo, dato che il sesso è un dio a cui affidare la propria vita e speranza.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Ok, ci rinuncio. Avete vinto. Domani vado a battezzarmi.

                    • Boomers ha detto in risposta a Locca

                      Devi andarci se ne sei veramente convinto, se pensi che possa essere un bene per la tua vita. Io non ci guadagno assolutamente nulla se non una letizia per te.

                      Tuttavia è un ennesimo commento sprecato al posto di entrare nel merito del vero contenuto dell’articolo.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a Locca

                      Locca….guarda che tutto questo dibattito poco serio è nato da te. Se ti fossi limitato ad affrontare con serietà il succo del discorso….

          • Nicola ha detto in risposta a Tano

            Tano – Domandiamoci perché esiste questo pregiudizio
            Questo in effetti è un punto interessante.

            • Tano ha detto in risposta a Nicola

              Finora vedo solo citazioni di quanti sono gli scienziati atei, cosa c’entri non lo si è ancora capito ma forse quando si è con le spalle al muro si devono riesumare statistiche degli anni ’90 sugli scienziati credenti e atei. Mah….andiamo al punto allora, lasciando perdere le vostre reazioni a caldo.

              • Locca ha detto in risposta a Tano

                Non era una reazione a caldo, stavo solo facendo notare come rientravano nella definizione di “inaffidabili come gli stupratori” anche la maggior parte dei membri della NAS.

                • Tano ha detto in risposta a Locca

                  Peccato che la maggioranza degli scienziati sia credente e spirituale (il 50% credente e il 22% spirituale, altro che atea), come dimostrano studi del 2010 e 2011 citati da Panthom qui sopra.
                  Tuttavia è l’opinione degli americani e dovete fare i conti con questo. Ti ricordo che gli scienziati possono benissimo essere persone orribili e inaffidabili, non capisco perché tirare fuori questo argomento se non voler mettere confusione e distrarre dall’articolo.

                  L’unica cosa che è matura e razionale, se davvero vuoi tentare una difesa, è capire perché vi sia questo giudizio su di voi. Tutto il resto è una forma di apologia poco sensata e molto istintiva.

                  • Locca ha detto in risposta a Tano

                    E gli studi che ho citato io non vanno bene?

                    • Tano ha detto in risposta a Locca

                      1) Gli studi che hai citato sono vecchi al contrario di quelli citati da Panthom (di oltre 10 anni)
                      2) Non ha alcun senso citare quegli studi per rispondere a questo nuovo studio che ha generato il dibattito, gli scienziati sono persone come noi nonostante la tua imbarazzante celebrazione, dunque limitati, inaffidabili ecc…..

                    • Boomers ha detto in risposta a Tano

                      Quoto completamente 🙂
                      Locca ha perso un’altra occasione per entrare nel merito dell’articolo. Peccato.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Vecchi di oltre 10 anni! Praticamente antichi! Come se la percentuale di atei nella NAS potesse calare in 10 anni dal 93% a meno del 50%!

                    • Tano ha detto in risposta a Locca

                      Ogni anno il numero di convertiti è altissimo, inoltre studi recenti mostrano proprio l’opposto. Dunque è di fatto così. Inoltre bisogna vedere l’età media degli intervistati 10 anni fa. Forse le nuove leve hanno una visione completamente opposta, meno riduzionista e meno scientista. Lo dimostrano anche gli studi citati da Panthom sulla visione degli studenti universitari: la maggioranza vede il rapporto tra scienza e fede come collaboratorio.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Non c’è un merito all’articolo! Sono solo dei pregiudizi! Pregiudizi di una nazione in cui oltre il 40% della popolazione crede alla storicità dell’arca di Noè!

                    • Franz ha detto in risposta a Locca

                      La diffamazione sulla popolazione americana non è una risposta razionale, ma pesantemente immatura. Ancora una volta dimostri che il pregiudizio è fondato: se questa è la posizione che assumi, ovvero rispondere con una pesante diffamazione e ridicolizzazione, allora non si può che vedere te e la cultura a cui rendi conto come persone poco affidabili dal punto di vista culturale.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Perchè diffamazione?

                    • Qumran ha detto in risposta a Locca

                      Perché consideri una nazione stupida solo per il fatto che ha un pregiudizio verso gli atei. Io se fossi in te mi domanderei il motivo dell’esistenza di questo pregiudizio piuttosto e magari proverei a riflettere sulla religione a cui sto aderendo….

                      Il non credere è una sana posizione (ho amici non credenti che stimo tantissimo) se rimane al di fuori della militanza (ben spiegata nell’articolo), è proprio questa posizione a rendere abbastanza odiosa questa forma religiosa, e ci vanno di mezzo pure i tantissimi non credenti non militanti.

                    • Locca ha detto in risposta a Locca

                      Non ho detto che è stupida. Ho detto che il 40% crede alla storicità del racconto di Noè. Se per voi quel 40% è stupido è una conclusione vostra, non mia…

                    • Franz ha detto in risposta a Locca

                      Hai cercato con tutta evidenza di diffamare la popolazione americana…ora però dici che non è stupida…dunque è intelligente. Dunque una popolazione intelligente ha un pessimo giudizio sugli atei. Siamo da capo, perché?

                      Lascio perdere l’Arca perché ci porterebbe ancora più fuori strada, ancora oltre ai tuoi tentativi di distrarre dall’argomento principale.

      • Ivano ha detto in risposta a Antonio

        Antonio, spero tu sappia la distinzione tra anti-teista e Ateo ( con la A maiuscola )

      • gabriele ha detto in risposta a Antonio

        http://www.uaar.it/news/2011/11/24/alfabeto-irriverenza/
        http://www.uaar.it/news/2011/11/06/psicopatologia-della-credenza-quotidiana/
        provate a leggere questo qua con quanta virulenza attacca
        se avesse un fucile l’opinionista secondo me avrebbe già sparato al Papa

  3. Carmine Colacino ha detto

    Veramente dimostra solo che esiste un pregiudizio verso gli atei… sarebbe meglio capire gli articoli che si leggono prima di venirli a spiegare 😉

    • Nicola ha detto in risposta a Carmine Colacino

      Ma chi li scrive sti articoli Uccr? E’ veramente assurdo come abbiano frainteso questi studi.

      Basta il titolo: “Studio USA: gli atei sono la categoria di persone meno affidabili”.

      • Qumran ha detto in risposta a Nicola

        Chi scrive? Evidentemente persone che dicono cose molto fastidiose 🙂
        Vero Nicola??

      • Franz ha detto in risposta a Nicola

        Frainteso? Già, peccato che ancora nessuno abbia fatto notare la giusta interpretazione, se non un imbarazzante conteggio degli scienziati atei.

    • Qumran ha detto in risposta a Carmine Colacino

      Un pregiudizio verso gli atei? Il problema è perché c’è questo pregiudizio…inoltre è davvero così? Possibile che ci sia più pregiudizio che verso gli omosessuali? Dai, siate seri…

      • Nicola ha detto in risposta a Qumran

        Un pregiudizio verso gli atei? Il problema è perché c’è questo pregiudizio
        Messo così, infatti, mi sembra un argomento legittimo di discussione. E guarda, non escludo che i pregiudizi possano avere fondamenti reali, tuttaltro.
        Ma il titolo era scorretto e mistificatorio: mi sembrava doveroso segnalarlo.

        • Qumran ha detto in risposta a Nicola

          Il titolo rispecchia il contenuto dello studio ed inoltre serve per incuriosire, come funziona sempre su tutti gli organi di informazione…..vedo che continui a soffermarti su quello senza approfondire l’argomento. Ti vorrei spiegare che quello che reputi fastidioso non è per forza scorretto e mistificatorio, cerca una posizione maggiormente matura per favore. Stiamo discutendo da ore senza che tu riesca ad entrare nel merito se non ogni tanto un accenno ad una volontà di discussione. Troppo comodo continuare a ossessionarsi sul presunto titolo scorretto.

          • Nicola ha detto in risposta a Qumran

            Capisco che l’importanza di titolo ad effetto per un quotidiano che deve vendere copie, ma non è questo il caso. Che dire, magari UCCR nn ha molta considerazione dei suoi lettori. Comunque no, non ne rispecchia il contenuto, ed sta infatti mietendo vittime (nando, franz…) se non mi credi dai un’occhiata agli articoli origniali e vedrai.

            Quanto all’entrare nel merito, hai anche ragione, ma io sono intervenuto solo per il titolo e non sono pagato per scrivere qui.

            E perché la gente ha un così brutto giudizio su di voi?
            Guarda, io posso ammettere di essere spesso “provocatore”, ma non ho mai portato avanti alcun tipo di propaganda ateista; la cosa, insomma, non mi riguarda). anzi trovo infantile questo atteggiamento di molti, qui, in cui l’interlocutore critico viene subito etichettato come “drogato”, “gay”, “ateo”, etc. a seconda dell’argomento di discussione.

            • Qumran ha detto in risposta a Nicola

              In realtà è proprio così. Come vedi si è generato un dibattito e forse è proprio questo che si vuole no? Secondo me UCCR ha molta stima dei lettori e infatti si augura che la gente oltre che al titolo approfondisca leggendo il contenuto e i link che vengono sempre citati. Cercare ogni giorno un punto debole (non riuscendoci, tra l’altro) senza mai entrare nel merito è un tentativo di distrarre la conversazione, così che non si possa parlare del contenuto ritenuto troppo fastidioso.
              Di certo la posizione che hai assunto è quella dell’ateo anticlericale, provocatore e riduzionista, poi poco importa se lo sei o meno. Questo è quello che trasmetti. Così come lo studio in esame poco importa che rispecchi davvero la realtà, ma la cosa importante è che vi sia questo giudizio sull’ateismo. E finora nessuno ha avuto il coraggio di capire il perché.

              • Nicola ha detto in risposta a Qumran

                Poco importa invece quello che trasmetto. Io ho semplicemente scritto che il titolo è sbagliato.

                Lo studio dice: The sociofunctional approach (…) suggest that anti-atheist prejudice is particularly motivated by distrust

                Il titolo UCCR dice: Studio USA: gli atei sono la categoria di persone meno affidabili

                I vari Nando’s possono scrivere quello che vogliono, ma lo studio riguarda la fiducia che gli intervistati ripongono nelle varie categorie, non l’affidabilità delle categorie stesse.

                E sul resto hai perfettamente ragione: se c’è una cosa da approfondire, è che negli usa che vi sia questo pregiudizio sull’ateismo. A me comunque questa cosa non da’ fastidio, anzi, nemmeno mi sorprende (secondo me, probabilmente pure in italia c’è un pregiudizio simile).

                • Franz ha detto in risposta a Nicola

                  Il titolo è assolutamente corretto, al di là di quello che sostieni erroneamente tu, anche se ovviamente non può spiegare tutto e contemporaneamente deve essere invitante. Tuttavia dopo due ore siamo ancora al titolo senza riuscire ad entrare nei contenuti…..mah, speriamo che arrivi qualcuno ad aiutarti.

        • Tano ha detto in risposta a Nicola

          Si spera poi che le persone intelligenti leggano l’articolo e si basino su quello e non sul titolo che per forza di cose deve essere riassuntivo e comunque allo stesso tempo “attraente”, come dice giustamente Qumran.

  4. Antonio ha detto

    L’articolo è un pò “pericoloso” e “fazioso in senso buono” 🙂 E io non sono un fan del “politicamente corretto”.

  5. Fabrizio ha detto

    Occhio ragazzi. Ateismo non è antiteismo. Non facciamo il gioco dell’UAAR. Conosco amici atei che sono delle brave persone e rispettose.

  6. sella davide ha detto

    105 rispondenti al primo quesito, quaranta al secondo. Più che un sondaggio atto a definire e comprendere il pensiero della popolazione o anche solo di una parte di essa sembra una riunione di famiglia.

    • Qumran ha detto in risposta a sella davide

      Quindi stai sostenendo che il Journal of Personality and Social Psychology pubblica studi poco seri? Non credi di non avere alcuna autorità per affermarlo?

      • Nicola ha detto in risposta a Qumran

        Se proprio devo dirti la mia (lo so, me le cerco :-), la maggior parte degli studi di sociologia e psicologia vengono condotti in maniera vergognosa per quanto riguarda la trattazione statistica dei dati.

        • Boomers ha detto in risposta a Nicola

          Dunque che fine fanno gli studi citati da Locca? Perché Locca non ti risponde? Se la maggior parte degli studi psicologici sono vergognosi, che fine fanno quelli che hanno portato l’APA a sostenere certe posizioni (poi rivelatesi politiche) sugli omosessuali?

          • Nicola ha detto in risposta a Boomers

            Nemmeno li ho letti sti famosi studi di Locca. Cmq sì, ho certo un pregiudizio su tutti queste ricerche semplicemente per il fatto che sociologi e psicologi non hanno molta dimestichezza con l’analisi statistica dei dati. Naturalmente vale anche per le ricerche citate da locca.

  7. Nicola ha detto

    Curioso. La ricerca nell’JPSP, in pratica, stabilisce che esiste un diffuso pregiudizio anti-ateista dei cittadini americani. UCCR però titola: “Studio USA: gli atei sono la categoria di persone meno affidabili”.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Nicola

      Magari si può andare oltre il titolo e leggere il contenuto dell’articolo…

      • Nicola ha detto in risposta a GiuliaM

        sì sì è vero ma, se guardiamo ai contenuti, non troviamo proprio un bel quadretto: gli studi citati dimostrano l’esistenza di pregiudizi anti-ateisti da parte dei credenti. un articolo così, magari con il titolo giusto, avrebbe dovuto scriverlo l’Uaar (dal momento che loro si considerano oppressi da un’invadente società catto-centrica). viceversa, se uscisse uno studio sugli atei che indicasse i loro pregiudizi sui cattolici, Uaar si guarderebbe bene dal citarlo.

        • Raffa ha detto in risposta a Nicola

          “gli studi citati dimostrano l’esistenza di pregiudizi anti-ateisti da parte dei credenti”
          Falso, le persone non sono credenti, non è specificato. Inoltre, perché c’è questo pregiudizio? Proprio il fatto che ci sia dimostra che è un dato di fatto che voi siate visti come inaffidabili.

          “se uscisse uno studio sugli atei che indicasse i loro pregiudizi sui cattolici, Uaar si guarderebbe bene dal citarlo”
          Detto da uno uaarino…

          • Nicola ha detto in risposta a Raffa

            Perché dici “voi”?
            Perché, se non è specificato, assumi che siano tutte “non credenti”?
            E non è specificato dove? Nell’abstract, oppure nell’articolo?

            • Raffa ha detto in risposta a Nicola

              Voi perché si parla di vostra inaffidabilità, oppure dobbiamo dire a Locca che sei un irrazionale credente? Se non è specificato allora l’errore è tuo che hai supposto che il campione sia formato da credenti. E’ un’azione molto scorretta da parte tua.

              • Nicola ha detto in risposta a Raffa

                Ah: dunque adesso mi credi un ateista americano? Non girare la frittata, quanto hai scritto è chiaro: “voi.. uaarini”. Bravo, complimenti.

                Dove non è specificato significa che riflette la composizione della società americana; vale per tutte le variabili “non specificate” (es. non è specificato se gli intervistati sono biondi o meno). Tutti non credenti, dunque, in america?

                • Pedro ha detto in risposta a Nicola

                  Quindi non sei uno uaarino? Un altro che si vergogna di ammetterlo? Dalla tua reazione infuocata ovviamente sei un ateo convinto. Almeno quello, giusto?
                  Puoi dimostrare che lo studio riflette la composizione e invece non sono stati scelti percentuali identiche sulle varie posizioni presenti nella società? Gli americani, ovvero lo stato più avanzato tecnologicamente e scientificamente, sarebbe composto da tutti credenti? E questo come può coincidere con le fantasie di Locca sul fatto che la scienza smentisce Dio?

                  • Nicola ha detto in risposta a Pedro

                    Guarda, etichettami come ti pare, se proprio ne senti il bisogno anche tu.

                    Puoi dimostrare che lo studio riflette la composizione e invece non sono stati scelti percentuali identiche sulle varie posizioni presenti nella società?

                    Non va dimostrato nulla, è la prassi scientifica: se per qualche variabile viene fatta una scelta precisa (es. percentuali identiche), questa scelta viene riportata nello studio. Se non viene specificato nulla, significa che si è compiuta una marginalizzazione su quella variabile. Ad es. non si riporta la percentuale dei biondi, dunque, occorre assumere che la frazione di biondi del campione rifletta quella della popolazione. E così via.

                    Gli americani, ovvero lo stato più avanzato tecnologicamente e scientificamente, sarebbe composto da tutti credenti?

                    Non tutti. L’80% degli americani è cristiana; questo lo sanno tutti, Pedro.

                    E questo come può coincidere con le fantasie di Locca sul fatto che la scienza smentisce Dio?

                    Gli scienziati sono meno dello 0.1% degli americani, Pedro.
                    Se prendi un campione di 100 americani, ti aspetti in media meno di 0.1 scienziati, cioè nessuno scienziato. (Quanto agli altri, il livello medio di istruzione USA non è certo superiore a quello europeo). Sulle fantasie di Locca però non so dirti, non le ho nemmeno lette.

                    • Pedro ha detto in risposta a Nicola

                      “Non va dimostrato nulla, è la prassi scientifica”
                      La prassi scientifica in realtà richiede che il campione sia omogeneo e neutrale. Dunque sicuramente è stata preoccupazione dei ricercatori.

                      “Non tutti. L’80% degli americani è cristiana; questo lo sanno tutti, Pedro
                      Beh, togliendo bambini e coloro che non possono crearsi un’opinione in merito (come i gravi disabili), si parla di tutta la popolazione.

                      “Se prendi un campione di 100 americani, ti aspetti in media meno di 0.1 scienziati, cioè nessuno scienziato”
                      Hai mai provato a prendere il campione degli idraulici o dei cuochi?

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      La prassi scientifica in realtà richiede che il campione sia omogeneo e neutrale
                      E’ quello che ho scritto: per avere un campione omogeneo, non si prendono “percentuali fisse”. Oppure lo si fa anche, ma lo si deve anche scrivese. Perché le “percentuali fisse” introducono un bias nella statistica.

                    • Bano ha detto in risposta a Nicola

                      La neutralità è la cosa su cui concentrarsi, quindi pare scontato che il campione sia il più possibile rappresentativo delle varie posizioni presenti nella società.

                    • Locca ha detto in risposta a Nicola

                      Bisognerebbe però scoprire che percentuale tra quel 50% di credenti ha una posizione deistica invece che teistica…

                    • Ugo ha detto in risposta a Locca

                      Lo hai già detto, ripetere il commento non serve a dargli maggiore peso. Non è oggetto dello studio, il quale si limita a dimostrare che il 50% è credente. Un altro studio invece, citato più volte, dimostra che il 22% dei non credenti è spiritualista. Questo si era l’oggetto di quello studio.. 🙂

                  • Locca ha detto in risposta a Pedro

                    Non ho detto che la scienza smentisce Dio, ho solo detto che la scienza ti porta a farti delle domande e a dubitare (DUBITARE) dell’esistenza e di un Dio e soprattutto di un Dio personale. Ecco le mie fantomatiche fantasie.

    • Nando ha detto in risposta a Nicola

      @Nicola: hai scritto 4 volte la stessa cosa, evidentemente capisci da solo che l’argomento non sta in piedi e infatti devi continuare a riscriverlo. Il titolo sintetizza molto abilmente il risultato dello studio, ovvero che la gente considera gli atei poco affidabili. Forza, voglio reazioni più mature.

    • Franz ha detto in risposta a Nicola

      E lo fa anche correttamente dato che leggendo i risultati si capisce proprio questo: gli atei sono la categoria di persone ritenute meno affidabili. Avrebbero dovuto scrivere “più affidabili” per farti contento??

  8. Jez ha detto

    Questi studi dimostrano che gli atei sono discriminati, non che sono inaffidabili!
    Che pregiudizio bisogna avere per non accorgersene?

    • Panthom ha detto in risposta a Jez

      Nessun pregiudizio Jez. Lo studio dimostra che c’è un giudizio di inaffidabilità sugli atei (vedi il test cameriera e maestra d’asilo). Pregiudizio o giudizio non sta ai ricercatori dirlo, dato che non possono dimostrare che si tratti del primo o del secondo.

      Tuttavia nessuno finora è riuscito a confrontarsi sulla questione che emerge chiaramente: perché l’esistenza di questo giudizio/pregiudizio, maggiore di quello sulle persone omosessuali, islamiche e cristiane? Questo avrebbe dovuto essere il tema su cui dialogare, peccato però che finora sia Locca che Nicola (i critici che sono intervenuti) abbiano voluto divagare.

      • Nicola ha detto in risposta a Panthom

        Nicola (i critici che sono intervenuti) abbiano voluto divagare.
        Perché io sono stato “critico” nei confronti della scelta titolo, non su tutto il resto: non puoi attribuirmi un pensiero e una criticità che non ho nemmeno espresso.

        • Panthom ha detto in risposta a Nicola

          Ho fatto una domanda a Jez, mi sembra che tu abbia già detto troppo (e ovviamente quantità e qualità non coincidono)

      • Jez ha detto in risposta a Panthom

        Perche’ il fatto che l’omosessualita’ non sia una scelta, ma una normale variazione, si sta fortunatamente diffondendo. Negare l’esistenza di dei purtroppo rimane qualcosa di riprovevole nel sentimento comune. Attenzione pero’: questi studi provengono dagli Stati Uniti; in larga parte d’Europa gli atei non sono cosi’ odiati. In questo l’Italia somiglia molto agli USA.

        • Panthom ha detto in risposta a Jez

          Non capisco cosa c’entri l’omosessualità…dunque sostieni che gli omosessuali non sono poi così tanto discriminati, gli atei lo sarebbero di più. Dici che l’omosessualità è una “normale variazione”, dunque lo dovrebbe essere anche all’inverso, è normale che un omosessuale diventi eterosessuale. Giusto?

          La tua risposta dunque è che il motivo del pregiudizio è perché gli atei negano gli dei (su quali prove non si sa). Ma negare Dio o credere in un Dio diverso non cambia poi molto. Dunque i musulmani dovrebbero essere altrettanto discriminati dato che sono una minoranza religiosa, oltretutto dopo l’11 settembre ancora di più. Eppure…

          Evidentemente la risposta non è il contenuto della religione atea, ma la sua forma mondana, ovvero la violenza con cui esprime il contenuto. Se gli atei non sono così odiati in Europa non si capisce l’esigenza di creare associazioni per difenderne i diritti, o forse l’intenzione è fare proselitismo?

          • Nicola ha detto in risposta a Panthom

            Se gli atei non sono così odiati in Europa non si capisce l’esigenza di creare associazioni per difenderne i diritti, o forse l’intenzione è fare proselitismo?
            Su questo sono d’accordo e, sì, credo che l’intenzione di certe associazioni (uaar) sia esattamente fare proselitismo.

          • Mattia ha detto in risposta a Panthom

            Gli atei non fanno proselitismo, non sono così arroganti da ritenere di dover “salvare” o “ricondurre sulla retta via” chi non la pensa come loro. Quelli che fanno proselitismo (nel senso di voler convertire gli altri alla vostra fede) siete voi.

            • Panthom ha detto in risposta a Mattia

              Mi sembra invece che associazioni religiose come l’uaar vogliano fare proprio questo, così come le scritte sugli autobus ecc…, basta vedere i commenti di Giulia. Personalmente ritengo che persone come voi siano troppo perse per poter tentare un dialogo, non mi ci metto neppure. Può incontrare la fede solo chi lo desidera, solo chi sta cercando qualcosa.

              • Mattia ha detto in risposta a Panthom

                E se uno non è interessato ad incontrare la fede? E’ legittimo? No, a quanto pare è “inaffidabile”

                • Panthom ha detto in risposta a Mattia

                  Assolutamente legittimo Mattia. Infatti quella della Chiesa è una proposta e l’uomo è libero di rifiutarla come fanno in tanti. Che siate inaffidabili lo dice questo studio, non è detto che sia la mia opinione. Di uno come te che tenta di dialogare ho tutto la stima possibile.

            • Nicola ha detto in risposta a Mattia

              Ma io non parlo degli atei come generica categoria, ma delle associazioni ateiste (come uaar). Se nemmeno fanno proselitismo allora, mi chiedo, che esistono a fare?

              • Mattia ha detto in risposta a Nicola

                Per difendere la laicità dello stato e far conoscere a un pubblico più vasto le concezioni filosofiche del mondo che non contemplano divinità. Questo è altra cosa rispetto al proselitismo.

                • Karma ha detto in risposta a Mattia

                  Già, peccato che la laicità dello stato esiste già e quello che volete imporre è l’ateismo di stato, che è ben diverso. Anche i cristiani fanno conoscere ad un pubblico più vaso le concezioni filosofiche del mondo che contemplano la nascita di Cristo e la sua resurrezione. Dunque l’ateismo copia.

  9. Daphnos ha detto

    141 commenti… ma il sabato sera è diventato così fuori moda da preferirgli il restare a casa a scannarsi su un blog =) ?

  10. pierluigi ha detto

    A me sembra uno “studio” estremamente sciocco. Se queste sono le motivazioni a sostegno della superiorità dei credenti rispetto agli atei, credo che nessun ateo cambierà idea, anzi, continueranno, logicamente, ad aumentare.

    • Vauro ha detto in risposta a pierluigi

      Pierluigi, per attaccare le riviste scientifiche in questo modo bisognerebbe avere una qualche autorità, finora non ti sei ancora identificato. Secondo me è uno studio molto ma molto fastidioso, ma anche molto molto utile. Per ora vi siete scandalizzati e avete cercato di difendere giustamente la vostra religione. Però è il momento di farlo diventare anche utile, ovvero farvi riflettere sul “perché” vi sia questo giudizio negativo verso di voi. Basta giocare in difesa…!!

      L’ateismo può benissimo crescere senza problemi (anche se in realtà molti lo vedono destinato a calare sensibilmente a metà secolo: http://www.uccronline.it/2011/02/02/universita-di-jena-germania-%C2%ABgli-atei-in-calo-evoluzione-favorisce-chi-crede%C2%BB/ e http://www.uccronline.it/2010/07/05/nel-2050-lateismo-calera-al-6-da-uno-studio-dell-universita-edimburgo/), l’importante è che smetta di essere violento. Questo studio dovrebbe farvi capire questo.

      • Mattia ha detto in risposta a Vauro

        Violento sarai tu ad identificare gli atei, in quanto atei, come violenti.

        • Vauro ha detto in risposta a Mattia

          Innanzitutto sto parlando con Pierluigi, il quale non ha certo di essere difeso da un suo compagno di religione. Secondariamente è opinione comune che oggi l’ateismo militante si esprima in forma violenta, come in forma violenta si esprime il fondamentalismo cristiano.

    • Ugo La Serra ha detto in risposta a pierluigi

      In realtà questo studio dimostra un ovvietà, cioè che ai religiosi gli atei non piacciono. Sai che novità…

    • Mattia ha detto in risposta a pierluigi

      Ben detto Pierluigi! Quoto!

      • Ercole ha detto in risposta a Mattia

        Guarda che tentare di fare “squadra” è abbastanza patetico. Ti ricordo che implorate di essere chiamati “liberi pensatori”, ognuno deve andare per sé.
        Forza Pierluigi, ben detto! Bravo! Continua così!

        • Mattia ha detto in risposta a Ercole

          Questo studio, di cui la redazione dell’UCCR si serve per discriminare e diffamare gli atei, dimostra solamente i pregiudizi ateofobici degli americani (oltre che dell’UCCR e di tutti coloro che finora, nei loro commenti, l’hanno salutato favorevolmente). Se i risultati avessero mostrato che sono i credenti ad essere considerati inaffidabili, l’avrebbe pubblicato? Mmmm, qualcosa mi dice di no….

          • Hugo ha detto in risposta a Mattia

            Ma guarda un po’ questi ateucci poverini e indifesi che non fanno del male a nessuno e vengono sempre discriminati, dagli americani e dall’uccr….loro che vogliono sempre bene a tutti….e pensare quello che subiscono sotto il cattolicesimo di stato che è imposto in Nord Corea e in Cina….
            Mattia, vai a nanna che si è veramente alla frutta.

          • Antony ha detto in risposta a Mattia

            uahhhh, che noia. Ancora siete irritati che la vostra religione ha questo feedback sulla gente americana? Ma oltre ad insultare gli altri sapete anche farvi una buona volta il perché ci sia questo giudizio/pregiudizio su di voi? L’uccr riporta la notizia, mica ha partecipato allo studio…vi danno fastidio certe notizie? Lo capisco…ma dopo 5 giorni forse è il caso di superare questa fase e entrare nel merito, no?

  11. Giulia ha detto

    Come spesso succede si confonde volontariamente “nonreligious” con “atheist”, dove quest’ultimi rappresenterebbero, secondo lo stesso studio, appena l’1% della popolazione USA. Non si dice poi nulla del possibile preconcetto che potrebbero avere tali studenti.
    Ricordo ad esempio lo studio del “Buon Samaritano” dove ognuno può leggerlo come meglio gli pare: a favore o contrario alla religione.
    Ha ragione Nicola quando afferma che è facile prendere uno studio del genere e girarlo come si vuole e ha ragione Pierluigi nel notare che se questi sono gli argomenti a favore della fede, agli atei vene offerto un ulteriore motivo a sostegno della propria presa di coscienza.

    • Jack ha detto in risposta a Giulia

      Prima di parlare di coscienza, gli atei dovrebbero dimostrare che esiste. Ecco uno dei casi in cui si accorgono di essere contraddittori e diventano violenti. Così poi la gente non si fida di loro.

  12. Prof Jack ha detto

    Interessante statistica solo che i numeri sono un po’ piccoli e sarebbe interessante allargare anche ad altri tipi di persone (cioè non solo studenti).
    Sarebbe bello un clima più rispettoso gli uni per gli altri…
    E magari che ne so potremmo anche pregare per gli altri 🙂
    Un saluto a tutti
    Prof Jack

    • Renato Valsecchi ha detto in risposta a Prof Jack

      Si, sono pienamente d’accordo. Da una parte vedo persone scandalizzate e infastidite dai risultati dello studio che si sfogano senza riuscire ad entrare nel merito, dall’altra risposte altrettanto acide. Spiace davvero che i toni siano ancora così alti. Comunque benvenuto prof. Jack e sito web molto simpatico….è per i suoi studenti?

      • InvasAteo ha detto in risposta a Renato Valsecchi

        Ma quale sarebbe il merito?
        A me sembra una banalità:
        i credenti non si fidano degli atei perchè
        “senza Dio tutto è permesso”.

        “results were consistent with the hypothesis that the relationship between belief in God and atheist distrust was fully mediated by the belief that people behave better if they feel that God is watching them”

        Poi trovo anche normale che ai credenti non piaccia essere continuamente scherniti dagli atei mediatici.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a InvasAteo

          Beh…entriamo nel merito…d’altra parte non l’ha detto Paola Barale, ma Dostoevskij…insomma uno delle menti più importanti dell’800. E’ così? Non è così? Perché? Questo è entrare nel merito, senza alcuna paura. Inoltre perché c’è poca affidabilità negli atei? Lo studio dice questo…è vero? Ci sono degli errori nel modo di presentarsi dell’ateismo militante? Ecc…

          La tua ultima frase la trovo veramente preziosa e comprensiva della situazione. Spero di averla intesa correttamente.

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