Il vero obiettivo di Cristoforo Colombo? Liberare il Santo Sepolcro.

Italiano, perché nacque a Genova, ma anche spagnolo, di adozione. Grazie alla regina Isabella, infatti, Cristoforo Colombo poté portare a termine una delle missioni più grandi della storia.

«Impresa originata per un errore di calcolo. Ma un errore decisamente fortuito, che cambiò non solo i confini materiali, ma anche quelli mentali delle persone» spiega Marco Meschini, storico medievalista, membro della Society for the Study of the Crusades and the Latin East (SSCLE) e collaboratore con tanti istituti di ricerca, tra cui il CNR.

Intervistato da ilsussidiario.it in merito all’anniversario della scoperta dell’America (12 ottobre), lo storico ha parlato di alcune particolarità inerenti il viaggio di Colombo. A precisa domanda, Meschini affronta anche del tentato impedimento del viaggio di Colombo da parte della Chiesa, alcuni dicono per ragioni teologiche: «tutti all’epoca sapevano che la Terra era sferica. I maggiori scienziati, inoltre, non potevano che essere uomini di Chiesa: nelle università, tenute a battesimo da Papi e sovrani cattolici, i professori prendevano gli ordini minori, erano chierici. La Chiesa, quindi era assolutamente considerata come la scienza maggiormente all’avanguardia». Poi continua: «La commissione di saggi voluta dai regnanti spagnoli contestò il viaggio per ragioni puramente tecniche. Non pensava fosse fattibile. E, in fondo, aveva ragione. Tra gli errori compiuti, Colombo utilizzò anche un’unità di misura sbagliata».

Infine, lo storico ha ricordato che nel suo diario, Colombo -persona profondamente religiosa-, «sognava uno scambio di ricchezza tra Oriente e Occidente tale da permettere di ottenere le risorse per riconquistare il Santo Sepolcro. Fu un obiettivo spesso nascosto, non sempre esplicito, ma pur sempre presente nel profondo del proprio animo. In un certo senso, Colombo fu un crociato molto atipico».

La redazione

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28 commenti a Il vero obiettivo di Cristoforo Colombo? Liberare il Santo Sepolcro.

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  1. Piero ha detto

    Sarebbe bello chiedere al prof. in cosa consistevano le cosiddette “ragioni puramente tecniche”.
    L’ insufficienza delle strutture delle navi dell’epoca a tenere il mare (e l’Oceano Atlantico in particolare)?
    L’incapacita’ di gestire l’equipaggio (formato per la maggior parte da avanzi di galera)?
    La lunghezza eccessiva del viaggio?

    sarebbe un po’ strano, perche’ gia’ all’epoca si faceva il periplo dell’Africa, e i questi viaggi non dovevano avere una lunghezza troppo differente dall’attraversamento dell’Atlantico (col senno di poi ovviamente): 70-90 giorni.

    • joseph ha detto in risposta a Piero

      facendo il periplo dell’africa si poteva sbarcare ogni tanto per acqua e provviste. in mezzo all’oceano invece…

    • Mr. Crowley ha detto in risposta a Piero

      Ricorda che Colombo, visto che la mala sorte ci vede benissimo, mentre la fortuna eè cieca, resto’ per circa 20 giorni in mezzo all’oceano atlantico per colpa di una bonaccia.
      Sulle isole dell’arcipelago di Cuba, ovunque sia sbarcato, poteva, con un po’ di fortuna, arrivarci quasi un mese prima.
      Il problema e’ che era uno che non poteva fare a meno di una imbarcazione funzionante con energie rinnovabili, una specie di Pecoraro Ascanio ante litteram.

      • Piero ha detto in risposta a Mr. Crowley

        Si e’ vero, ma non credo possibile che tutte le difficolta’ tecniche si riducano a questo.
        Non credo che Colombo avesse delle “carte misteriosissime” da cui apprendere segreti della navigazione fino ad allora sconosciuti.
        Come li aveva fatti Colombo i calcoli, li avevano potuti fare anche altri…
        Certo, c’e’ pure di mezzo la questione dell'”uovo di Colombo”…
        Faccio notare, certo qualche secolo dopo, l’impresa del capitano Bligh (si’, proprio quello dell’ Ammuninamento del Bounty), che aveva compiuto una traversata di 3618 miglia nautiche (6700 Km) a bordo di una lancia! (record tuttora imbattuto!)
        http://it.wikipedia.org/wiki/Ammutinamento_del_Bounty#L.27incredibile_impresa_di_Bligh

  2. Karma ha detto

    Dunque anche la principale scoperta geografica e storica è realizzata da cristiani e spinta da motivazioni puramente cristiane.

  3. Carlo ha detto

    Non sapevo di questa ennesima leggenda nera illuminista sull’opposizione della Chiesa al viaggio di Colombo per motivi religiosi. Certo che se ne sono inventate proprio di tutte eh?? Mannaggia che mafiosi sti razionalisti!

  4. Mimmo ha detto

    http://www.ilgiornale.it/interni/chiese_aperte_fino_allalba_e_lanti_halloween/31-10-2011/articolo-id=554480-page=0-comments=1

    Non dovreste vergognarvi del fatto che impedite ai giovani di festeggiare halloween,piuttosto?

  5. Riccardo ha detto

    Il mito della Chiesa che sostenne il genocidio degli indios è duro a morire!

    • gabriele ha detto in risposta a Riccardo

      si, soprattuttto con gli uaarini assatanati in giro
      lo sai che c’era un’attrice politically correct che si lamentava che la chiesa aveva distrutto le religioni precolombiane, che secondo lei erano migliori del cristianesimo
      preferiva i sacrifici umani alla messa
      in america il cattolicesimo ha portato progresso

  6. GiuliaM ha detto

    Anche io sapevo che Colombo voleva trovare un’altra via per le terre ad est dell’ Europa, evitando così di passare per le zone sotto il controllo arabo…

    • Pino ha detto in risposta a GiuliaM

      il problema si pose con la conquista turca di Costantinopoli che tagliò le vie di rifornimento delle merci dall’Oriente all’Occidente che avvenivano via terra per mezzo di carovane. Si cercarono vie alternative. I portoghesi riuscirono con Vasco de Gama ad aprire la rotta verso oriente circumnavigando l’Africa e quando Colombo per primo si rivolse a loro per finanziare il suo viaggio risposero picche perchè non interessati. Gli spagnoli invece si mostrarono interessati ma pare che i veri finanziatori del viaggio furono i banchieri genovesi. Non dimentichiamoci che a quell’epoca il regno di Spagna era in una condizione economica disastrosa e di fatto dipendeva dai banchieri genovesi che avevano prestato capitali immensi per sostenere le spese militari della Reconquista. I banchieri genovesi videro nel viaggio di Colombo una possibilità per rientrare dai prestiti fatti alla Spagna considerato che il regno spagnolo non riusciva a restituire i soldi. Lo schema era: finanziamo il viaggio di Colombo verso oriente, la Spagna conquista nuovi territori con relative ricchezze, quindi ci paga i debiti. Pare che il Papa Innocenzo VIII (appartenente ad una ricca famiglia genovese) non sia rimasto estraneo alla cosa e finanziò Colombo anche perchè sembra che in Vaticano ci fossero mappe che sostenevano l’esistenza di terre sconosciute ad occidente. Isabella di Castiglia, quando Colombo tornò dal primo viaggio, capì subito l’importanza enorme della scoperta e si appropriò del merito del viaggio di Colombo.

      • GiuliaM ha detto in risposta a Pino

        Ti ringrazio, Pino, chiaro ed esauriente 🙂

        • Pino ha detto in risposta a GiuliaM

          prego, c’è un’altra curiosità. Nella lapide della tomba di Innocenzo VIII nella basilica di San Pietro c’è una scritta (non ricordo le esatte parole) che fa riferimento al suo ruolo nella scoperta del Nuovo Mondo. Innocenzo VIII però morì una settimana prima della partenza di Colombo per l’America, il che fa sorgere dubbi sulla reale data del viaggio di Colombo. Come poteva aver contribuito Innocenzo VIII alla scoperta del Nuovo Mondo se Colombo non era ancora partito?

          • Piero ha detto in risposta a Pino

            Interessante. Non conoscevo questa curiosita’.
            E come giustificano la cosa?
            Non puo’ essere che POI abbiano cambiato l’iscrizione iniziale con questa?
            Cosa dicono le guide a San Pietro?

            • Pino ha detto in risposta a Piero

              sinceramente non lo so, solitamente però la lapide viene posta subito, non so se l’hanno cambiata

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