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Medaglia Fields, l’ultimo italiano fu Enrico Bombieri: «che è cattolico e va a messa»

Un italiano è tornato a vincere la Medaglia Fields, considerato il Nobel per la Matematica. E' stato assegnato ad Alessio Figalli, 34 anni e ordinario al Politecnico di Zurigo. Il celebre premio si tinge così con il tricolore dopo 44 anni, quando venne assegnato ad Enrico Bombieri.

Bombieri, docente presso l'università di Princeton (Stati Uniti), è sempre stato visto con un po' di fastidio dal prof. Piergiorgio Odifreddi, che nel suo libro Perché Dio non esiste (Aliberti 2010), si lamentava: «Carlo Rubbia mi pare che sia cattolico. Enrico Bombieri, medaglia Fields, è cattolico e va a messa» (p. 122).

Avevamo

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Fede e Laicismo (archivio ad argomenti): 2010 – 2013

   

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SECOLARIZZAZIONE E NUMERI

Statistiche recenti sulla Chiesa cattolica nel mondo (08/10/13) Cresce la Chies Continua a leggere...
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«Le campane delle chiese sono bellissime». Dawkins sorprende ancora.

«Sto ascoltando le bellissime campane di Winchester, una delle nostre grandi cattedrali medievali». Questo l'ultimo tweet dell'ateo fondamentalista più famoso del mondo, Richard Dawkins, autore di God Delusion. Si è battuto per anni per annientare "il virus della religione cristiana" ma oggi, un po' invecchiato, è seduto su una panchina ammirando la Winchester Cathedral. Chi l'avrebbe mai detto?

Dawkins, appurato di «aver fallito» la propaganda dell'ateismo -come ammise già nel 2008- sta maturando un ripensamento della sua posizione. I temi sull'inesistenza del Creatore hanno lasciato spazio a quelli più politici (anti-Trump, anti-Brexit ecc.) e sempre più frequentemente si mostra preoccupato dell'avanzata dell'islam in E

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Caro Vattimo, definirsi comunista è ancora peggio dell’essere fascisti

Mentre Benedetto XVI scrisse a Piergiorgio Odifreddi ringraziandolo di avergli inviato una copia di un suo libro, Francesco ha recentemente fatto lo stesso con il filosofo Gianni Vattimo. Telefonandogli, però, come è sua abitudine. Così, il leader italiano del pensiero debole si è trovato al centro dell'attenzione mediatica.

«Il fatto che il Papa abbia trovato il tempo di chiamarmi ha un grande significato, sono commosso ed emozionato da questo, cosa posso fare...», riferisce Vattimo. «Il Papa è pur sempre il Papa, e poiché sono un credente e credo soprattutto nella Chiesa, è chiaro che aver parlato con lui mi ha profondamente colpito». Un grande passo in avanti rispetto a 18 anni fa, quando

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Sindone: “false le macchie di sangue”? L’unica “falsità” è il nuovo tentativo di Garlaschelli

Esattamente 40 anni fa, nel 1978, la Sindone venne giudicata "falsa" in quanto lo studioso Walter McCrone affermò (erroneamente) che sul telo sindonico non c'era nessuna traccia di sangue ma una mistura di pigmenti di ossido di ferro e vermiglione. Ieri, due noti scettici dell'autenticità della Sindone, dopo aver amaramente digerito che sì, si tratta di sangue umano, hanno concluso che però le macchie sono irrealistiche rispetto alla posizione di una persona crocifissa.

Nelle ultime ore siamo stati sommersi da richieste di rispondere e confutare questo nuovo studio, pubblicato sul Journal of Forensic Sciences. Ma, in linea di principio, bisognerebbe accogliere con favore tutte le ricerche, a favore e contro l'autenticità della Sindone (alla quale nessuno, tanto meno la Chiesa, obbliga a considerarla autentica). Certo, quando tutto l'apparato mediatico in perfetta sincronia parla di "falsità" della Sindone senza che

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«Da quando mi sono esposto, come matematico cattolico, ho scoperto che…»

  di Francesco Malaspina* *docente di Geometria algebrica presso il Politecnico di Torino  

Da quando mi sono esposto (per esempio con questo articolo) come matematico credente mi è capitato di confrontarmi con diversi scienziati sul tema scienza-fede. Sono rimasto davvero colpito dal grande rispetto verso il mio credere che ho riscontrato anche da parte dei colleghi più apertamente lontani dal pensiero cristiano o anticlericali dichiarati.

Mi sembra che esso non sia semplicemente dovuto alla tendenza al “politicamente corretto” o alla cordialità e stima reciproca tra scienziati ma ci sia qualcosa di più profondo. Ho l’impressione che si stia andando verso un superamento

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La scienza risponde a tutto? Nemmeno sfiora gli interrogativi più importanti

«È con la scienza che possiamo sperare di rispondere agli interrogativi dell'uomo. È con la scienza che possiamo contribuire a migliorare la qualità della vita del singolo». Due frasi, buttate lì come finale di un articolo dal prof. Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell'Università Tor Vergata di Roma.

Novelli non è certo uno scientista, un odifreddiano antimetafisico, un positivista ottocentesco e, anzi, l'università che dirige è spesso sede di importanti convegni sul rapporto tra fede, scienza e filosofia. Per questo, probabilmente, nemmeno lui avrà dato troppo peso a quanto scritto. Com'è possibile, infatti, credere davvero che tutti gli interrogativi esistenziali che l'uomo matura di fronte alla sua incompletezza, alla sua sete di un significato ultimo, possano arrivare dalla scienza?

Nonostante le convinzioni dell'entomologo E.O. Wilson («La sci

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«Anche per me, matematico, la grande sfida è l’umiltà evangelica»

matematica vangelo    di Francesco Malaspina* *docente di Geometria algebrica presso il Politecnico di Torino

 

Il matematico non può che essere profondamente umile. Uscito dal liceo avevo certamente la percezione di conoscere parecchia matematica. Ora, dopo diciannove anni passati a studiarla intensamente mi pare davvero di saperne molto meno di allora. La sua bellezza e la sua vastità mi hanno riempito di meraviglia e stupore e hanno saputo dissolvere quei confini che credevo di intravedere.

Noi che la investighiamo possiamo solo sperare di scalfire l’immensità della matematica proprio come nessun teologo potrà mai penetrare completamente il Mistero di Cristo. Il kerigma del Cristo Risorto è un mistero talmente immenso che non finiremo mai di cercare di comprenderlo. Inoltre la fede non è qualcosa di acquisito una volta per

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Il convertito Peter Hitchens, primo “avversario” del fratello Christopher

HtichensSessantasette anni fa nasceva Christopher Hitchens, giornalista e saggista statunitense ma filo-sovietico, diventato uno degli atei militanti più famosi al mondo dal 2001 al 2011, anno della sua morte, causata dal cancro all'esofago.

Oggi la spinta dei cosiddetti new-atheist si è decisamente infiacchita, i principali leader del movimento sono troppo vecchi per continuare le loro battaglie, stanchi dal farsi la guerra a vicenda e dagli scandali che li hanno colpiti, alcuni hanno abbracciato lo spiritualismo, mentre le generazioni più giovani preferiscono un approccio meno violento, imp

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Papa Francesco amato dagli anticlericali? Anche Gesù, molto più di lui

«Ha fatto in modo che non credenti, ebrei, protestanti guardassero alla Chiesa cattolica in modo nuovo, con interesse. Papa Francesco ha colto con precisione quanto secolare sia il mondo di oggi e quanto poco la gente sappia della cristianità. Il Papa è stato geniale nell'andare diretto al cuore del messaggio di Cristo: la misericordia, che solo Dio può dare». A parlare è il principale filosofo conservatore americano, Michael Novak, da sempre molto legato a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Non sfugge che i più entusiasti verso il pontificato del Papa siano proprio le persone più vicine ai suoi predecessori. Abbiamo riportato, ad esempio, i numerosi interventi del segretario personale di Benedetto XVI, padre Georg Gaenswein e quello del <>

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