Il neonatologo Bellieni: «il feto si relaziona già prima del parto»
- Ultimissime
- 17 Apr 2010
Cosa prova un feto? Quali capacità ha di rendersi conto della realtà prima ancora di venire al mondo? La moderna ricerca ha dato una risposta: il feto ha una vita carica di sensazioni. Nell’utero impara, ricorda, sogna. Esiste una “bacchetta magica” che lo fa diventare a un certo punto persona… oppure già lo è dal momento in cui spermatozoo e uovo hanno fuso i loro patrimoni cromosomici?
Queste le domande a cui ha dato risposta il neonatologo all’ospedale “Le Scotte” di Siena, docente di terapia neonatale alla Scuola di Specializzazione in Pediatria e autore di diversi studi pubblicati sulle riviste mediche internazionali, Carlo Bellieni nel libro “L’alba dell’io. Dolore, desideri, sogno, memoria del feto (Editrice Fiorentina 2004) «Il volume demolisce, con rigoroso scrupolo scientifico, una serie di luoghi comuni legati ad una concezione contemporanea della maternità che pare più attenta ad un certo narcisismo dei genitori per l’affermazione di sé come essere fecondo e per poter avere un figlio perfetto, piuttosto che ai reali diritti del nascituro». Lo studioso ha detto: «A 23 settimane il feto distingue la voce materna dalle altre, riconosce i suoni. Secondo uno studio pubblicato su Lancet, i neonati riconoscono le musiche delle telenovele ascoltate dalla mamma. Le melodie udite in utero calmano il pianto del bambino, che già sviluppa la memoria di odori e sapori. In generale, lo calma tutto ciò che riproduce la sua situazione prenatale: i figli delle ballerine per esempio vogliono essere cullati vigorosamente, abituati come sono al movimento». La recensione è presa dal sito Vita Prenatale.
17 commenti a Il neonatologo Bellieni: «il feto si relaziona già prima del parto»
Questo post è veramente esilerante.
“il feto vive già prima del parto.”
Il feto, l’embrione, l’ovulo e gli spermatozoi sono tutti vivi.
La questione è se siano o meno coscienti!
“Esiste una ‘bacchetta magica’ che lo fa diventare a un certo punto persona… oppure già lo è dal momento in cui spermatozoo e uovo hanno fuso i loro patrimoni cromosomici? […] A 23 settimane il feto distingue la voce materna dalle altre, riconosce i suoni.”
Affermate implicitamente che il feto diventa persona solo a 23 settimane.
E’ esilarante che lei abbia estrapolato le frasi che le servivano per provare a obiettare quanto detto da un affermato neonatologo cha parla di “vita cosciente”. Si dà per scontato che non si sta parlando di vita biologica
in quanto, come giustamente da lei sostenuto, gli embrioni sono biologicamente, appunto, vivi.
Se segue il consiglio di collegarsi al link proposto e di leggere il libro promosso nell’articolo, magari la prossima volta avrà seri dubbi se soprannominarsi o meno ateo anticlericale.
L’incoscienza non dà licenza di uccidere
Quindi lei è anche contro la donazione degli organi!
Perché, come sicuramente saprà, gli organi vengono espiantati a cuore battente da individui in stato di morte cerebrale, ovvero individui totalmente incoscienti ma il cui corpo è perfettamente vivo.
Quando il chirurgo apre la cassa toracica, il cuore pulsa, il sangue scorre nelle vene…
La vitalità di un organo a sé stante non rappresenta la vitalità dell’organismo intero ma ciò non toglie che è lecito uccidere un essere umano solo perché non cosciente. Fossi nei panni del signor Ateo Anticlericale starei attento ad addormentarmi in prossimità dei suoi simili, non si sa mai che qualcuno si senta investito della licenza di uccidere visto lo stato di incoscenza…
Allora non ci siamo capiti.
Per espiantare gli organi si prende il corpo VIVO di un individuo in stato di morte cerebrale (e quindi incosciente), lo si apre e si estraggono gli organi, facendo MORIRE il corpo di tale individuo.
Quindi, secondo la sua tesi, la donazione degli organi deve essere vietata.
Della donazione degli organi, che tra l’altro deve essere sostituita da tecniche migliori che non prevedano terapia antirigetto e che possibilmente non comportino interventi eccessivamente invasivi, non mi importa nulla.
Quando dormi sei incosciente, non è lecito uccidere chi dorme. La morte cerebrale è morte cerebrale, l’incoscienza è incoscienza. Dubito altamente che si possa dire di ciascun essere umano che è stato “morto cerebralmente” nelle sue prime fasi dell’esistenza giacché la resurrezione in utero non esiste.
Poi, certo, un ateo può credere qualunque cosa…
Senza offesa, ma lei continua a non capire.
Io non sto parlando del ricevente, sto parlando del donatore. Quando gli organi vengono espiantati dal corpo del donatore (che si trova in uno stato di morte cerebrale), il corpo del donatore è VIVO e MUORE a causa dell’espianto degli organi.
Quindi se lei afferma che lo stato di incoscienza non da licenza di uccidere, allora deve essere contrario anche alla donazione degli organi.
Guardi che è lei a non capire e a non saper distinguere uno stato di incoscenza dalla morte cerebrale. Solo la seconda è definitiva, la prima, per quanto profonda può essere perfettamente reversibile. Soprattutto nel caso di chi deve nascere che è destinato a diventare naturalmente come lei, forse un po’ più intelligente a dire il vero…
A 23 settimane il feto distingue la voce materna dalle altre, riconosce i suoni. Secondo uno studio pubblicato su Lancet, i neonati riconoscono le musiche delle telenovele ascoltate dalla mamma. Le melodie udite in utero calmano il pianto del bambino, che già sviluppa la memoria di odori e sapori. In generale, lo calma tutto ciò che riproduce la sua situazione prenatale: i figli delle ballerine per esempio vogliono essere cullati vigorosamente, abituati come sono al movimento».
Sono coscienti eccome!
Appunto.
Solo dalla 23esima settimana, non prima.
Quindi fino alla 23esima settimana l’aborto è lecito.
Perché?
Innazitutto questo dimostra che l’aborto dalla 23esima settimana in poi è un omicidio. Inoltre l’articolo non esclude che prima della 23esima settimana il feto non sia cosciente, è ancora tutto da dimostrare. Però nel dubbio sembra meglio far fuori il figlio potenziale che rovinerebbe le vacanze in Sardegna piuttosto che essere prudenti. Signor Ateo anticlericale non si è mai posto il problema che anche lei ha avuto 8/9/13 settimane di vita? E senza alcun intervento esterno è diventato un bel pacioccone tutto coccoloso (per poi ridicolizzare l’esistenze e insultare la ragione prendendo posizioni esistenziali abbastanza ridicole)?
Mi fa piacere questa posizione, perché sancisce che un feto acquista lo status di “persona” solo nel momento in cui comincia ad avere una coscienza, cosa che accade attorno al periodo indicato (altrimenti nel libro, che non è certo pro-aborto, ne avrebbero parlato).
Si sta parlando di un articolo di giornale non di un libro che ancora nessuno ha letto dove senz’altro verrà scritto…ma sei veramente così stupido da pensare che qualcuno cada nei tuoi tranelli dialettali??
Devi dimostrare quello che sostieni altrimenti sei ridicolo!!!
Non c’è problema. Anche se per assurdo fosse la 22esima o la 21esima settimana, rimane il fatto che lei concorda che comunque il feto è cosciente solo da un certo punto in poi, e che quindi prima di tale momento l’aborto è lecito.
O vuole forse farmi credere che anche un embrione è cosciente?
Io direi di si…