La scienza moderna contraddice la Genesi e la Bibbia?
- Risposte cattoliche
- 01 Giu 2025
La Genesi biblica smentita dalla scienza? Davvero le conoscenze scientifiche hanno contraddetto la Bibbia? Domande a cui rispondiamo per la rubrica “Risposte cattoliche“.
Le scoperte della scienza smentiscono la Genesi, cioè il racconto della creazione contenuto nella Bibbia?
E’ una delle questioni più classiche nel dialogo tra scienza e fede, soprattutto a causa della furiosa guerra tra il movimento creazionista americano e il mondo scientifico.
La risposta a questa domanda è anche diversa a seconda delle religioni e anche tra le varie confessioni del cristianesimo. I cattolici, infatti, sono tra gli unici che non trattano i testi sacri come testi scientifici, operando una saggia interpretazione e contestualizzazione della Bibbia e dell’Antico Testamento piuttosto che un approccio letterale.
Del rapporto tra scienza e Genesi biblica ci questo ci occupiamo nell’odierna puntata della rubrica “Risposte cattoliche”, proponendo la riflessione di Jimmy Akin, autore e conferenziere cattolico di fama internazionale.
di Jimmy Akin*
*scrittore e apologeta
da “Bible Difficulties” (Catholic Answers Press 2018)
Il primo capitolo della Genesi contiene un racconto della creazione in cui Dio è descritto come colui che crea il mondo in un periodo di sette giorni.
Questo è nettamente diverso dalle ipotesi avanzate dagli scienziati, i quali indicano prove secondo cui l’universo e la vita si sono sviluppati gradualmente, in un arco di miliardi di anni.
La parola “giorni” indica miliardi di anni?
Alcuni hanno proposto che questa difficoltà possa essere risolta considerando che la parola ebraica per “giorno” (yom) può riferirsi sia a un periodo di 24 ore sia a un lasso di tempo più lungo.
Questo uso esteso è presente anche in italiano e in inglese. A volte, infatti, usiamo “giorno” per riferirci a periodi storici, per esempio: “Le condizioni erano diverse ai giorni di Napoleone”.
Alcuni, dunque, hanno suggerito che i giorni in Genesi 1 possano riferirsi a periodi di tempo lunghi miliardi di anni.
Ci sono due problemi con questa interpretazione.
Primo, anche se fosse vera, non si accorderebbe con le scoperte scientifiche. Infatti, Genesi 1 presenta gli uccelli come creati prima degli animali terrestri (vv. 20–25), mentre la paleontologia indica che avvenne il contrario.
Secondo, il testo descrive i giorni come periodi di 24 ore, ciascuno dei quali diviso in “sera” e “mattina” (vv. 5, 8, 13, 19, 23, 31). Perciò, o si tratta di giorni letteral di 24 ore, oppure di simboli non letterali.
La Bibbia, la Genesi e il simbolismo
Una lettura più attenta rivela che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il testo biblico non intende fornirci informazioni cronologiche sull’origine del mondo.
Al contrario, come osserva il Catechismo cattolico, esso presenta «simbolicamente l’opera del Creatore come un susseguirsi di sei giorni di “lavoro” divino» (n. 337).
Il simbolismo è evidente nella struttura del brano.
Inizialmente ci viene detto che “in principio Dio creò il cielo e la terra” (v. 1) e che “la terra era informe e deserta” (v. 2). In altre parole, era priva di struttura e vuota.
Nei primi tre giorni, Dio risolve il problema dell’informe dando struttura al mondo: nel primo giorno separa la luce dalle tenebre; nel secondo separa il cielo dal mare; e nel terzo separa le acque affinché appaia la terraferma (vv. 3–13). Poi, Dio affronta il problema del vuoto e nei tre giorni successivi torna sui medesimi ambiti —nello stesso ordine— per popolarli.
Nel quarto giorno popola il giorno e la notte con il sole, la luna e le stelle; nel quinto popola il cielo e il mare con uccelli e pesci; e nel sesto popola la terra con gli animali e l’uomo (vv. 14–31). Una volta che la terra non è più informe né vuota, Dio si riposa nel settimo giorno (2,1–3).
Il testo non va preso alla lettera, ma in modo simbolico.
Esso inquadra l’opera del Creatore nello schema di una settimana ebraica, dicendoci che cosa Dio ha fatto, ma senza volerci indicare quando Dio lo ha fatto. Così, organizza il materiale per temi, mostrando come Dio risolva progressivamente i problemi dell’informe e del vuoto.
La scienza non contraddice la Genesi biblica
La difficoltà si risolve quindi prestando attenzione al genere letterario del testo, alla disposizione del materiale in modo tematico piuttosto che cronologico e all’uso di linguaggio non letterale.
Per questi motivi, Papa Giovanni Paolo II disse:
«Questo testo ha una portata soprattutto religiosa e teologica. Non si possono cercare in esso elementi significativi dal punto di vista delle scienze naturali. Le ricerche sull’origine e sullo sviluppo delle singole specie “in natura” non trovano in questa descrizione alcuna norma “vincolante”, né apporti positivi di interesse sostanziale. Anzi, con la verità circa la creazione del mondo visibile – così come è presentata nel Libro della Genesi – non contrasta, in linea di principio, la teoria dell’evoluzione naturale, quando la si intenda in modo da non escludere la causalità divina».
1 commenti a La scienza moderna contraddice la Genesi e la Bibbia?
Più semplicemente Dio potrebbe aver mostrato i fatti salienti della Genesi all’autore del racconto in sette giorni. Non credo ci sia stato alcuno che abbia assistito alla Creazione.