Nicolò Dallaporta, il fisico cattolico assente su Wikipedia
- Ultimissime
- 07 Gen 2025
Lo scienziato e fisico italiano Nicolò Dallaporta non merita una voce su Wikipedia? Ecco chi era uno dei padri dell’astrofisica italiana, devoto cattolico riteneva l’uomo il culmine dell’evoluzione dell’universo.
Non che essere su Wikipedia significhi qualcosa, però è effettivamente un fatto curioso.
Considerando che qualunque trapper o show girl vanta una voce sulla nota enciclopedia online, perché negarla a uno dei padri dell’astrofisica italiana?
Grazie alla segnalazione di un nostro lettore abbiamo scoperto l’assenza da Wikipedia dell’eminente astrofisico italiano Nicolò Dallaporta.
Wikipedia illiberale su temi divisivi
Come lamenta da anni Elon Musk, Wikipedia (o, ormai, “Wokepedia”) non è affatto libera come dice di essere. Musk non ha tutti i torti.
E’ noto come la linea editoriale su tematiche sensibili e divisive sia guidata e bloccata da un compatto gruppo di utenti che sistematicamente violano la neutralità delle voci, forti dell’anzianità di collaborazione.
Ma questo ovviamente non c’entra nulla con la mancata presenza di una voce dedicata a Dallaporta, non essendo una voce “divisiva” basterebbe crearla e nessuno la toccherebbe.
Nicolò Dallaporta, chi era il celebre fisico
Ma chi è Nicolò Dallaporta?
Mancato il 23 ottobre 2003, Dallaporta è più volte definito uno dei padri dell’astrofisica italiana, per oltre 40 anni docente di Fisica teorica presso l’Università di Padova e poi di Astrofisica teorica presso l’Istituto di Astronomia della medesima Università.
Divenne poi professore emerito della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, dove istituì il Settore di Astrofisica e Cosmologia.
Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, membro dell’Accademia Pontificia delle Scienze e di quella Patavina della città di Padova, fu insignito del Premio nazionale per la Fisica dal Presidente della Repubblica, il quale nel 1998 gli consegnò anche il Diploma di Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura.
L’astrofisica Margherita Hack, che collaborò con lo scienziato, gli rese il merito di aver «democratizzato gli Osservatori italiani»1M. Hack, Qualcosa di inaspettato. I miei affetti, i miei valori, le mie passioni, Laterza 2004.
L’estesa produzione scientifica di Dallaporta spazia dalle particelle elementari alla cosmologia e l’evoluzione stellare.
Nicolò Dallaporta, fisico cattolico
Ma i suoi interessi furono anche extra-scientifici.
Dallaporta si dedicò molto al rapporto tra scienza e metafisica, rilevando un substrato metafisico comune alle grandi religioni. L’ultima opera postuma, pubblicata dai figli, si intitola “Dai Veda ai Vangeli alla ricerca del reale” (Gabrielli Editore 2004).
Dallaporta fu un attivo sostenitore della compatibilità tra scienza e fede, nonché un devoto cattolico.
Il suo ex allievo Giovanni Costa racconta di quando Dallaporta contrappose all’intervento di Steven Weinberg sulla casualità della vita umana, la sua idea di unicità di un Universo in cui ogni elemento ha una sua motivazione e un suo fine: «Nell’ambito della sua visione teleologica, il cosmo non poteva altro che essere ordine e armonia»2G. Costa, Ricordo di Nicolò Dallaporta, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti 30/10/2004.
Gualtiero Pisent, collega e docente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha raccontato invece l’incontro tra Nicolò Dallaporta e Primo Levi, ricordandolo così: «Quando ho frequentato Dallaporta a Padova (a partire dagli anni sessanta) era nota la sua militanza cattolica, ma definirlo un buon cattolico sarebbe riduttivo. Era un mistico», il quale «non riconosceva alla fisica quel carattere fondante per la conoscenza, che da molti le viene attribuito».
L’uomo obbiettivo ultimo dell’evoluzione
Nel 1991, durante il I° Congresso Nazionale del CICAP (“Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze”), a cui venne invitato, Dallaporta disse:
«Se oltre a riferirci alla sola struttura del cosmo, vogliamo pure schematizzare la figura ed il ruolo dell’uomo, riscontreremo senza difficoltà che secondo tutte le dottrine tradizionali l’uomo è dotato di una funzione del tutto eccezionale nell’universo. Mentre tutti gli altri esseri o entità cosmiche sembrano situati ad un determinato livello nella gerarchia degli stati […], l’uomo invece è compartecipe di tutti questi livelli. Per tale ragione l’uomo viene considerato come un intero “microcosmo”, corrispondente in modo biunivoco, ovvero livello per livello, al cosmo intero o “macrocosmo”, ed è questa sua totale compartecipazione al Tutto che permette di qualificarlo come “immagine di Dio” secondo il detto biblico».
Nel suo “Vita ed evoluzione delle stelle” (AIC editrice 1984), l’eminente fisico italiano ha riflettuto sulla piccolezza dell’essere umano rispetto all’enormità dell’Universo.
Una riflessione che ricorda molto quella celebre di Blaise Pascal sull’uomo, il quale «non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante».
Il bellissimo ragionamento di Nicolò Dallaporta merita di essere ripreso per intero:
«Proprio in questa insignificanza corporea si incarna la soggettività dell’uomo, la capacità per cui una simile particella è capace di dire: io sento, io sono, io penso, io capisco il quadro di questo cosmo materiale all’ultimo livello dal quale io sono posto. L’essenziale di questo cosmo sta negli astri immensi, in questi trapassi colossali di pura materia, o in quest’ultimo sottoprodotto della loro evoluzione? Non ci può sfiorare il sospetto che una tale immensità di forze cosmiche sia stata messa in moto per arrivare unicamente a questo infimo sottoprodotto? Ovvero, ciò che è grande nel cosmo sia piccolo nel dominio in cui ha prevalenza la soggettività e viceversa? E che, rovesciando il rapporto tra corporeo e soggettivo, i primi debbano essere gli ultimi e gli ultimi i primi? A mio parere l’intero cosmo afferma tale verità evangelica in modo perentorio»3N. Dallaporta, “Vita ed evoluzione delle stelle”, AIC editrice 1984 p. 47.
Per quel che può valere, abbiamo inserito la voce di Nicolò Dallaporta nel nostro dossier sui grandi scienziati credenti.
E le sue frasi compaiono anche nel dossier relativo alle citazioni su scienza e fede dei grandi uomini di scienza che la storia ci ha donato.
4 commenti a Nicolò Dallaporta, il fisico cattolico assente su Wikipedia
La pagina su wikipedia la puo’ creare chiunque, basta registrarsi, questo per dire che sarebbe un problema assolutamente risolvibile in pochissimo tempo.
Si è vero, io stesso ho creato alcune voci su Wikipedia. Ma infatti anche l’articolista spiega che si tratta solo di una strana mancanza per un profilo così alto e sicuramente enciclopedico e basterebbe creare la voce.
Nella enciclopedia Treccani il nostro è presente.
Non mi meraviglio, sono i problemi attuali di Wikipedia. Dipende molto della lingua della pagina e dei “controllori” sotto il nome “domatori di bot” (dresseurs de bot) sic! Anonimi e visibilmente senza nessun altra competenza che quella di saper manipolare IA e co! Dal 2000 in poi ho pubblicato in francese, inglese, italiano e russo. Ora Wiki francese è politizzata e “wokizzata”. Certe biografie di note personalità della Cultura europea sono state riviste e massacrate per essere alllineate! Un esempio, per Bernanos magnifico scrittore cattolico, meno di cinque pagine ed errori, lo stesso per un Maestro del Cinema che fu Robert Bresson, ma 15 pagine per un realizzatore di film violenti, di basso livello e per un ragazzo di 17 anni che ha vinto una medaglia di nuoto, tutti due in odore di santità presso i politici. Bresson e Bernanos, loro hanno il difetto di essere cristiani. Verifiche fatto, ho visto che molte pagine nel campo dei grandi nomi della Cultura: Arte, Scienza, Musica classica ecc. sono state modificate, tagliate e arrangiate per essere conforme all’ideologia odierna dell’UE. Più oneste le pagine italiane, inglese, tedesche e russe, nonostante qualche segni precursori di una censura.
Se scrivi una pagina che non piace ai controllori dietro loro schermi, cominciamo a cercare il pèle nell’ uova in vari modi.