Robert Schumann, il devoto cattolico fondatore dell’Unione Europea

L’Europa nasce dai politici cattolici e su radici cristiane. Il 9 maggio 1950, esattamente 60 anni fa, Robert Schumann, considerato “il Padre dell’Europa”, presentò la sua proposta di creare un’organizzazione europea, indispensabile per il mantenimento di pacifiche relazioni. La sua proposta, conosciuta come “dichiarazione di Schuman”, ha formato la base della costituenda CECA ed è considerata l’inizio della costruzione di quella che è oggi l’unione Europea. Altri Padri fondatori sono: Alcide De Gasperi (cattolico), Jean Monnet (cattolico), Joseph Bech (cattolico), Konrad Adenauer (cattolico).

Schuman ebbe anche l’idea di diventare sacerdote, ma poi rinunciò e si impegnò nel cattolicesimo sociale, come vivamente incoraggiato dal vescovo di Metz. Per lui costruire l’Europa significava anzitutto mettere in pratica un progetto spirituale di fratellanza, perché «l’Europa non è una unità naturale, come l’Australia o l’Africa; essa è il frutto di un lungo processo storico e di uno sviluppo spirituale». Ma questo progetto non poteva stare in piedi senza riconsocere le radici cristiane. In occasione della creazione del Consiglio d’Europa disse: «Siamo ricondotti alla legge cristiana di una nobile ma umile fratellanza. E per un paradosso che ci sorprenderebbe se non fossimo cristiani – incoscientemente cristiani forse – tendiamo la mano ai nostri nemici di ieri non semplicemente per perdonare, ma per costruire insieme l’Europa di domani». Per Schuman importa che «questa idea di un’Europa riconciliata, unita e forte sia ormai la parola d’ordine per le giovani generazioni desiderose di servire una umanità finalmente liberata dall’odio e dalla paura, che impara nuovamente, dopo troppo lunghe lacerazioni, la fraternità cristiana».

L’Osservatore Romano chiude l’articolo dicendo che, per la politica europea – se vuole essere fedele alle intuizioni dei “Padri Fondatori” – senza alcuna discriminazione nei confronti delle altre religioni, conviene riconoscere nell’identità europea la viva eredità del cristianesimo. Lo disse anche nel 2008 il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy: «Dire che in Europa ci sono delle radici cristiane è semplicemente dare prova di buon senso. Rinunciare a farlo, significa girare le spalle a una realtà storica».

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