La Chiesa anglicana vieta i canti su Gesù “vero messia”
- Ultimissime
- 28 Dic 2024
La Chiesa anglicana affetta dalla cancel culture: vietati i canti natalizi se dicono che Gesù è il vero Messia. La crisi del protestantesimo e la voce di Papa Francesco sul mantenersi fermi nella propria identità
La cancel culture penetra perfino nella Chiesa d’Inghilterra, l’ultima congregazione protestante finora rimasta più o meno intaccata dall’ideologia progressista.
La diocesi di Birmingham ha infatti invitato il clero a riconsiderare il linguaggio utilizzato negli inni natalizi per promuovere un ambiente “inclusivo” durante le festività.
La Chiesa anglicana: “No ai canti sul Gesù vero Messia
I canti “imbarazzanti” per i vescovi anglicani sono in particolare quelli che contengono riferimenti espliciti a Gesù come “vero Messia”.
Per questo un’email della diocesi ha sollecitato a «utilizzare un linguaggio che non crei ulteriore confusione o tensione, e che non sminuisca il messaggio della buona novella del Natale».
E’ stato perciò messo da parte, ad esempio, il celebre “Lo, He Comes With Clouds Descending”, caro alla regina Vittoria ma contenente un’affermazione scandalosa: Gesù è il “vero Messia”.
La diocesi di Birmingham ha difeso la propria posizione sostenendo che alcuni canti conterrebbero una «forte enfasi sul supersessionismo», la dottrina secondo cui il cristianesimo è l’unica vera religione. Questo, a loro dire, risulterebbe divisivo in un contesto multireligioso.
Il vescovo anglicano di Birmingham, Michael Volland, ha chiarito che nessun inno o liturgia sarebbe stato formalmente modificato ma invita i pastori a fornire spiegazioni contestuali per garantire l’inclusività.
La crisi del protestantesimo e le sfide contemporanee
Non sono mancate critiche da parte di alcuni membri della Chiesa, c’è chi la accusa di aver perso la bussola e chi, come l’ex membro del Sinodo Generale, Canon Chris Sugden, afferma che «gli inni non dovrebbero essere alterati solo perché la Chiesa si conforma a ogni causa progressista».
D’altra parte nessuno si sognerebbe di richiedere la modifica dei testi delle celebrazioni ebraiche o indù per renderle più inclusive verso i cristiani.
Il protestantesimo sembra essere molto più in crisi del cattolicesimo riguardo al rapporto con la contemporaneità, probabilmente la mancanza di un riferimento autorevole rende le varie confessioni riformate facili prede dei venti e delle mode.
Papa Francesco: il pluralismo richiede un’identità chiara
È davvero necessario censurare o modificare le proprie convinzioni per adattarsi a un contesto multietnico e multiculturale? Il pluralismo davvero richiede di diluire la propria identità?
Papa Francesco si è occupato di questo nella sua Evangelii Gaudium, ricordando che «un sincretismo conciliante sarebbe in ultima analisi un totalitarismo di quanti pretendono di conciliare prescindendo da valori che li trascendono».
Ecco cosa comporta un vero pluralismo secondo Papa Bergoglio:
«Il pluralismo implica il mantenersi fermi nelle proprie convinzioni più profonde, con un’identità chiara e gioiosa, ma aperti a comprendere quelle dell’altro e sapendo che il dialogo può arricchire ognuno. Non ci serve un’apertura diplomatica, che dice sì a tutto per evitare i problemi, perché sarebbe un modo di ingannare l’altro e di negargli il bene che uno ha ricevuto come un dono da condividere generosamente. L’evangelizzazione e il dialogo interreligioso, lungi dall’opporsi tra loro, si sostengono e si alimentano reciprocamente».
1 commenti a La Chiesa anglicana vieta i canti su Gesù “vero messia”
Cretini.