Un indimenticabile flash mob di Natale: non solo una improvvisata performance di canti natalizi nel centro commerciale, ma anche la comparsa della Sacra Famiglia per distrarre dagli ultimi acquisti e orientare lo sguardo all’essenziale.

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Sono passati 14 anni ma resta il più bel flash mob di Natale di sempre.

Solitamente si tratta di un raduno improvviso di persone in un luogo pubblico per eseguire un’azione coreografata o simbolica concordata in precedenza, e poi disperdersi rapidamente.

Lo scopo principale è sorprendere, intrattenere o trasmettere un messaggio specifico.

Quello realizzato nel 2010 presso la South Bay Galleria a Redondo Beach (California), ha senza dubbio raggiunto ogni obbiettivo.

Se ne sono realizzati moltissimi durante il periodo natalizio, ma quello di cui parliamo e che mostriamo nel video qui sotto è stato profondamente diverso.

 

 

Il flash mob mette al centro Gesù Cristo

Un gruppo di cantanti del Los Angeles Master Chorale ha improvvisamente iniziato a cantare il celebre “Hallelujah Chorus” di George Frideric Handel, tratto dal Messiah.

L’azione è iniziata in maniera discreta: alcuni partecipanti si sono mescolati ai clienti, fingendo di fare acquisti, per poi iniziare a cantare una alla volta secondo, richiamando l’attenzione del pubblico.

Man mano che la performance ha preso forma, altri membri del coro si sono uniti, creando un crescendo di voci che ha riempito l’intero spazio del centro commerciale e ha coinvolto un po’ tutti.

La performance ha riscosso grande successo, diventando virale sui social media e attirando milioni di visualizzazioni online. Ha anche ispirato altri flash mob natalizi in diverse città del mondo.

Quasi sempre però i successivi si sono limitati a intonare i canti della tradizione mentre i membri del Los Angeles Master Chorale scelsero di concludere la performance inscenando un piccolo presepe vivente con la Sacra Famiglia, richiamando al centro dell’attenzione il significato vero del Natale.

 

La Natività protagonista nel centro commerciale

Un centro commerciale è, per sua natura, il simbolo del consumismo, del Natale materialistico, una festività laica delle “luci” al cui centro ci sono i regali e lo shopping. Ecco perché inserire la rappresentazione della nascita di Cristo in questo contesto è stato un atto simbolico di grande portata.

Un invito a riscoprire il vero significato del Natale in un luogo in cui ci si rifugia per cercare il superfluo, ma in cui, sorprendentemente, i presenti hanno incontrato l’essenziale.

Per cinque minuti l’evento ha catturato l’attenzione di centinaia di persone prese dagli ultimi acquisti, spostandola alla nascita di un Bambino che presto prometterà di essere “via, verità e vita”. Ed evidentemente mantenne la promessa visto che ne stiamo parlando ancora oggi.

Un dono che supera ogni regalo perché l’annuncio di un Padre vicino ad ogni uomo avvolge di senso eterno ogni singolo istante.

 

Il cristianesimo come proposta pubblica

Ma il flash mob realizzato alla South Bay Galleria offre anche un secondo significato, il messaggio che il cristianesimo non deve rimanere confinato nelle chiese o nei luoghi di culto.

Il mistero del Natale è stato proposto secondo una modalità affascinante e coinvolgente, senza necessità di imporlo. E’ un grande insegnamento!

 

Qui sotto il video (pubblicato anche sul nostro canale YouTube)

 

La redazione UCCR rivolge un grande augurio di un Santo Natale a lettori e lettrici, alle loro famiglie e a tutti i loro cari.

Gli aggiornamenti quotidiani riprenderanno a partire dal 27/12/2024.

 

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