Le leggi pro-life riducono gli aborti e aumentano le nascite
- Ultimissime
- 12 Dic 2024
Le leggi pro-life stanno salvando vite, aumentando la fertilità e salvaguardando la salute materna. Escono i primi studi dopo le restrizioni all’aborto introdotte in vari Stati americani a seguito della storica sentenza della Corte Suprema nel 2022.
L’aborto è una tragedia, una sconfitta. Nessuna donna abortisce a cuor leggero.
Lo ripetono, giustamente, i paladini dell’diritto (termine inesistente nella legge 194/78) all’interruzione di gravidanza.
Però non si capisce perché facciano di tutto per non applicare la legge italiana quando invita a «rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza».
Se l’aborto è una tragedia, inoltre, i pro-choice saranno senz’altro felici di sapere che più si inaspriscono le leggi sull’interruzione di gravidanza e più, magicamente, diminuisce il tragico numero di aborti.
In Iowa la legge sul battito cardiaco: -40% di aborti
Lo ha rivelato il famoso think tank abortista statunitense Guttmacher Institute, braccio di ricerca di Planned Parenthood: la legge dell’Iowa (Stati Uniti) sul battito cardiaco ha contribuito a un calo del 40% degli aborti.
Dal 29 luglio 2024, giorno dell’entrata in vigore del divieto di interruzione di gravidanza dal momento del rilevamento del battito cardiaco fetale (alla 6° settimana dal concepimento circa), il numero di aborti è drasticamente calato. La legge include eccezioni per stupro, incesto e “anomalie fetali” e minacce alla vita della madre.
L’entrata in vigore della legge sul battito cardiaco è stata possibile grazie alla decisione della Corte Suprema che ha stabilito che l’aborto «non è un diritto fondamentale secondo la Costituzione dell’Iowa». Una sentenza celebrata dalla Conferenza Episcopale americana.
Le leggi pro-life in South Carolina: -80% di aborti
L’Iowa non è l’unico Stato che ha mostrato progressi nella riduzione degli aborti con leggi simili.
In South Carolina, gli aborti sono scesi dell’80% dopo l’introduzione della stessa legge sul battito cardiaco nell’agosto 20234.
Anche in questo caso non sono incluse le interruzioni di gravidanza indotte tramite pillole abortive.
Le leggi pro-life in Indiana: -98% di aborti
Nel 2024 anche l’Indiana ha registrato un calo del 98% degli aborti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La drastica diminuzione si è verificata dopo l’introduzione di una legge nel 2022 che proibisce l’interruzione di gravidanza eccetto in casi di stupro e incesto (ma solo entro le prime dieci settimane) e di danno “sostanziale e irreversibile” alla salute della madre.
Le donne “costrette” a partorire?
I pro-choice spiegano questi dati sostenendo che le donne si recherebbero in altri stati per abortire. Ma è fin troppo facile osservare che la riduzione del numero di interruzioni di gravidanze è talmente elevata che non può essere giustificata in questo modo.
Gli stessi ricercatori del Guttmacher Institute sottolineano infatti che le donne «potrebbero essere state costrette a continuare la gravidanza» a causa della legge.
La retorica del “costringere a continuare la gravidanza” è usata a sproposito, è come dire che il sistema penale ci “costringe” a lasciar vivere chi ci fa un grosso torto piuttosto che ucciderlo.
Non esistendo in alcun Paese l’aborto illimitato fino alla nascita, qualunque legge che regolamenta in qualche modo l’interruzione di gravidanza -come quella italiana- pone dei limiti alla possibilità di abortire, “costringendo” già le donne a continuare la gravidanza da un certo momento in avanti.
Questa evidente ma ignorata riflessione sconfessa da sola lo slogan femminista “il corpo è mio e decido io”, perché è evidente che sul tema dell’aborto non c’è in gioco solo il corpo della madre ma anche quello di un altro essere umano. E nessuno può rivendicare diritti su altri esseri umani.
L’aborto vietato in Texas: +10mila nascite
La legge sul battito cardiaco è entrata in vigore nel 2022 anche in Texas.
Uno studio dell’Università di Houston ha scoperto che il tasso di fertilità dello Stato è aumentato notevolmente del 2% da quel momento in poi (con picchi dell’8% tra le donne ispaniche di età compresa tra 25 e 44 anni).
I ricercatori della Johns Hopkins University hanno inoltre collegato direttamente l’aumento di quasi 10.000 nascite nello stato del Texas all’introduzione della legge sul battito cardiaco.
Anche uno studio del novembre 2023, pubblicato dall’Institute for Labor Economics (IZA) ha rilevato che, in seguito all’abrogazione della sentenza Roe vs Wade, «gli stati che hanno introdotto divieti di aborto hanno registrato un aumento medio delle nascite del 2,3% rispetto agli stati in cui l’aborto non era limitato».
In tutti gli Stati Uniti, gli aborti legali sono diminuiti di oltre il 6% nei primi sei mesi successivi all’abrogazione della sentenza Roe vs Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti nel 2022.
Il numero è sceso da 82.270 aborti nei due mesi precedenti la storica sentenza a 77.073 nei sei mesi successivi.
Dettaglio non irrilevante, non si registra fortunatamente alcun incremento della mortalità materna, del peggioramento della salute femminile o dell’aborto clandestino. Altro mito pro-choice pienamente sconfessato.
Le leggi pro-life stanno salvando vite e riducendo la tragedia dell’aborto. Tutti felici, quindi. Avanti così!
6 commenti a Le leggi pro-life riducono gli aborti e aumentano le nascite
Esatto e non pubblicizziamo troppo che il mese scorso in sette stati degli USA su dieci chiamati al referendum il diritto all’aborto è stato inserito nella costituzione statale, se no va a finire che ci prendono per agenti provocatori 😀
Commento inutile, le leggi vanno e vengono. L’articolo parla del successo delle leggi pro Life dove vengono approvate fosse anche in uno stato solo al mondo.
Gentilerrimo il mio amico costituzionalista Pwro mi riferisce che inserire il diritto all’aborto nella costituzione vien fatto proprio per impedire che tale diritto venga messo in pericolo da “leggi che vanno e vengono” 😀
La Costituzione si cambia, lo dicono anche gli attivisti omo per quella italiana la quale rende il matrimonio egualitario incostituzionale.
Sempre Pwro mi dice che la costituzione si cambia ma è una roba molto più complessa e non avviene da un giorno all’altro come può succedere con una legge ordinaria 😀
Quanto al “matrimonio gay incostituzionale” mi rierisce che è una tesi bislacca sostenuta dalla sola uccr in tutto l’internèt e ti consiglia di non buttarti al fiume se te lo dicono 😀
…e sostenuta dalla Corte Costituzionale fuori dall’internèt (apprezzo la raffinatezza dell’accento tronco). Forse tanto bislacca non è, quindi.