E se la nuova “Iena” fosse un cattolico appassionato della vita dei Santi?

Giovanni Scifoni a Le Iene. Il nuovo inviato è un attore noto ai telespettatori di TV2000, autore di video sulla vita dei Santi. Un’occasione per lo stereotipato programma televisivo di proporre uno sguardo diverso e controcorrente.

 

Cosa potrà mai venire di buono da Le Iene Show? Fino a ieri non molto: un programma televisivo banale e stereotipato, attivissimo influencer di illeciti legali e morali come l’utero in affitto, l’eutanasia, la droga libera, che fa il dito medio in diretta televisiva a chi difende la famiglia naturale, costituzionalmente intesa.

Senza contare che le Iene mentono su quasi tutto: dai vaccini che provocano l’autismo ai falsi video di Matteo Viviani sul caso Blue Whale, dal sostegno per anni del “metodo Stamina”, terapia dimostratasi priva di qualsiasi validità scientifica, alla propaganda delle “cure naturali” contro il cancro (quella cubana e quella della dieta vegana suggerita nel libro farlocco The China study). Ricordiamo ancora il servizio diffamatore ai danni di Radio Maria, quando Mauro Casciari finse di aver subito un’aggressione nella sede in provincia di Como, incollando e tagliando il video nei momenti opportuni salvo poi essere smentiti dalla registrazione integrale. Dei ciarlatani di professione, insomma, ma con un’esposizione mediatica enorme.

Dicevamo, quindi. Cosa può venire di buono da Nadia Toffa e da Le Iene? Forse c’è speranza, la nuova Iena si chiama Giovanni Scifoni, è un attore, è cattolico ed è appassionato della vita dei Santi. Probabilmente il suo approdo alle Iene è stato favorito da Alessandro Sciortino, l’ex iena che oggi è vicedirettore e direttore creativo di TV2000, la rete televisiva della Conferenza Episcopale Italiana. Un’ottima emittente nella quale Scifoni lavora da tempo, oltre ad aver partecipato come attore in alcuni film e serie TV (come Squadra antimafia 7, Un medico in famiglia ecc.).

Il primo servizio di Scifoni per il programma di Davide Parenti, andato in onda il 21 ottobre scorso, ha già creato qualche polemica, anche tra alcuni cattolici. L’attore ha provocatoriamente intervistato alcuni politici della Lega, tra cui il ministro Matteo Salvini, chiedendo loro quale coerenza vi sia tra il dirsi cattolici, l’aver giurato su Vangelo e rosario e la loro posizione sul tema immigratorio. Salvini se l’è cercata, il suo giuramento sacro è stato meramente strumentale a favorire un consenso politico e ideologico (lui stesso ha ammesso che preferisce esibirlo il rosario, piuttosto che pregarlo) e in molti simpatizzanti leghisti effettivamente emerge un feroce razzismo, ma i critici di Scifoni non hanno tutti i torti: oltre al fatto che la questione immigratoria e la posizione politica della Lega è molto più sfumata e complessa di quanto è ridotta sui media (così come andrebbe meglio conosciuta quella di Papa Francesco), ci si chiede perché Le Iene non rincorrano anche quei politici cattolici esplicitamente contrari alla Chiesa e del Papa sui temi morali o di bioetica (su molti dei quali la Lega sembra essere invece ben sintonizzata, al contrario delle altre principali forze politiche).

Scifoni ha risposto ai critici scrivendo:

«Sapevo di scontentare molte persone con questo servizio, ma ho pensato ugualmente di farlo, perché credo che stiamo correndo un pericolo: stiamo perdendo la nostra capacità di immedesimazione, e senza immedesimazione non c’è carità. È in atto un’inversione di percezione della realtà, respingere i migranti è agire con buon senso e ragionevolezza, accoglierli o preoccuparsi per gente disperata o semplicemente immedesimarsi in loro è moralismo buonista. Il buon samaritano è percepito come un buonista. Ritengo che in democrazia i partiti politici abbiano la libertà di proporre qualunque visione della realtà, la lega ha tutto il diritto di dire ciò che vuole, ma non nel nome di Cristo, se lo fai io ti contesto. Non posso fare altrimenti. Perché se togliamo la compassione dal cuore dei cristiani, che cristiani diventeremo? Vi prego, rifletteteci. E se vogliamo entrare nello specifico, non ha senso combattere i trafficanti chiudendo le frontiere, i trafficanti esistono perché esistono le frontiere, perché non ci sono canali alternativi per fuggire da fame o persecuzione, se io mi trovassi in Eritrea mi affiderei ad uno scafista, non avrei dubbi. Ma il punto è un altro. La parola razzismo non significa più nulla, è come i bambini che usano “coso” o “cosa” per esprimere qualunque concetto, ma noi siamo grandi, dobbiamo sforzarci di usare parole più specifiche. La parola che voglio usare è “peccato”. Questo tipo di politica ha successo perché ha capito che il peccato ha più forza aggregante della virtù. Ha capito che il libertino da sempre è più simpatico del moralista. Ha capito che i bisogni urlano più forte dei sogni. I sogni vanno spiegati, i bisogni si sentono a pelle. Questa politica parla al nostro egoismo, quello che c’è in ogni uomo, lo risveglia, gli dice: tu hai diritto di esistere, tu sei l’espressione più sincera della libertà, che si fottano quelli che vogliono convincerti che sei un peccato, sono dei moralisti. Più o meno quello che ha fatto l’industria del porno con la lussuria. Più o meno quello che ha fatto l’Islanda con l’aborto dei bambini con sindrome di down».

Più che il servizio delle Iene, è interessante la sua pagina Facebook, nella quale da diverso tempo compaiono dei brevi video in cui racconta la vita dei Santi nel giorno a loro dedicato. La qualità è alta, il montaggio è pregevole, la recitazione è gradevole, spesso Scifoni si sofferma su un particolare della vita di un Santo per proporre una riflessione sulla modernità, il tutto in una divertente chiave è comica e talvolta coinvolge anche la moglie e i suoi tre figli. A volte fa capolino un pizzico di irriverenza.

Forse con Giovanni Scifoni c’è ora una possibilità per le Ienemagari quella di parlare di temi più alti, proponendo uno sguardo differente su quelli più sensibili e che non sia banalmente prevedibile e conformato al pensiero del mondo. O, forse, sarà Scifoni ad adeguarsi all’aria che tira in redazione. E’ un’occasione, vedremo. Per ora proponiamo qui sotto un pregevole video dell’attore su Maria Maddalena e sulla leggenda che la vuole a tutti i costi una prostituta e, più in basso, uno spezzone su Madre Teresa di Calcutta andato in onda su TV2000.

 

 

La redazione

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2 commenti a E se la nuova “Iena” fosse un cattolico appassionato della vita dei Santi?

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  1. Umpalumpa ha detto

    A parte che in tema di liceità di confini si è espresso pure il papa, riconoscendone l’ovvia virtù.

    Le tesi “no border” sono lecite, ma in antitesi con il cristianesimo.
    L’universalità della cattolicità non ha nulla a che vedere con l’Internazionalismo di ieri o il globalismo di oggi.

    Cmq, per farla semplice, i confini sono giusti tanto quanto le porte di casa. Le porte permettono di accogliere nel limite delle possibilità della casa gli estranei bisognosi, escludere i delinquenti e proteggere i residenti della casa.

  2. Leonardo ha detto

    Molto bello questo articolo mi ha fatto consolidare la fiducia in voi che a momenti pensavo aveste perso un po’ si parresia cristiana per il politicamente corretto (l’articolo sul papa che ha invitato solo immigrati regolari e almeno un commento di uno dei vostri sotto l’articolo mi aveva fatto dubitare) … Complimenti!!!

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