Preghiera bandita allo stadio? Il popolo risponde con il “Padre nostro” prima delle partite

In un distretto dell’Alabama è stata bandita la recita di una preghiera prima delle partite di football. Gli abitanti del quartiere ne hanno tratto un bene maggiore. Una notizia locale utile come simbolo internazionale.

 

Una risposta intelligente. Un distretto scolastico dell’Alabama ha ceduto alle pressioni del gruppo ateo Freedom From Religion Foundation e ha vietato la recita della tradizionale preghiera prima dell’inizio delle partite di football. Ma i genitori dei ragazzi e gli abitanti hanno replicato presentandosi alle partite con indosso una maglietta con la scritta “We believe” (“Crediamo”)

La nuova politica, in vigore dal 21 settembre scorso, sostituisce la preghiera con un momento di silenzio. Un vuoto che viene ritenuto più “laico”. Ma i cittadini del distretto scolastico della contea di Blount hanno deciso di “rompere” il silenzio (video più sotto) recitando pubblicamente e coralmente il tanto fastidioso “Padre nostro”.

Solitamente a recitare la preghiera era una voce dall’altoparlante dello stadio. «Credo che se ci sono 1.000 persone in quelle gradinate a recitare la Preghiera del Signore, probabilmente sarà un un po’ più commovente di una sola persona che prega», ha commentato un genitore, guardando il lato positivo della vicenda. Le magliette “We believe” sono state distribuite gratuitamente e pagate dalle cinque chiese della zona. Sono andate a ruba, così ne verranno distribuite molte di più per i prossimi eventi.

Uno dei giovani atleti, Kayla, intervistato, ha detto: «Queste magliette significano che difendiamo il nostro cristianesimo e che nessuno può davvero fermarci. Anche se provano a farci una causa, non significa nulla». Il ragazzo ha ragione, ne parlavamo qualche settimana fa riportando le parole del celebre storico delle religioni, Philip Jenkis. Il cristianesimo può essere combattuto o censurato, «ma rinasce sempre. E’ come la resurrezione». La vicenda, pur locale, è simbolica e mostra come i tentativi di reprimere l’identità cristiana rischino di risultare controproducenti. Così avvenne in Italia, ad esempio, quando un gruppo ateo cercò di vietare i crocifissi nelle scuole: come risposta, ne apparvero migliaia in più anche laddove i muri erano rimasti “vuoti”.

Una risposta condivisibile, quella di questi genitori. All’imposizione di un vuoto laico -simbolico del “nulla che ha da dire l’ateismo”- non si sono dati per vinti. Anzi, ne hanno tratto un bene maggiore, coinvolgendo tutto il quartiere e aumentando la portata della celebrazione che è divenuta espressione di popolo. Forse più cosciente, più partecipata e più voluta di quanto lo fosse prima, pronunciata da un asettico altoparlante.

 

Qui sotto il video realizzato dai genitori degli atleti

La redazione

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12 commenti a Preghiera bandita allo stadio? Il popolo risponde con il “Padre nostro” prima delle partite

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  1. Graziano ha detto

    …esulto come credente. ..E rifletto : in Italia, mai sarebbe accaduto. ..

  2. Maddalena ha detto

    addirittura con il megafono in uno stadio.. ma non vi viene in mente che esistono anche altre persone con altre idee ideologie e religioni?

    Se vi sentite repressi quando vi viene impedito di imporre la vostra religione agli altri fatevi curare.

    Trasformate, come l’islam, ogni posto in una chiesa: scuole, tribunali addirittura gli stadi..
    siete maleducati e arroganti.

    Pregate senza rompere le palle a tutti come fanno tanti altri…

    • Michele ha detto in risposta a Maddalena

      ma se davvero ci sono queste fantomatiche persone di altre religione, esse potranno certamente escogitare molti modi per difendersi da una pericolosa preghiera detta allo stadio, senza che la polizia atea proponga di proibire le religioni per portare rispetto alle religioni, non credi?

      • Gianluca C. ha detto in risposta a Michele

        Ma ci vuole così tanto ad evitare atteggiamenti divisivi in ambiti pubblici? Cosa avresti detto se prima della partita si fossero messi a cantare col megafono Bandiera Rossa?

        • Brunello ha detto in risposta a Gianluca C.

          Certo, anche se si tratta di usanze locali. La cosa strana e’ che il rispetto delle altre religioni viene sempre invocato dagli atei, quasi mai dalle altre religioni 😉

          • Gianluca C. ha detto in risposta a Brunello

            Quando seguivo il calcio dilettantesco romano (Roma, la capitale del cattolicesimo) nessuna, proprio nessuna delle tante squadre parrocchiali faceva preghiere di massa prima della partita o cose del genere. Così come l’Albarossa, squadra del PCI, non intonava Bandiera Rossa o l’Internazionale. Lo sport dovrebbe essere un momento di festa e di condivisione, non di contrapposizione religiosa, ideologica o politica. Non si prega col megafono.
            Questi tizi in Alabama sono solo dei fanatici, con ogni probabilità SEGREGAZIONISTI (nella migliore tradizione dello stato più arretrato degli USA), e credo che converrai con me.

            • Brunello ha detto in risposta a Gianluca C.

              In effetti la preghiera prima della partita non piace nemmeno a me.

              • Gianluca C. ha detto in risposta a Brunello

                In effetti la preghiera prima della partita non piace nemmeno a me.

                …Anche perché non oso pensare cosa sarebbe successo quando l’Albarossa andava a giocare in casa della fortissima compagine del Pas Don Bosco e viceversa 😀 😀 😀
                Quei campi in terra battuta, che nostalgia, che tempi…

  3. Gianluca C. ha detto

    “God Team”!!! ROTFL

  4. Gianluca C. ha detto

    Ah, l’Alabama… notoriamente lo stato più progredito degli USA… dove fino agli anni ’60 i neri non avevano diritto di voto… mi viene in mente una battuta di Bill Hicks

    I did this show in Alabama and these three rednecks met me after the show. “Mr. funny man c’me here. Ehi buddy, we’re Christians, we don’t like what you said!”. I said: “Then forgive me”. 😀 😀 😀

  5. Gianluca C. ha detto

    Altro dato inquietante, inquietantissimo.
    In Alabama la percentuale di neri è altissima, 26,3%, più del doppio della media degli USA.
    Riuscite voi a scorgere nel video e nella foto tra i giocatori, le cheer-leaders (e sì, perché sarà la “squadra di Dio” ma le ragazzette che mostrano le cosce ce l’hanno pure loro), i tifosi di questa squadra di fanatici, UNA persona di colore?

  6. Maddalena ha detto

    xMichele

    ma se davvero ci sono queste fantomatiche persone di altre religione, esse potranno certamente escogitare molti modi per difendersi da una pericolosa preghiera detta allo stadio, senza che la polizia atea proponga di proibire le religioni per portare rispetto alle religioni, non credi?

    No non credo proprio. Non si deve escogitare proprio nulla per difendersi da abusi come questo perchè la difesa si pretende dalla legge, che c’è e che dovete imparare a rispettare.

    Da come parli sembri un po fascista, comunque le persone di altre religioni e i non praticanti costituiscono il 75% del popolo italiano.

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