Le inesistenti ombre su Madre Teresa, nuovo dossier UCCR

Riprendiamo le pubblicazioni e inauguriamo il 2017 con un nuovo dossier UCCR, avente per oggetto Madre Teresa di Calcutta, diventata santa nel settembre 2016 ed icona mondiale di carità e di dedizione agli ultimi.

Troppa luce, tuttavia, ha infastidito qualcuno. Può infatti sembrare incredibile ma non sono mancate le critiche al suo operato a Calcutta, nemmeno lei è stata risparmiata. Gran parte delle persone non sa di queste polemiche -e non si perde granché, effettivamente-, ma chi ha avuto modo di leggere qualcosa fatica a trovare materiale, testi e testimoni -che pur ci sono a volontà-, per documentarsi e poter riaffermare la verità. Da qui è nata l’esigenza di offrire un dossier in cui trovare risposte documentate a tutte le principali accuse rivolte alla suora albanese. Attualmente è l’unico nel suo genere in tutto il web.

Il più convinto detrattore di Madre Teresa è stato certamente lo scrittore ateo Christopher Hitchens, autore del libro “La posizione della Missionaria”, oggi quasi tutti i critici si rifanno pedissequamente al suo lavoro. Diverse sono le sue accuse: le Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, non sarebbero state vere amiche dei poveri ma avrebbero fondato un culto della sofferenza, privando i poveri e i malati delle cure necessarie e sprecando le donazioni ricevute. Madre Teresa, inoltre, avrebbe fatto professione di ateismo, si sarebbe curata nei migliori ospedali americani e avrebbe battezzato in segreto e convertito forzatamente i moribondi nei suoi hospice. «Molte più persone sono povere e malate a causa della vita di Madre Teresa», ha concluso Hitchens. «Ma ci saranno ancora più poveri e malati se il suo esempio sarà seguito. Era una fanatica, una fondamentalista, e un’imbrogliona». C’è perfino chi, utilizzando lo stesso Hitchens come fonte, l’ha incredibilmente  e pubblicamente paragonata al criminale nazista Adolf Eichmann, braccio destro di Hitler, condannato di genocidio (per ogni verifica e approfondimento rimandiamo al dossier). Anche altri hanno confermato, almeno parzialmente, le accuse dello scrittore inglese, in particolare qualche ex-volontaria delle missionarie, alcuni esponenti di un partito politico nazionalista indiano, uno studio di ricercatori canadesi e un articolo apparso sulla rivista medica The Lancet.

A smentire queste accuse, alcune superficiali e altre francamente ridicole, sono intervenuti in questi anni moltissimi collaboratori, studiosi, giornalisti e testimoni oculari dei fatti. Ciò che sorprende di più è la loro varietà: dai direttori spirituali di Madre Teresa a giornalisti dichiaratamente atei, dai suoi collaboratori di fede indù a studiosi agnostici, dai sociologi cattolici a membri di partiti politici indiani, fino a decine di semplici abitanti di Calcutta entrati in contatto con lei. Siamo contenti che il sociologo William A. Donohue abbia deciso di pubblicare il libro Unmasking Mother Teresa’s Critics (“Smascherando i critici di Madre Teresa”, Sophia Institute Press 2016) nell’agosto 2016, anche se forse qualcuno avrebbe dovuto farlo molto prima.

La Congregazione delle cause dei Santi ha studiato oltre 35mila pagine di testimonianze, lettere, scritti e documenti, favorevoli e contrari, prima della decisione. Noi ne abbiamo analizzate molte meno, tuttavia, dalla approfondita indagine che abbiamo comunque realizzato sulle accuse e sulle contro-accuse, siamo giunti alla stessa conclusione. Anche se esiste una parte di verità in alcune delle rivendicazioni degli accusatori, Madre Teresa ha vissuto una vita santa -in senso laico e religioso- e ad oggi non c’è nessun’ombra che ha la forza di oscurare il bagliore che ha emanato.

Lo ha ribadito più volte anche l’ex commissario elettorale principale dell’India, Navin Chawla, stimato da tutte le democrazie occidentali, che è stato amico di Madre Teresa e da lei profondamente influenzato, tanto da iniziare a costruire a sua volta lebbrosari e centri per la cura per bambini sordi. E’ rimasto convintamente di fede indù e colui che forse si è più speso per controbattere le pretestuose critiche dei laici borghesi occidentali, che non si sono oltretutto mai distinti per alcuna opera sociale o caritatevole. «Se ci fosse modo d’incontrare papa Francesco mi piacerebbe tanto stringergli la mano e dirgli: grazie d’avere dichiarato santa Madre Teresa!», ha detto Chawla. «Ma gli direi anche che per tutti noi lo era già. L’eredità di Madre Teresa va oltre l’India. Appartiene al mondo. È un esempio universale». E questo è tutto.

 

Clicca qui per consultare il dossier:
Madre Teresa di Calcutta, risposte a tutte le critiche

 

La redazione

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69 commenti a Le inesistenti ombre su Madre Teresa, nuovo dossier UCCR

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  1. TREDICI ha detto

    Articoli interessanti….

    Santa-> niente altro da aggiungere.

    • L@ura ha detto in risposta a TREDICI

      solo una grande fede riesce a farti camminare così umilmente!

      ps. Bentornati! ..e auguri di buon anno nella vera pace e gioia a tutti!

  2. Vincent Vega ha detto

    Ben fatto UCCR! Bentornati a combattere la buona battaglia.

  3. Fefaz ha detto

    Lieto che UCCR sia tornato!

  4. GiacomoT ha detto

    Mi sono accorto solo ora dell’articolo di dicembre e quindi che siete ripartiti!
    Ci tengo a farvi i miei auguri, anche se in ritardo!
    E sono curioso di leggere un vostro articolo su quelle questioni in merito all’amoris laetitia, per le quali concordo con Vincent Vega.
    Ovviamente non vedo l’ora di leggere ogni vostro futuro articolo !

    • TREDICI ha detto in risposta a GiacomoT

      Ma che ce festa…tanto ormai e’ Santa!….e nn per volonta’ umana

    • Vincent Vega ha detto in risposta a GiacomoT

      Per GiacomoT

      E sono curioso di leggere un vostro articolo su quelle questioni in merito all’amoris laetitia, per le quali concordo con Vincent Vega.

      Ma io mi sono limitato, dopo avere risposto ai cinque dubia, a porne di miei https://www.uccronline.it/2016/12/23/buon-natale-da-uccr-torneremo-il-2-gennaio-2017/#comment-181442 perché vorrei capire se la dottrina tradizionale sul peccato è ancora valida oppure se lor signori, col loro Magistero infallibile (come sappiamo infatti quattro Cardinali hanno un carisma di infallibilità che il Papa non ha, se poi hanno la cappamagna e vivono in un attico da 400 e passa metri quadri come il mite Raymond Leo Burke tale carisma è ancora più forte e copre, mi han detto, anche le ricette culinarie) han decretato che i risposati commettano un peccato intrinsecamente mortale, dove cioè le condizioni soggettive normalmente richieste perché un’anima sia privata della Grazia non servono.

      Ma ehi, qua parliamo di gente che chiede se “si deve ancora ritenere che esistano atti intrinsecamente malvagi” quando Al 302 parla con massima chiarezza di stato oggettivo di peccato per i risposati (proposizione senza nessun senso, qualora il Papa avesse voluto dire che non esistono atti intrinsecamente malvagi, ovvero sempre gravi quanto alla materia) perciò il problema è o una malafede sconfinata, untuosa e villosa, infine anticristica, oppure una sconfinata ignoranza.

      Essendo dei cardinali non penso che si tratti di ignoranza.

      • Sebastiano ha detto in risposta a Vincent Vega

        Eh la peppa, quanta foga…
        Ma non sarà meglio far rispondere al Papa anziché dilettarsi nella pratica dell’insulto verso 4 cardinali?

        Mah…
        Bentornati UCCR, comunque. E grazie per il dossier su Santa Teresa.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Sebastiano

          Per Sebastiano

          “Ma non sarà meglio far rispondere al Papa anziché dilettarsi nella pratica dell’insulto verso 4 cardinali?”

          Li ripago semplicemente con la stessa moneta. Brandmüller è arrivato ad affermare che “chi apre alla Comunione agli adulteri è eretico e promuove lo scisma” dando quindi, neanche tanto velatamente, dell’eretico al Papa, vista la lettera ai Vescovi argentini.

          Oltre che l’ingiuria c’è anche la grave menzogna, visto che qui non si tratta di questione dogmatica e/o irreformabile, e quindi è nella piena potesta del Papa cambiarla.

          Se loro possono dare dell’eretico al vicario di Cristo in terra, con falsità speciose, perché io non posso dire quello che sono, ovvero dei pagliacci in malafede? E, a differenza delle loro accuse, le mie sono dimostrabili perché rilevano del loro comportamento.

          • Sebastiano ha detto in risposta a Vincent Vega

            Non capisco proprio questa “furia furiosa” (oltretutto dalle sembianze poco caritatevoli).
            Ne deduco che secondo te (e secondo la tua interpretazione della lettera ai Vescovi argentini) non c’è alcun dubbio che si possa dare la comunione ai divorziati risposati (i quali, ovviamente, intendano rimanere in tale stato).
            E’ così?

            • Vincent Vega ha detto in risposta a Sebastiano

              Qualora il Confessore valuti che non siano in peccato mortale, solo in quel caso.

              Qualora non vi siano attenuanti e/o coscienza incolpevolmente erronea e il risposati fosse in peccato mortale allora no, in questo caso per essere assolto dovrebbe avere il ferro proposito di non peccare più e tentare di uscire da quella situazione.

              Se la domanda è: ” Al concede la possibilità di assolvere sempre e comunque i divorziati risposati che non intendono vivere in castità?” Allora la risposta non può che essere NO.

              Se invece la domanda è: ” Al concede la possibilità di assolvere i divorziati risposati che non vivono in castità assoluta qualora il Confessore valutasse che non siano in peccato mortale a causa di attenuanti che ne limitano la colpevolezza e/o coscienza incolpevolmente erronea (cfr Catechismo par. 1860)?” La risposta è SI.

              E a chi afferma che questa sia una cosa inaudita consiglio di leggere cose fece San Giovanni Paolo II coi coniugi facenti uso di contraccezione, visto che redasse un Vademecum, nel 97, che da 20 anni plasma la pastorale verso detti coniugi http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1344740

              Gli atti sessuali dei divorziati risposati sono di materia grave tanto quanto gli atti dei coniugi che fanno uso di contraccezione, perciò se si riconosce la possibilità di attenuanti e/o coscienza incolpevolmente erronea a questi ultimi per coerenza va concessa anche ai risposati.

              Infatti i criteri usati nella lettera ai vescovi argentini http://it.radiovaticana.va/news/2016/09/12/amoris_laetitia_lettera_del_papa_ai_vescovi_di_buenos_aires/1257574 sono gli stessi criteri pastorali di epicheia usati nel caso del vademecum sopracitato, fate pure il confronto.

              Ovviamente l’epicheia, un caso di atti intrinsecamente malvagi, non si applica al precetto, ma al soggetto, nel senso che mentre l’atto rimane sempre di materia grave il soggetto può non essere imputabile d colpa mortale (e lo stato di peccato mortale è l’unico intrinsecamente incompatibile con la Comunione, visto che ci si accosta al Santisismo Sacramwnto in peccato mortale commette sacrilegio).

              • Vincent Vega ha detto in risposta a Vincent Vega

                Fermo proposito, non “ferro”. Se la redazione introducesse il tasto modifica farebbe una gran cosa. 😀

              • lorenzo ha detto in risposta a Vincent Vega

                Se allora gli adulteri conviventi che “a causa di attenuanti che ne limitano la colpevolezza e/o coscienza incolpevolmente erronea” non vivono in peccato mortale e possono ricevere l’Eucarestia, anche i pedofili che convivono con la propria vittima, i mafiosi in attività, i corruttori, coloro che defraudano il salario agli operai e coloro che bestemmiamo contro lo Spirito Santo che “a causa di attenuanti che ne limitano la colpevolezza e/o coscienza incolpevolmente erronea” non vivono in peccato mortale e possono ricevere l’Eucarestia?

                • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

                  A parte il fatto che quelli che hai menzionato sono tutti reati (e per esempio un pedofilo, che in genere ha problemi mentali, anche se non è colpevole di peccato mortale non può essere lasciato in libertà), e che il peccato contro lo Spirito Santo è impossibile da commettere senza piena avvertenza e deliberato consenso, quello che ho esposto è la semplice dottrina Cattolica.

                  Se secondo qualcuno esistono peccati intrinsecamente mortali, dove indipendentemente da piena avvertenza e deliberato consenso quando li si commette si perde la Grazia di Dio e si è in peccato mortale, mi faccia presente un testo Magisteriale definitivo e definitorio dove si afferma ciò.

                  Fino a quando ciò non sarà avvenuto, vale quanto detto dal Catechismo al 1857

                  “1857 Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: « È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso ».”

                  E al 1860

                  “1860 L’ignoranza involontaria può attenuare se non annullare l’imputabilità di una colpa grave. Si presume però che nessuno ignori i principi della legge morale che sono iscritti nella coscienza di ogni uomo. Gli impulsi della sensibilità, le passioni possono ugualmente attenuare il carattere volontario e libero della colpa; come pure le pressioni esterne o le turbe patologiche. Il peccato commesso con malizia, per una scelta deliberata del male, è il più grave.”

                • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

                  Inoltre, se si afferma che per i risposati bisogna usare la linea dura, ovvero che se non fanno come Origene sono automaticamente esclusi dal Sacramento della Riconciliazione e dell’Eucaristia, allora bisogna contestualmente rifiutare e condannare anche il Vademecum di San Giovanni Paolo II del 1997 sulla contraccezione, che propone una pastorale più “morbida” basandosi sugli stessi criteri usati in Al sugli atti sessuali dei risposati.http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1344740

                  Tertium non datur.

                  • lorenzo ha detto in risposta a Vincent Vega

                    Complimenti: adulterio e contraccezione sullo stesso piano…
                    Tu si che hai capito tutto del cattolicesimo!!!

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

                      Gli atti di adulterio sono atti di materia grave, gli atti di contraccezione sono atti di materia grave.

                      Forse che per gli atti di adulterio non vale quanto dice il Catechismo al paragrafo 1860? Se la risposta è si, e quindi rimane un peccato mortale sempre e comunque, anzi è l’unico peccato mortale nel quale non servono piena avvertenza e deliberato consenso perché diventi tale, lo si dimostri. Tutto il resto sono chiacchiere.

                      Aggiungo una cosa: oltre a condannare la pastorale di GPII del Vademecum del ’97, se si rifiuta Al è necessario condannare anche la dispensa per la confessione è la comunione verso i cristiani ortodossi, che vivono in costante stato di scisma impenitente (e lo scisma è un peccato grave contro il primo comandamento) rifiutandosi di sottomettersi al romano pontefice.

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a lorenzo

                      Se per gli scismatici impenitenti (gli ortodossi) e per i coniugi facenti uso di contraccezione può valere il principio della buona Fede, delle attenuanti e della mancanza di piena avvertenza, allora tale principio può valere anche per i risposati, visto che molti di essi non si sentono nemmeno di stare commettendo adulterio in coscienza, dato che il rapporto col loro coniuge “valido” è morto e sepolto per entrambi.

                      Se quindi, al contrario, una donna che, ad esempio, è stata col marito per 15 anni di sofferenza senza nè sesso nè amore, unicamente aspettando che il figlio crescesse abbastanza da non soffrire della separazione, come dicevo se una persona in questa situazione deve essere trattata allo stesso modo del ganzo imprenditore che sfascia una famiglia per andarsene con la rumena, allora la stessa “tolleranza zero” deve valere in modo assoluto e inderogabile anche per gli scismatici e gli sposi facenti uso di contraccezione.

                      Non esiste una via media, se per i risposati conta solo la materia dell’atto e non le condizioni soggettive di imputabilità, anzi se la colpevolezza nel loro caso non deve nemmeno essere affidata al discernimento del Confessore ma deve essere presunta, lo stesso principio deve valere con chi vive nello scisma impenitente e fa uso di contraccezione.

                      Non misericordia e attenzione ai singoli casi per gli scismatici e i sodomiti nel matrimonio (anche la contraccezione è una forma di sodomia, nella teologia morale) e pugno di ferro senza sconti per i risposati.

            • Vincent Vega ha detto in risposta a Sebastiano

              IN caso di atti intrinsecamente malvagi, non “un”.

      • Sophie ha detto in risposta a Vincent Vega

        Ma consigliare i dubbiosi non fa parte delle opere di misericordia spirituale? Perchè non dovrebbero avere dubbi dei cardinali quando ebbe dubbi Cristo sulla croce?

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Sophie

          Un conto è consigliare i dubbiosi, Sophie, un conto è esporre dei Dubia che trovano risposta nel testo stesso e accusare neanche troppo velatamente di eresia il Romano Pontefice.

          Sono due cose ben diverse e a chi tira in ballo la “correzione” di San Paolo a San Pietro sbaglia del tutto, perché San Paolo corresse un comportamento sbagliato di San Pietro, non lo corresse in tema dottrinale.

          Pensare che Pietro possa errare o far errare in tema di Fede e di Morale vuol dire dare del bugiardo a Cristo, che disse ” Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno” (LC 22,31-32).

          • sara ha detto in risposta a Vincent Vega

            Vincent,beato te che di dubbi non ne hai. Appari sempre cosi’ sicuro di quello che dici….

            Quasi quasi direi che lo fai piu’ per convincere te stesso che gli altri.

            Altrimenti, complimenti per lo “zelo”.

            Ne avessi cosi’ tanto per la ” giusta causa” saresti gia’ Santo.

            Ammirevole.
            Il dubbio a me rende fluido.

            • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

              ,Ne avessi cosi’ tanto per la ” giusta causa” saresti gia’ Santo”

              Se oggi difendere il Papa è la dottrina cattolica dalle strumentalizzazioni ideologiche di chi fa della Vera Fede un’ideologia non è la “giusta causa” allora significa che il mondo sta andando al rovescio.

              In ogni caso io non sicuro “di quello che dico”, sono sicuri del contenuto della dottrina, e chiedo che chi contesta Al e quanto dico lo faccia sulla base della dottrina e non dell’ideologia. Tutto li. È chiedere troppo?

              • sara ha detto in risposta a Vincent Vega

                No ,figurati non ti sto attaccando. Difendere e’ giusto.

                Ma qua non e’ una questione di ideologia, ma di punti di vista o interpretazioni, chiamali come vuoi.

                Dico che materiale su cui confrontarsi ce n’è tanto.

                Fare di AL la Bibbia o il punto di riferimento per eccellenza mi sembra riduttivo.

                Si parla di punti in cui e’ normale si vogliono e pretendano chiarezze, poiche’ molto delicati in quanto dottrinali…

                Io lo vedo come qualcosa di buono piu’ che ideologico. Vuol dire che qualcuno ha ancora paura di sbagliare o di perdere Dio.

                Tu?

                • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

                  No no aspetta, finché si parla di opinioni dove vale la discrezione personale è un conto, se si parla di dottrina cattolica è un altro; ben diverso.

                  Se si afferma, ad esempio, che è impossibile modificare la legge di GPII sui risposati senza incorrere nel l’eresia formale ciò va dimostrato.

                  Se si afferma, ad esempio, che gli atti sessuali dei risposati sono ipso facto mortali per la propria anima (quando invece sono materia grave esattamente quanto la contraccezione, la masturbazione, i rapporti prematrimoniali, il bacio prematrimoniale (Denzinger 2060) eccetera, poi un peccato mortale può essere più grave di un altro ma secondo la dottrina tutte le cose che ho elencato sono sempre materia grave, visto che “in re venerea non datur parvitas materia”) questo va dimostrato.

                  E potremmo andare avanti. Semmai si può discutere se è opportuno fare determinate cose, quello si, ma se si vuole affermare che Pietro non abbia la potestà di cambiare cert leggi ciò va dimostrato.

                  Ad esempio, Pietro NON ha la possibilità di introdurre il sacerdozio femminile (questione chiusa in modo definitivo da GPII), di negare la presenza reale nell’Eucaristia, di negare l’immacolata concezione, di sciogliere un matrimonio valido sacramentalmente, di negare la divinità di Cristo, di affermare che si possa accedere alla Comunione in peccato mortale ecc ecc ecc.

                  Queste sono tutte cose che Pietro non ha la potestà di cambiare e/o negare, se si afferma che il dare la Comunione ai risposati affidando il discernimento al Confessore sia uguale ai casi sopracitati questo va dimostrato.

                  La dottrina non è materia di opinioni.

                  • sara ha detto in risposta a Vincent Vega

                    Strano cio’ che dici.

                    Tu stesso stai facendo opinione sulla dottrina.

                    Scrivi contraddicendoti.

                    Per evitare di contraddirti dovresti smettere di “opinionare” su materie non a te consoni.

                    Se poi mi dici, ma sono opinioni, posso esprimerle?…

                    Certo.

                    Ma a quel punto torniamo a quanto hai APPENA SCRITTO.

                    Comunque mi piacerebbe sapere cosa pensi su molti altri temi, senza fossilizzarti troppo determinate questioni della Morale.

                    Le abbiamo capite.

                    • Vincent ha detto in risposta a sara

                      “Tu stesso stai facendo opinione sulla dottrina.

                      Scrivi contraddicendoti.

                      Per evitare di contraddirti dovresti smettere di “opinionare” su materie non a te consoni.”

                      Non mi contraddico, perché non sto esprimendo ciò che penso io nel merito, ma ciò che dice la dottrina.

                      Mi starei contraddicendo se stessi esprimendo opinioni personali, cosa che non è. Se dici che parlo di cose che non conosco mostrami dove sbaglio.

                      Per esempio quando dico che tutti gli atti in materia sessuale sono gravi quanto alla materia non lo dico io, ma la dottrina. E quando dico che un peccato è mortale solo quando, oltre alla gravità della materia, vi sono condizioni soggettive che lo rendono imputabile (piena avvertenza e deliberato consenso, se mancano entrambe o una delle due il peccato mortale non c’è) non dico ciò che penso io, ma ripeto la dottrina.

                      Ho semplicemente detto quindi che se per i risposati non va applicata la stessa pastorale che si applica per altri peccati vanno mostrati atti del Magiatero definitivi e definitori che lo impediscano, perché in caso contrario il Papa ha il potere di cambiare la disciplina in merito.

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

                      Io mi contraddico? In che modo, visto che ho riportato solo quanto dice la dottrina? Mi starei contraddicendo se stessi argomentando in base ad opinioni personali.

                      Per esempio, se dico che perché l’adulterio sia peccato mortale occorrono piena avvertenza e deliberato consenso (se manca una delle due non è imputabile a peccato mortale) non esprimo il mio pensiero, esprimo la dottrina.

                      Quando affermo che il Sacramento della Riconciliazione non può essere accordato solo ad uno che ha peccato in maneira mortale e non è pentito non esprimo la mia opinione, ma ripeto la dottrina, esattamente come quando dico che è il solo stato di peccato mortale a essere intrinsecamente incompatibile con la ricezione del Santissimo Sacramento ripeto la dottrina e di mie opinioni personali non c’è traccia.

                      Anche quando affermo, quindi, che il Papa è libero di cambiare la disciplina e la legge sui risposati, accettando che vengano assolti e ammessi alla Comunione anche se non vivono “Origene style”, qualora avessero delle attenuanti e/o una coscienza incolpevolmente erronea che li sgravano dal peccato mortale (cfr catechismo 1860) non esprimo la mia opinione ma esprimo la dottrina della Chiesa Cattolica.

                      Perciò ti confondi se affermi che sto argomentando in base ad opinioni personali e che mi starei contraddicendo. Pensa prima di scrivere.

                    • sara ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Tu non rispondi ne’ comunichi…semplicemente spari a raffica di getto cio’ che nn ti garba, per essere cortesi.

                      …vabe’ , tanto domattina si fara’ pulizia,mi auguro, di tutto cio’ che e’ fuori argomento cosi’ si torna a parlare di Teresa.

                      Vero UCCR?….

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

                      “Tu non rispondi ne’ comunichi…semplicemente spari a raffica di getto cio’ che nn ti garba, per essere cortesi”

                      Certo che rispondo, sei stata tu che mi hai detto che io argomenterei in base ad opinioni personali quando invece è esattamente ciò che ho evitato di fare.
                      Riguardo al resto, io avevo risposto a GiacomoT che dice di concordare con me, poi gli altri off topic ci son stati perché ho dovuto rispondere ad altre osservazioni.

                      Ma davvero, dirmi che io “sparerei a raffica su ciò che non mi garba” quando sono mesi che difendo la dottrina da gente che dogmatizza, del tutto autonomamente, FC, è grottesco.

                      Qualora non fosse chiaro, qui si rischia uno scisma di entità non inferiore a quello avuto con Mons. Lefebvre (un altro che non seppe vedere la differenza tra aspetti sostanziali/immutabili e disciplinari/accidentali ovvero tra aspetti che non ricadono sotto la potesta papale e aspetti che vi ricadono).

                    • sara ha detto in risposta a Vincent Vega

                      E che scisma sia.

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

                      Già, peccato che, tanto per cominciare, scisma significa grave pericolo spirituale per tutte le persone che vi sono coinvolte e che si distaccano dalla Chiesa. Cioè è un qualcosa che bisogna cercare di evitare in ogni modo, per il bene della loro anima.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Sophie

          E, giusto per chiarire, oggi affermano che “Il cardinale Burke nell`intervista originale in inglese (non come hanno riportato i media italiani) non ha indicato una scadenza, ma ha solo risposto che ora dobbiamo pensare a Natale e poi si affronterà la questione”. http://sinodo2015.lanuovabq.it/card-brandmuller-nessuna-scadenza-dopo-natale-attendiamo-la-risposta-ai-dubia/

          Già. Peccato che poi, se si va a vedere quanto realmente detto da Burke, troviamo quanto segue, al 19 Dicembre 2016

          https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-burke-suggests-timeline-for-formal-correction-of-pope-fr

          “In an exclusive interview with LifeSiteNews, Cardinal Raymond Burke has given an indication of the possible timeline of a “formal correction” of Pope Francis should the Pope not respond to the five dubia seeking clarity on Amoris Laetitia, presented to the Pope by four Cardinals, including Cardinal Burke.

          “The dubia have to have a response because they have to do with the very foundations of the moral life and of the Church’s constant teaching with regard to good and evil, with regard to various sacred realities like marriage and Holy Communion and so forth,” Burke said during a telephone interview.

          “Now of course we are in the last days, days of strong grace, before the Solemnity of the Nativity of Our Lord, and then we have the Octave of the Solemnity and the celebrations at the beginning of the New Year – the whole mystery of Our Lord’s Birth and His Epiphany – so it would probably take place sometime after that.”

          The cardinal, who is the patron of the Sovereign Order of Malta, said the format of the correction would be “very simple.”

          “It would be direct, even as the dubia are, only in this case there would no longer be raising questions, but confronting the confusing statements in Amoris Laetitia with what has been the Church’s constant teaching and practice, and thereby correcting Amoris Laetitia,” he said.”

          E questo sarebbe un comportamento da principi della Chiesa? ROFTL.

          Rimaniamo saldi nella Fede in Cristo senza farci trascinare da questi venti olezzanti malafede.

          UBI PETRUS IBI ECCLESIA

  5. Max ha detto

    Complimenti per la dedizione nel creare tale dossier su Madre Teresa

    Purtroppo pero’ per far cessare le critiche ce ne vorra’ ancora, perché alcune di esse sono pregiudizi. E notoriamente i pregiudizi non ascoltano la ragione ed i fatti.

  6. Francesco ha detto

    Sarebbe interessante un dossier anche su San Pio……

    Buona Giornata

  7. Fransi ha detto

    un ritorno in grande stile. Grazie Redazione e buona vita!

  8. Sophie ha detto

    “Sei invidioso perchè io sono buono?” (Vangelo)
    Ho detto tutto.

  9. Luca ha detto

    Mi associo alle felicitazioni per la ripresa delle pubblicazioni. Su Madre Teresa trovo ottimo il dossier vs le critiche atee. Tuttavia ho letto e ascoltato molto spesso critiche di parte cattolica, soprattutto nei confronti di un preteso sincretismo, riassumibile nella frase che riporto a braccio: il nostro scopo ė quello di fare di un indù un indù migliore, di un buddhista un buddhista migliore, di un ebreo … di un protestante, di un mussulmano …, di un cristiano …
    Sono critiche di un cattolicesimo molto tradizionalista, attribuibileva quella frangia di credenti che mal sopportano il CV II l’ecumenismo ef il dialogo interreligioso. Non attribuisco molto credito a queste posizioni ma mi piacerebbe leggere qualche commento anche a questo riguardo.

    • Katy ha detto in risposta a Luca

      Da parte mia posso dirti che prima di commentare queste frasi bisognerebbe capire qual è la fonte e chi le ha attribuite a madre teresa…altrimenti ho il sospetto che parleremmo di aria fritta…

      • Luca ha detto in risposta a Katy

        Le parole possono essere state diverse da quelle da me usate e riportate più o meno uguale in molti siti cattolici. Non è questo il punto. Basta leggere il dossier uccr al capitolo “conversioni forzate” dove i convincimenti della Santa sulle altre religioni mi sembrano ben riportati. Preso atto di questo credo sia almeno ovvio che quelle posizioni sono destinate ad urtare quelle persone (e sono tante) che tendono a contrapporre Verità e Carità dimenticandoche sono la stessa cosa. Se fai un giro in internet ti sarà facile verificarlo. Ho appena fatto la prova è ti segnalo il primo che mi é capitato sotto gli occhi: rafiospada.org Questo sito non lo conosco ma ricordo bene di aver letto più volte le stesse argomentazioni.

  10. sara ha detto

    …C’e’ qualcuno che ha FRETTA di scrivere PAPIRI…

    UCCR, PARTENZA IN GRAN STILE.

    Teresa, che dire, intercedi per noi ora che sguazzi felice tra le beatitudini celesti.
    Del resto non mi viene altro in mente pensando alla tua vita che a queste due righe:

    “…Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.”

  11. Dario ha detto

    Un dossier molto ben fatto, i miei complimenti, e faccio le mie felicitazioni per il vostro ritorno;)
    Rifacendomi a quanto scritto dall’utente Francesco, ho anche io una proposta: perchè non fare dossier che scagionino i 2 papi conciliari? Infatti una parte di quelli che oggi attaccano papa Bergoglio, sono quelli che in realtà hanno storto la bocca per tutti gli ultimi pontefici, da san Giovanni XXIII in poi. Il papa bergamasco e il beato Paolo VI, in particolare, sono stati criticati e calunniati per la ‘grave colpa’ del Vaticano II, critiche rinfocolate dalla loro salita agli altari (molto critico verso Roncalli, ad esempio, è stato il professor Roberto De Mattei).

  12. Alessandro Crisafulli ha detto

    Cari amici di UCCR, ben tornati, grazie del lavoro utilissimo finora fatto e di quest’ultimo dossier.
    Vi auguro di continuare così e Vi seguo con la preghiera, Alessandro C.

  13. Francesco Agostino Fassi ha detto

    Ill.mo Sig. Vincent Vega, Ill.mi Commentatori, Spett.le redazione,

    ringrazio la redazione per la ripresa delle attività e porgo i miei migliori auguri per tutto (che Gesù vi benedica e che la Madonna mediatrice di tutte le grazie, corredentrice, avvocata preghi per voi insieme alla Beata Chiara Badano e a tutti i santi), sebbene io sia fra coloro che sono meno indicati a seguire un sito del genere mancando di cultura e di scienza non avendo fatto studi elevati. Sono solo un diplomato, pure uscito con votazione gonfiata, che forse deve ammettere sinceramente di aver solo per merito la licenza media perché ormai dopo anni quello imparato alle superiori è finito allo 80% nel dimenticatoio.

    Colgo l’occasione per ringraziare per il dossier su papa Francesco e su Madre Teresa di Calcutta, però mi hanno detto che il servizio televisivo peggiore lo ha realizzato TV2000 (fonte IL Timone), quindi forse c’è qualcosa che non va non tanto fuori dal cattolicesimo ma nella Santa Madre Chiesa stessa.

    Faccio un’esortazione ai commentatori, poiché mi è capitato di leggere in passato i commenti di qualcuno, che è quella di non fare satira o prendere in giro i critici, come usano fare alcuni di quelli che dei cattolici hanno un basso concetto, perché non penso che sia un’arma lecita per noi cattolici che dobbiamo imparare a considerare cosa normale essere derisi ed insultati e in fondo esserne contenti: dopotutto se stiamo seguendo veramente le orme di Cristo questo è un onore ed è segno che come disse Gesù se non ricordo male “guai a voi quando piacerete a tutti” e con quello che portiamo in termini di fede, morale non possiamo certo piacere a tutti; del resto siamo destinati a diventare sempre più una minoranza: meno del 10% crede la Chiesa su 90% di battezzati italiani (mi riferisco solo all’Italia). Del resto si è detto che chi è cattolico è instabile psicologicamente, altrimenti non crederebbe la Chiesa, che è un ignorante, un superstizioso o psicotico (patologia grave psichiatrica).

    Sig. Vincent Venga, rispetto le sue posizioni e mi ripropongo di leggere meglio la risposta ai dubia da Lei proposta, confrontandola con il testo originale proposto dai 4 anche se forse sono 6…comunque c’è una parte di Chiesa che insegna che Amoris Laetitia non ha cambiato nulla da Familiaris Consortio (vedi parroco polacco del mio paese, che non è uno che vive nell’oro tanto per essere chiari e si fa un “mazzo così” a tenere vive, per quel che resta, due parrocchie; questo solo per dire che qualcuno qualche problema se lo pone, specialmente perché l’adulterio viene [o veniva] indicato moralmente come un male intrinseco da non fare sempre ed in ogni caso, vedi compendio del catechismo della Chiesa Cattolico). Per dirLe meglio da che posizioni partivo, io prima dell’esortazione sopra citata ero un firmatario della supplica filiale al Santo Padre perché nulla si muovesse da FC 84, poi a promulgazione avvenuta ed in particolar modo già dal paragrafo 3 dell’esortazione mi ha lasciato intendere che qualcosa fosse cambiato, almeno di un certo modo di intendere il magistero precedentemente, come se avesse in fin dei conti la facoltà di esprimersi su tutto ed anzi alla fine dovesse. Tuttavia ammettendo la possibilità di vivere more uxorio ed accedere alla comunione ed all’eucarestia almeno in certi casi, porta inevitabilmente a domandarsi se tale facoltà possa essere estesa ai conviventi che non sono mai stati sposati (almeno nel caso che questi abbiano dei bambini o che per un grave motivo non ci si possa separare pur essendo senza figli perché vi sono impedimenti di carità che obbligano la parte che vorrebbe il matrimonio a non potersi separare senza danno, quando l’altro/a è contraria a sposarsi o comunque a farlo in Chiesa e con un matrimonio indissolubile, rifiutando magari il concetto di indissolubilità), porta a chiedersi se due conviventi omosessuali possono convivere quando hanno dei bambini adottati o quando sono sposati in matrimonio gay con figli, solo per fare alcuni esempi. Infine porta a chiedersi: se di fronte al 6 comandamento sono stati individuati casi particolari in cui si potrebbe, pur sapendo che non si dovrebbe, ma ci sono conflitti tra mali intrinseci che inevitabilmente si pongono alla scelta del cattolico in maniera tale che o si fa l’uno o si fa l’altro male, in quali altri ambiti della morale (pensando ad un approccio classico di lettura dei dieci comandamenti e passando ai mali indicati in ciascun articolo come propone il catechismo) si può commettere in piena coscienza e deliberatamente il male perché c’è si impone nella realtà un conflitto nella scelta? Come vedi una domanda dei dubia (non ne sono sicuro però) si riferiva proprio a questo. Ci tengo a specificare che secondo me se i cardinali hanno dei dubbi, non si può colpevolizzare una persona perché ha dei dubbi, hanno fatto bene ad esternarli al pontefice. Comunque se la questione del papa apostata o del papa eretico non è stata ancora risolta a livello di magistero devo dire (ho sentito voci discordanti in proposito) che almeno nella situazione attuale se un cardinale crede che il papa materialmente stia dicendo un eresia, intesa come un discostarsi dalla scrittura o dalla sacra tradizione, può legittimamente rimproverare il papa (anche se il papa formalmente non può essere accusato di eresia perché la proposizione negata non è ancora stata definita come dogma divinamente rivelato di fede definita in sede opportuna o proposto come divinamente rivelato dal magistero ordinario universale)(vedi questione Giovanni XXII, Onorio I, Liberio). A mio personale punto di vista il fatto che non si sia chiusa la questione del papa eretico una volta per tutte e per sempre apre alla possibilità che ogni papa ogni volta venga accusato di eresia e si insegni che in tal caso è decaduto automaticamente dal suo ufficio (tesi proposta da eminenti teologi, dottori del passato e santi). Ad ogni modo, tornando su AL personalmente ho abbandonato la mia posizione della supplica filiale dopo l’intervento di Papa Francesco ed attendo un documento più articolato sull’eventuale discernimento dei conflitti tra mali intrinseci e sull’inevitabilità del commettere il male in deliberata coscienza e piena avvertenza se la situazione lo richiede nel caso specificato, poiché vi è male inevitabile e, abbandonando la posizione della supplica non ritenendo infallibile il mio pensiero (ma manco il papa è infallibile, solo alcuni atti lo sono), rimango in attesa delle sorprese dell’unico infallibile, Dio in generale e lo Spirito Santo in particolare. Scoprire che almeno in certi comandamenti se non in tutti il male intrinseco è talvolta inevitabile potrebbe essere uno sviluppo della dottrina: Lei ha, Vincent Vega, degli elementi certi di ragione che dicano che si può vivere solamente facendo il bene. Purtroppo su questo punto la mia ragione mi ha abbandonato da un pezzo e avanzo solo nella fede che almeno la sacralità della vita in tutte le sue possibili forme non sia soggetta a conflitti tra mali intrinseci o anche il tradimento della fede o la bestemmia (solo per citarne alcuni) ma devo purtroppo constatare che non ho elementi probanti di ragione per dire che è sempre possibile non uccidere l’innocente (esempio). Se ti interessa saperlo soffro interiormente da tempo per questa situazione: sono sincero a me piacerebbe tanto che il male rimanesse fuori dalla scelta del cristiano (non mi riferisco al cadere nel peccato, parlo di scelta deliberata) ma forse la realtà è un’altra e purtroppo merita discernimento.
    Cordialissimi saluti a tutti in generale ed a Vincent Vega in particolare.

    PS:
    Comunque per stemperare la discussione riporto uno scritto molto utile secondo me e penso che anche voi ve ne siate accorti nelle discussioni di fede, purtroppo, perché nella mia vita di fede(poca) si è di solito verificato:

    C’è un ateo, un ortodosso, un protestante ed un cattolico seduti a tavola, colleghi di lavoro.
    Comincia il protestante “Mio nonno è sempre stato protestante, mio padre è sempre stato protestante ed allora anche io sono protestante”.
    Ribatte l’ortodosso “Mio nonno è sempre vissuto nell’ortodossia, mio padre pure, ed anch’io continuo a vivere nell’ortodossia”.
    Replica stizzito l’ateo “Mio nonno è sempre stato ateo convinto, mio padre è sempre stato ateo militante, ed anch’io seguo la tradizione di famiglia”.
    Risponde il cattolico un po’ deluso “Scusate tutti e tre, se vostro padre fosse stato un mafioso, vostro nonno pure, voi sareste mafiosi solo per seguire la tradizione di famiglia?”.
    I tre si guardano, s’intendono e all’unisono rispondono “Certamente no, in quel caso saremmo CATTOLICI”.

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

      Ha scritto diverse cose interessanti, mi dia tempo che entro oggi (entro stasera) le rispondo con ordine. 🙂

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Francesco Agostino Fassi

      Dunque, Signor Fassi, eccomi qui. Come promesso le rispondo, anche se un po’ in ritardo (mi perdoni).

      Sig. Vincent Venga, rispetto le sue posizioni e mi ripropongo di leggere meglio la risposta ai dubia da Lei proposta, confrontandola con il testo originale proposto dai 4 anche se forse sono 6″.

      Ecco, se vuole farlo a me va benissimo, visto che mi sono sforzato di rispondere ai Dubia solamente secondo dottrina, per mostrare che, se un cambiamento c’è stato, è legittimo e che ciò che non poteva essere cambiato non può essere cambiato.

      comunque c’è una parte di Chiesa che insegna che Amoris Laetitia non ha cambiato nulla da Familiaris Consortio (vedi parroco polacco del mio paese, che non è uno che vive nell’oro tanto per essere chiari e si fa un “mazzo così” a tenere vive, per quel che resta, due parrocchie; questo solo per dire che qualcuno qualche problema se lo pone, specialmente perché l’adulterio viene [o veniva] indicato moralmente come un male intrinseco da non fare sempre ed in ogni caso, vedi compendio del catechismo della Chiesa Cattolico).

      Ma l’adulterio lo è tutt’ora un male intrinseco, questa cosa non è stata cambiata. Ciò vuol dire che non esistono situazioni dove l’adulterio diventi sanabile oggettivamente, ed è il motivo per il quale la Chiesa Cattolica non può accogliere la pastorale della Chiesa Ortodossa, chiamata Oikonomia.

      La Chiesa Cattolica, però, insegna una morale oggettiva, ovvero una morale che non è nè assoluta (come quella Kantiana) nè relativa.

      La morale Cattolica è oggettiva perché si realizza nell’incontro tra il precetto e il soggetto, e se è vero che certi atti sono sempre gravi quanto alla materia è altrettanto vero che possono darsi circostanze che, pur lasciando intatta la gravità dell’atto in se, fanno si che chi lo compie non sia imputabile di peccato mortale.

      Attenzione, questa è una distinzione importante, già ben conosciuta dalla Chiesa che ha ritenuto, in passato, di applicarla anche ad altri peccati, vedere qui http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1344740

      Per dirLe meglio da che posizioni partivo, io prima dell’esortazione sopra citata ero un firmatario della supplica filiale al Santo Padre perché nulla si muovesse da FC 84, poi a promulgazione avvenuta ed in particolar modo già dal paragrafo 3 dell’esortazione mi ha lasciato intendere che qualcosa fosse cambiato, almeno di un certo modo di intendere il magistero precedentemente

      Ma infatti qualcosa è cambiato, ma non in materie irreformabili, bensì solo in punti che potevano (e dovevano, secondo me) essere riformati.

      È la stessa cosa avvenuta col Concilio Vaticano II, se non si comprende l’ermeneutica della continuità sul Concilio Vaticano II è impossibile comprendere Amoris Laetitia.

      Ermeneutica della continuità rileva innanzitutto propria della distinzione tomista tra sostanza e accidente.

      Ciò che pertiene alla sostanza non può essere riformato, perché riformare la sostanza equivarrebbe a distruggere la Chiesa Cattolica, trasformandola in “altro”. La sostanza dell’insegnamento cattolico è, quindi, intrinsecamente irreformabile.

      Gli accidenti, invece, ovvero i modi in cui si applicano gli insegnamenti irreformabili, questi si che sono possibili da modificare. Di più, talvolta è addirittura doveroso modificarli, per il bene delle anime. La Salus animarum è la suprema lex Ecclesiae, la suprema legge della Chiesa.

      Riforma nella continuità implica necessariamente una discontinuità negli aspetti accidentali (altrimenti non avremmo riforma ma solo continuità) e una continuità negli aspetti sostanziali (altrimenti non avremmo continuità ma solo riforma, con la dissoluzione della Chiesa Cattolica in “altro”, per l’appunto).

      Tuttavia ammettendo la possibilità di vivere more uxorio ed accedere alla comunione ed all’eucarestia almeno in certi casi, porta inevitabilmente a domandarsi se tale facoltà possa essere estesa ai conviventi che non sono mai stati sposati (almeno nel caso che questi abbiano dei bambini o che per un grave motivo non ci si possa separare pur essendo senza figli perché vi sono impedimenti di carità che obbligano la parte che vorrebbe il matrimonio a non potersi separare senza danno, quando l’altro/a è contraria a sposarsi o comunque a farlo in Chiesa e con un matrimonio indissolubile, rifiutando magari il concetto di indissolubilità)”

      Come ho detto la possibilità di vivere more uxorio ed essere in stato di Grazia non implica che quelle situazioni siano buone in se, ma solo che i soggetti che le vivono non sono imputabili di peccato mortale.

      Ora, nel passato la Chiesa gestiva queste situazioni badando di più alla oggettività della situazione pubblica, piuttosto che allo stato soggettivo dell’anima del penitente (come abbiamo detto il peccato mortale, per essere tale, necessita di due condizioni soggettive, ovvero piena avvertenza e deliberato consenso, che quando mancano -entrambe o una sola- fanno si che non ci sia peccato mortale). Ciò era legittimo e dottrinalmente ortodosso?

      Certo. Esattamente come è legittimo e dottrinalmente ortodosso uno “shifting” di questa prospettiva, ovvero un passaggio dalla prospettiva che tiene conto solo della situazione pubblica ad una prospettiva, come quella di Al, che tiene conto innanzitutto dei singoli casi e della situazione spirituale del penitente.

      Questa non è, nemmeno alla lontana, etica della situazione (che pure alcuni, sbagliando gravemente, hanno attribuito ad Amoris Laetitia) , visto che l’etica della situazione afferma che la bontà di un atto dipende dalle circostanze e intenzioni.

      La dottrina cattolica afferma, al contrario, che un atto intrinsecamente malvagio rimane tale sempre. Le circostanze e le intenzioni possono unicamente discolpare un peccatore dalla colpa mortale, non rendere buono il suo atto quanto alla materia.

      Perciò si, direi che questo vale anche per i conviventi, che anzi a rigore sono in una situazione meno grave dei risposati (cioè è sempre grave ma meno grave di quella) , poiché non hanno contratto un Sacramento; men che meno un Sacramento indissolubile.

      Ogni situazione va valutata a se, il Confessore ha questo compito.

      porta a chiedersi se due conviventi omosessuali possono convivere quando hanno dei bambini adottati o quando sono sposati in matrimonio gay con figli, solo per fare alcuni esempi

      Certamente anche un omosessuale può essere in Grazia, tanto più che nella stragrande maggioranza dei casi non ha scelto la sua condizione di oggettivo disordine e la pulsioni omosessuali sono fortissime, dicono, molto più forti di quelle etero.

      Il discorso dei “figli” però è diverso, perché privare dei bambini della loro madre e padre per il proprio egoismo è un atto che è ben difficile sostenere che non se ne realizzi la gravità, e quindi è molto difficile che non vi sia imputabilità.

      Infine porta a chiedersi: se di fronte al 6 comandamento sono stati individuati casi particolari in cui si potrebbe, pur sapendo che non si dovrebbe, ma ci sono conflitti tra mali intrinseci che inevitabilmente si pongono alla scelta del cattolico in maniera tale che o si fa l’uno o si fa l’altro male, in quali altri ambiti della morale (pensando ad un approccio classico di lettura dei dieci comandamenti e passando ai mali indicati in ciascun articolo come propone il catechismo) si può commettere in piena coscienza e deliberatamente il male perché c’è si impone nella realtà un conflitto nella scelta?

      Come dicevo la morale cattolica è oggettiva, non è composta di imperativi categorici Kantiani.

      Un esempio è il comandamento non uccidere, che è (come gli altri comandamenti) un comandamento oggettivo, non assoluto, tanto è vero che uccidere per legittima difesa non è peccato.

      Questo perché esiste una gerarchia nei valori, e ad esempio il valore di non uccidere, qualora mi trovassi di fronte alla possibilità di venire ucciso e/o di assistere all’uccisione di un innocente da parte di un criminale, viene dopo il dovere, sempre in quella situazione, di difendere la mia vita (in quel caso sono io l’innocente che va da essere protetto) o quella di un altro innocente da detto criminale.

      In questo caso infatti posso uccidere il criminale senza essere imputabile di peccato mortale, poiché il dovere di proteggere la mia vita o quella di un innocente viene prima del dovere di preservare la vita di detto criminale.

      Una donna o un uomo risposati, ad esempio, possono trovarsi nella condizione dove non avere più rapporti sessuali provocherebbe un male più grande, come la separazione e conseguente grave danno per l’educazione dei figli o, qualora figli non vi fossero, per la salute fisica e spirituale del nuovo compagno/a, che di fronte alla cessazione di una relazione (perché specie tra coppie giovani anche la carnalità ha il suo posto, tolta la quale la relazione può essere in pericolo) potrebbero soffrirne molto e quindi la persona si sentirebbe moralmente obbligata a scongiurare questa eventualità.

      Se si ragiona secondo gli imperativi categorici kantiani è impossibile capire sia l’autentica morale cattolica che Amoris Laetitia.

      Per esempio, il caso di cui sopra configura una situazione dove non vi è piena libertà di agire diversamente, e quindi mancando deliberato consenso manca anche il peccato mortale.

      Ovviamente queste sono tutte cose che dovranno valutare i Confessori in colloquio col penitente, nessuno deve o può autoassolversi, nondimeno, come ho detto, l’universalità della legge non significa che essa sia assoluta, e cioè che sia avulsa dalla Realt, ma significa che essa è oggettiva e cioè che la si può applicare in ogni situazione particolare tendendo conto delle condizioni specifiche oggettive… Cosa che solo chi si da la pena di discernere l’applicazione oggettiva della legge nel caso particolare può mettere in evidenza.

      Come vedi una domanda dei dubia (non ne sono sicuro però) si riferiva proprio a questo. Ci tengo a specificare che secondo me se i cardinali hanno dei dubbi, non si può colpevolizzare una persona perché ha dei dubbi, hanno fatto bene ad esternarli al pontefice.

      Un conto è esternare dei dubbi privatamente (rispettando anche la decisione del superiore gerarchico di non rispondere poichè, qualora non fosse chiaro, la Chiesa non è una democrazia parlamentare), un conto è mettere il Papa sotto impeachement pubblico accusandolo neanche tanto velatamente di eresia (citazione Brandmüller “chi apre alla Comunione agli adulteri è eretico e promuove lo scisma”, affermazione che è patentemente falsa, visto che la disposizioni di Familiaris Consortio non sono dogmatiche e irreformabili).

      Questo è un atto gravissimo.

      Comunque se la questione del papa apostata o del papa eretico non è stata ancora risolta a livello di magistero devo dire (ho sentito voci discordanti in proposito) che almeno nella situazione attuale se un cardinale crede che il papa materialmente stia dicendo un eresia, intesa come un discostarsi dalla scrittura o dalla sacra tradizione, può legittimamente rimproverare il papa (anche se il papa formalmente non può essere accusato di eresia perché la proposizione negata non è ancora stata definita come dogma divinamente rivelato di fede definita in sede opportuna o proposto come divinamente rivelato dal magistero ordinario universale)(vedi questione Giovanni XXII, Onorio I, Liberio). A mio personale punto di vista il fatto che non si sia chiusa la questione del papa eretico una volta per tutte e per sempre apre alla possibilità che ogni papa ogni volta venga accusato di eresia e si insegni che in tal caso è decaduto automaticamente dal suo ufficio (tesi proposta da eminenti teologi, dottori del passato e santi).

      Ma su Al prima di tutto va detto che è dimostrabile che non contenga errori dottrinali, come ho dimostrato nella mia risposta ai Dubia, attenendomi alla dottrina della Chiesa (perciò chi vuole contestarla non può contestarla con opinioni personali, ma solo e soltanto con la stessa dottrina, mostrando dove eventualmente avrei sbagliato), in secondo luogo la tesi del Papa eretico è fortemente minoritaria; e con ragione, poiché va direttamente contro le parole del Cristo, che ha messo Pietro come roccia della Chiesa e che ha pregato perché la sua Fede (di Pietro) non venga meno.

      Qualora l’ipotesi del Papa eretico fosse vera ci troveremmo in pieno protestantesimo.

      Intanto ricordiamoci che “prima Sedes a nemine iudicatur” e che “ubi Petrus Ibi Ecclesia”.

      Ad ogni modo, tornando su AL personalmente ho abbandonato la mia posizione della supplica filiale dopo l’intervento di Papa Francesco ed attendo un documento più articolato sull’eventuale discernimento dei conflitti tra mali intrinseci e sull’inevitabilità del commettere il male in deliberata coscienza e piena avvertenza se la situazione lo richiede nel caso specificato, poiché vi è male inevitabile e, abbandonando la posizione della supplica non ritenendo infallibile il mio pensiero (ma manco il papa è infallibile, solo alcuni atti lo sono), rimango in attesa delle sorprese dell’unico infallibile, Dio in generale e lo Spirito Santo in particolare. Scoprire che almeno in certi comandamenti se non in tutti il male intrinseco è talvolta inevitabile potrebbe essere uno sviluppo della dottrina: Lei ha, Vincent Vega, degli elementi certi di ragione che dicano che si può vivere solamente facendo il bene. Purtroppo su questo punto la mia ragione mi ha abbandonato da un pezzo e avanzo solo nella fede che almeno la sacralità della vita in tutte le sue possibili forme non sia soggetta a conflitti tra mali intrinseci o anche il tradimento della fede o la bestemmia (solo per citarne alcuni) ma devo purtroppo constatare che non ho elementi probanti di ragione per dire che è sempre possibile non uccidere l’innocente (esempio)

      Attenzione, è dogma rivelato di Fede che Dio da sempre la possibilità di non peccare mortalmente.

      Ma per l’appunto un conto è l’essere liberi dal peccato mortale, un conto è addirittura la possibilità di non commettere nemmeno peccati veniali. Sappiamo che solo Nostro Signore e la Beata Vergine sono stati completamente liberi dal peccato anche veniale, per tutti gli altri vale quanto dice la Bibbia, ovvero che “il giusto cade sette volte al giorno”.

      In altre parole: è verissimo che non esistono delle situazioni nelle quali sia impossibile non peccare mortalmente, nondimeno esistono situazioni nelle quali, a causa della mancanza di libertà e/o di una coscienza incolpevolmente erronea, si è costretti a peccare, venialmente però.

      L’esempio pratico è quello di Al 301, dove viene detto che una persona potrebbe trovarsi nella condizione di non poter agire diversamente senza commettere una ulteriore colpa.

      Per esempio può esserci un caso nel quale una persona potrebbe vedere l’imposizione della castità come un qualcosa che, specie in una coppia giovane, causerebbe il fallimento dell’unione con grave danno dei figli.

      Ora, in questo caso la persona non può fare altro che peccare? No, poichè in questo caso è in una di quelle situazioni citate nel Catechismo al paragrafo 1860, dove la sua libertà di agire diversamente è coartata dalla necessità di garantire l’educazione dei figli e/o verso il nuovo compagno verso il quale sente di avere delle obbligazioni morali (coscienza incolpevolmente erronea) e/o non riesce, pur conoscendo bene la norma, a coglierne i valori intrinseci (cfr Al 301, altro caso che può essere di coscienza incolpevolmente erronea) ergo non pecca mortalmente.

      Perciò rimane vero che Dio da sempre la possibilità di non peccare mortalmente.

      Se ti interessa saperlo soffro interiormente da tempo per questa situazione: sono sincero a me piacerebbe tanto che il male rimanesse fuori dalla scelta del cristiano (non mi riferisco al cadere nel peccato, parlo di scelta deliberata) ma forse la realtà è un’altra e purtroppo merita discernimento

      No ma ti capisco perfettamente e anzi, anche io vorrei che il male rimanere fuori dalla vita del cristiano.

      Ti ringrazio per l’interessante commento. 🙂 sono passato al tu perché ho visto che verso la fine del commento mi hai dato del tu e allora mi sono preso anche io questa libertà. Tra l’altro lo preferisco anche, il tu, non sono vecchio. 🙂

      Rimaniamo saldi sulla roccia di Pietro

      UBI PETRUS IBI ECCLESIA

      • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a Vincent Vega

        Grazie Vincent Vega per la risposta. Rimediterò la tua risposta, anche se non brillo di intelligenza e dovrò rileggerla più volte. Che ci vuoi fare: l’essere intelligente non è dono dato a tutti, il fatto poi di essere acculturati ancor meno. Però dopo l’invito di Sara a smetterla con le discussioni non proprio inerenti al topic forse avremmo fatto meglio a tacere. Comunque grazie di tutto anche a te.

  14. sara ha detto

    Per favore attenetevi ai Topic.
    Grazie.

    Ogni cosa ha il suo tempo, fare subito i Papi prima di essere preti potrebbe essere rischioso….

    • lorenzo ha detto in risposta a sara

      Hai ragione, ma certe affermazioni contro la retta dottrina non possono essere lasciate passare sotto silenzio…

      • sara ha detto in risposta a lorenzo

        Intanto Ciao Lorenzo,

        … ma infatti se ci si attenesse ai Topic non si sforerebbe in temi cosi’ ” alti” e troppo ALTI per poterli affrontare qui.

        Qualcuno ha scambiato il forum per qualcos’altro, ed e’ finito per farne una questione personale….

        Con tutto il rispetto per le questioni personali i Dubbi o Dubia in merito a questioni delicate di fede si dovrebbero risolvere in maniera privata…

        LA MIA e’ solo una indicazione.

        Sinceramente diventa poi pesante per l’intero Forum gestire questioni del genere.

        Non e’ un FORUM LIBERO.
        I TEMI SONO E DEVONO RIMANERE QUELLI PROPOSTI…

        • lorenzo ha detto in risposta a sara

          … è più forte di me: quando sento attaccare la retta dottrina mi trattengo a stento… è un mio limite…

          • sara ha detto in risposta a lorenzo

            Lorenzo cito un passo che mi fa spesso riflettere…

            ” …Padre, perdona loro perche’ NON SANNO quello che fanno”.

            Ritieniti fortunato per cio’ che sai o credi di sapere…

            Non tutti dicono o fanno in malafede.

            Abbi pazienza…

            • lorenzo ha detto in risposta a sara

              Credo non mancherà occasione di scambiarci opinioni anche su questo: per ora vedrò di esercitare maggiormente la pazienza…

    • Francesco Agostino Fassi ha detto in risposta a sara

      Ill.ma Signora Sara,
      la ringrazio per il suggerimento, poiché mi accorgo di aver sforato, del rimprovero, anche se non ho non mai preteso di essere papa, nemmeno prete, neppure teologo, neanche filosofo: se fossi stato prete ed avessi avuto i dubbi che mi sono venuti avrei chiesto la riduzione allo stato laicale per incapacità a guidare le anime a me affidate. Accolgo l’invito a risolvere i dubbi in forma privata e così farò (avendoci pure già provato da solo, con siti e con preti ma non giungendo a niente) provandoci ancora, giudicando valido il suo suggerimento, anche per non mettere i dubbi addosso agli altri. Grazie di tutto.

  15. domics ha detto

    Una correzione relativa all’articolo su ‘The Lancet’.
    Quando scrivete ‘è apparso un resoconto critico’ il link rimanda a quello che è esattamente il contrario.
    E’ una lettera alla rivista da parte di David Jeffrey, Joseph O’Neill e Gilly Burns che criticano il precedente articolo di Fox ad esempio ricordando che l’allora legislazione indiana non avrebbe consentito l’uso di analgesici potenti come la morfina fuori dagli ospedali e che Fox non teneva conto della generale situazione indiana.
    Questa lettera si dovrebbe inserirla quindi nella sezione ‘Risposte’.
    Terrei a sottolineare che il primo firmatario, Jeffrey, non è uno qualunque ma un esperto proprio di cure palliative, insegnante e autore di libri sull’argomento, nonché uno che ha contribuito alla diffusione delle cure palliative proprio in India.

  16. Engy ha detto

    Premesso che le ombre possono essere di volta in volta sia fugate che confermate, per chiunque, il problema è che nella stragrande maggioranza dei casi, chi cerca ombre su qualcuno e si danna l’anima per dimostrarlo, non è spinto da amore per la verità, bensì da repulsione/odio verso quel qualcuno, soprattutto quel che rappresenta quel qualcuno.
    E purtroppo questa è una inclinazione che, in maniera più o meno spiccata, ci riguarda tutti.

  17. Erpo ha detto

    Forse i dubbi su questo ambiguo personaggio nascono dal fatto che madre non era (non aveva figli), Teresa non era il suo nome, in più non era manco di Calcutta. Figuriamoci tutto il resto…

  18. Umberto P. ha detto

    Non conosco bene la sua storia, ma una cosa mi rimase impressa negativamente, e vi chiedo se corrisponda al vero: Madre Teresa non usava antidolorifici nel suo ospedale, perchè sosteneva che la sofferenza avvicinasse a Dio (è vero? io non ne ho idea), però poi quando è stata male lei si dice che fosse andata a curarsi nelle migliori cliniche in svizzera. E’ vero? Lo troverei ovviamente molto poco onesto e contraddittorio!

    • lorenzo ha detto in risposta a Umberto P.

      Solo 3 possibilità:
      1 – non hai letto il dossier;
      2 – lo hai letto ma non hai capito;
      3 – sei in malafede.

  19. Francesco Agostino Fassi ha detto

    Io sono cattolico, pessimo d’accordo per dirla tutta, ma credo la Santa Madre Chiesa Cattolica. Non risponderò alla tue domande ed alle tue obiezioni perché tanto non riuscirò a convincerti e nemmeno voglio provarci e sai perché? Perché le discussioni botta e risposta già nella realtà non portano a niente!Io sono della corrente di pensiero tu dici la tua liberamente come meglio credi e non ti interrompo fintantoché non hai finito, io dico la mia pregando lo Spirito Santo per intercessione della Madonna e di Chiara Badano di suggerirmi una risposta che ti sia utile in modo che sia lo Spirito Santo a toccarti il cuore (perché in fin dei conti credo che sia lui l’artefice delle conversioni e dei cambi di pensiero che portano verso la sua Gloria), ti concedo il diritto di replica ed io non replico più (rifletto sull’obiezione che sicuramente nei piani della divina provvidenza ha il suo perché che mi sia giunta) ed amici come prima e tutto per non finire a litigare inutilmente! ti pago un caffè e la merenda ed a motivo della mia religione, magari da te considerata becera ed uno schifo (liberissimo di pensarlo) se per caso entra un tuo nemico nel bar e ti punta una pistola addosso perché gli è saltato il “giovedì e pure il venerdì nero” ti faccio da scudo umano perché tu non muoia (se ci riesco) con l’aiuto che mi viene da Dio Padre,Figlio,Spirito Santo (anche se magari prima mi avessi detto che sono un bastardo ed un mafioso e sostenitore di un’istituzione pedofila, quindi un pericoloso gregario di una realtà criminale: sei libero di dirmi in faccia queste cose che tanto non mi arrabbio e non ti denuncio perché sarai pure libero di esprimere il tuo parere). Ma vedi, perché tu creda che io voglia dare la vita per te se ti trovassi in pericolo dovresti conoscermi di persona e questo tramite WEB non lo puoi sapere. Quindi, come speri che le discussioni su WEB quando avvengono su uno strumento per certi versi inutile (considera che sono diplomato perito informatico, anche se per quanto mi riguarda avrei già rinunciato al diploma per sopraggiunta ignoranza tematica vista l’obsolescenza delle cose imparate a quei tempi – sono passati un po’ di anni – e non mi piacciono gli inutili pezzi di carta) per la sincera comunicazione quando non avvengono faccia a faccia, specialmente quando si considera forse in malafede l’interlocutore che sta dalla parte – in questo caso il sottoscritto – o semianalfabeta, superstizioso e non scientifico, possano portare a qualcosa di costruttivo?
    Comunque per dovere di carità rispondo alla tua obiezioni e alle tue domande:
    La conosci la differenza tra un cattolico e uno stupido?
    Lo stupido sa umilmente di esserlo, il cattolico superbamente non capisce di esserlo.
    Quindi mi spiace sono un cattolico superbo, quindi non riesco a riconoscere le stupidità della mia fede. Cordiali saluti ed in sincerità ti auguro di trovare un santo cattolico ordinario nella tua vita ed allora parla con lui, che è molto meglio di quello che posso scrivere qui io. Cordiali saluti e ti auguro tutto il bene possibile ed il paradiso.

  20. lorenzo ha detto

    … e che sei stato rapito dagli alieni non lo scrivi?
    Toglimi una curiosità: perché, stante la tua profonda conoscenza del cattolicesimo, non ti hanno ancora fatto Papa?

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