Portogallo: alla Caritas il premio per i Diritti Umani 2012
La Caritas c’è, ogni giorno, 24 ore su 24 per tutti coloro che ne hanno bisogno: poveri, ammalati, soli, credenti, non credenti, islamici, ebrei, affamati, buoni o cattivi, vedovi o divorziati. L’organismo pastorale della Conferenza Episcopale per la promozione della carità opera quotidianamente nel silenzio, non sbandiera la sua attività in televisione come fanno i preti mediatici alla don Gallo.
Per questo, grazie alla sua risposta «sempre presente alle richieste di assistenza da parte di cittadini che non riescono a soddisfare i propri bisogni di base», soprattutto in questa fase di «emergenza sociale», il Parlamento portoghese ha conferito alla Caritas Portogallo il Premio per i Diritti Umani 2012, consegnato in occasione della Giornata nazionale dei diritti umani istituita nel 1998 in concomitanza con quella internazionale.
Ad aprire la cerimonia di consegna – riferisce Radio Vaticana – è stato il presidente della Commissione parlamentare per gli affari costituzionali, i diritti, le libertà e le garanzie, Fernando Negrão che ha ricordato l’indefessa opera dell’organizzazione caritativa cattolica «in difesa della dignità umana», elogiando in particolare la sua «forte denuncia della povertà e dell’esclusione sociale» e la sua lotta senza tregua «contro lo stigma che circonda le povertà emergenti», in cui ha sempre messo «al centro la persona umana» senza cercare un facile riconoscimento mediatico.
Magari non sarà sempre presente 24 ore su 24 (non è il pronto soccorso di un ospedale), ma, certamente, è la più importante organizzazione al mondo che si occupa di coloro che, normalmente, sono negletti. Senza chiedere niente, è vero. Vorrei anche aggiungere con un rapporto costi/benefici certamente molto positivo. In poche parole si lavora sodo, si è molto efficienti e poco costosi. Li vedo sul campo da quasi 50 anni, soprattutto in Africa. In questo momento stiamo facendo un piano per la messa in valore di 40 ettari di terreno a favore di circa 120.000 profughi.