Il conformismo omosessuale e il pericolo per chi si oppone

Gay PrideLo storico Ernesto Galli della Loggia, editorialista de Il Corriere della Sera, con il suo articolo del 30 dicembre 2012 non ha voluto soltanto esporre la sua importante visione contro il matrimonio e le adozioni per persone dello stesso sesso, ma ha imbracciato anche una giusta battaglia contro il conformismo gay degli intellettuali e la violenza a cui la maggioranza omosessualista sottopone costantemente la minoranza critica.

Lo ha spiegato bene con un suo secondo articolo del 23 gennaio 2013, replicando alle varie reazioni che ha suscitato il suo intervento da laico, una di queste -scritta da una deputata del PD, Cristiana Alicatalo ha definito addirittura «intellettuale proto-nazista», confermando appunto l’intolleranza omosessulista.

Galli della Loggia ha spiegato che il conformismo omosessuale è evidente in quanto «nell’intero Occidente, l’opinione ultramaggioritaria degli intellettuali, in linea di principio, dalla parte delle rivendicazioni dei movimenti omosessuali». Questo perché? Non certo per avere ragioni adeguate dalla loro parte ma, spiega l’ordinario di Storia contemporanea Galli della Loggia, «per una ragione ovvia, e cioè che gli intellettuali occidentali, da quando esistono, amano atteggiarsi a difensori elettivi di ogni minoranza la quale si presenti come debole, oppressa, o addirittura perseguitata: al modo, per l’appunto, in cui di certo è stata storicamente, specie nei Paesi protestanti, la minoranza omosessuale». E chi la pensa diversamente, «esita tuttavia a dirlo chiaramente. Per la semplice ragione che non ama sottoporsi al giudizio negativo che una tale affermazione gli attirerebbe immediatamente da parte dei suoi simili. Perlopiù, infatti, gli intellettuali non temono affatto il giudizio della gente comune (che anzi assai spesso si compiacciono di contrastare); temono molto, invece, quello del loro ambiente, degli altri intellettuali». Infine ha spiegato come sostenere l’agenda LGBT porti anche un florido business economico, al contrario -ha spiegato- «ad alcun presidente della Apple o più modestamente della Fiat sia mai venuto in mente di presenziare al Family Day. Chissà perché».

A questo secondo articolo, oltre ad un articolo infantile e delirante comparso su Il Fatto Quotidiano -ma chi si aspetta più qualcosa di serio da loro?-, ha replicato l’omosessuale Ivan  Scalfarotto, vicepresidente del PD . Peccato che Scalfarotto abbia ovviamente stravolto e rigirato l’articolo di Galli della Loggia mostrando il solito noioso aspetto vittimista dell’omosessuale discriminato, e infatti l’editorialista de Il Corriere ha definito «semplicemente disgustoso (oltre che inefficace e stucchevole) questo modo di vista di sostenere il proprio punto di vista e le ragioni degli omosessuali, il quale lungi dal fondarsi su argomenti concreti e dati di fatto, mira esclusivamente a colpevolizzare l’interlocutore facendogli dire cose che non si è mai sognato di dire e presentandolo come un cripto-nazista».

Completamente condivisibile la chiusa di Galli della Loggia: si vuole dare «a credere, insomma, che se si è contro l’adozione da parte delle coppie gay allora si è necessariamente a favore del loro linciaggio. Tutto ciò lascia la sgradevole impressione che al fine di ottenere con successo, le legittime, sacrosante campagne del movimento gay, più che di convincere il pubblico cerchino solo di chiudere la bocca a chi la pensa diversamente».  Lo sanno benissimo, purtroppo, Melanie Phillips, il sindaco di Madrid Alberto Gallardon, gli abitanti del Nord Carolina, il senatore Ruben Diaz Sr, il padre di famiglia Adrian Smith, l’imprenditore Dan Cathy e tanti altri che hanno messo a repentaglio la loro incolumità fisica per aver espresso un’opinione contraria al mainstream omosessuale.

L’editorialista di “Spiked online”, Brendan O’Neilllo ha evidenziato perfettamente su “The Telegraph”: «il matrimonio gay è diventato uno strumento attraverso il quale i settori benpensanti della società esprimono la loro superiorità morale su coloro che ritengono vittime del lavaggio del cervello, provinciali disadattati e frequentatori di chiese. Il matrimonio gay è diventato una sorta di arma per dimostrare chi è meglio, chi è evoluto. Sostenere il matrimonio gay è diventata una sorta di guerra culturale, un modo di distinguersi dalla folla ignorante. Essere contro il matrimonio gay può ora essere visto quasi come un atto di ribellione politica, contro una élite lontana che teme e detesta chi non è come lei».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

122 commenti a Il conformismo omosessuale e il pericolo per chi si oppone

« nascondi i commenti

  1. Semelets ha detto

    “gli intellettuali occidentali, da quando esistono, amano atteggiarsi a difensori elettivi di ogni minoranza la quale si presenti come debole, oppressa, o addirittura perseguitata”

    Vuol dire che tra qualche anno si atteggeranno a difensori dei cattolici?

    • Controinformato ha detto in risposta a Semelets

      prima o dopo averli sterminati tutti?

    • edoardo ha detto in risposta a Semelets

      Questo MAI succederà, non è nella natura dell’intellettuale occidentale.
      Gli intellettuali sono estremamente omologati, questo è nella natura dell’intellettuale occidentale.

    • Paolo ha detto in risposta a Semelets

      Direi di no visto che,partendo anche proprio da questo articolo, è loro abitudine diffusa lagnarsi di essere “perseguitati” e “oppressi”. Soprattuto, come nel caso del normale e naturale orientamento omosessuale, non si vuole consentire un’ingiusta e incivile discriminazione

  2. Luigi ha detto

    “Quando la Città dell’uomo non si ispira alla Città di Dio, inevitabilmente si trasforma in una prigione per l’uomo. Succede allora che, dovendo porsi rimedio a questa condizione intrinsecamente inaccettabile alla sua natura, o si sceglie di rivolgere nuovamente lo sguardo, con umiltà e pur con tutte le difficoltà, alla vera Sorgente ispiratrice, lasciando così riverberare quella Luce che sola può dissolvere le gabbie della prigionia e facendo riemergere la straordinaria architettura che le è propria, oppure, come sta purtroppo avvenendo ai nostri giorni, si preferisce lasciare intatte le mura della prigione e ci si ingegna piuttosto a manipolare il prigioniero (l’uomo), sconvolgendo progressivamente le leggi che regolano il suo rapporto col creato e precipitandolo inesorabilmente sempre più in basso, cioè verso una condizione che tanto più si conforma allo stato di prigionia, quanto più ne viene oscurata la dignità di creatura di Dio.”

    Ma gli intellettuali di cui si parla sono troppo tronfi, per potersene accorgere.

  3. Simone Emili ha detto

    Una mia amica, qualche giorno fa, postò una foto di non so bene quale associazione nella quale erano riportate due frasi. La prima era di Monti, e diceva:”Matrimonio gay? No, la famiglia è tra un uomo e una donna”. La seconda era di Obama, e diceva: “Matrimonio gay? E chi sono io per fermare il vero amore?” Intento palese del post era di evidenziare quanto Obama fosse più “avanti” di Monti su questo tema. Io le ho fatto notare che Monti era molto più ragionevole di Obama, perchè “vero amore” può significare qualsiasi cosa. Anche l’amore carnale tra un padra e una figlia o tra un fratello e una sorella potrebbe essere “vero amore”. Lei allora, innanzitutto, me l’ha messa sul piano dei rischi genetici, ma le ho fatto notare (senza nessuna replica da parte sua) che anche tra un uomo e una donna non consanguinei e portatori sani di talassemìa esiste un rischio genetico: gli proibiamo di sposarsi? Poi l’ha messa sul piano morale, con queste testuali parole: “è la deviazione di un amore che già esiste in un altra forma….credo che l’amore di un padre per una figlia sia vero amore ma che se subentra l’attrazione sessuale per una cosa che lo stesso ha generato non si possa parlare di trasformazione in amore vero…” Io le ho obiettato ironicamente che Obama potrebbe risponderle “chi sono io per stabilire quale delle due forme d’amore è quella vera e giusta per loro?” A quel punto lei ha riconosciuto che indubbiamente la sua avversione ai rapporti incestuoi e la sua non avversione a quelli omosessuali era una questione puramente di sensibilità personale. Mi sono quindi detto, fra me e me. ironicamente: “ma come sono moralisti questi pro-gay! Che ne sanno di quello che provano realmente un padre e una figlia che si amano incestuosamente? Come si permettono di sindacare sul loro amore?” Le stesse cose che dicono gli omosessualisti a quelli che non la pensano come loro….. In realtà non c’è alcuna ragione biologica o morale per cui il rapporto gay debba godere di una considerazione maggiore di quello incestuoso.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Simone Emili

      Infatti è corretto, nessuno può sindacare sul vero amore, che potrebbe, in casi rarissimi, essere anche tra consanguinei. Il matrimonio, comunque, resta una scelta da fare tra due persone maggiorenni e consenzienti.

      • Nonsense ha detto in risposta a Roberto Dara

        Quindi un padre, secondo te, potrebbe sposare sua figlia diciottenne?

        • Simone Emili ha detto in risposta a Nonsense

          Gli omosessualisti sono costretti a pensarla così, esattamente per le ragioni che ho evidenziato nel mio post: l’incesto non ha alcuna ragione di ricevere una tutela inferiore a quella del rapporto omosessuale. Loro lo sanno, e quindi sono costretti ad aprire anche al rapporto incestuoso. Fra non molto apriranno anche alla pedofilìa, perchè anche la maggiore età, se andiamo a ben vedere, è un concetto relativo. Chi dice che una dodicenne, almeno in “rarissimi casi”, non sia già sufficientemente matura per instaurare un rapporto sentimentale e sessuale con un uomo maggiorenne (basta anche un ragazzo di 18 anni, quindi poco più che coetaneo)?

          • manuzzo ha detto in risposta a Simone Emili

            Io voglio sposare la mia cagna. Qualcuno dubita che il nostro sia vero amore?

            • Paolo ha detto in risposta a manuzzo

              Quanta confusione….e quante “argomentazioni” volutamente forvianti.
              Qua non si tratta di stabilire cosa è vero amore o meno.
              I dovuti diritti e il dovuto riconoscimento sociuale e giuridico della famiglie e delle coppie omosessuali (e del naturale orientamento in quanto tale) non si basano sul “Vero o non vero amore”. Si basano sul fatto che l’omosessualità è un normale e naturale orientamento sessuale al pari dell’eterosessualità. E questo, come dico sempre, che piaccia o meno alle assurde fantasiole delle varie ideologie religiose. Gli esempi da voi apportati sono semplicemnete assurdi e non pertinenti…

              • Emanuele ha detto in risposta a Paolo

                se leggi un mio commento sotto, pui vedere come uno dei padri dell’etologia umana smentisca, nei fatti, l’ipotesi di “variante di comportamento”.

                Poi, non ho citato tutto. Non si vergogna a sostenere che l’omosessualità può avere tre cause: comportamento appreso, cause genetiche, squilibri ormonali (soprattutto durante lo sviluppo del feto).

                Quindi, non la fantasia, ma la scienza smentisce le teorie LGBT sulla sessualità umana.

              • Semelets ha detto in risposta a Paolo

                Dipende da cosa fai derivare l’idea che l’omosessualità sia un normale e naturale orientamento sessuale.
                Se ritieni che sia normale e naturale per il semplice fatto che esiste, allora anche gli esempi riportati dagli altri interventi non sono assurdi, dal momento che si riferiscono ad orientamenti esistenti.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Semelets

                  Esatto! Proprio questa è l’obiezione insuperabile per un relativista morale, quale un omosessualista non può non essere.

                  1) Se il criterio di ciò che è “naturale” e dunque moralmente positivo è l’esistenza, non c’è più limite possibile, poiché anche un cancro, un omicidio, la pedofilia e qualunque altra perversione (o quello che ci appare, “erroneamente”, tale) esistono.

                  2)Se allora si pongono dei limiti, quale è il criterio per porli? L’esistenza di “una natura (= essenza) umana” (concetto diverso da quello di “natura” come insieme di tutti gli enti esistenti)? No, un omosessualista non può rifarsi nemmeno a questo, perché diverrebbe ben chiaro che l’omosessualità è contro ciò che si presenta come struttura ontologica umana (basta avere presente l’inserimento di una spina in una presa di corrente, per capire a cosa sono finalizzati gli organi sessuali maschili e femminili).

                  3) Il criterio sarà allora quello della semplice “volontà” (che equivale al criterio dell’amore, del sentimento, del desiderio) individuale? Nemmeno questo, perché, mediante percorso diverso, si arriverebbe allo stesso risultato del punto 1.

                  CONCLUSIONE: appena ci si metta a ragionare, gli omossessualisti non hanno la ben che minima argomentazione a loro favore E INFATTI NON RISPONDONO MAI A QUESTE OBIEZIONI.

              • Simone Emili ha detto in risposta a Paolo

                “Si basano sul fatto che l’omosessualità è un normale e naturale orientamento sessuale al pari dell’eterosessualità.”

                E sbagliano. E’ sicuramente naturale nel senso che esiste in natura (esattamente come pedofilia e incesto),ma non è certamente normale. Il genere umano è diviso in sesso maschile e sesso femminile, i quali devono attrarsi per congiungersi e procreare. Non per niente l’organo sessuale maschile e femminile sono complementari, sono fatti per congiungersi. Ciò presuppone necessariamente l’eterosessualità, la quale quindi si configura come l’unico orientamento sessuale normale, in quanto l’unico coerente con la struttura fisica e biologica dell’essere umano.

            • Emanuele ha detto in risposta a manuzzo

              …Un po’ di pazienza, già ci sono stati casi di lasciti testamentari (anche molto consistenti) ritenuti validi. Tra qualche anno, vista la tendeza nimalista ed antispecista, non dubito che questa proposta diventi qualcosa di più di una provocazione.

            • Simone Emili ha detto in risposta a manuzzo

              Obama sicuramente no!! 🙂

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Simone Emili

            Per come la vedo io, e anche moltissimi altri, due (e sottolineo due, perché il matrimonio si fa in due) esseri umani (e sottolineo umani), hanno il diritto di vedere ufficializzato il loro amore attraverso il matrimonio, L’eventuale rapporto tra consanguinei è un caso rarissimo (del resto scegliere di innamorarsi del proprio consanguineo tra sette miliardi di persone è decisamente poco probabile), e pertanto al momento non necessita una specifica regolamentazione, ma in linea teorica può rientrare nella fattispecie generica sopra esposta.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

              Aggiungo maggiorenni ai termini due e esseri umani, ovviamente.

            • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

              Perché solo due? La maggior parte delle culture, e tra l’altro anche molto popolose, come islamismo e India, acettano la poligamia.

              Che poi l’incesto sia così raro, chi lo dice? Non trova strano che trovi un’eco così importante nella letteratura e nella mitologia? E cosa dire di Freud, che basa tutta la sua ricerca su questo tema?

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Emanuele

                Un conto sono le pulsioni sessuali individuali, che in alcune fasi della propria vita posso suggerire fantasie incestuose, un conto sono le relazioni affettive amorose vere e proprie dell’età adulta.

                • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

                  caro Roberto,

                  Senza una statistica, dire se sono pochi o tanti non ha senso…

                  Comunque, volendo parlare di diritti universali, se vele per tutti, vale anche per il singolo; se vale per il singolo, vale per tutti. Altrimenti non sono diritti universali, ma particolari.

            • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

              anche moltissimi altri, due (e sottolineo due, perché il matrimonio si fa in due)

              e perche’ due? E chi lo ha stabilito?

              esseri umani (e sottolineo umani),

              e perche’ umani? e chi lo ha stgabilito?

              hanno il diritto di vedere ufficializzato il loro amore attraverso il matrimonio

              e perche’? chi lo ha stabilito?

              Ma dara, ma ti rendi conto di quello che dici?

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

                Mi rendo conto perfettamente e sono sicuro che questa mia visione è abbondantemente maggioritaria ed accettabile a qualsiasi livello, escluso quello religioso, o quello di qualche regime totalitario, dove si condanna l’omosessualità o si ammette la poligamia.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Ma basta! Non ti rendi conto che stai rispondendo, proprio come l’articolo in questione sostiene, utilizzando l’unico argomento del vittimismo a tutti i costi? E’ invece esattamente vero il contrario: siamo tutti vittime di voi, minoranza assoluta, che violenta la verità e il diritto alla verità che ogni essere umana ha. BASTA!

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    Io faccio parte in questo caso di una probabile maggioranza, cioè quella degli eterosessuali che difendono il diritto della minoranza di omosessuali a vedere liberamente riconosciuto il loro diritto ad amarsi e vedere ufficializzata la loro unione.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Mi fa veramente piacere per la tua eterosessualità, ma questo semmai aggrava la tua colpa morale, gravissima, nel sostenere l’ideologia omosessualista.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Non c’è nulla di particolare da compiacere per l’omo o l’eterosessualita di chiunque. Sono orgoglioso di difendere qualsiasi giusto diritto di qualsiasi minoranza e riterrei viceversa una gravissima colpa morale non farlo. Del resto il tuo nickname dimostra in modo lampante il tuo fondamentalismo, fortunatamente poco diffuso.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Che p***e, ma la vuoi smettere di denigrare l’avversario (con argomenti per di più falsi), per non rispondere?

                      Rispondi a questa domanda: sei relativista etico? Se lo sei non ha senso parlare di “fondamentalismo”, come di ogni tua altra affermazione che riguardi l’etica… Se invece non lo sei, rispondi alle obiezioni serie, invece di limitarti ad attaccarti ai particolari, per evitare quelle.

                      Il punto infatti sta proprio in quel “giusto (diritto)” di cui parli. L’omosessualità è un male, non un bene, dunque non può corrispondere ad alcun “giusto”.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      È un tuo punto di vista. L’amore è un male o un bene? Desiderare di vivere con la persona che si ama è un male o un bene?

                    • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

                      quindi a parte quando si parla di religione, la maggioranza ha sempre ragione?

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Caro Roberto, è un male amare qualcuno che non si può realmente (ontologicamente) amare…; dato che l’amore ha senso solo tra persone di sesso opposto, come dimostrano anche le differenze tra l’amore tra sessi opposti e l’amicizia tra persone dello stesso sesso (che è una forma molto diversa di amore).

                      E poi, come al solito, potresti cortesemente smettere di utilizzare l’argomento dell’amore, a cui ti si è già risposto (senza ottenere contro-obiezioni, che non sei in grado di fornire) almeno un milione di volte? Abbiamo capito le sciocchezze che hai in testa, se non sei capace di argomentare per difenderle, è veramente inutile, se non come tua forma personale (e patologica) di auto-plagio, continuare a ripeterle all’infinito. Magari potresti provare, così tanto per cambiare, a rispondere alle obiezioni…

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Mi sembra di averti già risposto sul discorso “ontologico”. L’essere umano ha progredito la sua condizione primitiva lottando e sconfiggendo i limiti che la natura gli imponeva, dal punto di vista fisico, ambientale e conseguentemente crescendo e mutando anche dal punto di vista mentale e psicologico. Appellarsi alla “natura” per alcuni aspetti e dimenticarsela per altri è una strumentalizzazione. Ovviamente secondo me, che non pretendo di avere la verità assoluta, ma semplicemente mi limito ad osservare la realtà con i miei limitatissimi occhi.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                      1) Roberto Dara ha scritto: “Appellarsi alla “natura” per alcuni aspetti e dimenticarsela per altri è una strumentalizzazione”.

                      Magari un po’ come fai tu quando, da un lato, ti appelli alla natura per definire l’omosessualità, appunto, una normale variante della sessualità umana e, dall’altro, quando condanni invece la pedofilia?

                      2) Hai compreso la differenza tra “natura” come insieme di tutti gli enti naturali e “natura” come essenza (cioè come insieme di quelle proprietà che distinguono un topo da un uomo)? Perché se l’hai capita, comprenderai anche che non ha senso parlare di un “superare i limiti della propria natura”, dato che se una natura (essenza) fissa non esiste, nemmeno si può dire quale sia il limite da superare e, soprattutto, se sia giusto o sbagliato superarlo, proprio perché BENE e MALE risulterebbero nozioni del tutto relative. In base a quali criteri, se non esiste una natura (essenza) stabile, giudicheresti un’evoluzione positiva l’omosessualità, mentre una negativa la pedofilia?

                      Rispondi, sempre, bene inteso, tramite la tua vista limitatissima (che, proprio in quanto tale, non vorrà certo arrogarsi il diritto di sostenere che ciò che vede sia un “vero” o un “bene”).

                    • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Faccio presente al nostro amico Dara che anche l’ex omosessualità è presente in natura, così come la pedofilia e il divoramento del partner dopo il rapporto.

                      Con che criterio Dara sceglie quando appellarsi alla natura e quando non? Forse usando la sua morale medioevale? E poi, se lui gioca a fare l’ateo, come può credere all’esistenza di una morale e di una coscienza senza dire che sono illusioni prodotte dall’evoluzione?

                      Con quale libertà può scegliere di appellarsi alla natura solo in certi casi se lui, ateo, non può dogmaticamente credere nel libero arbitrio?

                      Mah…Roberto Dara è un mistero a se stesso.

                  • Salvatore ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    Secondo Roberto Dara l’amore è sempre un bene.

                    Quindi amare la propria segretaria, tradendo così moglie e figli sarebbe un bene da valorizzare.

                    Ecco che gli omosessualisti, oltre all’incesto e alla poligamia, sono costretti a rendere positivo anche l’adulterio.

            • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

              Il matrimonio si fa in due?????????????

              Ma guarda te se nel 2013 devono ancora circolare liberi discriminatori e razzisti come Roberto Dara che vorrebbero imporre la loro morale medievale a tutti gli altri!!!!!

      • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

        “Infatti è corretto, nessuno può sindacare sul vero amore, che potrebbe, in casi rarissimi, essere anche tra consanguinei.”

        O_O

        • Luigi ha detto in risposta a Sophie

          La confusione è grande sotto il cielo!
          Qui si confonde o si fa di tutto per generare confusione tra amore ed affetti.
          Ma bisogna davvero andare a fare un corso all’università per capire la differenza ? Qui siamo alla pazzia. Siamo demandando agli immancabili intellettuali (anche Obama lo é ??) la definizione o il chiarimento di concetti che sono scritti a chiare lettere nella natura dell’uomo. Infatti i casi “limite” (mettiamoci pure l’universo LGBT e tra poco LGBTA, A come “Animal”) vengono infatti percepiti dall’uomo nella loro problematicità (e non certo a causa di sovrastrutture mentali di tipo culturale).

      • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

        Perché tra due? Non capisco perché vuoi discriminare i poligamici…lo sai che anche il loro è vero amore??!!! Oppure è amore solo quello che decidi tu con la tua morale medioevale?????

        • Simone Emili ha detto in risposta a Salvatore

          Ma tu sei di mentalità troppo ristretta!! 🙂 Perchè escludi gli amori di gruppo, più uomini con più donne? Non potrebbe essere “vero amore” anche quello? 🙂

          • Salvatore ha detto in risposta a Simone Emili

            E’ una roba incredibile caro Simone!! Questi atei bigotti e medioevali che vorrebbero imporre a tutti che il matrimonio si fa in due e che per farlo bisogna per forza essere innamorati!! Ma chi lo ha deciso??? I tempi cambiano!!

            Ma io mi chiedo: ma perché i vari Roberto Dara non si fanno gli affaracci loro e lasciano vivere gli altri come vogliono???!!

      • Simone Emili ha detto in risposta a Roberto Dara

        “in rarissimi casi”: ad esempio?

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Simone Emili

          Gli omosessuali sono una minoranza ma sono comunque molti in valore assoluto, prevederne una disciplina che consenta loro di sposarsi è inevitabile e doverosa, e difatti i paesi più moderni lo stanno ormai facendo tutti. L’incesto (tra adulti consenzienti) è un fenomeno rarissimo, che al momento non si ritiene di dover regolamentare, anche perché è un fenomeno ancora socialmente respinto. La legge italiana, ad esempio, lo considera reato se è causa di pubblico scandalo, ma non lo vieta in quanto comportamento privato. Diverso il caso in cui uno dei due incestuosi sia minorenne, per cui ci può essere, a mio avviso, la presunzione di violenza o di plagio.

          • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

            quindi, secondo la tua opinione, gli incestuosi dovranno essere perseguitati per secoli, magari bruciati sui roghi (come sostenete voi difensori delle cause gay), prima di poter vedere riconosciuto un loro diritto?

            Ossia, un diritto fonfamentale diventa tale solo se la minoranza non troppo minoritaria ed è stata perseguitata… Buono a sapersi…

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Emanuele

              Gli incestuosi maggiorenni dal mio punto di vista possono fare quello che vogliono, al limite anche sposarsi. Gli incesti tra maggiorenni e minorenni invece secondo me andrebbero trattati come i casi di stupro.

              • Nonsense ha detto in risposta a Roberto Dara

                a) è soltanto un tuo personalissimo ed arbitrario punto di vista che l’omosessualità sarebbe “una variante della sessualità” al pari dell’eterosessualità.
                b) []
                c1) []
                c2) []
                d) il limite per stabilire quando un essere umano è minorenne e quando non lo è si basa sull’arbitrarietà: basta cambiare un numero in una legge (basta mostrare con qualche caso limite che un “minorenne” è in grado di esprimere un consenso anche prima dei 18 anni) per permettere, secondo la tua logica, la pedofilia.
                e) smettila di ripetere a pappagallo sempre la stessa cosa e rispondi nel merito oppure vattene e non importunare più la gente che in questo sito ha voglia di dialogare con persone oneste.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Nonsense

                  Io ripeto le stesse cose quando le obiezioni che vengono poste sono sempre le stesse. Io non ritengo di avere la ragione assoluta in pugno, mi limito ad osservare e commentare in base alla mia cultura, alla mia coscienza e al mio cervello. Sono altresì pronto a cambiare opinione di fronte a ragionamenti che mi convincano (ed è capitato molto spesso).
                  Sul limite relativo alla maggiore età sono d’accordo che è arbitrario, ma i 18 anni mi sembrano comunque un termine realistico per distinguere un adulto da un non adulto. Non c’entra niente con la pedofilia, che invece riguarda l’attrazione sessuale verso i bambini, quindi ben al di sotto dei 18 anni.

                  • Nonsense ha detto in risposta a Roberto Dara

                    «le obiezioni che vengono poste sono sempre le stesse»
                    Falso. Forse sei te che non le capisci oppure non ti premuri neanche di confutarle?

                    «mi limito ad osservare e commentare in base alla mia cultura, alla mia coscienza e al mio cervello»
                    Che è dimostrato possano portarti facilmente in errore, specie se entrambi i tre fattori sono inquinati da ideologia: inculcata nella cultura, abbarbicata come un recinto attorno alla coscienza e penetrata con sofismi nel cervello. La prova lampante viene da questa affermazione falsa:

                    «Sono altresì pronto a cambiare opinione di fronte a ragionamenti che mi convincano (ed è capitato molto spesso).»
                    Hai dimostrato più volte di non sapere ragionare di fronte alle obiezioni: invece di confutarle hai ripetuto opinioni parziali e totalmente arbitrarie che non ti sei scomodato neppure a supportare con delle basi razionali. E, di grazia, potresti rivelarci quando e dove avresti cambiato la tua opinione?

                    «i 18 anni mi sembrano comunque un termine realistico per distinguere un adulto da un non adulto»
                    Perché???
                    Non hai argomentato! Scusa ma che cacchio rappresenta una frase del genere?! “Mi sembra”!! Allora mi sembra che chi scrive frasi del genere sia un lobotomizzato, ok? Ti sembra un discorso logico? Argomenta per cortesia, o vattene.

                    «i bambini, quindi ben al di sotto dei 18 anni»
                    Non ti stai accorgendo di autocontraddirti con tutte le volte che hai detto “maggiorenne” nei tuoi commenti precedenti?
                    Ad ogni modo, chi ti dice che non si possa stabilire un limite già “ben al di sotto dei 18 anni”? Riesci a comprendere che il metro di giudizio su queste coste cose non può essere un comune accordo o la legge?

                  • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Ancora una volta l’ateo Roberto Dara sostiene di “commentare in base alla mia coscienza”.

                    Ma come può giustificare l’esistenza della coscienza? Non può, un ateo è dogmaticamente costretto a ritenerla un epifenomeno del cervello, un’illusione evolutiva.

                    E invece Roberto Dara tradisce i suoi dogmi atei e parla di anima e coscienza, di libero arbitrio e lo fa volendo imporre la sua morale sugli altri. Ma anche la morale dovrebbe essere qualcosa di fasullo per un ateo…

                    Mah…Roberto Dara pur di sostenere il matrimonio gay tradisce perfino i sacramenti atei.

              • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

                …Anche gli omosessuali al limite possono sposarsi, nessuno vieto loro di fare una cerimonia, laica o religiosa che sia, dove si scambiano amore eterno.

                Il problema non riguarda la sfera privata, ma il riconoscimento pubblico dell’unione. Quindi, la domanda è: è giusto che venga riconoscituo pubblicamente il matrimonio omosessuale? E in secondo luogo: c’è una qualche ragione per cui il matrimonio omosessuale sia ammesso e quello poligamigo, incestuoso, tra uomo ed animale, etc. sia impedito?

          • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

            La legge italiana, ad esempio, lo considera reato se è causa di pubblico scandalo, ma non lo vieta in quanto comportamento privato.

            Ma che dici?
            Guarda quello che dice la tua tanto osannata wukipedia:

            II codice penale italiano stabilisce ex art. 564 la pena della reclusione da uno a cinque anni per chiunque commetta incesto con un discendente o un ascendente, o con un affine in linea retta, ovvero con un fratello o con una sorella, in modo che ne derivi scandalo pubblico. La nozione di pubblico scandalo è condizione obiettiva di punibilità e non elemento costitutivo della fattispecie delittuosa, ciò comporta che il reato si configura per il semplice fatto della consumazione della condotta incriminata.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

              L’ultimo comma vuol dire che se c’è pubblico scandalo c’è comunqe reato, anche se gli incestuosi non volevano causarlo. Il semplice compiere incesto, se non c’è pubblico scandalo, invece, non configura reato.

              • Pino ha detto in risposta a Roberto Dara

                ma tu non sai leggere o non capisci quello che leggi?

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Pino

                  Dalla Treccani, http://www.treccani.it/enciclopedia/incesto_(Enciclopedia-Italiana)/:

                  Condizione di punibilità dell’incesto è lo scandalo pubblico, che deve nascere dalla modalità di esecuzione del fatto, e non dalla narrazione del fatto stesso; occorre la prova della notorietà e dello scandalo realmente avvenuto: il modo incauto determinante lo scandalo deve essere imputabile agl’incestuosi, ma non si richiede che la volontarietà dei colpevoli sia diretta a determinare lo scandalo.

                  In pratica il pubblico scandalo deve essere causato direttamente dagli incestuosi, non basta che qualcuno lo scopra e li denunci, perché l’incesto non è, di per se, un reato.

                  • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Ti ripeto il concetto che il motivo del contendere è il riconoscimento sociale del matrimonio omosessuale… finché rimane tutto “sotto le lenzuola”, nessuno ha nulla da ridire…

                    Ovvero, ci sarebbe molto da dire, ma non c’entra nulla con la legittimazione del matrimonio.

                    Lo stesso può essere esteso agli incestuosi e via dicendo…

          • Simone Emili ha detto in risposta a Roberto Dara

            “Gli omosessuali sono una minoranza ma sono comunque molti in valore assoluto” Anche i pedofili.

            “L’incesto (tra adulti consenzienti) è un fenomeno rarissimo”
            Ah, lei ne fa una questione di numero. Allora, visto che si tratta di fenomeni frequentissimi, chiediamo la legalizazione di omicidio, furto e strupro. Senza contare, al di là dell’ironia, che la frequenza di un comportamento è legata anche all’anatema sociale cui è sottoposto. Il giorno in cui si cominciasse a pensare che incesto e pedofilao non sono poi comportamenti così aberranti, potrebbere diventare molto meno rari.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Simone Emili

              Paragonare gli omosessuali ai ladri o agli assassini o a pedofili è un atteggiamento tipico dei fondamentalisti, per cui dal mio punto di vista questa obiezione non merita neanche risposta,

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                Bene e allora stai zitto, che almeno eviti la figura di aver capito e di esprimerti come se tu non avessi capito = disonestà intellettuale!

                • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                  Fortunatamente non tutti in questo blog paragonano gli omosessuali ai ladri o agli assassini o ai pedofili, e a quelli rispondo ben volentieri.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                    E ridaje! Se tu ti esprimi così: “Gli omosessuali sono una minoranza ma sono comunque molti in valore assoluto” e così: “L’incesto (tra adulti consenzienti) è un fenomeno rarissimo”, significa che stai argomentando avendo come fulcro il principio che un numero rilevante equivale a “moralmente buono”, mentre uno scarso no. Ed è un argomento fallace, come ti è stato fatto notare, molto correttamente. De hoc satis, rassegnati.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Il rifermento alla numerosità l’ho fatto perché ovviamente casi rarissimi non necessitano una regolamentazione specifica. Non mi risulta, inoltre, che siano nella società associazioni di incestuosi che rivendichino diritti.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Quello che non vuoi capire (che fai finta di non capire) è che l’unico criterio valido per giudicare l’omosessualità (come ogni altro comportamento) è quello di valutarlo in relazione a come l’uomo è fatto ontologicamente (= essenza o natura umana). Il resto sono tutti argomenti fallaci, proprio perché non possono basarsi sulla realtà, ma solo sull’ideologia, la fantasia, il desiderio, la volontà…

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      L’uomo è l’unico essere vivente dotato di ideologia, di fantasia, di desiderio e di volontà. Se non le avesse fatte funzionare, sarebbe rimasto un animale, dotato solo di istinti.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      L’ideologia è un falsa dottrina sulla realtà delle cose; la fantasia, il desiderio e la volontà che negano la realtà sono solo patologia psico-semantica; altrimenti potrei venire a casa tua, in base ad un mio personalissimo desiderio (che naturalmente nella realtà non ho, meglio specificarlo, vero?), e strangolarti senza avere torto e nemmeno avere sbagliato… (i tuoi parenti, poi, eserciterebbero una violenza contro la realtà inesistente della verità, affermando che sono cattivo e chiamando la polizia, per farmi arrestare).

                      Quand’è che la smetterai di rispondere tanto per dare fiato alla bocca e incomincerai a rispondere seriamente alle obiezioni?

                    • Salvatore ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      L’uomo è anche l’unico essere ad aver prodotto la bomba nucleare.

                      Lascio le conclusioni a Roberto Dara, la banalità dei suoi ragionamenti dimostra quanto sia sempre più in difficoltà.

                  • Simone Emili ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Lei ha parlato di numeri, e io le ho semplicemente fatto notare che è un argomento del tutto inconsistente. Caspita, questi omosessualisti: non solo moralisti, ma pure suscettibili….. 🙂

              • Simone Emili ha detto in risposta a Roberto Dara

                Io ritengo molto più tipico dei fondamentalisti voler equiparare situazioni completamente diverse per un proprio capriccio, come fa lei. Eterosessualità e omosessualità non sono due varianti del comportamento sessuale umano. Una è la norma, l’altra l’eccezione. Così come è eccezione provare attrazione per la propria figlia, madre o sorella, o per individui non ancora fisicamente maturi per l’unione sessuale e la procreazione. E sono tutte – pedofilia, incesto, omosessualità – eccezioni ugualmente aberranti, perchè vanno contro la natura dell’essere umano.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Simone Emili

                  È un suo punto di vista, molto minoritario, il ritenere l’omosessualità (o altri comportamenti non “normali”) un’aberrazione solo perché è un’eccezione. La pedofilia viceversa è considerata una violenza perché coinvolge minorenni non in grado di esprimere un consenso.

                  • Nonsense ha detto in risposta a Roberto Dara

                    a) è soltanto un tuo personalissimo ed arbitrario punto di vista che l’omosessualità sarebbe “una variante della sessualità” al pari dell’eterosessualità.
                    b) che un punto di vista sia minoritario o maggioritario non costituisce condizione alcuna al classificarlo come non vero.
                    c1) l’omosessualità è “non normale” non perché eccezione bensì perché contro la natura stessa della conformazione biologica umana.
                    c2) una coppia omosessuale, per finalità, comportamenti e motivazioni diverge completamente dal senso del matrimonio.
                    d) il limite per stabilire quando un essere umano è minorenne e quando non lo è si basa sull’arbitrarietà: basta cambiare un numero in una legge (basta mostrare con qualche caso limite che un “minorenne” è in grado di esprimere un consenso anche prima dei 18 anni) per permettere, secondo la tua logica, la pedofilia.
                    e) smettila di ripetere a pappagallo sempre la stessa cosa e rispondi nel merito oppure vattene e non importunare più la gente che in questo sito ha voglia di dialogare con persone oneste.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Bene, e in base a quale “verità”, sarebbe un male essere impediti ad esprimere il proprio consenso? Attenzione a come rispondi, non vorrai sostenere che esistono “verità immutabili”, cioè sempre valide in relazione a ciò che l’uomo è?

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Non ho capito la domanda, scusami.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Roberto Dara ha scritto: “La pedofilia viceversa è considerata una violenza perché coinvolge minorenni non in grado di esprimere un consenso”.

                      Se ne deduce che ritieni un male non poter esprimere un consenso valido (in realtà ci sono certamente casi in cui i minorenni hanno espresso un consenso all’amore pedofilo) e di conseguenza un male la pedofilia. Ti chiedo allora rispetto a quale verità fondamentale riguardante l’uomo come tale ritieni essere questo un male.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      La pedofilia non è un male riguardo ad una verità fondamentale, ma riguardo al concetto di tutela dei minori, che è un principio etico largamente condiviso.

                    • Salvatore ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Quindi il criterio per definire “bene” e “male” è che l’opinione (o il principio etico) sia largamente condivisa.

                      Quindi tu sei costretto a ritenere la pedofilia un bene dove la maggioranza dei cittadini condivide tale opinione. Il cannibalismo è un bene nelle società cannibaliste e anche sgozzare i bambini è un bene nelle società africane in cui è visto come gesto propiziatorio.

                      D’altra parte per Roberto Dara è bene anche la divisione in caste dell’India, dato che è largamente condivisa dagli indiani. E anche il femminicidio è giusto, dato che la maggioranza dei cittadini asiatici lo ritiene ancora lecito.

                      Dara ritiene giusto discriminare le donne nei Paesi islamici, dato che lì il disprezzo della donna è largamente condiviso.

                      Ora capiamo perché in America gli atei non possono fare politica, vi rendete conto cosa succederebbe se Roberto Dara fosse eletto in parlamento???

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      E ridaje con il fallacissimo principio della maggioranza o rilevanza numerica, come criterio morale!

                      Quindi tu ritieni che il nazismo fosse moralmente giustificato, anzi, che fosse un bene (dato che ottenne un larghissimo consenso democratico)? Ma ti rendi minimamente conto dell’assurdità senza rimedio che stai enunciando? Veramente allucinante.

              • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

                Perché?

                In Olanda, i pedofili hanno ottenuto (per fortuan temporaneamente) il diritto di poter fondare un partito.

                In passato, vigeva la legge “occhio per occhio, dente per dente” che permetteva l’omicidio per vendetta.

                Quelli che per lei sono crimini non è detto che lo siano per tutti e in tutte le epoche… basti citare la pedofilia al tempo dell’antica Grecia, ritenuta accettabile come l’omosesualità. Però, la secondo si cita sempre, la prima mai…

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Emanuele

                  La società contemporanea tende a proteggere i minori, in particolare i bambini, più che in passato, da qui la condanna pressoché unanime della pedofilia. Inoltre è largamente proposta dal punto di vista morale l”asessualità dei rapporti familiari”, quindi la non legittimazione degl incesti. Viceversa tende ad essere accettata l’omosessualità, così come la libertà dei rapporti sessuali tra adulti consenzienti. Io non dico che queste regole debbano essere eterne ed immutabili, ma nella situazione attuale contemporanea le condivido, non ravvisandovi pericoli di sorta.

                  • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

                    D’altra parte anche nel vietare i matrimoni gay non si ravvisa alcun pericolo di sorta, dunque è molto più prudente lasciare le cose come stanno.

    • marlin ha detto in risposta a Simone Emili

      Invece è semplicissimo: alla fine è una questione di rapporti di forza, o meglio, di parità nella relazione.
      Una relazione incestuosa non può per definizione essere “paritaria” dato che una delle due parti ha un evidente potere sull’altra sia pratico che emotivo, anzi in molti casi l’ha addirittura educata, e quindi il consenso non può ritenersi validamente espresso.

      Stessa cosa dicasi per la pedofilia e anche per la poligamia, dato che finora non si è praticamente mai data una situazione in cui i partecipanti erano sullo stesso piano: erano tante donne di proprietà di un uomo o, in rari casi (in Polinesia, se non ricordo male) tanti uomini di proprietà di una donna. E dubito molto che possa darsi una situazione veramente paritaria con dei bambini di mezzo, visti i naturali istinti di possesso che abbiamo sui nostri figli. (Finchè bambini non ce ne sono, se tutti i contraenti davvero fossero sullo stesso piano e con gli stessi diritti… beh, buona fortuna.)

      Una relazione che inizia fra due adulti estranei senza particolari rapporti di dipendenza per me non fa alcun problema; stiamo ancora a discuterne solo perchè, nei secoli, la relazione omosessuale è stata effettivamente usata come strumento di potere (la pederastia greca, le relazioni omosessuali promosse in tanti contesti militari antichi per suscitare obbedienza e fedeltà) e questo ai cristiani non poteva stare bene, *giustamente*. Ma le relazioni omosessuali di cui parliamo nel 2013 non hanno a che fare con questo (e se ce l’hanno, non sono quelle che devono essere riconosciute).

      Poi, siamo sinceri, che senso ha parlare di “protezione della famiglia” da parte della legge da quando c’è il divorzio? L’effetto sulla società nel suo complesso dei gay mi sembra abbastanza trascurabile quando in USA, Francia e Germania il 50% dei matrimoni già finiscono prima del tempo.

      Ehi, non è che questo MI PIACCIA: io sono uno che pensa che gli impegni presi vadano rispettati, altrimenti facevi meglio a non prenderne affatto. Ma siccome abbiamo rinunciato a sanzionare questo tramite la legge (anche qui giustamente: vogliamo costringere le donne a restare con mariti che le picchiano o le trascurano?) forse molto di quello che va sotto il nome di “diritto di famiglia” andrebbe ridotto a una legge unica: se hai un figlio, con chiunque tu l’abbia fatto, sei obbligato a prendertene cura fino alla maggiore età.
      Del resto, ognuno sarà responsabile davanti alla sua coscienza.

      • semelets ha detto in risposta a marlin

        Un’osservazione solo sulla prima parte del tuo commento, dove condanni le relazioni di pedofilia e di pedofilia incestuosa a causa dei rapporti di forza non paritari.
        Il rapporto adulto-bambino è sempre un rapporto non paritario, qualunque sia il campo cui ci si riferisca.
        Questo significa che l’adulto ha la responsabilità di sapere ciò che è bene per un bambino e ha il dovere di impostare l’educazione (che è sempre un rapporto di forza non paritario) secondo quel bene.
        La pedofilia dunque non può essere condannata per il semplice fatto della disparità di forze: può essere condannata solo se l’adulto riconosce che il rapporto adulto-bambino non è conforme alla verità della natura umana, il che lo obbliga in coscienza ad impostare l’educazione secondo quella verità.
        Se l’adulto riconoscesse il rapporto pedofilo come bene, sarebbe del tutto legittimo (anzi doveroso) impostare l’educazione in tal senso ed è questa in effetti l’impostazione mentale di chi rivendica il riconoscimento della legittimità del rapporto pedofilo: il rapporto pedofilo, dicono, non è un male e si devono educare i bambini a vivere con gioia questo tipo di rapporto (cosa che fa vomitare anche solo a doverla scrivere).

  4. Penultimo ha detto

    “«semplicemente disgustoso (oltre che inefficace e stucchevole) questo modo di vista di sostenere il proprio punto di vista e le ragioni degli omosessuali, il quale lungi dal fondarsi su argomenti concreti e dati di fatto, mira esclusivamente a colpevolizzare l’interlocutore facendogli dire cose che non si è mai sognato di dire e presentandolo come un cripto-nazista».”

    “Il termine intellettuale deriva dal tardo latino intellectualis, aggettivo che vuole indicare ciò che in filosofia riguarda l’intelletto nella sua attività teoretica e si caratterizza perciò come separato dalla sensibilità e dall’esperienza giudicata di grado conoscitivo inferiore.

    Se è intelletuale perchè usa la retorica?Se essere intelligenti significa ragionare, non si vede perchè bisogni palesemente ingannare con la stilistica delle parole optando per sragionamenti fallaci,certo salvo che mentire non sia un atto razionale,in tal caso egli è razionalissimo di questi tempi, nel mentire piuttosto che nel dire e nel cercare il vero.Spaciandosi per uomini e donne che ragionano piuttosto che uomini e donne che turpiloquiano.Dunque non agli intelletuali si deve l’avanzamento dell’umanità,ma all’intelletuale che non inganna il mondo con parole vuote e vane,e chi non inganna nemmeno è tanto insignificante da dire a se stesso,”io sono la mente pensante dell’umanità,io nè sono il faro,luce che illumina ogni cosa.Ma tu non illumini,come gli altri uomini erri,come gli altri nasci e tu miserabile ne intelletuale,neghi la vita,neghi il nascere,l’atto supremo di entrare in una libertà tanto vasta quanto da innegiare per ogni attimo che la vivi,la neghi solo perchè sei un morto ma ancora non lo sai,infatti i morti danno morte,parlano ma e come se non parlassero,e ogni volta che parlano hanno parole di morte,di disprezzo,di odio,anche per ciò che ancora non è nato,qual’è la tua luce in questo,sei tenebre e morte.Quanti,quanti intelletuali venduti ai regimi?Quanti prostituiti a questa o a quella ideologia?Si fanno portatori di una libertà che nei secoli ci ha condotto alla rivoluzione e alla rovina,rovina nel nazismo,rovina nel comunismo,vuoto perenne oggi.”Nulla” e con questo vocabolo che andresti tratatto per la tua retorica e per il tuo prostituirti.E ancora colpevolizzi,ancora non sei apagato del tuo essere tanto superbo da baciare la tua imagine in uno specchio,niente non fu, nè lo zigote,nè le tue smanie vanitose,non comprendi che ogni volta che pende dalle labra la parola “vita”,te ne sei autoescluso,perchè oramai l’intelletuale è morto,e in lui vive la menzogna del sofista.E inganni un popolo,i popoli, le persone per l’ideologia e i suoi spiccioli,e dunque il tuo intelleto non è che questo” Un cuore morto nel falso”.E dici “la verità è irragiungibile”,infatti compreso che nessuno la conosce tanto quanto nessuno conosce Dio allora,già un passo lo avrai fatto,non eisiste proprio perchè, non sono le tue parole.E se non la conosci perchè hai la continua pretesa di insegnarla a qualcuno?Insegni forse la tua ignoranza spacciandola per verita’?

  5. Sandro Di Marco ha detto

    “sostenere l’agenda LGBT porti anche un florido business economico, al contrario -ha spiegato- «ad alcun presidente della Apple o più modestamente della Fiat sia mai venuto in mente di presenziare al Family Day. Chissà perché”

    GLIELO DICO IO PERCHE’ SIGNOR GALLI DELLA LOGGIA. PERCHE’ ERANO GIA’ TUTTI IMPEGNATI A FROTTE AL MEETING DI COMUNIONE E LIBERAZIONE. BANCHIERI, IMPRENDITORI, NOVARTIS, ENI, FINMECCANICA, NESTLE’, CASINO’, ETC. Chissa’ perche’ di questo pero’ non ce ne ha parlato. Chissa’ perche’ continuate a parlare e straparlare delle “lobby gay” e invece silenzio totale sulle gigantesche e potentissime lobby che circondano la Chiesa, il Vaticano, CL, Opus Dei e cosi’ via.

    • Salvatore ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Di lobby gay parlano tranquillamente decine di omosessuali non iscritti alla potentissima lobby dell’Arcigay, è abbastanza un’evidenza Di Marco e la sua isteria dimostra che si va a toccare il tasto giusto.

      Non capisco gli attacchi ad alcuni movimenti ecclesiali, probabilmente fa tutto parte del brutto periodo che sta passando.

      • Paolo ha detto in risposta a Salvatore

        Isteria??? Direi un intervento invece assai pertinente che evidenzia quali siano le vere lobbies all’opera…
        Qua Sig. Mannuzzo più che di galline parlerei di pappagallnii che ripetono all’infinito “Lobby gay”, “Laicismo”, “Diritto naturale”

    • manuzzo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      aglia, se la gallina si sente minacciata sbraita e allarga le ali in un minaccioso coccodè…ocio eh, non abbiamo mica colto nel segno con qualche commento politicamente scorretto (leggasi: veritiero)

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a manuzzo

        Magari qualche volta forniste anche qualche dato su questa “supposta” lobby gay. Che fatturato ha ? Chi la rappresenta ? dove opera ? Che influenza ha avuto in Italia (dove non si e’ nemmeno riusciti a far par passare una legge sulle unioni civili). Perche’ io qualche dato sulla Chiesa invece ce l’avrei. Ad esempio il miliardo di Euro all’anno di ICI che la Chiesa (il più grande proprietario immobiliare italiano) non paga allo stato italiano . O magari, visto che siete cosi’ interessati al potere delle lobby, potreste spendere due paroline a parlarci dei 4 miliardi l’anno di fatturato della Chiesa Cattolica amministrati da persone di moralità decisamente sospetta (che so, mi viene in mente un certo Paul Marcinkus).
        O magari ci parlereste dello Istituto per le Opere di Religione (IOR), comunemente conosciuto come Banca Vaticana), creato nel 1942 da papa Pio XII e con sede nella Città del Vaticano. Lo IOR è stato più volte coinvolto in scandali, finanziari e non, fra i quali spiccano l’”affare Sindona” e il crac del Banco Ambrosiano. Il bilancio e tutti i movimenti che vengono fatti dall’Istituto sono noti solo ed esclusivamente al Papa, al collegio dei cardinali che lo gestiscono, al Prelato dell’istituto, al Consiglio di sovrintendenza, alla Direzione generale ed ai revisori dei conti.
        Una rete di contatti con banche sparse nel mondo rende possibile l’esportazione di quantità illimitate di denaro in assoluta riservatezza, poiché Città del Vaticano non aderisce ai patti internazionali antiriciclaggio. Solo a seguito di vicende giudiziarie riguardanti infrazioni della normativa antiriciclaggio compiute dallo IOR, il 30 dicembre 2010 il Vaticano ha cominciato a dare applicazione alla convenzione monetaria firmata con l’Unione europea il 17 dicembre 2009, introducendo leggi volte alla lotta al riciclaggio, che sono entrate in vigore il 1º aprile 2011. Ma non ha fatto abbastanza. Il Vaticano continua ad applicare una legislazione bancaria a maglie larghe che non prevede un sistema di vigilanza degno dei parametri internazionali degli organismi antiriciclaggio
        E MI VENITE A PARLARE DELLE LOBBY GAY ????????????????????????
        http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/04/antiriciclaggio-stop-al-bancomat-e-vaticano-spedisce-assegni-in-germania/460870/

        Ma con quale ipocrisia Galli Della Loggia viene a parlarci del florido business economico dell’agenda LGBT ?? Secondo il giornalista Gianluigi Nuzzi,che si è avvalso dell’archivio di monsignor Renato Dardozzi, attraverso lo IOR sarebbero stati movimentati, tra il 1989 e il 1993, 275 milioni di euro in contanti, più 135-200 miliardi di lire in titoli di Stato. Nel suo libro Vaticano S.p.A. sostiene che lo IOR era attivo nel riciclaggio di denaro sporco, tangenti e supporto finanziario alla mafia.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Vale molto di più il contrario di quanto dici. La lobby per definizione non è un’associazione di delinquenti (lo può essere, ma di per sé fare attività lobbistica non è necessariamente un male, come invece lo è essere un delinquente come Marcinkus), dunque paragonare una lobby a un branco di delinquenti è errato.

          Ciò che la lobby ottiene è poi un effetto molto più vasto e dunque molto più deleterio di quello di un branco di delinquenti. L’esistenza della lobby omosessualista è di un’evidenza spaventosa: basta che accendi radio e televisione o che tu vada al cinema. Tutti i media e i programmi i serial televisivi, i film, i programmi di approfondimento, gli annunciatori, i giornalisti, i comici, i registi (devo continuare?) sono omosessualisti. Questo può essere SOLO il risultato di una propaganda da fare rivoltare d’invidia nella toba Goebbels.

          Ma se non è vero, indicami un solo programma in cui si sia dibattuto di omosessualità (e qualunque altra devianza) senza appoggiare incondizionatamente e acriticamente (come fate voi qui su questo sito, non essendo minimamente in grado di rispondere seriamente alle obiezioni) l’ideologia omosessualista.

          • Sandro Di Marco ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Premesso che continui a non parlare di fatti (ti ho chiesto chi rappresenta la lobby omosessuale e non sai rispondere, continui a dirmi “ci sono omosessuali in tv”…come dire “ci sono donne in tv” o “ci sono uomini” in tv) se non c’e’ nulla di male nell’esercitare un’attivita’ lobbistica di cosa vi lamentate ??

            >>Ciò che la lobby ottiene è poi un effetto molto più vasto e dunque molto più deleterio di quello di un branco di delinquenti.

            Di quale lobby parli ? Di quella della Chiesa ? Ti ho dimostrato che e’ una lobby infinitamente + grande e + potente, con profonde infiltrazioni nel mondo della finanza, delle banche e del riciclo dei soldi.

            >> indicami un solo programma in cui si sia dibattuto di omosessualità (e qualunque altra devianza) senza appoggiare incondizionatamente

            Ma che razza di ragionamento e’ questo ? Chi parla di “devianza” sono solo gli omofobi/repressi/fondamentalisti. Nessuna persona civile usa questo linguaggio, esci dalla tua caverna caro a-theos . Impara a stare al mondo. E’ un bene che razzisti, omofobi e gente che diffonde odio abbia uno spazio limitato in tv.

            • Nemo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

              Soros, Ric Weiland, Michael Bloomberg, Walt Disney Studios, Google, Microsoft, Apple ecc. per non parlare dell’intero establishment hollywoodiano. Si contano in miliardi di dollari (65 milioni donati dal solo Weiland)i finanziamenti che l’asociazionismo gay riceve solo dagli USA. E tutto alla luce del sole (Lobby non è sinonimo di setta segreta). Poi, se uno vive in una botte posso anche capire l’ignoranza sull’argomento.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Sandro Di Marco

              1) Senti bello, smettila di dare dell’omofobo e altri epiteti a destra e a manca, solo perché si esprimono opinioni diverse dalla tua (che per di più, come dimostra la tua assoluta incapacità di rispondere a tono, è del tutto falsa). Tu che sei un democratico per antonomasia dovresti VERGOGNARTI di un tale comportamento (ma naturalmente non sei democratico neanche una virgola).

              PROPONGO ALLA REDAZIONE DI BANNARE OGNI COMMENTO CHE CONTENGA EPITETI COME “omofobo/represso/fondamentalista/razzista”, ecc. Non se ne può più di tanta disonestà intellettuale.

              2) Se poi la ragione è con tale evidenza dalla tua parte, non hai che da “abbassarti” al nostro livello, tirarci un paio di scudisciate morali tramite risposte a tono e poi potrai vivere in allegria gaia la tua splendida vita. Invece oltre a insultare, esprimendo, quello sì, il tuo rancore represso e frustrato, non sei in grado di fare altro.

              3) E naturalmente non hai compreso il nocciolo del mio post: l’esistenza di una lobby universale come quella omosessualista è di assoluta ed immediata evidenza, a meno che tu non intenda sostenere che un cambio radicale come quello di opinione (di massa), verificatosi negli ultimi 50 anni a proposito dell’omosessualità (e delle altre devianze), sia avvenuto per una sorta di “evoluzione culturale spontanea”. La totale, assoluta pervasività e univocità di opinione intorno all’omosessualità (e a molte altre devianze che insieme ad essa sono sulla buona strada per essere “sdoganate”), che trovi riflessa nella totale assoluta omogeneità di propaganda dei media, corrisponde ad un preciso effetto, voluto e pianificato; dato che, come Aristotele insegna, il caso è ciò che avviene di rado, mentre qualcosa di finalizzato (di voluto) avviene sempre o per lo più. Come ti ho già detto, Goebbels, inventore della moderna propaganda, si sta rivoltando nella sua tomba per l’invidia, di fronte a quest’opera di propaganda e plagio di massa…

            • Salvatore ha detto in risposta a Sandro Di Marco

              Sono uno psicologo e ritengo l’omosessualità una devianza.

              Mi sono appena auto-analizzato e fatto analizzare da un collega non ho trovato in me nessun segno di fobia, repressione o fondamentalismo.

              Come la mettiamo ora?

  6. Lugh ha detto

    Se i cosiddetti “omofobi” come Della Loggia sono proto-nazisti, allora per i gaiomani possiamo benissimo togliere il “proto”.

  7. nicola ha detto

    Ho letto l’articolo di Galli della Loggia. L’autore, fra i più intelligenti e acuti, questa volta credo non ha colto in pieno il nocciolo della questione. Certe idee strambalate provengono dai centri forti della manipolazione dei modi di pensare e delle stesse coscienze. Sono i centri che risiedono a New York, a Parigi, a Londra. Il catalizzatore e mediatore di queste idee in Italia è una certa sedicente sinistra. E questa sedicente sinistra lo fa per proporsi come forza portatrice di idee ‘avanzate’, ‘superiori’,’progressive’ nel solco, si presume, della strategia egemonica. E diventano idee di massa perchè sono proposte in parallelo dai centri forti tramite film, peronaggi e canzoni e dalla detta forza politica. Allo stesso modo viene condotto l’attacco alla Chiesa Cattolica. Attacco scontato essendo l’unica istituzione ( per un laico) che non sta al gioco non perchè è a priori contro la sinistra (quella vera) ma perchè depositaria di valori millenari a prescindere da mode e centri forti di potere.

  8. Emanuele ha detto

    Eibl-Eibesfeldt sostiene, citando Ford e Beach (1969), che le pratiche omosessuali sono sconosciute in molte culture: 28 su 76 analizzate non le conoscono. Ciò mi pare che contrasti con la definizione “variante naturale del comportamento umano”…

    Viceversa, lo stesso autore afferma che il matrimonio etero é presente in tutte le culture e non é un invenzione recente, ma un comportamento proprio della specie umana. Inoltre, il matrimonio monogamico e duraturo é la forma più diffusa di matrimonio, anche nelle culture dove é ammessa la poligamia.

    Basterebbe allora rispettare non quello che dice la Chiesa, ma quello che dice l’etologia umana e l’antropologia.

    • manuzzo ha detto in risposta a Emanuele

      me gusta… leggerò qlks a riguardo. C’è qualke link disponibile?

      • Emanuele ha detto in risposta a manuzzo

        Purtro no… L’ho letto in libreria. Il titolo é:

        “Etologia umana. Le basi biologiche e culturali del comportamento umano”

        Mi pare un libro molto ben fatto. Volevo comprarlo, ma siccome costa 64 euri, visto il periodo e non essendo esperto del settore, voglio chidere consiglio ad un mio amico ex-professore di antropologia.

    • priscilla ha detto in risposta a Emanuele

      considerazione biologico-antropologica:
      una coppia di omosessuali sta alla società come ad una persona un paio di scarpe sinistre o destre: una persona dotata di intelligenza, buon senso e onestà d’intelletto sa che se anche esistono non rispondono allo scopo per cui esistono le scarpe

  9. priscilla ha detto

    considerazione che riporto (non ho la fonte): un bambino col costume da tigrotto non è un tigrotto, e il bambino lo sa; un uomo vestito da donna non è una donna, ma se provate a dirlo ad alta voce rischiate il linciaggio mediatico

  10. Gab ha detto

    Guai anche a chi critica l’ebraismo e i neri. Per gli uni si ha la bollatura dell’antisemita (mentre magari si vuole testimoniare Dio – vedi i Vangeli) per gli altri si è semplicemente razzisti (mentre magari si vuole criticare i disastri portati dagli Obama & co.) e via di questo passo.

    Lo stesso disagio che prova Della Loggia lo provano anche quei cattolici che, difendendo la Tradizione, non vogliono scendere a patti con distorte visioni ecumeniche e di dialogo interreligioso che ha condizionato l’azione pastorale della Chiesa, a grave danno della testimonianza integrale della Rivelazione.

  11. Semelets ha scritto:
    “Dipende da cosa fai derivare l’idea che l’omosessualità sia un normale e naturale orientamento sessuale.
    Se ritieni che sia normale e naturale per il semplice fatto che esiste, allora anche gli esempi riportati dagli altri interventi non sono assurdi, dal momento che si riferiscono ad orientamenti esistenti”.

    Io ho commentato:
    “Esatto! Proprio questa è l’obiezione insuperabile per un relativista morale, quale un omosessualista non può non essere.

    1) Se il criterio di ciò che è “naturale” e dunque moralmente positivo è l’esistenza, non c’è più limite possibile, poiché anche un cancro, un omicidio, la pedofilia e qualunque altra perversione (o quello che ci appare, “erroneamente”, tale) esistono.

    2)Se allora si pongono dei limiti, quale è il criterio per porli? L’esistenza di “una natura (= essenza) umana” (concetto diverso da quello di “natura” come insieme di tutti gli enti esistenti)? No, un omosessualista non può rifarsi nemmeno a questo, perché diverrebbe ben chiaro che l’omosessualità è contro ciò che si presenta come struttura ontologica umana (basta avere presente l’inserimento di una spina in una presa di corrente, per capire a cosa sono finalizzati gli organi sessuali maschili e femminili).

    3) Il criterio sarà allora quello della semplice “volontà” (che equivale al criterio dell’amore, del sentimento, del desiderio) individuale? Nemmeno questo, perché, mediante percorso diverso, si arriverebbe allo stesso risultato del punto 1.

    CONCLUSIONE: appena ci si metta a ragionare, gli omossessualisti non hanno la ben che minima argomentazione a loro favore E INFATTI NON RISPONDONO MAI A QUESTE OBIEZIONI”.

    SI ATTENDONO LE ILLUMINANTI RISPOSTE DEGLI OMOSESSUALISTI PRESENTI (almeno fino al momento precedente a quello in cui, COME AL SOLITO, fuggono per evitare di rispondere a queste obiezioni).

    • Penultimo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Dara “vai di fallacia retorica in fallacia retorica”.Ritorna dagli ideologizzati e dai fanatici alla mussolini e alla stalin.

      Ateismo enciclopedia trecani:

      L’ateismo antico. Nella Grecia antica l’a. ha i suoi rappresentanti più decisi nei sofisti. In un frammento del dramma satiresco Sisyphos del sofista Crizia (Sesto Empirico, Adversus mathematicos, IX, 54; framm. 25 Diels-Kranz) è svolta la teoria che gli dei sono una pura invenzione degli uomini affinché nessuno rechi ingiuria per paura di un castigo divino. Oltre a sofisti, come Protagora, Prodico, Crizia, sono qualificati nella tradizione antica come atei Diogene di Apollonia, Ippone di Reggio, Diagora di Melo, Teodoro di Cirene, Bione, Evemero, Epicuro. In realtà, tra i sofisti alcuni negarono l’esistenza stessa degli dei, altri, per es. Protagora, si fermarono all’agnosticismo; mentre Evemero negò la loro divinità, lasciandoli sussistere come uomini illustri, divinizzati per le loro gesta.

      Sofisma deffinizione:

      sofisma Termine greco che inizialmente significò ogni manifestazione concreta della σοϕία, cioè della sapienza dell’uomo; più tardi venne usato per designare, in generale, ogni argomentazione speciosa, in apparenza valida ma in realtà ingannevole. Oggi si usa nel senso di ragionamento apparentemente rigoroso ma non concludente, perché contrario alle leggi stesse del ragionamento; o anche ragionamento che, pur partendo da premesse vere o verosimili e rispettando le leggi del ragionamento, giunge a una conclusione inammissibile, assurda (per es., gli argomenti di Zenone contro il movimento). Nel primo uso s. è equivalente di paralogismo, ma da questo alcuni vogliono distinguerlo per riservare a s. il senso di ragionamento intenzionalmente falso, mentre il paralogismo sarebbe involontariamente falso. S. matematico Dimostrazione apparentemente rigorosa che conduce a un risultato palesemente assurdo. Analizzandola, ci si accorge che si è in realtà eseguita qualche operazione priva di senso (come, per es., la divisione per lo zero), oppure si è arbitrariamente scelto un solo caso tra molti possibili ecc. Il s. matematico non differisce sostanzialmente dal paradosso matematico: ma si preferisce dare il nome di s. alle pseudodimostrazioni create artificiosamente, come ‘gioco matematico’, e il nome di paradosso alle conclusioni assurde nelle quali si sono effettivamente imbattuti i matematici, e che hanno condotto a una revisione dei procedimenti e delle ipotesi, e quindi a un reale progresso di conoscenza.

      Un esempio di s. matematico è la dimostrazione che tutti i numeri sono uguali: dati due numeri qualunque a, b, si ponga a+b=2c (c è la media aritmetica di a e b). Allora, (a−b) (a+b)=2c(a−b)=a2−b2; a2−2ac=b2−2bc; a2−2ac+c2=b2−2bc +c2; (a−c)2=(b−c)2; quindi: a−c=b−c e perciò: a=b. Il difetto del ragionamento sta nel fatto che se (a−c)2=(b−c)2, non è necessariamente (a−c)=+(b−c) e quindi a=b, ma può essere anche (a−c)=−(b−c), e quindi a+b=2c, com’è nel caso in questione.

      Conclusione:l’ateo è un sofista che inganna altri uomini,spaciandosi come ragionevole ma fa fallacie logiche a ripetizione accusando il credente di essere lui il sofista.Sappi dunque di dire fallacità irragionevoli apipandole agli altri,il più tuo più grande autoinganno è una fallacia:

      Scambiare cio che si pensa del cristianesimo per cio che è in se stesso poi confutarlo.Confuti dunque le tue stesse fantasie?

    • Emanuele ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Caro a-theòs=a-éthos,

      secondo me il problema e che con certe persone la logica non attacca… questi sono i frutti del relativismo.

      Infatti, se non si è disposti a ritere che esiste una verità unica e conoscibile, tutti i ragionamenti diventano vuoti. Per il relativista, la verità è liquida e mutevole: ciò che oggi è verità assoluta domani diventa falsità assoluta.

      Con tali persone, il ragionamento logico, il principio di non contraddizione, etc. non possono funzionare. Rischiamo di perdere solo tempo… tu convinci me, che ragiono sulle tue stesse basi, ma non convincerai mai il laicista moderno che non è in grado di percepire la sua stessa contraddizione come tale.

      Non a caso Benedetto XVI ha indicato il relativismo come il peggior nemico. Infatti, contro un Voltaire si può argomentare e ragionare, contro Roberto Dara ed altri ciò è impossibile. Per questo la “battaglia” è molto più difficile.

      Quindi è essenziale evitare che il relativismo faccia nuovi adepti… non so come riusciremo a farlo. Che Dio ci aiuti.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Emanuele

        Beh, credo non ci sia altra via che sperare nell’esibizione della verità. Noi la esponiamo, cioè seminiamo verità e bene, qualcuno, talvolta anche tra i più incalliti nemici, avrà forse un’illuminazione alla San Paolo. Non sono casi così rari. Per questo bisognerebbe essere in grado di sopportare ogni male ingiustamente ricevuto a causa della verità e bisognerebbe saper pregare per i propri nemici, che spesso sono dei poveracci come siamo/eravamo noi stessi (non so tu, ma io, purtroppo, sono ancora molto peccatore in certe cose).

        • Emanuele ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Parole sante. “Lotta per la verità fino alla morte ed io combatterò al tuo fianco”, dice il Signore.

          Quello che volevo dire é che forse dobbiamo utilizzare un nuovo modo di ragionare “illogico” come il loro. Del resto Aristotele “divenne” sofista proprio per combattere i Sofisti… Allora credo che anche noi dobbiamo usare il relativismo contro gli stessi relativisti.

          Comunque, anche io credo che siano nostri fratelli e meritino tutta la nostra dedizione, pazienza e sopportazione… Gesù ci ha insegnato ad amare e questo dobbiamo fare. Anche perché ho certamente più peccati da farmi perdonare che meriti di cui vantarmi… Anzi, i secondi sono una rara eccezione ai primi che sono la regola.

  12. GiuliaM ha detto

    Ragazzi, don’t feed the troll… è chiaro che Dara spara enormità solo come elemento di disturbo, senza nemmeno crederci.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a GiuliaM

      Non pensavo, per le mie idee che avrei solo io e alle quali non crederei, di scatenare addirittura una serie di articoli di fondo di Galli della Loggia.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

        Oh mamma! Ancora con questa storia sui numeri… A me risulterebbe che Hitler abbia vinto le elezioni, ottenendo dunque un largo consenso… La cosa non ti provoca qualche dubbio sui tuoi criteri di maggioranza, completamente slegati dalla piccolissima questione di ciò che è vero?

        • Penultimo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          x)Infatti glissa e glisseà sempre

          Argumentum ad populum sottocategorie:
          This type of argument is known by several names,[1] including appeal to the masses, appeal to belief, appeal to the majority, appeal to democracy, argument by consensus, consensus fallacy, authority of the many, and bandwagon fallacy, and in Latin as argumentum ad numerum (“appeal to the number”),

      • Penultimo ha detto in risposta a Roberto Dara

        Galli della loggia non è inerente all’argomentazione.E li che ti aspetta,ma fosse in te nemmeno ci proverei a rispondere,però per darmi alla fuga avrei già glissato,con un cambio argomento retorico.

  13. Penultimo ha detto

    Dara NON VUOLE ARGOMENTARE e una posizione assoluta a priori,delle evidenze logiche che li mettete davanti.Si limita fare ragionamenti diallelici con se stesso e con la SUA CREDENZA.

  14. Penultimo ha detto

    Lol piccolo spot publicitario di Di Marco per generare il cambio di argomento.

  15. Franceschiello ha detto

    Mi spiace dirlo, ma questo atteggiamento degli omosessualisti mi ricorda terribilmente l’atteggiamento degli ebrei israeliani: basta che fai loro un’innocentissima e rispettosissima critica, che subito ti danno del criminale razzista nazista…

  16. Daniele ha detto

    Io mi chiedo sempre più spesso: in termini percentuali sul totale della popolazione gli omosessuali quanti sono?
    C’è chi dice il 10%, ma io penso proprio che questa cifra sia una sovrastima, cioè credo che siano molto meno.
    Anzi, penso che sia la lobby LGBQT ad aver gonfiato ad hoc questa cifra.
    Certo, un “censimento” per quantificare gli omosessuali è cosa ardua, in quanto molti di loro vivono la propria condizione in maniera non manifesta (anche se il tasso di “coming out” sta aumentando), però se si guarda, in termini numerici, la partecipazione ad alcuni degli eventi che gli omosessuali considerano fondamentali ai fini di promuoevere la “cultura gay” e di “rivendicare i diritti” (penso ai gay pride) si scopre che, al di là del rumore e del clamore suscitato, i partecipanti effettivi non sono poi molti.
    Tutto questo per dire cosa? Per dire che se la lobby omosessualista ha acquisito un peso tale da incidere pesantemente sulla scena politica e da dettare, addirittura, intere agende di governo (vedi Spagna, Olanda, Francia…) è stato non di certo a causa del numero di persone che la compongono ma piuttosto a causa del fatto che è una lobby molto facoltosa economicamente.
    Quindi, in sostanza, chi ha denaro può comprare le agende politiche di uno o più Paesi, alla faccia della democrazia!
    Ci si indigna – e giustamente! – che Berlusconi con 3 milioni di € ha (stando alle dichiarazioni pervenute ai giudici) corrotto il Sen. De Gregorio per convincerlo a passare dall’IdV al PdL e, quindi, a negare la fiducia al Governo Prodi nel 2008: e allora perché non ci si indigna anche quando una lobby controlla, grazie ai tanti soldi di cui dispone (e sarebbe interessante anche scoprire da dove provengono questi soldi…), l’opinione pubblica e i governi dei vari Paesi?
    Così come accade nella rivendicazioni del “diritto” all’aborto e all’eutanasia, si assiste anche in questo caso al fatto che le volontà personali e soggenttive di alcuni (numericamente pochi) individui sono innalzate al rango di “diritti civili universali” (mentre, se pensiamo alle rivendicazioni degli individui di etnia nera negli USA ed in Sudafrica, si nota non solo come quelle etnie fossero molto numerose ed anche molto povere – cioè l’esatto opposto della lobby LGBQT che è poco numerosa ma molto ricca – ma anche che i diritti che rivendicavano non erano “volontà soggettive dei singoli a fare qualcosa” ma erano una rivendicazione di veri e propri diritti universali e inalienabili della persona umana, primo tra tutti il diritto alla vita e alla dignità di ESSERE riconosciuti e trattati non come animali ma come uomini).

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Daniele

      Daniele ha scritto: “Quindi, in sostanza, chi ha denaro può comprare le agende politiche di uno o più Paesi, alla faccia della democrazia!”.

      Se si premette l’equivalenza denaro=peso propagandistico, hai appena dato l’esatta definizione di democrazia nell’accezione moderna (cioè post rivoluzione francese) del termine.

« nascondi i commenti