La psicologa Vegetti Finzi: «solo coppia etero offre equilibrio»

Adozioni omosessuali e psicologia. L’importante intervento della psicologa Silvia Vegetti Finzi nel dibattito sulla genitorialità omosessuale dopo l’invito di Galli Della Loggia ai professionisti di non temere dal prendere posizione pubblica. Ecco cosa ha detto nell’intervista al Corriere.




Solo pochi giorni fa abbiamo segnalato una inaspettata presa di posizione contraria al matrimonio e alle adozioni per le coppie dello stesso sesso da parte di un importante intellettuale italiano, Ernesto Galli della Loggia.

Da laico e non credente ha esposto la sua argomentazione rifacendosi alla ragione naturale e non utilizzando argomenti teologici, si è inoltre augurato che «personalità autorevoli (per esempio gli psicanalisti) non abbiano paura di far sentire la loro opinione: anche quando questa non è conforme a quello che appare il mainstream delle idee dominanti». 


Vegetti Finzi ed il triangolo freudiano madre-padre-figlio.

Il Corriere della Sera ha per l’occasione intervistato una importante psicologa italiana, Silvia Vegetti Finzi, docente di Psicologia Dinamica presso l’Università di Pavia, membro del Comitato Nazionale di Bioetica e dell’Osservatorio Permanente sull’infanzia e l’adolescenza.

Vegetti Finzi ha giudicato «quanto mai opportuno l’invito che Ernesto Galli della Loggia rivolge agli psicoanalisti perché non temano di far sentire la loro opinione» e ha voluto esplicitamente fare riferimento a Sigmund Freud (di cui abbiamo già visto il giudizio verso il comportamento omosessuale). Il padre della psicanalisi, ha indicato Vegetti Finzi, definisce l’Edipo “l’architrave dell’inconscio”, cioè «il triangolo che connette padre, madre e figlio. Entro le sue coordinate si svolgono i rapporti inconsci erotici e aggressivi, animati dall’onnipotenza Principio di piacere, “voglio tutto subito”, che coinvolgono i suoi vertici. Per ogni nuovo nato il primo oggetto d’amore è la madre ma si tratta di un possesso sbarrato dal divieto dell’incesto, la Legge non scritta di ogni società».

Secondo Freud, la rivalità con il padre è automatica e termina per due motivi: «Per il timore della castrazione, la minaccia di perdere il simbolo dell’Io, e per l’obiettivo riconoscimento della insuperabile superiorità paterna. Non potendo competere col padre, il bambino s’identifica con lui e sceglie come oggetto d’amore, non già la madre, ma la donna che le succederà».


«Il figlio di coppie omosessuali non sperimenta diversità sessuale».

Nel gioco delle parti interno alla famiglia, ha proseguito ancora la psicologa Silvia Vegetti Finzi, il figlio riesce a prendere «il posto che gli compete nella geometria della famiglia, assume una identità maschile e si orienta ad amare, a suo tempo, una partner femminile». Tralasciando il percorso delle bambine («troppo complesso per ridurlo a mera specularità»), l’eminente psicologa italiana ha osservato: «Già quello maschile è sufficiente a mostrare come l’identità sessuale si affermi, non in astratto, ma attraverso una “messa in situazione” dei ruoli e delle funzioni che impegna tanto la psiche quanto il corpo dei suoi attori».

Noi non abbiamo un corpo, ma siamo il nostro corpo dice il filosofo francese Merleau Ponty, e, ha proseguito Vegetti Finzi, «non è irrilevante che esso sia maschile o femminile e che il figlio di una coppia omosessuale non possa confrontarsi, nella definizione di sé, con il problema della differenza sessuale. La psicoanalisi non è una morale e non formula né comandamenti né anatemi ma, in quanto assume una logica non individuale ma relazionale, mi sembra particolarmente idonea a dar voce a chi, non essendo ancora nato, potrà fruire soltanto dei diritti che noi vorremo concedergli».


L’obiezione di Fulvio Scaparro è confusa e non convince.

Contrariamente alla psicologa Vegetti Finzi si è posto lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro, ma con argomenti tutt’altro che validi.

Scaparro, sempre sul Corriere, ha infatti sostenuto che i buoni genitori non sarebbero tali sulla base del loro orientamento sessuale, ma sul clima e l’attenzione che, di fatto, distinguono una buona famiglia da una che non lo è. In realtà Vegetti Finzi non ha affatto affermato che il problema sia o non sia la “bontà” dei genitori, ma ha basato il suo ragionamento sul complesso di Edipo e dell’impossibilità per due genitori dello stesso sesso di interrompere tale processo permettendo al figlio di acquisire una propria identità all’interno della famiglia. Anche con tutta la bontà possibile, i “genitori gay” restano impossibilitati ad essere i genitori biologici del bambino e impossibilitati a far confrontare il bambino con la differenza sessuale.

Lo psicoterapeuta ha anche sostenuto un’altra classica argomentazione: «Oggi l’identità non si costruisce solo nel rapporto con i genitori. La famiglia in cui si diventa grandi non è solo la coppia genitoriale ma un’intensa rete di persone di ogni sesso che vanno dagli zii all’allenatore, agli amici dei genitori che diventano affettuosi modelli al di là del grado di parentela». Notiamo subito che Scaparro si riferisce al presente, come se in passato non ci fosse stata questa importante rete di relazioni. Anzi, a ben vedere proprio oggi la struttura familiare e parentale è in fortissima crisi, rispetto al passato: divorzi, madri single e matrigne, padri single e patrigni, fratelli e fratellastri, madri distanti, padri assenti ecc..

Tale situazione è inoltre notoriamente più drammatica proprio per i soggetti omosessuali, frequentemente in rotta con i propri genitori, anche a causa del loro comportamento sessuale. Risulta contro-fattuale sostenere che l’assenza della diversità sessuale in una coppia gay sarebbe compensabile con una buona rete familiare (non cerchiamo il bene maggiore per i bambini?) e non è realistico pensare che una figura esterna dalla famiglia in senso stretto sia in grado di interrompere il complesso di Edipo nel bambino, aiutandolo così ad assumere il proprio ruolo all’intero della famiglia.


L’intervento del filosofo Pessina: «Il contesto ideale non è la coppia gay».

Molto importante, in risposta a quanto detto da Fulvio Scaparro, il pensiero del filosofo Adriano Pessina, docente di Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano e direttore del Centro di Bioetica.

 

«Nel dibattito sull’omosessualità», ha spiegato, «si tende a negare che esista una differenza fra maschile e femminile, sostenendo che sia indifferente essere maschio o femmina e che sia dunque indifferente che una coppia sia formata da un uomo e una donna oppure da due donne o da due uomini. Tanto l’importante sarebbe amarsi…». Ma il maschile e il femminile sono necessari per la definizione stessa della condizione umana, «e non si può certo sostenere che la differenza fra uomo e donna sia una teoria cattolica: è invece fondamentale persino per l’evoluzionismo». La complementarietà tra i due sessi «è decisiva per tutti: una società matura deve valorizzare la differenza, non mortificarla».

Dunque a livello politico «è giusto che lo Stato tuteli con maggior vigore la famiglia eterosessuale come luogo della nascita. Un conto è parlare del riconoscimento di alcuni diritti giuridici degli omosessuali (che ritengo giusti), un conto è sostenere il diritto ad avere figli (come se esistesse, poi, questo diritto: nessuno ha diritto a un figlio, perché i diritti si hanno sulle cose, non sulle persone)».

Ha quindi proseguito il filosofo: «La vera domanda è: qual è il “valore aggiunto” proprio dell’omosessualità che lo Stato può tutelare? Io non credo che nell’omosessualità ci sia un “di più”, ma sono disposto ad ascoltare dialogare. Vedo però qual è il “di più” dato dall’eterosessualità: il difficile equilibrio di una relazione che comprende le differenze fra maschile e femminile, che va anche al di là della questione dell’avere figli». Rispetto ai dati scientifici, «come tutti i dati della scienza vanno verificati, ma il problema va posto all’origine e non guardando i risultati. Di fatto ci sono bambini equilibrati che sono stati allevati da famiglie poligamiche, o che sono cresciuti in orfanatrofio».

Il problema resta un altro: «Qual è il contesto ideale nel quale pensare lo sviluppo della persona? Le differenze fra maschile e femminile sono un aspetto decisivo dell’umano. Che non può essere negato».

In conclusione Pessina ha replicato anche all’argomento ricattatorio basato sul fatto che l’Italia dovrebbe adeguarsi ad alcuni Paesi europei: «Questa è una valutazione di cui discutere. Le differenze non possono essere viste sempre e solo come un problema, ma anche come una possibilità. Perché invece di copiare dagli altri paesi non maturiamo insieme una scelta argomentata, non ideologica, in cui contino i valori umani e non solo la lotta per difendere i propri interessi più ancora dei diritti condivisi?».

La redazione

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81 commenti a La psicologa Vegetti Finzi: «solo coppia etero offre equilibrio»

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  1. Alessandro M. ha detto

    Finalmente Mario Monti ha preso posizione: contro il matrimonio e l’adozione gay:

    http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_26417.pdf

    Ho saputo che ha candidato anche il presidente di Scienza e Vita, un neurologo fortemente contrario a eutanasia e suicidio assistito.

    Finalmente ho deciso chi votare alle prossime elezioni!!! Evviva Mario Monti!!

    • Pino ha detto in risposta a Alessandro M.

      che strano cambiamento, fino a settimana scorsa in corsa per il Senato (era il quarto nel listone della Toscana, posizione che di fatto gli garantiva il seggio) nella lista Monti c’era il direttore del sito Gay.it, Alessio De Giorgi, gestore di siti per escort, che poi improvvisamente ha annunciato la sua rinuncia con motivazioni risibili. Monti si era detto neutrale sul matrimonio gay lasciando libertà di coscienza ai suoi candidati. Poi. all’improvviso, folgorato sulla via di Damasco, un cambiamento di 180 gradi. Come quello sulle tasse e sulle pensioni. Il dubbio sulla credibilità del personaggio è quantomeno legittimo. Senza considerare altri aspetti più seri che dovrebbero essere quantomeno chiariti.

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Pino

        Monti non ha mai parlato di neutralità su queste tematiche e non ha mai fatto alcun cambiamento di 180°, la prima volta che ne ha parlato è stata quella citata da Alessandro. Non si è capito perché abbia candidato De Giorgi, penso per meri motivi politici/pubblicitari, ma di fatto avrebbe avuto pochissimo spazio.

        Monti è l’unico candidato credibile per l’Italia, e non è certo uno che cambia idea su tematiche come queste. Avrà anche il mio voto.

        • Pino ha detto in risposta a Paolo Viti

          il mio no, in ogni caso Monti ne ha parlato lasciando libertà di coscienza, poi ha cambiato idea, il perchè lo possiamo facilmente immaginare. In ogni caso sarebbe da chiarire la compatibilità fra appartenenza alla massoneria e frequentazione delle funzioni liturgiche.

  2. Sandro Di Marco ha detto

    Ci vorrebbe una enciclopedia per farvi presente la quantita’ di sciocchezze scritte in questo articolo, fondate esclusivamente su aprioristiche prese di posizione ideologiche e fondamentaliste e non su fatti scientifici. Mi limito allora a mettere in evidenza un paio di punti..

    >>..l’impossibilità per due genitori dello stesso sesso di interrompere tale processo (del complesso di Edipo) permettendo al figlio di acquisire una propria identità all’interno della famiglia

    IMPOSSIBILITA’ ! Quindi il figlio di genitori omosessuali, secondo voi, sarebbe IMPOSSIBILITATO ad acquisire una propria identita’ all’interno della famiglia ! Conosco personalmente una mezza dozzina di figli di omosessuali, tutti cresciuti serenamente e sviluppando una sessualita’ eterosessuale. Come la mettiamo ? Vorrei inoltre far presente che la stragrande maggioranza degli omosessuali nascono e crescono in famiglie eterosessuali. Come la mettiamo ?

    >>..il maschile e il femminile sono necessari per la definizione stessa della condizione umana

    Se foste pienamente coerenti con quanto qui enunciato dovreste quindi farvi promotori dell’allontanamento, IMMEDIATO, di tutti i figli di genitori vedovi e single dal loro contesto familiare. Giusto? Infatti, come fa a definirsi la condizione umana di un bambino che cresce in una famiglia monogenitoriale ?

    >>qual è il contesto ideale nel quale pensare lo sviluppo della persona?

    Appunto, qual’e’ ? E’ quello di una famiglia ricca o povera ? Di una famiglia che vive in Tunisia o in Svezia, a Siracusa o a Voghera ? Di una famiglia nera o bianca ? Perche’ se applichiamo questo ragionamento mi chiedo dove sia lecito fermarci. Premesso che non esiste la famiglia perfetta, sono una complessita’ di fattori che garantiscono la sana e regolare crescita di un bambino. Questi hanno a che fare con l’amore e le attenzioni che gli vengono rivolte, e con la serenita’/stabilita’ dell’ambiente che lo circonda.

    • Penultimo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      LA teoria del queer non ha nulla di scientifico è una teoria sofistico letteraria,non ha nemmeno nulla di logico.Come la mettiamo?

      La mettiamo che la scienza è scienza la sofistica è sofistica.

      • Paolo ha detto in risposta a Penultimo

        la Teoria queer qua non c’entra nulla…la scienza come dici tu è scienza e da tempo ha chiariro che le famiglie omoparentali sono adatte a allevare prole quanto quelle etero (informarsi bene e non tenere solo quello che piace).
        Poi c’è la “pseudo” scienza qualla creata ad hoc per essere da sostegno ad ideologie (sempre relgiose) che hanno la presunzione di decretare cosa è giusto e cosa no (ormai penso di averlo spiegato 100 volte) e che “poverine” perdomo sempre più terreno.

        • Penultimo ha detto in risposta a Paolo

          Appunto la teoria del queer è pseudo scienza.

          No hanno la presunzione di decretare ciò che è giusto e cio che non è giusto.Semplicemente perche esiste un vero e esiste un falso.

          Evidentemente non distingue cosa è un diritto e cosa è un fatto scientifico.

          La scienza non parla di famiglia se non in senso biologico,chimico,morfologico,anatomico senza implicazioni sul sociale.

          le famiglie omoparentali

          Assolutamente la scienza non ha chiarito nulla, semplicemente perchè non è un fatto di scienza o che ricade sotto la sua giurisdizione,tanto quanto non è un fatto di scienza la teoria delle razze o Dio,la teoria del queer che se non la conosci è inutile che continuiamo,e la teoria da cui muovono le vostre assurdità ideologiche,tra le quali affermare che l’uomo è identico alla donna,anzi spacciate la cosa come se non affermare questo,sia un fatto di incoerenza scientifica.Ma anche qui dite ideozie,per il fatto che nessuno,quando applica una differenza tra uomo e donna,sta necessariamente implicando che l’uno sia superiore all’altro,anzi l’uno è il completamento dell’altro,sia in maniera stretamente biologica sia in maniera intelletuale.

          L’afferire il termine scienza è solo un fatto retorico per convincere una massa di ideologizzati o ignoranti del termine,gli atei, che quanto affermano è scientifico.E da tali si persuadono nella più totale ignoranza o ancora peggio tentano di persuadere fatti retorici spacciandoli per fatti scientifici,senza aver mai letto dei principi sulla netura di newton,dei dialoghi di galileo sul metodo.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Paolo

          Commento stupido, non c’è nessun motivo per dichiarare questi studi elencati “scienza ad hoc”: https://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/

          Anzi, si è purtroppo scoperto che decine e decine di studi sono stati appositamente manipolati per «non attirare le ire degli attivisti omosessuali»: http://www.foxnews.com/story/0,2933,29901,00.html
          Questa si che è scienza ad hoc )

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Quoto al 1000 per 1000.

    • Leonardo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Se foste pienamente coerenti con quanto qui enunciato dovreste quindi farvi promotori dell’allontanamento, IMMEDIATO, di tutti i figli di genitori vedovi e single dal loro contesto familiare. Giusto? Infatti, come fa a definirsi la condizione umana di un bambino che cresce in una famiglia monogenitoriale ?

      Dopo che un bambino ha perso un genitore, ritieni che per il suo bene lo si debba privare dell’altro?
      E di grazia, come questa cosa si sposerebbe con la posizione Cattolica che mette come centro, nella questione genitorialità, proprio il benessere dei figli?

      è evidente da questo tuo ragionamento che ancora non hai capito le motivazioni di chi stai contestando.
      Non hai ancora capito che quello che i cattolici mettono al centro del discorso non è un ragionamento teorico campato per aria, non sono fantomatici diritti o delle leggi morali che cadrebbero come dei macigni su tutti i soggetti in questione; quello che noi mettiamo al centro del discorso sono delle persone in carne ed ossa, dei fatti: i figli e il loro benessere.
      Quello che tu prospetti non ha proprio senso e da la misura di quanto tu non abbia capito nulla.

      • Roberto Dara ha detto in risposta a Leonardo

        Era una affermazione provocatoria ovviamente, ma serve per far capire che la realtà delle cose è quasi sempre nel diversa dalle situazioni ideali.

        • Penultimo ha detto in risposta a Roberto Dara

          L’idea non è il reale la sceinza quando afferma afferma oggettivamente non idealmente.Idelamente appunto affermano les ideologues,dunque senza supporto scientifico.

          Se affermi che è un fatto di idea piuttosto che empirico,perchè accompagnate il termine scienza? (che si rivolge ai fenomeni empirici),l’idea è un pensiero in se stessa,l’idea l’eidos della cosa può non essere la cosa.Infati il metodo scientifico parte dall’osservazione di fatto,non dall’idea del fatto,dall’idea del fatto ci passano le ideologie.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Penultimo

            La scienza non ha di certo dimostrato che tutti i figli di omosessuali crescono male, ma alcuni studi dicono che questi figli possono manifestare problemi in una certa percentuale superiore a quella dei figli di eterosessuali. Questi problemi, quindi, posso colpire tutti i bambini, indipendentemente dal fatto che i genitori siano o non siano omosessuali. Affermare quindi, che solo gli omosessuali non dovrebbero avere figli (adottivi, ma a questo punto anche naturali) non è derivato da studi scientifici, ma da “meri pregiudizi” come ha correttamente affermato la sentenza recente della Cassazione.

            • Penultimo ha detto in risposta a Roberto Dara

              La scienza non afferma,uno studio statistico afferma che,il metodo scientifico non si base solo su inferenza indutive,un caso particolare non può passare al concetto universale,ma la maggioranza dei casi è quella che si avicina all’universale.

              La recente corte di cassazione,è l’opinare di un uomo la giurisprudenza e qua stai di nuovo affermando un fatto retorico:

              Nessun avocato ha studiato un libro di biologia.

              Se affermi che si manifestano in modo maggiore ma non tutti.Stai affermando che nella maniera maggiore i figli degli omosdessuali hanno più problemi di quelli omosessuali.Dunque ci si deve attenere alla maggioranza dei casi.

              Pregiudizio,significa giudicare prima di osservare,ho osservato che un giudice ha afferito la sua credenza.Il fatto che la sentenza di corte di cassazione ,peraltro contro i fondamenti sulla democrazia,si permetta di decidere quale è il concetto di famiglia deve basarsi il mio stato,significa travalicare il sistema legislativo,il che è un atto gravissimo contro le fondamenta della democrazia,indipendentemente dalla materia in analisi.Il giudice non ha giustificato nulla,ha appunto afferito che milioni di persone hanno il pregiudizio,e siccome il potere giudiziario non doveva inferire sul potere legislativo:La sentenza del giudice è stata ideologica,e siccome il giudice deve essere al di sopra delle parti,ha violato le decisioni democratiche,infatti non è detto che io non avrei votato monti.

              • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                Perchè dunque usi la retorica ab autoricta

                Il giudice x afferisce che,dunque y deve essere fatto.

                E’ una fallacia logica.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

              Con la tua mistificazione ti stai inoltrando in un tunnel di non ritorno, Roberto.

              Ti consiglio di leggerti le conclusioni degli studi che intendi denigrare perché fastidiosi alla tua ideologia: https://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/, dove si conclude che i bambini cresciuti da genitori omosessuali hanno maggiori problemi di sviluppo proprio per la condizione svantaggiosa in cui sono cresciuti.

              La sentenza della Cassazione, che stai già cercando di strumentalizzare per i tuoi fini, non ha affermato che è un pregiudizio indicare problemi nella genitorialità omosessuale ma -come ha spiegato anche StevenY2J- la Cassazione si è riferita al caso specifico.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Paolo Viti

                Il fatto che lo studio (uno dei tanti, altri giungono a conclusioni diverse) indichi che il bambino cresciuto con una coppia omosessuale possa avere maggiori problemi non significa che sicuramente li avrà, così come non afferma che sicuramente non ne avrà con una coppia eterosessuale. Nello scegliere una famiglia per un bambino da adottare bisogna sempre tener conto di tanti fattori, escludere a priori una famiglia solo perché omosessuale è, a mio giudizio, un arbitrio poco sensato. Un “mero pregiudizio”, appunto.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Altri? Tipo quali?

                  La letteratura scientifica è quel che abbiamo di più certo in questo campo, dunque ad essa dobbiamo attenerci. Certamente non c’è nessuna “certezza”, così come la scienza non porta davvero mai ad alcuna “certezza”.

                  Il pregiudizio è voler fare a meno di questa enorme mole di dati scomodi, un giochino pericoloso in nome dell’ideologia sulle spalle dei bambini. Davvero vuoi prenderti questa responsabilità?

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Nella descrizione degli studi portati a supporto delle tesi contro, nei link che hai postato, sono citati (senza indicarne la fonte) almeno un centinaio di studi pro, che verrebbero confutati.
                    La scienza, soprattutto quella basata su statistiche, non produce certezze, e su questo siamo d’accordo. E proprio per questo, quindi, rifiutare qualcosa basandosi su incertezze può essere fatto solo per “pregiudizio”.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Non conosco studi attendibili sulla “no difference” tra coppie etero e coppie gay, gli unici che sono stati pubblicati sono stati confutati quest’estate: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580. Rimangono dunque validi soltanto gli studi contrari, e tutta la letteratura specifica sulla famiglia eterosessuale (non citata perché non riguarda direttamente il confronto con le coppie gay).

                      Se la scienza non produce certezze, allora accettare qualcosa basandosi su incertezze può essere fatto solo per “pregiudizio”, ovvero la tua posizione.

        • Leonardo ha detto in risposta a Roberto Dara

          No.
          E’ stata una cosa scritta da qualcuno che evidentemente sta contestando qualcosa che non ha proprio capito.

          Serve a capire che a qualcuno il fatto che in tutto questo ci sono anche dei bambini che dovrebbero essere il cuore del problema non vuole proprio entrare in testa.

          Ma si sapeva.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Leonardo

            È proprio il bambino invece il cuore del problema. Temo che chi si oppone all’adozione da parte di coppie omosessuali preferisca lasciare quei bambini in un istituto o abbandonati, piuttosto che dar loro una famiglia serena, seppure non “ideale”.

            • Penultimo ha detto in risposta a Roberto Dara

              Perchè usica la fallacia ab misericordiam:

              Il fatto che ci siano degli orfanotrofi non implica che gli affidamenti debbano essere giustificazione logica sulle adozioni omosessuali,infatti esiste anche la possibilità di incentivo a quelle eterosessuali piuttosto che quelle omosessuali,se si verifica che la maggioranza dei casi sono più idonee.

              Ve lo detto fate retorica e basta,non volete ragionare razionalmente ma ideologicamente.

              • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                Adesso riscrivo la tua fallacia,la maggioranza delle persone vota un X piuttosto che un y,X prende più voti di y,y governa.

                Non stà ne cielo interra inferire che y decide sul valore delle adozioni.Salvo non vuoi effeture il sofisma X=Y

                ovvero che la maggioranza è identica alla minoranza:

                Ma come fa una maggioranza a essere un minoranza contemporaneamente?

              • Woody85 ha detto in risposta a Penultimo

                Concordo perfettamente.

                I poveri omosessualisti hanno escogitato questo ricatto sentimentale dell’orfanotrofio. Questo dimostra quanto siano davvero alla frutta.

            • domenico ha detto in risposta a Roberto Dara

              non esistono bambini abbandonati in istituti. La vogliamo smettere con questa favola?
              Negli istituti o case famiglie la stragrande maggioranza dei minori (fino a 18 anni) non sono nè adottabili nè affidabili perchè hanno già da qualche parte dei genitori o parenti che al momento non possono occuparsene. Purtroppo devono rimanere lì e nessuno nè coppia etero nè omo nè single li può prendere con sè. Degli adottabili i bambini piccoli vengono immediatamente presi da coppie. Rimangono i casi difficili, come i disabili, che per lo più vengono adottati da coppie sposate già con figli e mai da coppie alla ricerca del primo figlio.

              Facciamo sapere a Roberto Dara che le coppie omosessuali negli Stati Uniti o in altri paesi ricchi invece di adottare i bambini ‘abbandonati negli istituti’ preferiscono ricorrere all’utero in affitto nei paesi poveri sfruttando povere donne.
              http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/jun/05/india-surrogates-impoverished-die

              Quindi cercate altri argomenti perchè questo, grazie ai paesi che ci hanno preceduto, si sono dimostrati palesemente falsi.

              • edoardo ha detto in risposta a domenico

                Confermo quanto ha affermato Domenico.
                Io ho operato per quattro anni in un istituto nato come casa-famiglia in seguito allo smantellamento dei manicomi per la legge 180, poi ingrandito a causa della grande quantità di infanzia in difficoltà.
                Istituto creato da un prete umbro che aveva preso i primi ragazzi da un manicomio vicino Bologna, poiché la legge 180 stabiliva che dovevano tutti tornare nella regione di provenienza.
                I bambini “normali” (scusate l’aggettivo) sono diventati grandi ed alcuni di loro oggi tengono in vita un’associazione dedicata al compianto fondatore, si considerano i suoi figli.
                Quelli con problemi psicofisici sono rimasti e diventati grandi e sono ancora lì, hanno la loro vita in una piccola frazione di un paese umbro che li ha accolti come vi fossero nati.
                Loro sono agli antipodi dell’eugenetica.
                Nessuna “famiglia” di questi borghesi intellettuali alla moda li vorrebbe, e in caso riuscirebbe a tenerli più di qualche giorno.
                Rarissimi di loro sono figli di NN, sono tutti figli di persone gravate da serie turbe psichiche: epilessia, ritardo mentale, o donne che l’hanno data a tutti ed il bambino è venuto fuori con grave ritardo intellettivo (a 40 anni con lo sviluppo mentale di un bambino delle elementari, siamo a quei livelli), o figli di alcolizzati gravi cirrotici e con episodi di violenza.
                C’è tutto quel campionario umano lì.
                Io prenderei per un’orecchia uno di quegli intellettualini infichettati alla moda di oggi e lo porterei lì a fare un po’ di servizio: se ne vedono di tutti i colori.
                Quelli sono tutti i figli di don…lo dico?
                Ecco dov’è Gesù Cristo oggi !!!!!!!!

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

                  “Non potendo competere col padre, il bambino s’identifica con lui e sceglie come oggetto d’amore, non già la madre, ma la donna che le succederà”.

                  MA STIAMO SCHERZANDO?

                  Come si può considerare scienza questa massa di stupidaggini freudiane? Vi rendete conto del fatto che state opponendo un’obiezione all’ideologia omosessualista utilizzando un’altra ideologia, che non può certo essere considerata migliore? Vi rendete conto di che tipo di rapporti, basati esclusivamente sull’erotismo e sul possesso sessuale (con tutti gli annessi e connessi nichilistici che vengono esplicitamente nominati nella citazione riportata: <>), si delineano seguendo il freudismo?

                  Rimango veramente allibito, perché ancora una volta concedete tutto quello che potete al “mondo”, per combattere il mondo… Ragionate prima di assecondare ideologie che hanno contribuito esattamente come l’omosessualismo a distruggere la Weltanschaung cattolica e di conseguenza a rovinare il mondo!!!

            • Leonardo ha detto in risposta a Roberto Dara

              Bambni che non esistono, dal momento che le coppie che richiedono di adottarne uno sono per fortuna superiori all'”offerta”.

              Cio’ che dici è una fola.

        • edoardo ha detto in risposta a Roberto Dara

          Provocatoria un corno! Da persone che mettono l’ideologia in cima ad ogni altro evento umano, di qualunque natura esso sia, ti puoi aspettare questo ed altro.
          A modo suo l’applicazione della religione, cioè la dottrina, si inserisce in un contesto naturale, lo restringe magari, ma senza snaturarlo.
          L’ideologia, invece, ha basi esclusivamente “sintetiche”, e mira a modificare la natura umana e cambiare il percorso evolutivo naturale.
          Una mia cugina nel 2008 è morta di cancro, e aveva meno anni di me poveretta, lasciando un figlio adolescente, in un paese di 2000 abitanti dove i rapporti umani sono molto stretti e nessuno si fa i cavoli suoi (per fortuna) e “ci impicciamo anche degli affari degli altri” (doppiamente per fortuna!) e non c’è il menefreghismo che alligna nella città (per la terza volta per fortuna!!!!!), e tu prenderesti quel ragazzetto come un sacco di patate e lo regaleresti ad un paio di intellettuali alla moda di censo abbastanza elevato che convivono o che siano “sposati” in Comune ??????????????
          Se si arrivasse a questo, sarebbe giustificatissima una ribellione sociale che quando arrivano gli assistenti sociali con i Carabinieri (poveretti questi ultimi, mi dispiace per loro dover fare questa odiosa incombenza), sarebbe da accoglierli col sovrapposto caricato a pallettoni….correggiamo: caricato a sale, che fa male senza accoppare nessuno.
          Rubare i bambini alle famiglie? Maledetto chi lo fa!
          Per me gli omosex vogliono trombare tra di loro?
          Si facciano tutte le trombate che vogliono.
          Vogliono vivere insieme?
          Non può fregarmene di meno.
          Vogliono sposarsi con rito civile?
          Con rammarico, son disposto anche a mandar giù quello, e abbozzo, come si suol dire.
          (Guai se la Chiesa però, per ingraziarsi il mainstream della moda culturale, in un atto di viltà cedesse e accettasse di santificare la loro unione anche con rito religioso: mollerei subito la religione cristiana, non sottoscriverei più l’8×1000 e non frequenterei più la chiesa).
          Chiusa la parentesi. Ma i figli in adozione?
          Giù le mani dai bambini, perché sarebbe da tagliargliele le manacce!
          Tutta la sciagurata ondata di pedofilia che ha contaminato il clero nei decenni passati è in gran parte venuta dietro all’ideologia omosessualista.
          Infatti dei preti che hanno infranto il celibato, quanti erano etero adulti (cioè con donne) e quanti omopedofili?
          Nella società laica, va be’, quel 2% ci stanno (e gli omo vogliono potersi sposare e adottare per aumentare artificialmente quel 2% con la logica che “mal comune, mezzo gaudio”), ma nel clero gli omo sono stati un cancro.
          Un cancro da debellare.
          Se sei un omo, non vai a fare il prete; resti nel mondo laico, che lì fai anche strada più degli etero se ti intrufoli tra gli intellettuali tuttologi alla moda.

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a Leonardo

        Se un bambino si trova improvvisamente in una famiglia monogenitoriale, secondo le vostre teorie, come fa a “definirsi la sua condizione umana” ? Visto che il ragionamento dell’articolo enfatizza “”>>..il maschile e il femminile”” come “”necessari per la definizione stessa della condizione umana”” togliendo il bambino alla famiglia monogenitoriale si farebbe IL SUO BENE e nient’altro. Giusto ? E poi ancora. Come la mettiamo con tutti gli orfanotrofi/case famiglia rette da religiosi uomini (o da suore). Come fanno i ragazzini a “definire la propria condizione umana” ??? Questi centri dovrebbero subito essere CHIUSI ! Giusto ?

        • Leonardo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          no.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Crescere con un solo genitore o in orfanotrofio è uno svantaggio, a volte capita purtroppo a causa del divorzio, della morte di un genitore o dell’abbandono.

          Invece, voler inserire volontariamente un bambino in una situazione di tale svantaggio significa imporre a questo bambino una discriminazione rispetto agli altri.

    • beppina ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      ****Conosco personalmente una mezza dozzina di figli di omosessuali, tutti cresciuti serenamente e sviluppando una sessualita’ eterosessuale. Come la mettiamo ?****
      Andrebbe contestualizzata l’affermazione (cosa che ovviamente non si può fare in un forum pubblico); inoltre conosco anch’io qualche persona omorientata e relativo contesto parentale… ma arrivare ad una “popolazione” (nel senso statistico) così “concentrata” ed a “personale conoscenza”… boh.
      Comunque le credo (NON é questo il problema); a mio parere, nel caso specifico di questi 6 bambini, bisognerebbe approfondire i vari elementi della casistica per trarre conclusioni (figli nati come…, quando…, in che situazione…, quale è il contesto di sviluppo psico affettivo…, quanto grandi sono…, ecc… ecc…). In ogni caso, a mio parere, il problema non é affermare che “quella data” persona omorientata ha messo al mondo un figlio ovvero ha ricevuto in affido un bambino ed é riuscito con il proprio compagno a farlo crescere più o meno in modo positivo. Il problema é se nell’ambito del patto sociale che ci tiene uniti e quindi nella “media” delle realtà sociologiche che influiscono direttamente sul processo “medio” di evoluzione psico affettiva di un bambino “medio” (tenendo conto dell’esistente di due tipi biologicamente e psicologicamente diversi di persone, nella fattispecie l’uomo e la donna, e tenendo conto del fatto che servono due caratterizzazioni biologiche diverse per generare “normalmente” una vita umana) é uffializzabile la liceità (dal punto di vista psicologico, affettivo, sociologico, giuridico, ecc…) di due persone con lo stesso omorientamento di generare (ovviamente non “naturalmente”) ed educare figli attraverso l’estensione del concetto di famiglia (“mediamente” considerata composta da papa+mamma+figli). Le implicazioni anche sociologiche sono enormi… Penso non sia offensivo ritenere che la cosa vada approfondita; non penso sia offensivo richiedere un po’ di cautela. In ogni caso non sarebbero giudizi nei confronti di chi si trova in questa situazione, ripeto, sia perché bisogna capire come si é concretizzata la stessa situazione sia perché interessa un campione della popolazione umana forse anche non insignificante ma sicuramente non talmente rilevante al punto da obbligare ad “automatizzare” i passaggi accennati.

      ****Comunque vorrei inoltre far presente che la stragrande maggioranza degli omosessuali nascono e crescono in famiglie eterosessuali. Come la mettiamo ?****
      Qua i punti di vista probabilmente divaricano… In ogni caso ci vuole sensibilità, amore, disponibilità… che comunque partirebbero da una situazione “mediamente” già al massimo della capacità di sviluppare ed introdurre questi elementi.

      ****Se foste pienamente coerenti con quanto qui enunciato (ovvero maschi e femmine sono necessari) dovreste quindi farvi promotori dell’allontanamento, IMMEDIATO, di tutti i figli di genitori vedovi e single dal loro contesto familiare. Giusto? Infatti, come fa a definirsi la condizione umana di un bambino che cresce in una famiglia monogenitoriale ?****
      Stai parlando di una situazione a posteriori. Le considerazioni sono diverse…

      ****Premesso che non esiste la famiglia perfetta, sono una complessita’ di fattori che garantiscono la sana e regolare crescita di un bambino. Questi hanno a che fare con l’amore e le attenzioni che gli vengono rivolte, e con la serenita’/stabilita’ dell’ambiente che lo circonda****
      Proprio per questo bisogna massimizzare la possibilità per i figli di trovare un ambiente ed una condizione serena per lo sviluppo psico-emotivo. La famiglia é anche la prima difesa che hanno i figli in rapporto all’ambiente esterno (società).

      • domenico ha detto in risposta a beppina

        1) non esistono ‘figli di omosessuali’.
        Posso immaginare un bambino nato in coppia eterosessuale che poi si è separata e il bambino è andato a vivere con uno dei due ed il nuovo compagno dello stesso sesso. Siccome sono fondamentali per lo sviluppo psicologico (e io penso anche per l’orientamento sessuale) dei figli proprio i primi anni si deve capire per quanto tempo il bambino è vissuto nella coppia eterosessuale prima di entrare nella nuova coppia omosessuale.
        (stesso discorso se la coppia omosessuale ha adottato da qualche parte il bambino).
        2) la comparazione con le famiglie monoparentali non regge. Una cosa è un figlio che per varie ragioni perde un genitore (l’allontanamento dal genitore superstite sarebbe una ulteriore violenza), un’altra è dare un figlio direttamente ad un single (tanto che la legge non prevede le adozioni per questi).

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a beppina

        Mettiti d’accordo..

        Questo
        “bisogna massimizzare la possibilità per i figli di trovare un ambiente ed una condizione serena per lo sviluppo psico-emotivo.”

        e’ in contrasto con questo

        “Stai parlando di una situazione a posteriori. Le considerazioni sono diverse…”

        Se come dici, il fine ultimo e’ trovare per i figli un ambiente sereno per lo sviluppo psico emotivo e perche’ cio’ avvenga sono ASSOLUTAMENTE NECESSARI (questo dice l’articolo) un uomo ed una donna, il fatto che si tratti di una situazione aposteriori non ha alcuna importanza. Il benessere assoluto dei bambini resta l’obiettivo primario. Giusto ?

        • beppina ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Quale sarebbe l’alternativa migliore al fatto che un bambino resti con uno dei genitori che gli sono rimasti? Non essendoci alternativa alla soluzione migliore le considerazioni in questo caso non possono che essere diverse…

        • Pino ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          spiegaci come fanno a riprodursi i gay, sono curioso di apprendere ciò che non so.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          La questione è differente Sandro.

          Orfani si diventa, purtroppo. Tu invece vorresti che il bambino fosse orfano già in partenza. Capisci la differenza?

    • Pino ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      leggo “Conosco personalmente una mezza dozzina di figli di omosessuali” figli di omosessuali? E da quando gli omosessuali si riproducono? E come?

      • edoardo ha detto in risposta a Pino

        Infatti, se fosse biologicamente possibile, non farebbero tutto sto casino per le adozioni gay.

        • Pino ha detto in risposta a edoardo

          osservazione perfetta e logica, se i gay si riproducono e già oggi hanno figli perchè dovrebbero adottare? I due gay che impazzano su questo sito sparando corbellerie a raffica sono la perfetta sintesi delle contraddizioni e della povertà intellettuale della comunità omosessualista.

        • Penultimo ha detto in risposta a edoardo

          Quoto:

          Cosi togliamo anzitutto il principio di identità ideologico e insesitente tra famiglia tradizionale e omosessuale:

          Ma se la famiglia omosessuale è identica a quella etrosessuale,perchè vige il principio di necessità di adottare figli per gli uni e per gli altri no?

          Ecco che allora l’assurda pretesa di identità cade.Non sono identiche.

          Perchè tanto lo so che a loro dei bambini non gliene frega nulla,li fraga solo di dire che sono identici e per questo si usa l’imagine sociale dei bambini,non tanto per questo o quell’altro scopo di aiutare una vita con tutte le problematiche che ci sono nel farlo.Il che mi farebbe schifo se lo fa un omosessuale mi farebbe schifo se lo fa un etrosessuale:usare i bambini per portrae avanti ideologie è la bassezza più miserabile che si possa fare,a prescindere dalle condizioni sessuali.

    • Valentina ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Ecco che i gay partono in crociata contro la psicologa….ridicoli 😀

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a Valentina

        Che spessore di opinioni, che capacita’ dialettica, che solidi contributi poreti alla discussione, che civilta’ di vedute e di capacita’ di confronto, che probo esempio di virtu’ cristiana….complimenti davvvero, sei davvero un GENIO!

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Valentina ha ragione, questo è lo spirito che vi anima purtroppo. Lo si è visto nel caso Regnerus.

          • Brain ha detto in risposta a Paolo Viti

            Le mancanze metodologiche del vostro nuovo profeta Regnerus sono gia’ state ampiamente documentate in passato.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Brain

              Innanzitutto questo non potrebbe giustificare la campagna denigratoria che ha subito, come l’agguato notturno al sindaco di Madrid perché ha chiesto di abbassare la musica del Gay Pride, o i locali distrutti del ristoratore americano favorevole alla famiglia naturale, o il tentativo da parte dell’Arcigay di bloccare Sanremo per non far cantare Povia e il suo “Luca era gay”.

              Rispetto a Regnerus, ogni studio ha la sua carenza metodologica che tuttavia non arriva ad inficiare le conclusioni, anche perché ha passato la revisione paritaria anonima e un’indagine approfondita da parte dell’University of Texas. Uno studio peer-review si confuta solo con un altro studio, non con articoletti di giornale. Lo studio di Regnerus rimane assolutamente valido, così come hanno spiegato recentemente il presidente dell’Associazione Sociologi Italiani e Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio dei Minori.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Caro Sandro, tre risposte completamente inutili e fuorvianti, estrapolando piccole frasi dal contesto. Parli di “voi”, quando a parlare è una prestigiosa psicologa…forse non ti senti in grado di rispondere direttamente a lei? Fai bene, per questo usi il generico “voi”.

      Vediamo nel dettaglio i tuoi errori, certamente dettati dalla tua incompetenza sul tema (al contrario della Vegetti Finzi contro cui non hai il coraggio di porti):

      1) I genitori gay sono impossibilità ad interrompere il complesso di Edipo e dunque a far acquisire una propria identità al bambino. I tuoi 12 amici credono non facciano testo, anche perché la letteratura scientifica è piena di dimostrazioni di come mediamente i bambini cresciuti con omosessuali diventano gay a loro volta. Ti cito i più recenti: http://hunterforjustice.typepad.com/files/gartrell-adolescents.pdf, http://xa.yimg.com/kq/groups/19806419/959920590/name/Full+Article.pdf e http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19610497

      2) La condizione umana di un bambino che cresce in una famiglia monogenitoriale è definibile come svantaggio, proprio perché per una crescita equilibrata occorrono, così come ha deciso la natura, entrambe le figure genitoriali. Affidare un bambino a un single e tanto più a una coppia omosessuale, significa renderlo orfano già in partenza, ignorando il suo vero interesse.

      3) Il contesto ideale è quello deciso dalla legge naturale, ovvero la presenza della madre e del padre biologico (ricchi o poveri, bianchi o neri) e ribadito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989: il “fanciullo ha diritto a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi”.

      • edoardo ha detto in risposta a Paolo Viti

        Il punti 1. Ecco cosa vogliono e non lo dicono apertamente!
        “…mediamente i bambini cresciuti con omosessuali diventano gay a loro volta…”.
        Questa è la chiave di volta del loro operare!
        Vogliono creare un uomo nuovo, omosessuale.
        Gli omosex, perché…mal comune, mezzo gaudio.
        Esattamente come gli spinelloni, sono contenti che ce ne possano essere il più possibile come loro, così spingono nella società per modificare le leggi antidroga e poterla usare liberamente senza doversi sbattere e destra e a sinistra per averla tutte le volte che vogliono.
        E ci si mettono dentro anche gli etero della ditta dei catastrofisti malthusiani, perché tanti omosex = poche nascite, e tanto aborto in Africa Sudamerica e Asia = poche nascite, e i figli si portano via dal Terzo Mondo e si danno in adozione agli omosex qua, magari dopo averli rubati alle coppie di qua messe in difficoltà con l’accusa di omofobia, far perdere ai cristiani il posto di lavoro mettendo in tal modo sotto pressione economica le famiglie, ecc….Piani tanto odiosi quanto ben congegnati.

      • Sandro Di Marco ha detto in risposta a Paolo Viti

        Non entro nel merito della raccolta di link, staremmo qui fino a dopodomani. Mi interessa precisare il tono e le parole scelte per portare avanti certe teorie fondamentaliste animate esclusivamente da dogmatiche (ed omofobe) prese di posizione. La supposta e tanto venerata opinione “scientifica” di Silvia Vegetti Finzi riporta che e’ IMPOSSIBILE (non si tratta di %, dice “IMPOSSIBILE”, “”l’impossibilità per due genitori dello stesso sesso di interrompere tale processo (del complesso di Edipo) permettendo al figlio di acquisire una propria identità all’interno della famiglia””). Insomma TUTTI i bambini cresciuti da coppie omosessuali sarebbero impossibilitati ad acquisire una propria identita’…..MA COME SI FA A SCRIVERE SCIOCCHEZZE SIMILI ED A SPACCIARLE PER SCIENZA ?

        Dice ancora che il “” figlio di una coppia omosessuale NON POSSA confrontarsi, nella definizione di sé, con il problema della differenza sessuale””..Attenzione, non “ha difficolta’ a” , ma semplicemente NON PUO’ ! Le parole purtroppo hanno un significato ed un peso, specialmente quando si vuole dare una credibilita’ scientifica al proprio ciarpame ideologico e fondamentalista.

        Lo stesso tono assolutista, categorico e profondamente ridicolo lo si trova in svariati altri passaggi dell’articolo, che denuncia la sua chiara inesistente base scientifica e l’esclusiva matrice fondamentalista dei suoi sostenitori.

        Infine due parole su Galli Della Loggia. Questo signore non e’ uno psicologo, non ha alcuna credibilita’ scientifica per spacciare i suoi proclami sul tema. Se guardiamo a questo individuo sulla base della sua autorita’ morale, da un punto di vista strettamente cattolico (che mi sembra sia il punto di vista di questo sito) non capisco dove trovate questa autorevolezza in un pluridivorziato correntemente sposato con Lucetta Scaraffia, una signora pluridivorziata che ha figliato a destra ed a manca sfasciando matrimoni e senza nemmeno garantire una continuita’ genitoriale alla propria prole (ed adesso ci vengono a parlare della ASSOLUTA esigenza di un genitore maschio ed uno femmina per dei bambini….chissa’ come hanno vissuto sua figlia lo sfascio del suo matrimonio, secondo voi e’ stata IMPOSSIBILITATA a “”confrontarsi, nella definizione di sé, con il problema della differenza sessuale”” ??).

        Se infine guardiamo alla autorevolezza del Della Loggia per quel che riguarda il suo opinionismo giornalistico (che sarebbe in fondo l’unico titolo che gli si puo’ riconoscere) vorrei solo ricordare che negli ultimi 20 anni questo signore si e’ spellato le mani per lodare ed inneggiare, dalle pagine del suo giornale, ad politico italiano (Silvio Berlusconi) che oltre ad aver sfasciato definitivamente l’economia del paese ne ha degradato il ogni modo il profilo morale. E questi dovrebbero essere gli “opinionisti” che oggi dovrebbero aprirci gli occhi su certi temi ?

        • beppina ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          Non entro nel merito delle tue considerazioni sulla Vegetti Finzi (soprattutto perché non ho preparazione sufficiente sulla sua materia) ne tantomeno sulle altre persone da te citate (che non conosco).

          Parli di “teorie dogmatiche”, di “omofobia”, “ciarpame ideologico” e “fondamentalista”, di matrice “fondamentalista” dei sostenitori, di “mancanza di autorevolezza” di una persona per essere “pluridivorziato”, di signora che “sfascia matrimoni”, di signora che non “garantisce continuita’ genitoriale”, di un signore che si é spellato le mani “per lodare ed inneggiare Silvio Berlusconi”, di Berlusconi “che ha sfasciato definitivamente l’economia del paese” e ne ha “degradato il ogni modo il profilo morale”.

          In parole povere un coacervo di luoghi comuni, di valutazioni estemporanee sulla vita privata di terzi e di banali valutazioni politiche da bar sport che ben poco hanno a che fare con l’oggetto della discussione, se non per il fatto di lasciare una replica condita soprattutto di cattiveria riscontrabile neanche nelle più spregevoli discussioni fra “comari di paese”. E’ proprio così difficile procedere civilmente ad un confronto fra pareri, modi di pensare o opinioni diverse?

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Sandro Di Marco

          E’ un peccato che tu non voglia citare nessuno studio. Comportamento molto sospetto…

          Il faticoso approdo dell’identità sessuale da parte di bambini cresciuti in famiglie gay è dimostrato dalla letteratura: una percentuale decisamente elevata di bambini risulta essere a sua volta gay, bisessuale o con identità confusa.

          Certamente un bambino non può imparare il valore della differenza sessuale dai genitori gay (ossimoro), tuttavia può faticosamente apprenderlo dai nonni o dagli amici della coppia.

          Vuoi un consiglio? Non ti rende onore scagliarti rabbiosamente contro chiunque ragioni in modo diverso e con argomenti ben più consistenti dei tuoi, come Galli Della Loggia e Vegetti Finzi. Più umiltà ti renderebbe credibile, la tua rabbia dimostra invece quanto tu stesso sia dubbioso sulle tue “certezze”.

          A volte mi ricordi Roberto Dara… 🙂

    • lorenzo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      In biologia, gli omosessuali non possono avere figli.
      Possono concepirli, in modo artificioso ricorrendo al una persona di sesso opposto esterna alla coppia, ma una coppia di omosessuali, per legge di natura, non potrà mai concepire un figlio proprio.

      • Paolo Viti ha detto in risposta a lorenzo

        La maggior parte delle volte sfruttando l’utero di una povera donna indiana, con il beneplacito delle femministe occidentali.

  3. Brain ha detto

    Chiunque affermi che “sull’omosessualità si tende a negare che esista una differenza fra maschile e femminile” dimostra di non avere la minima idea di quella di cui sta parlando.

    • Penultimo ha detto in risposta a Brain

      Si, e chi la scritta la teoria del queer? che la sostiene la teoria del queer? la LGBT.Che afferma che le proiezioni di uomo e donna sono proiezioni sensibili.Sono molto più che sensibili sono reali e biologiche.

      Altro sofisma che scambia principi di identità per principi si somiglianza.Chi vuole essere identico a tutti i costi ancora non ha imparato a rispettare se stesso.
      La paura non l’afetto verso un bambino,li spinge a dire,voglio adottarli,non tanto perchè ciò è desiderio verso il bambini,ma solo per paura di non essere come la famiglia tradizionale e di non essere identici a essa,è solo un atto di puro egoismo,perchè se veramente desiderebbero il meglio per ciò che amano,rinuncerebbero a se stessi per l’altro,come un uomo deve fare per una donna e una donna per l’uomo.In questo vi è la grandezza dell’amore umano:non nel possedere,non nell’essere identico,ma nel rinunciare a se stessi per l’altro.

      • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

        Le cose si possiedono non le persone.

        Che la smettano di voler possedere i bambini con la scusa degli orfanotrofi perchè non sono cose,per portare avanti la tua ideologia.

    • Salvatore ha detto in risposta a Brain

      Trovo difficile che gli psicologi, come Vegetti Finzi, non sappiano quello di cui parlano, mentre tu si. Una coppia omosessuale non solo nega la differenza tra maschile e femminile, ma la umilia dicendo che non è necessaria.

      • Brain ha detto in risposta a Salvatore

        Salvatore vuoi sapere che cosa dicono le piu’ grandi, importante e rispettate associazioni (non singoli individui) del mondo sul tema dei figli cresciuti in famiglie con genitori dello stesso sesso? Ecco cosa dicono (leggi sotto: e prepariamoci a sentirci raccontare ancora una volta la favoletta che TUTTE queste prese di posizione sarebbero semplicemente il risultato delle malvagie e subdole manipolazioni e influenze della potentissima e pericolosissima lobby gay, roba che manco la SPECTRE nei film di 007). Per l’American Psychological Association gli studi hanno riscontrato che “le coppie dello stesso sesso sono estremamente simili alle coppie eterosessuali e che l’efficacia genitoriale e lo sviluppo, adattamento e benessere psicologico dei bambini non è correlato all’orientamento sessuale dei genitori”. Per la Child Welfare League of America “genitori che sono lesbiche, gay o bisessuali sono altrettanto adatti al crescere i bambini delle loro controparti eterosessuali.” La Canadian Psychological Association: “La ricerca psicosociale riguardante le capacità come genitori di lesbiche e gay indica che essenzialmente non ci sono differenze nello sviluppo, identità sessuale o orientamento sessuale tra bambini allevati da coppie gay o lesbiche e bambini allevati da genitori eterosessuali.” (…) “Se genitori gay o lesbiche incontrano difficoltà e stress nel fare i genitori questo è probabilmente dovuto più alle credenze e percezioni della gente riguardo la loro capacità di fare i genitori e ostacoli creati dai sistemi sociali piuttosto che il risultato di ‘lacune’ o mancanze nella loro effettiva capacità come genitori.” American Psychological Association (sezione Public Answers del sito): “Studi comparativi tra gruppi di bambini cresciuti da genitori omosessuali ed eterosessuali non riscontrano differenze di sviluppo tra i due gruppi in quattro aree primarie: intelligenza, adattamento psicologico, adattamento sociale, e popolarità con gli amici. È anche importante capire che l’orientamento sessuale dei genitori non condiziona quello dei loro figli.” L’American Anthropological Association, nel prendere posizione a favore del pieno diritto al matrimonio anche per le coppie same-sex, ha sottolineato che “le ricerche antropologiche sostengono la conclusione che diversi tipi di modelli di famiglie, comprese le famiglie nate su relazioni tra persone dello stesso sesso, possono dare il loro contributo umano e stabilizzante della società”. American Psychiatric Association: “Numerosi studi hanno mostrato come bambini cresciuti da genitori omosessuali hanno le stesse possibilità di essere sani e ben adattati di bambini cresciuti in famiglie eterosessuali. Bambini di coppie gay o lesbiche non dimostrano nessuna maggiore incidenza di omosessualità o di problemi di identità di genere rispetto agli altri bambini.” L’American Anthropological Association, nel prendere posizione a favore del pieno diritto al matrimonio anche per le coppie same-sex, ha sottolineato che “le ricerche antropologiche sostengono la conclusione che diversi tipi di modelli di famiglie, comprese le famiglie nate su relazioni tra persone dello stesso sesso, possono dare il loro contributo umano e stabilizzante della società”. L’Australian Psychological Association, tramite la portavoce, dottor Judith Heywood: “L’Australian Psychological Society nel 2007 ha condotto una vasta revisione della letteratura sull’omogenitorialità arrivando alla conclusione che i bambini cresciuti in queste famiglie se la passano altrettanto bene di quelli cresciuti in famiglie con genitori eterosessuali”. Il presidente dell’Australian Medical Association dottor Steve Hambleton, parlando dei bambini in famiglie omoparentali, ha spiegato che “C’è una letteratura sempre crescente che dimostra che non ci sono differenze nel loro sviluppo psicologico, stato di salute in generale e orientamento sessuale.” Nel 2011 l’Associazione Italiana di Psicologia ha preso posizione ricordando che “le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psico-sociale degli individui. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico-sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno.”

        • domenico ha detto in risposta a Brain

          ma vi rendete conto che qui Brain continua a citare l’APA quando da mesi in questo sito si è fatto conoscere uno studio che ci dice che tutti gli studi analizzati dalla stessa associazione erano pieni di difetti metodologici?

          http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580

          • Brain ha detto in risposta a domenico

            Mi pare di aver indicato le posizioni ben oltre l’APA.

            • domenico ha detto in risposta a Brain

              L’Australian Psychological Society praticamente ricita gli stessi studi citati dall’APA e per di più cita la stessa APA a sostegno della sua tesi.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Brain

              Ma anche le altre associazioni che hai citato, nel loro comunicato politico si appoggiano alla stessa letteratura scientifica confutata nell’estate 2012.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Brain

          Personalmente conosco benissimo queste posizioni politiche, ma esse non hanno molto valore perché gli unici studi su cui sono basate sono stati confutati, come ti ha giustamente risposto domenico.

          La differenza poi è che esse si dimostrano favorevoli ma senza spiegare perché (essendo una posizione politica e non empirica), al contrario della psicologa citata nell’articolo che argomenta in modo dettagliato la sua posizione.

    • beppina ha detto in risposta a Brain

      Potresti precisare perché affermi questo?

  4. Carmine ha detto

    L’articolo è bellissimo e davvero prezioso quel che dice la psicologa!

    Ho letto tutti i commenti e, oltre all’inconsistenza di quello di Di Marco, devo dire che Roberto Dara è davvero rappresentativo della difficoltà che hanno i sostenitori dell’adozione gay a giustificare la loro posizione.

  5. a-theòs=a-éthos ha detto

    Per errore ho postato il mio commento in mezzo ad altri che non c’entravano nulla. Ripeto qui la mia critica.
    L’articolista pare appoggiare le strampalate e false teorie freudiane, con l’intento di porre un’obiezione all’ideologia omosessaulista; ma non si può combattere un errore con un errore/orrore!
    Rimango veramente stupito di come si possa dare credito a dottrine di questo tipo, da parte di chi non sia chiuso in una prospettiva puramente materialistico-istintuale (per di più basata solo sull’erotismo e su una volontà di potenza tutta sessuale), poiché, meglio specificarlo, una tale visione antropologica non ha nulla di compatibile con una sana antropologia filosofica, né, tanto meno, con la visione cattolica della natura umana. Si tratta di scivoloni molto gravi, a mio modesto avviso.

    • Brain ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      A proposito di “sana antropologia filosofica” l’American Anthropological Association, nel prendere posizione a favore del pieno diritto al matrimonio anche per le coppie same-sex, ha sottolineato che “le ricerche antropologiche sostengono la conclusione che diversi tipi di modelli di famiglie, comprese le famiglie nate su relazioni tra persone dello stesso sesso, possono dare il loro contributo umano e stabilizzante della società”. http://www.aaanet.org/issues/policy-advocacy/Statement-on-Marriage-and-the-family.cfm

      • domenico ha detto in risposta a Brain

        bè quindi suppongo che l’American Anthropological Association possa anche appoggiare con lo stesso argomento il matrimonio poligamico visto che la poligamia è certo molto più diffusa nel mondo attuale e passato di queste ‘relazioni tra persone dello stesso sesso’ che comunque mi sembra che non siano mai state da nessuna parte ufficializzate con un matrimonio.
        Perchè qui Brain si parla di ‘matrimonio’ e non di quello che le persone fanno nella loro sfera privata.

        • Brain ha detto in risposta a domenico

          Ed ecco immancabilmente spuntare lo spauracchio del matrimonio poligomico. Dunque limitiamoci a quanto c’è di empirico su questa questione e lasciamo perdere gli spauracchi irrazionali. In TUTTI gli 11 Paesi nei quali esiste la piena eguaglianza matrimoniale la poligamia è fuorilegge e non vi sono proposte di legge in tal senso. Al contraio in NESSUNO degli oltre 50 Stati che al mondo consentono la poligamia sono riconosciute le unioni tra persone dello stesso sesso.

          • domenico ha detto in risposta a Brain

            spauracchio?
            sai meglio di me che si fanno piccoli passi alla volta esattamente come per il matrimonio omosessuale: prima si dice che bastano le unioni civili; le si ottiene e poi si dice che non bastano.
            http://www.brusselsjournal.com/node/301

            Il gioco è scoperto ormai!

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Brain

            Innanzitutto non è per nulla uno spauracchio, quel che ci interessa è l’inconsistenza razionale degli argomenti a favore dell’agenda gay. Negli 11 Paesi che citi tale uguaglianza (11? sicuro?) è stata realizzata in modo incoerente, ovvero discriminando le relazioni poligamiche e incestuose, anch’esse basate sull’amore come quelle omosessuali. Allora, perché le prime sono illegali e le secondo sono legali? Se il criterio si basa sulla presenza di un amore condiviso, perché tale discriminazione? Spero vorrai rispondermi…

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Brain

        L’American College of Pediatricians ha ivnece affermato che «i bambini allevati da due individui dello stesso sesso crescono in modo adeguato come i bambini allevati in famiglie con una madre e un padre? Fino a poco tempo la risposta univoca a questa domanda è stata “no”. Nell’ultimo decennio, tuttavia, organizzazioni sanitarie professionali, accademici, politici e mezzi di comunicazione hanno affermando che i divieti di genitorialità verso le coppie dello stesso sesso debbano essere tolte. Nel prendere questa decisione di tale portata, qualsiasi sostenitore responsabile dovrebbe basarsi su elementi di prova completi e conclusivi. Ma non solo non è questa la situazione, ma esistono al contrario prove tangibili che i bambini esposti allo stile di vita omosessuale possono avere un rischio aumentato di danno emotivo, mentale e anche fisico». Si è concluso quindi: «, l’American College of Pediatricians ritiene inopportuno, potenzialmente pericoloso e pericolosamente irresponsabile, per i bambini, annullare il divieto di adozione per i genitori dello stesso sesso. Questa posizione è radicata sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili»: http://www.acpeds.org/Homosexual-Parenting-Is-It-Time-For-Change.html

        L’American Anthropological Association, così come l’APA, cita invece degli studi che sono stati confutati nell’agosto 2012 in quanto inconsistenti dal punto di vista scientifico: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Brain

        L’antropologia studiata all’interno delle scienze moderno-empiriche non c’entra nulla con quella filosofica.

  6. Penultimo ha detto

    @Beppina

    Non arrabiarti con i vaniloqui di Di Marco infatti oramai si e ridotto agli atacchi fallaci ad personam,significa che e all’ultima fase del discorso eristico poiche non ha piu nulla da inferire sul piano strettamente logico/argomentativo atacca fatti personali sul piano della vita di queste persone.Semplicemente ha la fase dei deliri di onnipotenza per cui si crede Dio e pensa che ataccare gli altri con tale fallacie lo faccia apparire il “giustiziere” dell’ipocrisia del mondo,e nella fase del delirio dello scriba

    Come doceva Platone

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