Platone, Seneca e Freud contro il delirio di Aldo Busi

Lo scrittore omosessuale-militante Aldo Busi è tornato sulla scena mediatica, lo ha fatto con un libro dopo dieci anni dall’ultimo. Non si sa chi glielo abbia chiesto e chi ne sentisse la mancanza, sta di fatto che è tornato. Per qualcuno sarebbe sufficientemente bastata la sua triste partecipazione a L’Isola dei Famosi del 2010, dopo la quale è stato cacciato dalla Rai per comportamento gravemente offensivo e schizofrenico (è ancora valido verso di lui il divieto a partecipare ad una trasmissione Rai) .

Ancora non abbiamo avuto modo di leggere il nuovo “capolavoro” di Busi, non crediamo però di aver perso poi molto anche perché la stessa giornalista di Oggi che lo ha intervistato -dunque possiamo dire “pagata per leggerlo”- ha ammesso: «confesso di non essere riuscita a finirlo». Non bastavano le sparate di Cecchi Paone sulla sua ossessione dei gay in Nazionale, non bastava il delirio di Umberto Veronesi sulla miglior qualità dell’amore omosessuale, ora è tornato pure Busi a sostenere che «la sessualità tra due persone consenzienti e adulte dello stesso sesso risponde agli stessi parametri del diritto; l’eterosessualità è criminale, si fa bella sulla pelle altrui se respinge di essere paritaria all’omosessualità».

Se si guarda anche soltanto dal mero punto di vista naturale, è evidente che Busi è in errore. La Natura umana (e animale) ha deciso che non è affatto identica la situazione, non a caso Essa sussiste nel tempo soltanto grazie alla eterosessualità, della omosessualità invece potrebbe fare benissimo a meno. Quest’ultima certamente esiste in natura, ma questo non le fa acquisire una utilità e dunque una parità rispetto all’eterosessualità, oltretutto in natura (nell’uomo e nell’animale) è altresì presente la condizione di ex omosessualità, cioè ritorno alla eterosessualità, aspetto tuttavia fortemente rifiutato dai militanti omosessualisti. Chiunque nascesse in questo momento nell’organismo e nella mente in cui è ora, guardando l’anatomia e la fisiologia del proprio corpo capirebbe immediatamente che il suo obiettivo sessuale è l’incontro con un organismo anatomicamente e fisiologicamente complementare, come è quello dell’uomo per la donna e viceversa. Al contrario, la sessualità omosessuale è ostacolata dalla stessa conformazione naturale, anatomica e fisiologica (evitiamo di descrivere i particolari, ben compresi da tutti). In altre parole, la corporeità dell’uomo omosessuale non è affatto complementare a quella dell’altro uomo omosessuale, ma è opposta. Dunque si capisce bene che, sotto diversi punti di vista, l’omosessualità esiste come esistono numerosi altri comportamenti sessuali,  ma non è affatto paritaria all’eterosessualità.

Contro Busi la pensa anche Platone, quando nelle Leggi, afferma: «come [in uno Stato] si potrebbe garantirci dagli amori precoci di fanciulli e fanciulle, dall’omosessualità maschile e femminile, da queste perversioni che sono responsabili di incalcolabili sciagure, non solo per la vita privata dei singoli, ma anche per l’intera società?». Più avanti considera «indecente l’amplesso tra maschi e l’unione con adolescenti» (cfr. 836 A-C). Un altro celebre pensatore, Aristotele, nell’Etica Nicomachea (1148b 24-30) dice che «fare all’amore tra maschi» è uno dei «comportamenti bestiali». Seneca invece loda l’amore sponsale contrapponendolo ad altre unioni che considera contro natura (Epistulae ad Lucillium, 116, 5; 123, 15). E nel De matrimonio insiste proprio sulla liceità delle sole unioni sponsali finalizzate alla generazione. Un altro celebre dello stoicismo, Epitteto, analogamente biasima le unioni non matrimoniali ed approva solo quelle dirette alla procreazione (Diatribe, III 7, 21; II 18, 15-18; III 21, 13).  Se ci spostiamo a colui che viene ritenuto (con ragione o torto) il più importante neurologo e psicoanalista di tutti i tempi, Sigmund Freud, notiamo che il giudizio forte non cambia. Come sintetizzato dall’insospettabile Caroline Thompson, «l’omosessualità era considerata come una perversione da Freud, in un senso più medico, certo, della perversione come la si può intendere oggi quando si dice di un individuo: “È un perverso”. Ma è comunque per lui una devianza, nel senso etimologico del termine, cioè che la sessualità “normale” – perché per Freud c’è una sessualità normale – è deviata dal suo oggetto e si dirige verso lo stesso sesso, cioè un oggetto diverso dall’oggetto “normale”, che dovrebbe essere la persona di sesso opposto. Per Freud, l’omosessualità è una devianza di uno sviluppo normale». E infine: «Freud ritiene che l’omosessualità crea delle personalità più infantili o più narcisistiche». Con tutto il rispetto per Busi, ma effettivamente questa sua performance televisiva e questa lettera a Il Fatto Quotidiano non possono che illuminare questo ultimo giudizio del fondatore della psicoanalisi. Insomma pare evidente che i riferimenti più citati del pensiero umano siano profondamente in disaccordo con lo scrittore gay Aldo Busi.

Nell’intervista di quest’ultimo, citata poco sopra, egli parla a lungo anche dei bambini. Come ricordato sopra Busi è stato cacciato due anni fa dalla Rai, anche a causa delle forti pressioni dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, il quale attraverso il presidente Antonio Marziale ha fatto sentire la sua voce contro Busi, autore di pesanti dichiarazioni pro-pedofiliaCome riportato dalla stampa, infatti, durante una trasmissione del Costanzo show del 1996, Aldo Busi -allora anche collaboratore della rivista omosessuale “Babilonia”-, ha spiegato che ci sarebbero due tipi di “pedofilia”, quella buona e quella cattiva: «Non vedo nulla di scandaloso se un ragazzino compie atti sessuali con una persona più grande», rivelando anche di aver fatto lui stesso delle marchette in alcune latrine e di essere stato più volte contattato da alcuni genitori che gli avrebbero “affidato” i loro figli giovanissimi. Per lui la pedofilia “buona” è quella in cui i ragazzini superano la soglia dei 14 anni, mentre la cattiva è quella “criminale organizzata”. Da buona anticlericale ha attaccato infine la Chiesa, condannandola, affinché i suoi dogmi morali non facciano da intralcio per la libertà sessuale. Sempre nel 1996, il 13 dicembre, in diretta al TG4 di Mediaset, Busi disse:  «Io sono per la sessualità del bambino» e «si, i bambini sono sanamente perversi», specificando che secondo lui la pedofilia non è reato. Ovviamente le repliche non si fecero attendere, Pietro Zucconi, presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi, disse: «È stucchevole come in questo Paese chi produce trash o nefandezze venga arruolato per alzare gli indici di ascolto. Ha detto che la pedofilia non è un reato e deve assumersi le proprie responsabilità». Lo stesso Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, aggiunse: «La società gode di una coscienza critica che non dimentica e che fa quadrato intorno alla difesa dei bambini rispetto a un reato che Busi ha inequivocabilmente assolto. Non è accettabile che un apologeta diventi modello di riferimento di una produzione televisiva di successo».

Aldo Busi è anche autore dell’altro “capolavoro”, intitolato “Cazzi e canguri, pochissimi i canguri” (2002), dove nel capitolo intitolato “Scusi mi dà una caramella” ed originalmente pubblicato nella rivista di cultura omosessuale “Babilonia”, scrive: «ci sono Paesi in cui le bambine e i bambini o vengono sfruttati nella prostituzione o vengono ammazzati (Brasile, Cina , India.). Allora, cos’è meglio per questi bambini, una scopata o una coltellata? E non mi si venga a dire che entrambe le soluzioni sono aberranti . E allora che sarà mai se un ragazzino di 5 o 10 o 12 anni fa una sega a uno più in là negli anni o se la fa fare? Io direi questo di veramente rispettoso nei confronti di tutti i bambini di entrambi i sessi: 1. l’adulto responsabile non si deve lasciar intimorire dall’offerta sessuale del bambino, poiché un bambino senza curiosità sessuali è un bambino già subnormale. 2. all’offerta sessuale del bambino bisogna che l’adulto responsabile dia una risposta sensuale e non una risposta astratta a base di rimproveri, ammonizioni e di sfiducia verso al propria sessualità e di orrore verso quella degli altri, tutti potenziali mostri dietro l’angolo. Se per fare questo gli si prende in mano il pisello o le si accarezza la passerina – gesti che io non ho mai fatto comunque con nessuno: sarà per questo che tutti i bambini e le bambine della mai vita mi hanno girato le spalle per sempre – che sarà mai? […]. E adesso dopo questa campagna scriteriata contro al pedofilia confusa con al criminalità e l’aberrazione umana, che accadrà?».

Aldo Busi non ha mai rinnegato quanto detto e scritto pochi anni fa, e nonostante siano passati pochi anni da queste intollerabili affermazioni, è oggi invitato da Lilli Gruber nel suo programma televisivo “Otto e Mezzo”, nonché intervistato e celebrato dalle più importanti testate giornalistiche.

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48 commenti a Platone, Seneca e Freud contro il delirio di Aldo Busi

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  1. Xadren ha detto

    Scandalizzare così i bambini… Non è forse detto: “Sarebbe meglio per lui se gli fosse messa una macina al collo e fosse gettato in mare”? Una volta queste parole mi sembravano molto violente, ma leggendo i commenti di quest’essere le capisco perfettamente. Sono disgustato…

    • Andrea ha detto in risposta a Xadren

      Finché certe cose le si facesse tra persone adulte e consenzienti si potrebbe pure chiudere un occhio.

      Quando si inizia a pretendere sia una cosa normale inizio ad irritarmi.

      Quando poi si va a dire che l’eterosessualità è “criminale” o “perversa” e si difende invece la pedofilia (a meno che non avvenga da parte di Preti dei quali peraltro considero un po’ dubbia la Vocazione… In tal caso “stranamente” viene considerata per quel che è) allora questa è roba da galera immediata!

      Libertà d’espressione?!? Ma dove??? Far parlare un pedofilo in televisione è “libertà d’espressione” o “essere aperti di mente“?!? Ma siamo andati o cosa???

      Dei pinguini gay comunque avevo sentito parlare, ma “stranamente” non del ritorno all’eterosessualità di uno dei due… Sarebbe interessante se avessero detto che comportamenti di omosessualità o addirittura “gayismo” e lesbismo fossero tipici soprattutto di animali allevati in cattività.

    • Positrone ha detto in risposta a Xadren

      Non condivido le parole ne il pensiero di Busi nella stragrandissima maggioranza dei casi tuttavia “quest’essere”, come qualcuno lo definisce, è un termine di Dio come ognuno di noi lo è.
      L’umana pietas ed il rispetto si applicano anche a lui. Per non essere d’accordo con un pensiero non è necessario offendere o deumanizzare il prox. E’ sempre e solo Dio a giudicare l’anima delle persone specie quando esse traspaiono da riproposizione di pensieri altrui su cosa pensa una data persona sul pensierodi altri ancora.

  2. Giorgio P. ha detto

    Evitare i particolari? Sono la parte più bella.
    Ad esempio si potrebbe dire che due ciambelle o due würstel sono inutili: per fare certe cose ci vogliono un würstel e una ciambella.
    Non vorrei sembrare brutale, ma a certe persone se non glielo spieghi così non lo capiscono proprio.

    • Positrone ha detto in risposta a Giorgio P.

      Dipende da quello di cui si ha bisogno. Se uno ha voglia di dolce e salato, solo dolce, solo salato, nutrirsi o farsi una scorpacciata le risposte sono le più varie, anche se magari in media le persone tendono a mangiare solo un wurstel ed una ciambella per tutta una serie di fattori culturali e non.
      Non vorrei sembrare brutale, ma a certe persone se non glielo spieghi così, non lo capiscono proprio. :- )

  3. edoardo ha detto

    Voi vi lamentate che gli Italiani facciano pochi figli.
    Se le gente fosse come Busi e quelli che vanno dietro ai deliri che scrive o dice, credetemi, lo dico di cuore proprio, CHE IN ITALIA SI FACCIANO POCHI FIGLI, NON PUO’ ESSERE CHE UN BENE, UNA DIFESA DELLA NATURA SCRITTA NELL’INCONSCIO DELLA MENTE UMANA.
    Speriamo nelle centinaia di migliaia di extracomunitari, che possano dicentare Italiani di diritto e dunque poter votare, almeno avremo le nuove leve di Italiani NORMALI.
    A me la gente psicologicamente disturbata per motivi ideologico-culturali ha proprio rotto i cosidetti e non li sopporto più. Con loro divento estremista.
    Dovete sapere che una volta, molti anni fa, doveva essere il 78, 80 o giù di lì, mi trovavo in un’aula universitaria e attendevo il mio turno di fare un esame di latino nella sessione di giugno. Davanti a me c’era un “anziano”, uno studente all’epoca ben più vecchio di me, in maglietta bianca. Poi si presentò per Aldi Busi prima che diventasse famoso. Era il suo ultimo esame prima di andare in tesi.
    Be’, non lo crederete, ma si presentò subito per omosex e mi chiese se ci stavo ad andare con lui dopo l’esame.
    Devo dire una cosa molto triste per me: all’epoca ero tossico, mi facevo le pere di eroina. Be’, lui disse che, se avessi accettato il suo invito, avrebbe potuto darmi dei soldi.
    “Pòsino cecàmme” prima di mezzanotte se ho scritto una bugia.
    Ecco chi era l’Aldo Busi.

    • Andrea ha detto in risposta a edoardo

      Ora non esageriamo, non saremo mica tutti malati di mente!

      Speriamo soprattutto, poi, nel maggior tasso di fertilità della popolazione Cattolica. Ecco.

  4. edoardo ha detto

    Mi ricordo anche di aver assistito ad una parte della sua discussione della tesi.
    All’epoca mi prendeva la testa una ragazza trentina e per stare dietro a quella l’ho seguita in aula magna, sobbarcandomi anche una parte della tesi del Busi.
    Mi ricordo una scena finale, dove uno dei componenti della commissione (mi ricordo ancora il nome), commentò la sua tesi esprimendo perplessità perchè traboccava di dichiarazioni per l’omosessualità ovunque, e in una tesi di laurea bastava qualche accenno, se proprio lo ritenesse opportuno, e non un trattato di omosessualità in termini espliciti.
    Disse (il professore)…mah…io non la capisco (o qualcosa del genere, il senso era questo, comunque).
    Aldo Busi gli rispose a bruciapelo: E’ perchè lei non ha ancora provato. Lei deve provare, mi dia retta.
    ….
    Ad una commissione di laurea. Come se un tossico facesse una tesi sull’uso di oppio in letteratura (per esempio, la prima generazione di romantici inglesi), e in discussione di laurea si indirizzasse ai professori della commissione con un: voi dovete provare a farvi qualche endovena di eroina, vi piacerà così tanto che non smetterete più.
    Ecco, siamo a quei livelli.
    Io, oggi, dico, che uno così lo manderei in galera.
    Ma a pensarci meglio non c’è alcun bisogno di mandarcelo: la sua vita E’ una galera, in cui lui ci si è messo da sè.
    Ecco cosa succedeva in Italia a fine anni 70.
    Chi ha ancora quella testa, se non fa figli, è bene che sia così; è una delle difese della natura. Perchè i figli di quella gente lì…poveri loro! Altro che le indagini sociologiche taroccate!

    • Andrea ha detto in risposta a edoardo

      Disgustoso. Questo è un maniaco compulsivo.

      Ma perché in Occidente, nella Culla della Civiltà, abbiamo lasciato spazio a questa gente? Pensavamo di esser tolleranti?…

      Tolleranza è altro, e dev’essere reciprota; tollerare questi maniaci non è tolleranza, è paura. C’è chi si “ca[…] sotto”, se permettete l’espressione colorita, e non li si zittisce. Ma così facendo gli si lascia far danni incalcolabili: purtroppo possono lavare il cervello alla gente e fargli accettare una Società sessuomaniaca con tutti i problemi che ne conseguono.

      Dovremo esser partigiani contro il sessuofascismo.

  5. gladio ha detto

    Gran parte dei suoi pubblici interventi e di suoi scritti vanno dai vaneggiamenti di uno squilibrato ai latrati di un cane rabbioso, questa persona è intrisa di odio e immondizia in pari misura. Faccia pure i suoi porci comodi ma lasci stare i bambini, LASCI STARE I BAMBINI!

  6. edoardo ha detto

    A proposito di pedofilia:
    ho letto pochi giorni fa su un notiziario online delle Forze dell’Ordine a cui sono iscritto (già, si cambia pensiero con gli anni!) che a Catania, a termine di un’operazione anti-pedofilia sul web, hanno arrestato una donna trentenne appartenente ad una setta satanica, la quale si vestiva da suora (con abito vero da suora, non quelli in latex da sexyshop) e sodomizzava suo figlio di dieci anni con una crocefisso.
    Nel computer di lei c’erano alcune migliaia di file pedoporno.
    La Polizia Postale voleva fare una retata tra i pedofili, ed è finita per mettere le mani anche ad un gruppo di adoratori di satana.
    Le scimmie di Dio.
    In giro per internet chi l’ha visto? Quasi nessuno.
    Se ci fosse stato un prete, apriti cielo, facevano suonare le campane.
    Acusate il breve OT, ma non è OT del tutto, però: in un certo senso ha a che fare anche con Busi ed il suo mondo di cloaca.

    • Andrea ha detto in risposta a edoardo

      Io quando sento queste cose rischio la depressione.

      Tolleranza verso il satanismo, donne che violentano i propri stessi figli, profanazione di Crocefissi e di Abiti Monastici, pedopornografia…

      Mi sa che ormai l’Unica Speranza Sia la Parusia del Cristo.

    • Mariasole ha detto in risposta a edoardo

      Ancora nn avete capito che l’attacco ai preti pedofili viene da questa gente? Che la magistratura, la tv e il giornalismo in Italia sono fortemente inquinati da questa gente????

  7. Antonio72 ha detto

    Secondo il postfreudiano Jean Bergeret (La personalità normale e patologica) lo stesso termine “omosessualità” è un inganno perchè la sessualità viene dal latino “secare” ed implica la necessità della dualità sessuale: due sessi di uguale valore narcisistico, differenti e complementari. Altrimenti si resta nell’omoerotismo, dal momento che c’è effettivamente erotismo (libido narcisistica) ma non sessualità (libido genitale).
    Ora, prendiamo per buona questa generica descrizione dell’omosessualità, quale astrutturazione perversa della personalità. Tuttavia è evidente come convinca poco una così facile ed immediata assimilazione tra il substrato biologico e la strutturazione della personalità. Se infatti è certa la complementarietà genitale tra l’uomo e la donna, la è molto meno quella della personalità. Sappiamo infatti che molte coppie eterosessuali fondano il loro equilibrio su un rapporto dominante-dominata (il primo è quasi sempre il maschio) più che su quello paritario. Di più, il narcisimo di molti uomini eterosessuali non ha nulla da invidiare a quello di un omosessuale: basti pensare al nostro ex-presidente del consiglio, ostentatamente eterosessuale, e che tra l’altro non disdegnava nemmeno le minorenni. Infatti sappiamo che la promiscuità sessuale riguarda anche gli eterosessuali, i quali sono molto più interessati al conseguimento del puro piacere sessuale narcisistico piuttosto che ricercare uno stabile legame di coppia. Mentre non è detto che ciò valga per tutti gli omosessuali, almeno non per quelli che lottano per stabilizzare ed ufficializzare il loro legame di coppia. Insomma, non credo che il narcisismo provenga dalla preferenza sessuale. Anche se di certo Busi è un gran narcisista non ne consegue che debbano esserlo tutti gli omosessuali, come non tutti gli eterosessuali sono dei Casanova.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Antonio72

      Non capisco perché questa attenzione al narcisismo, trattato di passaggio nell’articolo citando Freud. L’omosessualità non è certo diversa dall’eterosessualità per il narcisismo. Siamo nella fallacia straw man?

      • Antonio72 ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Non la capisce perchè non conosce la teoria freudiana, ripresa dalle correnti successive postfreudiane. Non ho detto che si deve condividirla, ma almeno conoscerla prima di criticarla.

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Antonio72

          La teoria narcisistica è soltanto un aspetto della contrarietà di Freud all’omosessualità. Concentrarsi su essa significa costruire una realtà che non esiste e tentare di criticare questa, in realtà Freud e gli psicoanalisti freudiani utilizzando molti altri argomenti.

          • Antonio72 ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Ma quale teoria narcisista? E poi Freud ed i freudiani non è che sono contrari all’omosessualità (che significa contrari!?), piuttosto la considerano una perversione sessuale, ovvero una patologia mentale. E fino agli anni Ottanta la stessa Associazione psichiatrica era del medesimo avviso. La differenza è che i freudiani o postfreudiani non hanno cambiato idea, la psicologia ufficiale si, soprattutto con gli studi di genere.

            • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Antonio72

              L’unico a tirare fuori il narcisismo sei stato tu nel commento sopra, infatti ti ho avvertito che nulla c’entra con i freudiani.

              L’Associazione psichiatrica non esiste caro Antonio, e nemmeno la “psicologia ufficiale”, non esiste il gran maestro della psicologia. Esistono alcune associazioni di psicologi, esistono scuole di pensiero come quelle freudiane ed esisto persone poco preparate sull’argomento.

              Personalmente non mi interessa capire cosa sia l’omosessualità, sopratutto so che c’è troppa ideologia in gioco e l’APA da questo punto ne è un caso perfetto (ricordo che ha cambiato idea su votazione dei suoi membri). Ognuno è libero di comportarsi come crede.

              • Antonio72 ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

                Io mi sono limitato a riportare un passo del postfreudiano Jean Bergeret di cui ho citato anche la fonte: La personalità normale e patologica – Le strutture mentali, il carattere, i sintomi.

                E poi l’APA cosa sarebbe? L’apa maia?
                Due date.
                1973: l’APA derubrica la diagnosi di omosessualità egosintonica dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM).
                1986: viene derubricata anche l’omosessualità egodistonica.
                Avresti dovuto dirlo agli omosessuali prima del 1973 che non esisteva una psichiatria ufficiale.

  8. MarcoF ha detto

    L’unica “arma” che abbiamo è ignorarlo completamente, ovviamente incluso il non acquistare i suoi “libri”…. 🙂

    • Andrea ha detto in risposta a MarcoF

      No, l’arma migliore è smontarlo in pubblico.

      Se ignoriamo ‘sti maniaci gli lasciamo campo libero.

      • edoardo ha detto in risposta a Andrea

        Per smontarli in pubblico bisogna saperci fare, ed avere un background che spalleggia.
        Quelli sono persone che hanno studiato comunicazione di massa, psicologia di massa e sociologia.
        Sanno come gestire e manipolare il pensiero delle masse.
        La Chiesa aveva un enorme vantaggio all’epoca di Woytila, perchè lui era un abile stratega.
        Io rispetto moltissimo Ratzinger, ma quando lessi, appena fu eletto Papa, che era un fine teologo (me lo disse in un forum-chat un tedesco), io ho storto il naso, e mi sono detto che gli auguro ogni bene, ma ci sono i tempi per i fini teologi e i tempi per i generali.
        Purtroppo, questo è il tempo dei generali.
        Mi dispiace che sia così, ma temo una certa inadeguatezza a saper gestire una lotta con le tecniche moderne della “guerriglia informatica”.
        Il mondo cattolico italiano aveva i suoi artisti e registi, Olmi ed altri.
        E’ cambiata la generazione ed abbiamo perso la componente cattolica nel mondo culturale italiano.
        Ed abbiamo perso anche il condottiero.
        Certo, abbiamo un fine teologo, ma….nel Messico del 1926 un fine teologo aveva vita molto difficile, ed anche breve.
        Oggi non si combatte con i Winchester come in quegli anni lì, ma con internet.
        Perchè la tastiera ed il fotoritocco ecc…può uccidere come le cannonate.
        Sarò cinico, ma…ci voleva un altro generale per continuare l’opera del generale polacco.
        Scusate, eh?!…..

        • Antonio72 ha detto in risposta a edoardo

          Mi dispiace Enrico, non sono affatto d’accordo. Non credo infatti che l’essere possa ridursi al mero apparire, o se vogliamo, detto in parole più concrete, che le folle dei giovani che riempiono le giornate della gioventù possano riempire anche le chiese. Ed infatti non lo fanno.

        • Uomovivo ha detto in risposta a edoardo

          Non vorrai mica metterti contro lo Spirito Santo?

    • Vincenzo ha detto in risposta a MarcoF

      Hai perfettamente ragione. Con simili tipi ultra narcisitici il castigo peggiore x loro è non parlarne, farli sentire insignificanti, dei “nessuno”.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a MarcoF

      Difficile ignorarli quando sono invitati a tutte le trasmissioni televisive. D’altra parte anche il regista pedofilo Polanski continua a fare i film e continua ad essere celebrato dai media.

  9. gianfranco56 ha detto

    La scristianizzazione della nostra società, passa attraverso questi personaggi.
    Prima di lui ce ne sono stati altri,sdoganati dalla TV di stato proprio per corrompere i costumi.
    Prima gli omosessuali e, adesso ci sono i trans.
    Ci sono voluti pochi anni per far accettare nel senso comune della gente un pervertito(così li chiamava Freud);
    Adesso si assiste alla normalizzazione dei Trans.
    Infatti, i TV un frocio non fa più notizia.
    Invece qualche anno fa un Trans era “rivoluzionario”
    Oggi, dopo tante comparsate in TV anche il Gender viene normalizzato.
    Vedere Vladimiro Guadagno, in arte Luxuria che spadroneggia in tutti i salotti televisivi è ormai una cosa quotidiana e non fa più notizia.
    Che si parli di Sport, di politica o di altro, in una trasmissione TV, c’è sempre una “giusta” presenza d’invertiti e di trans.
    D’altronde , come si potrebbero corrompere meglio i costumi dei giovani se non attraverso il sesso?
    E’ questo che vuole il “prìncipe” di questo mondo.
    Togliere i figli a Cristo per portarli a lui.
    Non c’è modo migliore di corrompere che nei sensi e, tra i sensi, il più temibile
    è quello sensuale.
    E’ li che l’attacco riesce meglio.
    Il Busi ed altri simile personaggi, non sono in TV e sui giornali per caso.
    Ci sono per un preciso disegno luciferino.
    Chi come me si dice cristiano spesso si dimentica del Diavolo.

  10. Lucio ha detto

    San Paolo agli Efesini:
    [10]Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. [11]Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. [12]La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

  11. enrico ha detto

    @ Cara redazione UCCR

    Diventa veramente difficile poter confrontarsi con altri utenti sul vostro sito.
    I thread sono chiusi troppo presto, e questo non permette di concludere una discussione che sia una.
    Potrebbero rimanere aperti se non a tempo indeterminato almeno una settimana.
    Non tutte le persone hanno tempo libero sufficiente per seguire giornalmente articoli e discussioni.

    * Per Pendesini

    Signor Pendesini lei continua imperterrito a parlare di circuiti di ricompensa.

    1 Come una persona sviluppa determinati valori morali rispetto altri? Solo condizionamento culturale, bene lo dimostri. (domanda principale a cui lei non ha mai risposto)
    En passant le faccio notare che pure le sue convinzioni, a suo dire, non sono scelte da lei, ma da circuiti che lei non domina.
    Quale valore di verità possono avere le sue convinzioni, e come è certo che non siano frutto di condizionamenti culturali?

    2 Come può sperimentalmente osservare la medesima persona operare due scelte diverse nella medesima situazione? ( es tradisco la mia compagna/moglie–circuito di ricompensa; non la tradisco e rimango fedele—circuito di ricompensa).
    Le dico che ragionevolmente non può, e già le sto semplificando la situazione con una scelta aut aut
    Mentre in altre materie scientifiche siano la fisica la chimica etc etc può precisamente variare una condizione e mantenerne fisse altre..

    3 Come spiegano le sue supposte certezze che medesime persone rimangano coerenti o incoerenti verso le proprie convizioni morali nel corso di tempi relativamente brevi? ( circuiti di ricompensa sfasati?)

    Può allegare documentazione e articoli grazie.

    • Antonio72 ha detto in risposta a enrico

      @enrico
      E’ tempo perso discutere con i fautori del gene egoista come pendesini. E non lo affermo io ma è la loro logica che dovrebbe imporgli di non sprecare il tempo invano, il nostro e il loro.
      Se infatti siamo tutti determinati da precisi algoritmi sui quali non abbiamo alcun potere, allora è certo che nel mio algoritmo gira la libertà umana, mentre non gira in quello di pendesini. Ma come può pendesini credere di cambiare l’algoritmo che mi rappresenta, il quale è già predeterminato dalla mia natura? O che addirittura possa cambiarlo io? E poi quale io, visto che quell’io non esiste o se vogliamo quell’io è l’algoritmo stesso? Altrimenti si dovrebbe credere che l’argoritmo pendesini sia determinato per influenzare l’algoritmo che sono io nella direzione voluta dalla sua natura, che è contraria alla mia. Ammettiamo pure che sia così. Ma se non ci riesce, significa che l’algoritmo di pendesini è determinato a fallire in questo senso, e quindi, secondo l’ideologia della dicotomia rinuncia-ricompensa, dovrebbe rinunciarvi in partenza. Cosa che non fa, evidentemente. E ciò non può essere, a meno che l’algoritmo di pendesini sia predeterminato a fallire (ovvero ottiene la ricompensa dal fallimento), o se vogliamo, detto in altro modo meno scientifico, che pendesini sia un fallito.

      • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Antonio72

        Cosa c’entra la teoria del gene egoista con il problema del determinismo e del libero arbitrio?

        • Antonio72 ha detto in risposta a Giulio Quaresima

          E’ la medesima filosofia materialista riduzionista: cambia solo il livello da cui la si osserva. Il gene egoista predica che l’organismo sia determinato dai geni, o meglio che il primo rappresenti solo l’involucro degli ultimi, i veri immortali che si propagano nella specie. E chi nega la libertà dell’uomo lo trasforma inevitabilmente proprio in un involucro senza senso, un contenitore, non di geni in questo livello, bensì di neuroni, i quali a loro volta sono determinati dai geni.

          • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Antonio72

            In realtà, non c’entrano molto l’una con l’altra. Si può essere coerentemente deterministi e contro la teoria del gene egoista, e viceversa.

            • Antonio72 ha detto in risposta a Giulio Quaresima

              Ma di certo non si può essere per la teoria del gene egoista e allo stesso tempo predicare la libertà dell’uomo. Non ho detto che la teoria del gene egoista equivale a quella generica determinista, ma che la mentalità sottostante è la medesima.

              • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Antonio72

                E chi l’ha detto? La teoria del gene egoista è soltanto una interpretazione del darwinismo, ed agisce solo nella scala temporale dell’evoluzione, non certo alla scala del singolo individuo e della sua libertà.

                • Antonio72 ha detto in risposta a Giulio Quaresima

                  La teoria del gene egoista insiste sul gene, ovvero il corpo umano si limita ad un involucro che contiene geni.
                  La teoria materialista della mente insiste sul neurone, e descrive l’uomo come un contenitore di neuroni (la famosa teoria dell’equivalenza uomo=cervello).
                  Concettualmente non cambia un bel nulla.

    • Lucio ha detto in risposta a enrico

      Enrico,
      Io vorrei invitare il sig. Pendesini a leggere questo interessante articolo:
      http://www.enzopennetta.it/2012/11/fenomenologia-della-coscienza-dallapprensione-al-giudizio/
      Mi piacerebbe proprio sapere se riuscirebbe a fare vacillare le sue granitiche (e ingiustificate) certezze.

  12. Giulio Quaresima ha detto

    “All’offerta sessuale del bambino bisogna che l’adulto responsabile dia una risposta sensuale e non una risposta astratta a base di rimproveri, ammonizioni e di sfiducia verso al propria sessualità e di orrore verso quella degli altri”

    Anche nei deliri di Busi (offerta sessuale?!?!!!) c’è una briciola di verità. Ed è questa: è vero che i bambini sperimentano in varie fasi la scoperta della propria sessualità. Del resto non c’era bisogno di Busi per saperlo, la psicologia lo ha dimostrato da tempo. Ovviamente la “risposta sensuale”, come la intende Busi, è mostruosa: la briciola di verità è che è sbagliato colpevolizzare il bambino quando lo si scopre in atteggiamenti di curiosità verso il proprio corpo. Far sentire in colpa il bambino, in questi casi, fargli provare orrore per se stesso e per la propria sessualità innocente, è anche questo “scandalizzare i bambini”, e temo che spesso siano proprio i bambini che crescono con un senso di colpa sessuale quelli che da adulti manifestano delle devianze come quella omosessuale.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giulio Quaresima

      Ma non diciamo baggianate! Questa è proprio quella tipica mentalità, a partire dalla quale si giunge in ultimo ai mostri come Busi, che sguazzano nello humus preparatogli dalle varie ideologie anti-proibizioniste di stampo luciferino.

      • Giulio Quaresima ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Rispetto zero come al solito eh, Sanmarchi? Quindi se lei avesse un figlio, diciamo di 11 anni, e lo sorprendesse a toccarsi, cosa farebbe? Lo punirebbe? Gli direbbe “cattivo, cattivo, così fai piangere Gesù”? Gli direbbe che fa schifo, che dovrebbe vergognarsi? Allora posso dirle soltanto: auguri e figli gay!

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giulio Quaresima

          No, semplicemente non credo che le cose siano mai avvenute, nella maggioranza dei casi, come lei le dipinge. Esattamente come ci accusano di essere “omofobi”, cosa del tutto falsa, così si diffondono leggende metropolitane sui tempi andati, in cui atteggiamenti caricaturali come quelli che descrive lei, sarebbero stati la norma.

          In questo modo si ha poi la comoda scusa per introdurre una mentalità del tutto libertaria, che ha portato alle conseguenze assurde, che tutti abbiamo davanti agli occhi: prevaricazione delle minoranze (quella degli omosessualisti è solo una di esse) e scristianizzazione completa della società, con tutte le conseguenze nefaste che ne derivano (divorzio, aborto, eutanasia).

          Se uno poi si sente in colpa per avere commesso un peccato, ciò è un bene, non un male. L’importante è che oltre la condanna dell’errore via sia sempre la misericordia verso il peccatore e l’indicazione caritatevole della via alternativa (che passa in primis dalla confessione e dalla Santa Comunione).

  13. Leon ha detto

    Non è affatto paritaria all’eterosessualità.

    Dal punto di vista naturale diciamo così che anche gli eterosessuali possono esguire relazioni sessuali non del tutto naturali.

    Questo va specificato,senza tante ipocrisie.La sodomia non pare una caratteristica dei soli omo,non penso che un sodomita etero abbia più speranze di un sodomita omo.

    ————

    Su Busi:

    Dimostrazione pratica (per il singolo caso ometiamo il qualunquismo) di come omossessualità è adozione,non vadano d’accordo.

    Non so perchè i bambini non devono essere bambini,non so perchè li devi martirizzare nel renderli adulti e non lasciarli fare quello che sanno fare meglio i bambini.E se Busi è stato un bambino suppongo comprenderà che alla pari degli altri bambini,sarebbe stato meglio giocare,piuttosto che ascoltare “l’adulto Busi” che tenta di renderli adulti prima del tempo.

    Allora, cos’è meglio per questi bambini, una scopata o una coltellata?

    Sarebbe meglio non sentire le argomentazioni fallaci e illogiche di busi che ricadono nel campo nella retorica,e nelle fallacie logiche dette FALSA DICOTOMIA

    E’ meglio creare una legge secondo la quale i Bambini non siano nè Violentati nè accoltellati,ma una legge che rispetti le dignità degli stessi.Rrisponderei alla provocazione di Busi con un’altra provocazione retorica da quattro soldi:

    E meglio un’omossesuale discriminato o accoltellato?

    Se busi non considera che le sue parole sono carica di vana retorica,dovrebbe allora considerare che nemmeno la falsa dicotomia di qui sopra si retorica,dunque perchè o Busi il retore non ci spieghi perchè dovremmo fare leggi sull’omofobia?

    Meglio discriminato che accoltellato.

    Ma poichè è meglio la razionalità delle stupidagini di Busi li dico:

    O busi sei intelligente ma perfavore si coeerente e più ignorante qualche volta,cerca di “sapere di non sapere” in modo tale da pensarci non, una ma 100 volte nello scrivere certe idiozie.Perchè Questa oltre che un’affermazione illogica e idiota è anche un’affermazione nauseante caro il mio Busi,prendi il valium e rilassati.

  14. Luca ha detto

    brutto a dirsi, ma quest’uomo mi fa davvero schifo

  15. Positrone ha detto

    Solo un appunto, il discorso sulla paritarietà nell’articolo riguarda solo il discorso “utilitaristico” ma esso è in linea di principio e secondo ogni norma di buon senso solo un’aspetto, ne l’unico e ancor meno il solo. Detto questo trovo l’articolo divertente ma a volte retorico. Tuttavia esso è logicamente fondato su molti aspetti argomentativi e argomentati. Bravi

  16. G.T. ha detto

    Un uomo disgustoso…..

  17. Uomovivo ha detto

    Mi piange sempre il cuore quando in libreria trovo i libri di Buzzati accanto a quelli di Busi per un mero ordine alfabetico.

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