La provincia di Alberta contraria all'”agenda LGBT” nelle scuole

Secondo un sondaggio svolto nel 2011, il 65% degli americani, non vuole che nella scuola elementare venga promossa l’omosessualità. Alla domanda: «Credi che ai bambini della scuola elementare debba essere insegnato che l’omosessualità sia uno stile di vita alternativo normale?», solo il 22% ha risposto “si”, mentre il 13% si è dichiarato “incerto”.

Sempre nel 2011, Dilma Rousseff, presidente del Brasile, ha posto il veto contro l’utilizzo del cosiddetto “kit-anti-omofobia” nelle scuole pubbliche, reputandolo “inappropriato” e “fuori luogo”. Lo scopo del materiale, infatti, sarebbe stato quello di promuovere l’omosessualità nelle scuole.

Nel 2012 un sondaggio dalla società di statistiche VCIOM, Russia Public Opinion Research Center ha mostrato che  l’86 per cento dei cittadini russi sostiene una specifica legge varata quest’anno dal governo di San Pietroburgo che impedisce «la promozione di pratiche omosessuali, lesbiche, bisessuali e transgender tra i minorenni».

In questi giorni anche Alberta, provincia del Canada, attraverso l’Alberta School Boards Association (ASBA), ha respinto una proposta che richiedeva politiche mirate nella scuola sull’omofobia, transfobia e eterosessismo, aggiungendo un linguaggio specificamente omosessuale ad una già esistente politica anti-bullismo.

Jacquie Hansen, presidente della ASBA, ha detto che la maggior parte degli amministratori della scuola ha respinto tale politica perché inutilmente incentrata su un certo gruppo di studenti: «Preferirei avere una politica per tutti i bambini, sostenendo che il bullismo non deve essere tollerato, non importa chi sei, cosa fai o come vivi», ha spiegato.  Brian Rushfeldt, direttore esecutivo di Canada Family Action (CFA), ha aggiunto che «il vero scopo della politica LBGT è quello di promuovere ogni comportamento sessuale diverso dal normale comportamento eterosessuale».

Come spiegato da Hansen, gli insegnamenti antiomofobia (come le leggi antiomofobia) risultano essere parziali e senza senso, in quanto per combattere il bullismo è opportuno insegnare e pretendere il rispetto dell’altro indipendentemente dal suo comportamento sessuale. Questo tentativo di isolare le discriminazioni omosessuali da altri tipi di intolleranze è sospetto, come appaiono sospetti i numerosi tentativi di inscenare finte aggressioni omofobe. Anche perché, secondo un recente studio dell’Università di Yale, le persone più discriminate sono gli obesi, che subiscono più vessazioni rispetto a quelle basate sulla razza, sull’orientamento sessuale, sull’etnia, sulle disabilità fisiche e sulla religione.

Il movimento omosessuale è particolarmente ossessionato nel voler entrare nelle scuole, come ha denunciato qualche tempo fa l’editorialista del quotidiano britannico Daily MailMelanie Phillips. L’opinionista ha polemizzato sul fatto che nelle scuole inglesi è stata introdotta una cultura “omosex” in tutte le materie del curriculum. Espliciti riferimenti all’omosessualità sono obbligatori durante le lezioni di geografia, dove gli studenti sono stimolati a considerare quali siano le motivazioni che spingono gli omosessuali a trasferirsi dalla campagna alla città o studiare particolari fenomeni sociologici, come la nascita del primo «gay neighbourhood» (sobborgo gay) del mondo. In matematica imparano a calcolare e fare statistiche sul numero di omosessuali presenti nella popolazione, e gli studenti delle scuole elementari usano personaggi omosessuali nei problemini di logica, mentre per quanto riguarda la scienza, sono studiati i fenomeni di omosessualità in natura.

Per questa sua presa di posizione, la giornalista Philips è stata esplicitamente minacciata di morte. In un secondo articolo, denunciando le molestie subite, l’editorialista ha scritto: «Se la lobby gay voleva adoperarsi per cercare di dimostrare il mio punto di vista, non poteva fare un lavoro migliore».

In questi giorni Elizabeth Truss, sottosegretario di Stato del Ministero per l’Istruzione inglese, ha avvertito che gli insegnanti delle scuole potrebbero essere puniti se scelgono di non utilizzare materiali che supportano l’omosessualità una volta che il governo britannico avrà ridefinito il matrimonio aprendolo anche alle persone dello stesso sesso.

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95 commenti a La provincia di Alberta contraria all'”agenda LGBT” nelle scuole

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  1. La notizia è sicuramente buona, ma c’è poco da esultare per il Canada, che purtroppo è già ridotto molto male: http://www.tempi.it/cosa-succedera-fra-dieci-anni-con-lintroduzione-del-matrimonio-gay-lesempio-del-canada#.ULtSQYb5XEw

    • Andrea ha detto in risposta a Francesco Santoni

      C’è anche di peggio, so che non dovrei linkarlo, però:

      http://www.tempi.it/blog/in-germania-si-dibatte-sul-sesso-con-gli-animali-lultima-frontiera-di-una-societa-sempre-piu-disumana

      Praticamente nel nome del “sesso libero” non è più tollerata neppure l’opposizione alle pratiche ritenute più disumane!

      Dico, un conto è una società in cui si sia liberi di frequentarsi tra uomini e donne senza che un sesso sia sottomesso all’altro, un altro è una Società di maniaci o che peggio ancora promuove le perversioni…

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Andrea

        Puoi lasciare stare la propaganda? Non lo dico per darti torto, ma semplicemente perchè il capitolo dei rapporti sessuali con gli animali non è mai stato collegato con l’omosessualità: esiste fin da quando esiste la pornografia. Perciò la tua “opposizione alle pratiche ritenute più disumane” non è una cosa di adesso. Non vale il tuo “non è più tollerata”. Elimina pure il “più”, l’opposizione sarebbe dovuta esistere fin da tempi immemori. Il problema, come si capisce dai tuoi toni esaltati, è che adesso non vale più il “si fa ma non si dice” di medievale memoria. I peccati sono sempre esistiti, non è rendendoli ufficiali o permettendoli che li riduci. Quello che è nuovo è il fatto opposto: e cioè che lo stato laico non possa permettere di combattere i peccati disumanizzando i peccatori. Di qui le leggi contro l’omofobia!
        Come ho già detto altrove, inserendo l’omofobia tra i reati non si fa campagna per l’omosessualità. Semplicemente, si dimostra di non avere pregiudizi e si sposta la discussione sulla naturalità del sesso sul piano civile e non penale.
        Ultima curiosità: come mai in Italia non c’è nessuna legge per permettere le unioni di fatto e ciò nonostante queste ultime sono in aumento? Questa esperienza “all’italiana” non vi fa sorgere il dubbio che il problema sia economico e culturale, piuttosto che legale?

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Marco Comandè

          Leggi sull’omofobia (e la parola stessa) sono il mezzo per criminalizzare chiunque abbia da ridire sull’omosessualità (questo è L’UNICO scopo di esse) e dimostrazione ne è la minaccia della sottosegretaria inglese: chi osasse dissentire dall’indottrinamento stile dittatoriale nelle scule elementari, sarebbe passibile di provvedimenti disciplinari. E poi gente come te (libertari come te) osano demonizzare il cosiddetto “stato etico”! Ma qui siamo all’inversione (non a caso!) totale: si tratta di uno “stato di dittatura a-etico”, cioè dell’imposizione per legge di ciò che è contro-natura. Roba veramente da folli!

    • Mariasole ha detto in risposta a Francesco Santoni
      • edoardo ha detto in risposta a Mariasole

        Scusa, non ho capito: dall’articolo si capisce che gli omo sono sempre in cerca di rapporti occasionali, mutevoli, cambiano partner molto spesso ed hanno una marcata tendenza a non avere relazioni fisse.
        Gli etero, invece, a parte gli scemi che non sono mai assenti in nessun gruppo umano, hanno una marcata tendenza a relazioni durature. Che finiscano male in molti casi è noto, ma almeno l’ottica è quella della durata e non di quattro salti sul letto e via, sotto un altro, come le prostitute.
        Mi sembra che da quell’articolo ne usciamo a testa alta, e i gays, secondo il mio metro di giudizio, ne escono come dei sessuomani debosciati e viziosi.
        Io non saprei come giudicare meglio di come ho fatto, chi in testa ha sempre il sesso, che sia la vagina o il fondo-basso-schiena di altri maschi.
        Non so…se io fossi come loro, mi nasconderei in un buco di topo dalla vergogna; penso che la frattura dentro di me si aprirebbe ad un punto tale che potrei potenzialmente arrivare a concepire passi estremi, come il suicidio.
        Io non rispondo a quell’articolo, dopo averlo letto sono ancor più contento di essere me stesso, anche se nella vita ho incontrato molte difficoltà che mi hanno un po’ tanto sbalestrato. (Difficoltà non di tipo sessuale; di altro genere).

  2. Andrea ha detto

    Disgustoso.

    Praticamente gli omofascisti vorrebbero far passare le loro ossessioni sessuali per “normali” lavando il cervello agli altri fin dalle Elementari con la scusa di voler combattere l’omofobia.

    Ancor più responsabili però sono a mio parere quanti si pieghino ai loro capricci.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Andrea

      Non solo totalmente disgustoso, ma criminale. Questo è plagio da regimi dittatoriali: a quando in campi di lavoro per dissidenti, dove lo spaccare pietre sarà accompagnato da altoparlanti gracchianti l’ideologia omosessualista, come nei campi di lavoro polpottiani per l’ideologia comunista?

      E poi si lamentano di subire rappresaglie! Ovviamente l’esasperazione delle persone normali e intellettualmente oneste può essere esacerbata da imposizioni intollerabili come queste, che corrispondono alla violenza psicologica più vigliacca e schifosa: quella esercitata sui bambini! Che il Signore abbia pietà di voi.

      • Andrea ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Rinsaviremo solo quando apriranno “campi di concentramento” per chi non si pervertisce?

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Andrea

          Non lo so, ma non sperarci troppo. Purtroppo la geniale satanicità della democrazia “assoluta” (quella moderna post-rivoluzione francese, in cui la maggioranza non ha limite) è proprio quella di convincerti che stai votando ciò che vuoi, quando in realtà stai votando ciò per cui sei stato plagiato dall’indottrinamento omninvasivo (come succede per l’ideologia gay); eppure il voto rimane “formalmente” libero, dunque l’illusione di esserlo realmente rimane l’inganno migliore. Questo è il “miglior” prodotto della modernità. Quando riusciremo a comprenderlo?

    • Leon ha detto in risposta a Andrea

      Se la Russia è fascista io sono Babbo Natale,va bhè che la pochezza intelletuale si manifests nel:

      1)Gli ebrei sono nazisti
      2)i cattolici sono nazisti
      3)i russi sono nazisti

      Chiunque non la pensi come te è nazista.

      La scuole è fatta perchè si impari cosa è un apparato riproduttivo,non perchè si ideologizzi qualcuno.

  3. Pino ha detto

    da quello che succede in Inghilterra appare in tutta la sua evidenza il carattere dispotico delle lobby gay. Non solo pretendono di imporre la loro insana perversione ideologica a tutti ma minacciano pure chi denuncia questo vergognoso stato di cose. Se dovessero prevalere simili sottoculture omosex sarebbe la fine della civiltà occidentale.

    • edoardo ha detto in risposta a Pino

      A questo proposito, nel link di Francesco Santoni (il primo post), mi piace la risposta di uno in fondo a tutti gli interventi, considerazione disarmante: dopo una selva di pro e di contro, uno ha esordito con:
      “ma perchè farsi tanti problemi, tanto tra un paio di generazioni la società occidentale non esisterà più”.

      • Marco Comandè ha detto in risposta a edoardo

        Quello che succede in Inghilterra è già successo da tempo in Israele. Perchè nessuno parla di apocalisse ebraica? Lo dico per il tuo tono da propaganda (evidentemente fasullo).

        http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio_fra_persone_dello_stesso_sesso#Israele

        Nello Stato di Israele, mancando l’istituto del matrimonio civile, sia eterosessuale sia (eventualmente) omosessuale, ed essendo il matrimonio sottoposto alle autorità religiose, non è possibile contrarre matrimoni omosessuali. Nonostante ciò in base a una decisione della Corte Suprema di Israele del 21 novembre 2006 lo Stato di Israele riconosce i matrimoni omosessuali contratti all’estero.

        In Israele è stato riconosciuto il diritto di adottare i figli del proprio partner nell’ambito di coppie omosessuali; è in discussione, ma non ancora approvata, una proposta per rendere automatica la successione all’interno di coppie omosessuali. In alcune città, come Tel Aviv, alle coppie omosessuali sono riconosciuti gli stessi diritti assistenziali previsti per le coppie eterosessuali.

        • edoardo ha detto in risposta a Marco Comandè

          E Israele può far testo, secondo te?
          Sono quattro gatti in perenne stato di guerra.
          Il discorso è un altro: che il sistema-famiglia oggi è messo in grave difficoltà, non si sta facendo nulla per tentare di mettere riparo alle difficoltà cui vanno incontro le famiglie.
          In compenso si sta facendo di tutto per FAVORIRE ED UFFICIALIZZARE le unioni omosessuali.
          Presto si arriverà a discriminare apertamente le famiglie uomo-donna.
          E se riuscisse a passare la legge sull’omofobia, chiunque rifiuterà qualcosa ad un omosessuale, verrà discriminato. E non dire di no, che lo sai anche te che l’accusa di omofobia sarà un’arma formidabile nelle mani delle organizzazioni omosessuali.

          • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

            Sì, è proprio così. Esattamente come è sempre avvenuto in tutti i regimi ideologico-dittatoriali, che basano l’accusa criminalizzante, “borghese!”, “reazionario!”, “capitalista!”, ecc., non sulla verità (ad esempio sulla verità che l’omosessualità è un male, in quanto contro-natura), ma semplicemente sulla violenza che impone un nuovo modo di vedere le cose che “riecrea” gnosticamente la realtà.

            • Marco Comandè ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

              Israele fa perfettamente testo, dato che è uno Stato teocratico e quindi un esempio dei problemi di uno stato cristiano che voglia seguirne le orme. Per dire: là un matrimonio civile non può esistere, mentre un matrimonio da sharia si. In Occidente ci sono tanti allarmi contro la poligamia musulmana, ma perchè nessuno si allarma se le discriminazioni delle donne sul matrimonio esistono già in Israele?

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Marco Comandè

                1) A me risulterebbe che sia stato il sionismo a costituire il movimento fondamentale per la fondazione dello Stato di Israele; un movimento politico laico e tutt’altro che teocratico.

                2) Il Cattolicesimo non è mai stato teocratico, poiché non era basato sulla tradizione politica orientale, che confuse costantemente potere politico e potere religioso, ma su quella romana.

                Un po’ di precisione storico-etimologica non guasterebbe, altrimenti si scade immediatamente nella pura ideologia.

                • Gab ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                  Giusto. Diciamo però che oggi il nuovo cattolicesimo rifiuta la regalità sociale di Cristo che insegna la sottomissione del potere temporale a quello spirituale. Che non è teocrazia. Ma è la sintesi del diritto ispirato dalla morale cristiana.

        • Pino ha detto in risposta a Marco Comandè

          so what? Se in Israele non c’è il matrimonio civile non può esserci il matrimonio omosex, mi pare ovvio. Quanto al fatto che ci possano essere altri provvedimenti, come la successione o il riconoscimento di altre assistenze, questi non si riferiscono alla coppia ma al singolo, comprendi la differenza?

          • Marco Comandè ha detto in risposta a Pino

            No, si tratta proprio di un matrimonio riconosciuto. Israele da statocivile non osa intromettersi negli affari di famiglia, quindi preferisce lasciare ad altri. E per altri si intende anche i matrimoni celebrati oltre-territorio. Omosex compresi.
            Ma quello che conta è che nessuno parla di fine del mondo, come invece sta accadendo in Inghilterra. Quello israeliano è un sistema common law, ereditato proprio da oltre Manica!

        • Gab ha detto in risposta a Marco Comandè

          Ma questo non può certo meravigliare visti i legami tra ebrei e massoni.

      • Leon ha detto in risposta a edoardo

        Sarebbe curioso chiedere al sig Santoni se pensa che farà la fine della Grecia Antica,e della destabilizzazione che la retorica e la sofistica portarono.

        Alla fine le persone anche qua in Italia si lamentano della retorica dei politici,ma sovente fanno retorica anche loro.

        In Italia la pensata comune è:

        O sei fascista o sei comunista.Pensa agli anni di piombo.

        Prendiamo un churchil, churchil non era ne comunista nè nazista,pensava con la sua stessa non con la testa dell’ideologizzazioni da quattro soldi.

        Quante è falsa questo fallacia dicotomica.

        Come definire secondo tale mentalità l’america nella seconda guerra mondiale comunista o nazista?

        Siamo messi male…

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Leon

          No, lascia stare, sei tu che non hai capito molto del commento di Andrea, se, come sembra nonostante i tuoi sproloqui sgrammaticati, ti riferisci al suo termine “omofascista” che, detto tra noi, ci sta tutto in riferimento al plagio sistematico compiuto dalla lobby gay nelle scuole elementari; e al quale, anzi, si potrebbe affiancare anche l’altro di “omostalinismo”, anch’esso calzante a pennello.

          • Leon ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Indubbiamente mi denuncerai all’accademia della crusca.

            Bhè al di la dello sproliloquio,non penso lo sia forse ignori,cosa siano le fallacie logiche.

            Un omosessuale non è fascista,tale definizione è illogica e retorica,tanto quanto lo è la parola omostalinista.Logicamente non è detto che un omosessuale sia necesariamente nazista o stalinista.

            E una mentalità un po grezza,ma se vuoi chiamare un omosessuale fascista,non vedo come le argomentazioni atee,usate contro cristiani ebrei ecc non ti calzino a pennello.Infatti secondo te c’è una mentalità fascista dietro un’omosessuale?E’ un guaio perchè io mi ricordo comunque che un catolico non è nazista,neanche un omosessuale è un nazista,nemmeno un catolico.

            Vedi la cosa è bivelante,non ha importanza proprio se tale arfomentazione la portano avanti,atei,cristiani,ecc è illogica.

            Dunque ti ringrazio della tua fraterna correzione,ma è comunque illogico.

            Reputo ,chiamare un raforzativo delle proprie idee di un pensiero usando “o fascista o nazista.”quindi le rectio ab hitlerum,fanatismo.Spero almeno su questo ne converrai.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Leon

              Sei tu, e me ne dispiace, che non sai neanche dove stia di casa la logica, oltre alla grammatica italiana. Usare il termine “omofascista” o “omostalinista” non implica estenderlo a tutti gli omosessuali, ovviamente (per fortuna la maggioranza di questi nostri poveri fratelli non è subalterna all’ideologia gay ed è pure dotata di coscienza, sapendo bene di sbagliare, se pratica la propria tendenza contro-natura). Da Andrea e da me era riferito al caso specifico dell’indottrinamento dittatoriale imposto per legge nelle scuole elementari inglesi. E ti sfido a dimostrare che non si tratta di plagio stile fascista, nazista o stalinista (ma come ho detto più su, vale per ogni dittatura gnostica, che, necessariamente, dato che va contro le evidenze naturali più elementari, deve imporre l’ideologia con la pura violenza, sia fisica che psicologica).

        • edoardo ha detto in risposta a Leon

          fascisti…comunisti…e chi cavolo sono?
          Son mica morti già tutti? Ne è rimasto ancora qualcuno?

          • Leon ha detto in risposta a edoardo

            No è un’argomentazione retorica forzata.

            Hitler stermino gli ebrei,dunque gli ebrei hanno ragione altrimenti sei un nazista.

            No però sono anni che si vede la dialetica fascista comunista in italia tra i politici.

            Fra l’altro è un’argomentazione bivalente anche tra clericale e anticlaricale:

            Io non condivido per esempio il modo con cui alessandro IV (cesare borgia)non significa che sono un’anticlericale,significa che quel tipo di pensiero,per me ha dannegiato il cristianesimo autentico.

            Mentre per esempio condivido il pensiero Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI,e il loro modo di condurre la chiesa.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Leon

              Senti, bello, di retorico nel fatto che se io fossi inglese i miei figli verrebbero violentati psicologicamente come in un campo di rieducazione comunista, non c’è proprio nulla! Smettila di sottilizzare davanti a queste cose alluncinanti!

              • Max ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                Leon, a-theòs=a-éthos… posso umilmente darvi un consiglio? cercate di chiarirvi. Al 99 % state dalla stessa parte. Vi ricordate San Paolo disse a proposito delle divisioni tra noi Cristiani, no?
                Scusatemi se mi sono intromesso.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Max

                  Infatti, non comprendo il motivo delle critiche di Leon, non si tratta per nulla di un’argomentazione retorica forzata, ma di un punto assolutamente fondamentale, perché se non ci rendiamo più nemmeno conto di quando veniamo criminalizzati da un sistema assurdo, siamo messi veramente male.

              • Leon ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                L’omosessuale non è un fascista perchè è omosessuale.Razionalmente è inacetabile tanto quanto è inacetabile,che chi non la pensa come l’omosessuale sia fascista,perchè non la pensa come l’omosessuale.

                Perchè l’omosessualità non va insegnata nelle scuole?
                Perchè è un atto da fascisti,non significa ovviamente una riposta razionale,perchè lo fanno in altri stati non è una riposta razionale,nè dall’una nè dell’altra parte è una risposta razionale.

                Semplicemente perchè non si può dare un significato alla persona in quanto omosessuale.Non è razionale insegnare il rispetto dell’omosessuale,ma insegnare il rispetto delle persone,se c’è il rispetto della persona in quanto tale,non ci sono problemi di convivenza con l’omosessualità,perchè il rispetto della persona,supera le sue condizione sessuali.Rispettarla significa prima di tutto non processarla,darli del nazista o fascista,è un atto di non rispetto non verso un’omosessuale,ma verso cio che è un’omosessuale è in senso logico,ovvero una persona.

                Su questo dunque non mi non mi trovo d’accordo.C’è una differenza dal dire perchè è da fascisti,che è un argomento retorico che in questo caso è usato da un odifreddi in altri contesti e da i cattolici in questo contesto,tolte il tutti,perchè è fallace,rimane alcuni.

                • Leon ha detto in risposta a Leon

                  Detto secondo il mio modo di pensare il cristianesimo:

                  Le persone valgono di più di quello che io o te possiamo reputare un errore etico.

                  Ma va spiegato sempre il perchè razionalemente non sarebbe corretto insegnarla nelle scuole,non con i tifi da coro.Le argomentazioni ci criminalizzeranno “perchè la pensiamo diversamente”,che mi suonano assurde.Si puo pensarla diversamente e convivere con loro ugualmente per giunta rispettandole.Certo che qua è l’omosessuale non io a comprendere le ragioni,di un padre di famiglia,rispetto all’argomentazioni dell’articolo.E siccome penso ci siano omosessuali intelligenti,allora suppongo che rispeteranno la libertà di espressione dei ragazzi e degli studenti,dimettendo in questo senso la loro lotta,che è contro chi molto imbecillemente crea condizioni perchè tale lotta sussista.

                • Leon ha detto in risposta a Leon

                  OPPURE SE DITE CHE CIO è IRRAZIONALE:

                  Spiegherete in che senso un omosessuale è fascista, e in che senso pero deprechi i comportanti di un fanatico ateo che protrae tale argomentazione:

                  I cattolici sono fascisti reputi che questa è non valida ma l’altra è valida.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Leon

                  1) Ti ho già risposto sopra (leggi almeno le risposte?): il termine non era riferito a tutti gli omosessuali, OVVIAMENTE; ma a quell’ideologia che violenta le coscienze degli innocenti (e non solo quelle) con una propaganda che non ha assolutamente nulla di democratico in un senso positivo e che, anzi, corriponde perfettamente ai metodi di indottrinamento forzato usati da tutte le ideologie (cioè da tutte quelle dottrine false, che, proprio in quanto false, devono usare l’inganno o la violenza pura per imporsi sull’evidenza delle verità di base). E’ abbastanza chiara la risposta?

                  2) Ho anche spiegato perché non si può fare il parallelo tra cattolici e omosessualisti: il criterio è LA VERITA’ DELLE COSE, ossia l’omosessualità è contro-natura (= male), predicare la dottrina cattolica o attenersi alla legge naturale no.

                  • Leon ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    1)La natura non è ogettivamente un criterio di valutazione etica non è nè buona nè malvagia dovresti conoscere d’Aquino.Dunque non è una fonte di legislazione sul bene e sul male.In natura non esiste l’omosessualità ma esiste il comportamento della bisessualità.In che senso dunque la bisessualità che non è un criterio seguito dall’uomo è un male?Visto che affermi la sola legge di natura.O vuoi forse dire che una scimmia compie atti contro natura?E che ha unpensiero razionale uguale a quello umano?Mi domanda ha una scimmia un pensiero razionale?No e allora la sola natura non è un criterio idonee per le definizioni etiche.

                    2)E allora punto non contestare il nulla e usare il termine omofascista.

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Verità di base è che in natura esiste il comportamento bisessualità,in natura il partner non è mai lo stesso,durante l’arco della sua vita si feconda con più individui diversi.

                      L’uomo non lo fa,dunque sarebbe un male per l’uomo perchè non segue la natura.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    Ma allora sei proprio masochista!

                    1) Lascia stare San Tommaso d’Aquino, se ne conosci appena il nome…

                    2) Nell’espressione “legge naturale”, l’aggettivo non indica la natura nel senso di “mondo naturale” come sinonimo di “mondo animale” in genere, ma più in particolare la natura umana, ossia l’essenza umana, dotata di ragione.
                    Lasciamo perdere poi le corbellerie sulla sessualità degli animali bruti, a cui su questo sito si è già risposto un milione di volte.

                    • Leon ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Dunque legge naturale è in funzione dell’uomo dunque della ragione.Quindi l’mosessualità è contro ragione.

                      Perchè?

                      Ovviamente visto che escludi il senso naturale devi tralasciare il concetto scientifico che indaga sulla natura bruta,non puoi rispondere perchè esiste il D.N.A perchè è un concetto della scienza naturale o indagato dalla scienza naturale.

                      A questo punto affermi che:

                      L’omosessualità è contro natura,con il senso di “contro ragione umana.”

                      Perchè l’omosessualità è contro ragione umana visto che affermi che non c’è modo di riportarla al senso di natura in base a cosa giustifichi questa affermazione.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      L’uomo è animale razionale, il che implica entrambi i piani nella sua essenza: esistono le leggi biologiche, unite, nell’uomo, a quelle che gli derivano dalla propria spiritualità e razionalità.

                      San Tommaso afferma dunque che i “principi primi” del diritto naturale, cioè quelli più evidenti, si traggono dal livello biologico, dove l’omosessualità, come anche altri peccati di lussuria (come la masturbazione ad es.), sono contro-la-natura biologica degli atti sessuali. Inoltre sono anche contro la natura intesa come ragione, poiché l’atto sessuale umano, oltre che alla semplice procreazione, è finalizzato anche ad un’educazione infinitamente più complessa di quella necessaria alle varie specie animali e per questo i bambini necessitano di un padre e una madre (non di due padri o due madri), che, per di più, siano uniti indissolubilmente.

                      Oltre a ciò l’omosessualità è contro-natura anche per i fini secondari del matrimonio (che è l’unica forma lecita di convivenza volta alla procreazione), poiché solo l’uomo e la donna sono complementari, non solo biologicamente, ma anche psicologicamente e spiritualmente; dunque solo nella diversità dei sessi si ha quell’incontro con il diverso, per un reale amore, reciproco aiuto e sostegno.

      • Daphnos ha detto in risposta a edoardo

        Dai commenti del link di Santoni:

        “Alessio
        23 novembre 2012 alle 12:38

        […]gurdi solo la realtà, cosa le hanno fatto i gay?
        Mi viene da pensare che forse a vedere un bell’uomo lei sente dei brividi dentro di cui a paura e che cerca di esorcizzare cosi….”

        🙂 ecco un’obiezione che non mi sarei mai aspettato, lol! Chissà perché si finisce sempre qui.

  4. Xadren ha detto

    “Omofobia” è davvero una parola ingannevole, secondo me contiene in sé una sottile allusione: chi è contrario ai rapporti fra esseri umani del medesimo sesso sembra, seguendo un’etimologia semplicistica (ma scorretta), avere “paura” di loro. Ora, questo non è affatto vero, io sono contrario a chi pratica questi atti, ma non per questo ho paura di loro. È davvero fastidioso che chiunque esponga un pensiero diverso da quello accomodante delle masse sia tacciato in questo modo come “omofobo”.

    • edoardo ha detto in risposta a Xadren

      Fai un piccolo sforzo di malizia.
      Andiamo al sodo:
      tu hai un appartamento che vuoi cedere in affitto.
      Si presenta una coppia omosex.
      Non glielo vuoi dare perchè preferisci darlo ad una famiglia che te l’ha chiesto.
      In questo caso, o in una miriade di casi simili, tu rischierai di andare in tribunale con un avvocato per difenderti dall’accusa di omofobia.
      Non sostenere il contrario, perchè sarà così.
      Sarebbe come fare una legge sulla liberalizzazione della mariuhana, ma solo per i maggiorenni, e stupidamente credere che i minorenni non ne avranno accesso..”tanto è solo per i maggiori di 18 anni”.
      Omofobia significa che noi, per una cazzata o un rifiuto ad un omosex, potremmo finire nei guai giudiziari.
      E poichè gli omosex ci odiano a morte, è chiaro come il sole che useranno quella legge a più non posso, anzi, arriveranno a creare dei casi-trappola apposta per poterla applicare, e sbarazzarsi di noi.

      • Daphnos ha detto in risposta a edoardo

        Lo scenario che proponi è purtroppo verosimile, diciamo che sarebbe il passo successivo alla proposta di legge da poco discussa, ma non mi è chiaro il parallelismo con la liberalizzazione della marijuana…

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Daphnos

          L’esempio della marijuana è un caso del tipico sofisma satanico usato sempre dai radicali: l’aborto è necessario per le bambine violentate –> risultato pratico –> chiunque, non certo solo le bambine violentate, può abortire entro i termini di legge.

        • edoardo ha detto in risposta a Daphnos

          Era solo per fare un esempio sul fatto che si propone una legge nominalmente con uno scopo, e l’applicazione genera molto di più di quanto fatto credere in fase di proposta.
          Si propone il reato di omofobia per risanare una presunta discriminazione, che nella stragrande maggioranza dei casi discriminazione non è, ma solo bullismo e violenza gratuita da sottoproletariato urbano, per creare una situazione che poi verrà usata per poter discriminare le coppie etero rispetto a quelle omosex, e quella sarà davvero discriminazione.
          Del resto, il teorico della “rivoluzione gay” italiano, Mieli, l’aveva detto esplicitamente che bisogna abbattere la famiglia tradizionale uomo-donna-figli. Non è una novità questa. Chi non si adeguerà, subirà conseguenze pesanti sul piano economico, sociale, professionale,..
          Non illudetevi che le cose si fermeranno lì.

          • edoardo ha detto in risposta a edoardo

            Vi do un consiglio prima di lasciarvi: scaricatevi da Emule Cristiada, la versione sottotitolata in italiano.
            Che ha Fasteweb, lo scarica da Emule Adunanza.
            Guardate la sequenza di eventi che ha portato alla Cristiada, nel primo CD: le leggi anticattoliche imposte da Calles hanno molti punti in comune con alcune proposte dello UAAR e gli argomenti degli anticattolici.
            Le teste sono le stesse, e usano gli stessi argomenti di sempre.
            Quello che cambia sono le condizioni storiche.
            Perchè hanno fatto il possibile per impedirne la diffusione in Italia?

            • Daphnos ha detto in risposta a edoardo

              Rispondendo anche a a-t=a-e, avevo compreso nei termini generali, tuttavia, senza creare polemiche del tutto inutili (anche perché fondamentalmente sono abbastanza affine al vostro pensiero), mi sembra che nel caso dell’aborto la questione della motivazione iniziale, ovvero gli stupri oppure gli interventi clandestini non sicuri, siano solo pretesti, più o meno menzogneri. Il caso della marijuana mi pare un po’ diverso.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

        Sarà proprio così, purtroppo.

      • Xadren ha detto in risposta a edoardo

        Scusami, Edoardo; ho capito il contenuto della tua risposta e ammetto che quello che delinei sulle accuse di omofobia succederebbe davvero, ma non capisco bene in che rapporto sia con quanto ho scritto io.

        • edoardo ha detto in risposta a Xadren

          Hai ragione.
          Ho riletto il tutto.
          Probabilmente avrò sbagliato mettendo il mio post in coda a quello tuo, invece di metterlo in un’altra coda.
          Il fatto è che son passate alcune ore, e non mi ricordo più……
          Comunque spero di non aver sollevato alcun problema.

  5. Luigi ha detto

    Non credo sia giusto proibire a coloro che pensano l’omosessualità essere un male morale di scriverlo, pubblicarlo etc. I pensieri cattivi non vanno censurati o proibiti. Vanno confutati. La differenza tra i due metodi è essenziale. Nel primo caso si dà adito al sospetto che ciò che è censurato sia vero. Nel secondo caso si guadagna l’opportunità di far vedere che di gran lunga più violento della violenza fisica è l’ideologia che la giustifica. Criminalizzare l’omosessualità, infatti, significa fomentare un atteggiamento di disprezzo morale nei confronti dell’omosessuale, giustificandone l’emarginazione sociale (chi di noi userebbe nei confronti di un omicida la stessa disinvoltura, accoglienza con le quali tipicamente intrattiene rapporti con il prossimo in generale?). Benché poi si tenti di mettere le toppe (dicendo che l’omosessuale ha comunque pari dignità, che non va disprezzato, che va amato in misura maggiore etc.), queste non saranno mai abbastanza estese da coprire il buco del male e dell’errore originari.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Luigi

      Una enorme fallacia in questo commento, che è un classico della propaganda LGBT. Vediamo perché:

      L’autore Luigi ha deciso che il comportamento omosessuale è un bene morale e dunque, piazzato il dato di fatto, tira le sue conclusioni. Ovviamente però il dato iniziale è ben lungi da essere vero e quindi anche le conclusioni saranno sbagliate, seppur forzatamente ironiche.

      Le conclusioni sono comunque assurde: secondo l’autore del commento chiunque deve avere la possibilità di scrivere pensieri cattivi, dunque anche i pedofili militanti.

      Proseguendo con le evidenti assurdità, Luigi paragona in modo mascherato il giudizio negativo sull’omosessualità al criminalizzare l’omosessualità. E’ evidente che fa parte di quel tentativo di denunciare apertamente come violenti che invocano la criminalizzazione, tutti coloro che hanno un giudizio negativo sull’omosessualità. E’ il solito giochino, in poche parole.

      Ringraziamo questo soggetto per averci mostrato ancora una volta quale capacità di mistificazione possano arrivare i militanti della lobby LGBT.

      • Luigi ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        L’autore Pastormerlo non sa quel che dice. La premessa che mi attribuisce, e cioè che l’omosessualità debba giudicarsi un bene morale, non mi appartiene. Giusta invece l’attribuzione dell’idea che anche i pensieri “cattivi” (per esempio quelli falsi o infondati e spacciati per veri e certi, such as l’omosessualità è un male morale) debbano poter essere liberamente espressi. I pensieri cattivi vanno confutati.

        Affermare che l’omosessualità sia un male morale comporta fare dell’omosessuale soggetto di disprezzo morale. Comporta l’emarginazione. Lasciando indisturbati i pensieri cattivi questi comporterebbero non solo l’emarginazione culturale, sociale etc., ma anche l’esclusione dal mondo del lavoro. Tra i fondamentalisti che pensano l’omosessualità essere un male morale, quanti pensano che sia lecito per un educatore di qualsiasi grado di istruzione essere omosessuale? Non è difficile rendersi conto che per questa categoria di moralisti, un omosessuale, in quanto moralmente corrotto (si badi che l’omosessualità è una condizione pervasiva che investe tutta la personalità), non non dovrebbe poter insegnare, and so on.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

          Quanto dici è errato su tutta la linea.
          1) Affermi che l’omosessualità non può essere giudicata un male morale, dunque se ne deduce che è un bene (tertium non datur).

          2) La fandonia del permissivismo è proprio quella di giudicare cosa migliore e più efficace il lasciare una completa libertà di parola (cosa che poi, naturalmente, non esiste nemmeno nel paese più liberale), rispetto al terribile e bieco “proibizionismo”. Ma la realtà dei fatti dimostra proprio il contrario, come aveva ben capito quel tale personaggio che diceva: “Mentite, mentite qualcosa resterà” (specialmente dato il fatto che il popolo è mediamente bue). Se poi a mentire sistematicamente è il mondo dei media all’unisono, come nel caso dell’omosessualità, si otterrà ben più di un semplice “rimasuglio”, perché si sarà in grado di manipolare pienamente l’opinione pubblica, ottenendo “nuove verità condivise dai più”.

          • Luigi ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Sul primo punto. Dalla circostanza, piuttosto evidente (se qualcuno non la giudicasse evidente è lasciato libero di considerare altri casi analoghi), che non può essere giudicato un male morale essere bipolari, non ne possiamo dedurre che sia un bene morale. I valori sottostanti ai giudizi di moralità non sono congiuntamente esaustivi e reciprocamente escludentesi nemmeno relativamente alle scelte che diciamo essere libere.

            Sul punto secondo. Se dovessimo accettare l’atteggiamento che tu suggerisci, e fosse il sottoscritto a dover esercitare il potere di far tacere coloro che dicono il falso, allora tu non potresti più aprir bocca. E’ pure possibile che se fossi tu, io non potrei più aprir bocca. Ciò comporterebbe una corsa alla stanza dei bottoni e uno svilimento dell’unica arma legittima nella valutazione delle idee (ciò che i greci chiamavano dialettica).

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

              1) Luigi ha scritto: “Dalla circostanza, piuttosto evidente (se qualcuno non la giudicasse evidente è lasciato libero di considerare altri casi analoghi), che non può essere giudicato un male morale essere bipolari”…

              ???

              2) No, solo se perdi il criterio della verità, tutto diviene unicamente legge della jungla, cioè pura sopraffazione del più forte, altrimenti si ha il diritto di reprimere il male.

              • Luigi ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                1) Non tutto ciò che non è immorale è un bene morale.
                2) E’ più relativista colui che invoca la censura. E’ a tal punto relativista che ritiene che da ultimo la contrapposizione tra idee sia una questione di forza, vuoi perché non ritiene possibile sconfiggere le idee che lui ritiene, in buona o cattiva fede, sbagliate, vuoi perché ritiene gli altri incapaci di partecipare del vero. In entrambi i casi, egli si trova o ad abbracciare il relativismo, o a peccare nei confronti del prossimo, di esso dimenticando che è fatto della stessa pasta, possibilmente divina, di cui è fatto lui stesso.

              • Luigi ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                … per “bipolarismo” intendevo il disturbo bipolare. Forse è stato questo termine, vista la sua duttilità semantica, a lasciarti perlesso.

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                Non usi più il cognome?

                1) Fammi un esempio di qualcosa che non sia immorale e che non sia nemmeno un bene. Vedrai che il discorso è più articolato.

                2) Perché quanto dici qui non può applicarsi anche a omicidio, stupro, pedofilia, sadismo, ecc.? Perché non includiamo anche queste cose nell’agorà magica della dialettica democratica?

              • Luigi ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                1) un esempio è già stato fatto. Il disturbo bipolare non è giudicabile immorale, eppure da ciò non segue che sia un bene morale. Il disturbo bipolare potrebbe finanche essere considerato come una condizione contraria alla natura. Il tavolo non è immorale, ma non è nemmeno un bene morale. Viaggiare in treno non è immorale, eppure non è un bene morale, benché in questo caso, a differenza di quello del distrbo bipolare (e possibilmente di quello della omosessualità), sia soddisfatta la condizione della libertà di scelta (posso decidere di viaggare in treno, ma posso anche decidere di non viaggere in treno). La libertà sembra essere una condizione necessaria per poter giudicare moralmente una categoria di azioni. Per tornare alla omosessualità, dovresti in primis dimostrare che essa appartiene a quella classe di azioni rispetto alla quale abbia senso il giudizio morale (su questa via la questione non è solo filosofica, occorre sapere cosa ci dice la scienza), in secundis dimostrare che essa sia un male morale. Trovo altamente problematici entrambi i passi. Proprio in questo sito è stato tirato in ballo Freud contro la normalità dei rapporti omosessuali. La cosa è vera, ma si dovrebbe aggiungere che se si assume la prospettiva di Freud non ha molto più senso etichettare come immorale l’omosessualità che non altre forme di patologie, tanto più se si considera che per Freud l’omosessualità poteva rappresentare in taluni casi e relativamente ad alcuni soggetti il migliore equilibrio psichico possibile.

                2) qui non ti seguo, perché l’omicidio non è un pensiero. Se invece vuoi dire un discorso che argomenti, per esempio, la bontà dell’omicidio, allora questo discorso ha diritto, dal punto di vista delle leggi dello Stato, di essere espresso, cioè: non ci devono essere sanzioni da parte del legislatore, potendo contare su sanzioni ben più efficaci: isolamento all’interno di una determinata comunità scientifica, disoccupazione, discredito etc.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                  1) Ah, ecco. Ora è chiaro in che senso ti riferivi ad una patologia come il disturbo bipolare. Ma, naturalmente, il tuo esempio è del tutto errato (anche sul piano medico, dato che il disturbo bipolare ha base psichiatrica, l’omosessualità solo psicologica, essendo un disturbo della personalità e non una patologia a base fisiologica): non ho mai detto che l’omosessualità, in quanto tendenza, sia un male morale, anzi, ho accennato al contrario con il riferimento al fatto che non tutti gli omosessuali, Deo gratias, sono omosessualisti. Ovviamente male morale diventa quando è agita e male morale all’ennesima potenza quando è difesa ideologicamente come fai tu.

                  2) Ma dove vivi, sulla luna? Prova a sventolare una bandiera nazista fuori della finestra di casa tua, inneggiando al Fuehrer, poi vedi che libertà di pensiero illimitata ti è concessa. Ovviamente non esiste la tua utopica società, in cui si possa parlare di qualunque cosa. E, nuovamente ovviamente, non sarebbe giusto che esistesse una tale società, per il semplice fatto che fare propaganda corrisponde già, per ciò stesso, ad avere fatto proseliti, come dimostra il tuo caso, evidente risultato del plagio ottenuto sulla tua “mente libera” dal “libero pensiero” omosessualista.

                  Quando vorrete capire che l’unico criterio in relazione al quale concedere o no libertà di espressione è la verità?

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                  Quanto agli altri esempi che fai di azioni moralmente neutre, come il viaggiare in treno (lasciamo perdere l’esempio del tavolo, che non c’entra nulla), ti sbagli. Non c’è alcuna azione che, potenzialmente, non possa assumere valore morale: se sto viaggiando in treno per avere la possibilità di ammazzare le donne che vanno ai servizi igenici (come faceva Donato Bilancia), l’andare in treno non è azione moralmente indifferente.

                • Luigi ha detto in risposta a Luigi

                  1) tutti gli esempi fatti, anche quello del tavolo, c’entrano, dal momento che sono tutti finalizzati a mostrare che non tutti gli oggetti sono valutabili moralmente, tra questi includendo anche azioni che diciamo essere libere, come il viaggiare in treno. Dovresti a) dimostrare che l’omosessualità agita (mi fa piacere che non ritieni la tendenza omosessuale in sé stessa un male, ma… vuoi dire che la tendenza omosessuale non è contro-natura? e come la metti con il tuo discorso dell’essere-contro-natura come condizione sufficiente del male morale?) sia un tipo di azione valutabile moralmente, 2) che sia un male morale. Ma, come al solito, tu ti limiti ad enunciare a tamburi battenti.

                  2) bene, allora tu, dal mio punto di vista, non dovresti poter parlare, dal momento che dici il falso, fai passare per certo ciò che non lo è affatto, fai proseliteismo a favore della ideologia cattolicista, giustifichi e ti fai ideologo di tutte le uscite viscerali che si presentano in questo sito. In questo caso hai aggiunto anche un po’ di disonestà nel presentare il mio discorso come omosessualista o orientato ideologicamente. Io sono solo un filosofo, e tu?

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                    Ma sei Pavone o solo un suo emulo un po’ più scadente?

                    1) Se sei un filosofo, come fai a confondere, quasi identificandoli, il puro ontologico (un tavolo) con l’ontologico+etico (l’azione morale di scegliere di viaggiare in treno)? Se parlassi dell’azione di costruzione del tavolo, sarebbe diverso. In altre parole, è diverso se consideriamo l’esistenza di un topo (o di un qualsiasi altro ente naturale, nel senso di non prodotto dall’uomo – senza negare la possibilità che anche l’esistenza di un topo può dipendere da scelte umane -) o l’esistenza di cose o situazioni (come il viaggiare in treno) che sono intrinsecamente legate a scelte umane e che dunque non consistono nel puro fatto ontologico (l’essere di fatto seduti sul treno), ma sono soggette a valutazione. Tutto ciò che è legato ad azioni umane libere, è anche potenzialmente “morale”, nel senso di valutabile come buono o come cattivo (anche se con gradualità molto differente).

                    1.2) Naturalmente, visto che sei filosofo dovresti notarlo, negare “male morale” non equivale a dire “nessun male”, dato che l’omosessualità in quanto tendenza, pur non essendo in sé un male morale, è in sé un male sul piano ontologico, in quanto consiste in un difetto delle tendenze psico-sessuali.

                    2) Capisco bene che dal tuo punto di vista non dovrei parlare, ma il tuo punto di vista è falso ed errato moralmente. Infatti ti ho già indicato quale sia il criterio per stabilire cosa sia giusto proibire o no: è la verità. Se restiamo sul piano formalistico della pura reciprocità, arriveremo immancabilmente alle assurdità che già stiamo vivendo: per non discriminare, discrimineremo (cioè taciteremo e metteremo in galera) chi oserà criticare e indicare come illecita l’omosessualità.

                    • Luigi ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      1) Io non confondo un bel nulla, anzi. La sedia è un oggetto, lo è anche il mangiare in senso lato. Di tutti gli oggetti che popolano il nostro universo di discorso solo alcuni sono tali che in relazione ad essi ha senso il giudizio morale. Ho mostrato che la libertà di scelta è solo una condizione necessaria ma non sufficiente per il giudizio morale. Il tavolo non è libero, e dunque non ha senso giudicarlo moralmente. Il viaggiare in treno, pur essendo una azione libera (posso decidere di viaggiare in aereo), non è tale da poter essere valutato moralmente. Se vado dal mio confessore, non potrò mai confessare il peccato di aver viaggiato in treno, benché possa confessare il peccato di aver ucciso una donna in treno, ma il confessore non mi darà una penitenza relativamente all’azione di viaggiare in treno, la quale non costituisce né attenuante, né aggravante al mio omicidio.

                      1.2) Il compito è quello di mostrare che l’omosessualità sia tale che in relazione ad essa abbia senso a) il giudizio morale, b) giudizio morale negativo.

                      2) no, è il tuo punto di vista che è falso ed errato moralmente, ma proprio per questo è una buona occasione per essere mostrato falso ed errato moralmente. Censurare le abnormità che scrivi comporterebbe l’impossibilità di indicarle come tali.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Ma perché non vuoi dichiarare di essere Luigi Pavone?????

                      Se c’è un’azione, che a differenza di un’altra, facilita la possibilità o l’attuazione di un peccato o di un crimine, quell’azione non va compiuta, cioè può essere soggetta a valutazione morale (e dunque anche confessata ad un sacerdote).

                      Per fare un’esempio concreto: se ho una certa debolezza caratteriale verso le belle ragazze e sono sposato, il fatto di frequentare per scelta luoghi pieni di belle ragazze, magari anche piuttosto disinibite, è un’azione che facilita la possibilità di adulterio, dunque farò bene a confessare questa imprudenza al mio confessore, che, infatti, mi consiglierà di rifuggire azioni di quel tipo (cioè le occasioni prossime di peccato). Il che corrisponde a valutare moralmente quell’azione.

                      Ovvio che il tavolo non è giudicato moralmente in sé (in quanto non è un agente morale), ma sempre in relazione all’interazione con la mia libertà. Ho mai detto il contrario? Ma, oltre al fatto di poter essere coinvolto in azioni malvage (e dunque, almeno in quei casi, ad esserne moralmente illecito l’uso), anche la stessa costruzione di un tavolo può essere considerata moralmente illecita in certi casi (il che corriponde a dire che l’esistenza stessa del tavolo in certi casi è moralmente illecita).

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Ma perché mi fai ripetere cose già dette? Ti ho già risposto su cosa è l’omosessualità dal punto di vista ontologico e da quello etico. Dalle mie risposte si può dedurre perché ha senso giudicare moralmente l’omosessualità agita e anche perché si tratti di un giudizion morale negativo (devo stare a ripeterti tutta la tiritera sulla sessualità umana come soggetta a legge naturale?).

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Per quanto riguarda l’ultimo punto, stai svicolando dall’inizio: ritieni non debba mai in nessun caso esserci un reato di opinione? Nemmeno quando l’opinione è incitamento a commettere un crimine? Perché se c’è libertà assoluta di opinione (ma non di azione, vero?), non vedo per quale ragione non debba essere considerato opinione lecita, anche incitare a mettere in atto un qualsiasi comportamento.

                      Se invece è giusto porre dei limiti all’espressione pubblica di idee, come ciò vale per certi mali, vale anche per altri (pur potendoci, ovviamente, essere delle differenze di gravità).

                • Luigi ha detto in risposta a Luigi

                  Il viaggiare in treno è azione moralmente neutra. Posso uccidere una donna anche in aereo. Il tuo discorso sballato porterebbe a considerare anche un martello come valutabile moralmente, per la buonissima ragione che lo posso dare in testa al primo passante.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                    No, non esistono azioni umane, cioè compiute con libertà, in se stesse essenzialmente neutre dal punto di vista morale (ossia che non possano in nessun caso assumere valore etico).

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                    Quando dai il martello in testa a qualcuno per futili motivi, commetti un’azione malvagia, cioè, nello specifico, usi immoralmente del martello; ossia non avresti dovuto usare il martello in quel caso, il che non rende l’uso del martello in sé, cioè in ogni caso, immorale, ma nemmeno sempre neutro. Così come nel caso di Donato Bilancia aver viaggiato in treno, di fatto non è stata un’azione moralmente neutra, anche se avrebbe potuto uccidere su un aereo (ma magari con maggiori difficoltà e dunque ha preferito il treno, che si è rivelato un mezzo più propizio per compiere il crimine).

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi

                    Luigi Pavone ha scritto: “Il viaggiare in treno è azione moralmente neutra”.

                    Con una minima sostituzione simbolica, dimostro dove vuoi arrivare.
                    “x è azione moralmente neutra”, “agire l’omosessualità è azione moralmente neutra”.

                    Peccato, appunto, che non vi siano “azioni libere” moralmente neutre per essenza, cioè azioni libere che non possano in nessun caso essere soggette a valutazione etica.

                    Per arrivare a dimostrare che invece esistono azioni in sé moralmente neutre, stai disonestamente cercando di fare passare l’equivalenza tra: ente + azione umana libera = ente (dato che un ente, in sé considerato, non è moralmente valutabile, ma solo in relazione ad una possibile azione umana che lo coinvolga). Come altre volte, il tuo argomentare intellettualmente disonesto mi delude molto.

                    Ma naturalmente può darsi che mi sia sbagliato a pensare che questo sia il tuo tentativo.

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Luigi

          L’autore Luigi è una contraddizione vivente: prima prende le distanze dal fatto che l’omosessualità sia un “bene morale” e poi prende le distanze dal fatto che è un “male morale”.

          Non esiste nessuna correlazione dimostrata tra il ritenere un comportamento un “male morale” e avere verso l’autore di tale comportamento un “disprezzo morale”. Dalla notte dei tempi la Chiesa insegna a condannare il peccato e non il peccatore: il cattolico ritiene un “male morale” il mentire e il dire bestemmie, ma non disprezza e non emargina affatto il “bugiardo” e il “bestemmiatore”.

          Luigi non sa quel che dice, è fin troppo facile smontare la sua predica omosessualista.

  6. cabellen ha detto

    Se c’è qualcuno ossessionato dal tema dell’omosessualità siete proprio voi, fratelli cristiani che scrivete questi articoli. La questione è semplice: la stragrande maggior parte della sessualità è sempre stata e sempre sarà quella “etero” (chiamiamola pure naturale), mentre una piccola minoranza segue una via “omo” che nel corso dei secoli e nella varietà delle culture è stata derisa e stigmatizzata, a volte apprezzata o vezzeggiata, più o meno associata a perversioni e disordini, criminalizzata o colpevolizzata ecc.
    Oggi una frazione crescente delle laiche società occidentali riconosce che questo orientamento sessuale minoritario è da considerarsi legittimo, e dunque predispone cornici giuridiche, didattiche e politiche affinché i comportamenti omosessuali siano accettati senza discriminazione.
    Ovviamente è legittimo anche contrapporre valutazioni etiche e sociologiche a queste aperture, ma siccome il passaggio dalla clandestinità alla trasparenza dei comportamenti omo non sembra minimamente intaccare quelli che sono gli orientamenti prevalenti della società, non si capisce proprio il motivo di giudicare così minaccioso questo che a me sembra un elementare progresso civile.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a cabellen

      Anche qui un’altra fallacia, frequentemente ripetuta. Essa si basa su questo concetto: “qualunque cosa venga approvata dalle “laiche società occidentali” è un bene per tutti”. Tutti quanti si oppongono sono definiti: “ossessionati”.

      Oggi queste società approvano l’omosessualità, l’adozione gay, la marijuana libera a scopo ricreativo, l’eutanasia, il suicidio assistito, la clonazione umana, l’aborto e perfino l’infanticidio (cfr. Consulta di Bioetica Laica), l’abbassamento dell’età del consenso sessuale ecc. Tutto quando viene approvato definendolo un “elementare progresso civile”, come l’autore del commento ha definito l’accettazione dell’omosessualità, matrimonio e adozione gay.

      In pratica cosa insegna la bioetica laica? A non dire mai di no a nulla, perché bene e male non esistono, bene è tutto quello che le “laiche società occidentali” riconoscono come “bene”. Ieri era l’eugenetica, oggi l’eutanasia e il matrimonio gay, domani la pederastia, che verrà introdotta lentamente, quando la società sarà abbastanza pronta, facendo leva sul bisogno psicologico dell’infante nel dare sfogo ai suoi istinti sessuali. Basterà una votazione dei membri dell’Amrican Psychological Association, dopo forti pressioni da parte dei pederasti, per affermare che la pederastia è buona e lecita, priva di conseguenze, se operata su un minore che viene riconosciuto come represso nei suoi canali sessuali.

      Il gioco è fatto, ed ecco che tutto sarà pronto per un nuovo “elementare progresso civile”.

      • domenico ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Qualche anno fa sul giornale ufficiale della American Psychological Association è stato pubblicato uno ‘studio scientifico’ che asseriva che l’abuso sessuale sui minori non causava danni agli stessi a meno che non ci fosse forza e violenza; se i minori erano consenzienti e se non c’era la stigmatizzazione sociale per questo tipo di rapporti non c’erano conseguenze psicologiche per i minori.
        Nonostante le durissime polemiche l’APA alla fine asserì che non vedeva alcun motivo per censurare o condannare l’articolo.
        http://en.wikipedia.org/wiki/Rind_et_al._controversy

        Come si vede si fanno piccoli passi ma la destinazione è quella…

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a domenico

          Ecco appunto, grazie domenico. Allora significa che hanno accorciato i tempi e hanno già iniziato a liberalizzare la pedofilia. Ovviamente è sempre l’APA a dare il “via alle danze”.

          • domenico ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            appena ufficializzato…
            L’APA per il nuovo DSM-V ( Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders)ha deciso di cancellare la parola ‘pedofilia’ e di sostituirla con ‘disordine pedofilico’.
            Cosa significa? che la ‘semplice’ attrazione sessuale verso i bambini in sè non costituisce un disordine diagnosticabile e quindi da curare. Questa attrazione diventa diagnosticabile e da curare solo se crea problemi esistenziali al paziente.

          • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Criminali maledetti! Ops, chiedo venia, dimenticavo che si tratta di una rispettabilissima associazione che prende decisioni su base squisitamente scientifica…

    • domenico ha detto in risposta a cabellen

      sempre in attesa del prossimo ‘orientamento sessuale minoritario’ che la ‘frazione crescente delle laiche società occidentali’ vorrà considerare legittimo…

    • GT ha detto in risposta a cabellen

      Hai espresso due valutazioni molto superficiali:
      1) l’omosessualità non è un orientamento che è stato disprezzato e ora lodato. I più colti della Grecia Antica come Aristotele hanno sempre relegato a questo comportamento umano pesanti valutazioni. Quindi anche il mondo del sapere antico (greco-romano), che oggi superficialmente viene rivalutato in opposizione al Cristianesimo medievalista come ai tempi del fascismo, ha sempre mantenuto una certa distanza da questa tendenza sessuale. E’ il solo Cristianesimo che si è posto il problema della difesa dei deboli. Anche il fatto che Hitler usò parole sprezzanti sulla Chiesa, definendola “un’organizzazione omosessuale”, deve farti riflettere circa il pensiero dei pagani antichi e di quelli moderni. Non solo, il paganesimo moderno mandò gli omosessuali nei campi di concentramento. Quindi come potrai ben capire le debolezze venivano ferocemente combattute da questi movimenti di restaurazione pagana. E quindi la libertà, anche per gli omosessuali, viene da Cristo. Le altre pseudo-libertà offrono una libertà falsata: chi di esaltazione irreale e chi di rifiuto viscerale. Soltanto una forza filosofico-morale si è posta al centro ragionevolmente.
      2)Il progresso non produce sempre un avanzamento civile, anzi al contrario credo esso non segue lo sviluppo tecnico-scientifico in termini di sviluppi del capitale umano.

    • cabellen ha detto in risposta a cabellen

      Se dovessi giudicare io le “fallacie” che trovo in questi articoli, ci potrei scrivere un libro, ma sorvoliamo. Voi potete anche illudervi, my dear believers, che la vostra etica bimillenaria sia una conquista imperitura, ma l’accidentato cammino delle culture umane non depone a favore di questa tesi, perché la misura del bene e del male è lungi dall’apparirci costante e assoluta.

      • Boomers ha detto in risposta a cabellen

        Mi piacerebbe che finalmente qualcuno segnalasse le fallacie di questi articoli, mi domando perché ancora nessuno è stato in grado. Se vuoi iniziare tu..sei il benvenuto!

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a cabellen

      cabellan ha scritto: “siccome il passaggio dalla clandestinità alla trasparenza dei comportamenti omo non sembra minimamente intaccare quelli che sono gli orientamenti prevalenti della società”.

      Ma come accidenti si fa a dire baggianate del genere? Vergognati!

      Ti riporto solo l’ultimo esempio: ieri sera il seguitissmo programma “X Factor” versione italiana, si è aperto con un clamoroso spot omosessualista: tutti in cantanti in gara a cantare una canzone vestiti con abiti in cui erano inseriti elementi vistosamente rosa, con alle spalle le immagini di tutte le icone gay (da Oscar Wilde ad Aldo Busi), mischiate ad altri liberi pensatori, che scorrevano su monitor giganti; con pistolotto finale molto esplicito del conduttore in giacca rosa, tanto per scongiurare il caso in cui qualche minorato mentale non avesse colto.

      Questo è il tipico esempio di indottrinamento omni-pervasivo dell’omosessualismo e non venitemi a dire che non si tratta di un lobby potente!!!!

      • GT ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Cerchiamo di abbassare i toni una volta tanto, non dobbiamo essere paranoici. Non a senso essere contro l’omosessualità, bisogna essere propositivi e costruire un modello alternativo. Non dobbiamo distruggere. Dobbiamo credere nel dialogo. Liberiamoci da un conservatorismo così esigente e intransigente poiché a questo giro rischia di saltare la società.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a GT

          Spero seriamente tu non stia parlando sul serio.

          • GT ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            I tuoi commenti non vanno nella direzione cristiana, secondo me, di ecumenismo.
            E’ sbagliato fare come fecero gli europei che non capirono gli indios e li considerarono inferiori e superstiziosi. Dobbiamo credere in queste persone, avvicinarle alle nostre comunità e renderli partecipi. Senza che ogni quarto d’ora rinnoviamo loro sofferenze.
            Secondo me è sbagliato impostare le proprie convinzioni in modo fissatorio, in primis da filosofi medievali come Tommaso d’Aquino (che rispetto ma non è lui il centro del Cristianesimo, altrimenti saremmo la religione di Tommaso e non cristiana) e in secondo luogo dimenticare la tradizione proto-cristiana così intrinseca di amore incondizionato verso il prossimo, che qui manca. Seguiamo Cristo e basta.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a GT

              Immagino tu non te ne renda conto, ma stai bestemmiando, invocando il Nome di Nostro Signore per difendere il tuo concetto del tutto errato di amore.

              Poi, visto che parli di non “impostare le proprie convinzioni in modo fissatorio”, perché non dai tu il buon esempio, non fissandoti sulla tua concezione “ecumenica”?

              Sei veramente confuso all’estremo. Ragiona di più e istruisciti adeguatamente sul Cattolicesimo, prima di parlare a vanvera.

              • GT ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                Hai ragione per gli ebrei anche Gesù era un bestemmiatore, si professava Figlio di Dio!
                In quanto cristiani dobbiamo cercare sempre la pace, la riconciliazione e l’Amore, mai chiusure verso l’Altro…
                Comunque ho detto soltanto di dare ai gay l’opportunità di poter stare nelle nostre comunità, di accettarli e di essere caritatevoli verso di loro.

  7. Harry Burns ha detto

    Come al solito, aveva ragione Chesterton…

  8. Max ha detto

    Temo che Francesco Santoni, piu’ sopra, non abbia tutti i torti. Il Canada e’ messo male, come dice l’articolo citato, ed altri paesi non stanno meglio.

    Siamo alla follia, se davvero si multa una persona perche’ ritiene, e dice, che il vero matrimonio e’ tra uomo e donna, senza nemmeno piu’ imporre questa visione delle cose ad altri.

    Mi chiedo quanto abbia ragione Brendan O’Neill. Se non ricordo male, dice che le affermazioni di una parte – non tutto, certamente – del movimento per la “liberalizzazione” del “matrimonio” omosessuale e’ in fondo il frutto di un desiderio di sentirsi superiori e criticare “i soliti arretrati e bigotti”.

    E giustamente, viene anche alla mente Chesterton… “Tutto il mondo moderno è in guerra con la ragione, e la torre già vacilla.”

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