Un’altra omosessuale finge aggressione omofobica, arrestata

Insanguinata e pestata, poi lasciata dinanzi all’abitazione della sua vicina di casa perchè omossessuale.

E’ la drammatica storia raccontata da Charlie Rogers alla polizia di Lincoln (Nebraska), durante lo scorso agosto. Tre uomini mascherati si sarebbero introdotti in casa, l’avrebbero legata e con della vernice spray avrebbero scritto parole offensive sui muri della sua residenza. Questa versione, ricca di dettagli brutali, è stata esposta dalla presunta vittima agli inquirenti; e non solo. Anche i media infatti hanno presto fatto rimbalzare il terribile caso dal web alle Tv, suscitando anche l’attenzione della politica e della chiesa. Una manifestazione di solidarietà organizzata dalle associazioni LGBT ha raccolto circa $ 1.800, subito depositati in un conto bancario  per Rogers. Anche la Plymouth Congregational Church ha tenuto un evento in suo onore. La città si è stretta intorno alla richiesta di un provvedimento  per i diritti dei gay.

Peccato che l’episodio di omofobia si sia rivelato ancora una volta del tutto inventato, ideato dalla stessa protagonista per accendere i riflettori  sull’argomento. Nei quattro interrogatori sostenuti dalla finta vittima, infatti, le versioni presentate si sono dimostrate contrastanti, elementi sempre diversi si aggiungevano alle descrizioni e il letto su cui la donna diceva di aver subito violenze non presentava alcun segno di lotta. La polizia ha dunque cominciato ad insospettirsi, ancor più nello scoprire questo post sulla pagina facebook di Rogers, risalente a quattro giorni prima della presunta aggressione: «Forse sono troppo idealista, ma credo che così saremo  in grado di rendere le cose migliori per tutti. Sarò un catalizzatore. Farò quello che ci vuole. Lo farò». Una dichiarazione che ha trovato conferma nei fatti fintamente raccontati dalla donna omosessuale che hanno vanamente impiegato l’FBI in una quantità esorbitante di tempo e di risorse umane. La donna è stata arrestata nei giorni scorsi.

Un caso simile è avvenuto poco tempo fa con Joseph Baken, il quale ha dichiarato di essere stato picchiato per il suo 22esimo compleanno in quanto omosessuale. La polizia ha invece scoperto invece che aveva semplicemente sbattuto la faccia a terra in seguito ad una acrobazia mal riuscita. Ancora, all’inizio di quest’anno, il Central Connecticut State University ha tenuto una “manifestazione di solidarietà” per conto di Alexandra Pennell, una lesbica presumibilmente perseguitata. Poi si è scoperto che era lei stessa ad inviarsi le missive minatorie. Nel maggio scorso, una coppia di lesbiche ha denunciato alla polizia di aver trovato la scritta “Kill the Gay” sul loro garage, con tanto di corda da impiccagione. I funzionari di polizia hanno accertato che anche in questo caso erano state le due donne ad aver inscenato gli incidenti.

In America la violenza contro gli omosessuali, quella vera, sembra essere fortunatamente in leggera diminuzione (almeno nelle scuole). Il Congresso americano, inoltre, ha già approvato una legge contro l’omofobia. Qual è dunque il vero interesse a realizzare queste messe in scena?

Livia Carandente 

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53 commenti a Un’altra omosessuale finge aggressione omofobica, arrestata

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  1. Panthom ha detto

    Continuare a menarla con questa omofobia si rischia davvero che nessuno poi ci creda più, è contro l’interesse della lobby gay.

    • Andrea ha detto in risposta a Panthom

      Ma più di tutto danneggia anche gli omosessuali fuori dalle lobbies “LGBTQ”, anzi, soprattutto loro in quanto a doppio rischio di stigmatizzazione da parte di una parte del resto della popolazione e più ancora, in caso di disaccordo dalle lobbies stesse, di mobbing da parte di esse.

      Comunque lo dicono loro stessi qual’è la loro vera intenzione: attirare l’attenzione su di sé.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Panthom

      Come la storia di Pierino e il lupo!

  2. Antonio ha detto

    “Un pastorello conduceva ogni giorno le sue pecorelle a pascolare.
    Si annoiava molto e così decise di fare uno scherzo a tutta la gente del villaggio.
    – Aiuto… al lupo al lupo. Cominciò allora agridare con quanto fiato aveva in gola…”

    Ma io dico…certa gente non si vergogna?! O pensa di essere furba?! Mah…

    • Leon ha detto in risposta a Antonio

      “Un pastorello conduceva ogni giorno le sue pecorelle a pascolare.
      Si annoiava molto e così decise di fare uno scherzo a tutta la gente del villaggio.
      – Aiuto… al lupo al lupo. Cominciò allora agridare con quanto fiato aveva in gola…”

      Morale della favola:

      La prima volta accorrono.E ci cascano.
      La seconda volta accorrono,ma col dubbio che sia uno scherzo,e ci ricascano.
      La terza arriva sul serio il lupo a sbranarlo.E grida aiuto,e le persone <>.

  3. LG ha detto

    …la legge è uguale per tutti dunque:

    – la violenza va sempre punita
    – il matrimonio è tra uomo e donna
    – non ci si sposa in tre o più
    – il notaio può sancire accordi interpersonali di vario tipo

    Non basta questo?
    perchè le leggi “ad personam” per gli omosessuali? Non l’ho mai capito

  4. Sophie ha detto

    Ma vergognati…

  5. Lugh ha detto

    Proprio come nel caso dei black block (o notav, o qualsiasi altro nome usino, tanto son sempre la stessa gente) “pestati” dalla polizia, anche qui si può notare una certa pianificazione, diciamo pure un “addestramento”, dietro questi presunti atti di violenza. Mi pare che su vimeo ci sia un video dove le Femen (intelligentissime tralaltro a rendere pubbliche le loro strategie propagandistiche) fingono mosse di dolore isterico in caso di arresto.
    Inoltre anche ieri a Pomeriggio cinque c’era la figlia di Vecchioni (almeno mi pare di aver capito così) e la sua compagna che lamentavano che una targa a loro dedicata era stata ricoperta di escrementi… sarebbe interessante approfondire anche questo episodio, e magari cercare questi fantomatici “omofobi”.

  6. Leon ha detto

    L’ecesso di pietà è un diffetto, è un punto debole per raggiungere una legge,è buonismo.
    E spesso ,questo è un errore anche nei cristiani,l’ecessiva pietà non sempre è un bene,certe volte davanti ai pseudo scribi,”bisogna frustare senza pietà.”

    Fallacie retoriche che fanno appello alle emozioni o ai sentimenti:

    Ad baculum (“al bastone”): imporre una tesi minacciando di ricorrere alla forza o esercitando una qualche forma di pressione sull’interlocutore. In alcuni casi l’appello non mira a suscitare emozioni, ma si serve dell’emozione suscitata per fondare una determinata conclusione.
    Ad misericordiam: quando facciamo appello alla pietà o alla compassione.
    Ad populum. Si verifica quando si argomenta a favore o contro una tesi facendo appello a sentimenti popolari o a opinioni condivise piuttosto che alla ragione.

    Queste scenate qua servono servono a sucitare pietà.

    Sicuramente tutti gli omossessuali non sono così,ma in questo caso come nell’altro è cosi.Anzi gli stessi omossesuali dovrebbero indignarsi,con questi pseudo fantocci.

    • Leon ha detto in risposta a Leon

      In questo senso la carità è per me un equilibrio tra:Misericordia e Giustizia.Nè solo l’una nè solo l’altra.

      “Non esiste amore senza misericordia, nè esiste amore senza giustizia”

      La carità dunque la vedo come misericordia e giustizia.Non come solo pietismo o solo giudizio.

  7. MarcoF ha detto

    E’ proprio vero che le bugie hanno le gambe corte!!!! 🙂

  8. "Lorenzo" ha detto

    Certo che questo comportamento fa riflettere sulla qeulla che è la loro psicologia. Alla faccia poi di persone che muoiono veramente tutti i giorni per il loro credo religioso o il colore della pelle.

    • Titti ha detto in risposta a "Lorenzo"

      Premetto che non sono lesbica, giusto perchè qualcuno mi ha etichettata come atea, meglio specificare. Detto questo, questa donna col suo comportamento ha fatto un danno a se stessa e agli altri, ma da questo a dire che son tutte palle e che tutti mentono, ce ne corre, una per tutte: nei campi di concentramento finivano anche gli omosessuali.

      • Daniele Borri ha detto in risposta a Titti

        Non sono per nulla palle infatti, ma certamente i sondaggi sull’omofobia basati le autodichiarazioni degli omosessuali non possono più essere ritenute attendibili. L’omofobia esiste e va misurata attraverso i dati della polizia, evidentemente non c’è un livello di emergenza tale come viene descritto dall’Arcigay anche se un solo atto di violenza è ovviamente condannabile.

      • Sophie ha detto in risposta a Titti

        Ci sono finiti anche i preti se è per questo. Lo stesso Hitler ordinò che venissero deportati lo stesso Papa e la veggente di Ghiaie di Bonate.

  9. pastor nubium ha detto

    un appunto generico per chi scrive: quando si usano degli acronimi non tra i più comuni è buona norma estrinsecarli almeno una volta, per agevolare i lettori non edotti sull’argomento o di corta memoria o di madrelingua diversa

  10. Fabio Moraldi ha detto

    Cara redazione, attenzione al “qual’è” alla fine (senza apostrofo) 🙂

    Complimenti per tutto!

  11. madmath ha detto

    Quale è l’interesse? Fanatismo (ma è altrettanto presente nel mondo cattolico quindi uno pari e palla al centro).
    Il congresso americano ha approvato una legge contro l’omofobia: perché l’italia ancora non si decide? interessante questione.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a madmath

      Nel mondo cattolico vi sarebbe fanatismo? Puoi farmi degli esempi per favore? Oltretutto in questo caso non si tratta di fanatismo ma di vittimismo usato per ottenere privilegi e leggi ad personam. Nessuna legge sull’omofobia è giusta perché gli omosessuali sono già protetti dalle leggi attuali come tutti i cittadini. Altrimenti dovremmo fare leggi speciali per le persone calve, obese e anoressiche che verrebbero discriminate se vi fosse una legge solo per il reato di omofobia.

    • Sophie ha detto in risposta a madmath

      E io voglio una legge contro la cattofobia, perchè l’Italia non fa nulla alla luce di tutti i martiri che ci sono nel mondo (nei Paesi islamici e sotto dittatura comunista) ed alla luce e del bullismo psicologico al quale vengono sottoposti i cattolici?

  12. Gab ha detto

    Il vittimismo è la solita strategia di quelli che hanno bisogno di far centrare l’attenzione su di sé.. perché in un mondo normale nessuno va con lo zoppo per imparare a zoppicare. Lo zoppo se ne rimane li dov’è.. al massimo chiede aiuto per non zoppicare più. Ma ovviamente nel caos odierno dove ogni considerazione naturale è messa rigorosamente da parte tutto è consentito. Perfino inventarsi le storie o anche inventarsi la favola del cosiddetto “orientamento sessuale”. La “normalizzazione” dell’omosessualità non può che passare attraverso canali anomali e strategie di marketing grottesche (come in questo caso).

    • Antonio ha detto in risposta a Gab

      Il vittimismo è una strategia, e le strategie si attuano per un attacco, per uno scopo.
      Quello che per me è immorale quanto stupido è che queste persone vogliano attaccare qualcosa che non esiste con delle menzogne. Un pò come quando qualche simpatico ateo voleva far passare il papa per nazista tagliando il braccio in una foto.
      Si prende un concetto che non esiste, e si modificano le prove a favore dell’ideologia (sapendo che questo concetto è alla base falso), per rendere il concetto credibile. C’è qualcosa di più diabolico?

      La consolazione è che poi ci fanno la solita figura 🙂

  13. Antonio ha detto

    E vorrei far notare che anche qui…di commentatori pro omosessuali non se ne vede l’ombra.
    Organizzano i raduni solo quando c’è un articolo di qualche politico che blocca le unioni omosessuali.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Antonio

      Ma qui non c’è nessuno pro o contro omosessuali!! Al massimo c’è chi è a favore delle nozze gay e chi è invece contrario, che è ben differente da essere contro gli omosessuali come categoria di persone! Non facciamo confusione!

      • Antonio ha detto in risposta a Daniele Borri

        Con “pro omosessuali” intendevo i fanatici della lobby. Anche perchè per me la parola omosessuale è una parola inventata. Sai…si cerca di scrivere veloce e si scrive male. 🙂

  14. cabellen ha detto

    La domanda finale del post potrebbe ovviamente essere ribaltata: qual è il vostro interesse (di UCCR) nell’eseguire questa attentissima selezione di tutti e soli quegli episodi che portano acqua al vostro mulino?
    E’ inutile negare che esista la questione dell’omofobia: voi potete benissimo essere convinti di aver scoperto duemila anni fa tutte le verità etiche che varranno di qui all’eternità, ma siccome le società umane evolvono possono anche sentire il bisogno di integrare nuove regole nei loro codici.
    Le discriminazioni contro gli omosessuali sono una faccenda parecchio più delicata rispetto a quello che avviene a danno degli obesi o dei nani ecc., perché è in gioco la sfera della sessualità.
    Personalmente ho qualche perplessità riguardo all’adozione dei figli, ma non vedo proprio alcun valido motivo per negare alle coppie omosessuali il riconoscimento dei normali diritti di unione, convivenza, tutela, eredità ecc.

    • Ercole ha detto in risposta a cabellen

      Non credo che Uccr esista come ente, è soltanto un sito web proposto sulla rete a tutti coloro che hanno interesse a leggere certe notizie. Rispetto alla tua domanda credo che non vi siano interessi secondari ma basta leggere l’articolo per capire la posizione di chi scrive, in questo caso si esprime una perplessità e un ragionevole scetticismo verso la così tanto decantata omofobia. C’è il forte sospetto infatti che l’obiettivo a questo martellamento sull’omofobia serva soltanto a tentare di toccare i sentimenti della popolazione perché invochi presunti diritti alla presunta minoranza discriminata. Vivo a Roma, viaggio da anni tutti i giorni di giorno e di sera, ho visto pochissimi omosessuali e mai un solo atto di discriminazione nei loro confronti, soltanto sporadici episodi al telegiornale. Qualcosa non quadra..

      • cabellen ha detto in risposta a Ercole

        Ci saranno anche manipolazioni (sappiamo quanto siano affidabili i telegiornali e le ribalte mediatiche) ma cerchiamo di rispondere alla vera questione: è giusto che siano negati diritti matrimoniali o simil-matrimoniali a due persone dello stesso sesso che sentono di assumersi un reciproco impegno di affetto, convivenza, assistenza? per quale motivo tali diritti dovrebbero essere negati? forse perché si ritiene che l’omosessualità sia un disturbo della sfera psichica e vada curata? mi sembra una posizione un tantino antiquata e ideologica, e siccome viviamo in una società laica che dovrebbe essere equidistante dalle ideologie, potremmo cercare di fare qualche passo avanti.

        • Norberto ha detto in risposta a cabellen

          Rispondiamo alla vera questione: è giusto che siano negati diritti matrimoniali o simil-matrimoniali a due persone adulte, come padre e figlio, che sentono di assumersi un reciproco impegno di affetto sessuale, convivenza, assistenza? Per quale motivo tali diritti dovrebbero essere negati? Forse perché si ritiene che l’incesto sia un disturbo della sfera psichica e vada curata? Mi sembra una posizione un tantino antiquata e ideologica, e siccome viviamo in una società laica che dovrebbe essere equidistante dalle ideologie, potremmo cercare di fare qualche passo avanti.

          Come vedi il tuo classico discorso, estratto magicamente dal prontuario del buon omosessualista, ha una falla enorme quando definisce “diritto” qualcosa che non è diritto (non c’è nessun diritto al matrimonio!!) e si basa su un concetto di “affetto” che vale per l’incesto e la poligamia. Basta sostituire “unioni omosessuali” con “unioni incestuose” e “unioni poligamiche” e il tuo sermone può essere utilizzato anche da chi sostiene l’incesto e la poligamia.

          Il concetto che ancora non riuscite a capire è che la richiesta di legalizzazione del matrimonio omosessuale non può basarsi soltanto sull’esistenza di un “reciproco impegno di affetto, convivenza, assistenza”. Ma tale relazione deve avere le stesse qualità della relazione eterosessuale per essere ad essa paragonata, ma sappiamo bene che naturalmente non sarà mai possibile.

          • cabellen ha detto in risposta a Norberto

            Dubito che l’incesto e la poligamia possano configurarsi come scelte libere e paritarie, almeno nella nostra cultura (ho scoperto di recente che anche Eugenio Scalfari ha gestito per alcuni anni una situazione di poligamia, ma probabilmente le due mogli non ne erano troppo soddisfatte). La legge deve evidentemente bandire ogni forma di abuso e di sopraffazione, ma laddove ci sia un rapporto consensuale che non leda la libertà di chicchessia non c’è ragione di opporre dei divieti. Che la famiglia eterosessuale sia la forma normale e consolidata dell’impegno di convivenza (non necessariamente legato alla procreazione e alle cure parentali) non dovrebbe precludere altre forme.

            • Norberto ha detto in risposta a cabellen

              Con quale diritto affermi che due persone adulte e consenzienti, come padre e figlio, non possano affermare “scelte libere e paritarie”? Perché vuoi imporre loro la tua morale? Chi sei tu per decidere della loro vita? Lo stesso dicasi per la poligamia: sono le stesse donne a chiedere un riconoscimento della loro relazione, con quale diritto vuoi discriminarle? Il loro rapporto si basa su un “reciproco impegno di affetto, convivenza, assistenza”.

              La tua frase finale è comunque significativa: “laddove ci sia un rapporto consensuale che non leda la libertà di chicchessia non c’è ragione di opporre dei divieti”. Ecco che si dimostra ancora una volta che aprendo al matrimonio omosessuale si è costretti ad aprire a incesto e poligamia e chissà a quali altre relazioni sessuali.

              La posizione più razionale è quella che riconosce nella relazione eterosessuale l’unico legame in grado di dare un naturale equilibrio alla società, garantendone una sussistenza e prosecuzione equilibrata. Questo giustifica il fatto di privilegiare tali forme di unione, non a caso cellule fondanti della società umana.

            • Ottavio ha detto in risposta a cabellen

              Concordo pienamente con Norberto…sbaglio o cabellen ha di fatto aperto all’incesto pur di rimanere coerente?

            • Antonio ha detto in risposta a cabellen

              Cabellen. Posso farti un paio di domande?
              – perchè 2 persone eterosessuali dovrebbero sposarsi?
              – perchè 2 persone omosessuali dovrebbero sposarsi?
              – perchè 2 persone consanguinee non dovrebbero sposarsi?

              • cabellen ha detto in risposta a Antonio

                Sposarsi, o unirsi, significa stipulare un contratto di convivenza e di reciproca assistenza, con implicazioni legali e patrimoniali. Si potrebbe dire che due persone si uniscono per acquisire una “autonomia condivisa”. Molto spesso l’unione è rafforzata da una componente erotico-affettiva e da un progetto di fecondità e di genitorialità. Ma i nuclei famigliari possono benissimo avere lo scopo esclusivo di reciproca tutela, e non credo che dovremmo mettere vincoli di alcun tipo.
                Quello che sostenevano i vari Buttiglione e Giovanardi, e cioè che lo stato non può riconoscere onerosi diritti a chi non si assume corrispondenti doveri (riferendosi alla mancanza di impegno genitoriale nelle coppie omosessuali) mi sembra un argomento ridicolo. Il nostro stato spreca soldi nelle maniere più vergognose e dovrebbe invece rifiutare la pensione di reversibilità a chi si assume un ruolo socialmente utile in un nucleo famigliare?

          • cabellen ha detto in risposta a Norberto

            Non è mai una questione di disordine morale o di comportamento contro natura: anche l’incesto e la poligamia possono aver avuto il loro ruolo in società arretrate o culturalmente diverse dalla nostra (la poligamia poi è praticamente normalissima, in modo più o meno nascosto). La questione, nella nostra cultura di oggi, è che l’incesto deriva probabilmente da un abuso; ma se anche si trattasse di libera volontà, un eventuale problema di diritti da riconoscere a conviventi incestuosi è comunque molto marginale rispetto alla questione dell’omosessualità che appare un fenomeno molto più diffuso e un tema molto più sentito.

            • Norberto ha detto in risposta a cabellen

              Ti ricordo che gli omosessuali sono il 2% della popolazione mondiale, molti meno quelli che chiedono un riconoscimento delle loro unioni e tanti altri sono contrari. Quindi non c’è nessun “fenomeno diffuso”, a parte la militanza di eterosessuali come te.

              Se ho capito bene tu discrimini l’incesto perché sono troppo pochi gli incestuosi. Quindi se diventassero di più sarebbe giusto legalizzare i loro rapporti. Ancora una volta non fai che confermare la tesi: pur di aprire alle nozze gay rimanendo coerenti si deve legalizzare anche l’incesto e la poligamia.

      • Locca ha detto in risposta a Ercole

        Hai visto pochissimi omosessuali? Avevano scritto in fronte “SONO GAY”?

  15. Il vittimismo è la tipica strategia di chi da “presunta vittima” aspira a diventare il “vero carnefice”.
    Dico “presunta vittima” non perché neghi che si verifichino episodi di violenza contro gli omosessuali (ci saranno pure), ma perché, dato che quando c’è violenza ingiustificata, si tratta di un male per chiunque (omosessuale o no), che la legge punisce in ogni caso, una legge sull’omofobia è evidentemente voluta per altre ragioni.

    E le ragioni sono quelle che si riferiscono a ben altra concezione dell’essere vittima. Gli omosessuali VOGLIONO diventare le vittime di chiunque osi opporsi in un qualunque modo alla loro ideologia, perché è ovvio che se qualunque critica alla loro scelta di vita (quella gay) potrà essere rubricata come “violenza o discriminazione omofoba”, loro potranno fare esattamente e tutto quello che vogliono, comprese le adozioni di innocenti.

    Fare assurgere l’omofobia a reato specifico, comporterà la discriminazione assoluta delle idee cattoliche (e delle idee di chiunque ritenga profondamente errato o dannoso per la società lo stile di vita gay). Per il semplice avere espresso opinione come la mia, state sicuri che tra poco si andrà sotto processo (come ad esempio succede già in Canada e altrove) e forse pure in galera.

    Dunque quando qualcuno di questi attivisti gay vi dice che lo discriminate e che siete omofobi, per il semplice fatto che argomentate contro la sua visione gay dell’omosessualità, siate ben consapevoli che non solo vi sta insultando e diffamando, ma che virtualmente vi ha già messo in galera, da perfetto carnefice della verità.

  16. Pino ha detto

    CON IL PRESTO DELLA OMOFOBIA, NASCE, IN REALTA’, UNA NUOVA FORMA DI DISCRIMINAZIONE
    Esiste oggi una nuova forma di discriminazione, la discriminazione nei confronti delle persone con tendenze omosessuali ma contrarie al partito omosessualista, le quali sentono che il loro progresso personale è continuamente intralciato dall’attrazione di tipo omosessuale che provano: tendenza omosessuale non desiderata o egodistonica.
    Le persone con tendenza omosessuale ma contrarie al partito omosessualista e alla sua ideologia, vengono emarginate e sono persino scoraggiate dagli stessi specialisti ai quali si rivolgono per aiuto.
    I militanti omosessualisti vogliono addirittura vietare loro di poter accedere ad una forma di aiuto psicologico.
    Basta vedere il documento degli psicologi attivisti omosessualisti USA, «Position statement on therapies focused on attempts to change sexual orientation-Reparative or conversion therapies», che intendono disconoscere qualunque trattamento si proponga di aiutare il cliente che vuole modificare l’orientamento sessuale.
    I miltanti omosessualisti non solo disconoscono ogni aiuto in tal senso ma vogliono pure che la legge lo vieti sempre e comunque.
    Anche in Italia la stessa posizione discriminatoria e liberticida è stata ripresa dagli psicologi attivisti omosessualisti (si veda il volume pubblicato da Raffaello Cortina «Gay e lesbiche in psicoterapia», a cura di Paolo Rigliano e Margherita Graglia, e l’incitamento dello psicologo Vittorio Lingiardi, anche lui favorevole al partito omosessualista, che sulla Stampa del 25 aprile 2007 scrive affinché la legge vieti ogni aiuto di tipo psicologico alle persone con tendenze omosessuali che vogliono intraprendere un cammino di crescita oltre l’omosessualità ).
    Se il militante omosessualista è libero di vivere il suo comportamento omosessuale, la persona con tendenze omosessuali, ma contraria al partito omosessualista e alla sua ideologia, ha il diritto di esser aiutato a intraprendere un cammino di crescita oltre la tendenza omosessuale e gli psicologi hanno il diritto di continuare a studiare le cause della tendenza omosessuale e di studiare i percorsi cognitivo-comportamentali più idonee per favorire la crescita di un’identità sessuale psicologica conforme a quella genetica e biologica.

    Abbiamo capito perchè si vuole una legge contro l’omofobia?

    • Antonio ha detto in risposta a Pino

      E ti dirò di più: l’omosessualità egodistonica è ancora considerata una malattia nella famosa lista…un pò come dire: ho la febbre e non mi piace, sono malato, ho la febbre e mi piace, sono sano come un pesce…

      Se nessuno ci trova niente di realmente malato o di manipolatore in tutto questo…bhe allora io ho un problema…

      • Pino ha detto in risposta a Antonio

        non proprio, il manuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
        ICD-10 riporta il disturbo F66 1 (orientamento sessuale non desiderato)
        dove è previsto che ” l’individuo può cercare un trattamento per cambiare
        …la propria preferenza sessuale “.
        Ma cosa stanno cercando di fare le lobby gay, attraverso la legge contro l’omofobia di fatto si rende inutile tale disposizione perchè criticare l’omosessualità diventa reato. Se io voglio uscire dall’omosessualità devo esprimere na critica contro di essa ma, se c’è una legge che me lo impedisce, non riuscirò mai più ad uscirne.
        All’epoca de governo Prodi, Barbara Pollastrini presentò un progetto di legge, il progetto sull’omofobia: l’articolo 3 del testo di legge contro le discriminazioni sessuali e l’omofobia approvato in Commissione Giustizia della Camera, con il Governo Prodi, prevedeva la reclusione fino a tre anni per chi “diffonde in qualsiasi modo” “idee fondate sulla superiorità” riguardanti l’orientamento sessuale o l’identità di genere”.
        Il progetto è analogo a quello n. 6582, presentato il 23 novembre 1999, primo firmatario proprio l’allora Presidente del Consiglio Massimo D’Alema insieme al Ministro per le Pari Opportunità Laura Balbo. Oggi tutti esponenti di rilievo del PD.
        Con questa legge chiunque criticasse il matrimonio gay, le adozioni gay e considerasse disordinati gli atti omosessuali sarebbe stato messo in galera.

  17. Pino ha detto

    vediamo ora, con qualche esempio, cosa accade nei Paesi in cui è in vigore una legge contro l’omofobia:

    – Nell’ottobre 2001 fu multato un pastore inglese, Harry Hammond, per 550 dollari più 750 di spese legali. Ritenuto colpevole per incitamento alla violenza per il semplice motivo che girava per strada con un cartello che chiedeva agli omosessuali di pentirsi. Fu pestato a sangue da una banda di omosessuali, ma questi non furono mai giudicati;
    – In Irlanda la lobby gay ha minacciato di denuncia il clero cattolico irlandese per aver distribuito due documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede. la nota sui cattolici in politica e la lettera sui progetti di legge sulle unioni omosessuali;
    – Nell’ottobre 2003 il Rev. Peter Foster, vescovo anglicano di Chester (GB), che aveva detto che diverse persone omosessuali possono riorientarsi da se stesse è stato denunciato e formalmente inquisito dalla polizia sotto l’accusa di incitamento all’odio e ammonito dalla giustizia locale;
    – Nel gennaio 2004 il pastore pentecostale svedese Ake Green è stato accusato per un sermone in cui citava la Prima lettera di San Paolo ai Corinti 6, 9-10: “gli omosessuali non erediteranno il regno di Dio (1Cor 6,9). E’ stato condannato a un mese di carcere per incitamento alla violenza.
    – Il cardinale di Madrid, mons. Antonio Maria Rouco Valera, è stato denunciato da una associazione denominata “Plataforma Popular Gay” per ingiurie e incitazione alla discriminazione in ragione dell’orientazione sessuale per la sua omelia nella Festa della Sacra Famiglia del 28 dicembre 2003. La lobby gay ha considerato ingiuriosa la seguente espressione: “In una cultura come la nostra dove si esalta e diffonde con un battage pubblicitario senza precedenti modelli di condotta personale e collettiva, segnati dalla rottura della relazione amore e vita e per la soggiacente banalizzazione edonista dell’esperienza dell’amore, tra l’uomo e la donna, quando non della sua inversione antinaturale, riducendola a mero contatto sessuale”. La denuncia non ha intimorito il cardinale. Ha ripetuto gli stessi concetti, anche dopo che è stato approvato il matrimonio omosessuale
    – Il cardinale Gustaf Joos, del Belgio, è stato denunciato per violazione della legge contro la discriminazione per aver spiegato in un’intervista ad una rivista di quel Paese qual’è la dottrina cattolica sulla omosessualità;
    – Nel 2004 il vescovo di Calgary (Canada), mons. Frederyck Henry, è stato invitato a comparire davanti alla Commissione e al Tribunale dei Diritti Umani di Alberta per la sua predica contro la legge del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
    Ma la censura è arrivata ai media e ai parlamenti. I progressisti tanto sensibili agli atti di censura non hanno protestato per quello che ha sofferto la giornalista britannica Lynette Burrows. Per aver criticato in un programma radiofonico la legge che permette in Inghilterra e Galles l’adozione dei bambini alle coppie omosessuali è stata denunciata per “omofobia” e sottoposta ad una indagine della polizia.

    • Lugh ha detto in risposta a Pino

      Questi qua ti manderebbero in galera anche se dici che non ti piacciono i finocchi anche se ti riferisci ai vegetali.

      • pastor nubium ha detto in risposta a Lugh

        ‘Questi qua’ hanno una tale fobia per i disabili e i bambini concepiti ‘per sbaglio’ da voler impedir loro di nascere, e una tale fobia per i malati non autosufficienti da volerli sopprimere, e una tale fobia per gli antiabortisti che se gli gira li mandano in galera, ma queste sono fobie legali…

  18. Marco ha detto

    Io colleziono francobolli, ma i miei amici mi prendono in giro per questo hobby antiquato e mi sento discriminato: propongo di fare una legge anti filatelico-fobia…..

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